Papers by Elso Simone Serpentini
Alcune lettere di e al barone Nicola de Felici di Pianella di Elso Simone Serpentini - 2022, 2022
Alcune lettere scritte dal barone Camillo de Felici di Pianella e da lui ricevute (1800)
Un'amara lettera del marchese Luigi De Felici ai figli (1941), 2022
Due anni prima della sua morte (che avverrà a Milano il 23 dicembre 1943) nel febbraio 1941, il m... more Due anni prima della sua morte (che avverrà a Milano il 23 dicembre 1943) nel febbraio 1941, il marchese LUIGI DE FELICI scrive ai figli Delfina Antonia (nata a Milano il 7 maggio 1922) e Gesualdo, chiamato familiarmente Aldo (nato il 19 gennaio 1924) una lettera in cui esprime tutta la sua amarezza per il comportamento della moglie (che morirà il 10 settembre 1954), che lo ha fatto fallire ed è stata crudele con sua madre Silvina. Luigi vuole informare i figli di tutto quanto è successo, a partire dalla morte del suocero Giacomo Sabucchi (1926), e che ha travolto la sua vita e i suoi affetti. Il documento va al di là come importanza, di uno sfogo per vicende familiari e coniugali, perché ci fornisce una testimonianza diretta e significativa sul decadimento di un casato antichissimo, appartenente alla più prestigiosa nobiltà dell'Abruzzo, che ha provocato non soltanto la perdita di un immenso patrimonio immobiliare, ma la dispersione dei propri beni culturali ed artistici e di carte e documenti storici preziosi conservati nei propri archivi.
Elso Simone Serpentini, "ALL'ORIENTE DI TERAMO. La massoneria teramana tra storia e cronaca", Artemia Edizioni,, 2015
Elso Simone Serpentini, "ALL'ORIENTE DI TERAMO. La massoneria teramana tra storia e cronaca", Art... more Elso Simone Serpentini, "ALL'ORIENTE DI TERAMO. La massoneria teramana tra storia e cronaca", Artemia Edizioni, 2015, cap. XI - La massoneria teramana e l'avvento dal fascismo, pp. 141-148
TERAMO E IL CINEMATOGRAFO, di Elso Simone Serpentini, Artemia Edizioni, 2015
Il cinematografo arrivò a Teramo la sera di sabato 1° maggio 1897. A portarcelo fu il sig. Meoli,... more Il cinematografo arrivò a Teramo la sera di sabato 1° maggio 1897. A portarcelo fu il sig. Meoli, che lo presentò nel Teatro Comunale come "Cinematografo Edison". Furono proiettati, come riportava il "Corriere Abruzzese", mercoledì 5 maggio, il "Treno che arriva in stazione", "Una madamigella al bagno" e "L'Arrivo dello Czar a Parigi". Il libro ricostruisce con dovizia di particolari e con estrema cura dei dettagli la storia degli spettacoli cinematografici a Teramo, delle sale di proiezione, dell'avvento del sonoro e arriva fino al periodo del secondo dopoguerra e alla crisi del cinema che portò alla chiusura dei locali e all'abbattimento di un teatro ottocentesco
Elso Simone Serpentini, "TEMPO NUOVO. Il fascismo repubblicano teramano", Artemia Nova Editrice, 2018
Quella del Fascismo Repubblicano è una storia che non era stata ancora mai scritta, per div... more Quella del Fascismo Repubblicano è una storia che non era stata ancora mai scritta, per diverse e varie ragioni. Soprattutto negli ultimi anni è stata registrata una crescente fioritura di pubblicazioni e di saggi sulla storia della Repubblica Sociale Italiana e sulla sua breve stagione. Si è fatto cenno, perciò, qua e là, a vicende locali, alcune delle quali legate al territorio teramano. Ma non era stata finora nemmeno abbozzata una ricostruzione organica ed approfondita di come gli uomini che aderirono a Teramo e nel teramano alla R.S.I. vissero il più tormentato periodo della propria esistenza.
In "Teramo e il teramano negli anni della guerra civile" (Artemia Nova Editrice, 2017), l'autore di quegli uomini e delle vicende drammatiche che li videro protagonisti e al tempo stesso vittime faceva cenno, sinteticamente, nel fronteggiarsi di due parti politiche contrapposte, ma la necessità di rappresentare entrambi gli schieramenti non aveva consentito di prendere in esame in maniera approfondita uno dei fronti.
In questo nuovo lavoro, dedicato espressamente alla parte che risultò sconfitta e vinta al termine dell’esperienza fascista repubblicana, si ripercorre giorno per giorno e mese per mese la serie di drammatiche scelte, di conflitti interni, di discussioni anche aspre che furono vissute nel campo di quanti si schierarono nel teramano nelle file della Repubblica Sociale Italiana, impegnati a far fronte ad una continua carenza di risorse e di armamenti, a combattere un nemico che aveva diversi aspetti, quello militare delle truppe anglo-americane in avanzata e dei loro micidiali aerei e quello disorganizzato, ma spietato, del movimento partigiano e delle sue imboscate.
Nel contempo, un altro esercito, teoricamente amico ed alleato, dettava regole e imponeva una ferrea disciplina, che si faceva fatica ad accettare fino al momento fatale della ritirata verso il Nord e lo sbandamento che ne seguì. La storia che qui si propone è quella dei vinti, consapevoli dell’imminente ed ineluttabile sconfitta, ma decisi a continuare a combattere in nome di un’asserita lealtà ai propri principi e della fede in una nuova Italia, che, superato il Fascismo come regime, attuasse gli ideali di una sinistra repubblicana e mazziniana.
Elso Simone Serpentini, "Il post fascismo a Teramo e nel teramano", Artemia Nova Editrice, 2019
Il postfascismo a Teramo e nel teramano CAPITOLO 2 DA GENNAIO A GIUGNO 1945 1. Le prime riunioni ... more Il postfascismo a Teramo e nel teramano CAPITOLO 2 DA GENNAIO A GIUGNO 1945 1. Le prime riunioni dell'anno del C.L.N. La prima riunione del Comitato Provinciale di Liberazione di Teramo si tenne giovedì 4 gennaio 1945, con inizio alle 15,30, sempre presieduta da Adolfo De Marco e con Luigi Pantaleoni nel ruolo di segretario. In apertura, venne sentito Francesco Iacone sulla "questione del sale" di Giulianova. Fornì la sua versione, rispose ad alcune domande e si impegnò a far pervenire una sua memoria scritta. Il consigliere Franchi chiese che, dopo le spiegazioni fornite da Iacone, "noto antico antifascista", venisse rivolto un plauso all'Amministrazione Comunale di Giulianova e, a istruttoria ultimata, tornassero in carica di tutti i suoi componenti, costretti a subire le conseguenze di insinuazioni calunniose e i provvedimenti punitivi del Prefetto. Il Comitato decise di sospendere ogni giudizio fino alla conclusione definitiva dell'istruttoria in corso e di sentire intanto il maresciallo maggiore della Guardia di Finanza di Giulianova indicato da Luigi Meo, fissando la sua audizione per la riunione dell'8 gennaio. Su segnalazione del Partito Comunista, venne designato come sindaco di Pietracamela Nicola Iuvinali. Vennero anche designati i componenti delle Commissioni di Sconto Economico per la defascistizzazione, indicati dai vari partiti. A comporre la terna per la nomina del presidente della Camera di Commercio vennero indicati Amilcare Di Marco, Giuseppe D'Alessio e Ugo Mazzarella, ma con preferenza espressa nei confronti del primo. La riunione si concluse con la presa d'atto delle dimissioni dei rappresentanti della Democrazia Cristiana dalla giunta comunale di Campli. 1 Quest'ultimo argomento era il primo posto all'ordine del giorno della riunione 1 Verbale della riunione del Comitato Provinciale di Liberazione di Teramo del 4 gennaio 1945. (ASTe, Prefettura Gabinetto, versamento 1989, busta 14, fascicolo 3).
L'elezione di Guido Celli nel 1913, 2020
Il Corriere Abruzzese del 1° gennaio 1910, nel dare la notizia della morte di Carlo De Michetti, ... more Il Corriere Abruzzese del 1° gennaio 1910, nel dare la notizia della morte di Carlo De Michetti, sopraggiunta dopo breve e fulminea malattia martedì 28 dicembre 1909, rendeva omaggio alla sua memoria pur riconoscendo di essere stato fiero avversario dell'uomo politico e critico di ogni su atteggiamento. Giudicassero gli altri la sua opera parlamentare, scriveva il giornale, certamente tramite la penna del direttore Bruno Tommaso Stoppa, a chi lo aveva criticato in vita si adeguava meglio il tacere. Veniva riportato il testo dell'epigrafe dettata dal prof. Pannella e si fornivano particolari sui funerali, svoltisi a mattina di giovedì 30 dicembre 1909, ai quali avevano preso gli onorevoli Cerulli, Tinozzi, Maury, autorità e una gran parte del popolo teramano, oltre al vescovo mons. Zanecchia che aveva celebrato la messa di requiem. Il prof. Pannella aveva letto anche il discorso funebre, il cui testo veniva riprodotto dal Corriere Abruzzese, che pubblicava anche l'elenco completo delle famiglie e degli enti che avevano inviato le corone. Il corteo funebre si era fermato davanti al palazzo municipale e qui il sindaco Serafino Mancini aveva tenuto un discorso funebre, seguito dall'on. Cerulli, dal cav. Martegiani, dall'on.
Elso Simone Serpentini, "GIULIO PEZZOLA. Il Principe del Borghetto". Artemia Edizioni, 2014
Brigante, capo di briganti, cacciatore di briganti, incaricato di vigilare i confini tra il Regno... more Brigante, capo di briganti, cacciatore di briganti, incaricato di vigilare i confini tra il Regno di Napoli e lo Stato Pontificio per preservarli dalle azioni brigantesche, avventuriero, pirata, Giulio Pezzola (1598-1673), che si faceva chiamare Principe del Borghetto, rimase per quaranta ani a capo di una banda che si aggirava tra gli 80 e 300 uomini, al servizio di potenti, ma soprattutto di se stesso. Capitano di confine per il Viceré di Napoli, odiato dal Papa e dai Barberini, venne accolto nel 1652 con tutti gli onori a Madrid dal Re di Spagna.
Books by Elso Simone Serpentini
Elso Simone Serpentini, "La Massoneria in Abruzzo verso il Duemila e oltre", Artemia Nova Editrice, 2020
Dal capitolo III - LA MASSONERIA ABRUZZESE OGGI i paragrafi 1, Le Logge del G.O.I., 2.Le Logge de... more Dal capitolo III - LA MASSONERIA ABRUZZESE OGGI i paragrafi 1, Le Logge del G.O.I., 2.Le Logge della Gran Loggia degli A.L.A.M.; 3. L'Ordine Massonico Tradizionale Italiano; 3b, La gran Loggia Regolare d'Italia; 4. La Serenissima Gran Loggia d'Italia; 5. Il Grande Oriente Italiano - Obbedienza Piazza del Gesù; 6. Il Supremo Consiglio d'Italia e San Marino..
Elso Simone Serpentini, TERAMO E IL TEATRO DI PROSA, Artemia Nova Editrice, 2017
Il capitolo IV del libro ricostruisce gli spettacoli teatrali di prosa andati in scena nei teatri... more Il capitolo IV del libro ricostruisce gli spettacoli teatrali di prosa andati in scena nei teatri teramani negli anni Novanta dell'Ottocento.
Elso Simone Serpentini, "SOLO IL PICCONE. Come fu abbattuto il Teatro Comunale di Teramo", Artemia Edizioni,, 2015
Il Teatro Comunale di Teramo venne inaugurato nel mese di aprile del 1868 e venne abbattuto,perch... more Il Teatro Comunale di Teramo venne inaugurato nel mese di aprile del 1868 e venne abbattuto,perché ritenuto obsoleto e non più riparabile, a partire dal mese di dicembre 1959, dopo un'orchestrata campagna di stampa. Al so posto venne costruito un grande magazzino con a lato un cinema teatro. Nelle pagine 140-158 i capitoli XIV (Il consiglio comunale di venerdì 11 settembre 1959) e XV (Il mistero "degli intrighi").
Elso Simone Serpentini, Loris Di Giovanni, GLI ILLUMINATI. UN FILO ROSSO TRA LA BAVIERA E L'ABRUZZO, Artemia Nova Editrice, 2019
Defezioni e traditori tra gli Illuminati non mancarono dal 1783 in poi. I fuoriusciti facevamo, d... more Defezioni e traditori tra gli Illuminati non mancarono dal 1783 in poi. I fuoriusciti facevamo, di volta in volta, dichiarazioni sempre più compromettenti per la sicurezza dell'Ordine. Alle denunce seguirono le perquisizioni che portarono alla luce documenti scottanti dai quali si evinceva essere quella degli Illuminati una setta che tramava contro lo Stato e la Chiesa. Per questa ragione il 22 giugno del 1794 Carlo Teodoro emanò un editto contro le società segrete. Quando la Baviera era ormai sconvolta da arresti, perquisizioni e torture, Weishaupt costretto a fuggire, l'Ordine affidò ad un giovane studente una missione impossibile. Il suo nome era Frederich Münter, era un giovane addottorato all'Università di Fuld. Da quando era studente gli Illuminati lo aveva seguito in ogni sua mossa. La missione segreta consisteva in un viaggio in Italia per propagare le idee ed i principi dell'illuminatismo e portare allo sgretolamento del Regno di Napoli attraverso la rivoluzione. Münter era giovane, di vastissima cultura, conoscitore di lingue antiche e moderne, di archeologia, di numismatica e storia antica.
Camillo de' Baroni de Felici, "INTORNO AI TRAPPETI e la loro influenza sulla pubblica salute", a cura di Loris Di Giovanni ed Elso Simone Serpentini. Artemia Nova Editrice, 2019
Pagine 1-34.
Elso Simone Serpentini, Loris Di Giovanni, "Storia della massoneria in Abruzzo", Artemia Nova Editice, 2019
Il 5 settembre 1900, con decreto n. 21, la Loggia teramana Melchiorre Delfico fu sciolta per lo "... more Il 5 settembre 1900, con decreto n. 21, la Loggia teramana Melchiorre Delfico fu sciolta per lo "stato di assoluta inerzia". Ma fu ricostituita solo poco più di un mese dopo, il 27 ottobre, con decreto n. 24. Il fatto che le due date siano così ravvicinate fa pensare che si sia voluto fare una sorta di "pulizia" all'interno della Loggia, estromettendone qualche affiliato non gradito. Dopo la ricostitu-zione certamente ne facevano parte Filippo Delfico, De Nigris e l'atriano Guido Sorricchio. Nel 1901 il Grande Oriente d'Italia approvò le elezioni della Loggia, che l'anno successivo devolse 16 lire e 25 centesimi a favore della popolazione della città di Saint-Pierre in Martinica, nella quale un flusso piroclastico (evento devastante consistente in una eruzione vulcanica di ceneri calde, gas e rocce che fluiscono ad altissima velocità lungo i fianchi di un vulcano) aveva ucciso 29.000 persone. Dall'indirizzario delle lettere ricevute dall'avvocato teramano Francesco Di Girolamo, che dal 1897 ne fu Maestro Venerabile a più riprese e incontrastato protagonista, 1 o a lui indirizzate e da altri documenti, tra i quali alcuni piedilista, risultano i nomi di molti affiliati alla R. Loggia Melchiorre Delfico, attiva a Teramo negli ultimi anni dell'Ottocento e nei primi del Novecento. Quasi tutti erano personaggi di primo piano della vita politico-amministrativa cittadina. Le 1 Annuario Massonico del Grande Oriente d'Italia, Roma, 1911 e anni seguenti.
Elso Simone Serpentini, "Ritorno a Spinoza", Artemia Nova Editrice, 2017
Tu vai dove vuoi. Io da parte mia, ritorno a Spinoza. Il mio viaggio si ferma qui, non proseguo. ... more Tu vai dove vuoi. Io da parte mia, ritorno a Spinoza. Il mio viaggio si ferma qui, non proseguo. Sono stanco di notti all'addiaccio, di levatacce al sorgere del sole, di giorni trascorsi a inseguire chimere, sull'infuocata sabbia di un deserto o lungo un sentiero di montagna, esposto al vento e alla pioggia. Voglio un riparo sicuro...
Storia della Massoneria in Abruzzo cap. 3, 2019
Cap. 3 di Elso Simone Serpentini, Loris Di Giovanni, STORIA DELLA MASSONERIA IN ABRUZZO, Artemia ... more Cap. 3 di Elso Simone Serpentini, Loris Di Giovanni, STORIA DELLA MASSONERIA IN ABRUZZO, Artemia Nova Editrice, 2019.
Drafts by Elso Simone Serpentini
Intervista a Plotino, 2022
Un'intervista immaginaria al filosofo neoplatonico Plotino di Licopoli (203/205-270)
Tre lettere inedite di Melchiorre Delfico, 2022
Tre lettere inedite e poco conosciute dell'illuminista teramano Melchiorre Delfico (1744-1835) co... more Tre lettere inedite e poco conosciute dell'illuminista teramano Melchiorre Delfico (1744-1835) conservate presso la Biblioteca Nazionale di Francia.
GLI OLIVIERI TRA DUE MONDI di Elso Simone Serpentini e Loris Di Giovanni, 2019
Catalogo ragionato della mostra GLI OLIVIERI TRA DUE MONDI di Elso Simone Serpentini e Loris Di G... more Catalogo ragionato della mostra GLI OLIVIERI TRA DUE MONDI di Elso Simone Serpentini e Loris Di Giovanni, Pescara, Archivio di Stato, 2019
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Papers by Elso Simone Serpentini
In "Teramo e il teramano negli anni della guerra civile" (Artemia Nova Editrice, 2017), l'autore di quegli uomini e delle vicende drammatiche che li videro protagonisti e al tempo stesso vittime faceva cenno, sinteticamente, nel fronteggiarsi di due parti politiche contrapposte, ma la necessità di rappresentare entrambi gli schieramenti non aveva consentito di prendere in esame in maniera approfondita uno dei fronti.
In questo nuovo lavoro, dedicato espressamente alla parte che risultò sconfitta e vinta al termine dell’esperienza fascista repubblicana, si ripercorre giorno per giorno e mese per mese la serie di drammatiche scelte, di conflitti interni, di discussioni anche aspre che furono vissute nel campo di quanti si schierarono nel teramano nelle file della Repubblica Sociale Italiana, impegnati a far fronte ad una continua carenza di risorse e di armamenti, a combattere un nemico che aveva diversi aspetti, quello militare delle truppe anglo-americane in avanzata e dei loro micidiali aerei e quello disorganizzato, ma spietato, del movimento partigiano e delle sue imboscate.
Nel contempo, un altro esercito, teoricamente amico ed alleato, dettava regole e imponeva una ferrea disciplina, che si faceva fatica ad accettare fino al momento fatale della ritirata verso il Nord e lo sbandamento che ne seguì. La storia che qui si propone è quella dei vinti, consapevoli dell’imminente ed ineluttabile sconfitta, ma decisi a continuare a combattere in nome di un’asserita lealtà ai propri principi e della fede in una nuova Italia, che, superato il Fascismo come regime, attuasse gli ideali di una sinistra repubblicana e mazziniana.
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Drafts by Elso Simone Serpentini
In "Teramo e il teramano negli anni della guerra civile" (Artemia Nova Editrice, 2017), l'autore di quegli uomini e delle vicende drammatiche che li videro protagonisti e al tempo stesso vittime faceva cenno, sinteticamente, nel fronteggiarsi di due parti politiche contrapposte, ma la necessità di rappresentare entrambi gli schieramenti non aveva consentito di prendere in esame in maniera approfondita uno dei fronti.
In questo nuovo lavoro, dedicato espressamente alla parte che risultò sconfitta e vinta al termine dell’esperienza fascista repubblicana, si ripercorre giorno per giorno e mese per mese la serie di drammatiche scelte, di conflitti interni, di discussioni anche aspre che furono vissute nel campo di quanti si schierarono nel teramano nelle file della Repubblica Sociale Italiana, impegnati a far fronte ad una continua carenza di risorse e di armamenti, a combattere un nemico che aveva diversi aspetti, quello militare delle truppe anglo-americane in avanzata e dei loro micidiali aerei e quello disorganizzato, ma spietato, del movimento partigiano e delle sue imboscate.
Nel contempo, un altro esercito, teoricamente amico ed alleato, dettava regole e imponeva una ferrea disciplina, che si faceva fatica ad accettare fino al momento fatale della ritirata verso il Nord e lo sbandamento che ne seguì. La storia che qui si propone è quella dei vinti, consapevoli dell’imminente ed ineluttabile sconfitta, ma decisi a continuare a combattere in nome di un’asserita lealtà ai propri principi e della fede in una nuova Italia, che, superato il Fascismo come regime, attuasse gli ideali di una sinistra repubblicana e mazziniana.