L'ottocento, secolo di innumerevoli controversie, è stato caratterizzato da una diversificata pan... more L'ottocento, secolo di innumerevoli controversie, è stato caratterizzato da una diversificata panoplia di correnti e una sincronia di fenomeni di potenza ineguagliabile, a livello scientifico, economico e tecnologico, che ha condotto alla concentrazione industriale, alla generalizzazione dei trasporti, allo sviluppo delle città e dei nazionalismi o a quel concetto di universalità che si è espresso nelle esposizioni mondiali. Fondato sul metodo sperimentale, il progresso si è esteso dal dominio delle scienze esatte, dalla fisica, dalla chimica e dalle scienze naturali alle scienze umane, rivalutando la storia, l'archeologia e l'etnologia. Alcune teorie filosofiche e scientifiche, come l'evoluzionismo di Darwin, il positivismo di Comte, o il socialismo di Proudhon e la dialettica di Hegel, influenzarono decisamente gli spiriti di questa generazione. Con l'affermarsi del capitalismo e con l'ingrandirsi dei sogni imperialisti, il secolo ha assistito alla crescita di una classe borghese fiduciosa nella sua maturità politica e intellettuale. La fede nella scienza, come fonte di progresso, ha assicurato la prosperità economica della borghesia e le ha garantito benefici, privilegi e prestigio sociale. Contemporaneamente si è verificato un rilevante aumento della classe operaia e artigiana, sempre più qualificata a livello tecnico e artistico, per rispondere alle esigenze del progresso, e un aumento della borghesia, che impone il verismo come limite ed esige dall'arte e dagli artisti di conformarsi a questo 2 . A livello ideologico, come a livello tecnico, il mondo dello spettacolo seguì questa evoluzione. L'illuminazione dei teatri passò dal petrolio al gas e all'elettricità a partire dagli anni ottanta, i meccanismi teatrali furono costantemente perfezionati e la loro applicazione nella creazione dell'illusione scenica divenne indispensabile. Il valore sociale del lusso impose la ricchezza decorativa, l'esuberanza dell'ornamento e il gusto per lo spettacolo. Al liberalismo economico corrispose un liberalismo drammatico, che rifiutò le regole classiche e si radicò nell'imitazione della vita, nella copia delle arti e nel richiamo del passato. Questa società che aspirava all'evasione, ha incon-51 GERALD LUCKHURST -DENISE PEREIRA LUIGI MANINI E LA PROFESSIONE DI SCENOGRAFO 1 TEATRI, SPECCHI DELL'OTTOCENTO 53 Società degli Incontentabili, c. 1878, MCCC-Inv. n° 1863G. (Alto: Carlo Ferrario; basso: 1° a sinistra L. Manini).
A argumentação centra-se na história da produção cenográfica da segunda metade do século XIX em P... more A argumentação centra-se na história da produção cenográfica da segunda metade do século XIX em Portugal, propondo um tratamento teórico mais abrangente, que desloque o enfoque analítico da peça de arte em si ou do carácter efémero e global da espectacularidade que tem merecido alguma atenção da historiografia contemporânea, para uma escala de cultura visual ou mesmo de visualidade, no sentido mais dilatado destas expressões.
Discutindo essencialmente a problemática em torno da imagem teatral como produto do mundo oitocentista analisa-se o potencial cognitivo da série cenográfica na sua capacidade de representação e apropriações ideológicas. Para esta dialéctica concorrem as repercussões epocais do espectáculo, designadamente na regulação da vida social, na mediação de processos económicos, no combate político, e sobretudo, em modelos de percepção artística fundados nos convencionalismos cenográficos como acontece, por exemplo, na produção decorativa e arquitectónica integradas num particular campo visual ou na teatralidade actuante dos edifícios, cuja essência, em todos os casos, é devedora de uma cultura paradoxalmente centrada nos limites da caixa cénica e na infinitude emotiva do espectacular.
This discussion focuses upon the history of theatrical design as produced in Portugal during the second half of the nineteenth-century. It proposes a broad theoretical basis that shifts emphasis from an analysis of the work of art as scenography, or as an ephemeral and global spectacle, to a consideration of visual culture or even visuality, (in the widest sense of these expressions).
Essentially discussing problems of theatrical imagery as visual culture and as a product of the nineteenth century, the cognitive power of set design is analysed, in its capacity to represent and adopt ideologies. The contemporary influences of set design and drama contribute to this argument. They can be sensed in the control of social mores and organization of economic processes, amongst political strife, and above all within models of artistic perception based upon conventions of set design; for example in architecture, when used to establish a particular outlook or theatrical presence for a building. In all these cases the essence depends upon a culture that is paradoxically set within the limits of the proscenium and yet possesses the emotive infinity of the spectacular.
Contributions to the aesthetic programme of the Jorge O’Neill house from Luigi Manini, Francisco ... more Contributions to the aesthetic programme of the Jorge O’Neill house from Luigi Manini, Francisco Vilaça and Albrecht Haupt In 1892 when Jorge O’Neill resolved to build his seashore house, Cascais was already established as a fashionable resort. O’Neill, a financier intimately connected to prominent artists and other intellectuals, sought to build a house that would reflect his ancient lineage as the Prince of Clanaboy and engaged a trio of architects to develop his ideological programme based upon the emotive scenario of a mediaeval castle. Manini’s drawings for this project, together with previously unnoticed contributions from Haupt, serve to enlarge upon the traditional attribution of the design of this house to Francisco Vilaça. Together with O’Neill these three developed a programme that showed the way towards a modern concern for the development of a Portuguese national architecture by combining naturalist imagination, pictorial sensibility and Lusitanian spirit in a single house. In this way, the authors contend, the O’Neill house anticipates the work of Raul Lino.touristic and cultural heritage.
L’articolo illustra il percorso e le tecniche seguite per una catalogazione sistematica
del Fondo... more L’articolo illustra il percorso e le tecniche seguite per una catalogazione sistematica del Fondo Manini. La ricchezza e l’eterogeneità dei documenti ha rchiesto uno studio di più anni, che, sulle orme di Luigi Manini, ci ha portato oltre che in Italia ed in Portogallo, anche in Sud America. È stata eseguita un’analisi approfondita anche delle tecniche e dei materiali utilizzati dall’ecclettico maestro in tutte le attività cui si dedicò (decorazione, scenografia, pittura, disegno, architettura, fotografia).
legami sono più vicini di quanto ci si potrebbe aspettare dati i circa sedici anni di differenza ... more legami sono più vicini di quanto ci si potrebbe aspettare dati i circa sedici anni di differenza di età tra i due. Se la medesima origine cremasca è di per sé un fattore di affinità, il percorso formativo e professionale si presenta già segnato da esperienze di vita differenti, ma sufficientemente vicine da collocare i due scenografi, come eredi della stessa sensibilità artistica e di un simile pathos estetico, nella scia di Carlo Ferrario, uno dei grandi maestri della modernità centro-europea a livello scenografico. Nelle coincidenze, come nel contrasto tra due personalità e vite diverse, che condussero i due protagonisti verso percorsi artistici distinti e inaspettati in relazione alle rispettive formazioni accademiche, tenteremo un approccio, diverso e simultaneo, iniziando dalla (…) si direbbe che a Crema tutti dovessero nascere con un senso particolare della prospettiva e dell'architettura maestosa 1
L'ottocento, secolo di innumerevoli controversie, è stato caratterizzato da una diversificata pan... more L'ottocento, secolo di innumerevoli controversie, è stato caratterizzato da una diversificata panoplia di correnti e una sincronia di fenomeni di potenza ineguagliabile, a livello scientifico, economico e tecnologico, che ha condotto alla concentrazione industriale, alla generalizzazione dei trasporti, allo sviluppo delle città e dei nazionalismi o a quel concetto di universalità che si è espresso nelle esposizioni mondiali. Fondato sul metodo sperimentale, il progresso si è esteso dal dominio delle scienze esatte, dalla fisica, dalla chimica e dalle scienze naturali alle scienze umane, rivalutando la storia, l'archeologia e l'etnologia. Alcune teorie filosofiche e scientifiche, come l'evoluzionismo di Darwin, il positivismo di Comte, o il socialismo di Proudhon e la dialettica di Hegel, influenzarono decisamente gli spiriti di questa generazione. Con l'affermarsi del capitalismo e con l'ingrandirsi dei sogni imperialisti, il secolo ha assistito alla crescita di una classe borghese fiduciosa nella sua maturità politica e intellettuale. La fede nella scienza, come fonte di progresso, ha assicurato la prosperità economica della borghesia e le ha garantito benefici, privilegi e prestigio sociale. Contemporaneamente si è verificato un rilevante aumento della classe operaia e artigiana, sempre più qualificata a livello tecnico e artistico, per rispondere alle esigenze del progresso, e un aumento della borghesia, che impone il verismo come limite ed esige dall'arte e dagli artisti di conformarsi a questo 2 . A livello ideologico, come a livello tecnico, il mondo dello spettacolo seguì questa evoluzione. L'illuminazione dei teatri passò dal petrolio al gas e all'elettricità a partire dagli anni ottanta, i meccanismi teatrali furono costantemente perfezionati e la loro applicazione nella creazione dell'illusione scenica divenne indispensabile. Il valore sociale del lusso impose la ricchezza decorativa, l'esuberanza dell'ornamento e il gusto per lo spettacolo. Al liberalismo economico corrispose un liberalismo drammatico, che rifiutò le regole classiche e si radicò nell'imitazione della vita, nella copia delle arti e nel richiamo del passato. Questa società che aspirava all'evasione, ha incon-51 GERALD LUCKHURST -DENISE PEREIRA LUIGI MANINI E LA PROFESSIONE DI SCENOGRAFO 1 TEATRI, SPECCHI DELL'OTTOCENTO 53 Società degli Incontentabili, c. 1878, MCCC-Inv. n° 1863G. (Alto: Carlo Ferrario; basso: 1° a sinistra L. Manini).
A argumentação centra-se na história da produção cenográfica da segunda metade do século XIX em P... more A argumentação centra-se na história da produção cenográfica da segunda metade do século XIX em Portugal, propondo um tratamento teórico mais abrangente, que desloque o enfoque analítico da peça de arte em si ou do carácter efémero e global da espectacularidade que tem merecido alguma atenção da historiografia contemporânea, para uma escala de cultura visual ou mesmo de visualidade, no sentido mais dilatado destas expressões.
Discutindo essencialmente a problemática em torno da imagem teatral como produto do mundo oitocentista analisa-se o potencial cognitivo da série cenográfica na sua capacidade de representação e apropriações ideológicas. Para esta dialéctica concorrem as repercussões epocais do espectáculo, designadamente na regulação da vida social, na mediação de processos económicos, no combate político, e sobretudo, em modelos de percepção artística fundados nos convencionalismos cenográficos como acontece, por exemplo, na produção decorativa e arquitectónica integradas num particular campo visual ou na teatralidade actuante dos edifícios, cuja essência, em todos os casos, é devedora de uma cultura paradoxalmente centrada nos limites da caixa cénica e na infinitude emotiva do espectacular.
This discussion focuses upon the history of theatrical design as produced in Portugal during the second half of the nineteenth-century. It proposes a broad theoretical basis that shifts emphasis from an analysis of the work of art as scenography, or as an ephemeral and global spectacle, to a consideration of visual culture or even visuality, (in the widest sense of these expressions).
Essentially discussing problems of theatrical imagery as visual culture and as a product of the nineteenth century, the cognitive power of set design is analysed, in its capacity to represent and adopt ideologies. The contemporary influences of set design and drama contribute to this argument. They can be sensed in the control of social mores and organization of economic processes, amongst political strife, and above all within models of artistic perception based upon conventions of set design; for example in architecture, when used to establish a particular outlook or theatrical presence for a building. In all these cases the essence depends upon a culture that is paradoxically set within the limits of the proscenium and yet possesses the emotive infinity of the spectacular.
Contributions to the aesthetic programme of the Jorge O’Neill house from Luigi Manini, Francisco ... more Contributions to the aesthetic programme of the Jorge O’Neill house from Luigi Manini, Francisco Vilaça and Albrecht Haupt In 1892 when Jorge O’Neill resolved to build his seashore house, Cascais was already established as a fashionable resort. O’Neill, a financier intimately connected to prominent artists and other intellectuals, sought to build a house that would reflect his ancient lineage as the Prince of Clanaboy and engaged a trio of architects to develop his ideological programme based upon the emotive scenario of a mediaeval castle. Manini’s drawings for this project, together with previously unnoticed contributions from Haupt, serve to enlarge upon the traditional attribution of the design of this house to Francisco Vilaça. Together with O’Neill these three developed a programme that showed the way towards a modern concern for the development of a Portuguese national architecture by combining naturalist imagination, pictorial sensibility and Lusitanian spirit in a single house. In this way, the authors contend, the O’Neill house anticipates the work of Raul Lino.touristic and cultural heritage.
L’articolo illustra il percorso e le tecniche seguite per una catalogazione sistematica
del Fondo... more L’articolo illustra il percorso e le tecniche seguite per una catalogazione sistematica del Fondo Manini. La ricchezza e l’eterogeneità dei documenti ha rchiesto uno studio di più anni, che, sulle orme di Luigi Manini, ci ha portato oltre che in Italia ed in Portogallo, anche in Sud America. È stata eseguita un’analisi approfondita anche delle tecniche e dei materiali utilizzati dall’ecclettico maestro in tutte le attività cui si dedicò (decorazione, scenografia, pittura, disegno, architettura, fotografia).
legami sono più vicini di quanto ci si potrebbe aspettare dati i circa sedici anni di differenza ... more legami sono più vicini di quanto ci si potrebbe aspettare dati i circa sedici anni di differenza di età tra i due. Se la medesima origine cremasca è di per sé un fattore di affinità, il percorso formativo e professionale si presenta già segnato da esperienze di vita differenti, ma sufficientemente vicine da collocare i due scenografi, come eredi della stessa sensibilità artistica e di un simile pathos estetico, nella scia di Carlo Ferrario, uno dei grandi maestri della modernità centro-europea a livello scenografico. Nelle coincidenze, come nel contrasto tra due personalità e vite diverse, che condussero i due protagonisti verso percorsi artistici distinti e inaspettati in relazione alle rispettive formazioni accademiche, tenteremo un approccio, diverso e simultaneo, iniziando dalla (…) si direbbe che a Crema tutti dovessero nascere con un senso particolare della prospettiva e dell'architettura maestosa 1
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Discutindo essencialmente a problemática em torno da imagem teatral como produto do mundo oitocentista analisa-se o potencial cognitivo da série cenográfica na sua capacidade de representação e apropriações ideológicas. Para esta dialéctica concorrem as repercussões epocais do espectáculo, designadamente na regulação da vida social, na mediação de processos económicos, no combate político, e sobretudo, em modelos de percepção artística fundados nos convencionalismos cenográficos como acontece, por exemplo, na produção decorativa e arquitectónica integradas num particular campo visual ou na teatralidade actuante dos edifícios, cuja essência, em todos os casos, é devedora de uma cultura paradoxalmente centrada nos limites da caixa cénica e na infinitude emotiva do espectacular.
This discussion focuses upon the history of theatrical design as produced in Portugal during the second half of the nineteenth-century. It proposes a broad theoretical basis that shifts emphasis from an analysis of the work of art as scenography, or as an ephemeral and global spectacle, to a consideration of visual culture or even visuality, (in the widest sense of these expressions).
Essentially discussing problems of theatrical imagery as visual culture and as a product of the nineteenth century, the cognitive power of set design is analysed, in its capacity to represent and adopt ideologies. The contemporary influences of set design and drama contribute to this argument. They can be sensed in the control of social mores and organization of economic processes, amongst political strife, and above all within models of artistic perception based upon conventions of set design; for example in architecture, when used to establish a particular outlook or theatrical presence for a building. In all these cases the essence depends upon a culture that is paradoxically set within the limits of the proscenium and yet possesses the emotive infinity of the spectacular.
In 1892 when Jorge O’Neill resolved to build his seashore house,
Cascais was already established as a fashionable resort. O’Neill, a financier intimately connected to prominent artists and other
intellectuals, sought to build a house that would reflect his ancient lineage as the Prince of Clanaboy and engaged a trio of architects to develop his ideological programme based upon the emotive scenario of a mediaeval castle. Manini’s drawings for this project, together with previously unnoticed contributions from Haupt, serve to enlarge upon the traditional attribution of the design of this house to Francisco Vilaça. Together with O’Neill these three developed a
programme that showed the way towards a modern concern for the development of a Portuguese national architecture by combining naturalist imagination, pictorial sensibility and Lusitanian spirit in a single house. In this way, the authors contend, the O’Neill house anticipates the work of Raul Lino.touristic and cultural heritage.
del Fondo Manini. La ricchezza e l’eterogeneità dei documenti ha rchiesto uno studio
di più anni, che, sulle orme di Luigi Manini, ci ha portato oltre che in Italia ed in
Portogallo, anche in Sud America.
È stata eseguita un’analisi approfondita anche delle tecniche e dei materiali utilizzati
dall’ecclettico maestro in tutte le attività cui si dedicò (decorazione, scenografia, pittura,
disegno, architettura, fotografia).
Discutindo essencialmente a problemática em torno da imagem teatral como produto do mundo oitocentista analisa-se o potencial cognitivo da série cenográfica na sua capacidade de representação e apropriações ideológicas. Para esta dialéctica concorrem as repercussões epocais do espectáculo, designadamente na regulação da vida social, na mediação de processos económicos, no combate político, e sobretudo, em modelos de percepção artística fundados nos convencionalismos cenográficos como acontece, por exemplo, na produção decorativa e arquitectónica integradas num particular campo visual ou na teatralidade actuante dos edifícios, cuja essência, em todos os casos, é devedora de uma cultura paradoxalmente centrada nos limites da caixa cénica e na infinitude emotiva do espectacular.
This discussion focuses upon the history of theatrical design as produced in Portugal during the second half of the nineteenth-century. It proposes a broad theoretical basis that shifts emphasis from an analysis of the work of art as scenography, or as an ephemeral and global spectacle, to a consideration of visual culture or even visuality, (in the widest sense of these expressions).
Essentially discussing problems of theatrical imagery as visual culture and as a product of the nineteenth century, the cognitive power of set design is analysed, in its capacity to represent and adopt ideologies. The contemporary influences of set design and drama contribute to this argument. They can be sensed in the control of social mores and organization of economic processes, amongst political strife, and above all within models of artistic perception based upon conventions of set design; for example in architecture, when used to establish a particular outlook or theatrical presence for a building. In all these cases the essence depends upon a culture that is paradoxically set within the limits of the proscenium and yet possesses the emotive infinity of the spectacular.
In 1892 when Jorge O’Neill resolved to build his seashore house,
Cascais was already established as a fashionable resort. O’Neill, a financier intimately connected to prominent artists and other
intellectuals, sought to build a house that would reflect his ancient lineage as the Prince of Clanaboy and engaged a trio of architects to develop his ideological programme based upon the emotive scenario of a mediaeval castle. Manini’s drawings for this project, together with previously unnoticed contributions from Haupt, serve to enlarge upon the traditional attribution of the design of this house to Francisco Vilaça. Together with O’Neill these three developed a
programme that showed the way towards a modern concern for the development of a Portuguese national architecture by combining naturalist imagination, pictorial sensibility and Lusitanian spirit in a single house. In this way, the authors contend, the O’Neill house anticipates the work of Raul Lino.touristic and cultural heritage.
del Fondo Manini. La ricchezza e l’eterogeneità dei documenti ha rchiesto uno studio
di più anni, che, sulle orme di Luigi Manini, ci ha portato oltre che in Italia ed in
Portogallo, anche in Sud America.
È stata eseguita un’analisi approfondita anche delle tecniche e dei materiali utilizzati
dall’ecclettico maestro in tutte le attività cui si dedicò (decorazione, scenografia, pittura,
disegno, architettura, fotografia).