Papers by Davide Schiffer
Oncotarget, Jan 10, 2015
The suppressor of Lin-12-like (C. elegans) (SEL1L) is involved in the endoplasmic reticulum (ER)-... more The suppressor of Lin-12-like (C. elegans) (SEL1L) is involved in the endoplasmic reticulum (ER)-associated degradation pathway, malignant transformation and stem cells.In 412 formalin-fixed and paraffin-embedded brain tumors and 39 Glioblastoma multiforme (GBM) cell lines, we determined the frequency of five SEL1L single nucleotide genetic variants with regulatory and coding functions by a SNaPShot™ assay. We tested their possible association with brain tumor risk, prognosis and therapy.We studied the in vitro cytotoxicity of valproic acid (VPA), temozolomide (TMZ), doxorubicin (DOX) and paclitaxel (PTX), alone or in combination, on 11 GBM cell lines, with respect to the SNP rs12435998 genotype.The SNP rs12435998 was prevalent in anaplastic and malignant gliomas, and in meningiomas of all histologic grades, but unrelated to brain tumor risks. In GBM patients, the SNP rs12435998 was associated with prolonged overall survival (OS) and better response to TMZ-based radio-chemotherapy. ...
Journal of Neurology, 2000
We examined whether patients with both amyotrophic lateral sclerosis (ALS) and cancer differ from... more We examined whether patients with both amyotrophic lateral sclerosis (ALS) and cancer differ from classical ALS patients, and whether motor neuron disease responds to oncological therapy. We analyzed clinical and immunological features of 14 patients (9 men, 5 women; mean age 65.3 years) with pure/definite ALS and cancer. Patients with solid tumor cancer and definite ALS were selected according to the El Escorial criteria; cases with ALS plus were excluded. Four patients had breast cancer, three lung adenocarcinoma, and three bowel tumor; hepatocarcinoma, kidney cancer, and mesothelioma were observed in one case each, and in one patient the primary tumor was unidentified.
Attraverso il microscopio, 2011
ABSTRACT Nel campo dei tumori cerebrali si svolge un gioco a quattro fra neurochirurgo, neuropato... more ABSTRACT Nel campo dei tumori cerebrali si svolge un gioco a quattro fra neurochirurgo, neuropatologo o patologo, neuro-oncologo e neuroradiologo. Le tecniche chirurgiche sono cambiate nel tempo e così quelle di neuroradiologia (Risonanza Magnetica funzionale, a diffusione, a più di 1, 5 Tesla, spettroscopia, angiografia, etc.) che hanno consentito diagnosi più precoci. Giungono al tavolo operatorio tumori più piccoli e si cerca di salvaguardare di più il tessuto sano. Anche per le modalità tecniche di asportazione del tumore, la quota di tessuto che giunge al patologo è nettamente diminuita rispetto a un tempo. Come ho già detto nel capitolo “L’attenzione”, non è raro il caso in cui questa quota non sia rappresentativa del tumore e il patologo debba utilizzare per la diagnosi elementi estranei alla patologia, come per esempio l’aspetto macroscopico fornito dal neurochirurgo e soprattutto quello neuroradiologico, e fornire al neurochirurgo formule diagnostiche interlocutorie. L’etichetta diagnostica del patologo diventa non più trasferibile direttamente alla terapia, ma dev’essere mediata. Spesso il patologo si sente in obbligo di informare il neurochirurgo su quale sia l’interpretazione da dare alla sua risposta. Molto meglio sarebbe se il neurochirurgo conoscesse a fondo la dinamica biologica dei tumori per interpretare la diagnosi fornitagli dal patologo. Questo vale anche per il neuroradiologo e per il neuro-oncologo. Ma, è sempre così? Capita che la preparazione biologica sui tumori lasci a desiderare. Nella mia esperienza ne ho conosciuti più d’uno che hanno regolarmente studiato al microscopio i tumori da loro operati.
Attraverso il microscopio, 2011
La conoscenza del mondo microscopico della biologia in genere non rientra nella cultura generale ... more La conoscenza del mondo microscopico della biologia in genere non rientra nella cultura generale della gente. Nonostante dai media giungano spesso immagini, non si possiede di solito l’idea di come possa essere l’aspetto delle cose biologiche ingrandite mille volte e quindi è difficile che questo mondo possa essere immaginato.Almeno non menodi come la gente si immagina l’atomo in confronto a
Attraverso il microscopio, 2011
È fra i miei ricordi più vivi quella luminosa e triste estate che seguì all’esame di maturità e p... more È fra i miei ricordi più vivi quella luminosa e triste estate che seguì all’esame di maturità e precedette la mia iscrizione alla facoltà di Medicina. L’esame ci aveva tenuti inchiodati sui libri e in affanno per tutto il mese di luglio, e adesso agosto rappresentava la libertà e ci concedeva momenti di dolce far niente. Di colpo, sollevato dallo
Attraverso il microscopio, 2011
Capita spesso di sorprenderci ad attribuire un antropomorfismo agli oggetti nel campo microscopic... more Capita spesso di sorprenderci ad attribuire un antropomorfismo agli oggetti nel campo microscopico. Bisogna pensarci, perché di solito questa tendenza compare spontanea nell’uomo. L’antropomorfismo viene definito come l’attribuzione di sembianze fisiche, psicologiche o comportamentali umane a fenomeni naturali, divinità, esseri animati o inanimati. Era ampiamente applicato nella mitologia greco-romana e poi nelle religioni. Il ragionamento filosofico è stato nel tempo il principale artefice del suo riconoscimento, specialmente nell’Illuminismo, quale tendenza spontanea dell’umanità. Ci si può chiedere come sia possibile fare dell’antropomorfismo nell’osservazione microscopica, di solito campione di obiettività scientifica. Si può, tenendo conto di quello che è stato detto delle influenze dei contenuti della memoria implicita con i meccanismi iponoici e ipobulici. Siamo inclini a riconoscere a oggetti del campo microscopico sentimenti o atteggiamenti o intenzioni positivi o negativi, in linea con la loro interpretazione biologica. Sarebbe interessante discutere se sia questa a trascinare l’antropomorfismo o viceversa se questo sia su base affettiva. Di solito interviene il rigore scientifico come correttore, ma è importante qualche volta proprio esercitarlo espressamente. Interviene a correggere intenzioni o atteggiamenti buoni o cattivi da parte degli oggetti del campo.
Attraverso il microscopio, 2011
ABSTRACT L’osservazione al microscopio, come qualsiasi altra osservazione scientifica, consiste s... more ABSTRACT L’osservazione al microscopio, come qualsiasi altra osservazione scientifica, consiste sempre nell’integrazione di uno stimolo in arrivo nel vissuto specifico e generale, ma ha la particolarità che la percezione è visiva e riguarda oggetti un migliaio di volte più piccoli che richiedono riconoscimenti che non possono essere fatti se non attraverso immagini mentali. Bisogna anche che queste siano state mantenute in dialettica con i tempi e corrispondano per il vissuto specifico a quanto oggi la scienza sa su quel particolare oggetto e su quanto oggi è accettato come paradigmatico. Costantemente è fatto riferimento all’intersoggettività.
Attraverso il microscopio, 2011
ABSTRACT Per poter compiere l’osservazione microscopica è necessario preparare adeguatamente il s... more ABSTRACT Per poter compiere l’osservazione microscopica è necessario preparare adeguatamente il substrato e la preparazione è diventata nel tempo sempre più complessa.Questo è successo perché inizialmente si è partiti con lo scopo di vedere com’è fatto il substrato, mentre successivamente si sono introdotte manipolazioni chimiche e fisiche del substrato per vedere se conteneva strutture o molecole conosciute dal vissuto. Se ai tempi di Virchow era sufficiente distinguere mediante colori il citoplasma dal nucleo, più tardi si passò all’utilizzazione pratica degli schemi e immagini mentali che il progresso della scienza ha fatto nascere. Alla base di tutte le procedure c’è sempre stata la necessità dell’ingrandimento volto all’approfondimento della conoscenza e tutto si è compiuto attraverso l’analisi di forme e colori, anche se gli obiettivi nel tempo sono sempre cambiati a seconda delle “mode”. Il progresso scientifico ha continuato a proporre soggetti di studio in base alla logica del suo sviluppo. Dalla morfologia delle cellule si è passati a studiare la quantità di acidi nucleici, la cosiddetta carica di DNA, poi è stata la volta degli enzimi ossidativi, poi di quelli idrolitici, poi c’è stata l’invasione degli anticorpi, quindi di nuovo il DNA, poi i geni e quindi le proteine, poi i silenziatori e la storia non finisce mai. Tutto questo sviluppo si accompagna all’evolvere del pensiero, della società, dei mezzi di indagine, della cultura e fa sì che l’operatore debba stare in dialettica con il tempo, pena l’obsolescenza in una “moda” superata.
Attraverso il microscopio, 2011
La matematizzazione della natura di Galileo Galilei e la legge di Isacco Newton sulla gravitazion... more La matematizzazione della natura di Galileo Galilei e la legge di Isacco Newton sulla gravitazione universale hanno messo la natura intera, il cielo e la terra, sotto leggi ‘immutabili’ ed esatte e hanno aperto le porte al pensiero scientifico moderno. In esso la scienza ha utilizzato il linguaggio quotidiano rendendolo specifico con l’introduzione della standardizzazione e della formulazione di ipotesi.
Attraverso il microscopio, 2011
All’apertura dell’anno accademico mi trasferii in un convitto di Milano e cominciò per me un perc... more All’apertura dell’anno accademico mi trasferii in un convitto di Milano e cominciò per me un percorso appassionante che non avrei più abbandonato. Erano quelli i tempi tristi dell’immediato dopo-guerra e la vita bisognava tirarla con i denti. Ma a questo ero ormai abituato da qualche anno di stenti e patimenti vari. Solo il non sentire più sparare, bombardare, vedere uccidere,
Attraverso il microscopio, 2011
ABSTRACT Il mio soggiorno in Germania purtroppo giunse al termine e rientrai a malincuore. I Vogt... more ABSTRACT Il mio soggiorno in Germania purtroppo giunse al termine e rientrai a malincuore. I Vogt mi chiesero di rimanere e io promisi che sarei tornato, ma non potei mantenere la promessa. Una volta rientrato in Italia ebbi una serie di vicissitudini, anche familiari, che m’impedirono di rientrare in Germania. Finii la mia specializzazione in neurologia e psichiatria e ripresi a lavorare nel Laboratorio di Neuropatologia del vecchio Istituto. In quel periodo, fra gli anni Cinquanta e Sessanta, stava espandendosi l’istochimica e la citochimica e mi accorsi di non avere sufficienti basi chimiche per affrontare le nuove tecniche. Frequentai per un anno l’Istituto di Chimica Generale e contemporaneamente cercai di acquisire esperienza in microscopia elettronica,così come farò più tardi per l’immunologia per l’avvento dell’immunoistochimica e per la genetica e biologia molecolare, quando queste diventeranno la strada maestra nelle ricerche nel campo delle neuroscienze.
Attraverso il microscopio, 2011
Non è utile guardare almicroscopio senza usare lamassima attenzione e soprattutto bisogna sapere,... more Non è utile guardare almicroscopio senza usare lamassima attenzione e soprattutto bisogna sapere, prima ancora di sedersi al microscopio, che cosa si vuole vedere. Bisogna esercitare l’attenzione che è un elemento condizionante la percezione visiva. Lo sanno bene i patologi e chiedete loro come gradiscono di dover rispondere a qualcuno che li interpella mentre, curvi sul microscopio, stanno concentrati a
Attraverso il microscopio, 2011
ABSTRACT Molti anni fa,quando ero nel pieno della mia attività professorale all’università e alte... more ABSTRACT Molti anni fa,quando ero nel pieno della mia attività professorale all’università e alternavo le mie ore di lavoro fra la visita ai malati e l’osservazione al microscopio, ero continuamente pressato dalla necessità di prendere decisioni rapide. Il tempo stringeva sempre e non ce n’era mai per soddisfare tutti gli impegni. Si trattasse di togliere dubbi a un collaboratore che mi sollecitava un parere o di dare una risposta al neurochirurgo che aspettava in sala operatoria la mia diagnosi estemporanea su un tumore che stava operando o altro; non potevo sottrarmi alla risposta rapida e dovevo anche infondere certezza in chi la recepiva. È questo un argomento di enorme importanza in medicina, non sufficientemente trattato, ma molto sentito e che sta alla base del frequente disagio, che genera ansia, oltre che del dissidio o dell’incomprensione fra patologi e chirurghi e che è vissuto con ansia e frustrazione.
Il mondo microscopico e il mondo reale non si contrappongono e si compenetrano, anche se in ultim... more Il mondo microscopico e il mondo reale non si contrappongono e si compenetrano, anche se in ultima analisi il secondo oggettiva il primo. In entrambi la soggettività non arriva all’essenza delle cose; di mezzo c’è il linguaggio e il mondo è introitato attraverso le categorie linguistiche — l’ipotesi di Sapir-Whorf. Non vi è differenza fra l’essere nel mondo e pensare il mondo, entrambe avrebbero la stessa forma logica, dice Wittgenstein. L’uomo non può recepire il mondo che come uomo e per via della “mente incarnata” non può superare se stesso. Nella sua interazione con il mondo cade nella dialettica del segno e del recettore nel senso dell’evoluzione e cioè nella logica del DNA, perché l’esperienza che modifica il fenotipo attraverso la sintesi proteica non tocca la specie.Qui nasce tutta la questione della libertà, del libero arbitrio, della coscienza superiore e dello scontro fra riduzionisti e non riduzionisti. Arriviamo a Kandel secondo cui il punto d’incontro fra atto neurale ...
Clinical Neuropathology, 2008
Two 3-month-old male West Highland White terriers were referred for progressive neurological dise... more Two 3-month-old male West Highland White terriers were referred for progressive neurological disease. Histological examination of the central nervous system of the animals euthanized at the owner' request, revealed diffuse, bilateral and symmetrical white matter lesion consisting of varying degrees of demyelination and axonal degeneration. Accumulation of round to ovoid large mononuclear cells was especially observed along the blood vessels in the white matter. These cells were characterized by central or eccentric nuclei and highly eosinophilic, granular and PAS-positive cytoplasm. Stored material was stained with toluidine blue both at pH 4 and pH 11 and exhibited a strong PAC and no PALK activities. Staining for lectins revealed a positivity using Ricinus communis agglutinin-I, Ricinus communis agglutin-II, Triticum vulgaris and Concavalin A. Histochemical evaluation of intracellular material was performed on the kidney and on the liver, too. Ultrastructural investigations allowed to observe the cytoplasmic contents of globoid cells that is an admixture of degraded myelin membranes and different kinds of tubular aggregates. To verify if the two dogs bore the mutation at position 473, a method involving PCR amplification of genomic DNA followed by restriction-digestion was used. The diagnosis of Krabbe's disease was performed based on the clinical evaluation, morphological, histochemical and ultrastructural features.
La Rivista Italiana della Medicina di Laboratorio - Italian Journal of Laboratory Medicine, 2012
Secondo Zola: «non si può dire di aver veramente visto una cosa finché non la si è fotografata». ... more Secondo Zola: «non si può dire di aver veramente visto una cosa finché non la si è fotografata». Questo tema è uno dei leitmotiv del libro di Davide Schiffer, neurologo torinese di grande levatura, in consorzio con l'Università di Pavia. "Attraverso il microscopio. Neuroscienze e basi del ragionamento clinico" ci prende immediatamente, fugando subito il dubbio che il cultore di una disciplina così lontana dal mondo della Medicina di Laboratorio abbia ben poco da dire al morfologo di laboratorio, se non sull'uso comune dello strumento.
OncoTargets and Therapy, 2015
The diagnosis of astroblastoma is based on a typical histological aspect with perivascular distri... more The diagnosis of astroblastoma is based on a typical histological aspect with perivascular distribution of cells sending cytoplasmic extensions to the vessels and vascular hyalinization. These criteria are useful for standardizing the identification of the tumor, but, in spite of this, there are discrepancies in the literature concerning the age distribution and the benign or malignant nature of the tumor. Three cases are discussed in this study: Case 1 was a typical high-grade astroblastoma; Case 2 was an oligodendroglioma at the first intervention and an oligoastrocytoma at the second intervention with typical perivascular arrangements in the astrocytic component; Case 3 was a gemistocytic glioma with malignant features and typical perivascular arrangements. Genetic analysis showed genetic alterations that are typical of gliomas of all malignancy grades. Using the neurosphere assay, neurospheres and adherent cells were found to have developed in Case 1, while adherent cells only developed in Case 2, in line with the stemness potential of the tumors. The cases are discussed in relation to their diagnostic assessment as astroblastoma, and it is hypothesized that the typical perivascular distribution of cells may not indicate a separate and unique tumor entity, but may be a peculiarity that can be acquired by astrocytic gliomas when an unknown cause from the tumor microenvironment influences the relationship between vessels and tumor cells.
Pathology - Research and Practice, 2002
J Neuropathol Exp Neurol, 1990
Journal of Neuropathology and Experimental Neurology, 1997
There is increasing evidence that oxidative damage plays a major role in amyotrophic lateral scle... more There is increasing evidence that oxidative damage plays a major role in amyotrophic lateral sclerosis (ALS), but how it contributes to motor neuron degeneration and astrocytic gliosis, two pathologic hallmarks of the disease, is unknown. A few studies have suggested that ALS motor neurons die via apoptosis and show upregulation of c-jun, an immediate early gene that is necessary for neuronal apoptosis. In order to elucidate the mechanisms of cell damage induced by oxidant stress, we have studied in ALS and control spinal cord the immunohistochemical expression of c-Jun, of JNK/SAPK, a kinase that activates c-Jun following various types of stress, and of NF-kappa B, a transcription factor that is induced by oxidant stress and has prominent neuroprotective functions. An in situ end-labeling assay was performed for detecting apoptotic cells. We show that (a) the JNK/SAPK-c-Jun pathway is dramatically overexpressed in ALS spinal cord; (b) the strongest activation occurs in astrocytes, while motor neurons show unusually low expression of the pathway; (c) increased JNK/SAPK expression in glial cells is accompanied by NF-kappa B activation, indicating the presence of a protective response to oxidant sress, which is deficient in motor neurons; (d) activation of JNK/SAPK, c-Jun and NF-kappa B is unrelated to apoptotic cell death. These results support the view that astrocytes are directly involved in the pathologic process of ALS, and might explain the selective vulnerability of motor neurons by their relative lack of antioxidant defenses.
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