Papers by Silvana D'Andrea
il guappo è stato un personaggio malavitoso storico
L'incomparabile panorama di Napoli desta da sempre l'ammirata contemplazione di visitatori proven... more L'incomparabile panorama di Napoli desta da sempre l'ammirata contemplazione di visitatori provenienti da ogni parte del mondo,richiamati dal fascino di una cultura millenaria, dall'unicità dei monumenti e dalla sua storia. Anche nel 1734,quando si insediò il primo sovrano Carlo di Borbone, Napoli appariva come un Regno ricco, rivitalizzato dalla cultura dei Lumi, percorso dalla voglia di rinnovamento e di riforme. Nacquero infiniti volti della città dagli occhi di uomini famosi che la visitarono e vi soggiornarono. Tra i tanti un magistrato francese C. de Brasses, rimase fortemente impressionato dai fasti della corte di Carlo di Borbone. La sua analisi sulla società cortigiana,offrì un utile contributo alla conoscenza dell'identità nobiliare e della monarchia. La " casa del re " e quella del " governo " erano intrecciate tra funzioni cortigiane e funzioni politico-amministrative, un centro strategico,un luogo di negoziazione, cui facevano capo reti clientelari in un complesso sistema di poteri incentrati sul sovrano, uno spazio culturale dotato di una specifica identità,capace di auto rappresentarsi attraverso l'utilizzo sia di cerimoniali e di regole di etichetta, sia di opere artistiche e letterarie, che erano elementi costitutivi del peculiare agire politico di età moderna. Carlo di Borbone, consapevole di aver fondato uno stato indipendente, allestì una corte che, in primo luogo, svolgesse un'azione di propaganda necessaria per affermare, attraverso manifestazioni diverse di grandiosità e fasto, il prestigio e il ruolo istituzionale acquisito dalla nuova dinastia. Le cariche di corte, in tempi successivi, furono riservate esclusivamente ai signori napoletani e siciliani, per acquisire una politica di avvicinamento del gruppo nobiliare spagnolo a quello napoletano,diviso per un endemico sentimento di avversione. La corte napoletana divenne uno strumento di potere politico,sociale e culturale, a differenza delle corti europee considerate luoghi di frivolezze, sedi dell'irrazionalità, della dissipazione e di intrighi. Ma la realtà era ben diversa dall'apparenza, dietro il fasto delle corti, sul Regno pesava ancora un iliade di sciagure pubbliche e private,di sommosse soffocate nel sangue,di lotte accanite tra tirannide e libertà. Sessantasei anni di atrocità ad opera dei Borboni per ingorde avarizie. Una finanza selvaggia e un'economia rurale allo sfascio, un popolo trascinato nell'orrore, tratto in inganno con arti sataniche usate dai suoi nemici,per prostrarlo,renderlo misero. Inoltre. falsi processi, esecuzioni spietate con chiunque avesse infangato l'immagine dei Borboni o tendevano a distruggere la Religione. Il re Ferdinando IV^ sapeva bene che il precedente Governo poteva oscurare a tutto il mondo l'immagine dei Borboni e non perse tempo. Per cancellare il disonore che aveva macchiato la loro Corona, fece condannare all'oblio la memoria dell'estinta anarchia, con un editto, a suo nome, che affisse in tutta la città e oltre i confini del Regno, che ordinava la consegna nelle mani del Direttore della Polizia o alla Giunta di Stato di : manifesti,proclami, collezioni di documenti ed altri simili abominevoli
Leggenda di Posillipo (Napoli)
Una storia, nella storia di Napoli, Ferdinando IV^di Borbone fece sparire documenti compromettent... more Una storia, nella storia di Napoli, Ferdinando IV^di Borbone fece sparire documenti compromettenti circa il vecchio Governo tiranno, nascondendo anche il suo diario di 60 anni di mal governo
dialetto napoletano e l'attore Totò
il presepio napoletano popolare
Napoli dopo il Risanamento
lo scoglio di Messer Leonardo a Napoli
SAN GENNARO PATRONO DI NAPOLI
Struttura borbonica napoletana
linguaggio deigli antichi musicisti napoletani
venditori di Napoli del passato
San Gennaro Patrono di Napoli e le sue bizze
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la ruota degli esposti a Napoli
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Fossile di dinosauro trovato nel beneventano
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