Papers by Clemente Puntillo
L'ATTENTATO Nel maggio 1871 il Capitano Fondacaro era intanto a rifornire la stiva del suo Leone ... more L'ATTENTATO Nel maggio 1871 il Capitano Fondacaro era intanto a rifornire la stiva del suo Leone di Caprera, ormeggiato nel porto di Montevideo; aveva ottenuto un prestito procuratogli dall'amico Giuseppe Dapueto, un noto esponente della Borghesia d'origine italiana e così aveva potuto acquista alcune delle derrate necessarie per l traversata Montevideo-Livorno. Quando lo conobbe, Fondacaro spiegò a Dapueto l'idea di mettere in acqua un piccolo battello supertecnologico, in modo che, coniugando la perizia del navigante con la tecnologia di bordo, si riuscisse nell'impresa di superare l'Atlantico tempestoso ed infido, raggiungendo dal Sud America l'Europa. Dapueto giudicò il progetto fattibile, pur se con contenuti di rischiosità assoluta, e introdusse Fondacaro fra i rappresentanti della colonia di italiani, ferventi garibaldini come lui e alcuni di loro, reduci delle campagne di Garibaldi del 1842 per la difesa di Montevideo contro le forze d'occupazione argentine del generale Rosas. Con essa, predicò Fondacaro in ogni riunione "patriottica" nella quale fu invitato per spiegare il progetto, si sarebbe posto di conseguire una serie di obiettivi: a) affermare la maestrìa della marineria italiana in faccia all'Inghilterra e al mondo. Scriverà che la traversata si sarebbe dovuta offrire a gloria della Marina Italiana, umiliata da quella austriaca nella battaglia di Lissa del 20 luglio 1866; b) onorare il Generale Garibaldi per le imprese compiute in America Latina e in Italia, contro la tirannide, in difesa dell'azione democratico-repubblicana, a favore dell'emancipazione operaia e per rendere incisiva la lotta al clericalismo. Tutti principî mutuati dall'esperienza della Repubblica Romana del 1849 di Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini ed Aurelio Saffi e lo stesso Garibaldi a capo dell'esercito rivoluzionario. c) dimostrare scientificamente che i marosi oceanici potevano essere attenuati spargendo in acqua olio d'oliva, che ne avrebbe soffocato la spinta con la sua azione galleggiante. Il progetto fu accolto positivamente fra i componenti della colonia italiana, quasi tutti titolari di piccole società dedite al commercio e tutti promisero una contribuzione affinché il progetto si concretizzasse in un battello per lo svolgimento dell'impresa. Battello che in onore del Generale, Fondacaro, decise si sarebbe chiamato Il Leone di Caprera. In realtà Fondacaro pensò di battezzare il battello col nome "La scarpa di Colombo", in onore del marinaio genovese, ma l'ardore della Colonia Italiana di Montevideo, lo convinsero a mutare il nome in "Leone di Caprera", ove "Leone" avrebbe significato coraggio, forza, audacia, determinazione, vittoria, e Caprera il rimando indiretto a Garibaldi. La comunità italiana pensò che quella potesse esser l'occasione per affidare al Capitano una spada d'oro da donare a Garibaldi a Caprera, oltre a doni diversi per il Re d'Italia. Fondacaro trovò due marinai italiani disposti a seguirlo: Orlando Grassoni di 36 anni, da Ancona e Pietro Troccoli di 28 anni, da Camerota. Fu Troccoli che si recò poi a Caprera per consegnare a Garibaldi il famosissimo Album con le firme degli Italiani di Montevideo e Buenos Aires e a tenere i rapporti con i politici italiani per trovare appoggi all'iniziativa di sistemazione finale del battello in Italia. Racimolata una prima contribuzione fra gli abitanti di Montevideo, Fondacaro (che non aveva che qualche dollaro) affidò ai cantieri di Luigi Briasco, specializzato nella costruzione di yacht e battelli per la pesca d'altura commissionati dalla borghesia latino-americana, il progetto per la costruzione di uno schooner speciale, munito di ampia velatura e dotato di due cilindri di rame per fiancata. In tale maniera il natante anziché seguire l'andamento delle onde, le avrebbe "perforate" in velocità tornando immediatamente sulla linea di galleggiamento.
Vincenzo Fondacaro nacque a Bagnara il 3 marzo 1844, in una casetta del Rione Calcoli, all'epoca ... more Vincenzo Fondacaro nacque a Bagnara il 3 marzo 1844, in una casetta del Rione Calcoli, all'epoca un'area della Città occupata da diradate abitazioni, circondate da piccoli giardini ad agrumeto e lambito dal rumoroso torrente Sfalassà, portatore a mare di un consistente volume di acqua aspromontana.
A volte vi passiamo davanti ma, data la forza dell'abitudine e una scarsa attitudine all'osservaz... more A volte vi passiamo davanti ma, data la forza dell'abitudine e una scarsa attitudine all'osservazione e al recepimento del buon gusto, non vi facciamo caso. Altre volte capita che per giorni, mesi o addirittura anni, non transitiamo fra vicoli defilati e luoghi appartati. Così ci sfugge una Bagnara bella e caratteristica, che sarebbe da proteggere e promuovere, soprattutto fra i giovani. E così purtroppo non è.
La storia di Pellegrina, una comunità agricolo-pastorale sita nella Vallis Salinarum, interagente... more La storia di Pellegrina, una comunità agricolo-pastorale sita nella Vallis Salinarum, interagente con la via Annia-Popilia e fondamentale supporto al Castello di Seminara dall'età Brezzia a quella Romana.
Con annotazioni e considerazioni sul mito di Oreste, la Bagnara militare Normanna e le illustri Confraternite pellegrinesi dell'Annunziata e di Santa Barbara
La determinazione delle variazioni del Capitale di Funzionamento nelle sue componenti: Livelli di... more La determinazione delle variazioni del Capitale di Funzionamento nelle sue componenti: Livelli di Attività e Utilizzo Finanziairo
Il Convento dei RR. PP. Paolotti nella guerra anglo-francese nello Stretto di Messina
Uno spaccato della Storia di Bagnara durante il regno dei Napoleonidi.
Uno spaccato della storia di Bagnara calabra sul finire dell'Ottocento
Storia della Costa Viola attorno al mitico Monte Sant'Elia
Il Cardinale Fabrizio Ruffo nel 1799. Il ruolo di Bagnara a favore della Riconquista del Regno.
I rapporti di Francesco Da Paola con Ferrante d'Aragona. Recensione a un saggio di Giuseppe Caridi
Il 1783 nella Provincia di Reggio in generale e a Bagnara in particolare
Il 1783 nella Provincia di Reggio in generale e a Bagnara in particolare
Il 1783 nella provincia di Reggio in generale e a Bagnara in particolare
Storia del Terremoto del 1783 nella Provincia di reggio in generale e a Bagnara in particolare
Storia della Famiglia Florio a cavallo del Terremoto del 1783
Bagnara durante il Viceregno Spagnolo (1500-1600)
La figura della Bagnarota ricondotta dal mito alla realtà
Il confronto fra Budget e Consuntivo: l'Analisi per Scostamenti
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Con annotazioni e considerazioni sul mito di Oreste, la Bagnara militare Normanna e le illustri Confraternite pellegrinesi dell'Annunziata e di Santa Barbara
Con annotazioni e considerazioni sul mito di Oreste, la Bagnara militare Normanna e le illustri Confraternite pellegrinesi dell'Annunziata e di Santa Barbara
IL PRIMO CAPITOLO “L’AGGUSATO” E IL SECONDO, “IL DISARMO” SONO SUL WEB E IN «ACADEMIA.EDU».
La raccolta fotografica è stata curata da Antonino P. Calabrò
(Ringrazio il dott. Angelo Scordo per il fondamentale supporto).
Gli scavi archeologici ne hanno determinato la funzione di rifugio e brevi funzioni rituali, da parte di pastori e forse alcuni dei pochi contadini che si avventurarono verso la scogliera.
UNA REVISIONE STORICA SUI FATTI ACCADUTI AI "FORESTALI" E SUL RUOLO DI GARIBALDI OVVERO: LA FINE DI UN "RISORGIMENTO SENZA EROI".
Il saggio tratta il tema della Bagnarota e il c.d. Matriarcato con un approfondimento sulla Battaglia di Lepanto e il ruolo delle Brigantesse durante l'Insorgenza.
Un conflitto spirituale fra Congregazioni e fra Congregazione del Rosario e Curia Arcivescovile, che si risolse definitivamente con l'avvento di Mons. D. Cassone come Abate della Chiesa Madre di Bagnara. Una grande apertura intellettuale, unita alla comprensione e la vicinanza ai fedeli, servì a Mons. G.Ferro, illuminato Arcivescovo di Reggio, per pacificare gli animi e ricostruire uno spirito unitario nel quale tutte lo organizzazioni religiose bagnaresi alla fine oggi si ricoscono.