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martedì 4 marzo 2014

Masquerade


Carnevale se ne va .... sotto un diluvio incessante
avrei voluto ricreare una maschera come quella
che ho preparato l'anno scorso e vedete anche qui ,
ma presa da tanti progetti,
non ho avuto tempo




come ho fatto?

ho incollato su una semplice maschera di plastica
tanti pezzetti di carta,
rivestendo l'intera superficie e il retro,
 una sorta di cartapesta;
ripassato con il pennello il vinavil da entrambi i lati;
una volta asciugata  e controllato che la maschera
 fosse abbastanza rigida



ho passato con  un pennello
 gesso acrilico o plastico al quarzo,
picchiettando con una spugnetta 
per creare un effetto irregolare 

Allo stesso modo ho operato con le rose di tessuto,
questo  passaggio un po più impegnativo, ma ci si riesce.
Una volta asciugati tutti i vari componenti , li ho 
incollati sul lato della maschera ,
passato vernice  opaca per isolare  il gesso
e sporcato la composizione  con bitume per ottenere un 'effetto invecchiato.
Con un po di fantasia ecco creato il vostro
oggetto




un caro saluto a tutte
 a presto


con questo post partecipo al


Second Thursday Creativity Linky Party




e siccome si parla di fiori
partecipo
#Ispirazioniandco #Fiori 






giusi


lunedì 22 luglio 2013

N°43 by giusi





N°43
by
giusi

Parma


Che non sia d'inganno il titolo  ............non è il lancio  di un nuovo profumo
ma...............  il numero della scarpa ......






Poverina............ giaceva vecchia , inutilizzata in fondo alla scarpiera ...
un po'.passata di moda .... la suola scricchiolante
 allora ??? che farne??

ecco la trasformazione...  per ora il restyling è avvenuto in una l'altra è ancora  allo stato brado





Una piantina vi  si è trasferita in... pianta stabile ....trovando comoda dimora nella bella.... pianta larga







Siete rimaste  di stucco???

Un piccolo accorgimento naturale per la cura delle nostre scarpe :
 per togliere il cattivo odore alle scarpe potete usare del timo fresco o della salvia : ponetene qualche
 rametto all'interno  e lasciate agire per  tutta la notte o  una giornata intera.
Un po' di tempo in più non sarà nocivo...
Oppure spargete sempre  all'interno  della polvere di bicarbonato, lasciando agire come sopra.


Ho uno scarpone che mi ronza in testa ... vedremo che ne verrà fuori !!!

A presto 







venerdì 12 luglio 2013

Ballerine a modo mio




Un quadretto vintage... cosa avrò usato ???
due cartoncini di differente misura ...  spago messo doppio e arrotolato lungo i bordi ....
scarpette  di tela da bimba









Ecco... ora anche le scarpe mi schivano : hanno paura di fare questa brutta fine !!! 



con questo riciclo













venerdì 28 giugno 2013

Ciotola d' estate



Un' altra ciotola di coccio incrinata e  sbeccata recuperata :
questa volta  ispirata all'estate ....
foglioline, fiordalisi   e papaveri finti,
 spighe secche  ...





con un po di pazienza , sono riuscita a conservare ed ad indurire anche la resta della spiga 





un nastro di cotone a  rincorrere  la circonferenza....





Tutto  ingessato che sembra ceramica..
Altro recupero portato a termine ... che ve ne pare?
un saluto a tutte ...



saranno ingessati  ma i
Fiori  per le comari di
ci  sono 






lunedì 3 giugno 2013

L'anfora e l'edera




Ecco la seconda anfora salvata dalla discarica ... la sua gemella "diversa "  era qui

Sono particolarmente soddisfatta di come è riuscita  ...
amo moltissimo l'edera
così verde, rigogliosa... quasi selvaggia
mi cattura lo sguardo anche nei boschi quando riveste interi tronchi , quasi a voler  celare l'albero.... applicandola su questa anfora ....  ho voluto renderla immortale..........










L'edera è una pianta presente da tempo immemore sul nostro territorio: nell’antichità era strettamente correlata a Dionisio e ne rappresentava uno dei simboli in terra. Sono molte le leggende che nascondo attorno a questa pianta, ma una delle più carine racconta che l’edera nacque subito dopo la nascita di questo dio per proteggerlo da fuoco che lambiva il corpo della madre, colpita da un fulmine di Zeus. I tebani arrivarono a consacrare a Dioniso questa pianta, il cui nome perikiosos, significava avvolgitore di colonne.L’edera è quindi associata alla vite, l’altra pianta sacra per il dio in questione.  Secondo la corrente di pensiero più acclamata questo è successo perché l’edera, in comportamento, sviluppo e crescita rappresenta l’esatto opposto: mentre la vite “muore” d’inverno e rifiorisce in primavera ed estate, al contrario l’edera risorge in autunno, e al contrario della vite ha bisogno di ombra e freddo per dare i suoi frutti.
Il suo significato è correlato a questo suo aspetto dualistico con la vite: l’edera rappresenta l’innocenza che si staglia contro il “peccato” della vite e del suo frutto: il vino. Fattore confermato anche dal fatto che Dionisio era il dio dell’innocenza. Fin dal medioevo si è usato appendere o rappresentare le osterie con un tralcio di edera proprio per dare una sorta di protezione a questi luoghi.  Differente linguaggio parla questa pianta in India, dove viene considerato il simbolo della concupiscenza.  L’edera viene spesso utilizzata nel periodo natalizio, particolarmente in Europa, per decorare camini e più in generale le abitazioni a festa.
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ed ora la domanda di rito ... quale anfora vi è piaciuta di più?
Saluti cari  ... a presto 


con questo mio lavoro che credo uno 
dei più  riusciti a mio gusto 
partecipo 
al 






lunedì 6 maggio 2013

Vecchia anfora



Il mio primo esperimento con la tecnica dell'ingessatura dopo un aver letto un articolo di Caterina Puggioni pubblicato su una rivista del settore  e che ho amato da subito.
L'ho sperimentata con miei accorgimenti   su  un'anfora salvata dalla discarica...... e abbellita con semplici fiori finti ...








eccola rinata nella sua nuova veste .... sta resistendo da  anni.

Presto vi mostrerò anche la gemella... diversa !!!




sabato 13 aprile 2013

Una maschera di Carnevale "ingessata"



Questa maschera, che ho titolato "Rugiada",  l'ho realizzata a febbraio in occasione del Carnevale  e donata  per  essere esposta e messa all'asta  www.facebook.com/arteindependientelabicicleta   in Argentina .
E'  arrivata un po' in ritardo, un mese circa di viaggio  ... ma lo scopo è stato raggiunto......e sarà  presto esposta ......




Sui petali delle rose, realizzate con semplici fiori  in tessuto poi ingessati, delle piccole gocce di rugiada mi hanno dato lo spunto per il suo nome





Questa tecnica, relativamente facile, continua a darmi delle belle soddisfazioni, pertanto rimane una delle mie preferite.


venerdì 5 aprile 2013


E'con una ciotola incrinata da gettare che voglio iniziare questa avventura insieme a voi, perchè tutto può rinascere e rivivere ... bè proprio rivivere non direi .... visto che è tutto ingessato!!!
Maggio il mese delle rose ... è alle porte !!!! e le mie rose sono di tessuto ... anche loro ingessate.









Aggiornamento 18/10/2017


per festeggiare
il Quarto  compliblog di Federica




partecipo con il mio post 
giusi

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