lunedì 27 gennaio 2025

Il Carnevale smascherato 2. Effemeridi borghigiane di Fausto Negri

Nessun commento:

Il Carnevale smascherato 2

(Articolo precedente)

A Borgo San Donnino

Nel Duomo della nostra città, nella torre di destra, sopra la misura del Trabucco, una formella rappresenta “il volo di Alessandro Magno” i quale, per poter vedere tutto il suo grande regno, viene portato in alto sul suo trono da due grifoni che cercano di prendere due pezzi di carne posti su lunghe lance (forse un rimando simbolico all’Ascensione di Cristo al cielo)

I Borghigiani però, secondo una antica tradizione, hanno sempre interpretato questo bassoriliveo come “la Berta che fila”. I rigonfiamenti sulle cime delle aste venivano infatti interpretati come gomitoli di lana che venivano filati dalla madre dell’imperatore Corrado che si chiamava Berta.

Ebbene, come il Pincolini racconta, attorno a questo bassorilievo “facevasi, nella vigilia del Santo Protettore Donnino, pazze danze, schiamazzi, smorfie e grottesche forme di baldoria”.

Nostra Aetate: Una Svolta Epocale, Ma Quanto Abbiamo Realmente Imparato?

Nessun commento:
La dichiarazione Nostra aetate (letteralmente, "Nel nostro tempo") è uno dei documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II. La dichiarazione riprende il tema dei rapporti tra la Chiesa cattolica e le religioni non-cristiane.
La prima bozza, denominata Decretum de Judaeis (letteralmente, "Decreto sugli Ebrei") fu completata nel novembre 1961 da Giovanni XXIII e il testo definitivo fu pubblicato il 28 ottobre 1965, durante il pontificato di Paolo VI.
Il documento è composto da cinque punti:
  • un'introduzione;
  • il riconoscimento del senso religioso nella vita di ciascun uomo;
  • la stima riservata alle genti dell'islam;
  • il vincolo che lega il Cristianesimo all'ebraismo;
  • il principio della fratellanza universale e dell'amore.


Al crocevia fra tre province (Parma, Piacenza e Cremona), e due regioni (Emilia Romagna e Lombardia) c’è un luogo dove, da qualche anno, ha messo le radici la spiritualità benedettina. Il luogo è Vidalenzo, frazione del Comune parmense di Polesine Zibello: un gruppo di case cresciute all’ombra del campanile, come accade per tanti villaggi della nostra vasta e fertile  pianura, abitate da gente laboriosa e tenace. La chiesetta di Santa Franca, posta ai piedi dell’argine maestro (sussidiaria della parrocchiale) è stata fondata nel XIII secolo dai monaci Cistercensi della non lontana Abbazia di Chiaravalle della Colomba. Ora, da qualche anno, a Vidalenzo sono arrivati i monaci benedettini, con una piccola ma vivace comunità denominata “Custodi del Divino Amore”, che nelle terre del fiume hanno saputo creare, in poco tempo, una vera e propria oasi di silenzio, spiritualità e preghiera che guarda anche ai centri vicini, senza distinzioni di province o regioni. (PaoloPanni)


Questo intervento per la giornata della memoria è dei monaci di Vidalenzo.

domenica 26 gennaio 2025

“La donazione di Rino Sgavetta al Comune di Castelvetro Piacentino”.

2 commenti:


Chiedo ospitalità ad Ambrogio, nel suo Blog, per un mio articolo sul pittore Sgavetta apparso su “Strenna piacentina 2024” del dicembre scorso.
La “Strenna piacentina” è una rivista d’arte, curata e diretta dal Cav. Prof. Alessandro Malinverni che presenta interventi che spaziano dall’arte antica a quella contemporanea - architettura, scultura, pittura, arti minori - argomenti di storia e temi che si legano a Piacenza e al suo territorio.
Nel Comitato per la Strenna figura la Dott.ssa Angela Leandri, di origine piacentina da parte di padre, la quale mi aveva proposto, ancora l’estate scorsa, di dare un mio contributo alla pubblicazione annuale suggerendomi uno scritto sulla donazione di Rino Sgavetta al Comune di Castelvetro Piacentino, suo paese natale, di cui aveva notizia. Ho accettato contenta di ricordare il pittore che ho conosciuto e apprezzato in vita.

sabato 25 gennaio 2025

giovedì 23 gennaio 2025

Il Carnevale smascherato 1

2 commenti:

Frate e monaca suonano e danzano – miniatura da libro d’ore, primo quarto del XIV secolo – Londra, British Library.


Nel mondo antico
Un antecedente del carnevale è stato rinvenuto nei Saturnalia romani (17-23 dicembre) feste dedicate al dio Saturno, che alternavano sacrifici beneauguranti a banchetti, giochi, libagioni e scambi di doni. Tali festeggiamenti, il più delle volte, sfociavano in eccessi, in cui era consentito persino lo scambio di ruoli indossando gli abiti altrui. A Natale, accanto alle “pie” pratiche, si organizzavano banchetti, si giocava a dadi (distrazione condannata dai predicatori). In Francia, poi, i chierici di Saint-Pierre de Lilla, eleggevano una sorta di “vescovo dei folli” e poi si concedevano abbondanti bevute. Il 1° gennaio ci si travestiva e si folleggiava. 

I costumi preferiti erano quelli della giovenca e del cervo. 
Per l’Epifania, almeno in Francia, era molto amata la “questua dell’aguilaneuf” (“Al vischio l’anno nuovo!): augurio che i bambini poveri ripetevano ai ricchi chiedendo l’elemosina). Ricordando la visita dei Magi al Bambino Gesù, si preparava una torta nella quale era inserita una fava: chi la trovava era il re della festa.
I Concili della Chiesa romana si diedero da fare per sopprimere i bagordi: quello di Auxerre (573-603) proibì di travestirsi da cervo e di fare regali ‘diabolici’ (sic!); quello di Roma del 743 biasimò le feste di Bacco del 25 dicembre (Brumalia), ancora di moda. Dopo varie condanne, anche le autorità ecclesiastiche presero ad accettare questo genere di festività, scorgendovi una valvola di sfogo all’esuberanza popolare.

lunedì 20 gennaio 2025

I "santi mercanti della neve"

2 commenti:

 Tra fede, cultura e tradizione sono arrivati i giorni dei "santi mercanti della neve". Un tempo le ricorrenze cadevano nei giorni più nevosi dell'anno...



Trascorse tre delle feste più tradizionali e popolari dell’inverno, quella di Sant’Ilario (13 gennaio), quella di San Mauro (15 gennaio) e quella di Sant’Antonio Abate (17 gennaio), mentre la terra “dorme” in attesa della nuova stagione agraria, ecco che entra nel vivo un tempo in cui, tra fede e cultura, si “cammina”  tra una delle leggende forse  più antiche e popolari delle terre di campagna, quella dei “Santi mercanti della neve”; definizione, questa, che deriva dal fatto che le ricorrenze cadrebbero nei giorni più nevosi dell’anno, ma anche in quelli che aprono le porte ad un primissimo e leggero spiraglio di primavera. Se è vero che la neve, da un po’ di anni a questa parte, almeno dalle nostre parti, è divenuta una rarità e stiamo assistendo al susseguirsi di inverni piuttosto miti, è altrettanto vero che storia e memoria, anche quando sconfinano nel mito o nella leggenda, sono un patrimonio da custodire e tramandare.

domenica 19 gennaio 2025

La città nascosta nel centro di Fidenza

Nessun commento:
"L'archeologia urbana è complicata, non sempre si può scavare aree ampie, ma quando ci si riesce, come accade nell'area dell'ex convento di San Giovanni in piazza Svelata. Si passa dall'età moderna al medioevo, s'intuiscono chiese scomparse e sconosciute e si arriva agli strati romani, e forse anche all'orizzonte celtico."
Questa breve nota accompagna il filmato "La città nascosta sotto l'altra città, archeologia urbana nella pianura Padana: scavi a Fidenza" che ci aggiorna sulle "Scoperte archeologiche nel centro di Fidenza (Parma)".
Il filmato, che riprendiamo qui sotto, è visibile sul canale YouTube "ArchaeoReporter".

venerdì 17 gennaio 2025

"Darsètt da Žnär, Sant'Äntòni Äbè"

Nessun commento:

 


Darsètt da Žnär, Sant'Äntòni Äbè
di Claretta Ferrarini

Incö, darsètt da Žnär, Sant'Äntòni Äbè, 'n'ura sunè.
La Sägra 'd Sant'Äntòni del gugnén, l'era 'na festa gròssa äbòtta a Bùrägh
Da San Lažar, infìna a la Cieša del Stirón (più tardi di San Faustino, ora Chiesa di un'altra Confessione), gh'era la sfiläda di cävâj e di caretêr, c'la partiva da Codür pr ändèr a fèr bèndîr èl sò bestji.

giovedì 16 gennaio 2025

Quando don Felice andava a canestro nel "Palazzetto" Don Bosco di Fidenza

Nessun commento:

Prima di passare la parola a Paolo Gandolfi, Germano Nencini, Silvano Minotti e Angelo Stecconi, per un "amarcord" rendiamo omaggio a quest'altro "veterano" del Palazzetto "Don Bosco" di via Berzieri, l'allora trent'enne Don Felice Castellani.
Fin dall'inizio a lui era stata affidata dal Vescovo Mario Zanchin la cura della importante struttura e l'assistenza spirituale dei frequentatori, atleti o non atleti. E furono anni "felici". 
Come Felice sia arrivato a canestro non lo sappiamo, ma il canestro era, senz'ombra di dubbio, da tre punti. 
L'immagine che ho scelto per questa introduzione risale al dicembre 1965  e val più di una foto, l'indimenticato Don Lino Cassi ne è l'autore. 
(Ambrogio Ponzi)

mercoledì 15 gennaio 2025

Giorno della Memoria 2025 - FIDENZA È MEMORIA

2 commenti:
Giorno della Memoria 2025 a Fidenza.
La giornata è stata istituita in ricordo delle vittime dell’Olocausto, per commemorare lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico, nonché dei deportati militari e politici italiani nei campi di sterminio nazisti.
Il Giorno della Memoria 2025 sarà celebrato con eventi, testimonianze e momenti di riflessione a dimostrazione di una persistente coscienza, da parte della città,  della necessità storica e culturale di trasmettere la memoria dei fatti che hanno segnato il Novecento e tutta la storia dell’umanità.  
   Il palinsesto degli eventi organizzati in occasione del 27 gennaio è ricco, diffuso ed aperto a tutte le cittadine e a tutti i cittadini.  
Si tratta di 10 iniziative di diverso tipo: presentazione di libri, mostre, cortei, concerti, proiezioni e visite guidate.                                   MP


GIORNO DELLA MEMORIA 2025
lunedì 27 gennaio
FIDENZA È MEMORIA
"Occorre la spina acuta della memoria perchè torni viva la rosa"

Domenica al Teatro G. Magnani di Fidenza Concerto sinfonico orchestra Cupiditas

Nessun commento:
Domenica 19 gennaio 2025, ore 20.30
Teatro G. Magnani
Stagione lirico/concertistica 2024/2025
Concerto sinfonico
Orchestra Cupiditas - Firenze
GPM T. Marchetti aps



martedì 14 gennaio 2025

Tempi di scelta - Storie di quattro luoghi

Nessun commento:



Ci troviamo di fronte ad una mostra importante che ci riporta ad un tragico momento del passato. Quattro eventi, altrettanti momenti di un complesso scenario di guerra che ha investito la nostra regione nell’estate-autunno di quel 1944, quando l’Appennino tosco emiliano era la linea di un fronte di guerra in cui tutte le regole, dettate dalla personale e collettiva umanità, non avevano più alcun valore etico.

lunedì 6 gennaio 2025

I tre Cercatori con buona scorta di cammelli

1 commento:

 I re magi: chi erano davvero? - Foto di OpenClipart-Vectors da Pixabay

"I magi questi (s)conosciuti. Si potrebbe titolare così l'atteggiamento generale nei confronti dei "misteriosi" personaggi che il 6 gennaio portano i doni a  Gesù Bambino, la cui carta di identità "ufficiale" (contenuta nel Vangelo di Matteo) è stata arricchita nel corso dei secoli da una lunga, fantasiosa e multiforme tradizione. Dunque conosciuti, anzi conosciutissimi, perché in ogni presepe che si rispetti non mancano mai, ma al contempo anche sconosciuti, perché nell'immaginario collettivo i confini tra realtà e invenzione sono spesso molto labili." 

Inizia così l'articolo che il quotidiano l'Avvenire dedica alla straordinario, remoto, evento che ricordiamo oggi 6 gennaio, giorno dell'Epifania del Signore.

La Cultura stenta di fronte a questa manifestazione che Matteo riprende nel Vangelo come compimento di una lontana promessa.