non so come sia potuto accadere, ma quest'anno il 2 ottobre è passato senza di te... mia amica immensa ed eterna, Eli
Eppure sei il ricordo vivo per eccellenza, mi basta pensarti e sgorgano ancora lacrime, non più dolore, ma essenza viva della tua presenza in me, come sono certa in ciascuno di quelli che ti hanno incontrata ed amata,
sei viva in me, e lo teniamo ancora ben stretto tra le mani il nostro filo ...
(aprile 2010)
"... Cara! come sono stata contenta ieri... è stato proprio un bellissimo pomeriggio, da ripetere. magari la settimana prossima, come dicevi tu, scendiamo qui a Marino e stiamo di nuovo un po' a chiacchierare. ieri sera raccontavo a I. di quanto sono felice di averti incontrata, lì in mezzo al treno, tra gente così e gente cosà, tra spunti e noie, tra quelli che hanno qualcosa da dire e quelli che dicono sempre le stesse cose, in mezzo a tutto questo, c'è un filo che mi lega a te, più che a chiunque altro. e questo filo, lo tengo ben stretto tra le mani. un bacio." Eli
E questo filo potrebbe un giorno trasformarsi in inchiostro, te lo avevo promesso... avevamo iniziato a lavorare sulla mia scrittura...
(1 ottobre 2010)
A presto camilleli mia, Pao
*incipit
Vorrei narrarvi la storia di G. o meglio le storie di G.: straordinariamente normali, irragionevolmente vere, ordinariamente folli.
Vorrei narrarvi la storia di G. o meglio le storie di G.: straordinariamente normali, irragionevolmente vere, ordinariamente folli.
Come lei.
L’ho immaginata metter
piede con timida sicurezza a bordo dell’aereo che l’ha portata da me.
L’ho vista
arrivare col sorriso di chi ha riconosciuto la strada.
L’ho sentita
passeggiare per le mie vie e perdersi tra le sue fantasie, correre disperata a
chiudere per sempre una porta, bere e sorridere ad una scelta presa col suo
bicchiere di bujolè.
Rosso
rubino, il suo bujolè.
L’ho vista
ballare e parlare al suo mondo - a modo suo - amare ed odiare sempre con
convinzione, pedalare lungo il fiume e sognare di bagnarsi in nuove certezze.
L’ho accolta
per lasciarle inventare la sua felicità mentre il vento freddo le tagliava il
viso.
L’ho
abbracciata per farle disegnare nuove luci e nuove strade, cucinare l’amore e
sentirsi sazia di sé. Piena d’amore e libertà.
…e l’ho
vista anche andar via, volare verso se stessa, per poi tornare.
ripartiamo da G.
io e te.
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