venerdì 25 ottobre 2019

ripartiamo da G.*

non so come sia potuto accadere, ma quest'anno il 2 ottobre è passato senza di te... mia amica immensa ed eterna, Eli
Eppure sei il ricordo vivo per eccellenza, mi basta pensarti e sgorgano ancora lacrime, non più dolore, ma essenza viva della tua presenza in me, come sono certa in ciascuno di quelli che ti hanno incontrata ed amata, 
sei viva in me, e lo teniamo ancora ben stretto tra le mani il nostro filo ... 

(aprile 2010)
"... Cara! come sono stata contenta ieri... è stato proprio un bellissimo  pomeriggio, da ripetere. magari la settimana prossima, come dicevi tu, scendiamo qui a Marino e stiamo di nuovo un po' a chiacchierare. ieri sera raccontavo a I. di quanto sono felice di averti incontrata, lì in mezzo al treno, tra gente così e gente cosà, tra spunti e noie, tra quelli che hanno qualcosa da dire e quelli che dicono sempre le stesse cose, in mezzo a tutto questo, c'è un filo che mi lega a te, più che a chiunque altro. e questo filo, lo tengo ben stretto tra le mani. un bacio." Eli  

"Elisa, carissima...anche io ieri sono stata proprio felice... di una gioia genuina e coinvolgente, come la tua compagnia! Pensa stavo scrivendoti un messaggio ieri sera, ma il tel era scarico perché volevo condividere con te l’allegria del pomeriggio che ancora mi accompagnava e che mi aveva dato una nuova energia…nonostante fosse tardi …io ero così pimpante! …Davvero credo sia stata una gran risorsa il nostro incontro, spuntato come un fiore colorato in un paesaggio a volte un po’ troppo piatto e limitato... un modo di essere e vivere il tuo in cui mi sento a mio agio… la possibilità di parlare al cuore, sentirsi ascoltati e capiti…  e allora grazie di cuore per il pomeriggio…si si, ne dobbiamo proprio organizzare un altro " Pao


E questo filo potrebbe un giorno trasformarsi in inchiostro, te lo avevo promesso... avevamo iniziato a lavorare sulla mia scrittura...
(1 ottobre 2010)
Cara .. di seguito l'incipit* di cui ti parlavo, ne rileggerlo mentre lo "incollavo" sulla mail, mi è sembrato ancora troppo rozzo , ma te lo invio comunque così... partiamo da qui... così quando ci vediamo il prossimo pomeriggio per il nostro primo incontro-lezione mi dai gli strumenti necessari per rimettermi a scrivere con "criterio" oltre che col cuore... 

A presto camilleli mia, Pao
*incipit
Vorrei narrarvi la storia di G. o meglio le storie di G.: straordinariamente normali, irragionevolmente vere, ordinariamente folli.
Come lei.
L’ho immaginata metter piede con timida sicurezza a bordo dell’aereo che l’ha portata da me.
L’ho vista arrivare col sorriso di chi ha riconosciuto la strada.
L’ho sentita passeggiare per le mie vie e perdersi tra le sue fantasie, correre disperata a chiudere per sempre una porta, bere e sorridere ad una scelta presa col suo bicchiere di bujolè.
Rosso rubino, il suo bujolè.
L’ho vista ballare e parlare al suo mondo - a modo suo - amare ed odiare sempre con convinzione, pedalare lungo il fiume e sognare di bagnarsi in nuove certezze.
L’ho accolta per lasciarle inventare la sua felicità mentre il vento freddo le tagliava il viso.
L’ho abbracciata per farle disegnare nuove luci e nuove strade, cucinare l’amore e sentirsi sazia di sé. Piena d’amore e libertà.
…e l’ho vista anche andar via, volare verso se stessa, per poi tornare.

ripartiamo da G. 
io e te. 


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