Papers by Leonardo Lastilla
Piovene rappresenta un unicum nel tormentato panorama del romanzo italiano. Come forma di interpr... more Piovene rappresenta un unicum nel tormentato panorama del romanzo italiano. Come forma di interpretazione critica della realtà, Piovene scelse la filosofia e scrisse romanzi che si potrebbero definire filosofici, metafisici, saggistici, esistenzialisti. Penso che Piovene sia l’unico che dagli anni Quaranta agli anni Settanta si sia impegnato in questo genere di romanzi, che, in effetti, sono intrisi in gran parte di filosofia, psicologia e teologia.
A partire dall’attenta analisi di una sua importante riflessione critica sulla scrittura, e sul p... more A partire dall’attenta analisi di una sua importante riflessione critica sulla scrittura, e sul proprio fare letteratura, testo poco approfondito all’epoca della sua uscita, nel quale, tra le altre cose, secondo me, l’autore si riferiva ai suoi primi romanzi, questo saggio si interroga sul senso della letteratura a partire dal testo solo apparentemente giocoso di Luigi Malerba per proseguire con un close reading de Il Serpente e di Salto Mortale, opere da riscoprire perché esemplari di un’idea di romanzo che meglio di altri racconta le inquietudini dello scrittore contemporaneo.
" Maurice Blanchot, romancier et critique, est ne en 1907. Sa vie est entierement vouee a la... more " Maurice Blanchot, romancier et critique, est ne en 1907. Sa vie est entierement vouee a la litterature et au silence qui lui est propre. " Questa epigrafe, molto simile a un epitaffio, si puo leggere aprendo qualche libro di Maurice Blanchot. Abbordare o soltanto avvicinare, scrutare perplessi gli aspetti dell'opera di Blanchot e un'impresa che ha scoraggiato molti critici, ha appassionato altri, tutti animati dalla stessa voglia di scendere nel pozzo profondo del pensiero blanchotiano. L'epigrafe citata, pur nella sua semplicita e apparente freddezza, racchiude il senso dell'opera di Blanchot che ha effettivamente votato la sua vita alla letteratura e ha fatto del silenzio, dell'anonimato e della riservatezza estrema, la sua condizione necessaria.
Forum Italicum: A Journal of Italian Studies, 2002
Manganelli è uno di quegli scrittori che come tutti i grandi generano disprezzo e amore in pari m... more Manganelli è uno di quegli scrittori che come tutti i grandi generano disprezzo e amore in pari misura portando sia al rifiuto, nel primo caso, sia all'emulazione, nel secondo. 1 Forse la questione è generata dal fatto che Manganelli appartiene a quel gruppo di scrittori, definiti irregolari come ad esempio Ceronetti o Arbasino, di difficile classificazione perché non sono né romanzieri né poeti, né scrittori di racconti in senso stretto ma forse tutte queste cose insieme, o nessuna, e questo dà fastidio perché disorienta i classificatori della letteratura. In realtà Manganelli è uno scrittore e come tale scrive, cioè fa della scrittura un mezzo investigativo della realtà, e non solo di essa. Ma nello scrivere non segue nessun genere, anzi li rifiuta in toto (specialmente il romanzo), ma si affida totalmente al linguaggio, il suo, che è molto particolare e anch' esso causa di forti critiche perché considerato troppo barocco, fumoso e artificiale. In realtà, il linguaggio di Manganelli è soltanto letterario nel senso che ha come oggetto la letteratura e la realtà vista linguisticamente di modo che il suo linguaggio si avvita su se stesso perché si specchia in se stesso. Tutto è linguaggio, la realtà è fatta di parole ed è complessa e Manganelli per afferrare e raccontare codesta realtà deve affidarsi a parole che riescano a narrare questa complessità e spiegare i molteplici significati:
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