Visualizzazione post con etichetta copertine. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta copertine. Mostra tutti i post

lunedì 16 marzo 2015

Annientamento di Jeff Vandermeer. Luoghi non segnati sulle mappe.


“L’osservazione di tutto questo ha soffocato le ultime ceneri del mio irresistibile impulso a conoscere ogni cosa…”.

Quattro donne senza nome si avventurano per scopi scientifici all’interno dell’Area X. Si tratta della dodicesima spedizione all’interno della zona: un’area disabitata sulla costa americana che la natura ha iniziato a reclamare per sé. Un luogo altro, in cui le leggi fisiche sembrano rispondere ad altri dettami, in cui opera una Forza che altera l’ambiente in modi imprevedibili e innaturali. La Southern Reach, segreta agenzia governativa, è incaricata di indagare sulle anomalie del luogo attraverso cicliche missioni di scienziati, il cui compito principe è l’osservazione. Scrivono i risultati della loro esplorazione su un diario (e sono proprio le pagine del diario della Biologa che leggeremo). Sono vietate le comunicazioni verso l’esterno così come l’uso di strumenti tecnologici. 

Annientamento è caratterizzato dal ritorno al primitivo. Jeff Vandermeer ci introduce in un contesto selvaggio, primordiale, fitto di mistero, al confine con il paranormale. Adesso che siamo così immersi nella cultura tecnologica, in cui si ingigantiscono le ombre degli incubi proiettati dalla fantascienza, Hal 9000 e leggi della robotica sono messi da parte. 
La lotta ingaggiata in Annientamento non riguarda l’uomo e le sue creature. Più vicino è forse Alien e il suo predatore dall’intelligenza spietata. Tuttavia il senso incombente di minaccia inevitabile - così ben reso dalll’autore - non proviene dall’esterno, nello Spazio sconfinato. L’attenzione è rivolta al nostro pianeta. Perché cercare altrove se così poco percepiamo e conosciamo del nostro mondo, di cui ci crediamo i padroni? 

Tutto ciò che succede nell’Area X è infatti oltre la capacità dei sensi umani di capire e orientarsi. Figuriamoci di controllarne l’ambiente. Apprendiamo che l’Area si è formata a seguito di un disastro ecologico, causato dall’azione umana. La zona contaminata è la risposta della Natura agli effetti devastanti dell’umanità. Anziché considerare il nostro pianeta come qualcosa di dato ed immutabile, Vandermeer ci apre gli occhi su come la Natura sia sempre in fase di mutazione, imprevedibile, adattivo. E se la Terra avesse creato una forza superiore all’Uomo, che possa contrastarlo, assimilarlo, annientarlo? 

La narrazione è investita da una grande attenzione alla percezione. L’autore possiede un’intensa consapevolezza di quanti mondi nascosti vi siano al di sotto dei paesaggi naturali e sulla fallacia dei sensi umani di percepirli. Gioca su questa mancanza.  
La protagonista di Annientamento vede ribollire l’inspiegabile, tenta di risolvere l’enigma dell’ignoto con mezzi razionali (con quanta sicurezza all’inizio si aggrapperà al suo microscopio!). Chi meglio di lei? Biologa, esperta degli ecosistemi in transizione, figlia unica ed esperta negli usi della solitudine, un’osservatrice perfetta, che si mimetizza, si confonde con il paesaggio. Il suo soprannome è uccello fantasma
Probabilmente proprio grazie a queste sue capacità di adattamento, subisce da subito l’influenza dell’Area X, ne è infettata. Diventa quindi una narratrice inaffidabile: la sua percezione dell’ambiente è amplificata, distorta. Il suo è un viaggio incubo che la porterà ad un mutamento totale, una metamorfosi.

Vandermeer sembra andare oltre al genere del body horror alla Cronenberg. Annientamento è un lavoro che fa dell’ibridazione una cifra stilistica, non solo il nucleo narrativo. La contaminazione è presente nell’ambiente, nei personaggi, nello stile. è possibile creare dei parallelismi con Lost, Alien, Stalker e autori come Lovecraft, China Mieville, Clive Barker. Le influenze sono tante, la rielaborazione che ne fa Vandermeer si rifiuta di essere etichettata. 

La corrente è quella del new weird che accoglie autori anti-tolkeniani, impegnati nella creazione di mondi ibridi, al confine tra fantasy e fantascienza, originali e rigorosamente verosimili. Altra caratteristica è quella di arricchire la narrazione di un tessuto simbolico fitto e donare una complessità psicologica ai personaggi che permetta di superare le distinzioni canoniche tra bene e male. Proprio questo elemento aggiunge ancora più ambiguità alla storia. Viene in mente la citazione di Lorne Malvo in Fargo (serie tv): “There are no saints in animal kingdom. Only breakfast and dinner”. Non ci sono santi nel regno animale: solo colazione e cena. L’Area X è un luogo ancestrale, l’orientamento (soprattutto morale) è reso vano dalla più micidiale delle tecnologie: il mimetismo. Distinguere la realtà dai suoi camuffamenti è decisivo per la sopravvivenza. 

Annientamento è una fionda tesa. La fascinazione verso il mistero insondabile non basta, ciò che dona bellezza inquietante alla storia è la vena immaginifica dello scrittore, le brillanti riflessioni sui limiti del sapere e soprattutto l’indagine nella mente della protagonista. Che cosa l’ha condotta davvero nell’Area X? Qual è la sua storia?
Il romanzo è un’angosciosa apnea, disturbante e contorto, ti lascia in uno stato di indeterminatezza. Le risposte sono poche ma non inesistenti o incoerenti (qualcuno ha citato Lost una volta di troppo). La filosofia è questa: “Quando siamo troppo vicini al cuore di un mistero, non c’è modo di riallontanarsi per vederlo nel suo insieme”.
Dobbiamo, come la Biologa, accontentarci di indizi, deduzioni, approssimative e parziali.

“Mi rendo conto che tutti questi ragionamenti sono incompleti, inesatti, imprecisi, inutili. Se non ho vere risposte è perché non sappiamo ancora cosa chiederci. I nostri strumenti sono inutili, i nostri metodi approssimativi, le nostre motivazioni egoistiche”. 

Annientamento è un luogo non segnato sulla mappa: difficile inquadrarlo; inoltrarsi al suo interno può essere azzardato ma, una volta entrati, la curiosità avrà la meglio. 

Note a margine:
L'aspetto che mi ha più colpito del romanzo è l'attenzione meticolosa al mimetismo. Io ho delle teorie riguardo alle misteriose creature della storia che si rifanno precisamente a questa capacità naturale che trovo stupefacente e pericolosissima. Attendo di parlarvene prossimamente in un post zeppo di spoiler.
Qui potete trovare un elenco di tutti i libri che hanno aiutato l'autore alla composizione del romanzo. Domani, 17 Marzo, sarò a Torino per partecipare ad un incontro con l'autore, insieme ad altri blogger, giornalisti e scrittori. Non vedo l'ora.
Annientamento è il primo romanzo della trilogia dell'Area X che uscirà nel corso di quest'anno, sempre per Einaudi.
La bellissima copertina è opera di LRNZ (autore di Golem, Bao). Si è occupato anche delle copertine degli altri due volumi della trilogia a cui potete dare una sbirciata qui.

venerdì 22 novembre 2013

Scelte editoriali di copertina - I granchi dell'editoria #7

granchiQualche mese fa ho messo in wishlist un romanzo consigliato da John Green a cui, a suo dire, si era stretto il cuore durante la lettura. "Eleonor & Park" di Rainbow Rowell. La copertina e il titolo originali suggerivano una storia d'amore tenera tra due timidi adolescenti. In realtà è una storia ruvida, ambientata negli anni '80 tra due outsider, in bilico tra due mondi. Una storia malinconica. Più sul passare del tempo che sull'amore. Più sul dolore che sull'innamoramento. Una narrazione molto reale sull'adolescenza e sui limiti dei sentimenti.



Ecco. Ero ferma a metà romanzo quando ho scorto in libreria la versione italiana di questa piccola perla. Non l'avessi mai vista. Ci sono tanti modi in cui un progetto può essere modificato da una casa editrice. Tante ragioni. Specialmente di marketing. È giusto e doveroso cercare di vendere a quanti più lettori possibili un romanzo, specialmente così valido. E se ciò vuol dire modificare titolo e copertina, ben vengano i cambiamenti che producono un risultato. Il problema si pone quando una trasformazione avviene su altri presupposti. Presupposti non condivisibili.
 http://www.youbookers.it/images/stories/rubriche/I_granchi_delleditoria/collagegranchi.jpg
La scelta di modificare un progetto grafico così minimale e perfetto come quello di Eleonor&Park è per me incomprensibile. Proprio la semplicità e l'immediatezza avrebbero attratto più pubblico. Magari non solo lettori attratti da storie d'amore, per esempio. Le illustrazioni, poi, sono talmente belle da essere considerate, per me, parte integrante del lavoro. Lo so, forse sono troppo sentimentale ma adoro ciò che comunica la copertina originale. E poi è impossibile paragonarla a quell'immagine pescata a caso su Google da un cane cieco che ha sostituito una tale delizia. Perché? In quale brutto e abominevole paese la copertina italiana attirerebbe più pubblico di quella originale? Magari ci sono stati dei problemi tecnici? D'accordo, pagate un altro illustratore. Pensate ad un'altra idea. Qualcosa di meno grossolano. Qualcosa di più appetibile. Qualcosa che non assomigli ad un Harmony, con tutto il rispetto per gli Harmony ma per prima cosa hanno un pubblico limitato ed inoltre un tipo di progetto così raffazzonato tradisce in tutto gli intenti del libro. La storia è quella di Eleonor, una ragazza grassottella dai capelli rossi. E di Park, mingherlino ragazzo dalle origini asiatiche. Due ragazzi fuori posto. Guardate le copertina italiana. Vi sembra rispecchiare le intenzioni dell'autore? Non so quando siamo diventati dei lettori così poco esigenti. Dei consumatori che divorano e digeriscono romanzi senza alcuno spessore che si assomigliano tutti nella loro mediocrità. Davvero non so quando le case editrici hanno iniziato a pensare che non vale la pena puntare anche su un altro tipo di pubblico. Un pubblico maschile, ad esempio. Davvero non so.
Collaborazione con il sito youbookers - continua qui.