Una nuova proposta di segmentazione permette di capire meglio i processi che hanno motivato la re... more Una nuova proposta di segmentazione permette di capire meglio i processi che hanno motivato la realizzazione della grande iscrizione del Cippo di Perugia. La documentazione sembra indicare che le città etrusche imponessero procedure complesse ai non cittadini che volessero acquisire la proprietà di beni immobili, cercando di limitarne il godimento, almeno in linea teorica, ai soli cittadini. La famiglia chiusina Afuna, la cui transazione con i perugini Velθina è descritta nel testo del Cippo di Perugia, appare particolarmente attiva nella ricerca di espandere i propri possedimenti al di fuori della città di origine.
Aprender la escritura, olvidar la escritura. Nuevas perspectivas sobre la historia de la escritura en el Occidente romano, 2021
Carlos García Castillero (UPV/EHU)-M.ª josé García soler (UPV/EHU)-M.ª josé iriarte Chiapusso (UP... more Carlos García Castillero (UPV/EHU)-M.ª josé García soler (UPV/EHU)-M.ª josé iriarte Chiapusso (UPV/EHU)-Guadalupe lopetegi senperena (UPV/EHU)esperanza osaba García (UPV/EHU)
Riassunto: Il processo di formazione dell'alfabeto etrusco segue principi molto diversi rispetto ... more Riassunto: Il processo di formazione dell'alfabeto etrusco segue principi molto diversi rispetto a processi analoghi che hanno portato alla nascita delle altre scritture alfabetiche di area mediterranea. La ricerca passata ha spesso mancato di cogliere questa anomalia, o ha tentato di spiegarla attraverso modelli teorici non sempre soddisfacenti. Partendo dalla constatazione che le città etrusco-meridionali, al momento della formazione della scrittura alfabetica, comprendevano componenti alloglotte, evidenti soprattutto ai livelli sociali più alti, e introducendo confronti con situazioni analoghe riscontrabili in vari sistemi scrittori del mondo, l'articolo propone di spiegare il singolare processo formativo dell'alfabeto etrusco come il risultato di un tentativo di creare una scrittura che potesse servire a rendere più lingue diverse. Parole chiave: Etruschi. Alfabeto etrusco. Scritture dell'Italia preromana. Storia sociale etrusca. Multilinguismo nell'antichità. Abstract: Etruscan alphabet was created following a path that was consistently different from what happened in similar instances in the ancient Mediterranean. Past research has often missed these peculiarities; the rare attempts to explain them have usually involved the elaboration of not always satisfying theoretical models. The paper aims to explain the circumstances surrounding the creation of the Etruscan alphabet by putting it in the proper social and historical context. When the Etruscan alphabet first appeared, Southern Etruscan cities where multilingual communities, including their upper classes. Parallels with writing systems employed elsewhere seem to suggest that the peculiarities of the Etruscan alphabet in its initial stages can be best explained as an attempt to create a writing system which could be used for all these languages at the same time.
The paper has been presented as an introduction to the round table whose proceedings are publishe... more The paper has been presented as an introduction to the round table whose proceedings are published in this volume. Its aim is to sketch briefly the state of the art in the study of Etruscan language and epigraphy, putting it into the broader context of the history of the discipline since its beginnings in the late XIX century. It underlines a number of critical issues which will serve as an example of the problems to be faced in the years to come; actually, some of these issues have been addressed in the following papers. E s t r a t t o 158 Enrico Benelli 1. Cicli e stalli della ricerca
Una nuova proposta di segmentazione permette di capire meglio i processi che hanno motivato la re... more Una nuova proposta di segmentazione permette di capire meglio i processi che hanno motivato la realizzazione della grande iscrizione del Cippo di Perugia. La documentazione sembra indicare che le città etrusche imponessero procedure complesse ai non cittadini che volessero acquisire la proprietà di beni immobili, cercando di limitarne il godimento, almeno in linea teorica, ai soli cittadini. La famiglia chiusina Afuna, la cui transazione con i perugini Velθina è descritta nel testo del Cippo di Perugia, appare particolarmente attiva nella ricerca di espandere i propri possedimenti al di fuori della città di origine.
Aprender la escritura, olvidar la escritura. Nuevas perspectivas sobre la historia de la escritura en el Occidente romano, 2021
Carlos García Castillero (UPV/EHU)-M.ª josé García soler (UPV/EHU)-M.ª josé iriarte Chiapusso (UP... more Carlos García Castillero (UPV/EHU)-M.ª josé García soler (UPV/EHU)-M.ª josé iriarte Chiapusso (UPV/EHU)-Guadalupe lopetegi senperena (UPV/EHU)esperanza osaba García (UPV/EHU)
Riassunto: Il processo di formazione dell'alfabeto etrusco segue principi molto diversi rispetto ... more Riassunto: Il processo di formazione dell'alfabeto etrusco segue principi molto diversi rispetto a processi analoghi che hanno portato alla nascita delle altre scritture alfabetiche di area mediterranea. La ricerca passata ha spesso mancato di cogliere questa anomalia, o ha tentato di spiegarla attraverso modelli teorici non sempre soddisfacenti. Partendo dalla constatazione che le città etrusco-meridionali, al momento della formazione della scrittura alfabetica, comprendevano componenti alloglotte, evidenti soprattutto ai livelli sociali più alti, e introducendo confronti con situazioni analoghe riscontrabili in vari sistemi scrittori del mondo, l'articolo propone di spiegare il singolare processo formativo dell'alfabeto etrusco come il risultato di un tentativo di creare una scrittura che potesse servire a rendere più lingue diverse. Parole chiave: Etruschi. Alfabeto etrusco. Scritture dell'Italia preromana. Storia sociale etrusca. Multilinguismo nell'antichità. Abstract: Etruscan alphabet was created following a path that was consistently different from what happened in similar instances in the ancient Mediterranean. Past research has often missed these peculiarities; the rare attempts to explain them have usually involved the elaboration of not always satisfying theoretical models. The paper aims to explain the circumstances surrounding the creation of the Etruscan alphabet by putting it in the proper social and historical context. When the Etruscan alphabet first appeared, Southern Etruscan cities where multilingual communities, including their upper classes. Parallels with writing systems employed elsewhere seem to suggest that the peculiarities of the Etruscan alphabet in its initial stages can be best explained as an attempt to create a writing system which could be used for all these languages at the same time.
The paper has been presented as an introduction to the round table whose proceedings are publishe... more The paper has been presented as an introduction to the round table whose proceedings are published in this volume. Its aim is to sketch briefly the state of the art in the study of Etruscan language and epigraphy, putting it into the broader context of the history of the discipline since its beginnings in the late XIX century. It underlines a number of critical issues which will serve as an example of the problems to be faced in the years to come; actually, some of these issues have been addressed in the following papers. E s t r a t t o 158 Enrico Benelli 1. Cicli e stalli della ricerca
[Ri]scrivere il Passato. Il nome etrusco di Chiusi e altre Storie, 2019
Da un modesto frammento di piede di vaso in ceramica a vernice nera, databile al III-II sec. a.C.... more Da un modesto frammento di piede di vaso in ceramica a vernice nera, databile al III-II sec. a.C., su cui è graffita la scritta cleusinśl, che restituisce il nome etrusco della Città nella forma di un aggettivo al genitivo (“del chiusino”) e racconta probabilmente anche di un dono votivo e di un Nume tutelare, prende spunto la mostra “(Ri)scrivere il Passato. Il nome etrusco di Chiusi e altre Storie” che propone all’attenzione del pubblico testimonianze epigrafiche particolarmente significative conservate nei musei cittadini. La mostra si inserisce all’interno della Giornata degli Etruschi 2019, promossa dal Consiglio Regionale della Toscana, per celebrare il conferimento del titolo di Granduca a Cosimo I de’ Medici, titolo che riecheggia quello che gli storiografi attribuirono al re chiusino Porsenna. L’iniziativa, resa possibile grazie al Consiglio Regionale della Toscana, al Comune della Città di Chiusi, al Polo Museale, al Gruppo Archeologico “Città di Chiusi”, e alla stretta collaborazione con la Soprintendenza ABAP-SI, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, l’Università di Roma Tre, il Museo Civico “La Città sotterranea”, il Museo della Cattedrale e la Fondazione Orizzonti d’Arte, è anche l’occasione per riproporre all’attenzione del pubblico e degli studiosi il ricco patrimonio epigrafico etrusco e latino di Chiusi, attraverso un approccio non convenzionale e innovativo, e un percorso arricchito, oltre che da questo catalogo, da un convegno, da un libro-gioco per i più piccoli, da conferenze periodiche e laboratori creativi sulla scrittura. Il catalogo propone materiali etruschi e romani dal VII sec. a.C. all’età tardoantica e all’Alto Medioevo configurandosi come un ulteriore approfondimento, “itinerante”, al percorso di visita, dalla Sala Mostre del Museo Nazionale, al Museo Nazionale stesso, al Museo Civico, a quello della Cattedrale, visitabili anche attraverso il costo agevolato di una Chiusi Card. Azioni e pensieri umani fissati mediante la scrittura su supporti non deperibili hanno superato secoli e millenni giungendo fino a noi, così da costituire una preziosa materia prima da leggere e interpretare per ricostruire e riscrivere il passato di Chiusi e delle genti che vi abitarono. Riproporre e raccontare queste “Storie” ha implicato una accurata selezione dei numerosissimi testi scritti a disposizione, e costretto ad affrontare lo studio dei materiali, noti e meno noti, con un taglio specialistico ma nel contempo divulgativo e, per quanto possibile, considerata la materia estremamente complessa e tecnica, comprensibile al più vasto pubblico. L’occasione ha poi stimolato in alcuni casi la proposta di nuove letture, alternative a quelle più ampiamente condivise, ha permesso di suggerire nuovi scenari e di formulare ipotesi di lavoro che costituiranno la necessaria premessa per ulteriori ricerche e approfondimenti.
In un memorabile articolo del 1972 1 Dominique Briquel, attraverso la scoperta della corretta let... more In un memorabile articolo del 1972 1 Dominique Briquel, attraverso la scoperta della corretta lettura di un piccolo gruppo di iscrizioni capenati, sino allora trascurate, pose per la prima volta la questione della formazione degli alfabeti medio-italici. Negli anni trascorsi dopo la pubblicazione di quel primo contributo, numerose scoperte hanno modificato profondamente le consistenza delle conoscenze in questo settore: ma le idee che Briquel presentava, in modo assolutamente pionieristico, andavano nella direzione giusta. Una delle principali novità, anche a livello di metodo, fu l'affermazione decisa della sabinità dell'iscrizione della fiaschetta di Poggio Sommavilla, proprio alla vigilia degli scavi della necropoli di Colle del Forno che, fra 1971 e 1979 2 , avrebbero permesso di comprendere per la prima volta l'aspetto archeologico di questo popolo, per il quale, a una presenza quasi ingombrante nelle narrazioni storiche sui primi secoli di Roma, corrispondeva un imbarazzante vuoto di testimonianze archeologiche. L'intuizione dalla quale muoveva quel geniale contributo era in ultima analisi una connessione (ancora non ben chiara nei suoi dettagli, allo stato della ricerca nel 1972) fra alfabeto sabino arcaico (Poggio Sommavilla), iscrizioni "sudpicene" e iscrizioni capenati di età ellenistica. Da qui nasce anche una nuova valutazione del ruolo di Capena, che, svincolata dall'ombra etrusco-falisca, verrà ad acquisire nella ricerca dei decenni seguenti quel ruolo chave di avamposto italico sulla riva destra del Tevere che oggi le viene concordemente riconosciuto.
Nel corso dei secoli III a I av. C. si verifica un incremento dell´epigrafia monumentale. Questa ... more Nel corso dei secoli III a I av. C. si verifica un incremento dell´epigrafia monumentale. Questa tipologia epigrafica riguarda diverse lingue che, non a caso, sono le principali della Penisola, cioè il latino, il greco, l´etrusco, l´osco e l´umbro. Tale sviluppo si conclude con il sostituirsi del latino alle lingue indigene, che avviene nel corso del primo secolo a. C. e con la nuova cultura epigrafica che appare nell´età augustea. L´obietivo di questo incontro è analizzare le forme, i tipi e gli sviluppi di questa documentazione epigrafica. In specifico si propone analizzare varietà di testi in relazione ai diversi generi epigrafici (per sesempio, iscrizioni funerarie, onorifiche, di edilizia pubblica, ecc.), in quali spazi erano esposte (fori, necropoli, santuari, ecc.), quali ne sono stati i committenti (magistrati, privati, ecc.) e, più in generale, come i processi di formazione della scrittura lapidaria.
Questo covegno, organizzato in collaborazione con la Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma, è il culmine del progetto PEAI: Public Epigraphy in Ancient Italy (third-first centuries BCE), che è stato vincitore di una borsa Marie Sklodowska-Curie (European Union’s Horizon 2020, Grant agreement nº 794476) e che è stato svolto presso l´Università degli Studi di Roma Tor Vergata. L´incontro è anche possibile grazie alla collaborazione del Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano.
Organizzatori: Ignacio Simón Cornago (Università degli Studi di Roma Tor Vergata) Paolo Poccetti (Università degli Studi di Roma Tor Vergata) Coordinatore: José Ángel Zamora López (EEHAR – CSIC)
13-14 Febbraio 2020 giovedì 13, Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma. Via di S. Eufemia 13 venerdì 14, Museo Nazionale Romano. Terme di Diocleziano. Viale Enrico de Nicola, 78
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Papers by Enrico Benelli
chiusino”) e racconta probabilmente anche di un dono votivo e di un Nume tutelare, prende spunto la mostra “(Ri)scrivere il Passato. Il nome etrusco di Chiusi e altre Storie” che propone all’attenzione del pubblico
testimonianze epigrafiche particolarmente significative conservate nei musei cittadini.
La mostra si inserisce all’interno della Giornata degli Etruschi 2019, promossa dal Consiglio Regionale della Toscana, per celebrare il conferimento del titolo di Granduca a Cosimo I de’ Medici, titolo che riecheggia
quello che gli storiografi attribuirono al re chiusino Porsenna.
L’iniziativa, resa possibile grazie al Consiglio Regionale della Toscana, al Comune della Città di Chiusi, al Polo Museale, al Gruppo Archeologico “Città di Chiusi”, e alla stretta collaborazione con la Soprintendenza
ABAP-SI, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, l’Università di Roma Tre, il Museo Civico “La Città sotterranea”, il Museo della Cattedrale e la Fondazione Orizzonti d’Arte, è anche l’occasione per riproporre
all’attenzione del pubblico e degli studiosi il ricco patrimonio epigrafico etrusco e latino di Chiusi, attraverso un approccio non convenzionale e
innovativo, e un percorso arricchito, oltre che da questo catalogo, da un convegno, da un libro-gioco per i più piccoli, da conferenze periodiche e laboratori creativi sulla scrittura. Il catalogo propone materiali etruschi e romani dal VII sec. a.C. all’età tardoantica e all’Alto Medioevo configurandosi come un ulteriore approfondimento, “itinerante”, al percorso di visita, dalla Sala Mostre del Museo Nazionale, al Museo Nazionale stesso, al Museo Civico, a quello della Cattedrale, visitabili anche attraverso il costo agevolato di una
Chiusi Card.
Azioni e pensieri umani fissati mediante la scrittura su supporti non deperibili hanno superato secoli e millenni giungendo fino a noi, così da costituire una preziosa materia prima da leggere e interpretare per ricostruire
e riscrivere il passato di Chiusi e delle genti che vi abitarono.
Riproporre e raccontare queste “Storie” ha implicato una accurata selezione dei numerosissimi testi scritti a disposizione, e costretto ad affrontare lo studio dei materiali, noti e meno noti, con un taglio specialistico
ma nel contempo divulgativo e, per quanto possibile, considerata la materia estremamente complessa e tecnica, comprensibile al più vasto pubblico.
L’occasione ha poi stimolato in alcuni casi la proposta di nuove letture, alternative a quelle più ampiamente condivise, ha permesso di suggerire nuovi scenari e di formulare ipotesi di lavoro che costituiranno la necessaria premessa per ulteriori ricerche e approfondimenti.
Questo covegno, organizzato in collaborazione con la Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma, è il culmine del progetto PEAI: Public Epigraphy in Ancient Italy (third-first centuries BCE), che è stato vincitore di una borsa Marie Sklodowska-Curie (European Union’s Horizon 2020, Grant agreement nº 794476) e che è stato svolto presso l´Università degli Studi di Roma Tor Vergata. L´incontro è anche possibile grazie alla collaborazione del Museo Nazionale Romano delle Terme di Diocleziano.
Organizzatori:
Ignacio Simón Cornago (Università degli Studi di Roma Tor Vergata)
Paolo Poccetti (Università degli Studi di Roma Tor Vergata)
Coordinatore:
José Ángel Zamora López (EEHAR – CSIC)
13-14 Febbraio 2020
giovedì 13, Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma. Via di S. Eufemia 13
venerdì 14, Museo Nazionale Romano. Terme di Diocleziano. Viale Enrico de Nicola, 78