Alla domanda: quanta cioccolata ho mangiato ieri? La risposta è "non sa, non risponde". Il che già non depone bene.
Credevate di esservi scansati il post sui regali eh?
Mi spiace, ma poichè il destino si accanisce con me, io mi accanisco con voi (3).
Dovete sapere che ogni anno imparo una lezione di vita sui regali di Natale.
Due anni fa, per dire, era: quando c'è folla non uscire, quindi barricati, ignora il resto del mondo per un periodo che va dal 15 dicembre al 25. Il 26 puoi fare una passeggiata, con le dovute precauzioni.
L'anno scorso era, da oggi in poi regala un buono (fare regali non fa per te).
Quest'anno è non mettere mai più piede nell'Apple store.
Non so perchè si innesca una serie di reazioni a catena per cui tutta la giornata, dopo esserci andata, prenderà una piega negativa, e possibilmente anche il giorno dopo.
In via esemplificativa.
IN GENERALE
- Qualsiasi cosa venga acquistata, sarà inevitabilmente cambiata, e non ci sarà esattamente quello che si desidera in cambio.
- L'ordine sarà sempre già stato fatto, e nessuno si spiegherà come mai non ci sia quello che è stato ordinato in magazzino. E dopo il controllo in magazzino (che secondo me non esiste, ma è solo un'invenzione del capo) inizia la fase del pessimismo del cliente medio dell'apple store, perchè sa bene, che sarà lungo e tortuoso il sentiero per ottenere ciò che ha ordinato.
- Ciò che il cliente ha ordinato non sarà mai pienamente soddisfacente, per un principio matematico in base al quale all'apple store c'è solo l'altro colore.
IN PARTICOLARE
- Appena entro il commesso rinominato da me "cap a suc e frutt" (testa a succo di frutta) RIDE. Al mio ingresso lui qualsiasi cosa stia facendo, mi guarda e ride. A quel punto "c'è astio", ma anche un istinto omicida dell'importanza che solo i film di Natale di Boldi e de Sica sanno evocare.
- Il commesso ciccione, detto anche "pall'e ris" (palla di riso, o arancino), ti dà una serie di notizie positive, è vero, ma errate. Qualsiasi cosa dica l'amico pall'e ris non è vera. Scordatela. Il che comporterà false aspettative e delusione che si protrarranno per l'intero precorso dal negozio a casa, in cui pensi a ciò che poteva essere (e poi non è stato).
- Il capo dei commessi ti odia. Non importa che tu sia il cliente, se compri o non compri qualcosa, che sia tu in realtà a mandare avanti la baracca (bianca e laccata), lui ti parla come se ti stesse facendo un favore, il che implica lo scatto immediato della molla-cazzimma, per cui in un modo o nell'altro vuoi ricordargli che senza di te, lui non è nessuno.
Poichè il capo ignora qualsiasi tua risposta tagliente con un'indifferenza degna di Moravia, resti frustrato per il resto della giornata.
Pdr (palla di riso): "Quest'iPod c'è in tutti i colori, nero, grigio, blu"
Acquirente a caso: "Ah, ottimo, ce li avete tutti?"
Pdr: "Si, certo!"
Acquirente:"Allora lo prendo nero"
Capo: "E' rimasto solo fucsiacasadibarbie".
Acquirente:"Capisco. Ma nero arriverà?"
Capo: "Ovvio che arriverà" (sguardo di disprezzo) "ma non posso assolutamente dirle quando".
Acquirente: "Più o meno?".
Capo (andandosene): (sguardo di noia mista a disprezzo).
Acquirente (mortificato): "ma giusto per avere un'idea?"
Niente.
- E poi c'è lei, l'inutile. Colei che chiama l'acconto "nota di credito", ma poi non sa fare niente (ma niente niente).
Colei che ti dice che non appena l'iPhone 8 giga arriverà ti chiamerà, ma ciò non avverrà mai, perchè non è in grado di coordinare i due momenti dell'arrivo del prodotto e della chiamata.
In più dopo aver ordinato (superando una infinita quantità di ostacoli) l'iPhone da 8 giga per la 91823764 volta, esci, e tutti, ma tutti i più cafoni del circondario sono intenti ad armeggiare con la loro tastiera touch screen.
Non me ne vogliano quelli che ce l'hanno, ma qui a Napoli una moda diventa un'ossessione (per gli altri) e un oggetto da evitare di possedere (per me).
Quindi l'unica cosa che resta da fare, è vendere la tua nota di credito a tuo padre, che se sarete fortunati non se ne accorgerà, ma avrà acquistato (da voi o per voi) l'iPhone già 3 volte, senza mai possederne o vederne uno.
Credevate di esservi scansati il post sui regali eh?
Mi spiace, ma poichè il destino si accanisce con me, io mi accanisco con voi (3).
Dovete sapere che ogni anno imparo una lezione di vita sui regali di Natale.
Due anni fa, per dire, era: quando c'è folla non uscire, quindi barricati, ignora il resto del mondo per un periodo che va dal 15 dicembre al 25. Il 26 puoi fare una passeggiata, con le dovute precauzioni.
L'anno scorso era, da oggi in poi regala un buono (fare regali non fa per te).
Quest'anno è non mettere mai più piede nell'Apple store.
Non so perchè si innesca una serie di reazioni a catena per cui tutta la giornata, dopo esserci andata, prenderà una piega negativa, e possibilmente anche il giorno dopo.
In via esemplificativa.
IN GENERALE
- Qualsiasi cosa venga acquistata, sarà inevitabilmente cambiata, e non ci sarà esattamente quello che si desidera in cambio.
- L'ordine sarà sempre già stato fatto, e nessuno si spiegherà come mai non ci sia quello che è stato ordinato in magazzino. E dopo il controllo in magazzino (che secondo me non esiste, ma è solo un'invenzione del capo) inizia la fase del pessimismo del cliente medio dell'apple store, perchè sa bene, che sarà lungo e tortuoso il sentiero per ottenere ciò che ha ordinato.
- Ciò che il cliente ha ordinato non sarà mai pienamente soddisfacente, per un principio matematico in base al quale all'apple store c'è solo l'altro colore.
IN PARTICOLARE
- Appena entro il commesso rinominato da me "cap a suc e frutt" (testa a succo di frutta) RIDE. Al mio ingresso lui qualsiasi cosa stia facendo, mi guarda e ride. A quel punto "c'è astio", ma anche un istinto omicida dell'importanza che solo i film di Natale di Boldi e de Sica sanno evocare.
- Il commesso ciccione, detto anche "pall'e ris" (palla di riso, o arancino), ti dà una serie di notizie positive, è vero, ma errate. Qualsiasi cosa dica l'amico pall'e ris non è vera. Scordatela. Il che comporterà false aspettative e delusione che si protrarranno per l'intero precorso dal negozio a casa, in cui pensi a ciò che poteva essere (e poi non è stato).
- Il capo dei commessi ti odia. Non importa che tu sia il cliente, se compri o non compri qualcosa, che sia tu in realtà a mandare avanti la baracca (bianca e laccata), lui ti parla come se ti stesse facendo un favore, il che implica lo scatto immediato della molla-cazzimma, per cui in un modo o nell'altro vuoi ricordargli che senza di te, lui non è nessuno.
Poichè il capo ignora qualsiasi tua risposta tagliente con un'indifferenza degna di Moravia, resti frustrato per il resto della giornata.
Pdr (palla di riso): "Quest'iPod c'è in tutti i colori, nero, grigio, blu"
Acquirente a caso: "Ah, ottimo, ce li avete tutti?"
Pdr: "Si, certo!"
Acquirente:"Allora lo prendo nero"
Capo: "E' rimasto solo fucsiacasadibarbie".
Acquirente:"Capisco. Ma nero arriverà?"
Capo: "Ovvio che arriverà" (sguardo di disprezzo) "ma non posso assolutamente dirle quando".
Acquirente: "Più o meno?".
Capo (andandosene): (sguardo di noia mista a disprezzo).
Acquirente (mortificato): "ma giusto per avere un'idea?"
Niente.
- E poi c'è lei, l'inutile. Colei che chiama l'acconto "nota di credito", ma poi non sa fare niente (ma niente niente).
Colei che ti dice che non appena l'iPhone 8 giga arriverà ti chiamerà, ma ciò non avverrà mai, perchè non è in grado di coordinare i due momenti dell'arrivo del prodotto e della chiamata.
In più dopo aver ordinato (superando una infinita quantità di ostacoli) l'iPhone da 8 giga per la 91823764 volta, esci, e tutti, ma tutti i più cafoni del circondario sono intenti ad armeggiare con la loro tastiera touch screen.
Non me ne vogliano quelli che ce l'hanno, ma qui a Napoli una moda diventa un'ossessione (per gli altri) e un oggetto da evitare di possedere (per me).
Quindi l'unica cosa che resta da fare, è vendere la tua nota di credito a tuo padre, che se sarete fortunati non se ne accorgerà, ma avrà acquistato (da voi o per voi) l'iPhone già 3 volte, senza mai possederne o vederne uno.