Eppure sono sicuro, quei capelli li ho gia' visti.

In effetti, giorno perfetto per le partenze.

Frasco

Barbone si, ma con stile

Per otto ore notturne sarò un senzatetto, dormendo in macchina come ora o da amici, come tra un po'...
Però indosso camicia gilet e sciarpa di cachemire.

Via da casa, per sempre.

[E non come il mio smettere di fumare tra una sigaretta e l'altra]

Frasco

Adesso è un po’ troppo Natale…

Ok va bene così, basta con la neve grazie -.-

Adesso e’ Natale!

 

[Tornare al tepore di casa e fumare una sigaretta sul balcone innevato di casa alle 3 di notte e’ un bel regalo di Natale anticipato. Aspetto che passi anche Babbo Natale…]

E' che proprio il Natale non lo sopporto.
E il film servito di contorno alla ratauille non e' stato di supporto.

[a seguire, dopo la pubblicita']

Ho un'imrovvisa voglia di far saltare la mia vita per aria e di vederla ricadere in tanti coriandoli colorati.
Verde, rosso, blu.
Bordi frastagliati.
Scendono piano come fiocchi di neve.

Frasco

Errata corrige

Mi correggo.
La tentazione e' di investirli, girarsi a guardare, mettere la retro e ripassarci su.

Bretelle rosse

Non è che i giorni siano eterni, ma mi diverto a non farli finire mai.
Perché c'è sempre quell'ora in cui le strade si svuotano per riempirsi di ricordi, che vagano costeggiando il mare.

Il difficile è scansarli con la macchina.

Frasco

Certo che guidare contromano per un'ora e passa alle 4 è un'esperienza...

Frasco

Casa, almeno per un po'.
E ovunque essa sia.

Piccolo dettaglio, parto tra 3 ore...

Oi, come va lassù?

Ho un'improvvisa voglia di giocare di notte a scacchi, con la scacchiera del mio giardino, mentre il guardiano notturno ci osserva un po' annoiato.

Il tasso di crescita di un problema è proporzionale al numero dei passi fatti nel tentativo di risolverlo.

Nuvole o no

Nuvole o no, credo in effetti sia rimanere la cosa piu' complessa. Parlo in generale. Affrontare la situazione, fino alla fine invece di girare i tacchi e via, fino a che qualcosa ti raggiunge ugualmente.
E' uno spazio che si modifica ma comunque lo tiriamo e' sempre troppo corto, la copertina di Linus. Bisogna doversi accontentare e non solo, bisogna farselo anche piacere il compromesso.
E' che mi manca tanto il tempo. Vorrei passare mezzora nel bagno a fare cacca.
Vorrei vorrei, c'era una storia che iniziava cosi'.
Mi piacerebbe essere buttato sul piumone a pancia sotto e piedi sollevati, a parlare per ore. Anzi non parlare ma ridere.
Sisi voglio ridere ancora un po'. Ancora altri 5 minuti. Poi mi sveglio. Promesso.

Dicono di me

Non mi sforzo mai di pensare cosa sia rimasto, oggi, di quelli che eravamo quella sera. Ma non hai mai perso quell’aria tua distratta e pensierosa, che sembra allontanarti chissà dove quando sei tra la gente, come se non ti importasse di nulla, come se non fossi reale. E’ in quel momento che non ti rendi conto come ti guardo, come ti catturo, come mi calamiti e non posso fare nient’altro che continuare ad inseguirti, anche se non è il termine giusto.

Incredibile, ci hanno preso.

Perfetto

Lo stato di grazia in qui ci si puo’ trovare bevendo passito, un po’ di taralli a fianco e una canna tra le dita, affacciati su un giardino di luci tra alberi e un aereo che ti aspetta chiedendo di essere pilotato il giorno dopo non trova parole.

 

Aspetto che salga piano. Alla testa e oltre.

Come adesso: ondeggia tutto, e io con loro.

 

Ah si ora mi ricordo.

Non ho trovato le parole ma una spiegazione: ho fatto 20 miglia, guidato una macchina senza documenti e non mia, portavo con me un bel cuscino di erba odorosa. Perche’?

Mi sono ricordato anche una scena. e un libro. dove non si invecchia anzi, si ritorna un po’ piu’ giovani. solo perche’ si fa quello che si pensa. No aspetta. E’ piu’ semplice. Mi riprendo l’adolescenza e i miei 20 anni. Lo faccio adesso.

 

Vivo un po’.

imbardare, rollare, beccheggiare...

A volte arrivano folate di incompletezza, una vaga sensazione di essere sempre ad un passo da cio' che importa, di vederlo passare accanto a me e di non riconoscerlo. Eppure mi sforzo.
Ma sembra di ignorarlo di proposito, troppo affaccendato in altro. Mi rendo conto che qualunque cosa inizi perde di senso in quanto solo un riflesso, una similitudine senza termine di paragone.

Devo smetterla di leggere mail di amici felici e contenti.


Frasco

Fiera delle vanità

Alla fine ha vinto lei.
Ikea e suo fratello. Sono tornato a casa con un tostapane cromato.

E’ l’inizio della fine.

Ma se sposto i sogni di giorno, di notte che mi resta?

Oggi

Vola con me.

Un pezzetto di cielo è appena entrato dalla finestra…

Un pezzetto di cielo è appena entrato dalla finestra.
Lo vedo chiaramente qui dal letto perché dall' imposta chiusa le nuvole scorrono via lente mentre dall'altra come un blob grigio avanza lentamente nella stanza.

Un altro pezzetto di cielo è qui sul letto con una data e un'ora su.

 

3 ottobre 2009, 14:15

devo andare via da qui.

Menosettecenventigiorni all’alba. Altro che naja…

si, sempre io [parte seconda]

concludo con 2 risse, una inglese e una italiana.

E quello che brucia di piu’ non e’ la testata sulla mandibola [fastumgel aiutami tu] ma sentirsi chiamare ubriaco.

Il peggio e’ che e’ vero.

si, sempre io

Se alla fine un lato positivo c’e’, e’ che oggi guardando il bonifco in entrata mi sono messo a ridere.

Ora faccio cosi’, mi siedo, prendo i popcorn e vedo cos’altro succede.

Poi racconto.

Post-it!

Harry ti presento Sally

[ Ho il retrogusto di cioccolata in bocca

 

                                                                                             …speriamo di non trovarci un pelo…]

 

E il post sta bene cosi’

Punto.

...Leeds!

[sottotitolo: la mia valigia mi ama veramente]

...Amsterdam...

Paris...

Un po' piu' grigio, un po' piu' lontano da me.

Negroni e Interpol

sisi mi piace proprio.

Quasi quanto la linea curva dell'orizzonte sopra la Siberia. Che respiri un'aria che e' quasi casa. E quasi sono solo 4 ore. E intanto vedi serpenti d'acqua che si snodano tra un freddo verde. E pagheresti per essere tra 2 metri di neve, lontano da tutti.

Lontano da tutto quello che dovevi ricordare e non l'hai fatto.

Vicino a quel tuo sorriso un po'...cosi'.

Manciate di minuti al volo, finalmente casa.

Ma ormai mi sento molto tartaruga e tutto il mio mondo e' chiuso in una valigia.

Ed e' una bellissima giornata per salutare il Giappone, non sembra neanche la stagione dei monsoni.　Gli aerei intanto vanno e vengono, abbastanza annoiati. Io qui nell' aeroporto di Tokyo aspetto ancora un po'.

Temo solo il panda.

Il vento mi attraversa.
Ondeggio.
Sinuosamente lo assecondo, elasticamente mi carico.
Aspettando il momento di frustarlo ancora.

[Stupida pioggia di Luglio]

che a voler leggere tra le righe non ci riesco neanche io.

L’assenza di sonno genera desideri banali.

le particelle elementari

mi e’ appena venuto in mente che ho voglia di un bacio.

                                                                                                                      stile Peter Pan.

Qualche volta

Riassunto della settimana.

[

   

 

                                                                                                                                                  ]

Comunque proseguendo ho un collega con il nome da cartone animato!

Comunque non importa.

Comunque quello che mi preme dal fondo dello stomaco e’ una certa paura.

Comunque e’ un numero.

Si chiama 30.

Cognome: Anni.

E se avessi appena deciso di NON voler andare avanti? Voglio accontentarmi di questo mondo di gatti con gli stivali, streghe, giganti [buoni e non], e baobab puzzoni. Voglio svegliarmi la mattina con il dubbio su cosa potrebbe succedere oggi. Voglio correre con la cappotte giu’ [o con la Mitica]. Voglio inciampare, maledire e bestemmiare. Voglio fermarmi cosi’, e guardare tutto rotolare via mentre mangio popcorn. Vorrei iniziare ancora, in incognito. E poi ancora. E poi ancora. E poi basta.

 

Ho una paura folle, di svegliarmi e di aver solo sognato tutto questo.
E ancora di piu’ di voler tornare a dormire per continuare…

Risvegli

Mi sono risvegliato in un’altra città,
                                                                          ma non era Parigi.

Lost in translation

Cosa mi abbia spinto a finire in un ristorante stile Marrabbio di Kiss me Licia non lo so.

Di sicuro il mal di testa e’ assicurato non dalla birra, ma dal Karaoke.

Senza Fiorello.

Occhio… Tokyo!

E se non riesci a vedere piu’ in la’ che fai?

Sali ancora, e poi ancora, piano su piano. Per vedere il sole che sorge per primo. Per abbracciare tutto in ampi gesti.

Ma ogni numerino in piu’ sul display dell’ascensore, ogni interminabile minuto porta tra passi che non riconosci. Odori non di simili.
Per ora la vista basta. E abbacina la mente quel po’ per non domandarsi verso quale direzione si sta guardando.

Tutto questo non finira’.

Solo non ci sara’ altro….

E via piu’ veloce di una freccia [rossa] su uno shimpanze…

 

Continuo, tanto l’alba e’ lunga. E intorno a me si balla ancora. 

 

Il mio punto di vista: al trentesimopiano del mondo.

E' sempre tutto un po' piu' in la', oltre la ringhiera che ho davanti, oltre la finestra, oltre i grattacieli che si stagliano luminosi di formiche. E per quanto il caffe' nero fumante e la crema di latte, servita in bricco tanto gelido da essere bollente siano davanti a me continuo a guardare un po' piu' in la'...
Gioco con le gocce di latte sul tavolo, il dito scivola sul legno lungo cerchi. Ci soffio su del fumo. Pago il conto e vado via.

 

 

[

 

                                                               una foto che non c'e'

 

                                                                                                                                                            ]

Esperienze di vita

Notare lo spruzzo che doccia me e la camera.
-.-'

Ogni tanto corro ancora.
Questa volta un po' troppo.
Fino alla fine.
Fino ai confini del mondo e oltre.
Che se vado piu' in la posso solo tornare indietro.

Ho un'orgia di orsetti gommosi nella mia a bocca.

Espira

Saltello qui là sui tasti della fisarmonica, mentre qualcuno si diverte a musicare tempi,
lenti di attese e rapidi di respiri.

Inspira

Inspira
La sigaretta si illumina
Espira
Il fumo ti avvolge
Inspira
Insegui il fumo
Espira
Il fumo va dove non dovrebbe
Inspira
Lo segui ugualmente
Espira
Cerchi aria che non c'è
Inspira
O meglio c'è ma non è lì
Espira
Non iniziare a pensare dove potrebbe essere
Inspira
Troppo tardi
Espira
Ti concentri allora su di te
Inspira
Lascia tutto fuori
Espira
Eccetto qualche sogno molesto
Inspira
...
Rimani sospeso.
Espira

Essere bilancia non sempre e' sinonimo di equilibrio...

Ultimo tango a Cracovia.

Oziosamente guardo, braccia fuori dal letto e coda che frusta, un pulviscolo danzare un walzer.

Il sonno tarda ad arrivare,
                              si sara' addormentato prima di me.

Quo vadis, Frasco?

Chi sono?

Sarò nonno,
uno di quelli un po' burberi stile Heidy e con mio figlio non parlerò ma mio nipote...quando lo potrò vedere, lo farò giocare con il mio mondo, a rincorrerci e inseguirci come quando ho attraversato la Polonia su una branda di un vagone postale per un matrimonio, brindando di vodka al grido di Nasdrovje!
e che parlare era giocare al mimo dei film.

Non sarò nonno,
ma qualcuna mi permetterà talvolta di essere uno zio, quello un po' strano che porta balocchi di altri tempi e leccornie dal profumo che non esiste in nessun luogo conosciuto, che fara' sedere la pupattola sulle ginocchia sotto gli occhi complici della madre per raccontare dei castelli incantati di Praga, delle avventure
marinaresche sulla costa della Croazia, con i ricci pescati e mangiati con il mare ancora sulle labbra.

Non ho paura di dimenticare, non più almeno.
Solo che dopo scivoli via, granello di sabbia in una clessidra.
Che IO scivoli via, senza un'ancora di uno sguardo che sappia legarmi ad una Terra.

O forse è così che deve continuare, due corpi che si rincorrono su orbite ellittiche universali, con il sottile filo della legge dell'attrazione gravitazionale che indistruttibilmente non si spezza...

26/04/09 23.14 dalla branda di un treno postale...

Stamattina faceva freddo.

Babbo Natale durante l'anno va in vacanza a Bari.

Non sono io sul pendolo, è la realtà che oscilla attorno a me.
Come adesso essere seduto in un treno e vedere improvvisamente case
correre, alberi camminare, campagne cambiare i loro frutti in un
arcobaleno di sapori.
Non sono io che cambio. Le mie idee sono quantomeno coerenti.

Quando iniziano a dare il tuo nome al modo di cagare vuol dire che hai sfondato.

Maledetto il giorno che t'ho incontrato

Il giorno che ho detto, pubblicamente, cordialmente detesto Napoli e dintorni ho avuto in omaggio fratelli a Napoli, streghe a Sorrento, gatte a Montella, un capo di Salerno e comunque qualcuno che quando gli parlo di munnezza si commuove. Anche qui. Ora gentilmente chi ha lanciato l'anatema e' pregato di rimuoverlo.

Grazie.

sto ancora fumando

Muoviti...
Su muoviti...
Salta! Hop...hooooop...
Sto provando a convincere i tasti della tastiera a schiacciarsi da soli.
Nada.
Ma ho tutta la notte davanti.
E mezzo pacchetto di smoke.

Potrei anche raccontarmi una storia, cosi' per ingannare l'attesa, anche se non e' facile. E' astuta lei.L'attesa.E' una storia fantastica, che parla di banche, grilli sparlanti, pazzi, Storace e un saluto...Ma e' cosi' bella che la tengo per me, anzi solo l'ending, ma tranquillo, non e' happy, e' un ending come tanti, che ti solleva l'angolo sinistro della bocca e tende le labbra.

Che poi il senso qual e'?

Dio benedica il sake.

E' una not[t]e un po' Jeff Buckley questa.
In effetti in attesa di qualcosa. No,non aspetto nulla.
Forse che la cenere della sigaretta si posi da sola nel posacenere vicino la finestra invece che sulla moquette di questo stupido stupido hotel.

[aggiungete a piacere voi, non mi sembra completo, ma non uscite dalle parentesi]

C'era una volta KotiPizza...
...adesso guardo il mondo dai buchi del cartone di Pizza Time Shipley.
Autentica cucina italiana made in Algeria.

ho appena messo a fuoco, il rimpianto di qualcosa che ancora non c'e' e' la paura di qualcosa che non ci sara'...
Il mocaccino dell'una stimola la riflessione, la sigaretta dopo il mocaccino stimola qualcos'altro.

Non e' che non ci sia piu' nulla da scrivere,
e' che c'e' troppo spazio bianco tutto intorno.

Assioma di Frasco

Non importa quanto tu possa essere lontano, ci sara' sempre un numero superiore a 2 napoletani intorno a te.

Un po' mi secca, mi muovo ancora...

Un po' mi secca, mi muovo ancora...
Ultime notti a Praha...

...io, Tu, Praga e la neve...

diari di viaggio da una lobby a praha

Mmm stanza 414 anche in questo albergo???

giornotredicicirca

[sto scrivendo la mia vita tra parentesi quadre, perche' sui bordi si scivola meglio]

5 minuti di follia

Cecko lesson number one

Please repeate after me

kava
mocca
kava s mlekem a sucr
meklem s kava a sucr
...
Il mio incubo mattutino alle macchinette del caffe'...

la via di mezzo è un "presente che sarebbe un peccato non vivere" me lo hai detto tu

E non c'e' un motivo vero e proprio, potrei dire quasi che sia il bianco della neve tra alberi spogli ma non e' cosi'.
Solo che mi piace qualche volta guardarmi intorno e sapere che sono guardato.
Quello che mi secca e' che non ne capisco il motivo.
Non fraintendermi, intendo in senso lato.

[perche' tanto so che leggi]


Pero' e' che le parole fanno a gara per uscire dalla bocca tutte insieme. Tendonedelcirco rossoeblu acqua neve anzi lanevesottolescarpechescricchiola...
Poi non ne esce nessuna.
Ma va bene, non bisogna parlare per forza. Chi l'ha detto che bisogna farlo? Non io comunque.

Cinemapercaso e filmindecisi

E' che ho solo voglia di sorridere. E il sorriso me lo fai tornare.
Se non altro quando ti vedo rantolare per la cuscinata di turno.

Ma neanche questa volta sono riuscito a scrivere quello che volevo, le dita si fanno un po' i cazzi loro. Per cui non interpretare, non c'e' nulla dietro, ne' sopra ne' sotto.
Volevo scrivere, tutto qui.

Ma si 'Eyes without a face'.
E poi una sigaretta.
Potrei andare avanti per ore
E non e' detto che non lo faccia.

1.35 del mattino del giornootto

Posso fare di meglio.
Invece si e' prosciugato tutto e ci metto un bel punto.
PUNTO

...e all'improvviso, in un albergo di Liberec, cullato da Jeff
Buckley, la rivelazione...
Rivedo me, i tanti me, e anche le tante Lei e so dove andare.

Anche senza mappa.

Si rimescola tutto nella pancia e gira assieme alla testa quando
chiudo gli occhi.
E basta cosí poco cosí poco...
Ancora via, ancora giornodue

La mia vita a 10 gradi sottozero

Devo ricordami di appendere post-it alla finestra.
Non è bello svegliarsi e aprirla in un momento di amnesia.

Frasco!