Papers by Fabio Di Giammarco
Fabio Di Giammarco, 2021
In 1979, the mayor of a young provincial city - Latina - decided to build a large public library ... more In 1979, the mayor of a young provincial city - Latina - decided to build a large public library to promote the cultural development of the city. An internationally renowned architect was chosen to carry out the project: James Stirling. The initiative is opposed by many, but the mayor does not give up. In 1985 the public library project was finally presented to the city. But, shortly after, the mayor is disheartened by his own party and ousted from office. The library project will follow its own destiny: taken out of the way to make way for a parking lot.

Tra le istituzioni culturali e scientifiche a livello globale che fanno parte della IIIF communit... more Tra le istituzioni culturali e scientifiche a livello globale che fanno parte della IIIF community, limitandoci alle sole biblioteche, troviamo: Bibliothèque nationale Insomma, una buona parte del ghota bibliotecario mondiale. E non è un caso. Infatti, L'IIIF, oltre ad essere uno standard de facto per il mondo dei repository di contenuti digitali, ha sempre di più un'importanza strategica per il futuro delle biblioteche digitali in quanto paradigmatico per i sistemi informativi basati sull'interoperabilità. Se la frammentazione-causata dalla proliferazione dei progetti di digitalizzazione-ha rappresentato finora il grosso impedimento nella condivisione e fruizione dei patrimoni culturali digitalizzati, l'esempio offerto dallo standard IIIF-anche se riguarda specificatamente la gestione e distribuzione delle immagini e metadati attraverso la rete-indica qual è la strada da seguire. L'International Image Interoperability Framework (IIIF) è basato su tre API (Shared Application Programming Interface) che consentono la descrizione delle immagini, la strutturazione dei repository digitali e le funzionalità di ricerca. Queste applicazioni consentono funzionalità avanzate e interattive a vantaggio degli utenti finali. A cominciare dalla possibilità di combinare e utilizzare risorse basate su immagini provenienti da tutto il web, e quindi confrontare pagine con la possibilità di visualizzare o creare delle raccolte virtuali. Ci sono poi le funzionalità che operano direttamente sulle immagini e che riguardano fondamentalmente la manipolazione e le annotazioni. Ad esempio, con IIIF diventa possibile ricomporre virtualmente le opere smembrate, cosa che spesso accade nel mondo dei manoscritti. La piattaforma "Broken Books", utilizzando la tecnologia compatibile IIIF "Canvas", opera la ricomposizione recuperando via web-mediante URL persistenti-le immagini delle opere richieste, che appunto possono essere manoscritti spezzettati con le "foglie" disperse tra varie collezioni. Cosa simile è realizzata con in manoscritti conservati nei fondi della British Library e della Bibliothèque nationale de France che possono essere comparati grazie a una stessa interfaccia IIIF, cioè utilizzando uno schermo unico al posto di più visualizzatori.
Nel 2016, ha fatto scalpore la decisione dell’Oxford English Dictionary di scegliere “post-truth”... more Nel 2016, ha fatto scalpore la decisione dell’Oxford English Dictionary di scegliere “post-truth” come parola dell’anno. All’improvviso, tutti hanno scoperto di essere in una nuova era, incerta e preoccupante, quella della post-verità. In realtà, la disinformazione c’è sempre stata, compresa una sua certa legittimazione rintracciabile nei cascami filosofici del post-modernismo, a partire dal famoso assunto nietzschiano citato da tutti senza quasi mai aver letto Nietzsche: “non esistono fatti ma solo interpretazioni”. Tuttavia, è innegabile che da un po’ di tempo a questa parte le cose sono ulteriormente e vorticosamente cambiate, e in peggio.
The idea is that of an open source digital platform - MetaFAD - that recaptures their assets re-c... more The idea is that of an open source digital platform - MetaFAD - that recaptures their assets re-contextualizing them historically with respect to their peculiar characteristics and resources. The task of digital management / valorisation is to allow integrated online access to the data bases of the three cultural domains concerned: bibliographic, archive and museum.

On 10 March there was an article in La Stampa that - with triumphant tones - gave news of the bir... more On 10 March there was an article in La Stampa that - with triumphant tones - gave news of the birth of the "Italian Digital Library": a unique digital platform from which online access to digitized content of 101 files and 46 state libraries.
In fact, the news begins with an announcement by the Minister Franceschini concerning the signing of a decree of Mibact of 22 February 2017 which states the birth of a "service to the digitization of cultural heritage called" Digital Library ".
For years - decades, almost - that intermittently we can speak of an "Italian Digital Library." The first act concrete date 1999 - a timeframe that if commensurate with the speed of the digital revolution corresponds almost to the distance that separates us from the Neolithic period - when commissioned by the ministry of a feasibility study for the construction of a project called Italian Digital Library (BDI ).
The debate is digitizing, scanning, no, maybe ... digitization, is still alive. The pros and the ... more The debate is digitizing, scanning, no, maybe ... digitization, is still alive. The pros and the cons do not stop to do battle. With more, the fact that the opposing opinions are often radicalized, becoming a central issue for the future of knowledge in a clash almost ideological, so needless.
A possible antidote to this situation can be found by examining - briefly - what one of the most important and prestigious libraries of the world are trying to do in the field of digitization: the Vatican Library.
Nonostante la breve durata della sua parabola e l’intrinseca fragilità del materiale costitutivo,... more Nonostante la breve durata della sua parabola e l’intrinseca fragilità del materiale costitutivo, il genere “panorama” – esemplificato attraverso le vicende della ricostruzione romana di Philippet – può rappresentare, nell’ambito della storia dei mezzi di comunicazione/intrattenimento di massa, un precursore interessante. Definibile anche quale esempio di “archeotecnologia” e “archeovirtualità” rispetto allo sviluppo tecnologico digitale delle attuali forme d’intrattenimento popolare.
The future of the book may be the Social Reading? Or, it is a hypothesis rushed and techno-optimi... more The future of the book may be the Social Reading? Or, it is a hypothesis rushed and techno-optimist who does not take into account both the special relationship between readers and book and as (and above) of the many meanings and purposes that takes upon himself the exercise of reading?
Bollettino Aib, Sep 14, 2002
dell'informazione e quali siano le influenze esterne su questo mercato. Anche la biblioteca deve ... more dell'informazione e quali siano le influenze esterne su questo mercato. Anche la biblioteca deve impostare la sua azione di marketing dopo aver appurato se il suo "mercato" sia un mercato ristretto oppure un mercato di massa oppure una combinazione variabile dei due. Pertanto l'autrice illustra le differenze tra mercati ristretti, con un numero non elevato di clienti, e mercati di massa, caratterizzati da un alto numero di clienti. Quindi si spiega in che modo una biblioteca, al pari di ogni operatore del mercato dell'informazione, può individuare i suoi lettori / "clienti".

Digitalia, Dec 4, 2014
a disposizione milioni di informazioni riguardanti il patrimonio culturale del paese. I dati sull... more a disposizione milioni di informazioni riguardanti il patrimonio culturale del paese. I dati sulle risorse non sono prodotte direttamente da CulturaItalia, ma forniti dai soggetti che le posseggono e le gestiscono. Tutte le parti dell'ecosistema culturale -istituzioni pubbliche, imprese private ecc. -possono trasferire nel database di CulturaItalia i metadati, ovvero le informazioni descrittive delle loro risorse digitali. L'utente poi, interagendo con il portale/aggregatore, accede alla base dati costituita dai fornitori convenzionati. In questo modo può scoprire risorse di vario genere provenienti da musei, archivi fotografici, archivi audiovisivi, biblioteche, ma anche mostre, monumenti ecc. Risorse in grado di soddisfare non solo semplici curiosità culturali ma anche intenti di ricerca scientifica. Il progetto CulturaItalia è basato sulla collaborazione. I vari fornitori mettono a disposizione i metadati che descrivono le risorse delle proprie basi dati. In pratica, quando un nuovo content provider si propone, si procede al mapping dei dati cui segue l'installazione del repository OAI-PMH 4 , quindi si estraggono i dati. A questo punto, effettuato l'harve-

Digitalia, Dec 4, 2014
digmatico "tutto social" nella mission delle biblioteche, oltre alle tante più o meno motivate pe... more digmatico "tutto social" nella mission delle biblioteche, oltre alle tante più o meno motivate perplessità, non mancano autorevoli opinioni nettamente contrarie. Come quella esposta da Riccardo Ridi dell'Università Ca'Foscari di Venezia, non poco preoccupato dall'ipotizzato passaggio alla biblioteca 2.0. Secondo Ridi l'errore fondamentale sta nel voler cambiare lo "scopo sociale" delle biblioteche sostituendo l'intermediazione documentaria -che ne rappresenta da sempre l'identità e la responsabilità -con una vaga "socializzazione". Oltretutto, con il rischio di ottenere una biblioteca 2.0 più povera di quella tradizionale: in grado di fornire ai propri utenti magari un "superfluo", non in aggiunta, ma al posto dell'indispensabile. Per Ridi, la responsabilità sociale delle biblioteche, anche al tempo del Web 2.0, rimane sempre quella di svolgere -ovviamente aggiornando tecnologicamente gli strumentinel miglior modo possibile il proprio lavoro e non quello altrui. A fare da contraltare alla posizione di Ridi, il "social manager media" del Sistema Bibliotecario Vimercatense, Debora Mapelli, secondo la quale, la "vocazione social" è nel DNA delle biblioteche, e dunque l'avvento della "biblioteca partecipata" evocata da Lankes non è che un passaggio logico nell'ambito di un percorso evolutivo. I social network possono rappresentare la "leva tecnologica" per favorire aggregazioni e socializzazione. Si tratta di non ignorare, e magari provare a gestire, gli spazi che il digitale man mano colonizza. E, nello stesso tempo, comincia-
Biblioteche Oggi Mensile Di Informazione Aggiornamento Dibattito, 2012
Biblioteche Oggi Mensile Di Informazione Aggiornamento Dibattito, 2011
Biblioteche Oggi Mensile Di Informazione Aggiornamento Dibattito, 2010
Biblioteche Oggi Mensile Di Informazione Aggiornamento Dibattito, 2012
Biblioteche Oggi Mensile Di Informazione Aggiornamento Dibattito, 2011
Biblioteche Oggi Mensile Di Informazione Aggiornamento Dibattito, 2005
Biblioteche Oggi Mensile Di Informazione Aggiornamento Dibattito, 2005
Biblioteche Oggi Mensile Di Informazione Aggiornamento Dibattito, 2006
Biblioteche Oggi Mensile Di Informazione Aggiornamento Dibattito, 2006
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Papers by Fabio Di Giammarco
In fact, the news begins with an announcement by the Minister Franceschini concerning the signing of a decree of Mibact of 22 February 2017 which states the birth of a "service to the digitization of cultural heritage called" Digital Library ".
For years - decades, almost - that intermittently we can speak of an "Italian Digital Library." The first act concrete date 1999 - a timeframe that if commensurate with the speed of the digital revolution corresponds almost to the distance that separates us from the Neolithic period - when commissioned by the ministry of a feasibility study for the construction of a project called Italian Digital Library (BDI ).
A possible antidote to this situation can be found by examining - briefly - what one of the most important and prestigious libraries of the world are trying to do in the field of digitization: the Vatican Library.
In fact, the news begins with an announcement by the Minister Franceschini concerning the signing of a decree of Mibact of 22 February 2017 which states the birth of a "service to the digitization of cultural heritage called" Digital Library ".
For years - decades, almost - that intermittently we can speak of an "Italian Digital Library." The first act concrete date 1999 - a timeframe that if commensurate with the speed of the digital revolution corresponds almost to the distance that separates us from the Neolithic period - when commissioned by the ministry of a feasibility study for the construction of a project called Italian Digital Library (BDI ).
A possible antidote to this situation can be found by examining - briefly - what one of the most important and prestigious libraries of the world are trying to do in the field of digitization: the Vatican Library.