"Certe volte mi accade di non poter capire come un altro possa volerle bene, abbia il diritto di volerle bene, mentre io l'amo così esclusivamente, così intensamente e non conosco, non so, e non ho altro che lei."
"Io sono solamente un pellegrino sulla terra; voi siete di meglio?" Werther
Carissimi Lettori selvaggi, rieccoci alla collana Live di Newton Compton, per la vostra e mia gioia. Era da moltissimo tempo che volevo leggere qualcosa di Goethe e mi sarebbe piaciuto cominciare da Le affinità elettive ma mi è stato regalato questo e a caval donato, si sa, non si guarda in bocca.
Comincio subito dicendo che pensavo fosse molto peggio di quanto in realtà non sia stato riguardo al tono utilizzato da Goethe nei panni di Werther..Dai tempi del liceo, mi ricordavo enormi periodi aulici e pesantezza a cascate. Invece no, ricordavo male. Si, certamente Goethe si esprime in maniera consona alla sua epoca (1800) ma niente di così terribile da approcciare. Essendo uno dei maggiori esponenti del Romanticismo tedesco, è inoltre normale trovare dissertazioni sulla Natura, sullo stato dell'essere umano, sulla felicità e sulla Morte..tuttavia ho abbastanza esperienza in letture di questo filone da aver apprezzato anche quelle parti, seppur con una certa fatica.
Entriamo però nel vivo della recensione: cominciamo bene, secondo i mie canoni, perchè innanzitutto è un romanzo epistolare (yeah). Le lettere di Werther, a volte indirizzate al suo amico, tale Guglielmo, a volte indirizzate a sè stesso come se provenissero dal suo diario, raccontano il trasferimento in provincia da parte del protagonista. A causa di avvenimenti passati in città, Werther decide di ritemprare il proprio spirito andando a stabilirsi in campagna per gioire delle piccole cose che la Natura poteva offrirgli. Questo è un tema spesso affrontato dai Romantici..il problema è che talvolta il protagonista di un romanzo romantico è spesso dotato di un temperamento impetuoso e quindi l'interesse per la Natura si spegne non appena il giovane riesce a focalizzare la propria attenzione su una belle dame. Ed è proprio così che succede al nostro Werther: si innamora della figlia ipervirtuosa del borgomastro, Carlotta che però è fidanzata con un altro, Alberto. All'inizio Alberto si trova all'estero per sbrigare alcuni affari, lasciando quindi campo libero a Werther che si innamora pazzamente della giovane, senza però mai manifestare segno alcuno della sua passione per lei. I problemi sorgono quando Alberto torna e Werther si trova suo malgrado nell'infausto ruolo di terzo incomodo. Chi conosce la letteratura dell'800 sa che un fidanzamento all'epoca era inscindibile e che precedeva direttamente il matrimonio quindi Werther parte già svantaggiato nella mente del lettore..
Inutile continuare nella narrazione della trama altrimenti parte un mega-spoiler e Dio non voglia che vi tolga il piacere di leggere questo capolavoro del Romanticisimo tedesco. E' noto ai più, comunque, che quella di Werther è una vera e propria tragedia. E che la cosa, a fine romanzo, è abbastanza irritante.
Ps: Se avessi potuto, il titolo che avrei messo a questo post sarebbe stato qualcosa come "Carlotta è 'na zoccola". E con questo concludo.
Voto: 8