IL TRECENTONOVELLE DI FRANCO SACCHETTI COME FONTE PER LA STORIA DELL'ALIMENTAZIONE NEL BASSO MEDIOEVO è il primo libro pubblicato dal mio fido collaboratore di blogs, Roberto Giangregorio (Robj). Laureato in Storia presso l'Università di Milano, appassionato del mondo medievale e dell'alimentazione, ha esposto in questo saggio il connubio dei due elementi, focalizzandosi sul rapporto uomo-cibo e facendo emergere gli aspetti della cultura e della società dell'epoca. Per la stesura del saggio ha usato il "Trecentonovelle" (una raccolta di novelle di fine '300), una buona fonte storica anche per ciò che concerne le scienze sociali: difatti Franco Sacchetti, attraverso uno spaccato della società bassomedievale, ci fornisce una serie di elementi che è impossibile scindere per analizzare gli usi e i costumi dell'epoca. Il libro di Roberto Giangregorio coglie bene usi, costumi e mestieri che ruotano attorno alla tavola medievale. L’immagine che scaturisce dal saggio è quella di una società dove l’attività economica predominante è ancora l’agricoltura e dove la maggior parte degli abitanti sono contadini o artigiani.
Il libro è molto appassionante e scorrevole, a volte curioso. Lo trovate sia in
formato cartaceo che in
formato e-book. Se volete avere un'idea dei contenuti vi rimando al sito
L'alimentazione nel basso Medioevo, dove trovate alcuni estratti dei capitoli. Nel frattempo vi lascio il bellissimo ;) video promo e una parte dell'introduzione. Buona lettura!
"Il Trecentonovelle non è solo una raccolta di novelle che si presentano nella loro disinvolta evidenza di fatti e storie inclini a saldarsi nell’incisività dell’aneddoto o nel colore di una figurazione icastica: è molto di più. È anche un efficace veicolo per ricostruire le consuetudini di vita della popolazione del basso Medioevo, soprattutto quelle riguardanti l’alimentazione e l’incidenza concreta, quotidiana, che una struttura economico-sociale ebbe sulla vita degli uomini.
La storia dell’alimentazione, almeno fino a qualche decennio fa, per l’Italia, fino agli studi di Massimo Montanari, è stata studiata in discipline “chirurgicamente” separate, spesso non comunicanti tra di loro; il risultato di ricerche settoriali è stato quello di rendere conto in modo approfondito di singoli aspetti, senza affrontare unitariamente le problematiche. Il lavoro condotto per la stesura di questo saggio è fornito proprio dalla ricerca di una fonte che potesse, unicamente e limitatamente ad un contesto spazio-temporale definito, dare un quadro complessivo di come fosse vissuto il rapporto tra uomo e cibo. In questa prospettiva, la raccolta del Sacchetti è esemplare: attraverso uno spaccato della società bassomedievale, l’autore ci fornisce una serie di elementi che è impossibile scindere; non si può preferire un aspetto ad un altro per il solo piacere di analizzarlo: gli aspetti fisiologici, economici, sociali, religiosi e psicologici sono correlati fra loro e tutti forieri di un’interpretazione che va oltre la “storiella burlesca” e che cela profondi significati culturali e simbolici."