La visita (peraltro casuale) alla mostra Cartasia organizzata per la Biennale d'Arte di Lucca mi ha ispirato questo post post-ferragostano (gioco di parole penoso, avete ragione ;-)
Le opere, interamente fatte di carta e cartone, sono esposte in vari punti della città ma in particolare in due luoghi chiusi: il mercato del Carmine e il Palazzo Ducale.
Nel primo caso di tratta di un vecchio mercato in disuso, una struttura quasi post-industriale che si presta perfettamente per esporre arte moderna.
Particolarmente suggestivo questo torso ottenuto mettendo in fila, appese decine e decine di lastre di carta forata e ritagliata con metodo.
Per quanto riguarda le opere esposte a Palazzo Ducale si crea invece un contrasto tra l'antico dei saloni storici (deliziosamente settecenteschi) e i manufatti contemporanei.
Chi mi conosce sa che preferisco il classico al moderno. Tuttavia ammetto di essere rimasto affascinato da questa fusione tra estetiche di secoli diversi...
Questo pensatore cavo e quindi pressoché trasparente lascia intravedere l'architettura del XVIII secolo attraverso il proprio corpo (e anche alcuni visitatori della mostra in effetti ;-)
Ha un certo impatto visuale, no?
Per fare una controprova basta scattargli una foto col flash (era permesso eh! Lo giuro!) in modo da esaltare la struttura di carta e mettere in ombra la sala ducale. In quale dei due scatti l'opera moderna colpisce maggiormente l'attenzione?
Insomma, ho scoperto da molti anni che l'allestimento ha un'importanza fondamentale per una mostra d'arte. Però per la prima volta mi sono chiesto se accostare antico e moderno sia davvero un contrasto o piuttosto un arricchimento reciproco per i secoli coinvolti. Voi che ne dite?
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giovedì 16 agosto 2018
giovedì 11 gennaio 2018
Mangasia
Si è tenuta al Palazzo delle Esposizioni a Roma la mostra Mangasia, peraltro discretamente pubblicizzata sui mass media.
Io ci sono andato per lo più per l'interesse verso il fumetto giapponese, ma la mostra aiuta a scoprire la storia anche di altre realtà, alcune emergenti (come i manhwa coreani e cinesi) altre ancora poco conosciute come i comics filippini, indonesiani e del subcontinente indiano.
Ho scattato alcune foto che ho piacere di condividere con voi.
Vi sono molte tavole originali di grande effetto. Questa è del pioniere dei manga, Osamu Tezuka.
Vi sono anche esempi di manga art con la fusione di fumetti odierni e stampe tradizionali giapponesi, ad esempio questo incontro fra i personaggi di Eiichiro Oda e i disegni del leggendario artista del XIX secolo Hokusai:
Come detto non mancano esempi di fumetti di area non nipponica. Ne propongo un paio di tavole:
L'allestimento della mostra ha elementi che colpiscono l'attenzione, un po' suggestivi e un po' kitsch...
Insomma, è stata una visita interessante, sicuramente imperdibile per un nipponofilo come me.
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