Drafts by Carla A. Bordini Bellandi
In un momento storico non proprio rassicurante, che ci offre su più fronti seri motivi di preoccu... more In un momento storico non proprio rassicurante, che ci offre su più fronti seri motivi di preoccupazione, in un'epoca tumultuosa e ricca di contrasti, che ci vede assorbiti dal ritmo frenetico di una vita che avremmo immaginato diversa, in cui siamo costantemente messi alla prova, sentiamo il bisogno di staccare la spina e sprofondare in una dimensione più tranquilla e umana, meno competitiva, che ci permetta di esprimere un'interiorità più profonda e intima, non spesso svelata, del nostro io autentico. Sogniamo la pace interiore e quella fra i popoli, immaginando che, per estensione, il calore e la vicinanza che percepiamo all'interno della nostra cerchia di amici e familiari possano propagarsi a dismisura, per incanto, in una dimensione universale capace di includere tutto e tutti.
Sotto il sole, dalla prospettiva del Lungomare Marconi – al Lido di Venezia - il Palazzo del Cine... more Sotto il sole, dalla prospettiva del Lungomare Marconi – al Lido di Venezia - il Palazzo del Cinema non lo si riesce a guardare: il suo bianco abbacinante e totale fa socchiudere gli occhi... Questo articolo analizza la "bianchezza", l'"essere bianco" come caratteristica specifica di un oggetto.
Articolo apparso su Design Tellers il 24 marzo 2022
https://designtellers.it/il-colore-e-il-design/bianco-che-piu-bianco-non-si-puo-%ef%bf%bc/
Penso alla Venere degli stracci (1967) e alla provocazione visionaria di Michelangelo Pistoletto,... more Penso alla Venere degli stracci (1967) e alla provocazione visionaria di Michelangelo Pistoletto, espressa nel contrasto fra la nivea armonia dell'Afrodite Callipigia e il cumulo variopinto di indumenti, ognuno dei quali-nell'informe caos-perde la singolare dignità di abito, diventando rifiuto: una critica premonitrice all'eccesso di consumo in cui leggo, a posteriori, il declino della percezione qualitativa e della comprensione del valore intrinseco degli oggetti, in favore della cultura del consumo immediato. Occorre rivedere le nostre abitudini di consumo e di smaltimento dei capi di abbigliamento, in considerazione di un mondo che è cambiato drasticamente, la cui mutazione cresce in maniera esponenziale. Attenzione verso il pianeta e resilienza sono le nuove parole chiave.
Un processo di trasformazione sociale sta cambiando il mondo che conosciamo e per capire i suoi n... more Un processo di trasformazione sociale sta cambiando il mondo che conosciamo e per capire i suoi nuovi volti sono necessari paradigmi interpretativi del tutto inediti. L’arte e la moda, viste come manifestazioni umane ma al tempo stesso estensioni di creatività e sensibilità, sono state profondamente condizionate dal cambiamento. La rapida evoluzione della tecnologia offre ad entrambe enormi opportunità. Questo articolo sottolinea i vari punti di intersezione in cui tutte e tre convergono, considerandole da una prospettiva non convenzionale, con approccio umanistico. La sintesi fra le attività progettuali e il prezioso patrimonio del “fare” si realizza pienamente soltanto nel momento in cui il design entra in gioco.
Art, fashion and technology: a contemporary ménage. Brief reflections on a few of the many themes... more Art, fashion and technology: a contemporary ménage. Brief reflections on a few of the many themes they inspire. The world has changed and is rapidly evolving: we are undergoing processes of social transformation that will condition our behaviors, desires and choices in the years to come and which now require new interpretative paradigms. Relocations, once undreamed of, of societies that are no longer sedentary, hyper connectivity-even if half of the world's population has no access to internet-linked to the use of technology at unprecedented levels of intensity, the changes of traditional family structure with new social models for living together in urban areas as well as globalization impress the attentive observer with a dynamic, unstable, liquid and ever more individualistic vision of life. (4) In the Antropocene (5)-the Age of Humans-in addition to the fear aroused by problems connected to global warming and other serious environmental issues, as well as the variable sense of insecurity in the cities, we are witnessing the strengthening of various extremisms and the generalized fall of ideologies of the past and the strong values of the individual. Art and fashion, as human manifestations and extensions of creativity and sensitivity, have been conditioned by the change. Art, Bruno Munari writes, does not impose rules; it is free expression. The project, instead, anticipates them, indeed, as does fashion in its projectual phase. Creativity-adds the designer-everything that wasn't there before but is essentially and globally realizable-must take into account the problems that present themselves in the course of reaching its objectives. 'Project' comes from the Latin, projectare, meaning 'to throw ahead', implies the overcoming of inevitable difficulties. (8) The unknown factors are numerous: fashion today is undergoing an epochal change, a moment of radical revolution, a change of rhythm in progress to keep up, first of all, with the new challenges of the marketplace as well as with the spirit of the times, the imagination which it draws from is fed and diverted by the pervasive presence of an uninterrupted and confused flow of images and stimuli which come too fast for the individual to interiorize and elaborate his or her own precise collective symbols. We are living in the internet age of social media: the imagination is dead from an excess of words and an overdose of images empty of sense. (3) Reality and its opposite make a dangerous mix (hyperconnectivity, fake news, ephemeral myths). We are surrounded by worn out images and we deserve new ones: the difference between fact and profound truth, between banal truth and ecstatic truth is that the second is mysterious and elusive and can be perceived only by means of invention, imagination and stylization. (7) On the other hand, whatever does not conform to the strict logic of the foreseeable or classifiable, whatever clashes or is asymmetric, today's reigning sense of the dissonant, together with the re-evaluation of mythic thought and the irrational reappear powerfully in our imagination. (6) In every grand era of civilization, formed with clearly defined features, a central concept can be perceived from which spiritual impulses spring and converge; whether the same epoch possesses an abstract conscience of this concept or it
Papers by Carla A. Bordini Bellandi
Il colore non è soltanto decorazione., 2022
A differenza di ciò che afferma il pensiero comune, che vede il colore come una mera componente d... more A differenza di ciò che afferma il pensiero comune, che vede il colore come una mera componente decorativa e un elemento di carattere estetico, esso nasce come strumento per conoscere il mondo.
Negli interni, poi, ha le carte in regola per giocare un ruolo essenziale e discriminante, capace di connotare le caratteristiche dello spazio stesso, inclusa la sua predisposizione ad arrecare benessere.
Tempi interessanti, quelli in cui viviamo: citando l’antico detto cinese, da alcuni interpretato ... more Tempi interessanti, quelli in cui viviamo: citando l’antico detto cinese, da alcuni interpretato come una maledizione, il titolo della Biennale 2019 descrive con disincanto l’epoca attuale.....
In questo scritto i miei commenti e le mie riflessioni su un'opera che ha risvegliato il mio interesse e che ha permesso collegamenti con alcuni aspetti del vivere contemporaneo.
May we live in interesting times, 2019
Tempi interessanti, quelli in cui viviamo: citando l'antico detto cinese, da alcuni interpretato ... more Tempi interessanti, quelli in cui viviamo: citando l'antico detto cinese, da alcuni interpretato come una maledizione, il titolo della Biennale 2019 descrive con disincanto l'epoca attuale. Persino Albert Camus ha definito "époque intéressante" un periodo complicato e burrascoso. "Like it or not, we live in interesting times. They are times of danger and uncertainty; but they are also the most creative of any time in the history of mankind": il brano, tratto da un discorso di Robert Kennedy del 1966, ricorre a un eufemismo per indicare l'incertezza e la turbolenza di un particolare momento storico, ricco di grandi cambiamenti. Egli, però, legge nella complessità un'opportunità da cogliere, sottolineando ciò che di buono può scaturire da una fase difficile: ogni crisi conduce potenzialmente a una sorta di "resilienza creativa", che sfocia in forme di particolare genialità e innovazione. I battenti della Biennale sono prossimi alla chiusura, prevista per il 24 novembre; a chi non l'avesse ancora visitata consiglierei, compatibilmente con la tragica situazione della città, martoriata da due giorni da una marea eccezionale e distruttiva, di programmare almeno due giorni a Venezia per non perdersi l'edizione a mio avviso più interessante degli ultimi anni. Il curatore Ralph Rugoff-con l'inedita formula che prevede l'esposizione di varie opere dello stesso artista, spesso molto diverse fra loro-offre visioni poliedriche e mai arroganti, capaci di stimolare la dialettica e non di fornire risposte preconfezionate e propone al visitatore una prospettiva quanto mai ampia, sfaccettata e insolita del lavoro di ognuno. Rugoff, assumendo l'incarico con capacità inventiva rivoluzionaria, non trascura le inquietudini che, come individui, affrontiamo ogni giorno vivendo l'articolata e multiforme contemporaneità; l'insinuazione del dubbio, l'assenza di certezze granitiche, l'uso di un linguaggio ironico e giocoso danno forma all'insolita visione che ne contraddistingue il lavoro rispetto a quello dei suoi predecessori e mette in discussione ogni cliché. Essenzialmente, questa è la Biennale dell'ambiguità e dell'ironia, dell'arte scesa dal piedistallo in un momento storico complesso e inquieto, in cui le mille facce contraddittorie della comunicazione, le fake news e le ultra fedeli indistinguibili riproduzioni del reale offrono visioni quanto mai distorte della realtà.
With Style, 2018
Nei "favolosi" anni '60 tutto sembrava possibile: l'epoca dei primi voli spaziali ci torna in men... more Nei "favolosi" anni '60 tutto sembrava possibile: l'epoca dei primi voli spaziali ci torna in mente come il periodo più esaltante, vivace e ricco di opportunità che abbiamo mai vissuto: un momento economico di grande sviluppo che vedeva l'aumento esponenziale dei consumi e la diffusione degli elettrodomestici, degli antibiotici e della plastica-oggi una catastrofe, quest'ultima, ma allora vera e propria conquista di modernità-come elementi testimoni di una rivoluzione sostanziale del benessere, di una nuova organizzazione della casa e della gestione del tempo: l'avvento di una libertà che oltrepassava i limiti del prevedibile. Il mio articolo descrive e analizza l'avvento dell'Optical Art: l’illusionismo psichedelico, l’inafferrabilità percettiva e la forza cromatica degli effetti optical e il loro significato storico in un contesto così diverso dal mondo contemporaneo, a oltre 50 anni dal suo avvento.
Uploads
Drafts by Carla A. Bordini Bellandi
Articolo apparso su Design Tellers il 24 marzo 2022
https://designtellers.it/il-colore-e-il-design/bianco-che-piu-bianco-non-si-puo-%ef%bf%bc/
Articolo apparso su Design Tellers il 27 gennaio 2022
https://designtellers.it/il-colore-e-il-design/il-colore-negli-interni-dalla-casa-museo-balla-alla-dimora-progettata-per-il-benessere/
Papers by Carla A. Bordini Bellandi
Negli interni, poi, ha le carte in regola per giocare un ruolo essenziale e discriminante, capace di connotare le caratteristiche dello spazio stesso, inclusa la sua predisposizione ad arrecare benessere.
In questo scritto i miei commenti e le mie riflessioni su un'opera che ha risvegliato il mio interesse e che ha permesso collegamenti con alcuni aspetti del vivere contemporaneo.
Articolo apparso su Design Tellers il 24 marzo 2022
https://designtellers.it/il-colore-e-il-design/bianco-che-piu-bianco-non-si-puo-%ef%bf%bc/
Articolo apparso su Design Tellers il 27 gennaio 2022
https://designtellers.it/il-colore-e-il-design/il-colore-negli-interni-dalla-casa-museo-balla-alla-dimora-progettata-per-il-benessere/
Negli interni, poi, ha le carte in regola per giocare un ruolo essenziale e discriminante, capace di connotare le caratteristiche dello spazio stesso, inclusa la sua predisposizione ad arrecare benessere.
In questo scritto i miei commenti e le mie riflessioni su un'opera che ha risvegliato il mio interesse e che ha permesso collegamenti con alcuni aspetti del vivere contemporaneo.