Click Click

Skin And Bones

2011 (Dependent)
electro body music, industrial

Quasi quattordici anni, e c'è voluto il revival delle sonorità più fredde degli anni 80 per far tornare ufficialmente in pista i Click Click, gruppo inglese che definì, insieme a molti altri, il suono di quella body music che segnò un'epoca e che torna oggi a farsi valere con prepotenza.

Gruppo amatissimo dalla sottocultura, ma mai riuscito veramente a sfondare - si parla di problemi con la produzione, che non riuscì a far valere il potenziale della band e a promuoverlo a dovere nel periodo cruciale - ha al suo attivo ben 4 album classici e una valanga di Ep (spesso distribuiti via Cd-r tramite il gruppo stesso, dalla circolazione limitatissima), con singoli che, oltre a essere sempre presenti nelle antologie di musica elettronica più dura, non sono mai stati uguagliati da nessuno nei decenni trascorsi.
Forse perché il suono non era semplicemente riproducibile, con quell'insieme di melodia perfetta e ritmi taglienti, che non scadevano mai nella semplice musica da discoteca, con quella alternanza di musica minimale e orchestrazione. In realtà, il loro ultimo album "Shadowblack", del 1997, era più vicino alla musica ambientale/sperimentale, senza il precedente mordente del progetto, che fu dunque accantonato per seguire sotto altri nomi questo filone.

Come suonano nel 2011 i Click Click? Sorprendentemente antichi e moderni allo stesso tempo, cogliendo di nuovo la scintilla che animava il gruppo decenni fa, ma senza risultare scontati, ripetitivi o retrò, bensì sinceramente agguerriti (immagini infernali di fiamme e testi a sfondo quasi horror testimoniano) e forti di tutta la loro esperienza nel campo musicale.
Insomma, un ritorno coi fiocchi per Adrian Smith (titolare fondatore del progetto) e il fratello Derek.

Il battito fa da padrone per le 7 tracce (6 inedite più una nuova versione di "Damage"), metallico, complesso, secco, trionfale in "Rats In My Bed", poi una veloce drum'n bass infettata da una sottile vena d'ansia in "Limb From Limb", mentre la successiva "Damage" è sorretta da una distorsione continua di chitarra quasi rumoristica, di una efficacia assordante mentre i suoni si stratificano.
Continua la presenza della chitarra in "Left For Dead", straziante mentre la struttura danzereccia gli gira attorno e le percussioni quasi militaresche marciano in avanti ciecamente, in un gioco di contrasti tutti coinvolgenti; il risultato, ovviamente, è che l'ascolto diventa una deliziosa tortura.
Una pausa viene data da "From Your Mother To The Grave", più spettrale e sperimentale, per certi versi più rarefatta, separando di netto dagli ascolti precedenti e preparando per la successiva "Weapons Of Choice" la quale, pur rimanendo su territori più vicini alla musica industriale (frammenti di rumori e clangori assemblati in ripetizioni meccaniche, il testo che anziché essere cantato sembra fatto di slogan), rialza il tiro del ritmo per la finale "Psychoplasmix". Questa è tutta giocata appunto sul battito, lasciando la voce in secondo piano e gli accenni di strumentazione sepolti dagli strati dei colpi e delle pulsazioni; anche se non particolarmente melodica, è di certo trascinante nel suo ritmo, oserei dire furioso. Ma non per via di chissà quale velocità, ma proprio per la qualità luciferina del suono scelto, distillato, amalgamato, variegato per essere reso più corposo ed efficace di qualsiasi altra cosa possiate stare ascoltando in questi giorni.

Non c'è che dire, i Click Click sono tornati e sono tornati alla carica, lontani dalla zuccherosità che molti associano alla musica elettronica, facendo emergere energie e intelligenza nella cura al dettaglio di questo Ep. Di nuovo, fanno mostra di sé come un gruppo dalla forte personalità e dalla bravura tutt'altro che banale, degno dei tempi migliori della amata KK Records, dalla potente fisicità ben lontana da quello che attualmente si intende come Ebm, ma molto più vicini a una ipotetica formula originale.
Se l'ascolto di questo disco vi ha fatto venire voglia di saperne di più sulla storia del gruppo stesso, attenti che, se le stampe in vinile dei vecchi lavori si trovano facilmente, non si può dire lo stesso delle versioni in cd (che hanno quotazioni non trascurabili), attualmente distribuiti ufficialmente solo in digitale (chissà perché non c'è una vera ristampa). Non sapendo cosa riserva il futuro consiglio a tutti di accaparrarsi questo validissimo lavoro - che ammetto di avere apprezzato sempre di più a ogni ascolto - alzare il volume dello stereo e lasciarsi prendere dalla furia controllata dei Click Click.

14/02/2012

Tracklist

  1. Rats In My Bed
  2. Limb From Limb
  3. Damage (Revisited)
  4. Left For Dead
  5. From Your Mother To The Grave (Damage Remix)
  6. Weapon Of Choice (Left For Dead Remix)
  7. Psychoplasmix (Rats In My Bed Remix)

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