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nils_asther
Reviews
Body Double (1984)
Masterpiece
Please, stop describing it as "hitchcockian" at all!
De Palma is a genius by his own merits. This movie proves again his authorial identity, as well as his prominent attitude to analyze psycho- social issues.
Here Hollywood, "The Industry", is totally depicted during the hedonistic-Reagan's era. It was 1984.
De Palma's camera takes are undoubtedly referred to the Hitchcock's school but there is MORE, I would personally assert.
The criticism De Palma always displayed in every work he made is pretty faraway from the sugarcoated studios' standards agreements.
Last BUT VERY NOT LEAST: this flick endures being a total landscape's eye about L.A. Visually from Lautner's Chemosphere House atop Mulholland Dr. to few Westwood and Beverly Hills spots, up till the S.ta Monica surroundings.
This is a historical film in my opinion. This Los Angeles too.
Ciao belli!
Puce Moment (1949)
Another excellent Hollywood nostalgic portray by K. A.
Inspired to the fancy 1920s divas' laziness, this K. A.'s statement cameo, filmed in 1949, already shows the author's Early Golden Age Hollywood(land) worship, not to mention that kind of allure throughout THAT UNIQUE EPOCH used to rule. Bara, Swanson, Bankhead, La Marr, Normand. It was the time belonging to silver screen dissolute fast GODS until, in 1926, Rodolfo Valentino succumbed to a peritonitis' inter-current disease, (albeit belatedly diagnosed as syphilis consequences due to his pansexual vivid habits), which brought him, willing or not, to the mortal human being hellish surface. Colors, technique and apparels (among those, the preciously real 1920s outfits and jewelries) made this craft a glamorous glance to an indulging, total permissive, Hollywood daydream d'antan. I personally do like the Technicolor solution especially adopted in order to get more "puce" the between-the-lines style life meaning.
Senza scampo (1990)
L'eccellente prova "d'attor giovine"
Intenso come sempre, di scuola stanislavskijana psicotecnica, Kim Rossi Stuart, già nei suoi freschi vent'anni di vita, dà al personaggio principale di "Senza Scampo" il nerbo, la psicologia e l'audacia fisica del lavoro attoriale come pochi, se non nessuno, tra suoi coetanei ed omologhi, avrebbe potuto realizzare. La trama, concepita come un assurdo letterario kafkiano ma "familiarizzata" agli intrichi perseguitanti della malavita organizzata italiana (tema, questo, di gran voga tra le produzioni di Stato anni 1980/90), sfocia in tale miniserie televisiva RAI - (girata nel 1989 ma messa in onda nel 1990) - come una riuscita, empatica eppur "commerciale" rivelazione sia interpretativa, (ovviamente grazie a Rossi Stuart), che di "genere". Essendo io solo due anni più giovane dell'attore protagonista, all'epoca della messa in onda ricordo molto trasporto e specialmente un senso di angoscia derivante dalla continua mistificazione della realtà che impedisce pedissequamente all' "eroe" uno sviluppo logico verso l'inconfutabilità della sua innocenza. Ancora un "bravo!" e tanta ammirazione verso la persona di Kim Rossi Stuart.
Les innocents aux mains sales (1975)
Un altro capolavoro di Chabrol
La meticolosità etica ed estetica nell'analizzare l'haute bourgeoisie française a cavallo tra la seconda metà dei 1960 e la prima dei 1970 (con le sue icone, una su tutte, la polimorfa musa e compagna "Hélène"-Stéphane Audran), porta Chabrol, in "Les Innocents aux Mains Salés, alla scelta di una matura Romy Schneider. Alimentata da una rinnovata capacità espressiva e da uno stile ineluttabilmente fluido rafforzato dall'esperienza, Schneider risulta qua, a mio personale avviso, tra una delle sue migliori interpretazioni. La continua suggerita (ingenua?) duplicità, se non quasi una schizofrenia indotta dallo sviluppo della storia, chiede al personaggio femminile, "chiave" della vicenda suo malgrado, nonché colpevole ed innocente tout-court, una magistrale prova d'attore. Impassibile Rod Steiger (ma come pretendere di più?). Gustoso e brioso il cammeo di Rochefort nei panni dell'avvocato-istrione. E Paolo Giusti, (Jeff Marle, l'amante)? Beh, il "bono" della situazione!
Io sono l'amore (2009)
Più che un panettone, una CASSATA!
Gennarino Carunchio e Raffaella Lanzetti Pavone, caratteri principali di "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto" (1974), 35 anni dopo, si sono fossilizzati, de-ionizzati, plastificati per piacere al nostro irreprensibile ed agghiacciante Presente Epocale Senza Senso. L'unico merito che attribuisco ad autori e regista di "Io sono l'amore" è quello di avere, con maniacale dettaglio, rappresentato la nullità di un'opera visuale tagliata con il laser furbesco del prodotto di (facile) esportazione. "L'allure" degli sponsor è imbarazzante. D'eleganza, quella cinematografica, nemmeno l'ombra. Milano ben rappresentata, in un osceno e purtroppo verosimile spot pubblicitario, costato troppo e di durata eccessiva. Agli amanti del genere ma in cerca di sostanza, consiglio "Teorema" (1968) di P. P. Pasolini, "Cronaca di un amore" (1950), opera prima di M. Antonioni, "El angel exterminador" (1962) di L. Buñuel ed il succitato capolavoro di L. Wertmüller.
Les herbes folles (2009)
Frigorifero Dilatato
Personalmente Resnais mi tedia dagli anni della Nouvelle Vague: Sempre a girare intorno al nulla della "storia senza storia" senza dare sostanza a un solo elemento. Solitamente, ma solo se ne vale la pena, si dice che forse la fotografia e le sue malìe possano, in rari casi, superare, per bellezza, significato, profondità, l'evento itinerante del racconto evolutivo. Non è il caso di Resnais, a mio avviso. Mi è sempre parso spurio, un bambino viziato indirizzato male e alle prese coll'eterno giocattolo della cinepresa. Potrei salvare qualche sua monografia giovanile dedicata a pittori e tecniche artistiche ma non lo farò, giacché esiste il documentarismo che non è considerevolmente accattivante ed originale quale è, contrariamente, la forma d'espressione rappresentata dal "fare cinema". "Fare cinema" significa raccontare e strutturare molto: Immagini, suoni, parole, luce e un progetto narrativo maturato e ben codificato devono intersecarsi sensualmente. Un concetto prezioso che trovo vicino all'empatia dell'eros e all'osmosi. Lungi dall'essere un "purista", adesso che non è più in età di sperimentazione (c'è un tempo nella propria vita per tutto), direi a Resnais: "Comprati tante belle macchine fotografiche e prova ad immobilizzare gli eventi senza porti più problemi di sviluppo filologico, semmai li hai avuti.".
Dancin' Days (1978)
More than a "telenovela", indeed!
An amazing skillful cast. Gorgeous scenario, perfectly set into the disco era here shown as a plot background. Incredible modern-hip fashionable costumes that really recall from effortless' Halston "chic" to European "real and radical YSL chic". It's all so pleasantly late 70s ambiance, delightfully mixed to a tropical Copacabana heat. The (long) story, never sloppy or dulling, embodies all the details and facets to turn "Dancin' days" to a neorealism TV drama work, where psychological and social meanings are finely managed, ethically correct. Remarkable performances of Sonia Braga, Joana Fomm, Mario Lago, Yara Amaral, Pepita Rodrigues and Regina Viana. They all actually act like in a theatrical piece; that's why "Dancin' days" has to be considered a TV classic masterpiece, world widely.
Il fischio al naso (1967)
Underrated social plot movie
According to the late 1960s' social outline by eurocomedy, Tognazzi, -great usage observer, nothing less than one of the finest italian surrealist showmen, after Petrolini and Fellini-, performs, directs and produces this movie. Stratum habits, politics, psychological gradients, (well targeted), come in foreground from a humouresque-metaphysical scenario. A must-see, in my opinion.
La nuit américaine (1973)
Lovin' Truffaut
One of the most meaningful movie about making cinema in Europe, enriched of psychological details well matched to technical backstage skills. Passionate. A masterpiece. A Truffaut homage to all filmakers.
One Day at a Time (1975)
loved that atmosphere and Bonnie Franklin too
My memories about this series are mostly aesthetic. I perfectly remember a wide, fancy, bold furnished condo's apartment where Ann Romano Royer was used to live into with her hysterical daughters. I did appreciated Bonnie Franklin performing as a hurrican's strength in spite of her sweet, sophisticated glance. I still consider Franklin a sensitive artist, a talented actress. Too bad not to see her around nowadays, in Europe at least!
Lady Sings the Blues (1972)
Awfully, worthless crap stuff
As a Lady Day admirer and passionate biographer, i can't see no reason nor excuses in order to: 1 Starring role. Which actress or singer could deserve to embody the thick, deep soul of Billie Holiday??- Diana Ross????? Do me a favour, get out from my eyes / ears. 2 It's impossible translating in a movie Lady Day's bitter, painful, sensitive, intense battlefield life. Let the myth rest in peace! 3 An advice: listening to the Lady discography, (from her early crystal voice to her deeply desperate notes of the last years), compare it to Ross' (vocal?) performances. Gee...........Let's Billie live in our memories, soul, records, docs. More than ever, this is the case to assert that someone's unrepeatable. Let the myth rest in peace!