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MARCO GUZZI - DARSI PACE - MAR

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Come suggerisce il sottotitolo, questo volume si propone ai lettori come un percorso di auto-conoscenza e di trasformazione profonda, per trovare chiavi interpretative convincenti che possano illuminare e interpretare una insoddisfazione persistente, definita dall' insostenibilità della vita. Un percorso che è al contempo interiore e storico-collettivo, personale e globale; un itinerario che si sviluppa su tre teorico-riflessivo, psicologico, spirituale. Il testo suggerisce, tra l'altro, alcune tecniche di rilassamento e di concentrazione, indicate come tappe necessarie per chiunque desideri imparare a fare spazio dentro di sé alle domande di senso che affiorano e che chiedono alcune risposte inderogabili.

Paperback

Published January 1, 2016

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Marco Guzzi

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Profile Image for Giulio Ciacchini.
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September 26, 2024
Un testo prezioso che invita a intraprendere un percorso di trasformazione interiore, basato sulla consapevolezza e sull'apertura alla spiritualità. MarcoGuzzi, poeta e filosofo italiano, fondatore del movimento omonimo "Darsi Pace," che si concentra sul cambiamento personale e comunitario per affrontare le sfide del mondo contemporaneo.

Un bellissimo percorso incentrato sulla conoscenza dell'io, attraverso pratiche meditative di orientamento cattolico.
Nonostante Guzzi si professi cattolico, egli non disdegna le altre religioni ed anzi avvalora i suoi insegnamenti con maestri antichi sia occidentali che orientali.
Il libro propone molti esercizi pratici e meditazioni guidate, che accompagnano il lettore attraverso un percorso prestabilito.
Guzzi sostiene che per poter affrontare la complessità e le crisi del nostro tempo, dobbiamo prima cambiare noi stessi. Solo attraverso un processo di autoconoscenza, meditazione e riconciliazione con le nostre paure, possiamo vivere con maggiore autenticità.
Al centro del percorso proposto c’è la meditazione, che Guzzi descrive come un processo di "decompressione" mentale. Attraverso questa pratica, si impara a lasciare andare le ansie e le tensioni accumulate, aprendo lo spazio per una nuova coscienza, più attenta e consapevole. La meditazione non è solo una tecnica, ma una via per entrare in contatto con la propria parte più autentica e trascendente.
Ora accogliamo nel nostro spazio interiore più quietato le nostre paure, le nostre incertezze, tutto ciò che emergerà per distrarci o per disturbarci, e che noi lasceremo emergere liberamente.

Accogliamo sorridendo tutte le nostre parti immature e impaurite: osserviamole, lasciamole emergere, riconosciamone bene la natura, non ostacoliamo il loro sottile insorgere, abbandoniamo le nostre difese abituali nel riassamento progressivo.

Elenchiamo così, diamo nome preciso alle diverse forme di negatività che riusciamo a individuare dentro di noi: il nostro orgoglio, il nostro criticismo, la nostra pigrizia, incredulità, invidia, avidità, e così via.

Accogliamoci pienamente: proprio le nostre negatività sono le benvenute nello spazio che stiamo aprendo.

Osserviamo quali delle nostre negatività facciamo più fatica a riconoscere o ad accogliere con dolcezza e compassione.

Proviamo adesso a parlare interiormente a queste parti un po' disarmoniche, disadattate e sofferenti come se fossero un bambino intimorito e riottoso dentro di noi, pieno di paure e di sensi di colpa, proviamo a dirgli:
"Non temere, abbandonati un po' di più, qui ci prenderemo cura di te, finalmente sarai ascoltato, nessuno ti farà più del male".

Osserviamo che cosa sentiamo interiormente dicendo questo.

Osserviamo senza giudicare, senza pronunciare sentenze.

Osserviamo anche il nostro possibile irrigidirci, e lasciamolo andare, tornando al movimento del respiro: sorrido/mi abbandono.

Osserviamo come il nostro sguardo sorridente e non giudicante possa operare sui nostri blocchi emotivi.

Osserviamo la sua azione di olio sanante, e permettiamo le di propagarsi in tutto il nostro essere senza opporre resistenze.


Accanto a questa ricerca spirituale l'autore propone testi di grandi filosofi e maestri di tutti i tempi per cercare di afferrare anche con la ragione questi misteri profondi.
Questo approccio lo trovo particolarmente in linea con la mia forma mentis che mi spinge a voler razionalizzare i miei processi più profondi
La costituzione ordinaria ego-centrata dell'anima dell'uomo secondo Heidegger
L'anima dell'uomo, che Heidegger chiama Esserci (Dasein), si trova ordinariamente in uno stato di alienazione da se stessa; si trova gettata nel mondo in uno stato di confusione in cui si perde nelle chiacchiere, nei malintesi, e nei modi di pensare dominanti: «L'Esserci è, innanzi tutto, sempre decaduto da se stesso come autentico poteressere, e deietto nel "mondo". Lo stato di deiezione presso il "mondo" equivale all'immedesimazione nell'essere assieme dominato dalla chiacchiera, dalla curiosità e dall'equivoco" (ET 221).

L'uomo quindi si ritrova sempre daccapo a non essere Se stesso, ma il Si generico: pensiamo ciò che «Si» pensa, facciamo ciò che "Si" fa ecc. Siamo cioè imprigionati e dispersi in un mondo di illusioni e di contraffazioni conformistiche, da cui ogni volta facciamo fatica a liberarci: Innanzi tutto "io" non "sono" io nel senso del me-stesso che mi è proprio, ma sono gli altri nella maniera del Si. È a partire dal Si e in quanto Si che io, innanzi tutto, sono dato a me stesso. Innanzi tutto l'Esserci è il Si, e per lo più rimane tale. Se l'Esserci scopre autenticamente il mondo vi si inserisce, se apre se stesso al suo essere autentico, esso realizza sempre questa scoperta del "mondo" e questa apertura dell'Esserci sotto forma di rimozione


Le difficoltà personali e collettive non sono viste come semplici ostacoli, ma come catalizzatori di crescita e cambiamento. Guzzi ritiene che le crisi, siano esse spirituali, politiche o culturali, siano necessarie per stimolare un rinnovamento che può avvenire solo quando affrontiamo le nostre ferite e paure più profonde.
Un altro tema fondamentale è la necessità di riconciliarsi con il proprio passato, affrontando i traumi e le ferite emotive. Solo accettando e trasformando queste parti dolorose di noi stessi possiamo liberarci dai meccanismi automatici e dalle reazioni distruttive che ci impediscono di vivere pienamente.

Infine Guzzi enfatizza che il cambiamento personale è indissolubilmente legato a quello collettivo. Il movimento "Darsi Pace" promuove una trasformazione comunitaria, in cui le persone si uniscono per condividere il loro percorso di crescita interiore e per sostenersi a vicenda. In questo modo, la pace interiore diventa anche un mezzo per contribuire a costruire un mondo migliore.
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