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I giorni di Vetro

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È ingenua, ma il suo sguardo sbilenco vede ciò che gli altri ignorano. È vulnerabile, ma resiste alla ferocia del suo tempo. È un personaggio letterario magnifico. La voce di Redenta continuerà a risuonare a lungo, dopo che avrete chiuso l’ultima pagina. Redenta è nata a Castrocaro il giorno del delitto Matteotti. In paese si mormora che abbia la scarogna e che non arriverà nemmeno alla festa di San Rocco. Invece per la festa lei è ancora viva, mentre Matteotti viene ritrovato morto. È così che comincia davvero il fascismo, e anche la vicenda di Redenta, della sua famiglia, della sua gente. Un mondo di radicale violenza – il Ventennio, la guerra, la prevaricazione maschile – eppure di inesauribile fiducia nell’umano. Sebbene Bruno, l’adorato amico d’infanzia che le aveva promesso di sposarla, incurante della sua «gamba matta» dovuta alla polio, scompaia senza motivo, lei non smette di aspettarlo. E quando il gerarca Vetro la sceglie come sposa, il sadismo che le infligge non riesce a spegnere in lei l’istinto di salvezza: degli altri, prima che di sé. La vita di Redenta incrocia quella di Iris, partigiana nella banda del leggendario comandante Diaz. Quale segreto nasconde Iris? Intenso, coraggioso, “I giorni di Vetro” è il romanzo della nostra fragilità e della nostra ostinata speranza di fronte allo scandalo della Storia.

448 pages, ebook

Published April 9, 2024

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Nicoletta Verna

2 books27 followers

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Displaying 1 - 30 of 186 reviews
Profile Image for Orsodimondo [in pausa].
2,351 reviews2,287 followers
May 31, 2024
LIBERA NOS A MALO


Architettura fascista in Romagna: Forlì, Viale Mussolini, oggi viale della Libertà.

Opera seconda, libro ambizioso: per il periodo storico, dal delitto Matteotti (1924) al dopoguerra focalizzando sugli anni malvagi della Repubblica di Salò (e benedetto sempre sia chi non dimentica l’orrore di quel maledetto ventennio e della sua orrida appendice); per il numero di personaggi, protagoniste due donne che nascono più o meno in contemporanea, finiscono con l’incrociarsi e legare i propri destini; ambizioso per le lingue adottate, impastata di romagnolo quella di Redenta, più asciutta e nazionale quella di Iris, che come primo mestiere fa la maestra.


Architettura fascista in Romagna: Cesenatico, la colonia estiva Sandro Mussolini (AGIP).

Ambizioso anche per il personaggio richiamato dal titolo, Vetro, nome che è soprannome dovuto a un occhio di vetro guadagnato con una ferita in Africa (Orientale). Vetro è crudele e autenticamente sadico, regala al romanzo alcune situazioni di rara ferocia che non ci vengono risparmiate.
Ma non credo che questo si possa interpretare come equiparazione fascismo=sadismo, non credo la Verna sia così sbrigativa: oltre al fatto che non è l’unico personaggio del mazzo in camicia nera, Verna racconta il fascismo anche in altre chiavi.


Architettura fascista in Romagna: Grand Hotel Terme, Castrocaro Terme.

Ma succedono troppe cose, il romanzo è massimalista, troppa trama, troppi fatti, e perlopiù dolenti quando non di pura autentica sventura.
Libro troppo lungo, non solo in sé, ma anche con un finale sterminato (40/50 pagine) che ha l’ansia di chiudere ogni vicenda, far quadrare tutti i cerchi, come spesso succede nelle serie TV, quelle che affastellano finali su finali perché devono portare a compimento ogni singolo thread.


Architettura fascista in Romagna: Predappio, Casa del Fascio.

E per quanto nella nota finale Nicoletta Verna scriva:
In questo romanzo non c’è niente di vero, eppure non c’è niente di falso. Non c’è niente di vero, perché la storia è del tutto inventata, eppure non c’è niente di falso perché quasi ogni vicenda parte da racconti e personaggi di cui in qualche modo ho letto o avuto notizia.
Qui e là la sensazione di incredulità fa capolino, qualche episodio o dettaglio risulta inverosimile.


Architettura fascista in Romagna: Tresigallo, Viale Roma e la Casa del Fascio.
Profile Image for Chiara Basile.
201 reviews133 followers
July 21, 2024
Letteralmente scioccata da questo libro (in cui ovviamente pochissime cose vanno come mi aspettavo), non so se è veramente un libro da 5 stelle ma l'ho letto in tre giorni e questo dovrà pur significare qualcosa.
Emotivamente mi riprenderò tra qualche anno
Profile Image for Come Musica.
1,879 reviews545 followers
June 3, 2024
Vetro, come l’occhio di vetro che gli è stato impiantato dopo una ferita all’occhio inferta da un proiettile.

Vetro, come è la sua natura, non trasparente, ma tagliente, che al minimo tocco va in frantumi e fa male.

Perché questo fa Vetro, alle donne con cui entra in intimità. Vetro però non è il suo vero nome:

“– Come si chiama?
– Amedeo Neri, ma lo chiamano Vetro.”

Nicoletta Verna, dopo l’esordio potente de “Il valore affettivo”, ritorna in libreria con “I giorni di Vetro”. Un romanzo meno potente, a mio avviso, perché soprattutto nel finale è troppo lungo (ed è questa la pecca secondo me).

Nicoletta Verna ha ambientato questo suo romanzo storico nel ventennio, per parlare della guerra, della resistenza e della violenza di oggi, che affonda le sue radici nella violenza di ieri

In un’intervista la scrittrice ha detto: «Ho scelto di raccontare il passato per parlare della violenza del presente. Il tema principale del romanzo è la violenza come primordiale e inevitabile forma di interazione fra gli esseri umani. Questa violenza nel distruggere determina il progresso: l’evoluzione è sopraffazione, dunque violenza. […] Qualunque invenzione presente nel romanzo è sottoposta al rigido vincolo della verità storica frutto di una corposa ricerca».

La protagonista femminile del romanzo è Redenta, una ragazza “sciancata” che diventerà la moglie di Vetro. Redenta che saprà, con la sua ingenuità, essere principio di redenzione per un’altra donna, Iris

“Chiudo gli occhi aspettando che arrivi Vetro a tormentarmi dalle tenebre, invece c’è il sole e Paolo che corre contento nel piazzale di fronte alla scuola insieme agli altri bambini di Tavolicci. E i marchesi, svegli di notte a scrivere il giornale, pieni di fiducia nel futuro. C’è Redenta che porta barcollando un carretto verso la campagna ed è felice di sapermi libera.
Diaz che mi trova alla stazione.
«Sei Iris?»
Sono io.
Sono viva.”




Tra 3 e 4 stelle
Profile Image for Criceto.
21 reviews6 followers
April 16, 2024
Questo è un libro meraviglioso. Amaro e senza riserve per nessuno. Parla di esseri umani di un tempo passato e parla a noi esseri umani di oggi. Parla di debolezze, ideali, violenza, gentilezza, guerra e infine di pace. Leggetelo tutti!
Profile Image for Gabril.
900 reviews212 followers
August 17, 2024
“Era molto meglio prima, quando io non c’ero e non c’era nessuno dei miei fratelli, né i vivi né i morti. C’era solo mia madre che si rivoltava sul materasso del camerino e urlava: “Ammazzatemi, osta dla Madona” e la Fafina rispondeva: “Sta’ zeta ché chiami il Diavolo”, e andò avanti così per tre giorni e tre notti, finché mia madre lanciò un grido feroce e venne fuori Goffredo, il primo dei miei fratelli morti.”

Fin dall’incipit veniamo immessi con violenza nel cuore di una storia che non ci risparmierà alcuna descrizione di nefandezze, concentrandosi principalmente su quelle di Vetro, soprannome del sadico gerarca fascista che offre anche lo spunto per l’ambivalente titolo del romanzo.

La vicenda è ambientata nella Romagna rurale, si snoda lungo il ventennio che parte dal delitto Matteotti alla Liberazione e viene affidata al racconto di due narratrici: Redenta, la figlia sottomessa e ‘scarognata’ di contadini poveri e ignoranti e Iris, giovane più emancipata, figlia di maestra e maestra lei stessa.
Entrambe sono soggette al potere maschile, sia perpetrato attraverso la violenza, sia veicolato dal più nobile sentimento umano conosciuto : l’amore. E forse questa è la prima notazione critica che mi sento di esprimere su questa lunga e articolata storia, interessante per la ricostruzione storica, per la precisione linguistica con cui viene ritratta la popolazione locale, segnata dalla miseria e succube della superstizione, avvincente per la trama, ma probabilmente eccessiva nel tentativo di comprendere e spiegare tutto.

E poi la fascinazione del Male sovrasta ogni cosa. Il Male di cui il fascismo è il simbolo ma che si annida anche in chi quel male vuole combattere. 
Certo, qui le donne rispetto agli uomini sono generalmente migliori, Redenta su tutte, ma assoggettate per forza o per amore a un uomo, soccombono infine come tutte le inutili pedine di cui il Potere (patriarcale, maschile) si serve e che poi con noncuranza calpesta per perseguire i suoi scopi.
Profile Image for Pietro Panigo.
2 reviews1 follower
May 29, 2024
Terribile :(. Storia (semi)vera… da leggere prima di andare a votare! Anzi, da leggere e basta, consigliatissimo. Non fai che pensare e riflettere.
Mette a nudo l’uomo (letteralmente) e mostra quella che, purtroppo, é stata l’unica via per il progresso.
Tutte le vicende raccontate hanno come linfa vitale la SPERANZA nel futuro. I giovani di quei tempi vivevano in condizioni tremende, ma almeno una speranza l’avevano. Quelli di oggi invece? Boooooh

Struttura del romanzo molto invitante, due punti di vista diversi sulle stesse vicende, libro praticamente letto due volte per cercare di mettere insieme tutto il puzzle. Top
Profile Image for Maria Luisa.
232 reviews4 followers
December 13, 2024
Un libro duro, tragico, intenso. La storia di due ragazze romagnole che si intreccia durante l'orrore della seconda guerra mondiale in quella Terra che ha visto nascere Mussolini: Castrocaro, Forlì, Verghereto, Tavolicci. Una storia dove una ragazza segnata dalla malattia, dall'ignoranza, dalla miseria e dalla violenza trova il suo riscatto nell'amore verso un ragazzo, del quale è innamorata fin da bambina, e da un'altra ragazza, coraggiosa e volitiva, l'opposto di lei. Tante figure di donne forti, audaci sono descritte profondamente, anche se alimentate, a volte, da sentimenti discutibili. Numerose storie che si dipanano e tanti personaggi che si muovono negli anni oscuri del fascismo e della guerra; la lotta della resistenza partigiana è raccontata senza scendere nell'ovvietà o nel lirismo.
Parecchi pregi in questo libro, due su tutti.
- il ricordo della spietata e crudele azione di rappresaglia da parte dei militari e fascisti italiani all'attentato a Rodolfo Graziani, in Etiopia, e in genere i loro comportamenti disumani nei confronti della popolazione locale durante tutta l'occupazione, in particolare verso le donne. La figura di Vetro è ispirata al famigerato generale Graziani, che durante l'attentato aveva perso un occhio, per cui ne aveva uno di vetro, da qui il soprannome. Difficile trovare in letteratura spunti su questo spietato, oscuro e vergognoso periodo della storia italiana e a scuola non se ne parla.
- il secondo ricordo è della strage, rimasta impunita e purtroppo poco conosciuta al di fuori del territorio, di Tavolicci, in cui furono uccise più di 70 persone, tutte civili, per mano di una formazione nazifascista. Rimaste ancora per lo più sconosciute le cause di tanta efferatezza e brutalità nei confronti di una popolazione inerme e lontana dalla guerra partigiana. Solo donne, vecchi, tanti bambini e una decina di uomini. Una frazione intera cancellata dalla faccia della terra.
E poi tanti altri spunti e tracce di storia: la riunione al Grand Hotel Terme di Castrocaro dei gerarchi fascisti in cui si decise la nascita della Repubblica di Salò nel settembre 1943, le stragi per mano del battaglione M IX settembre nelle terre intorno a Forlì... la memoria deve essere sempre alimentata, stimolata.
Lo stile è deciso, ricco di parole e modi di dire romagnoli, ma che non danno problemi di comprensione a chi non è di quelle parti.
Profile Image for Arianna Sabattini.
192 reviews3 followers
April 25, 2024
“Lui ribatte che non è un problema di felicità, ma di consapevolezza. E che io, come molti, la felicità la sopravvaluto, credo sia l’unico obiettivo della vita. E questa ricerca spasmodica mi fa perdere di vista l’obiettivo vero: formarsi una coscienza.”

Fa malissimo ma è bellissimo 🩵
Profile Image for _nuovocapitolo_.
778 reviews30 followers
December 13, 2024
È ingenua, ma il suo sguardo sbilenco vede ciò che gli altri ignorano. È vulnerabile, ma resiste alla ferocia del suo tempo. È un personaggio letterario magnifico. La voce di Redenta continuerà a risuonare a lungo, dopo che avrete chiuso l’ultima pagina. Redenta è nata a Castrocaro il giorno del delitto Matteotti. In paese si mormora che abbia la scarogna e che non arriverà nemmeno alla festa di San Rocco. Invece per la festa lei è ancora viva, mentre Matteotti viene ritrovato morto. È così che comincia davvero il fascismo, e anche la vicenda di Redenta, della sua famiglia, della sua gente. Un mondo di radicale violenza – il Ventennio, la guerra, la prevaricazione maschile – eppure di inesauribile fiducia nell’umano. Sebbene Bruno, l’adorato amico d’infanzia che le aveva promesso di sposarla, incurante della sua «gamba matta» dovuta alla polio, scompaia senza motivo, lei non smette di aspettarlo. E quando il gerarca Vetro la sceglie come sposa, il sadismo che le infligge non riesce a spegnere in lei l’istinto di salvezza: degli altri, prima che di sé. La vita di Redenta incrocia quella di Iris, partigiana nella banda del leggendario comandante Diaz. Quale segreto nasconde Iris? Intenso, coraggioso, “I giorni di Vetro” è il romanzo della nostra fragilità e della nostra ostinata speranza di fronte allo scandalo della Storia.

– Com’è che non piange? – chiedeva la sera mio padre.
– Piangerà. Le donne prima o poi piangono tutte.

Attratta da un post che lo definiva un romanzo potente l’ho acquistato e, data la trama, ho scelto di iniziare a leggerlo il 25 aprile. Ne sono rimasta affascinata. Talvolta ci si imbatte nella vera letteratura, e questo è il caso.
Il motore che tutto muove è la violenza da una parte, nelle sua tante e diverse forme, e dall’altra l’estrema fragilità che però nasconde la forza della giustizia. A dare plastica dimostrazione è il periodo storico scelto, il fascismo.
Protagoniste assolute, bellissima decisione, due donne, Redenta e Iris. L’ambientazione è Castrocaro, tanto cara all’autrice che ne ripercorre i luoghi con una attenta ricostruzione storica.
La prima e indimenticabile protagonista del romanzo, Redenta, nasce esattamente nel giorno del delitto Matteotti dopo che i fratelli maschi nati prima di lei sono mancati tutti più o meno al momento del parto. Redenta trascorre parte della sua infanzia dalla nonna Fafina (altro bellissimo personaggio di incredibile forza) perché la madre passa alcuni anni in carcere per aver ferito il marito che la tradiva. Dalla nonna, che accoglie bambini orfani, conosce Bruno, ragazzino magro e intelligentissimo e del quale diviene amica sin da piccola. I due sono inseparabili. Redenta inizia a parlare tardi perché ritiene che se non si ha niente da dire sia meglio starsene zitti, si prende la poliomelite che la lascerà storpia. In questo Bruno cercherà di aiutarla a non fermarsi nell’autocompatimento ma a fare tutto ciò che può per migliorare.
La madre ed il paese tutto sostengono sin da quando è nata che ha la “scarogna”. Eppure è una bella ragazza, molto intelligente, e continuerà a subire il fascino di Bruno.
Nel frattempo il fascismo assume sempre più vigore anche se Redenta non si occupa di politica e aderisce come molti all’inizio, suo padre compreso, a questo nuovo movimento che sembra promettere solo una vita migliore per tutti.
Bruno scompare e ricompare e in un’occasione per non essere scoperto nella sua attività clandestina ottiene l’aiuto di Redenta che ne esce però “disonorata” con grande disperazione della madre che teme di non poterla più accasare. Le sorelle di Redenta, Marianna e Vittoria prenderanno strade diverse, comunque interessanti e ben narrate, tutte da donne forti.
La storia passa attraverso il terribile matrimonio di Redenta con Vetro, milite fascista sanguinario e che la tormenterà sempre nella violenza considerandola una beota al suo obbediente silenzio.
Nel frattempo il romanzo racconta la vita di Iris, figlia di una maestra arrivata in un paesino dove nessuno sa leggere e scrivere. La maestra apre una piccolissima scuola e grazie all’aiuto di quello che diventerà suo marito e del paese intero insegnerà a moltissimi ciò che servirà loro per migliorarsi. Iris appena possibile aiuterà la madre a scuola fino a che verrà spinta a lasciare il paese per trasferirsi a Forlì dove potrà farsi strada. Inizia andando a servizio in una famiglia.
In breve Iris scopre che i suoi datori di lavoro sono oppositori al regime fascista, e diventerà subito parte attiva delle loro iniziative, spinta anche da un ragazzo come lei lavoratore in quella casa che già ne fa parte, Diaz, che diventerà poi capo della brigata armata omonima.
Le due storie ovviamente, quella di Redenta e quella di Iris, si intersecheranno in una storia via via più drammatica e che lascia un profondo segno nel lettore.

“Muori come ti pare, ma non per mano sua”

La forza interiore di Redenta, la grandezza del suo personaggio, pur nella sua tranquilla sottomissione, ha dell’incredibile.
La trama è complessa ma chiarissima, succede molto in questo romanzo. Anche i piccoli gesti sono parte della vicenda intera.
La scrittura mescola italiano a qualche raro termine dialettale che nulla toglie alla comprensione del testo. Il periodo storico che fa da sfondo alla storia è disegnato benissimo, con i giusti tempi e tratteggi.
Il personaggio di Redenta, di sua madre, di Bruno, di Iris così come degli altri è ricco di sfaccettature e ben fatto. Confesso che Redenta mi è rimasta dentro, un personaggio da quale è difficile staccarsi.
Lo sfondo storico non è un accessorio ma parte integrante della vicenda che è mossa proprio da quanto sta avvenendo. Una bellissima interazione.
La storia scorre velocemente, non ci sono momenti di noia o di rallentamento, il climax della seconda parte è notevole. Il bilanciamento tra gli elementi è perfetto, la storia non è mai scontata. Il sostegno delle donne fra di loro e la potenza che, seppur per strade diverse, viene tratteggiata, è un bell’ingrediente aggiuntivo. Lo sguardo sincero e disincantato su quanto avviene con al Resistenza è da apprezzare.
Un bellissimo quadro, senza sbavature, una storia bene in vista e ben narrata. Non avevo mai letto nulla di questa autrice, quindi una graditissima sorpresa.
Lo consiglio a chi ama la vera letteratura, tanto rara da trovare oggi.
Profile Image for Maki Zanardi.
22 reviews61 followers
June 11, 2024
Recensire questo libro non è facile. È un testo meravigliosamente atroce a cui gli occhi non riescono a sottrarsi. Verna ancora una volta ci fa dono della sua capacità incredibile di intrecciare personaggi in una trama da cui difficilmente si riesce ad uscire. Questo romanzo è uno spaccato di storia che non si deve dimenticare e Verna con acute e dettagliate scene ce ne ricorda le atrocità senza però cadere in una narrazione storica ma rimanendo sempre dentro al suo racconto.
Ho amato tutto anche il dolore, i buchi allo stomaco, la nausea e il terrore. Questo libro è di una bellezza cruda assai rara.
Profile Image for Federica.
127 reviews62 followers
May 1, 2024
"In questo romanzo non c'è niente di vero, eppure non c'è niente di falso", perché tutto ciò che avviene al suo interno è successo e succederà ancora, la violenza e la speranza, la follia e la compassione, la resistenza all'oppressore, la guerra come fallimento dell'umanità.
Altre voci hanno raccontato questa storia, altri occhi ne sono stati testimoni, ma ciò che accade tra queste pagine è un racconto universale e per questo totalizzante, straordinario e straziante, trasparente come il vetro e altrettanto tagliente.
Profile Image for Acidula.
52 reviews3 followers
October 5, 2024
Libro potente e spietato. Impossibile riuscire a staccarsi da questo libro
Profile Image for Giulia Papalia.
296 reviews50 followers
June 25, 2024
La mia è l’ultima generazione che può avere testimonianze dirette del fascismo e della Resistenza: finora abbiamo potuto ascoltare le voci e le storie delle persone che l’hanno vissuto, da adesso in poi, non sarà più così.
Rimarranno le testimonianze scritte, filmate, tramandate da noi “lo sai che mio nonno…”, rimarranno i libri, rimarranno i romanzi come questo, veri ma non reali. Memorie e voci che corrono il rischio di risultare non credibili a causa della disumanità dei fatti; io stessa - anche durante la lettura di questo libro, mi sono chiesta come possa essere accaduta quest’onta violenta, come dal becero e vigliacco squadrismo fascista si è passati alla legge. Nel mio mondo tutto ciò sembra una storia surreale, e lo è perché il mio mondo, con i suoi privilegi e la sua libertà, è tale grazie alla Resistenza e alle lotte di chi dopo essa ha contribuito a mantenerne i diritti e a chiederne di nuovi.
Adesso siamo noi che dobbiamo rappresentare questa memoria, portarla avanti affinché non arrivi qualcunə a dubitarne e a metterla in discussione. Le storie di chi vive in questo libro potrebbero essere quelle di chiunque in quel periodo; la guerra, la fame, l’abitudine alla morte, salutare una persona per non rivederla mai più.
Fare della propria vita una missione per una causa comune che difficilmente, andando incontro alla morte, potrà riguardarli: mettersi al servizio della speranza, del futuro, della libertà.

In un momento storico così particolare, la scarsa affluenza alle urne, i risultati delle europee, Gioventù nazionale, la censura e un governo che festeggia il 25 aprile con l’entusiasmo con cui si va ad un funerale, penso a quelli che hanno perso la vita affinché noi potessimo essere liberi per sempre; penso ai nostalgici del ventennio senza averlo mai vissuto, senza realizzare che prima o dopo, dalla parte “sfortunata”, circondati da cadaveri e macerie, ci sarebbero passati anche loro.
Penso a chi ha avuto da ridire su Mussolini appeso a testa in giù, un gesto che a detta loro avrebbe reso le partigiane e i partigiani uguali ai fascisti. Vorrei rispondere loro che dove ci sarà fascismo ci sarà la Resistenza, che non è fatta di eroi, ma di studentesse e studenti universitarə, di insegnanti, di padri e di madri, fratelli e sorelle, bambinə, contadinə, persone che mai hanno imbracciato un fucile e che hanno fatto di necessità virtù, perdendo la vita consapevoli che non avrebbero goduto, in un modo o nell’altro, dell’impegno della loro lotta.
Grazie a Nicoletta Verna per aver scritto la Resistenza di tuttə in tutte le sue facce, per aver raccontato - romanzandole - storie che avrebbero potuto essere reali, per aver descritto l’efferatezza dei crimini nazifascisti dalle intenzioni all’esecuzione; per ricordarci che una parte giusta da cui stare esiste. Questo è un libro che dovrebbe essere letto nelle scuole, a memoria di ciò che (si studia anche per questo) non deve mai più accadere.







Chiudo a metà tra la disillusione e la speranza con i versi di Francesco Guccini:

Ma penso
Che questa mia generazione è preparata
A un mondo nuovo e a una speranza appena nata
Ad un futuro che ha già in mano
A una rivolta senza armi
Perchè noi tutti ormai sappiamo
Che se dio muore è per tre giorni e poi risorge
In ciò che noi crediamo, dio è risorto
In ciò che noi vogliamo, dio è risorto
Nel mondo che faremo, dio è risorto
Profile Image for Maressa.
2 reviews
April 27, 2024
Una storia intensa, che emoziona ed invita alla riflessione . Descrive in modo tagliente e realistico i personaggi che sembrano prendere forma quando sfogli le pagine. Un libro che avrò il piacere di consigliare
Profile Image for Chiara.
3 reviews
August 14, 2024
Non dimenticherò mai Redenta, Bruno, Iris, Diaz. Che racconto meraviglioso pieno di dolore, vita e speranza.
Profile Image for Elisa - La medusa .
232 reviews2 followers
October 16, 2024
-Quello che pensavi a scriverlo diventava vero, e poteva essere la tua rovina o la tua fortuna.

-Andiamo indietro finché abbiamo memoria, per rinvenire il seme innocuo che ha fatto fiorire l’intricata, lussureggiante foresta della catastrofe.

-Una disgrazia pesa più di 100 fortune

-I riti sono importanti, scandiscono il tempo placano la paura. Dànno disciplina il dolore.

-La gente delle sventure è di due razze :quella che gli si muove la pietà, e quello che tira fuori la carogna. Nessuno resta com'era .

-In questo romanzo non c'è niente di vero, eppure non c'è|niente di falso.
Profile Image for eLe_in_wonderland.
5 reviews1 follower
May 24, 2024
Ho finito ieri sera “I giorni di vetro” ed ho dormito poco e nulla rielaborando le emozioni forti che ho provato leggendo, o meglio divorando, questo libro e conoscendo i suoi personaggi; molto di loro determinati, diversi devastati, alcuni umili, altri falsi, altri ancora di una cattiveria e di una violenza disgustosa, nauseante, ma tremendamente reale e vera.

È un romanzo in cui, come scrive la sua autrice, “non c’è niente di vero eppure non c’è niente di falso”, un romanzo potente che racconta alla perfezione un’epoca, quella del fascismo, dall’assassinio Matteotti passando per la resistenza e dai partigiani ed arrivando fino alla liberazione.

Grazie a Nicoletta Verna che, attraverso le sue pagine, ci regala due voci narranti, due donne, che non dimenticherò: Iris, curiosa e sicura di sé, e Redenta, apparentemente debole e docile, ma capace di prendere decisioni determinanti.

E proprio Redenta, da tutti considerata la scarognata, la zoppa, la storpia, riesce a vedere ciò che gli altri non vedono e a non perdere, nonostante le delusioni e le violenze fisiche e psicologiche ripetutamente subite, la fiducia nel genere umano.

Nessuno resta com’era, nei giorni di vetro, e nessuno può restare uguale dopo averne letto.

Per chi ama la letteratura, quella vera, quella necessaria, quella che può ancora smuovere gli animi.
Profile Image for Myriam.
53 reviews
April 10, 2024
Che dolore questo libro, che strazio. Un pugno nello stomaco fortissimo perché sai bene che le vicende sono reali, sono accadute davvero, e sai bene che la guerra fa schifo e gli uomini non cambieranno mai. Letto in due giorni, prosa scorrevolissima ma certi passaggi ti restano dentro come un parassita che si nutre della tua paura.

“«Io non voglio niente, voglio solo la giustizia.»
«Ma chi te l’ha messa in testa, questa fissa? La giustizia non lo sa neanche il Signore, cos’è. Se lo sapeva, ti pare che stavamo in un mondo così?»”
Profile Image for Laura.
33 reviews3 followers
June 10, 2024
Piangerà. Le donne prima o poi piangono tutte.
Profile Image for Silvia.
70 reviews
August 7, 2024
Drammatico e bellissimo. La nostra storia. È un romanzo, ma tutto ciò che racconta potrebbe essere avvenuto davvero. Le atrocità della guerra e bene ricordarle sempre.
Profile Image for Valentina.
9 reviews1 follower
August 20, 2024
- La vita vale più di un'idea
- Dipende da quale vita. E da quale idea.

Bellissimo. Uno dei più belli che abbia mai letto.
Profile Image for Gertrud.
158 reviews5 followers
September 10, 2024
Mi aspetto a breve una trasposizione cinematografica di questo libro. I personaggi sono descritti con una tale maestria che diventano parte di te. La storia si snoda in pieno regime fascista e ne descrive tutta la sua "crudeltà". Un nodo allo stomaco. Non c'è felicità in queste pagine, ma privazioni, sofferenze, accettazione.
Profile Image for Manuela Rotasperti.
338 reviews12 followers
August 23, 2024
"ꜱᴏɴᴏ ʟᴇ ᴘᴇʀꜱᴏɴᴇ, ɴᴏɴ ɪ ᴍᴏʙɪʟɪ, ᴀᴅ ᴀʀʀᴇᴅᴀʀᴇ ɪ ᴘᴏꜱᴛɪ, ᴇ ᴜɴᴀ ᴠᴏʟᴛᴀ ᴄʜᴇ ʟᴇ ᴘᴇʀꜱᴏɴᴇ ꜱᴇ ɴᴇ ᴠᴀɴɴᴏ è ᴄᴏᴍᴇ ꜱᴇ ɴᴇ ʀᴇꜱᴛᴀꜱꜱᴇ ʟ’ɪᴍᴘʀᴏɴᴛᴀ, ᴇ ᴠɪᴠᴇʀᴄɪ ᴅɪᴠᴇɴᴛᴀ ɪɴꜱᴏᴘᴘᴏʀᴛᴀʙɪʟᴇ ɴᴏɴ ᴘᴇʀ ʟ’ᴀꜱꜱᴇɴᴢᴀ, ᴍᴀ ᴀʟ ᴄᴏɴᴛʀᴀʀɪᴏ ᴘʀᴏᴘʀɪᴏ ᴘᴇʀ ᴠɪᴀ ᴅᴇʟʟᴀ ᴘʀᴇꜱᴇɴᴢᴀ."

Redenta Barbieri nasce il 10 giugno del 1924 a Castrocaro, e nasce con la scarogna. È il frutto di un intruglio che il guaritore del paese somministra alla madre Adalgisa, che continua a partorire figli morti. Il padre, infervorato fascista, la considera una vergogna. Redenta cresce a casa della nonna, insieme a dei bastardi che quest'ultima accoglie. Tra di loro c'è Bruno, che mette Redenta sotto la propria ala protettiva.
Iris si trasferisce con la madre a Tavolicci ed impara ben presto la sua professione, fare la maestra, finché ha occasione di spostarsi in città.
A causa della guerra Iris e Redenta avranno modo di incontrarsi e legare il proprio destino ad un uomo affascinante ma spietato: Vetro.

È un libro potentissimo, una storia di violenza e di cattiveria gratuita, una storia di guerra e dolore. Chiuso il libro non si può che rimanere scossi, avendo ancora stampate negli occhi delle immagini crude, sanguinose, laceranti... delle scene disturbanti, difficili da accettare, che richiedono attimi di respiro. L'ambientazione è quella del periodo fascista e delle lotte partigiane che ne seguirono: per quanto la storia, come riferisce la scrittrice Nicoletta Vern , sia frutto di finzione, si rifà ad eventi storici realmente accaduti, come la brutale strage di Addis Abeba per il fallito attentato al viceré d'Etiopia Rodolfo Graziani (mi sono vergognata di essere italiana 😢) e l'altrettanto disumano eccidio di Tavolicci in Romagna. Pagine di straziante storia di guerra che non possono essere cancellate, difficili da leggere, ma che sono necessarie, per non dimenticare. Nicoletta Verna ha saputo riempire le sue pagine di dolore, di sofferenza, di abomini, senza nascondere e smussare nulla: la forza della sua scrittura è dilagante. La trama è ben costruita e si avvale di due voci narranti, che portano avanti in prima persona due storie parallele, che si alternano e finiscono per confluire, per incontrarsi e scontrarsi.Vi sono diversi salti temporali che permettono di scoprire il passato dei personaggi e le cause di determinate vicende. La scrittura è scorrevole, benché si avvalga di molti termini dialettali romagnoli, un linguaggio popolare che rende ancora più realistica la testimonianza di Redenta, ancorata alla sua terra e alle sue credenze e superstizioni. Potentissima la figura di Vetro: un cattivo, che più cattivo non si può, che bene incarna il fanatismo politico!!! E meravigliose le due protagoniste, che mostrano tutta la loro forza. Interessante tutta la parte incentrata sulla lotta partigiana che lascia trasparire le difficoltà, i pericoli, i crolli ,le paure di chi si opponeva dichiaratamente al governo fascista. Un epilogo tragico, che non stupisce, dal momento che la tragedia è sempre stata presente, perché la guerra ammazza tutti, anche i vivi, che diventano superstiti con cicatrici da portare per tutta la vita... Una lettura bellissima ma che consiglio solo a chi si senta pronto ad accogliere tanto dolore.
Profile Image for Rossella Mastropaolo.
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October 9, 2024
Ci sono poche persone in grado, con la loro scrittura, di farmi provare emozioni palpabili. Da oggi, Nicoletta è una di queste.
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