Kukular Kitabı ne erkekler için yazılmış ne de kadınlara ayna olmaya soyunmuş bir kitaptır. Bu kitabın bir cinsel eğitim kılavuzu ve de bir jinekoloji rehberi olma iddiası da yoktur. Bu kitaba yapıştırılabilecek tek yafta onun sıra dışı bir kitap olduğudur. Bunu da konusuna değil, anlatımcılıkla lirizm, öyküyle şiir arasında gidip gelen ‘konuyu ele alış biçimine’ ve bunu, gözüpeklikle örtüklük; böyle kutsal metinlerin gerektirdiği zenginlik ve özenle yapışına dayandırmak gerekir.Kukular Kitabı, önce edebiyata, sonra da kadınlara, yani yaşama uğraşına tadını tuzunu veren o nadide ikiliye övgüdür aslında.
Se siete tendenzialmente scandalizzabili e pudici passate oltre.....fica avvisata mezza salvata!
Brasiliana, francese, integrale o al naturale. Umida, secca, parlante, arrossata, profumata, mestruata. Milioni di fiche popolano il nostro pianeta e Juan Manuel de Prada ne è un estimatore senza eguali. Ne hanno scritto canzoni, poesie e sonetti, romanzi, monologhi e antologie. Da che mondo è mondo si dice che tira più un pelo di fica che un carro di buoi no? Questa raccolta di fiche ne elogia i pregi e fa altrettanto con i difetti. Abbiamo tra le gambe un tesoro inestimabile, un tesoro del quale a volte non ne siamo conscie. L'autore non vuole sminuire la donna con queste brevi storie, anzi ne canta le lodi della sua fica, che sia giovane o vecchia, magra o grassa, bagnata o secca, denticolata o sdentata, glabra o pelosa. Da donna con la fica posso dire che mi sono divertita un sacco a leggere coños altroché, ma dubito che sia apprezzabile da tutte le donne. Forse ancora argomento tabù per la maggior parte, forse alcune se ne vergognano a parlare in pubblico, beh certo non è che io vado al locale con gli amici e avviso tutti come sta la mia fica eh. Però non mi imbarazza parlarne. Tante donne non la conoscono o nemmeno l'hanno mai vista la loro fica, ma perché? Fa parte di noi ed è uno degli organi forse più importanti non credete? Non dico quindi che dobbiate leggere per forza questo libro, ma dico di dare una possibilità a questo genere di letture.
Grazie @Nood-Lesse per avermi fatto conoscere questo titolo e per avermi fatto un regalo apprezzatissimo. Ti ho promesso una statuta....faccio un corso accelerato di scultura realistica e sono subito da te!!!!!
In alcuni punti scommetto che indignerebbe i sostenitori (e le sostenitrici) della parità di genere e del politicamente corretto. Quali? Praticamente tutti, a partire dal titolo che è stato lasciato anche in spagnolo per far mostra che si trattava di una traduzione letterale. D’altra parte con “cazzi” si indicano problemi di varia natura e con “fiche” soluzioni fantasiose e non potrà mai esserci parità, e per favore basta con questa richiesta, che ad ognuno continui a spettare il ruolo che compete, che un cazzo amaro non sia mai equiparato ad una ficata. Si tratta di una miriade di micro racconti sull’organo dal quale gli uomini alla nascita lottano per uscire e una volta usciti, per il resto della loro vita, bramano di rientrare. La prima serie di racconti è eruditamente ironica, inscena ossessioni infantili tipicamente maschili, non avrebbe potuto raccontarle una donna e dunque sono apprezzabili quelle donne che leggendoli sono state in grado non solo di apprezzarli ma di carpire anche l’omaggio dell’autore “è un omaggio alla letteratura da una parte, e dall'altra alle donne, due fra le cose che ancor oggi rendono appetibile l'esercizio del vivere" Gli ultimi racconti sono meno arguti, più sensazionalistici, si aprono al macabro, all’osceno, alla necrofilia, non arrivano mai ad essere volgari, ma in vari casi virano dal piacere di essere letti al disturbo per essere stati portati a termine. E’ un libro originale, non fa parte di un genere definito, mi fa piacere averlo letto anche per il modo nel quale è giunto ad essere pubblicato Una breve anticipazione di "Coños", di Juan Manuel de Prada, venne pubblicata in forma semiclandestina e deliziosamente provocatoria in una divertente collana delle Edizioni Virtuali (Salamanca, 1994). Di tale curiosa edizione senza fini di lucro, oggi definitivamente esaurita, si fecero nello stesso anno tre ristampe di cinquanta copie ciascuna, tranne l'ultima che contava 69 copie numerate e firmate dall'autore. Ovvero: quando la numerologia realizza l’auspicata parità di genere.
Apoyo absolutamente lo que dijo Francisco Umbral en su «Diccionario de literatura» sobre este libro. Personalmente, no me gusta la literatura erótica, pero este libro está escrito con tal pasión por el lenguaje, el buen hacer, la literatura, las palabras, la buena prosa... que uno se rinde ante él sin remedio (especialmente en estos tiempos de poetas raperos y poetisas del coño [pero sin barroquismo ni estilo literario de ningún tipo], pues esto es un libro de poemas en prosa.
Mie una îmi place literatura erotică. Ştiam că autorul e bărbat deci nu mă aşteptam la o odă feministă la adresa „păsăricii”, dar aveam totuşi doar două cerinţe: să fie amuzant şi semi-respectuos la adresa organului pe care îl posed. Pespectiva autorului e de admirator, uneori de voiajor şi satirizează stereotipurile femeilor.
Problema mea este că satira nu e pe gustul meu. Autorul parcă se amuză pe seama stereotipurilor care uneori sunt nocive femeilor şi comunităţii lgbt, prezintă femeile prin prisma pizdelor lor, dar nu le acordă posibilitatea de a respinge părerile lui. Perspectiva lui e plictisitoare şi dăunătoare, denotă aceleaşi rahaturi misogine îmbibate în cultura macho europeană.
Primer libro de un desconocido Juan Manuel de Prada en 1995: apenas 25 añitos que tenía la criatura. Desponjándonos de prejuicios pre y postconservativos, es un relato diáfano y delicioso sobre "el coño" y sus diferentes variantes y dueñas. Una suerte de homenaje al "Senos", de Ramón Gómez de la Serna.
I honestly fail to see the reason this "book" (i'll call it lile this only because it fulfills the phisical requierments to be called as such) even exists. It is nkt erotical, it is not even a feminist manifesto. It is not even of a clever vulgarity like Boccacio or Nabokov. This travesty is only a fowl collection of aberations and profanity, that serves only as shock value, or as a purgative if you had stomach problems.
I understand the whole erotical literature subgenre, but this "book" fails to fit even that paraliterar category.
Indeed, it has some poetical value, as Juan Manuel de Prada seems to have a way of words, but any good allegory, or poetic image, or passage is instantly canceled by a crass observation or scene. And crass is a small word when it comes to this garbage, praised by perverts around the world.
Although I strongly disagree of such acts, the only treatment this "scatophilic broshure" deserves is a quick burial by fire.
Jamás había leído a este hombre pese a haber escuchado algún título suyo, y mucho menos sabía que era de mi ciudad. Dudé entre 4 o 5 títulos para el reto y me decanté por este por dos razones: porque el título me llamó la atención y porque era cortito. Pues se me ha hecho largo de cojones, si me permitís jugar con el título. Son relatos cortos en torno al "coño", así de sencillo, que había escrito el tipo en diversos medios hasta recopilarlos. El primer relato me hizo gracia. No era una maravilla, pero era provocativo, original y estaba bien escrito. El segundo me desagradó; con el tercero no pude ya... No me considero mojigata con el vocabulario, pero es que esto es vulgar, trasnochado y machista. si provoca algo es náuseas y malestar, y yo no leo para sentirme mal. Nota: 2/ 10
Kadın cinsel organından yola çıkarak, 'kadınları' kişiselleştiren, somutlaştıran bir kitap bu. Feminist bir bakış açısıyla yaklaşıp kitabı yerden yere vurmak mümkün. Fakat ben bu tarz ekstrem metinleri oldum olası severim. Ancak buna rağmen bir süre sonra sıkıcı bir okuma işine dönüşüyor. Daha yaratıcı ve istikametli bir dille bahsedilmeyi hak eden şeyler çok sıradan dile getirilmiş. Sapıklık değil ama saplantı haline getirilmiş duygular toplamıymış gibi hissettiriyor. Çok ilgi çekici olması beklenen bir konuyu da monotonlaştırmayı başarmış yazar. Türün meraklılarına öneririm.
Ok, this is one of the oddest books I've ever read. I give it a 3 because to like this book you have to like this type of humour... sarcastic, facist, explicit, sort of sexist too..ohh and veryyy UNPREDICTABLE! Its a book full of stories of different women and each of them has something that makes you go like : "what?" They are all short stories so they quickly end and you'll caught your self making a funny face more than once... disgust, surprised, freaked out... OR maybe u'll love the book and you wont be able to help laughing you head out with the author. INTERESTING.
Es un pequeño libro con capítulos que contienen una descripción poética y pormenorizada, con mucho sentido del humor. Lo leí por ser un libro de culto y por haber escuchado hablar de él en numerosas ocasiones. Ideal para leer en un tiempo libre, no es especial pero entretiene.
I'm not sure what to say because a lot of the chapters in the latter half threw me off quite a bit so it's overshadowing the positive stuff I was thinking first. So the worst chapters are really sexist, gross, even racist, but I guess the majority of the chapters were good. Black humour is my thing, and I did enjoy all the poetic descriptions of women's anatomy. The writing was nice to read. It wasn't the greatest book but still an okay book.
Gradac je uvijek pazio koga objavljuje. Naslov je, naravno, skandal, ali u potpunoj suprotnosti sa prirodom teksta. De Prada je vrhunski stilsta i samo takav, na koncu, može da piše o pičkama.
“Kratka najava Pičaka Huana Manuela de Prade objavljena je skoro potajno i božanstveno provokativno, zabavnim štamparskim slogom u EDICIONES VIRTUALES (EE VV, Salamanca,1994). To čudnovato neprofitno izdanje, danas potpuno iscrpeno, iste godine je preštampavano još tri puta, svaki put u po pedeset primeraka, a poslednji put u 69 numerisanih primeraka sa autorovim potpisom. U tu verziju bile su uključene Nagoveštaj pičke, Pička neznanke, Pička devica, Susetka od prekoputa, Teniserkina pička, Pobijanje Henrija Milera, Pička u devojčica, Opasanje pičke, Udovicina pička, Kurvina pička i Pička u mrtvačnici, sa crtežima golih žena u nasmejanim, naivnim ili sportskim položajima, i sa upadljivim koricama sa slikom Melusine. Mada se radilo o veoma ograničenom kucanom izdanju, ono je od toga doba išlo iz ruke u ruku i od usta do usta, u originalu ili fotokopirano, kroz razna mesta ove i drugih geografija. Kao knjiga o kojoj su se pisali prikazi u novinama i časopisima, o kojoj se govorilo na knjizevnim okupljanjima i na slobodnim radijima, o kojoj su raspravljali oduševljeni anonimni čitaoci i koju su cenili pesnici, pisci i stručnjaci za erotsku knjizevnost (Rafael Alberti, Luis Garsija-Berlanga, Luis Alberto de Kuenka, Abelardo Linares, Gonsalo Santonha, Viktor Infantes...) Pičke su se pretvorile u predmet poštovanja i divljenja među malobrojnim posvećenicima u sladostrasne tajne pičke. Bilo je, dakle, potrebno jedno izdanje - napokon potpuno i svima dostupno - kao što je ovo koje stoji pred nama. U njemu će čitalac bilo kojeg pola pronaći onu knjigu koju je toliko želeo, a nikada se nije usudio da je zamisli.
Kao knjigu bez presedana u španskoj književnosti, Pičke je njihov autor u početku zamislio kao omaž Ramonu Gomesu de la Serni, autoru, kao što je poznato, čuvenih Dojki; osim toga, ona spada u isto semantičko polje, ima isti ludicki duh i monografski karakter. Kako je u tom smislu precizirao pisac Huan Bonilja, knjiga Huana Marsela de Prade predstavlja nešto više od omaža Ramonu Gomesu de la Serni: to je omaž književnosti i omaž ženama, dvema stvarima koje zadatak življenja čine privlačnim. Ali, Pičke nije knjiga pisana samo za muškarce. Nije ona, naravno, ni ogledalo žena. Niti knjiga uputstava za seksualno obrazovanje. Niti priručnik iz ginekologije. Ni iz daleka nije obična pornografska knjižica. Uprkos naslovu, rod ovih Pičaka nije poznat. Jedina etiketa koja im pristaje jeste etiketa neobične knjige, ne toliko zbog teme koliko zbog načina na koji se ona tretira, na pola puta između proznog i lirskog, između priče i pesme, sažeto i iznijansirano, raznoliko i vrsno, kako uvek zahteva jedna tako sveta materija.” - Luis Garsija Hambrina
“U kwigama kao što je ova, sve počinje iskreno, ne opterećujući čitaoce, jer ja prezirem čitaoce za koje čitanje treba da bude uvijeno u kostret i ispaštanja: te stvari ostavljam izvesnim piscima čija mi je slava antipatična, onima koji su protiv ljudskog roda i svega što je prijatno, i koji na taj način potčinjavaju čitaoca sebi.” - Ramon Gomes de la Serna
Dimmi cosa hai letto senza mai nominare cosa hai letto. Sono quadretti o brevi ritratti - variazione su tema anatomico dato.
C'è la f..a dell'annegata La f..a delle spose novelle La f..a delle cubane La f..a della bagnante La f..a delle mummie La f..a della siberiana La f..a della domatrice di leoni E tante altre, queste le f...e che ho preferito:-))
Pubblicato prima in forma semi clandestina, circolato in originale ma anche in fotocopie e apprezzato da specialisti di letteratura erotica, - l'autore J. Manuel de Prada è spagnolo - in Spagna è diventato un piccolo oggetto di culto. Non è un libro per soli uomini, né un manuale di educazione sessuale né un prontuario di ginecologia. Nonostante il tema non sia prettamente natalizio (no, non è A Christmas Carol,) e nonostante argomento e titolo siano fortemente evocativi questo libretto delle edizioni italiane e/o trasmette poco erotismo, se non in brevi e rari passaggi, fondamentalmente non è mai impudico né provocatorio. Siamo più sul lato della celia, più sul côté grottesco o ironico, o decontestualizzato. È infatti un petit divertissement ma comunque scritto con un certo garbo, senza mai scadere nella trivialità e anche con qualche rimando letterario colto che ne eleva l'ambizione. Ad alcuni potrebbe non piacere il tono dissacratorio o grottesco verso l'organo del piacere privilegiato perché nelle relazioni sentimentali o sessuali è bene che rimangano certe zone d'ombra o restino soffuse di un'aurea di sacralità, come tabernacoli inviolati anche dalle parole, zona oscura come il noumeno kantiano. Certo non è una lettura imprescindibile ma nemmeno prescindibile se considerata nell'ottica del bisogno di leggerezza che a momenti si fa più urgente che mai, a bilanciare cruciali momenti da bilancio lavorativo di fine d'anno ma anche a bilanciare il Nobel di Olga Tokarczuk - 1000 pagine e passa - che in parallelo sto leggendo e, paradossalmente, con ben maggior piacere di questo libretto decisamente troppo anatomico.
Es un libro muy original, hay que reconocerlo (me divirtió mucho el de la pseudo sirena que se masturba con una estrella de mar), sin embargo tiene otras mini historias que son desagradables (especialmente una que implica una mucama, leche y gatos). Tiene un estilo bastante gracioso como en las primeras en donde el Útero de las Madres Sustitutas es descrito como un anuncio por spotahome, idealista o badi jajjajaj. Lo pongo menos de la mitad del rating dos estrellas porque debo ser honesto conmigo mismo, y hay algunas historias que me entretuvieron por el sentido del humor y surrealismo, pero la balanza se inclina hacia unas demasiado puercas (no en el sentido sexual de algo "kinky" o "spicy" sino en el sentido antihigiénico e inductor de vómito). Hay una que me pareció incluso demasiado enferma que hace oda a la pedofilia.
De esto que vas a tomar algo al bar y te encuentras al típico parroquiano que te mira de esa forma tan descarada y asquerosa, que sabes que si él pudiera y en contra de tu voluntad te llevaría a una esquina de la calle y haría lo propio con tu coño. Luego aparece el relato del coño de una niña y piensas que por qué esa apología a la pederastia tan descarada. Pues eso ha sido para mí esta lectura. Horrible.
Es el primer libro que escribió Juan Manuel de Prada. Se trata de una boutade, un juego de joven amante de la literatura, enamorado precisamente de la de Gómez de la Serna con quien soñaba codearse o al menos emular. Así si el madrileño novecentista escribió y escandalizó con "Senos", el vizcaíno que estudió en Salamanca escribió unos relatos que agavilló con bajo el rotundo y no menos escandaloso título de "Coños". Es un librito de apenas 150 páginas que me va a permitir avanzar en el reto lector de libros que me propuse allá por enero y que no sé si lograré culminar. Y el libro, ¿qué? Pues, nada, un divertimento, una nadería, graciosa e irrespetuosa sin más, que no hay que ver con ojos de policía de lo políticamente correcto simplemente porque no lo es. Pero así como creo que no hay que derribar la estatua de Colón porque de él haya derivado el concepto de colonización, de igual manera pienso que no hay que arremeter contra el autor porque el órgano designado sea exclusivo de una mitad de la población. Así como en Colón hoy debemos quedarnos con los beneficios que su gesta supuso para el mundo en muchos aspectos, en este librito de Juan Manuel de Prada se debe uno fijar en el buen oficio literario que destilan los relatos que lo componen. ¡¡Sin más!!