"Paradise Falls is an epic chronicle of America -- as overwhelming and teeming with vitality as the nation itself. Written in the tradition of Raintree County, this giant of a novel encompasses 35 years in the life of the small Ohio town of Paradise Falls, from the end of the Civil War to the tumultuous opening of the 20th century.
In this novel, Don Robertson recreates an entire era of American history, an era that saw the stormy end of the profiteer-robber baron and the emergency of the US as an industrial goliath. But it is first and foremost a human and engrossing story for every palate, overflowing with dramatic scenes and memorable characters."
Robertson was born in Cleveland, Ohio and attended East High School. He briefly attended Harvard and Western Reserve University (now Case Western Reserve University) before working as a reporter and columnist.
Robertson won the Cleveland Arts Prize in 1966. The Society for the Study of Midwestern Literature presented him with its Mark Twain Award in 1991. The Press Club of Cleveland's Hall of Fame inducted Robertson in 1992, and he received the Society of Professional Journalist's Life Achievement Award in 1995.
Robertson died on his birthday in 1999, aged 70. He's buried in Logan, Ohio.
Decisamente un "grande romanzo americano" di cui si parla troppo poco.
Un librone scritto fitto fitto in cui Don Robertson ti racconta vita, morte e miracoli di tutti i suoi personaggi, dando un background e una personalità definita anche a quelli che occupano solo una pagina e poco più. Non stupisce venire a sapere che Stephen King lo ritiene uno dei suoi scrittori preferiti perché questo modo di raccontare mi ha ricordato moltissimo i suoi romanzi (con le dovute differenze di trama), scontati "L'ombra dello scorpione" e "It", ma anche "The dome".
Questo romanzo è causa di cene saltate e di trascurataggine domestica. È uno spettacolo di scrittura. Ora mi dovrei mettere tranquilla ed attendere la pubblicazione del secondo tomo....
Robertson's superb epic of Paradise Falls, Ohio, covers the end of the Civil War to the first day of the new 20th century. All of Robertson's books fit into this universe, with interconnecting characters and history. This one is something special, a mammoth examination of love, greed, ambition, failings. I cannot recommend this highly enough.
This is a long and wonderful book -- in fact some libraries have it in two volumes. It's not a new one, but since it's historical that doesn't matter at all.
Set in the fictional town of Paradise Falls in Ohio's Hocking Hills, it's about densely drawn characters, fires that burn in coal mines for 100 years, and all manner of family dramas.
Christine, Steven King's famous car, was bought in Paradise Falls -- and even before I knew that, I knew King must be a Robertson fan -- there is a great similarity in their styles.
Ho appena finito di leggere Paradise Falls. Non ho le parole adatte per descrivere quanto abbia adorato questo libro dalla prima all’ultima pagina. È un libro che mi ha scombussolato e fatto sorridere al tempo stesso. Mi ha fatto pensare e rimanere a bocca aperta per le splendide descrizioni della cittadina. Paradise Falls fa riflettere su quanto la vita possa cambiare improvvisamente e fa capire che bisogna sempre vivere nel qui e ora (ma non come l’ha inteso Charles Wells :P). È inutile aggrapparsi al passato perché il mondo va avanti inesorabilmente, soppiantando tutte le Arcadie di questo mondo e forse creandone delle altre. Rimpiangere gli orti di peschi defunti e ricordare le vecchie colline è una malinconica ancora che ,forse, non porta a niente...ci saranno sempre le generazioni successive che accetteranno il nuovo come accettano di respirare. Credo che non esistano scrittori con uno stile bello e cristallino come quello di Don Robertson. I suoi personaggi sono talmente umani che è facilissimo rispecchiarsi in loro, nelle loro contraddizioni e paure universali. Inutile ribadire che vi consiglio questo romanzo, e gli altri di questo autore, pubblicato in due volumi dalla casa editrice Nutrimenti Edizioni e tradotto magistralmente da Nicola Manuppelli
è veramente l’opera ambiziosa che si legge in giro. Robertson ha uno stile importante, uno stile che porta a essere sottolineato ricordato, amato da tipo Stephen King che a conti fatti con la sua Derry ha concettualmente saccheggiato Paradise Falls, bene sia chiaro, vera protagonista, con tutti i suoi personaggi di questo romanzo che prende tot anni della sua storia. Libro che andrebbe inserito tra i classici (magari lo è) in Italia diviso in due (sarebbero 1700 pagine) e diviso in maniera eccellente dato che il primo, questo, quasi basterebbe a se stesso