"Yo me empeciné en poner luz a esta historia de sombras, en saber, en buscar y buscar sin medir el riesgo afectivo que pudiera traerme". La voz de Luz narra en presente su pasado reconstruido, anclado en testimonios que le devuelven su identidad alguna vez robada. Luz es muy joven, tiene apenas veinte años. Sin embargo, carga en su cuerpo con la pesada historia argentina de las tres últimas decadas: nació en cautiverio durante la dictadura militar y fue uno de los cientos de niños separados de sus padres para ser criados por los verdugos de estos. Pero lejos en el tiempo de esos días tenidos por el terror y la mentira, recompone su historia con una voz propia, que le pertenece. Más allá de su contundente lectura sobre los años de plomo en la Argentina, la novela de Elsa Osorio publicada por primera vez en España, en 1998 es también un relato complejo, tejido casi en clave policial y sostenido con una notable destreza narrativa. Una amplia trama de personajes en un juego de claroscuros que excede clases sociales, ideologías y estereotipos "políticamente correctos", confluyen en Luz como centro, como memoria recuperada.
الحقيقة أنني قرأت هذه الرواية بمحض الصدفة جذبني إليها الغلاف والعبارة المكتوبة عليه "هذا بلد يعاني فقدان الذاكرة" والنبذة المذكورة عن الرواية والكاتبة الارجنتينية ولكنني مع كل صفحة كان عقلي يقارن بين الوضع في بلادي والوضع في الرواية هل يمكن أن يكون كل الجلادين في كل زمان ومكان قد انتهجوا نهجا واحدا لطمس آدمية البشر ؟ لدرجة ان اساليب التعذيب الوحشية تكاد تكون واحدة وبنهاية صفحات الرواية أدركت انني سأفتقد كل شخوصها واكثر من تعلقت بهم ميريام - ادواردو - ليليانا - لوث (ليلى) كما اثار اعجابي احساسي المستمر انني اقرأ عملًا بلغتي الاصلية وليس عملا مترجما مما يوضح ان المترجمة "ريم داوود" بارعة إلى حد كبير حتى تنسيني اننى اقرأ رواية مترجمة بنهاية الرواية تأكدت ان دار النشر "العربي" اغلب اعمالها المترجمة منفتحة على كل دول العالم وانها تنتقى اجود الاعمال مما فتح شهية القراءة لدى بعد زمن من فقدان الأمل في قراءة اعمال جيدة او وجود دار نشر صاحبة رسالة الرواية تستحق أن تقرأ بكل المقاييس وتعد اضافة كبيرة لكل متذوقى الادب
Argentinien 1976, während der Militärdiktatur werden viele Neugeborene, meist politisch-gefangenen Müttern weggenommen und in andere Familien gegeben. Davon erzählt dieses Geschichte.
Die junge Luz versucht Licht in das Dunkel ihrer Herkunft zubringen, denn auch sie hat das unbestimmte Gefühl eines dieser Kinder zu sein.
Das Buch gliedert sich in drei Teile. Der erste Teil erweist sich sich als langwierig und teilweise langweilig. Der zweite Teil nimmt an Fahrt auf und der dritte Teil ist eine Mischung aus beidem.
Die teilweise vulgäre Sprache, die als Funktion zum Stressabbau dienen sollte, fand ich überflüssig und gab dem Ganzen etwas Triviales.
Desweiteren konnte ich mich dem Gefühl nicht erwehren, dass die Autorin nicht zum Kern der Geschichte findet und auch nicht ambitioniert ist diesen zu finden.
Alles im allem ein ganz unterhaltsames Buch mit wirklich auch spannenden und berührenden Passagen, jedoch kann es nicht überzeugen und dem Durchleuchten der Diktatur in dieser Zeit bringt es auch nicht wirklich etwas.
I vent'anni di Luz è il secondo libro sui desaparecido che leggo e che ha la capacità di lacerare il cuore e l'anima. Mentre il libro/documento di Carlotto, "Buenos Aires horror tour" racconta pagine della capitale Argentina e dei desaparecido, la Osorio ci fa entrare nel mondo delle figlie nate in prigionia, dei nipoti e delle Nonne di Plaza de Mayo. Luz, la cui storia è già insita nel nome, cerca la luce, dopo una vita di ombre e tenebre. Luz è stanca di vedere il buio, vuole togliere la benda che porta e che viene mostrata in copertina per vivere finalmente la luce della verità. Il percorso che intraprende non sarà semplice, è irto di ostacoli, di dolore, di perdite, ma è il percorso di chi cerca di conoscere se stessa, capire quali sono le sue origini, anche grazie all'amore di un padre finalmente ritrovato, di un figlio e di un compagno che intreccia il suo stesso percorso. La Osorio, grazie anche al dialogo tra padre e figlia, apre le pagine tristi e dolorose della dittatura Argentina e delle donne che continuano ad invocare giustizia e libertà.
منظمة الجدات اللواتي يجتمعن حسب علمي حتى الآن في ميادين الأرجنتين بشكل دوري للسؤال عن أحفادهن الذين اختفوا إبان الديكتاتورية الأرجنتينية، تشرح هذه الرواية أصول هذه المنظمة وتغوص في تفاصيلها، ماضيها وحاضرها القريب نسبيا،، على صعيد الأسلوب ليس هناك إدهاش هو أسلوب عادي ليس بالسيء ولا الفاتن مع وجود عبارات مميزة قليلة من مثل (هذا بلدان يعاني فقدان الذاكرة) أما على صعيد الحبكة فهي حبكة قصصية مشوقة غالباً ومملة في أحايين قليلة
Leider konnte mich das Buch auch beim Weiterlesen nicht überzeugen, sodass ich es doch abgebrochen habe. Ich mag die Art des Erzählens nicht und musste mich immer quälen, damit ich es wieder zur Hand nahm. Schade denn die Thematik ist durchaus lesenswert und sollte auch an die Öffentlichkeit kommen. Daran lag es auch nicht. Aber die Darstellungsweise in Sprache, Wortwahl und Ductus waren absolut nicht meins.
Ero quasi sicura di aver preso un abbaglio, sbagliando l’acquisto, e mi aspettavo qualcosa di noioso. E invece “I vent’anni di Luz” si è rivelato un romanzo sconvolgente e travolgente, uno di quelli che arricchiscono il tuo patrimonio di lettrice e di persona e di cui senti ferocemente la mancanza quando volti l’ultima pagina. Un’odissea nel dolore. E una testimonianza su un periodo storico di cui, ahimè, a mio avviso si parla troppo poco. Di quanti orrori è stato capace l’uomo, negli angoli più disparati del mondo, in situazioni e contesti diversi e dei quali, magari, non immaginiamo nemmeno la profondità. La Guerra Sporca è stata uno di questi. Siamo in Argentina, nel 1976 e Liliana è una sovversiva del regime. In prigione partorisce una bambina che, così come accadeva a tanti neonati figli di deseparecidos, verrà sottratta alla madre e “regalata” a una famiglia non sua….prima, temporaneamente alla famiglia di un sergente (denominato il “Bestia”, immaginate perché), la cui moglie, la bella Liliana, sterile, da tempo cerca invano un figlio, e poi alla figlia del colonnello Dufau, uno dei responsabili della repressione, che partorisce un bambino morto. Così, come fosse una merce di cui disporre per soddisfare i propri capricci e non una persona con un’identità da proteggere e da rispettare. Miriam, intenerita dalla vicenda di Liliana, prima che la bambina venga portata definitivamente via, cerca di aiutarla a fuggire, ma il piano non riesce, e Liliana, scoperta, viene uccisa. E la sua morte viene insabbiata, così come si faceva con tante malefatte, a quel tempo. La bambina, Luz, cresce a sua insaputa nella nuova famiglia, sentendo dentro di sé un forte sentimento di estraneità e di vuoto. A poco a poco, grazie a una serie di indizi e all’aiuto del suo fidanzato, anch’esso figlio di deseparecidos, riuscirà a fare luce sulla sua storia e a riscoprire la sua identità violata. Il romanzo si snoda nell’arco di diversi anni, e si segue su piani paralleli, che corrispondono alle varie vicende dei singoli personaggi. E’ la loro caratterizzazione psicologica ad essere uno dei punti di diamante del romanzo, perché tutti appaiono perfettamente e completamente delineati e credibili, da Liliana, facile e vanesia ma profondamente buona, a Mariana (madre “adottiva” di Luz), fragile e impulsiva, abituata ad avere tutto ciò che vuole, mettendo la testa sottoterra per non sapere, per non vedere, per non capire. Alcuni poi, nel corso della vicenda, vivono una vera e propria evoluzione, come Eduardo (marito di Liliana), che, da debole e passivo, ritrova, grazie a un appassionante amore extraconiugale, la forza per opporsi ai soprusi dei suoceri. Senza dimenticare Luz, giovane inquieta amante del ballo e della vita, determinata a scoprire l’origine di quel vuoto che pare mangiarla. E anche le Nonne di Plaza de Mayo, l’associazione che, dopo la guerra, aiutò molti figli e nipoti di deseparecidos a ritrovare le loro vere origini. Tutti i personaggi sono straordinari, e la penna di Elsa Osorio ci fa innamorare di loro. Al di là delle violenza, delle sevizie, degli omicidi che hanno macchiato l’Argentina a quel tempo, comunque terribili, quanto terribile deve essere stato venire privati della propria vera identità, del proprio “io”, della propria storia, del proprio sangue. Questo splendido romanzo ce ne dà testimonianza.
Simplemente conmovedor. Desde que tuve una charla con el BNDG en la escuela, me di cuenta de la importancia que tiene el derecho a la identidad. La identidad no es solo saber quienes son nuestros padres, es mucho mas que eso, es la verdad sobre uno mismo. Rara vez las lecturas me conmueven. Sin embargo, esta novela fue diferente, me hizo llorar en cada capitulo, me puse en el lugar de Luz, vivi con ella todo su camino en busqueda de su identidad, lloramos juntas. cuando llegue al final, tambien llore. al dia de hoy no puedo creer que siga habiendo personas sin conocer su verdadera identidad y siento que es responsabilidad de todos que hechos tan atroces no vuelvan a ocurrir NUNCA MAS en nuestra sociedad es una novela increible, leanla, lloren, emocionense, es la novela que no sabian que necesitaban leer
Es un libro increíble. Aunque a veces te agobian los cambios de voces, creo que la narrativa (si bien MUY cruda) es real. Es una manera importante de mostrar un episodio demasiado oscuro, y creo que la autora lo logra desde un punto de vista íntimo, personal, pero cumpliendo la labor de la denuncia. En fin, te emociona hasta la última palabra...
في العادة عندما تقرأ كتاب ما ولا يعجبك ، تقوم بإعطاء الكتاب فرصة وتقرأ على الاقل ٥٠ صفحة وعندها تقرر اذا اعجبك ام لا ، لكن انا قرأت حتى الفصل الثالث عند صفحة ٦٩ اي ١٥٪ من الكتاب ولا اعرف من الشخصية التي تتحدث واسماء كثيرة واحداث متداخلة وهذا ابن هذا وهذه ابنة هذه .
تجربة سيئة اخرى مع الادب الارجنتيني من اصدارات دار العربي ، كانت لدي تجربة في الادب الارجنتيني قبل سنتين بعنوان كلي لك للكاتبة كلاوديا بينيرو واعجبني اسلوبها في الكتابة ، يبدو انني لم اعثر بعد على كاتب/ة ارجنتيني/ة افضل من كلاوديا بينيرو .
هذه الرواية تتناول موضوع اثار فضولي وكنت ابحث عن رواية تتحدث عنه بسرد يرضي فضولي وكانت محاسن الصدف ان أقرر مطالعة هذه الرواية بالرغم من أسم الكاتبة الغير معروف بالنسبة لي وعنوانها العادي جداً والمراجعات الشحيحة التي لم تتطرق أن هذه الرواية تسرد معاناة احدى ضحايا فترة الحكم الحالكة ل خورخي فيديلا للارجنتين.
"Mai più, mai più, è un solo grido e sono migliaia le voci che vibrano e mi fanno provare una sensazione inedita. E adesso: chi non salta militare è. E io canto e salto con i miei compagni di università e con tutti gli altri, tutti quelli che sono qui con me, diretti a Plaza de Mayo. E sento crescere la forza nelle voci a cui mi unisco, mi affratello. Una parola strana per me, che non ho fratelli. E la sensazione di pulsare tutti insieme in questo grido, in questo canto, come se avessimo lo stesso sangue nelle vene. Il sangue versato non sarà negoziato, intona un gruppo."
Même quasiment un 4.5 je dois dire. Ce livre est très très intéressant lorsque tu ne connais pas très bien le sujet des « disparus » et des enfants kidnappés lors de la dictature argentine. La recherche de la vérité d’une enfant d’une disparue est plein d’intrigue et rebondissement, il y avait des moments où je ne pouvais pas m’arrêter de lire. Je suis très contente d’avoir lu ce livre, même si parfois le style d’écriture n’était pas ma tasse de thé (les narratives changeaient pas mal). Je conseille vivement!
Un relato interesante para aproximarse a la dictadura Argentina. Osorio hace un gran trabajo mostrando los grises, las complicidades en las que se caen con facilidad ante el horror. Una historia que se devora de principio a fin.
“Si los detuvieron, por algo será. Vos qué sabés. Que los conocieras de chica no tiene nada que ver. Pueden haber cambiado. A lo mejor eran chicos bien, pero les lavaron el cerebro los comunistas y se metieron en la guerrilla. La madre debe ser una de esas que ni miran lo que hacen los hijos, no tiene ni idea, y ahora llora, demasiado tarde. Haberlos controlado un poco antes.”
¿Saben qué es lo que más me gusta de la literatura argentina? Ese no-sé-qué, que la define. Ese arrabal que muestra, sobre todo si relata lo sucedido en los años '70 u '80… y esta novela tiene ese toque arrabalero, ese lunfardo que te hace amar la lengua argentina (porque no es castellano, es argentino).
Este libro se divide en Tres partes más prólogo y epílogo: La primera parte cuenta el nacimiento de Luz y abarca los capítulos 1 a 6. La segunda parte cuenta la infancia de Luz y abarca los capítulos 7 a 12. La tercera parte cuenta el final de la historia y abarca los capítulos 13 a 17.
El prólogo es una introducción a la historia de como Luz conoce a su padre en España, y el resto de la novela va intercalando la conversación que tienen ellos dos en el prólogo (los detalles de esa conversación que no cuenta el prólogo), con la historia in situ. Va intercalando los puntos de vista de cada uno de los adultos involucrados en el nacimiento de Luz en la clandestinidad, cómo ella llega a vivir en la familia que la apropia, su infancia, y como ella va descubriendo su verdadera identidad, con la conversación que tiene ella con su padre contándole esta misma historia siendo esta conversación la que interrumpe por momentos el tronco de la historia contando las impresiones del padre de Luz y del punto de vista de ella.
En la primera parte aparecen los personajes de El bestia, Miriam, Eduardo, Mariana el teniente coronel (luego general) y su esposa. El Bestia y Miriam son una pareja que quería apropiarse de Luz, y la historia lo muestra de una manera que te hace creer que Miriam no sabía a lo que se dedicaba su pareja, y al inicio yo no podía empatizar con ella, porque intentaba ser cómplice igual de un secuestro de menores, y robarle la identidad a una bebé. Pero después ella va entendiendo. Aviso que lo voy a decir bien argento: El hijo de puta es él.
Eduardo y Mariana son una pareja que habían estado buscando un hijo y cuando ella entra en trabajo, se complica el parto y el bebé muere. Ahí es donde entran en acción el coronel y su esposa que son los padres de Mariana, y son ellos los que egoístamente coaccionan a Eduardo a decirle a su esposa que había tenido una beba que estaba saludable que… bla, bla, bla… me pasa lo mismo que con Miriam, con respecto a Eduardo. No puedo justificar su complicidad en el hecho de apropiarse de un bebé y robarle su identidad, sin embargo el libro en esta parte te dice que Eduardo sabía que lo que estaba haciendo estaba mal pero que le tenía miedo a su suegro y que por eso se involucró en esa red de mentiras.
“No puede juzgar todo en extremo, hay matices. Que no tenga conciencia quizás no sea culpa suya. Tampoco debe considerar que quienes no piensan exactamente igual que ella son todos iguales a esos hijos de puta. Sus padres, por ejemplo, cuánto les costó entender: No, no los van a matar. Mirta está embarazada, el Ejército de San Martín no va a maltratar a una mujer embarazada, decía su padre con una convicción asentada en él desde una tradición tan diferente a la de esos tiempos salvajes, y de verdad no podía entenderlo. Cuántas horas tuvo que soportar esperando en los vestíbulos de sus antes queridos amigos para recibir un rechazo, una negativa, respuestas difusas en la mentira y la impunidad, cuántos hábeas corpus, trámites inútiles, cuánto dolor, pobres, cuánto dolor, cuánta impotencia tuvieron que pasar para poder decir lo que esa tarde misma le ha dicho su madre, en un susurro enardecido: Esos hijos de puta, asesinos, deben haber regalado al bebé.”
En la segunda parte, la Argentina estaba en plena transición democrática . Aparecen Dolores, Eduardo, Mariana, Luz, Miriam.
Dolores es la representación de todos aquellos sobrevivientes y exiliados. No tengo manera de explicarlo con palabras, porque tienen que saber el dolor que uno como lector siente al leer la historia de ella y de cómo tuvo que escuchar los gritos de su propio hermano mientras lo torturaban. Lloré mucho en las partes donde se cuenta su historia.
Ella es la que hace que Eduardo empiece a entender, hasta qué punto había sido cómplice de la desaparición de Luz.
Mariana, por otro lado, es la representación de aquellas apropiadoras e hijas de milicos, que se creían a pies juntillas eso de que los hijos de su p#*a madre peleaban una guerra contra los subversivos, y que todo aquel que no pensara como ellos, era un “tira bombas comunista”.
Luz, la gran víctima en esta historia, en esta parte es todos esos niños que crecieron llamando “papá y mamá” a los asesinos de sus verdaderos padres.
Miriam, aun corriendo peligro, sigue buscando a Luz. Ella quiere que la hija de su amiga averigüe la verdad, aunque sea una nena de siete años.
En la tercera parte, ya pasaron las leyes de Obediencia Debida, punto final y los indultos a los militares juzgados en el "juicio a las juntas militares".
Luz conoce al que luego será el padre de su hijo, que es hijo de desaparecidos y es él quien le quita la venda de los ojos, haciendo que busque su propia historia.
Aquí es donde todo lo desarrollado anteriormente se empieza a resolver, siempre de una manera que logra conmover al lector hasta las lágrimas.
La nota es 8,5/10 (4,25/5 ✨) porque, si bien amé la historia y disfruté la lectura, me quedaron en el aire muchas interrogantes sin resolver. ¿Qué pasó con la búsqueda del sobrino de Dolores? ¿Se le iniciaría juicio a los apropiadores de Luz? ¿Qué hará Carlos, el padre de Luz, ahora que sabe la verdad de lo que pasó con Liliana? ¿Se busca el cuerpo de Liliana? ¿se le hará juicio al Bestia? ¿Qué pasa con la enfermedad de Miriam?
بلاد مختلفة، ولكن استبداد عسكري واحد. رحلة لوث التي تبحث عن هويتها في ظل بلد قد تم تشويه بسبب السلطة المستبدة. رواية ثقيلة وممتعة علي الرغم من ما بها من مأساوية.
Raramente vi capiterà di leggere storie toccanti e trascinanti come quella di Luz. Nata in un momento tragico della storia argentina, vivrà una vita praticamente a ritroso, rintracciando se stessa e chi le vuole e voleva bene, in un mondo a tratti ostile e spaventoso. Da sempre voglio visitare l’Argentina, anche per sapere di più di quello che fu il regime dell’orrore di Videla, di cui non si maledice abbastanza il nome. Scoprire come è andato avanti un paese di cui è stata sterminata una generazione, nel silenzio prima e nell’oblio dopo. Scoprire se ancora le abuelas di Plaza de Mayo sono alla ricerca dei propri figli e dei propri nipoti. Elsa Osorio ha scritto questo libro su una donna che è una luce nell’oscurità, che non si arrende al nero pece del buio, e che insieme ad altre donne (la magnifica Miriam, Liliana, Dolores) e degnissimi uomini (Eduardo, Javier, Ramiro, Frank), cerca la verità. Un libro di donna su donne che sono madri, figlie, nonne, a cui è stata strappata via una parte di loro. Lunga vita alle abuelas e a chi è al loro fianco. Viva la libertà.
La obra trata sobre la última dictadura en Argentina, especialmente sobre la “identidad robada”, esta es la historia de los niños robados al nacer y entregados para ser criados por los mismos asesinos de sus padres.
A través de la vida de Luz, una joven que busca su identidad después de descubrir que no es hija de quienes dicen ser sus padres, se revelará la historia de un país dividido por un régimen del terror.
La técnica narrativa intercala pasado y presente, y es contado desde la perspectiva de diferentes personajes según sea el capítulo o el contexto de la época. Es una historia de ficción muy real, desgarradora y fuerte, pero con un final esperanzador 🫶.
في أعلى الغلاف كتب: "هذا بلد يعاني فقدان الذاكرة" والحديث هو عن الأرجنتين، وما أكثر البلاد فاقدة الذاكرة ..
من الأرجنتين وإلى مدريد. ذهبت لوث وزوجها راميرو وابنهما خوان عام ١٩٩٨.. كانت الرحلة كما كانت تقنعهما وتقنع نفسها للسياحة، إلا أن هناك أمرٍ آخر من أجله أتت..
بعد وصولهم للفندق ونوم زوجها وابنها استعلمت لوث عن رقم كارلوس سكويرو، فمن هو هذا الرجل الذي تحمل له لوث رسالة شفهية من ليليانا؟! فمن هي ليليانا ومن هي مريام أيضًا؟! تتواصل لوث مع كارلوس فيتفقا على ال��قابلة في مقهى ليفهم منها ما تريده..
ومن المقهى تبدأ حكايتنا حيث سردت لوث حكايتها وسألها كارلوس إن كانت مريام ستوافق على الحضور إلى مدريد للإدلاء بشهادتها؟!
تعود بنا لوث إلى عام ١٩٧٦، إلى آنيمال وميريام، حيث الحركات الشيوعية وقمع الدولة للشباب للحفاظ على كيان البلاد، ومن ضمن من قمع وسجن فتيات حوامل انتزع منهن اولادهن بعد الولادة، فهذه وضعت في بيت ابنة ضابط كبير فقدت جنينها أثنلء الولادة، وتلك قتلت ولم يعرف أهلها شيئًا عن من كان ببطنها..
شخصيات أخرى تتداخل معنا في الرواية لنجد ماريانا ووالديها وأدواردو زوجها، ليليانا الفتاة الثرية المسجونة الحامل بطفل أو طفلة رفيقها كارلوس المسجون أو المقتول.. كما نجد تيريزا السجينة البريئة، دولوريس وشقيقها بابلو وزوجته الحامل التي قبض عليها ولم يعلم أحد مصير طفلها الوليد..
وسط الحكايات القديمة يتداخل صوت لوث مع كارلوس بالتعقيب تارة، وبالشرح تارة أخرى..
حبكة هائلة وصعبة، تتسائل فيها أم -بورجوازية تغض الطرق عن حال بلادها الاقتصادي والسياسي-عن ابنها المتورط سياسيًا الذي يصر على عدم الهروب وترك البلاد والعمال : ❞ما الخطأ الذي ارتكبناه في تربية ابننا ليصبح أنانيًّا بهذه الطريقة؟❝ هذه الأم التي ستتحول فيما بعد بحثًا عن حفيدها أو حفيدتها إلى: ❞إحدى الجدات الناشطات في البحث عن أطفال الحرب القذرة❝
وأخيرًا وفي جلسة واحدة بمقهى تبدأ وتنتهي الرواية، ومع دموعي اطمئن على ليلى / لوث والتي تعني نور بالأرجنتينية، ليلى / لوث والتي تعني نور بالأرجنتينية، رواية رائعة تفضح الكثير من عقود ظلم مرت بها الأرجنتين، رواية أرشحها لكم بجدارة..
Le sujet du livre (les vols de nouveaux nés et la torture durant la dictature Argentine) m'a beaucoup intéressée mais j'ai beaucoup moins accroché sur le style d'écriture, en particulier les changements fréquents de narrateurs, et j'ai trouvé que les personnages manquaient de subtilité et étaient souvent carricaturaux.
Roman émouvant. Une narration compliquée, mais maitrisée. On s'en lasse peut-être au bout d'un moment. Limite aussi de la caricature et du manichéisme. Mais, en définitive, ça marche.
Me pareció un libro muy atraparte por su temática, muy dinámico y llevadero. A la vez es muy fuerte, y cuenta un poco sobre una época muy oscura de Argentina
Je ne sais si c'est la traduction... Je n'ai pas aimé le style ni le rythme. Très lent au début, puis 60aine de pages intenses et on revient vers la lenteur des débuts. Il y a trop enchevêtrement d'histoires et on s'y perd. On ne sait pas qui raconte finalement l'histoire entre les je et les il pour désigner la même personne dans un même paragraphe. C'est confus et frustrant. L'histoire en elle même est incroyable.