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Una Superleggera impilabile per il contract

“Bisognerebbe chiamare Sergio per parlare della Bixia e poi, per ordine di importanza, Benedetto, e alla fine io”, dice con un sorriso Matteo Thun. Sergio è l'artigiano che ha seguito il progetto della nuova sedia per la divisione Cassina Custom Interiors e che ha alle spalle 40 anni di lavoro nella faiegnameria dell'azienda, Benedetto Fasciana è il codesigner. Questa battuta introduce il tema dell'importanza della messa a sistema di competenze diverse e di alta specializzazione che e che gioca il suo ruolo ancora oggi. “L'Italia vive di eccellenze artigianali, senza le quali non c'è il progresso digitale, che parte sempre da lì, che si disegni una sedia, una nave o una luce”. La Bixia nasce da un'idea ben precisa: ideare una Superleggera impilabile per ambienti contract. “Era il nostro riferimento. A chi non piace, del resto? È bella, funziona ovunque ed è ”. Leggerezza e impilabilità erano gli obiettivi tecnici, raggiunti con il sapere artigiano e le tecnologie oggi a disposizione che hanno consentito di realizzare sezioni molto complesse senza ricorrere a traversi. “La struttura è nervata”, interviene Benedetto, “con molti cambi di sezione che non si facevano ai tempi di Ponti”. La Bixia pesa appena tre etti più della Superleggera, è un'evoluzione in chiave contemporanea del linguaggio di quel periodo storico. Poi c'è anche attenzione all'ergonomia e al comfort, tra i requisiti più importanti di un prodotto contract, e la customizzazione, con quattro tipi di sedute. Nasce anche da un lavoro pregresso dei due designer sulla mamma della Superleggera, la Chiavarina. È una “sedia silenziosa”, nelle parole di Thun, che si amalgama in qualsiasi contesto e che si affianca bene ai classici. “Senza la capacità di chi conosce i 15 anni che ci sono voluti a Gio Ponti per definire la Superleggera non sarebbe certo nata la Bixia, ma neppure senza un programma digitale a 5 assi.

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