Diritti dei lavoratori

Nei primi anni '90, un illustre autore definì la vicenda della prescrizione dei crediti di lavoro "uno dei capitoli di un diritto nuovo, in parte costruito, ma anche da costruire 1 ". In questo cantiere ancora aperto, la nota pronuncia della Corte cost. 10 giugno 1966, n. 63, costituisce, ancora oggi, a distanza di mezzo secolo, la pietra angolare del sistema. Infatti, negli ultimi anni, i colpi di inchiostro del legislatore hanno gradualmente ampliato alcune crepe nella disciplina della tutela del lavoratore illegittimamente licenziato. Così facendo, da un lato, è emersa l'intrinseca fragilità di una tutela costruita e cementata mediante il dato normativo, i cui numerosi cedimenti hanno prodotto forti sgretolamenti rispetto a quell'impianto costruito dal legislatore nel 1970 (art. 18 Stat. lav.), e, in seguito parzialmente modificato con le disposizioni introdotte dalla L. 11 maggio 1990, n. 108. Dall'altro lato, i cedimenti strutturali del dato normativo hanno portato alla luce quelle fondamenta erette dalla Consulta in quella fase di massima espansione della tutela del prestatore di lavoro, le quali conservano tuttora la loro forza e la loro funzione quale baluardo del contraente economicamente e socialmente più debole.

La presente relazione trae origine da una delle interessanti questioni affrontate nella Camera di Consiglio del primo collegio della Sezione Lavoro della Corte di Appello di Catania.
In particolare, il Collegio ha dovuto affrontare e risolvere la questio iuris relativa al campo di applicazione (e quindi alla sussistenza dei presupposti applicativi) delle norme che disciplinano il trasferimento d’azienda (o di un suo ramo), laddove la vicenda traslativa riguardi un gruppo di lavoratori stabilmente adibiti a determinati compiti e mansioni presso il datore cedente.
Nello specifico, il Collegio si è dovuto interrogare sulla legittimità del licenziamento collettivo, e della relativa procedura di mobilità prevista dalla legge numero 223 del 1991, intimato dal datore (pubblico) cedente ai propri lavoratori, i quali – prima di essere riassunti dal soggetto cessionario – avevano altresì sottoscritto un apposito accordo sindacale col quale avevano dichiarato di accettare la propria riassunzione presso il cessionario, rinunciando a tutti i diritti maturati presso il precedente datore.
Ebbene, al fine di poter comprendere a pieno la complessità delle questioni giuridiche sottese alla vicenda in esame, occorre far luce sul panorama normativo e giurisprudenziale utile a delineare e comprendere le specifiche caratteristiche dell’istituto del trasferimento d’azienda, così come disciplinato dall’articolo 2112 del codice civile (e dalle direttive comunitarie).

L’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori, primo riferimento in materia di controllo a distanza dei lavoratori, è stato recentemente modificato con D.lgs. n. 151 del 14 settembre 2015, in attuazione della legge delega per il riordino dei rapporti di lavoro, c.d. Jobs Act 2. L’articolo descrive la disciplina del controllo a distanza del lavoratore mediante le nuove tecnologie prima di novella, secondo le interpretazioni fornite dalla Suprema Corte e dal Garante per la protezione dei dati personali, e ripercorre il processo legislativo che ha portato alla modifica (con particolare attenzione all’analisi svolta presso le Camere ed alle osservazioni del Garante per la protezione dei dati personali), per giungere all’analisi del testo novellato nell’ottica di un confronto con la disciplina previgente.

Ciberspazio e diritto, vol. 16, n. 53 (2-2015), Mucchi Editore, Modena, pp. 357-384.

Il contributo studia l'impianto normativo in materia di privacy e controlli a distanza dopo le modifiche apportate dal Jobs Act allo Statuto dei lavoratori. Nel lavoro si fornisce una disamina delle decisioni più recenti della giurisprudenza in tema di controlli e, in particolare, di controlli occulti.

La responsabilizzazione dei lavoratori nella gestione dell'impresa: la partecipazione al capitale 53 Edoardo Ghera La responsabilizzazione dei lavoratori nella gestione dell'impresa: la partecipazione al capitale [in "L'attività gestoria nelle società di capitali. Profili di diritto societario italiano e spagnolo a confronto", 53 ss.] A cura di: A. Sarcina -J.A. García Cruces (Cacucci, Bari 2010) Resta inoltre l'esigenza del coordinamento con i diritti di partecipazione dei lavoratori negli organi dell'impresa e nel governo societario: la questione è resa più attuale proprio dallo statuto della SE e in generale dal processo di armonizzazione europea del diritto societario. SOMMARIO: 1. La partecipazione dei lavoratori nello statuto della SE. -2. La Racc. n. 92/442 sulla partecipazione economica nell'impresa: l'opzione volontaristica. -3. L'azionariato dei lavoratori nella SE e nel diritto italiano: l'opzione individualistica. -4. L'alternativa tra azionariato collettivo e azionariato individuale. -5. Le difficili relazioni tra partecipazione al capitale e democrazia economica. -6. Legislazione di sostegno e tipizzazione legale della figura del lavoratore azionista. -7. Gli orientamenti della Commissione UE: verso una Direttiva? -8. La prospettiva europea: tra individualismo e valorizzazione delle parti sociali.

This chapter investigates the direct effects of the Charter of Fundamental Rights of the European Union in the light of the CJEU’s case-law. The recent judgments on paid annual leave (Bauer, Max-Planck, and Kreuziger) have represented a significant step forward in the implementation of the Charter, in that, for the first time, the CJEU has ascribed horizontal effect to a provision contained in the Charter’s Solidarity chapter. However, this jurisprudence raises many questions as concerns the distinction between “rights” and “principles” under Article 52(5) of the Charter. Related to this is the question whether the normative content of the Charter’s provisions may be enriched through incorporation of implementing directives. In this connection, the author argues that the provisions of secondary law should rather be considered for the purposes of the proportionality assessment under Article 52(1) of the Charter. It finally discusses some (still largely unaddressed by the CJEU) challenges relating to the Drittwirkung of the Charter and of general principles of EU law. The chapter underlines the redistributive effects of horizontality, as well as some conceptual problems
from the perspective of legal certainty.

THE VOLUME IS FREELY AVAILABLE AT www.aisdue.eu/temi-e-questioni-di-diritto-dellunione-europea

This contribution aims to reflect on the challenges of the current legislation concerning honorary justice. To this end, the present contribution is going to examine the key elements of the 2017 reform and is going to investigate potential ways of overcoming the challenges such reform poses.

The paper provides reasoned analysis and criticism of the case-law of the European Court of Human Rights concerning the fundamental trade union rights by showing its evolution from the '70s of the twentieth century up to the latest decisions.

è utile far uscire una lista delle tante donne che nell'Ottocento si impegnarono in politica, nei moti rivoluzionari, nella scienza, scrivendo programmi per l'emancipazione dei lavoratori e delle lavoratrici, e questo perché certi signorini negazionisti dei giorni nostri fanno sembrare che "le donne non hanno mai fatto niente nella storia, non hanno mai lavorato, si facevano mantenere dal marito che andava a lavorare in miniera", facendo apparire le donne come delle eterne mentecatte silenziose e belle addormentate passive.

By miro -14 mag '12Posted in: Economia (Eugenio Sibona) -L'idea della partecipazione agli utili, o "profit sharing", dal 1800 ad oggi ha visto altalenarsi periodi di proficua discussione ad anni di quasi dimenticatoio. Non esiste un modello unico di partecipazione: ce ne sono diversi, già sperimentati a seconda delle esigenze delle diverse imprese, che presuppongono una più elevata quota di rischio, di incentivo o di connessione alla cogestione.

La responsabilizzazione dei lavoratori nella gestione dell'impresa nell'ordinamento spagnolo [in "L'attività gestoria nelle società di capitali. Profili di diritto societario italiano e spagnolo a confronto", 63 ss.] A cura di: A. Sarcina -J.A. García Cruces (Cacucci, Bari 2010) auspichiamo un intervento del legislatore volto a favorire nuovi atteggiamenti delle parti sociali; nel perseguimento di un equilibrato contemperamento degli interessi, tra realtà imprenditoriali emergenti e salvaguardia dei diritti dei lavoratori si debbono ancora costare obiettive difficoltà ideologiche e politiche di sistematizzazione della materia lavorale essenzialmente protesa all'ampliamento delle garanzie a presidio dei diritti e degli interessi dei lavoratori SOMMARIO: 1. La partecipazione all'attività impresariale nella Costituzione economica. -2. Cenni sul contenuto integrativo della partecipazione. -2.1. Informazione. -2.2. Consultazione. -2.3. Codecisione. -3. Partecipazione di indole comunitaria. -4. Considerazioni critiche.