Il presente lavoro è frutto di un approccio per tanti versi originale al tema della comunicazione, in particolare di quella urbana, di cui abbiamo privilegiato la componente visiva così come essa generalmente si manifesta nello spazio...
moreIl presente lavoro è frutto di un approccio per tanti versi originale al tema della comunicazione, in particolare di quella urbana, di cui abbiamo privilegiato la componente visiva così come essa generalmente si manifesta nello spazio esterno della città.
L'obiettivo è di avviare una riflessione sulla comunicazione visiva nello spazio urbano, tema che è stato finora trascurato nell'ambito degli studi sulla comunicazione.
A parte un'abbondante letteratura su alcuni fenomeni solitamente tipici degli ambienti urbani, come graffiti e murales, le ricerche esistenti riguardano settori specifici o singoli eventi, che vengono però affrontati in funzione di una determinata attività produttiva e di consumo, o
come manifestazioni episodiche di un modo "singolare" e/o "alternativo" di esprimersi, di vivere il proprio rapporto con la città e di utilizzare le tecniche e gli strumenti di comunicazione.
L'argomento non ha costituito oggetto specifico e sistematico di analisi neanche per quelle discipline che tradizionalmente si occupano di fenomeni urbani, come la sociologia urbana, la geografia umana o l'urbanistica.
Lo stesso si può dire per le scienze della comunicazione, in particolare per quelle discipline rivolte allo studio di fatti comunicativi che implicano un tipo di percezione prevalentemente visiva, come la semiologia dell'immagine; o per quelle che privilegiano un approccio di tipo sociologico alla comunicazione, come appunto la sociologia della comunicazione.
Nell'ambito di queste ultime, la tendenza è di affrontare l'argomento in maniera episodica o solo per alcuni aspetti, trascurando il fenomeno nella sua globalità e sistematicità.
Maggiore interesse si registra nell'ambito di alcuni settori la cui attività produttiva dipende dall'uso di forme visive di comunicazione nell'ambiente urbano, come ad esempio la cosiddetta "pubblicità esterna": in questo caso, le analisi, le statistiche, i convegni, le riviste, ecc. sono particolarmente abbondanti.
Nel caso delle scienze del territorio, la componente visiva della comunicazione urbana - laddove affrontata - viene considerata generalmente nella sua funzione di decoro o di arredo dello spazio urbano, o collocata nel quadro di un più generale discorso sulle modalità di organizzazione e/o di percezione dello spazio urbano da parte degli abitanti.
L'insieme delle modalità e degli strumenti di comunicazione visiva nello spazio urbano restano così un territorio in parte inesplorato, sia dal punto di vista più generale del tipo di eventi e di tecnologie (o tecniche) utilizzate che della scelta dei codici e dei generi "linguistici" adottati.
Nella prima parte del primo capitolo, abbiamo cercato di fare il punto della situazione tracciando una visione d'insieme dello stato attuale della comunicazione visiva urbana e rilevando via via la necessità e le ragioni di un intervento correttivo sul territorio finalizzato a migliorarne la funzionalità a livello comunicativo generale, e in particolare la qualità visiva.
La seconda parte del primo capitolo è dedicata all'approfondimento di alcuni temi - pianificazione e gestione della risorsa territorio nel contesto urbano e ragioni alla base di un'etica della progettazione urbana fondata sul rispetto dell'alterità e della sensibilità o sensorialità dell'uomo, attraverso la lettura di due testi: La coscienza urbana dell'occhio di
Richard Sennett e Il senso del territorio di Kevin Lynch.
Nel secondo capitolo, oltre che rintracciare 5 ragioni di un silenzio della teoria di fronte ad un argomento così emergente come il sistema urbano di comunicazione e la sua componente visiva, abbiamo sviluppato i concetti di ecosistema e di informazione in relazione alla città.
Abbiamo inoltre preso in considerazione l'ambiente urbano e il suo spazio esterno come oggetti comunicativi (che comunicano, e fanno comunicare), rilevando la necessità di ristabilire un equilibrio interno/esterno attraverso una ecologia dello sguardo che permetta agli abitanti di una città di esprimersi attraverso lo spazio esterno, sia in fase di ricezione e di lettura delle superfici e degli oggetti in esso presenti, sia nell'eventualità (e nell'auspicio) che questi ultimi siano utilizzati in modo attivo e creativo. In particolare, abbiamo illustrato due diverse esperienze che propongono e sollecitano un rapporto di tipo interattivo con la città e il recupero di certi luoghi e superfici come occasione e strumento di espressione e di comunicazione.
Un eventuale ulteriore approfondimento di questi temi può fornire numerose occasioni di riflessione e di intervento a chi pianifica e gestisce lo spazio urbano - urbanisti, amministratori pubblici e soggetti variamente impegnati nella gestione del territorio e nella ricerca di soluzioni atte a migliorarne la funzionalità e la qualità - operando con l'obiettivo di renderlo più funzionale alle esigenze degli utenti.
Data la sua natura e la particolare rilevanza che assumono certi suoi aspetti, l'argomento richiederebbe di essere sviluppato anche nell'ambito delle scienze della comunicazione e di quei settori, anche produttivi, in cui si privilegia un approccio di tipo pragmatico-situazionale, dedicando particolare attenzione al modo in cui il meccanismo della comunicazione nelle sue diverse articolazioni si realizza e si evolve nel tessuto sociale e nel vivere quotidiano.