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Governare scienza e tecnologia

L'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti trova origine nel Reale Istituto Nazionale voluto da Napoleone per l'Italia nel 1810. Venne poi rifondato con l'attuale denominazione dall'Imperatore Ferdinando I d'Austria nel 1838. Con l'unione del Veneto all'Italia, l'Istituto fu riconosciuto di interesse nazionale assieme alle principali accademie degli stati preunitari, anche se la maggior attenzione ha continuato ad essere rivolta alla vita culturale e scientifica delle Venezie. La sua configurazione è quella di un'accademia, composta di due classi, una per le scienze fisiche, matematiche e naturali, l'altra per le scienze morali, lettere ed arti. Ciascuna classe è formata da 40 soci effettivi, 80 corrispondenti e 25 stranieri. L'Istituto è retto da un Consiglio di Presidenza composto dal presidente, dal vicepresidente, dall'amministratore e da due segretari accademici. Tutte le nomine sono confermate con decreto del Ministro per i Beni e le Attività Culturali. L'Istituto, oltre alla ordinaria attività accademica e alle mensili riunioni dei soci, promuove periodicamente manifestazioni di carattere scientifico e umanistico, incontri di studio, convegni, seminari e scuole di specializzazione post laurea e post-doc. A queste manifestazioni, che si qualificano per il rigore metodologico e il carattere multidisciplinare, vengono invitati a partecipare docenti universitari e studiosi provenienti da tutto i mondo. L'Istituto Veneto ha stipulato specifici accordi di collaborazione scientifica e di ricerca con varie Università e centri di ricerca italiani e stranieri. Tra le istituzioni non italiane si ricordano: Academy di New York, Soprintendenze per i Beni Architettonici (eforie) di Rethymno ed Heraklion, Österreichische Akademie der Wissenschaften. Eroga, fin dalle origini, numerosi premi e borse di studio al fine di incoraggiare le ricerche su temi di carattere sia storico che scientifico. Pubblica la rivista «Atti», il periodico «Memorie», che raccoglie volumi monografici e numerose collane e serie di volumi. L'Istituto opera in particolare nel campo della storia contemporanea, delle scienze ambientali e per la conservazione della città e della laguna di Venezia. Conserva una ricca biblioteca e vari archivi tra i quali quello di Luigi Luzzatti. Nel corso degli oltre centosessanta anni di storia hanno fatto parte dell'Istituto alcune tra le più eminenti personalità della vita culturale e scientifica italiana e europea.

GOVERNARE SCI ENZA E TECNOLOGI A Un’int roduzione al quadro norm at ivo a cura di Milena Bigat t o Venezia 2011 L’I st it ut o Ve n et o di Scie nze , Le t t e r e e d Ar t i trova origine nel Reale I st it ut o Nazionale volut o da Napoleone per l'I t alia nel 1810. Venne poi rifondat o con l'at t uale denom inazione dall'I m peratore Ferdinando I d'Aust ria nel 1838. Con l'unione del Veneto all'I t alia, l'I st it ut o fu riconosciut o di int eresse nazionale assiem e alle pr incipali accadem ie degli st at i preunit ari, anche se la m aggior at t enzione ha cont inuat o ad essere rivolt a alla vit a cult urale e scient ifica delle Venezie. La sua configurazione è quella di un'accadem ia, com post a di due classi, una per le scienze fisiche, m at em at iche e nat urali, l’alt ra per le scienze m orali, let t ere ed art i. Ciascuna classe è form at a da 40 soci effet t ivi, 80 corrispondent i e 25 st ranieri. L’I st it ut o è ret t o da un Consiglio di Presidenza com post o dal president e, dal vicepresident e, dall’am m inist rat ore e da due segretari accadem ici. Tut t e le nom ine sono conferm at e con decreto del Minist ro per i Beni e le At t ivit à Cult urali. L'I st it ut o, olt re alla ordinaria at t ivit à accadem ica e alle m ensili r iunioni dei soci, prom uove periodicam ent e m anifest azioni di car at t ere scient ifico e um anist ico, incont ri di st udio, convegni, sem inari e scuole di specializzazione post laurea e post - doc. A quest e m anifest azioni, che si qualificano per il rigore m et odologico e il carat t ere m ult idisciplinare, vengono invit at i a part ecipare docent i universit ari e st udiosi provenient i da t ut t o i m ondo. L’I st it ut o Venet o ha st ipulat o specifici accordi di collaborazione scient ifica e di ricerca con varie Universit à e cent ri di ricerca it aliani e st ranieri. Tra le ist it uzioni non it aliane si ricordano: Ecole du Louvre, I nst it ut nat ional du pat rim oine, Ecole Norm ale Superieure, Konrad Lorenz I nst it ut e for Evolut ion and Cognit ion Resear ch, Universit y Museum of Zoology di Cam bridge, Reading Universit y, I st it ut o Svizzero di Rom a, I t alian Academ y di New York, Soprint endenze per i Beni Archit et t onici ( eforie) di Ret hym no ed Heraklion, Öst erreichische Akadem ie der Wissenschaft en. Eroga, fin dalle origini, num erosi prem i e borse di st udio al fine di incoraggiare le ricerche su t em i di carat t ere sia st orico che scient ifico. Pubblica la r ivist a «At t i», il periodico «Mem orie», che raccoglie volum i m onografici e num erose collane e serie di volum i. L’I stit ut o opera in part icolare nel cam po della st oria cont em poranea, delle scienze am bient ali e per la conservazione della cit t à e della laguna di Venezia. Conserva una ricca bibliot eca e vari archivi t ra i quali quello di Luigi Luzzat t i. Nel corso degli olt re cent osessant a anni di st oria hanno fat t o part e dell’I st it ut o alcune t ra le più em inent i personalit à della vit a cult urale e scient ifica it aliana e europea. I nform azioni, pubblicazioni, news e m at eriali di ricerca sono disponibili sul sit o w w w .ist it ut ov e n et o.it Obse r va Scie n ce in Societ y è un cent ro di ricerca indipendent e senza fini di lucro, legalm ent e r iconosciut o, che prom uove la riflessione e il dibat t it o sui rapport i t ra scienza e societ à, favorendo il dialogo t ra ricercatori, policy m akers e cit t adini. Observa svolge at t ivit à di supervisione scient ifica, pianificazione e valut azione di iniziat ive per il coinvolgim ent o dei cit t adini su quest ioni scient ifiche e t ecnologiche; realizza st udi sulla percezione pubblica di t em i, ist it uzioni e sogget t i dell’area t ecnico- scient ifica e sulla loro visibilit à e rappresent azione nei m ass m edia; prom uove at t ivit à di sensibilizzazione, for m azione e aggiornam ent o sulle t em at iche del r apporto t r a scienza e societ à e delle form e di dialogo con i cit t adini e i m ass m edia, rivolt e a ricercat ori e alt ri professionist i del m ondo scient ifico, sanit ario e am bient ale. Con l’Osservat orio Scienza Tecnologia e Societ à e lo Science in t he Media Monit or, realizzat i con il sostegno della Com pagnia di San Paolo, conduce un m onit oraggio perm anent e sul rapport o tra cit t adini e scienza e sulla copert ura di t em i scient ifico-t ecnologici nella st am pa quot idiana it aliana. Dal 2005 pubblica l’Annuario Scienza e Societ à, una r accolt a r agionat a di inform azioni e dat i provenient i dalle più aut orevoli font i nazionali e int ernazionali, ut ili per com prendere lo st at o e le trasform azioni della ricerca e dell’innovazione nella nost ra societ à. Observa fa part e delle principali r et i int ernazionali di collaborazione sui t em i dei r apport i t r a scienza e societ à, t ra cui ESCoNet ( European Science Com m unicat ors Training Net work) , Science and t he Cit y, MACOSPOL ( Mapping Cont roversies on Science for Polit ics) e del net work di ist it uzioni at t ive nell’analisi degli orient am ent i pubblici verso la scienza coordinat o dalla London School of Econom ics. È inolt re part e dei net wor k ROSE ( Relevance of Science Educat ion) e I RI S (I nt erest and Recruit m ent in Science) . Tut t e le at t ivit à sono supervisionat e da un com it at o scient ifico int ernazionale e int erdisciplinare. I nform azioni, pubblicazioni, news e m at eriali di ricerca sono disponibili sul sit o w w w .obse r va .it PREFAZI ONE Nel 1993, con l’ent rat a in vigore del t rat t at o di Maast richt , inizia la vit a dell’Unione Europea. Vit a difficile, fino dagli inizi. Vit a difficile ancora oggi, sia sul piano polit ico che econom ico e finanziario. Eppure… Eppure, il t em po non è t rascorso invano, perché nel frat t em po i program m i di m obilit à degli st udent i e dei docent i universit ari ( m a soprat t ut t o i program m i ERASMUS) hanno get t at o le basi per una nuova e generale consapevolezza della necessit à di int errelazione sovranazionale. E nel frat t em po, sia pure in m odo m eno appariscent e, m a non m eno concret o, si è cost ruit a una r ealt à europea di cooperazione nel set t ore vit ale della Ricerca e Sviluppo. Le linee di quest o percorso, i dat i ed i riferim ent i norm at ivi, sono l’argom ento di quest o libro che l’I st it ut o Venet o di Scienze, Let t ere ed Art i ha deciso di pubblicare nella ricor renza del bicent enario della sua fondazione. Sia nell’I st it ut o napoleonico che in quello da esso derivat o e sopravvissut o sot t o l’I m perial Regio Governo aust riaco, fort e era il legam e t ra la scienza e le applicazioni. Per t ut t o l’Ot tocent o l’I st it ut o Venet o erogò num erosi “ prem i indust riali” per st im olare la ripresa econom ica di un t errit orio sost anzialm ent e ridot t o in m iseria. Oggi, con quest a int eressant e pubblicazione si augura di far conoscere al pubblico la num erosit à e l’im port anza delle iniziat ive europee in t em a di Ricerca e Sviluppo, che sono oggi m ot ivo di fondat a speranza per il fut uro. Gian Ant onio Danieli President e I st it ut o Venet o di Scienze, Let t ere e Art i I NTRODUZI ONE Chi decide com e dist ribuire i fondi per la ricerca a livello europeo? Quali sono le opport unit à per i cit t adini di far sent ire la propria voce su quest i t em i? Qual è il cont ribut o delle ist it uzioni alle polit iche di genere e di pari opport unit à nella ricerca? Occuparsi di ricerca e discut er e dei rapport i t ra scienza e societ à, oggi, significa confront ar si con un quadro regolat ivo sem pre più com plesso e art icolat o. Allo st esso t em po, scienza e t ecnologia sono t ra i set t ori in cui il livello regolat ivo, decisionale e finanziario europeo ha un im pat t o sem pre più decisivo sugli at t ori int eressat i: ricercat ori, ist it uzioni di ricerca, im prese, societ à civile. È su quest a base che l’I st it ut o Veneto di Scienze, Let t ere ed Art i e Observa Science in Societ y hanno deciso di offrire una panoram ica sint et ica e accessibile su una serie di t em i di r ilievo per i processi di governo e regolam ent azione della ricerca in am bit o europeo. I l volum e affront a t em i quali lo sviluppo della governance europea in m at eria di r icerca, con part icolare at t enzione alle origini, allo sviluppo ist it uzionale e norm at ivo; le font i di finanziam ent o; gli st rum ent i per la part ecipazione dei cit t adini; la m obilit à dei ricercatori; la t ut ela della propriet à int ellet t uale; le quest ioni di genere e di pari opport unit à nella ricerca scient ifica. Ciascun capit olo offre un breve excursus st orico, una descrizione delle ist it uzioni e at t ori coinvolt i nel policy m aking, inform azioni sugli sviluppi recent i e la norm at iva in vigore. Ogni sezione, inolt re, è arricchit a da dat i e st at ist iche sul t em a t rat t at o. I l volum e è com plet at o da una raccolt a di riferim ent i bibliografici, una cronologia delle principali t appe che hanno segnat o lo sviluppo delle polit iche di r icerca in Europa, un elenco di risorse web e un glossario dei t erm ini ut ilizzat i. Le inform azioni cont enut e in quest a pubblicazione sono aggiornat e a giugno 2010. Ult eriori approfondim ent i pot ranno t r ovare spazio in pubblicazioni dedicate a set t ori scient ifici specifici. Per event uali suggerim ent i e segnalazioni, anche in vist a di fut uri aggiornam ent i del m at eriale, scrivere a obse r v a @obse r va n e t .it . GOVERN ARE SCI EN ZA E TECN OLOGI A Un ’int r oduzione a l qu a dr o n or m at ivo Copyright © 2011 Obse r va Scie n ce in Societ y e I st it u t o Ve ne t o di Scienz e, Le t t e re e d Art i Tut t i i dirit t i riservat i A cura di Milena Bigat t o. Coordinam ent o ricerca: Daniela Dorem i. Hanno collaborat o: Massim iano Bucchi, St efano Corsi, Anna Donazzan, Luisa Fat t ori, Gem m a Malt ese. Codice I SBN 978- 88- 95996- 19- 6 I NDI CE 1 NASCI TA E SVI LUPPO DELLE POLI TI CHE EUROPEE PER LA RI CERCA .........13 1 . 1 LE ORI GI NI ....................................................................................13 1 . 2 L’A TTO UNI CO EUROPEO E I L T RATTATO DI M AASTRI CHT ...........................16 1 . 3 LO S PAZ I O EUROPEO DELLA RI CERCA E LA S TRATEGI A DI LI SBONA ..............18 1 . 4 L’ EVOLUZ I ONE DELLA S TRATEGI A DI LI SBONA E DELL' ERA ........................19 1 . 5 I PRI NCI PALI RI FERI MENTI NORMATI VI E DOCUMENTARI .............................22 2 GOVERNANCE E FI NANZI AMENTI ..........................................................25 2 . 1 D ECI DERE SULLA RI CERCA ALL’ I NTERNO DELL’U NI ONE EUROPEA ..................25 2 . 2 LE I STI TUZ I ONI DELL’U NI ONE EUROPEA : LE ARTI COLAZ I ONI ORGANI Z Z ATI VE .26 2 . 3 LE PRI NCI PALI ORGANI Z Z AZ I ONI EUROPEE DI RI CERCA .............................32 2 . 4 GLI STRUMENTI DELL’U NI ONE EUROPEA PER FI NANZ I ARE LA RI CERCA ...........35 2 . 4 . 1 I PROGRAMMI Q UADRO PER LA RI CERCA E LO SVI LUPPO TECNOLOGI CO ..35 2 . 4 . 2 I FONDI STRUTTURALI E I L FONDO DI COESI ONE ..............................39 2 . 4 . 3 I L PROGRAMMA QUADRO PER LA COMPETI TI VI TÀ E L' I NNOVAZ I ONE .......39 2.4.4 I FI NANZI AMENTI DELLO EUROPEAN RESEARCH COUNCI L (ERC) .....................41 2 . 4 . 5 COORDI NAMENTO EUROPEO E I NTERNAZ I ONALE................................41 2 . 5 I L FUTURO DELLA RI CERCA – L' O TTAVO PROGRAMMA Q UADRO PER LA RI CERCA ( 2 0 1 4 - 2 0 2 0 ) ...................................................................41 2 . 6 I PRI NCI PALI RI FERI MENTI NORMATI VI E DOCUMENTARI .............................48 3 PARTECI PAZI ONE DEI CI TTADI NI .........................................................51 3 . 1 LA NASCI TA DELLE POLI TI CHE PER LA PARTECI PAZ I ONE I N MATERI A DI SCI ENZ A E TECNOLOGI A ...................................................................51 3 . 2 I NFORMARSI E PARTECI PARE ..............................................................58 3 . 2 . 1 LA COMMI SSI ONE EUROPEA ........................................................58 3 . 2 . 2 I L PARLAMENTO EUROPEO ...........................................................58 3.2.3 I SERVI ZI I STI TUZI ONALI EUROPEI DI I NFORMAZI ONE SULLE POLI TI CHE DELLA RI CERCA ..................................................................................60 3.2.4 GLI ALTRI SERVIZI DI INFORMAZIONE SULLA RICERCA IN EUROPA .......................61 3 . 3 I FI NANZ I AMENTI ............................................................................62 3 . 4 I PRI NCI PALI RI FERI MENTI NORMATI VI E DOCUMENTARI .............................65 4 MOBI LI TÀ DEI RI CERCATORI ...............................................................69 4 . 1 LA NASCI TA DELLE POLI TI CHE EUROPEE PER LA MOBI LI TÀ D EI RI CERCATORI ...69 4 . 2 S OSTENERE LA MOBI LI TÀ DEI RI CERCATORI ...........................................73 4 . 2 . 1 I l PROGRAMMA PERSONE DEL FP7 ................................................73 4 . 2 . 2 L’ESF – EUROPEAN S CI ENCE FOUNDATI ON .....................................75 4 . 3 I PRI NCI PALI RI FERI MENTI NORMATI VI E DOCUMENTARI .............................77 5 TUTELA DELLA PROPRI ETÀ I NTELLETTUALE ...........................................81 5 . 1 LA NASCI TA DELLE POLI TI CHE EUROPEE PER LA TUTELA D ELLA PROPRI ETÀ I NTELLETTUALE ..............................................................................82 5 . 1 . 1 I DI RI TTI DI PROPRI ETÀ I NDUSTRI ALE NELL' U E ( DPI ) .......................83 5 . 1 . 2 I L DI RI TTO D ’ AUTORE ................................................................85 5 . 2 GLI STRUMENTI PER LA TUTELA DELLA PROPRI ETÀ I NTELLETTUALE ...............88 5 . 2 . 1 I L BREVETTO ( PATENT ) , I L MARCHI O ( TRADEMARK ) E I L M ODELLO ........89 5 . 2 . 2 I L DI RI TTO D ’ AUTORE ................................................................90 5 . 3 CHI TUTELA LA PROPRI ETÀ I NTELLETTUALE I N CAMPO SCI ENTI FI CO ? .............92 5 . 3 . 1 LA COMMI SSI ONE EUROPEA ........................................................92 5 . 3 . 2 LA D I REZ I ONE GENERALE M ERCATO I NTERNO E SERVI Z I .....................93 5 . 3 . 3 L’OHI M ( U FFI CI O PER L' ARMONI Z Z AZ I ONE NEL MERCATO I NTERNO ) .....93 5 . 3 . 4 I SERVI Z I DELL’U NI ONE EUROPEA .................................................94 5 . 3 . 5 LA EUROPEAN PATENT O RGANI Z ATI ON ...........................................94 5 . 3 . 6 LA WI PO ...............................................................................95 5 . 4 I PRI NCI PALI RI FERI MENTI NORMATI VI E DOCUMENTARI ........................... 102 6 RICERCA E POLITICHE DI GENERE ............................................................. 105 6 . 1 LA NASCI TA DELLE POLI TI CHE EUROPEE PER LE PARI OPPORTUNI TÀ NELLA RI CERCA .................................................................................... 106 6.2 CHI SI OCCUPA DI POLI TI CA DI GENERE NELLA RICERCA SCIENTIFICA: GRUPPI DI LAVORO E COMI TATI DI CONSULENZA ................................................................ 107 6.3 CHI SI OCCUPA DI POLITICA DI GENERE: I FINANZIAMENTI ................................... 109 6 . 4 I PRI NCI PALI RI FERI MENTI NORMATI VI E DOCUMENTARI ........................... 116 7 RI SORSE ......................................................................................... 119 7 . 1 CRONOLOGI A ............................................................................... 119 7 . 2 S I TI WEB .................................................................................... 125 7 . 2 . 1 GOVERNANCE E FI NANZ I AMENTI ................................................. 125 7 . 2 . 2 PARTECI PAZ I ONE.................................................................... 126 7 . 2 . 3 M OBI LI TÀ DEI RI CERCATORI ...................................................... 127 7 . 2 . 4 T UTELA DELLA PROPRI ETÀ I NTELLETTUALE..................................... 127 7 . 2 . 5 POLI TI CHE DI GENERE ............................................................. 128 7 . 3 PER SAPERNE DI PI Ù ...................................................................... 128 7 . 3 . 1 D OCUMENTAZ I ONE GENERALE .................................................... 128 7 . 3 . 2 GOVERNANCE E FI NANZ I AMENTI ................................................. 129 7 . 3 . 3 PARTECI PAZ I ONE.................................................................... 130 7 . 3 . 4 M OBI LI TÀ DEI RI CERCATORI ...................................................... 132 7 . 3 . 5 T UTELA DELLA PROPRI ETÀ I NTELLETTUALE..................................... 132 7 . 3 . 6 POLI TI CHE DI GENERE ............................................................. 133 8 GLOSSARI O E PRI NCI PALI ACRONI MI .................................................. 135 GOVERN ARE SCI EN ZA E TECN OLOGI A Un’int r oduz ione a l qua dr o nor m a t ivo 1 NASCITA E SVILUPPO DELLE POLITICHE EUROPEE PER LA RICERCA La polit ica europea in m at eria di ricerca e sviluppo t ecnologico, sebbene consolidat a solo a part ire dagli anni Novant a, t rova le sue radici nei t re Trat t at i fondat ivi delle Com unit à europee firm at i negli anni Cinquant a: Trat t at o CECA – Com unit à Europea del Carbone e dell'Acciaio ( 1952) , Trat t at o CEEA – Com unit à Europea Energia Atom ica ( det t o EURATOM) e Trat t at o CEE – Com unit à Econom ica Europea ( 1957) . Le successive m odifiche int rodot t e ai t rat t at i con l’At t o unico europeo ( 1987) hanno inserit o nel dirit t o com unit ario la nozione di t ecnologia e il Trat t at o sull'Unione europea ( 1993, det t o anche Trat t at o di Maast richt ) e i successivi ( Am st erdam 1997, Nizza 1999, Lisbona 2009) hanno am pliat o gli obiet t ivi e le com pet enze nel set t ore. 1 . 1 L E O RI GI N I Nel 1952 con il Trat t at o che ist it uisce la CECA, Belgio, Paesi Bassi, Francia, I t alia, Lussem burgo e Repubblica federale t edesca ( Paesi fondat ori) creano un m ercat o com une nei set t ori del carbone e dell’acciaio, set t ori st rat egici per la r icostruzione indust riale del secondo dopoguerra in cui, t ut t avia, la ricerca scient ifica non è che un set t ore m arginale e lim it at o alla polit ica energet ica. Nel 1957 gli st essi Paesi sot t oscrivono il Tratt at o EURATOM, con cui com incia a delinearsi l'opport unit à di coordinare e sviluppare le ricerche nel cam po dell'energia at om ica t r a i Paesi m em bri delle Com unit à. Nella st essa occasione viene firm at o il t rat t at o CEE per la cost ruzione di una Com unit à econom ica europea che, t ut t avia, non prevede ult eriori iniziat ive com uni nel cam po della ricerca. Pur con quest i lim it i, i t re t rat t at i sono la prim a m anifest azione della volont à di individuare int eressi com uni in m at eria di ricerca e t ecnologia t ra gli St at i m em bri delle com unit à. A part ire dalla fine della seconda guerra m ondiale, t ut t i i governi europei rit engono infat t i indispensabile un coordinam ent o com prendent e t ut t i i diversi set t ori della scienza e delle sue applicazioni, al fine di rispondere efficacem ent e alla sfida t ecnologica st at unit ense e giapponese. I t r at t at i CECA, EURATOM e CEE prevedono dunque st anziam ent i, organi decisionali e procedure per la definizione degli obiet t ivi e dei finanziam ent i nei set t ori di cui prom uovono lo sviluppo 13 indust riale ed econom ico. I l prim o program m a quinquennale di ricerca ( 1958-1962) viene ist it uit o con lo scopo di colm are le lacune europee nell'am bit o della produzione di energia nucleare in t erm ini di r icerca e capacit à t ecnologiche; ha com e base legale il Trat t at o EURATOM e at t ribuisce alle ist it uzioni europee un ruolo nel coordinam ent o delle azioni del progr am m a. Tut t avia, dopo lo slancio iniziale legat o alla creazione dell'EURATOM e allo sviluppo della t ecnologia nucleare, alm eno fino agli anni Ot t ant a, la polit ica della ricerca rest a lim it at a dalle volont à dei singoli governi e t rova espressione solo in accordi int ernazionali al di fuori o al m argine del sist em a com unit ario. Dal 1965 al 1974 si susseguono diversi t ent at ivi di ist it uire gruppi di lavoro al fine di individuare st rum ent i di coordinam ent o della polit ica di ricerca, m a con scarsi r isult at i; le difficolt à legat e allo sviluppo del sist em a europeo ne ost acolano infat t i la realizzazione. Nel 1970 il Com m issario per gli affari indust riali, la r icerca e la t ecnologia Alt iero Spinelli prom uove la creazione di una fondazione, sul m odello della Nat ional Science Foundat ion am ericana, per finanziare e sostener e le at t ivit à di una Agenzia europea per la ricerca e lo sviluppo dot at a di un proprio budget . Tut t avia le propost e non riscuotono il successo sperato tra i governi degli Stati m em bri e vengono abbandonate. La sfida è raccolt a da un gruppo di cent ri di ricerca sparsi in t ut t a Europa che quat t ro anni dopo danno vit a all’ESF ( European Science Foundat ion) con il sost egno della Com m issione. Anche la nascit a dell'I st it ut o Universit ario Europeo ( EUI – European Universit y I nst it ut e) di Firenze è st at a segnat a dal fallim ent o degli anni Sessant a di creare una st rut t ura di ricerca em anat a diret t am ent e dalla Com unit à europea. Com e alt ri ist it ut i di ricerca in quel periodo, l'EUI nasce da un accordo int ergovernat ivo e fin dalla sua apert ura nel 1976 i suoi successi e sviluppi sono st at i un m odello organizzat ivo per m olt e ist it uzioni di ricerca europee. Tra gli alt ri in quest o periodo vedono la luce l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare ( CERN) nel 1954 e l'Agenzia Spaziale Europea ( ESA – European Space Agency) nel 1974. Negli anni Set t ant a un nuovo Com m issario europeo, Ralf Dahrendorf, abbandona l'idea di creare nell'im m ediat o una vera e propria polit ica a livello europeo nel set t ore della ricerca e decide di affront are il problem a dello sviluppo t ecnologico del cont inent e prom uovendo una serie di azioni di più st ret t o coordinam ent o t ra gli St at i. Nel 1974 i rappresent ant i dei 14 governi degli St at i m em bri r iunit i nel Consiglio adot t ano quat t ro r isoluzioni propost e dalla Com m issione dest inat e a dare una svolt a alle polit iche europee per la r icerca. I n part icolare, le r isoluzioni prevedono l'ist it uzione del CREST ( Com it at o per la Ricer ca Scient ifica e Tecnica) col com pit o principale di coordinare le polit iche nazionali e le azioni di int eresse com une, m a anche di guidare l’individuazione di obiet t ivi e possibili sviluppi di una polit ica com une della ricerca e della t ecnologia. I nolt re, viene cancellat o il legam e esclusivo della polit ica della r icerca con la polit ica energet ica e dello sviluppo nucleare, in favore di una ident it à specifica della polit ica con fort i relazioni con le alt re aree com e quella am bient ale o dello sviluppo indust riale. Quest i provvedim ent i sono st at i prom ossi dai governi sulla base dell'art . 235/ TCE ( oggi art . 308/ TCE) , una base giuridica r it enut a m olt o fragile da alcuni, m a che ha perm esso l'am pliam ent o delle com pet enze delle com unit à riconoscendo alle ist it uzioni europee e alle volont à polit iche il pot ere di ut ilizzare t ut t e le opport unit à, anche quelle non esplicit am ent e cont em plat e dai Trat t at i. Su quest e iniziat ive e sulle riform e dei t rat t at i nei prim i anni Ot t ant a, si inserisce con successo un cam biam ent o nei vert ici della Com m issione e nell'at t eggiam ent o verso lo sviluppo di una polit ica di r icerca ver a e pr opr ia. Rom pendo con la t radizione più caut a del suo predecessore, il Com m issario Ét ienne Davignon concepisce la polit ica della r icerca europea non com e un m ero coordinam ent o o regolam ent azione di uno spazio europeo, bensì com e la dist ribuzione di fondi per sost enere la creazione del m ercat o unico. Se da un lat o quest a int erpretazione elegge ufficialm ent e le iniziat ive per la prom ozione della r icerca a un vero e proprio am bit o polit ico at t ribuendole st rut t ure e finanziam ent i, d'alt ra part e essa riport a l'at t enzione sulle ricadut e econom iche dell’innovazione e sulla costruzione del m ercato int erno. Tra le iniziat ive di m aggior successo si ricorda ESPRI T ( European St rat egic Program on Research in I nform at ion Technology) , una serie di proget t i int egrat i sulle Tecnologie dell'I nform azione e il t rasferim ento t ecnologico alle im prese ( I T – I nform at ion Technologies) . Quest ’ult im o pacchet t o di iniziat ive vede ben quat t ro edizioni a part ire dal 1983 e nel 1999 cam bia nom e in I ST ( I nform at ion Society Technologies) m ant enendo lo st esso am bit o di int eresse. Alla r ga m e n t i de ll'Ue L’Unione europea com prende at t ualm ent e 27 St at i m em br i. Dopo i sei Paesi fondat or i, Germ ania, Belgio, Francia, I t alia, Lussem burgo e Paesi Bassi, 21 Paesi hanno aderit o all’Unione: 15 • • • • • 1973: Danim arca, I r landa e Regno Unit o 1981: Grecia 1986: Spagna e Port ogallo 1995: Aust ria, Finlandia e Svezia per il quint o allargam ent o del 2004 e del 2007: Cipro, Est onia, Ungheria, Let t onia, Lit uania, Malt a, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Slovenia, Bulgaria e Rom ania. Croazia e Turchia sono Paesi candidat i: per loro i negoziat i di adesione sono iniziat i il 3 ot t obre 2005. Nel dicem bre 2005, il Consiglio europeo ha riconosciut o lo st at us di Paese candidat o anche all'ex Repubblica j ugoslava di Macedonia, m a i negoziat i di adesione non sono ancora st at i av v iat i. Tut t i gli alt r i Paesi dei Balcani occident ali sono pot enziali candidat i: Albania, Bosnia- Er zegov ina, Mont enegro e Serbia, com preso il Kosov o nel quadro della Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unit e. I l 23 luglio 2009, l’I slanda ha present at o la propr ia dom anda per l’adesione all’Ue. 1 . 2 L’A T T O U N I CO EU RO PEO E I L T RATT AT O D I M AAST RI CH T Una solida base giuridica per una polit ica com unit aria di ricerca e sviluppo t ecnologico arriva nel 1987 con l'At t o Unico Europeo ( det to anche Trat t at o di Lussem burgo e l’Aj a) , che riform a e int egra il precedent e Trat t at o CEE inserendo il Tit olo VI – Ricerca e sviluppo t ecnologico, com post o di 11 art icoli ( 130F- 130Q) . Quest o t rat t at o di riform a vede la luce dopo m olt issim i anni di t rat t at ive, durant e i quali le at t ivit à della Com m issione hanno support at o le iniziat iv e di governi e ist it ut i di ricerca volt e ad un m aggior coordinam ent o in m at eria di ricerca e realizzat o alcuni im port ant i successi per la creazione di una vera e propria area. Se da un lat o la riform a segna il definit ivo im pegno da part e degli St at i a collaborare nello sviluppo scient ifico del cont inent e, dall’alt ro le at t ivit à di r icerca rim angono definit e di int eresse com unit ario solo se volt e ad aum ent are la com pet it ivit à delle indust rie europee. Nel 1993 l'ent rat a in vigore del Trat t at o di Maast richt rinnova l'organizzazione com unit aria dando vit a all'Unione europea e alla st rut t ura a t re pilast ri che rim ane in vigore fino alla rifor m a del Trat t at o di Lisbona. Le norm e che prom uovono la ricerca confluiscono nel prim o pilast ro, ove la collaborazione t r a governi è più fort e e m olt o più di una sem plice cooperazione. I n part icolare, all’art icolo 130F vengono aggiunt e poche righe, che am pliano la gam m a dei cam pi di ricerca scient ifica e t ecnologica considerat i di int eresse com unit ario, e quindi suscet t ibili di gest ione polit ica 16 com une. Con quest a m odifica anche le azioni di ricerca che non sono diret t am ent e legat e alla com pet it ivit à dell'indust ria possono essere support at e e finanziat e da iniziat ive dell'Unione, purché di ut ilit à in uno dei set t ori di cui si occupano le polit iche com unit arie; ad esem pio: la ricerca m edica, la ricerca am bient ale, la prot ezione cont ro la radioat t ivit à, la t ut ela della salut e pubblica e le scienze sociali. I nolt re, il Trat t at o di Maast richt form alizza e regolam ent a uno st rum ent o che cont inuerà ad essere ut ilizzat o in più set t ori – tra cui la polit ica della ricerca – ovvero i Program m i Quadro. I Pr ogr a m m i Qua dr o – FP ( Fr a m e w or k Pr ogr a m m e ) I Program m i Quadr o sono program m i di sv iluppo di una polit ica all'int erno dei quali si art icolano diversi prov vedim ent i più specifici; coprono t em pi diversi e spesso vengono rinegoziat i per aggiornarne il cont enut o. I l Trat t at o regolam ent a la pr ocedura per l'appr ovazione dei Program m i Quadro nell'am bit o della polit ica di ricerca: st abilisce che quest i debbano essere elaborat i dalla Com m issione e adot t at i dal Consiglio e Parlam ent o con procedura di codecisione, e ne definisce la st rut t ura. La norm at iva dà inolt re al Consiglio la possibilit à di com piere m odifiche in funzione dell'evoluzione della sit uazione. Font e: w w w.europa.eu I trat t at i successivi non m odificano sost anzialm ent e le norm e e gli at t ori della polit ica della ricerca consolidandone, t ut t avia, la st rut t ura generale, conferm ando i FP com e st rum ent i fondam ent ali per l'im plem ent azione delle linee polit iche e ribadendo il legam e t ra sviluppo della ricerca, cr escit a econom ica e benessere sociale dell'Ue. Dalla m et à degli anni Novant a la polit ica della ricerca viene quindi istit uzionalizzat a. I n t erm ini norm at ivi i FP divent ano il punt o di riferim ent o: l'apparat o am m inist rat ivo dell'Ue si dot a degli st rum ent i necessari alla gest ione delle iniziat ive e i program m i at t ivat i rinforzano le ret i t ra different i at t ori polit ici e di ricerca dei Paesi m em bri. Nel 1993 l'idea di uno spazio europeo della ricerca t rova nuovo im pulso dal Com m issario Ant onio Rubert i, che prom uove un m aggiore coordinam ento t ra le polit iche di ricerca degli St at i e ot t iene un m oderato sost egno all'idea di perm et t ere a cit t adini di alt ri St at i m em bri di part ecipare ai proget t i di ricerca nazionali. Tut t avia, il suo successore Édit h Cresson non sost iene le sue iniziat ive e fino al 2000 non vengono approvat i nuovi provvedim ent i. 17 1 . 3 L O S PAZ I O EU RO PEO D ELLA RI CERCA E LA S T RATEGI A D I L I SBON A Nonost ant e il crescent e coordinam ent o delle polit iche per la ricer ca e i finanziam ent i com unit ari at t raverso i Program m i Quadro, l’at t ivit à di ricerca europea non r iesce a r aggiungere un sufficient e grado di int egrazione, rest ando la som m a delle at t ivit à dei quindici St at i m em bri da un lat o e quella dell’Ue dall'alt ro. Una svolt a arriva nel 2000, quando il Com m issario Philippe Busquin present a quindi il proget t o per lo Spazio Europeo della Ricerca, ERA – European Research Area, descrit t o nella Com unicazione Verso uno spazio europeo della r icerca. L'obiet t ivo è quello di superare la fram m ent azione della r icerca per prom uovere diret t am ent e le azioni per lo sviluppo scient ifico e t ecnologico del cont inent e. I n part icolare il piano prevede di im plem ent are ulteriorm ent e i FP per finanziare la ricerca, m a soprat t ut t o: 1) la creazione di un m ercat o int erno della ricerca in cui i ricercat ori, la t ecnologia e la conoscenza circolino liberam ent e; 2) il rinnovam ent o delle st rut t ure di ricerca europee e degli St at i m em bri; 3) il coordinam ent o a livello europeo delle at t ivit à, dei program m i e delle polit iche di ricerca nazionali e regionali; 4) l’at t uazione di iniziat ive prom osse e finanziat e a livello com unit ario. I l proget t o dell'ERA è discusso e approvat o dai governi nazionali r iunit i nel Consiglio europeo di Lisbona del m arzo 2000, divent ando un riferim ent o per la polit ica di ricerca in t ut t i gli St at i m em bri e un elem ent o fondam ent ale della cosiddet t a St rat egia di Lisbona. Quest a è cost it uit a da una serie di linee guida per lo sviluppo econom ico dell'Ue alla cui base vi sono degli obiet t ivi com uni per t ut t i gli at t ori coinvolt i: gli St at i m em bri, le ist it uzioni europee, i ricercat ori, gli ist it ut i di ricerca e le im prese. St r a t e gia di Lisbona La St rat egia di Lisbona com prende una serie di azioni volt e a fare dell’Unione europea l'econom ia basat a sulla conoscenza più com pet it iva e dinam ica del m ondo, fondandosi su t re pilast r i: • il pilast ro econom ico, per un’econom ia com pet it iva, dinam ica e fondat a sulla conoscenza in cui l'at t enzione è post a sulla necessit à di adat t arsi cont inuam ent e alle evoluzioni della societ à dell’inform azione e sulle iniziat ive in m at eria di r icerca e di sv iluppo; • il pilast ro sociale, che deve consent ire di m odernizzare il m odello sociale europeo grazie all' invest im ent o nelle r isor se um ane e alla lot t a cont r o l'esclusione sociale 18 at t raverso invest im ent i nell' ist ruzione e nella form azione e una polit ica at t iva per l'occupazione finalizzat i alla creazione di una vera e propria econom ia della conoscenza; • il pilast ro am bient ale, ( inserit o nella st rat egia in occasione del Consiglio europeo di Göt eborg nel giugno 2001) che concerne le relazioni t ra crescit a econom ica e ut ilizzo delle risor se nat urali. ht t p: / / europa.eu/ scadplus/ glossar y . Al cent ro della st rat egia di Lisbona, la polit ica di ricerca e sviluppo em erge com e una delle priorit à dell’Ue. La ricerca, insiem e all’ist ruzione e all’innovazione, cost it uisce in quest a st rat egia il Triangolo della conoscenza che deve consent ire all’Europa di preservare e rivit alizzare il suo dinam ism o econom ico e il proprio m odello sociale. Con lo st esso int ent o i governi pongono le basi per l’EI T – European I nst it ut e for Technology and I nnovat ion. Fig. 1 .1 I l “t r ia ngolo de lla con osce n za ”, n e lla St ra t e gia di Lisbon a Alt a form azione Ricerca I nnovazione 1 . 4 L’ EV O LU Z I ON E D ELLA S TRAT EGI A D I L I SBO N A E D ELL ' ERA La Com m issione indica nella creazione di una polit ica coordinat a, at t raverso l’abbat t im ent o delle barriere t ra i sist em i nazionali, la soluzione al rafforzam ent o della ricerca e allo sviluppo t ecnologico in Europa. Tut t avia, i prim i anni di vit a dell'ERA appaiono cost ellat i da im pedim ent i norm at ivi e cont rast i polit ici a t ut t i i livelli. Dal punt o di vist a norm at ivo non è chiaro con che m odalit à decidere gli st anziam ent i e l'at t ribuzione dei fondi. D'alt ra part e i leader delle im prese europee sono scet t ici sull'aum ent o delle spese per la ricerca di base, che trova invece sost enit ori nelle universit à. I nolt re, a livello nazionale le differenze nello sviluppo scient ifico e nel sost egno 19 econom ico alla ricerca t ra l'im plem ent azione dell'ERA. un Paese e l'alt ro rendono difficile La St rat egia di Lisbona prevede una serie di t appe int erm edie per m onit orare gli effet t i dei provvedim ent i e m odificare o inserire nuove azioni. Nel 2005, di front e ai deboli progressi, si decide di rilanciare la st rat egia adot t ando provvedim ent i focalizzat i sullo sviluppo e sull’occupazione in cui il t riangolo della conoscenza – e quindi la polit ica della ricerca – gioca un ruolo di prim o piano. Nel 2007 la Com m issione adot t a il Libro verde “ Nuove prospet t ive per lo Spazio europeo della ricerca” che, dopo aver fat t o un bilancio sull’iniziat iva, pone una serie di int errogat ivi e obiet t ivi per am pliare e approfondire l’ERA. I risult at i della st rat egia non sono all'alt ezza delle aspet t at ive ed in part icolare la m obilit à dei ricercat ori è ancora m olt o bassa, la cooperazione t ra universit à e indust ria è debole, la cooperazione t ra fondi europei, nazionali e regionali è insufficient e e i risult at i delle ricerche hanno una diffusione lim it at a. Nello st esso anno la Com m issione avvia una serie di consult azioni t ra governi ist it ut i di ricerca e ist it uzioni europee che nel 2008 port ano alla creazione dell’I st it ut o Europeo di I nnovazione e Tecnologia ( I ET) . Un dibat t it o pubblico sullo sviluppo dell’ERA prelude a una nuova serie di iniziat ive – il cosiddet t o “ Processo di Lubj iana” , lanciat o in una riunione speciale del Consiglio Com pet it ivit à. L’obiet t ivo è la creazione di strat egie per una m aggiore sinergia con il m ondo econom ico e indust riale che verranno form alizzat e in un Piano europeo per l'innovazione in preparazione per la prim avera del 2010. I n part icolare il Consiglio adot t a il docum ent o “ Visione 2020 per lo Spazio europeo della r icerca” in cui si afferm a: “ Ent ro il 2020, t ut t i gli at t ori beneficiano pienam ent e della ‘quint a libert à’ nell'am bit o del SER: libera circolazione dei ricercat ori, delle conoscenze e delle t ecnologie. L'ERA prevede condizioni allet t ant i e una governance efficace ed efficient e per fare ricerca e invest ire nei set t ori ad alt a int ensit à di R&S in Europa. Crea un fort e valore aggiunt o incent ivando una sana concorrenza scient ifica a livello europeo garant endo nel cont em po il livello adeguat o di cooperazione e coordinam ent o. È sensibile alle esigenze e 20 alle am bizioni dei cit t adini e cont ribuisce efficacem ent e allo sviluppo sost enibile e alla com pet it ivit à in Europa.” Negli ult im i t em pi, la crisi econom ica st a m et t endo a dura prova la volont à delle ist it uzioni europee su finanziam ent i e iniziat ive per lo sviluppo della ricerca nel cont inent e. D'alt ra part e polit ici, im prendit ori, r icercat ori, associazioni riunit i nell'ot t obre del 2009 a Bruxelles per la conferenza annuale dell’ERA hanno r ibadit o il r uolo st rat egico della r icerca per cont ribuire a risolvere i problem i non solo econom ici, m a anche sociali del cont inent e. Ta b. 1 .1 Pr eside nt i de lla Com m ission e e Com m issa r i a lla r ice r ca 1952-2010 Pr e side nt e Pe r iodo Walt er Hallst ein ( DE) 1958 - 1967 Jean Rey ( BE) 1967 - 1970 Fr it z Hellw ig Franco Mar ia Malfat t i ( I T) e Sicco Leendert Mansholt ( NL) 1970 - 1972 Alt iero Spinelli ( I T) Ort oli François- Xav ier Ort oli ( FR) 1973 - 1976 Ralf Dahrendor f ( DE) Roy Jenk ins ( UK) 1977 - 1980 Guido Brunner ( DE) Gast on Edm ont Thorn ( LU) 1981 - 1984 Ét ienne Dav ignon ( BE) Jacques Delors I ( FR) 1985 - 1988 Kar l- Heinz Narj es ( DE) Jacques Delors I I ( FR) 1989 - 1992 Filippo Mar ia Pandolfi ( I T) Jacques Delors I I I ( FR) 1993 - 1994 Ant onio Rubert i ( I T) Jacques Sant er ( LU) 1995 - 1999 Édit h Cresson ( FR) Rom ano Prodi ( I T) 1999 - 2004 Philippe Busquin ( BE) José Manuel Durão Barroso I ( PT) 2005 - 2009 Janez Potočnik (SI) José Manuel Durão Barroso I I ( PT) 2009 - … 21 Com m issa r io a lla Rice r ca Máire Geoghegan- Quinn ( I E) 1 . 5 I PRI N CI PALI RI FERI M EN T I N O RM ATI V I E D O CU M EN T ARI 1.5.a. I Trat t at i dell'Unione eur opea (dat a relat iva all'ent rat a in vigore) . Le coordinat e degli art icoli dei t rat t at i fanno riferim ent o alla versione consolidat a t ut t ora in vigore: versioni consolidat e del Tratt at o sull'Unione europea e del Trat t at o che ist it uisce la com unit à europea ( versione consolidat a) Gazzet t a ufficiale n. C 83 del 30.3.2010. Nel caso di art icoli non più in vigore il riferim ent o norm at ivo è all'ult im a versione prim a dell'abrogazione. La dat a si riferisce all'ent rat a in vigore nel caso dei t rat t at i e alla pubblicazione sulla Gazzet t a ufficiale nel caso degli alt ri at t i. Nel caso di alt ri docum ent i la dat a si r iferisce al giorno di diffusione. Tut t i i t rat t at i e la norm at iva europea sono consult abili on- line sul sit o EUR- LEX. 1952 Trat t at o ist it ut iv o della Com unit à Europea del Carbone e dell’Acciaio ( CECA) . 1957 Trat t at o ist it ut iv o ( EURATOM) . 1958 Trat t at o ist it ut ivo della Com unit à Econom ica Europea ( CEE) . 1987 At t o unico europeo 29/ 06/ 1987] . 1992 Trat t at o sull’Unione europea [ Maast richt 1992; GU C 191 del 29 luglio 1992] . 1999 Trat t at o di Am st erdam [ Am st erdam 1997, GU C 340 del 10 nov em bre 1997] . 2002 Versioni consolidat e del Trat t at o sull’Unione europea e del Trat t at o che ist it uisce la Com unit à europea [ Decisione sui generis dei rappresent ant i dei governi degli St at i m em br i; 2002/ C 325/ 01] . 2003 Trat t at o di Nizza. 2009 Trat t at o di Lisbona. della Com unit à [ Lussem burgo Europea – L’Aj a dell’Energia 1986; GU At om ica L 169 del 1.5.b. Alt ri docum ent i 1974 Coordinam ent o delle polit iche nazionali e definizione di azioni di int eresse com unit ar io nel set t ore della scienza e della t ecnologia [ Risoluzione del Consiglio del 14 gennaio 1974; GU C 7 del 29/ 01/ 1974, pagg. 2–4] . Program m a d'azione delle Com unit à europee in m at er ia di prev isione, di 22 valut azione e di m et odologia [ Risoluzione del Consiglio, del 14 gennaio 1974; GU C 7 del 29.1.1974, pag. 7] . Prim o program m a d'azione delle Com unit à europee nel set t ore della scienza e della t ecnologia. [ Risoluzione del Consiglio, del 14 gennaio 1974; GU C 7 del 29.1.1974, pag. 6] . Part ecipazione delle Com unit à europee alla fondazione europea della scienza. [ Risoluzione del Consiglio, del 14 gennaio 1974; GU C 7 del 29.1.1974, pag. 5] . 1988 Prim a relazione sulla sit uazione della scienza e della t ecnologia in Europa [ Com unicazione della Com m issione europea al Consiglio del 2/ 12/ 88; COM/ 88/ 647 Definit iv o] . 1993 Crescit a, com pet it iv it à, occupazione: le sfide e le v ie da percorrere per ent rare nel XXI secolo [ Libro bianco della Com m issione europea; COM( 93) 700, dicem bre 1993] . 2000 Verso uno spazio europeo della r icerca [ Com unicazione della Com m issione europea al Consiglio, al Par lam ent o europeo, al Com it at o econom ico e sociale e al Com it at o delle regioni; COM ( 2000) 6 definit ivo] . 2000 Predisporre il passaggio a un’econom ia com pet it iva, dinam ica e basat a sulla conoscenza [ Consiglio europeo Lisbona 23 e 24 m arzo 2000, Conclusioni della presidenza e allegat i] . 2000 Creazione di uno spazio europeo della r icerca e dell' innov azione [ Risoluzione del Consiglio del 15 giugno 2000; ( 2000/ C 205/ 01) ; GU C 205 del 19/ 07/ 2000 pagg. 1- 3] . 2001 St rat egia per lo sv iluppo sost enibile [ Consiglio europeo Göt ebor g 15 e 16 giugno 2001, Conclusioni della presidenza e allegat i] . 2001 I st it uzione del Com it at o consult iv o europeo della r icerca [ Decisione della Com m issione europea; 2001/ 531/ CE, EURATOM; GU L 192 del 14.7.2001, pag. 21] . 2002 Conseguenze finanziar ie della scadenza del Trat t at o CECA e Fondo di ricerca del car bone e dell'acciaio [ Decisione sui generis dei rappresent ant i dei governi degli St at i m em br i r iunit i in sede di Consiglio del 27 febbraio 2002, 2002/ 234/ CECA; GU L 79 del 22.3.2002, pag. 42] . 2003 Orient am ent i finanziar i plur iennali per la gest ione dei fondi della CECA in liquidazione e, dopo la chiusura della liquidazione, del pat r im onio del fondo di r icerca car bone e acciaio [ Decisione del Consiglio dell’Unione europea del 1° febbraio 2003, 2003/ 77/ CE ; GU L 29 del 5.2.2003] . Orient am ent i t ecnici pluriennali per il program m a di r icerca del fondo di ricerca carbone e acciaio [ Decisione del Consiglio dell’Unione europea del 1° febbraio 2003, 2003/ 78/ CE; GU L 29 del 5.2.2003, pag. 28] . 23 2005 Rev isione int erm edia della st rat egia di Lisbona [ Conclusioni della presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles del 22- 23 m arzo 2005; 7619/ 05] . 2005 Cart a europea dei r icercat or i e codice di condot t a per l’assunzione dei ricercat or i [ Raccom andazione della Com m issione europea dell’11 m arzo 2005, 2005/ 251/ CE; GU L 75 del 22/ 03/ 2005 pagg. 67- 77] . 2006 Set t im o Program m a Quadro della Com unit à europea per le at t iv it à di ricerca, sv iluppo t ecnologico e dim ost razione ( 2007- 2013) [ Decisione n. 1982/ 2006/ ce del Parlam ent o europeo e del Consiglio del 18 dicem bre 2006; GU L 412 del 30.12.2006 pagg. 1- 41] . 2007 I st it uzione del Consiglio europeo della r icerca [ Decisione della Com m issione europea del 2 febbraio 2007, 2007/ 134/ CE; GU L 57 del 24.2.2007, pagg. 14–19] . 2007 Nuove prospet t ive per lo Spazio europeo della r icerca [ Libro Verde della Com m issione europea, COM( 2007) 161 def. del 4.4.2007] . 2007 I st it uzione del Com it at o dello spazio europeo della r icerca [ Decisione della Com m issione europea del 7 dicem bre 2007, 2008/ 111/ CE, EURATOM; GU L 40 del 14.2. 2008, pagg. 7–10] . 2008 Creazione dell’I st it ut o europeo di innovazione e t ecnologia [ Regolam ent o ( CE) n. 294/ 2008 del Par lam ent o europeo e del Consiglio dell’11 m arzo 2008; GU L 97, 9/ 04/ 2008, pagg. 1- 12] . 2008 Avv io del nuovo ciclo della st rat egia di Lisbona rinnovat a per la crescit a e l’occupazione ( 2008- 2010) [ Conclusioni della presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles del 13- 14 m arzo 2008; 7652/ 1/ 08] . 2008 I st it uzione dell’I st it ut o europeo di innovazione e t ecnologia [ Regolam ent o ( CE) del Par lam ent o europeo e del Consiglio dell’Unione europea dell’11 m arzo 2008, n. 294/ 2008; GU L 97 del 09/ 04/ 2008 pagg. 1- 12] . 2008 Adozione del program m a di r icerca del fondo di r icerca car bone e acciaio ed orient am ent i t ecnici plur iennali per t ale pr ogram m a. [ Decisione del Consiglio dell’Unione europea del 29 aprile 2008 , 2008/ 376/ CE; GU L 130 del 20/ 05/ 2008 pagg. 7- 17] . 2008 Relazione annuale sulle at t iv it à di r icerca e sv iluppo t ecnologico dell'Unione europea nel 2007 [ SEC( 2008) 2380] [ Relazione della Com m issione europea, Bruxelles, 18.8.2008, COM( 2008) 519 definit ivo] . 2008 Visione 2020 per lo Spazio europeo della r icerca [ Conclusioni del Consiglio dell’Unione europea del 2 dicem bre 2008,16767/ 08; GU C 25 del 31/ 01/ 09 pagg.1- 4] . 24