GOVERNARE SCI ENZA
E TECNOLOGI A
Un’int roduzione
al quadro norm at ivo
a cura di Milena Bigat t o
Venezia
2011
L’I st it ut o Ve n et o di Scie nze , Le t t e r e e d Ar t i trova origine nel Reale
I st it ut o Nazionale volut o da Napoleone per l'I t alia nel 1810. Venne poi
rifondat o con l'at t uale denom inazione dall'I m peratore Ferdinando I
d'Aust ria nel 1838. Con l'unione del Veneto all'I t alia, l'I st it ut o fu
riconosciut o di int eresse nazionale assiem e alle pr incipali accadem ie degli
st at i preunit ari, anche se la m aggior at t enzione ha cont inuat o ad essere
rivolt a alla vit a cult urale e scient ifica delle Venezie. La sua configurazione è
quella di un'accadem ia, com post a di due classi, una per le scienze fisiche,
m at em at iche e nat urali, l’alt ra per le scienze m orali, let t ere ed art i.
Ciascuna classe è form at a da 40 soci effet t ivi, 80 corrispondent i e 25
st ranieri.
L’I st it ut o è ret t o da un Consiglio di Presidenza com post o dal president e,
dal vicepresident e, dall’am m inist rat ore e da due segretari accadem ici.
Tut t e le nom ine sono conferm at e con decreto del Minist ro per i Beni e le
At t ivit à Cult urali.
L'I st it ut o, olt re alla ordinaria at t ivit à accadem ica e alle m ensili r iunioni dei
soci, prom uove periodicam ent e m anifest azioni di car at t ere scient ifico e
um anist ico, incont ri di st udio, convegni, sem inari e scuole di
specializzazione post laurea e post - doc. A quest e m anifest azioni, che si
qualificano per il rigore m et odologico e il carat t ere m ult idisciplinare,
vengono invit at i a part ecipare docent i universit ari e st udiosi provenient i da
t ut t o i m ondo. L’I st it ut o Venet o ha st ipulat o specifici accordi di
collaborazione scient ifica e di ricerca con varie Universit à e cent ri di ricerca
it aliani e st ranieri. Tra le ist it uzioni non it aliane si ricordano: Ecole du
Louvre, I nst it ut nat ional du pat rim oine, Ecole Norm ale Superieure, Konrad
Lorenz I nst it ut e for Evolut ion and Cognit ion Resear ch, Universit y Museum
of Zoology di Cam bridge, Reading Universit y, I st it ut o Svizzero di Rom a,
I t alian Academ y di New York, Soprint endenze per i Beni Archit et t onici
( eforie) di Ret hym no ed Heraklion, Öst erreichische Akadem ie der
Wissenschaft en.
Eroga, fin dalle origini, num erosi prem i e borse di st udio al fine di
incoraggiare le ricerche su t em i di carat t ere sia st orico che scient ifico.
Pubblica la r ivist a «At t i», il periodico «Mem orie», che raccoglie volum i
m onografici e num erose collane e serie di volum i. L’I stit ut o opera in
part icolare nel cam po della st oria cont em poranea, delle scienze am bient ali
e per la conservazione della cit t à e della laguna di Venezia. Conserva una
ricca bibliot eca e vari archivi t ra i quali quello di Luigi Luzzat t i. Nel corso
degli olt re cent osessant a anni di st oria hanno fat t o part e dell’I st it ut o
alcune t ra le più em inent i personalit à della vit a cult urale e scient ifica
it aliana e europea.
I nform azioni, pubblicazioni, news e m at eriali di ricerca sono disponibili sul
sit o w w w .ist it ut ov e n et o.it
Obse r va Scie n ce in Societ y è un cent ro di ricerca indipendent e senza fini
di lucro, legalm ent e r iconosciut o, che prom uove la riflessione e il dibat t it o
sui rapport i t ra scienza e societ à, favorendo il dialogo t ra ricercatori, policy
m akers e cit t adini.
Observa svolge at t ivit à di supervisione scient ifica, pianificazione e
valut azione di iniziat ive per il coinvolgim ent o dei cit t adini su quest ioni
scient ifiche e t ecnologiche; realizza st udi sulla percezione pubblica di t em i,
ist it uzioni e sogget t i dell’area t ecnico- scient ifica e sulla loro visibilit à e
rappresent azione nei m ass m edia; prom uove at t ivit à di sensibilizzazione,
for m azione e aggiornam ent o sulle t em at iche del r apporto t r a scienza e
societ à e delle form e di dialogo con i cit t adini e i m ass m edia, rivolt e a
ricercat ori e alt ri professionist i del m ondo scient ifico, sanit ario e
am bient ale.
Con l’Osservat orio Scienza Tecnologia e Societ à e lo Science in t he Media
Monit or, realizzat i con il sostegno della Com pagnia di San Paolo, conduce
un m onit oraggio perm anent e sul rapport o tra cit t adini e scienza e sulla
copert ura di t em i scient ifico-t ecnologici nella st am pa quot idiana it aliana.
Dal 2005 pubblica l’Annuario Scienza e Societ à, una r accolt a r agionat a di
inform azioni e dat i provenient i dalle più aut orevoli font i nazionali e
int ernazionali, ut ili per com prendere lo st at o e le trasform azioni della
ricerca e dell’innovazione nella nost ra societ à.
Observa fa part e delle principali r et i int ernazionali di collaborazione sui
t em i dei r apport i t r a scienza e societ à, t ra cui ESCoNet ( European Science
Com m unicat ors Training Net work) , Science and t he Cit y, MACOSPOL
( Mapping Cont roversies on Science for Polit ics) e del net work di ist it uzioni
at t ive nell’analisi degli orient am ent i pubblici verso la scienza coordinat o
dalla London School of Econom ics. È inolt re part e dei net wor k ROSE
( Relevance of Science Educat ion) e I RI S (I nt erest and Recruit m ent in
Science) . Tut t e le at t ivit à sono supervisionat e da un com it at o scient ifico
int ernazionale e int erdisciplinare.
I nform azioni, pubblicazioni, news e m at eriali di ricerca sono disponibili sul
sit o w w w .obse r va .it
PREFAZI ONE
Nel 1993, con l’ent rat a in vigore del t rat t at o di Maast richt , inizia la vit a
dell’Unione Europea. Vit a difficile, fino dagli inizi. Vit a difficile ancora oggi,
sia sul piano polit ico che econom ico e finanziario. Eppure… Eppure, il
t em po non è t rascorso invano, perché nel frat t em po i program m i di
m obilit à degli st udent i e dei docent i universit ari ( m a soprat t ut t o i
program m i ERASMUS) hanno get t at o le basi per una nuova e generale
consapevolezza della necessit à di int errelazione sovranazionale. E nel
frat t em po, sia pure in m odo m eno appariscent e, m a non m eno concret o, si
è cost ruit a una r ealt à europea di cooperazione nel set t ore vit ale della
Ricerca e Sviluppo. Le linee di quest o percorso, i dat i ed i riferim ent i
norm at ivi, sono l’argom ento di quest o libro che l’I st it ut o Venet o di Scienze,
Let t ere ed Art i ha deciso di pubblicare nella ricor renza del bicent enario
della sua fondazione. Sia nell’I st it ut o napoleonico che in quello da esso
derivat o e sopravvissut o sot t o l’I m perial Regio Governo aust riaco, fort e era
il legam e t ra la scienza e le applicazioni. Per t ut t o l’Ot tocent o l’I st it ut o
Venet o erogò num erosi “ prem i indust riali” per st im olare la ripresa
econom ica di un t errit orio sost anzialm ent e ridot t o in m iseria. Oggi, con
quest a int eressant e pubblicazione si augura di far conoscere al pubblico la
num erosit à e l’im port anza delle iniziat ive europee in t em a di Ricerca e
Sviluppo, che sono oggi m ot ivo di fondat a speranza per il fut uro.
Gian Ant onio Danieli
President e I st it ut o Venet o di Scienze, Let t ere e Art i
I NTRODUZI ONE
Chi decide com e dist ribuire i fondi per la ricerca a livello europeo? Quali
sono le opport unit à per i cit t adini di far sent ire la propria voce su quest i
t em i? Qual è il cont ribut o delle ist it uzioni alle polit iche di genere e di pari
opport unit à nella ricerca?
Occuparsi di ricerca e discut er e dei rapport i t ra scienza e societ à, oggi,
significa confront ar si con un quadro regolat ivo sem pre più com plesso e
art icolat o.
Allo st esso t em po, scienza e t ecnologia sono t ra i set t ori in cui il livello
regolat ivo, decisionale e finanziario europeo ha un im pat t o sem pre più
decisivo sugli at t ori int eressat i: ricercat ori, ist it uzioni di ricerca, im prese,
societ à civile.
È su quest a base che l’I st it ut o Veneto di Scienze, Let t ere ed Art i e Observa
Science in Societ y hanno deciso di offrire una panoram ica sint et ica e
accessibile su una serie di t em i di r ilievo per i processi di governo e
regolam ent azione della ricerca in am bit o europeo.
I l volum e affront a t em i quali lo sviluppo della governance europea in
m at eria di r icerca, con part icolare at t enzione alle origini, allo sviluppo
ist it uzionale e norm at ivo; le font i di finanziam ent o; gli st rum ent i per la
part ecipazione dei cit t adini; la m obilit à dei ricercatori; la t ut ela della
propriet à int ellet t uale; le quest ioni di genere e di pari opport unit à nella
ricerca scient ifica.
Ciascun capit olo offre un breve excursus st orico, una descrizione delle
ist it uzioni e at t ori coinvolt i nel policy m aking, inform azioni sugli sviluppi
recent i e la norm at iva in vigore. Ogni sezione, inolt re, è arricchit a da dat i e
st at ist iche sul t em a t rat t at o.
I l volum e è com plet at o da una raccolt a di riferim ent i bibliografici, una
cronologia delle principali t appe che hanno segnat o lo sviluppo delle
polit iche di r icerca in Europa, un elenco di risorse web e un glossario dei
t erm ini ut ilizzat i.
Le inform azioni cont enut e in quest a pubblicazione sono aggiornat e a
giugno 2010.
Ult eriori approfondim ent i pot ranno t r ovare spazio in pubblicazioni dedicate
a set t ori scient ifici specifici.
Per event uali suggerim ent i e segnalazioni, anche in vist a di fut uri
aggiornam ent i del m at eriale, scrivere a obse r v a @obse r va n e t .it .
GOVERN ARE SCI EN ZA E TECN OLOGI A
Un ’int r oduzione a l qu a dr o n or m at ivo
Copyright © 2011
Obse r va Scie n ce in Societ y
e I st it u t o Ve ne t o di Scienz e, Le t t e re e d Art i
Tut t i i dirit t i riservat i
A cura di Milena Bigat t o.
Coordinam ent o ricerca: Daniela Dorem i.
Hanno collaborat o: Massim iano Bucchi, St efano Corsi, Anna Donazzan, Luisa
Fat t ori, Gem m a Malt ese.
Codice I SBN 978- 88- 95996- 19- 6
I NDI CE
1 NASCI TA E SVI LUPPO DELLE POLI TI CHE EUROPEE PER LA RI CERCA .........13
1 . 1 LE ORI GI NI ....................................................................................13
1 . 2 L’A TTO UNI CO EUROPEO E I L T RATTATO DI M AASTRI CHT ...........................16
1 . 3 LO S PAZ I O EUROPEO DELLA RI CERCA E LA S TRATEGI A DI LI SBONA ..............18
1 . 4 L’ EVOLUZ I ONE DELLA S TRATEGI A DI LI SBONA E DELL' ERA ........................19
1 . 5 I PRI NCI PALI RI FERI MENTI NORMATI VI E DOCUMENTARI .............................22
2 GOVERNANCE E FI NANZI AMENTI ..........................................................25
2 . 1 D ECI DERE SULLA RI CERCA ALL’ I NTERNO DELL’U NI ONE EUROPEA ..................25
2 . 2 LE I STI TUZ I ONI DELL’U NI ONE EUROPEA : LE ARTI COLAZ I ONI ORGANI Z Z ATI VE .26
2 . 3 LE PRI NCI PALI ORGANI Z Z AZ I ONI EUROPEE DI RI CERCA .............................32
2 . 4 GLI STRUMENTI DELL’U NI ONE EUROPEA PER FI NANZ I ARE LA RI CERCA ...........35
2 . 4 . 1 I PROGRAMMI Q UADRO PER LA RI CERCA E LO SVI LUPPO TECNOLOGI CO ..35
2 . 4 . 2 I FONDI STRUTTURALI E I L FONDO DI COESI ONE ..............................39
2 . 4 . 3 I L PROGRAMMA QUADRO PER LA COMPETI TI VI TÀ E L' I NNOVAZ I ONE .......39
2.4.4 I FI NANZI AMENTI DELLO EUROPEAN RESEARCH COUNCI L (ERC) .....................41
2 . 4 . 5 COORDI NAMENTO EUROPEO E I NTERNAZ I ONALE................................41
2 . 5 I L FUTURO DELLA RI CERCA – L' O TTAVO PROGRAMMA Q UADRO PER LA
RI CERCA ( 2 0 1 4 - 2 0 2 0 ) ...................................................................41
2 . 6 I PRI NCI PALI RI FERI MENTI NORMATI VI E DOCUMENTARI .............................48
3 PARTECI PAZI ONE DEI CI TTADI NI .........................................................51
3 . 1 LA NASCI TA DELLE POLI TI CHE PER LA PARTECI PAZ I ONE I N MATERI A DI
SCI ENZ A E TECNOLOGI A ...................................................................51
3 . 2 I NFORMARSI E PARTECI PARE ..............................................................58
3 . 2 . 1 LA COMMI SSI ONE EUROPEA ........................................................58
3 . 2 . 2 I L PARLAMENTO EUROPEO ...........................................................58
3.2.3 I SERVI ZI I STI TUZI ONALI EUROPEI DI I NFORMAZI ONE SULLE POLI TI CHE DELLA
RI CERCA ..................................................................................60
3.2.4 GLI ALTRI SERVIZI DI INFORMAZIONE SULLA RICERCA IN EUROPA .......................61
3 . 3 I FI NANZ I AMENTI ............................................................................62
3 . 4 I PRI NCI PALI RI FERI MENTI NORMATI VI E DOCUMENTARI .............................65
4 MOBI LI TÀ DEI RI CERCATORI ...............................................................69
4 . 1 LA NASCI TA DELLE POLI TI CHE EUROPEE PER LA MOBI LI TÀ D EI RI CERCATORI ...69
4 . 2 S OSTENERE LA MOBI LI TÀ DEI RI CERCATORI ...........................................73
4 . 2 . 1 I l PROGRAMMA PERSONE DEL FP7 ................................................73
4 . 2 . 2 L’ESF – EUROPEAN S CI ENCE FOUNDATI ON .....................................75
4 . 3 I PRI NCI PALI RI FERI MENTI NORMATI VI E DOCUMENTARI .............................77
5 TUTELA DELLA PROPRI ETÀ I NTELLETTUALE ...........................................81
5 . 1 LA NASCI TA DELLE POLI TI CHE EUROPEE PER LA TUTELA D ELLA PROPRI ETÀ
I NTELLETTUALE ..............................................................................82
5 . 1 . 1 I DI RI TTI DI PROPRI ETÀ I NDUSTRI ALE NELL' U E ( DPI ) .......................83
5 . 1 . 2 I L DI RI TTO D ’ AUTORE ................................................................85
5 . 2 GLI STRUMENTI PER LA TUTELA DELLA PROPRI ETÀ I NTELLETTUALE ...............88
5 . 2 . 1 I L BREVETTO ( PATENT ) , I L MARCHI O ( TRADEMARK ) E I L M ODELLO ........89
5 . 2 . 2 I L DI RI TTO D ’ AUTORE ................................................................90
5 . 3 CHI TUTELA LA PROPRI ETÀ I NTELLETTUALE I N CAMPO SCI ENTI FI CO ? .............92
5 . 3 . 1 LA COMMI SSI ONE EUROPEA ........................................................92
5 . 3 . 2 LA D I REZ I ONE GENERALE M ERCATO I NTERNO E SERVI Z I .....................93
5 . 3 . 3 L’OHI M ( U FFI CI O PER L' ARMONI Z Z AZ I ONE NEL MERCATO I NTERNO ) .....93
5 . 3 . 4 I SERVI Z I DELL’U NI ONE EUROPEA .................................................94
5 . 3 . 5 LA EUROPEAN PATENT O RGANI Z ATI ON ...........................................94
5 . 3 . 6 LA WI PO ...............................................................................95
5 . 4 I PRI NCI PALI RI FERI MENTI NORMATI VI E DOCUMENTARI ........................... 102
6 RICERCA E POLITICHE DI GENERE ............................................................. 105
6 . 1 LA NASCI TA DELLE POLI TI CHE EUROPEE PER LE PARI OPPORTUNI TÀ NELLA
RI CERCA .................................................................................... 106
6.2 CHI SI OCCUPA DI POLI TI CA DI GENERE NELLA RICERCA SCIENTIFICA: GRUPPI DI LAVORO
E COMI TATI DI CONSULENZA ................................................................ 107
6.3 CHI SI OCCUPA DI POLITICA DI GENERE: I FINANZIAMENTI ................................... 109
6 . 4 I PRI NCI PALI RI FERI MENTI NORMATI VI E DOCUMENTARI ........................... 116
7 RI SORSE ......................................................................................... 119
7 . 1 CRONOLOGI A ............................................................................... 119
7 . 2 S I TI WEB .................................................................................... 125
7 . 2 . 1 GOVERNANCE E FI NANZ I AMENTI ................................................. 125
7 . 2 . 2 PARTECI PAZ I ONE.................................................................... 126
7 . 2 . 3 M OBI LI TÀ DEI RI CERCATORI ...................................................... 127
7 . 2 . 4 T UTELA DELLA PROPRI ETÀ I NTELLETTUALE..................................... 127
7 . 2 . 5 POLI TI CHE DI GENERE ............................................................. 128
7 . 3 PER SAPERNE DI PI Ù ...................................................................... 128
7 . 3 . 1 D OCUMENTAZ I ONE GENERALE .................................................... 128
7 . 3 . 2 GOVERNANCE E FI NANZ I AMENTI ................................................. 129
7 . 3 . 3 PARTECI PAZ I ONE.................................................................... 130
7 . 3 . 4 M OBI LI TÀ DEI RI CERCATORI ...................................................... 132
7 . 3 . 5 T UTELA DELLA PROPRI ETÀ I NTELLETTUALE..................................... 132
7 . 3 . 6 POLI TI CHE DI GENERE ............................................................. 133
8 GLOSSARI O E PRI NCI PALI ACRONI MI .................................................. 135
GOVERN ARE SCI EN ZA E TECN OLOGI A
Un’int r oduz ione a l qua dr o nor m a t ivo
1 NASCITA E SVILUPPO DELLE
POLITICHE EUROPEE PER LA RICERCA
La polit ica europea in m at eria di ricerca e sviluppo t ecnologico, sebbene
consolidat a solo a part ire dagli anni Novant a, t rova le sue radici nei t re
Trat t at i fondat ivi delle Com unit à europee firm at i negli anni Cinquant a:
Trat t at o CECA – Com unit à Europea del Carbone e dell'Acciaio ( 1952) ,
Trat t at o CEEA – Com unit à Europea Energia Atom ica ( det t o EURATOM) e
Trat t at o CEE – Com unit à Econom ica Europea ( 1957) . Le successive
m odifiche int rodot t e ai t rat t at i con l’At t o unico europeo ( 1987) hanno
inserit o nel dirit t o com unit ario la nozione di t ecnologia e il Trat t at o
sull'Unione europea ( 1993, det t o anche Trat t at o di Maast richt ) e i
successivi ( Am st erdam 1997, Nizza 1999, Lisbona 2009) hanno am pliat o
gli obiet t ivi e le com pet enze nel set t ore.
1 . 1 L E O RI GI N I
Nel 1952 con il Trat t at o che ist it uisce la CECA, Belgio, Paesi Bassi, Francia,
I t alia, Lussem burgo e Repubblica federale t edesca ( Paesi fondat ori) creano
un m ercat o com une nei set t ori del carbone e dell’acciaio, set t ori st rat egici
per la r icostruzione indust riale del secondo dopoguerra in cui, t ut t avia, la
ricerca scient ifica non è che un set t ore m arginale e lim it at o alla polit ica
energet ica. Nel 1957 gli st essi Paesi sot t oscrivono il Tratt at o EURATOM,
con cui com incia a delinearsi l'opport unit à di coordinare e sviluppare le
ricerche nel cam po dell'energia at om ica t r a i Paesi m em bri delle Com unit à.
Nella st essa occasione viene firm at o il t rat t at o CEE per la cost ruzione di
una Com unit à econom ica europea che, t ut t avia, non prevede ult eriori
iniziat ive com uni nel cam po della ricerca.
Pur con quest i lim it i, i t re t rat t at i sono la prim a m anifest azione della
volont à di individuare int eressi com uni in m at eria di ricerca e t ecnologia t ra
gli St at i m em bri delle com unit à. A part ire dalla fine della seconda guerra
m ondiale, t ut t i i governi europei rit engono infat t i indispensabile un
coordinam ent o com prendent e t ut t i i diversi set t ori della scienza e delle sue
applicazioni, al fine di rispondere efficacem ent e alla sfida t ecnologica
st at unit ense e giapponese. I t r at t at i CECA, EURATOM e CEE prevedono
dunque st anziam ent i, organi decisionali e procedure per la definizione degli
obiet t ivi e dei finanziam ent i nei set t ori di cui prom uovono lo sviluppo
13
indust riale ed econom ico. I l prim o program m a quinquennale di ricerca
( 1958-1962) viene ist it uit o con lo scopo di colm are le lacune europee
nell'am bit o della produzione di energia nucleare in t erm ini di r icerca e
capacit à t ecnologiche; ha com e base legale il Trat t at o EURATOM e
at t ribuisce alle ist it uzioni europee un ruolo nel coordinam ent o delle azioni
del progr am m a.
Tut t avia, dopo lo slancio iniziale legat o alla creazione dell'EURATOM e allo
sviluppo della t ecnologia nucleare, alm eno fino agli anni Ot t ant a, la polit ica
della ricerca rest a lim it at a dalle volont à dei singoli governi e t rova
espressione solo in accordi int ernazionali al di fuori o al m argine del
sist em a com unit ario. Dal 1965 al 1974 si susseguono diversi t ent at ivi di
ist it uire gruppi di lavoro al fine di individuare st rum ent i di coordinam ent o
della polit ica di ricerca, m a con scarsi r isult at i; le difficolt à legat e allo
sviluppo del sist em a europeo ne ost acolano infat t i la realizzazione.
Nel 1970 il Com m issario per gli affari indust riali, la r icerca e la t ecnologia
Alt iero Spinelli prom uove la creazione di una fondazione, sul m odello della
Nat ional Science Foundat ion am ericana, per finanziare e sostener e le
at t ivit à di una Agenzia europea per la ricerca e lo sviluppo dot at a di un
proprio budget . Tut t avia le propost e non riscuotono il successo sperato tra i
governi degli Stati m em bri e vengono abbandonate.
La sfida è raccolt a da un gruppo di cent ri di ricerca sparsi in t ut t a Europa
che quat t ro anni dopo danno vit a all’ESF ( European Science Foundat ion)
con il sost egno della Com m issione. Anche la nascit a dell'I st it ut o
Universit ario Europeo ( EUI – European Universit y I nst it ut e) di Firenze è
st at a segnat a dal fallim ent o degli anni Sessant a di creare una st rut t ura di
ricerca em anat a diret t am ent e dalla Com unit à europea. Com e alt ri ist it ut i di
ricerca in quel periodo, l'EUI nasce da un accordo int ergovernat ivo e fin
dalla sua apert ura nel 1976 i suoi successi e sviluppi sono st at i un m odello
organizzat ivo per m olt e ist it uzioni di ricerca europee. Tra gli alt ri in quest o
periodo vedono la luce l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare
( CERN) nel 1954 e l'Agenzia Spaziale Europea ( ESA – European Space
Agency) nel 1974.
Negli anni Set t ant a un nuovo Com m issario europeo, Ralf Dahrendorf,
abbandona l'idea di creare nell'im m ediat o una vera e propria polit ica a
livello europeo nel set t ore della ricerca e decide di affront are il problem a
dello sviluppo t ecnologico del cont inent e prom uovendo una serie di azioni
di più st ret t o coordinam ent o t ra gli St at i. Nel 1974 i rappresent ant i dei
14
governi degli St at i m em bri r iunit i nel Consiglio adot t ano quat t ro r isoluzioni
propost e dalla Com m issione dest inat e a dare una svolt a alle polit iche
europee per la r icerca. I n part icolare, le r isoluzioni prevedono l'ist it uzione
del CREST ( Com it at o per la Ricer ca Scient ifica e Tecnica) col com pit o
principale di coordinare le polit iche nazionali e le azioni di int eresse
com une, m a anche di guidare l’individuazione di obiet t ivi e possibili sviluppi
di una polit ica com une della ricerca e della t ecnologia. I nolt re, viene
cancellat o il legam e esclusivo della polit ica della r icerca con la polit ica
energet ica e dello sviluppo nucleare, in favore di una ident it à specifica della
polit ica con fort i relazioni con le alt re aree com e quella am bient ale o dello
sviluppo indust riale.
Quest i provvedim ent i sono st at i prom ossi dai governi sulla base dell'art .
235/ TCE ( oggi art . 308/ TCE) , una base giuridica r it enut a m olt o fragile da
alcuni, m a che ha perm esso l'am pliam ent o delle com pet enze delle
com unit à riconoscendo alle ist it uzioni europee e alle volont à polit iche il
pot ere di ut ilizzare t ut t e le opport unit à, anche quelle non esplicit am ent e
cont em plat e dai Trat t at i. Su quest e iniziat ive e sulle riform e dei t rat t at i nei
prim i anni Ot t ant a, si inserisce con successo un cam biam ent o nei vert ici
della Com m issione e nell'at t eggiam ent o verso lo sviluppo di una polit ica di
r icerca ver a e pr opr ia.
Rom pendo con la t radizione più caut a del suo predecessore, il Com m issario
Ét ienne Davignon concepisce la polit ica della r icerca europea non com e un
m ero coordinam ent o o regolam ent azione di uno spazio europeo, bensì
com e la dist ribuzione di fondi per sost enere la creazione del m ercat o unico.
Se da un lat o quest a int erpretazione elegge ufficialm ent e le iniziat ive per la
prom ozione della r icerca a un vero e proprio am bit o polit ico at t ribuendole
st rut t ure e finanziam ent i, d'alt ra part e essa riport a l'at t enzione sulle
ricadut e econom iche dell’innovazione e sulla costruzione del m ercato
int erno. Tra le iniziat ive di m aggior successo si ricorda ESPRI T ( European
St rat egic Program on Research in I nform at ion Technology) , una serie di
proget t i int egrat i sulle Tecnologie dell'I nform azione e il t rasferim ento
t ecnologico alle im prese ( I T – I nform at ion Technologies) . Quest ’ult im o
pacchet t o di iniziat ive vede ben quat t ro edizioni a part ire dal 1983 e nel
1999 cam bia nom e in I ST ( I nform at ion Society Technologies) m ant enendo
lo st esso am bit o di int eresse.
Alla r ga m e n t i de ll'Ue
L’Unione europea com prende at t ualm ent e 27 St at i m em br i. Dopo i sei Paesi fondat or i,
Germ ania, Belgio, Francia, I t alia, Lussem burgo e Paesi Bassi, 21 Paesi hanno aderit o
all’Unione:
15
•
•
•
•
•
1973: Danim arca, I r landa e Regno Unit o
1981: Grecia
1986: Spagna e Port ogallo
1995: Aust ria, Finlandia e Svezia
per il quint o allargam ent o del 2004 e del 2007: Cipro, Est onia, Ungheria,
Let t onia, Lit uania, Malt a, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca,
Slovenia, Bulgaria e Rom ania.
Croazia e Turchia sono Paesi candidat i: per loro i negoziat i di adesione sono iniziat i il
3 ot t obre 2005. Nel dicem bre 2005, il Consiglio europeo ha riconosciut o lo st at us di
Paese candidat o anche all'ex Repubblica j ugoslava di Macedonia, m a i negoziat i di
adesione non sono ancora st at i av v iat i. Tut t i gli alt r i Paesi dei Balcani occident ali sono
pot enziali candidat i: Albania, Bosnia- Er zegov ina, Mont enegro e Serbia, com preso il
Kosov o nel quadro della Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni
Unit e. I l 23 luglio 2009, l’I slanda ha present at o la propr ia dom anda per l’adesione
all’Ue.
1 . 2 L’A T T O U N I CO EU RO PEO E I L T RATT AT O D I
M AAST RI CH T
Una solida base giuridica per una polit ica com unit aria di ricerca e sviluppo
t ecnologico arriva nel 1987 con l'At t o Unico Europeo ( det to anche Trat t at o
di Lussem burgo e l’Aj a) , che riform a e int egra il precedent e Trat t at o CEE
inserendo il Tit olo VI – Ricerca e sviluppo t ecnologico, com post o di 11
art icoli ( 130F- 130Q) . Quest o t rat t at o di riform a vede la luce dopo
m olt issim i anni di t rat t at ive, durant e i quali le at t ivit à della Com m issione
hanno support at o le iniziat iv e di governi e ist it ut i di ricerca volt e ad un
m aggior coordinam ent o in m at eria di ricerca e realizzat o alcuni im port ant i
successi per la creazione di una vera e propria area. Se da un lat o la
riform a segna il definit ivo im pegno da part e degli St at i a collaborare nello
sviluppo scient ifico del cont inent e, dall’alt ro le at t ivit à di r icerca rim angono
definit e di int eresse com unit ario solo se volt e ad aum ent are la
com pet it ivit à delle indust rie europee.
Nel 1993 l'ent rat a in vigore del Trat t at o di Maast richt rinnova
l'organizzazione com unit aria dando vit a all'Unione europea e alla st rut t ura
a t re pilast ri che rim ane in vigore fino alla rifor m a del Trat t at o di Lisbona.
Le norm e che prom uovono la ricerca confluiscono nel prim o pilast ro, ove la
collaborazione t r a governi è più fort e e m olt o più di una sem plice
cooperazione. I n part icolare, all’art icolo 130F vengono aggiunt e poche
righe, che am pliano la gam m a dei cam pi di ricerca scient ifica e t ecnologica
considerat i di int eresse com unit ario, e quindi suscet t ibili di gest ione polit ica
16
com une. Con quest a m odifica anche le azioni di ricerca che non sono
diret t am ent e legat e alla com pet it ivit à dell'indust ria possono essere
support at e e finanziat e da iniziat ive dell'Unione, purché di ut ilit à in uno dei
set t ori di cui si occupano le polit iche com unit arie; ad esem pio: la ricerca
m edica, la ricerca am bient ale, la prot ezione cont ro la radioat t ivit à, la t ut ela
della salut e pubblica e le scienze sociali. I nolt re, il Trat t at o di Maast richt
form alizza e regolam ent a uno st rum ent o che cont inuerà ad essere
ut ilizzat o in più set t ori – tra cui la polit ica della ricerca – ovvero i
Program m i Quadro.
I Pr ogr a m m i Qua dr o – FP ( Fr a m e w or k Pr ogr a m m e )
I Program m i Quadr o sono program m i di sv iluppo di una polit ica all'int erno dei quali si
art icolano diversi prov vedim ent i più specifici; coprono t em pi diversi e spesso vengono
rinegoziat i per aggiornarne il cont enut o. I l Trat t at o regolam ent a la pr ocedura per
l'appr ovazione dei Program m i Quadro nell'am bit o della polit ica di ricerca: st abilisce
che quest i debbano essere elaborat i dalla Com m issione e adot t at i dal Consiglio e
Parlam ent o con procedura di codecisione, e ne definisce la st rut t ura. La norm at iva dà
inolt re al Consiglio la possibilit à di com piere m odifiche in funzione dell'evoluzione della
sit uazione.
Font e: w w w.europa.eu
I trat t at i successivi non m odificano sost anzialm ent e le norm e e gli at t ori
della polit ica della ricerca consolidandone, t ut t avia, la st rut t ura generale,
conferm ando i FP com e st rum ent i fondam ent ali per l'im plem ent azione delle
linee polit iche e ribadendo il legam e t ra sviluppo della ricerca, cr escit a
econom ica e benessere sociale dell'Ue. Dalla m et à degli anni Novant a la
polit ica della ricerca viene quindi istit uzionalizzat a. I n t erm ini norm at ivi i FP
divent ano il punt o di riferim ent o: l'apparat o am m inist rat ivo dell'Ue si dot a
degli st rum ent i necessari alla gest ione delle iniziat ive e i program m i at t ivat i
rinforzano le ret i t ra different i at t ori polit ici e di ricerca dei Paesi m em bri.
Nel 1993 l'idea di uno spazio europeo della ricerca t rova nuovo im pulso dal
Com m issario Ant onio Rubert i, che prom uove un m aggiore coordinam ento
t ra le polit iche di ricerca degli St at i e ot t iene un m oderato sost egno all'idea
di perm et t ere a cit t adini di alt ri St at i m em bri di part ecipare ai proget t i di
ricerca nazionali. Tut t avia, il suo successore Édit h Cresson non sost iene le
sue iniziat ive e fino al 2000 non vengono approvat i nuovi provvedim ent i.
17
1 . 3 L O S PAZ I O EU RO PEO D ELLA RI CERCA E LA S T RATEGI A
D I L I SBON A
Nonost ant e il crescent e coordinam ent o delle polit iche per la ricer ca e i
finanziam ent i com unit ari at t raverso i Program m i Quadro, l’at t ivit à di ricerca
europea non r iesce a r aggiungere un sufficient e grado di int egrazione,
rest ando la som m a delle at t ivit à dei quindici St at i m em bri da un lat o e
quella dell’Ue dall'alt ro. Una svolt a arriva nel 2000, quando il Com m issario
Philippe Busquin present a quindi il proget t o per lo Spazio Europeo della
Ricerca, ERA – European Research Area, descrit t o nella Com unicazione
Verso uno spazio europeo della r icerca. L'obiet t ivo è quello di superare la
fram m ent azione della r icerca per prom uovere diret t am ent e le azioni per lo
sviluppo scient ifico e t ecnologico del cont inent e. I n part icolare il piano
prevede di im plem ent are ulteriorm ent e i FP per finanziare la ricerca, m a
soprat t ut t o:
1) la creazione di un m ercat o int erno della ricerca in cui i ricercat ori,
la t ecnologia e la conoscenza circolino liberam ent e;
2) il rinnovam ent o delle st rut t ure di ricerca europee e degli St at i
m em bri;
3) il coordinam ent o a livello europeo delle at t ivit à, dei program m i e
delle polit iche di ricerca nazionali e regionali;
4) l’at t uazione di iniziat ive prom osse e finanziat e a livello
com unit ario.
I l proget t o dell'ERA è discusso e approvat o dai governi nazionali r iunit i nel
Consiglio europeo di Lisbona del m arzo 2000, divent ando un riferim ent o
per la polit ica di ricerca in t ut t i gli St at i m em bri e un elem ent o
fondam ent ale della cosiddet t a St rat egia di Lisbona. Quest a è cost it uit a da
una serie di linee guida per lo sviluppo econom ico dell'Ue alla cui base vi
sono degli obiet t ivi com uni per t ut t i gli at t ori coinvolt i: gli St at i m em bri, le
ist it uzioni europee, i ricercat ori, gli ist it ut i di ricerca e le im prese.
St r a t e gia di Lisbona
La St rat egia di Lisbona com prende una serie di azioni volt e a fare dell’Unione europea
l'econom ia basat a sulla conoscenza più com pet it iva e dinam ica del m ondo, fondandosi
su t re pilast r i:
•
il pilast ro econom ico, per un’econom ia com pet it iva, dinam ica e fondat a sulla
conoscenza in cui l'at t enzione è post a sulla necessit à di adat t arsi cont inuam ent e
alle evoluzioni della societ à dell’inform azione e sulle iniziat ive in m at eria di r icerca
e di sv iluppo;
•
il pilast ro sociale, che deve consent ire di m odernizzare il m odello sociale europeo
grazie all' invest im ent o nelle r isor se um ane e alla lot t a cont r o l'esclusione sociale
18
at t raverso invest im ent i nell' ist ruzione e nella form azione e una polit ica at t iva per
l'occupazione finalizzat i alla creazione di una vera e propria econom ia della
conoscenza;
•
il pilast ro am bient ale, ( inserit o nella st rat egia in occasione del Consiglio europeo
di Göt eborg nel giugno 2001) che concerne le relazioni t ra crescit a econom ica e
ut ilizzo delle risor se nat urali.
ht t p: / / europa.eu/ scadplus/ glossar y .
Al cent ro della st rat egia di Lisbona, la polit ica di ricerca e sviluppo em erge
com e una delle priorit à dell’Ue. La ricerca, insiem e all’ist ruzione e
all’innovazione, cost it uisce in quest a st rat egia il Triangolo della conoscenza
che deve consent ire all’Europa di preservare e rivit alizzare il suo
dinam ism o econom ico e il proprio m odello sociale. Con lo st esso int ent o i
governi pongono le basi per l’EI T – European I nst it ut e for Technology and
I nnovat ion.
Fig. 1 .1 I l “t r ia ngolo de lla con osce n za ”, n e lla St ra t e gia di Lisbon a
Alt a form azione
Ricerca
I nnovazione
1 . 4 L’ EV O LU Z I ON E D ELLA S TRAT EGI A D I L I SBO N A E
D ELL ' ERA
La Com m issione indica nella creazione di una polit ica coordinat a, at t raverso
l’abbat t im ent o delle barriere t ra i sist em i nazionali, la soluzione al
rafforzam ent o della ricerca e allo sviluppo t ecnologico in Europa. Tut t avia, i
prim i anni di vit a dell'ERA appaiono cost ellat i da im pedim ent i norm at ivi e
cont rast i polit ici a t ut t i i livelli. Dal punt o di vist a norm at ivo non è chiaro
con che m odalit à decidere gli st anziam ent i e l'at t ribuzione dei fondi. D'alt ra
part e i leader delle im prese europee sono scet t ici sull'aum ent o delle spese
per la ricerca di base, che trova invece sost enit ori nelle universit à. I nolt re,
a livello nazionale le differenze nello sviluppo scient ifico e nel sost egno
19
econom ico alla ricerca t ra
l'im plem ent azione dell'ERA.
un
Paese
e
l'alt ro
rendono
difficile
La St rat egia di Lisbona prevede una serie di t appe int erm edie per
m onit orare gli effet t i dei provvedim ent i e m odificare o inserire nuove
azioni. Nel 2005, di front e ai deboli progressi, si decide di rilanciare la
st rat egia
adot t ando
provvedim ent i
focalizzat i
sullo
sviluppo
e
sull’occupazione in cui il t riangolo della conoscenza – e quindi la polit ica
della ricerca – gioca un ruolo di prim o piano.
Nel 2007 la Com m issione adot t a il Libro verde “ Nuove prospet t ive per lo
Spazio europeo della ricerca” che, dopo aver fat t o un bilancio sull’iniziat iva,
pone una serie di int errogat ivi e obiet t ivi per am pliare e approfondire l’ERA.
I risult at i della st rat egia non sono all'alt ezza delle aspet t at ive ed in
part icolare la m obilit à dei ricercat ori è ancora m olt o bassa, la cooperazione
t ra universit à e indust ria è debole, la cooperazione t ra fondi europei,
nazionali e regionali è insufficient e e i risult at i delle ricerche hanno una
diffusione lim it at a. Nello st esso anno la Com m issione avvia una serie di
consult azioni t ra governi ist it ut i di ricerca e ist it uzioni europee che nel 2008
port ano alla creazione dell’I st it ut o Europeo di I nnovazione e Tecnologia
( I ET) .
Un dibat t it o pubblico sullo sviluppo dell’ERA prelude a una nuova serie di
iniziat ive – il cosiddet t o “ Processo di Lubj iana” , lanciat o in una riunione
speciale del Consiglio Com pet it ivit à. L’obiet t ivo è la creazione di strat egie
per una m aggiore sinergia con il m ondo econom ico e indust riale che
verranno form alizzat e in un Piano europeo per l'innovazione in
preparazione per la prim avera del 2010. I n part icolare il Consiglio adot t a il
docum ent o “ Visione 2020 per lo Spazio europeo della r icerca” in cui si
afferm a:
“ Ent ro il 2020, t ut t i gli at t ori beneficiano pienam ent e della
‘quint a libert à’ nell'am bit o del SER: libera circolazione dei
ricercat ori, delle conoscenze e delle t ecnologie. L'ERA
prevede condizioni allet t ant i e una governance efficace ed
efficient e per fare ricerca e invest ire nei set t ori ad alt a
int ensit à di R&S in Europa. Crea un fort e valore aggiunt o
incent ivando una sana concorrenza scient ifica a livello
europeo garant endo nel cont em po il livello adeguat o di
cooperazione e coordinam ent o. È sensibile alle esigenze e
20
alle am bizioni dei cit t adini e cont ribuisce efficacem ent e allo
sviluppo sost enibile e alla com pet it ivit à in Europa.”
Negli ult im i t em pi, la crisi econom ica st a m et t endo a dura prova la volont à
delle ist it uzioni europee su finanziam ent i e iniziat ive per lo sviluppo della
ricerca nel cont inent e. D'alt ra part e polit ici, im prendit ori, r icercat ori,
associazioni riunit i nell'ot t obre del 2009 a Bruxelles per la conferenza
annuale dell’ERA hanno r ibadit o il r uolo st rat egico della r icerca per
cont ribuire a risolvere i problem i non solo econom ici, m a anche sociali del
cont inent e.
Ta b. 1 .1 Pr eside nt i de lla Com m ission e e Com m issa r i a lla r ice r ca
1952-2010
Pr e side nt e
Pe r iodo
Walt er Hallst ein ( DE)
1958 - 1967
Jean Rey ( BE)
1967 - 1970
Fr it z Hellw ig
Franco Mar ia Malfat t i ( I T) e Sicco
Leendert Mansholt ( NL)
1970 - 1972
Alt iero Spinelli ( I T)
Ort oli François- Xav ier Ort oli ( FR)
1973 - 1976
Ralf Dahrendor f ( DE)
Roy Jenk ins ( UK)
1977 - 1980
Guido Brunner ( DE)
Gast on Edm ont Thorn ( LU)
1981 - 1984
Ét ienne Dav ignon ( BE)
Jacques Delors I ( FR)
1985 - 1988
Kar l- Heinz Narj es ( DE)
Jacques Delors I I ( FR)
1989 - 1992
Filippo Mar ia Pandolfi ( I T)
Jacques Delors I I I ( FR)
1993 - 1994
Ant onio Rubert i ( I T)
Jacques Sant er ( LU)
1995 - 1999
Édit h Cresson ( FR)
Rom ano Prodi ( I T)
1999 - 2004
Philippe Busquin ( BE)
José Manuel Durão Barroso I ( PT)
2005 - 2009
Janez Potočnik (SI)
José Manuel Durão Barroso I I ( PT) 2009 - …
21
Com m issa r io a lla Rice r ca
Máire Geoghegan- Quinn ( I E)
1 . 5 I PRI N CI PALI RI FERI M EN T I N O RM ATI V I E
D O CU M EN T ARI
1.5.a. I Trat t at i dell'Unione eur opea (dat a relat iva all'ent rat a in vigore) .
Le coordinat e degli art icoli dei t rat t at i fanno riferim ent o alla versione
consolidat a t ut t ora in vigore: versioni consolidat e del Tratt at o sull'Unione
europea e del Trat t at o che ist it uisce la com unit à europea ( versione
consolidat a) Gazzet t a ufficiale n. C 83 del 30.3.2010. Nel caso di art icoli
non più in vigore il riferim ent o norm at ivo è all'ult im a versione prim a
dell'abrogazione. La dat a si riferisce all'ent rat a in vigore nel caso dei
t rat t at i e alla pubblicazione sulla Gazzet t a ufficiale nel caso degli alt ri at t i.
Nel caso di alt ri docum ent i la dat a si r iferisce al giorno di diffusione. Tut t i i
t rat t at i e la norm at iva europea sono consult abili on- line sul sit o EUR- LEX.
1952
Trat t at o ist it ut iv o della Com unit à Europea del Carbone e dell’Acciaio
( CECA) .
1957
Trat t at o ist it ut iv o
( EURATOM) .
1958
Trat t at o ist it ut ivo della Com unit à Econom ica Europea ( CEE) .
1987
At t o unico europeo
29/ 06/ 1987] .
1992
Trat t at o sull’Unione europea [ Maast richt 1992; GU C 191 del 29 luglio
1992] .
1999
Trat t at o di Am st erdam [ Am st erdam 1997, GU C 340 del 10 nov em bre
1997] .
2002
Versioni consolidat e del Trat t at o sull’Unione europea e del Trat t at o che
ist it uisce la Com unit à europea [ Decisione sui generis dei rappresent ant i
dei governi degli St at i m em br i; 2002/ C 325/ 01] .
2003
Trat t at o di Nizza.
2009
Trat t at o di Lisbona.
della
Com unit à
[ Lussem burgo
Europea
–
L’Aj a
dell’Energia
1986;
GU
At om ica
L 169
del
1.5.b. Alt ri docum ent i
1974
Coordinam ent o delle polit iche nazionali e definizione di azioni di int eresse
com unit ar io nel set t ore della scienza e della t ecnologia [ Risoluzione del
Consiglio del 14 gennaio 1974; GU C 7 del 29/ 01/ 1974, pagg. 2–4] .
Program m a d'azione delle Com unit à europee in m at er ia di prev isione, di
22
valut azione e di m et odologia [ Risoluzione del Consiglio, del 14 gennaio
1974; GU C 7 del 29.1.1974, pag. 7] .
Prim o program m a d'azione delle Com unit à europee nel set t ore della
scienza e della t ecnologia. [ Risoluzione del Consiglio, del 14 gennaio
1974; GU C 7 del 29.1.1974, pag. 6] .
Part ecipazione delle Com unit à europee alla fondazione europea della
scienza. [ Risoluzione del Consiglio, del 14 gennaio 1974; GU C 7 del
29.1.1974, pag. 5] .
1988
Prim a relazione sulla sit uazione della scienza e della t ecnologia in Europa
[ Com unicazione della Com m issione europea al Consiglio del 2/ 12/ 88;
COM/ 88/ 647 Definit iv o] .
1993
Crescit a, com pet it iv it à, occupazione: le sfide e le v ie da percorrere per
ent rare nel XXI secolo [ Libro bianco della Com m issione europea;
COM( 93) 700, dicem bre 1993] .
2000
Verso uno spazio europeo della r icerca [ Com unicazione della
Com m issione europea al Consiglio, al Par lam ent o europeo, al Com it at o
econom ico e sociale e al Com it at o delle regioni; COM ( 2000) 6 definit ivo] .
2000
Predisporre il passaggio a un’econom ia com pet it iva, dinam ica e basat a
sulla conoscenza [ Consiglio europeo Lisbona 23 e 24 m arzo 2000,
Conclusioni della presidenza e allegat i] .
2000
Creazione di uno spazio europeo della r icerca e dell' innov azione
[ Risoluzione del Consiglio del 15 giugno 2000; ( 2000/ C 205/ 01) ; GU C
205 del 19/ 07/ 2000 pagg. 1- 3] .
2001
St rat egia per lo sv iluppo sost enibile [ Consiglio europeo Göt ebor g 15 e 16
giugno 2001, Conclusioni della presidenza e allegat i] .
2001
I st it uzione del Com it at o consult iv o europeo della r icerca [ Decisione della
Com m issione europea; 2001/ 531/ CE, EURATOM; GU L 192 del
14.7.2001, pag. 21] .
2002
Conseguenze finanziar ie della scadenza del Trat t at o CECA e Fondo di
ricerca del car bone e dell'acciaio [ Decisione sui generis dei rappresent ant i
dei governi degli St at i m em br i r iunit i in sede di Consiglio del 27 febbraio
2002, 2002/ 234/ CECA; GU L 79 del 22.3.2002, pag. 42] .
2003
Orient am ent i finanziar i plur iennali per la gest ione dei fondi della CECA in
liquidazione e, dopo la chiusura della liquidazione, del pat r im onio del
fondo di r icerca car bone e acciaio [ Decisione del Consiglio dell’Unione
europea del 1° febbraio 2003, 2003/ 77/ CE ; GU L 29 del 5.2.2003] .
Orient am ent i t ecnici pluriennali per il program m a di r icerca del fondo di
ricerca carbone e acciaio [ Decisione del Consiglio dell’Unione europea del
1° febbraio 2003, 2003/ 78/ CE; GU L 29 del 5.2.2003, pag. 28] .
23
2005
Rev isione int erm edia della st rat egia di Lisbona [ Conclusioni della
presidenza del Consiglio europeo di Bruxelles del 22- 23 m arzo 2005;
7619/ 05] .
2005
Cart a europea dei r icercat or i e codice di condot t a per l’assunzione dei
ricercat or i [ Raccom andazione della Com m issione europea dell’11 m arzo
2005, 2005/ 251/ CE; GU L 75 del 22/ 03/ 2005 pagg. 67- 77] .
2006
Set t im o Program m a Quadro della Com unit à europea per le at t iv it à di
ricerca, sv iluppo t ecnologico e dim ost razione ( 2007- 2013) [ Decisione n.
1982/ 2006/ ce del Parlam ent o europeo e del Consiglio del 18 dicem bre
2006; GU L 412 del 30.12.2006 pagg. 1- 41] .
2007
I st it uzione del Consiglio europeo della r icerca [ Decisione della
Com m issione europea del 2 febbraio 2007, 2007/ 134/ CE; GU L 57 del
24.2.2007, pagg. 14–19] .
2007
Nuove prospet t ive per lo Spazio europeo della r icerca [ Libro Verde della
Com m issione europea, COM( 2007) 161 def. del 4.4.2007] .
2007
I st it uzione del Com it at o dello spazio europeo della r icerca [ Decisione
della Com m issione europea del 7 dicem bre 2007, 2008/ 111/ CE,
EURATOM; GU L 40 del 14.2. 2008, pagg. 7–10] .
2008
Creazione dell’I st it ut o europeo di innovazione e t ecnologia [ Regolam ent o
( CE) n. 294/ 2008 del Par lam ent o europeo e del Consiglio dell’11 m arzo
2008; GU L 97, 9/ 04/ 2008, pagg. 1- 12] .
2008
Avv io del nuovo ciclo della st rat egia di Lisbona rinnovat a per la crescit a e
l’occupazione ( 2008- 2010) [ Conclusioni della presidenza del Consiglio
europeo di Bruxelles del 13- 14 m arzo 2008; 7652/ 1/ 08] .
2008
I st it uzione dell’I st it ut o europeo di innovazione e t ecnologia [ Regolam ent o
( CE) del Par lam ent o europeo e del Consiglio dell’Unione europea dell’11
m arzo 2008, n. 294/ 2008; GU L 97 del 09/ 04/ 2008 pagg. 1- 12] .
2008
Adozione del program m a di r icerca del fondo di r icerca car bone e acciaio
ed orient am ent i t ecnici plur iennali per t ale pr ogram m a. [ Decisione del
Consiglio dell’Unione europea del 29 aprile 2008 , 2008/ 376/ CE; GU L 130
del 20/ 05/ 2008 pagg. 7- 17] .
2008
Relazione annuale sulle at t iv it à di r icerca e sv iluppo t ecnologico
dell'Unione europea nel 2007 [ SEC( 2008) 2380] [ Relazione della
Com m issione europea, Bruxelles, 18.8.2008, COM( 2008) 519 definit ivo] .
2008
Visione 2020 per lo Spazio europeo della r icerca [ Conclusioni del
Consiglio dell’Unione europea del 2 dicem bre 2008,16767/ 08; GU C 25
del 31/ 01/ 09 pagg.1- 4] .
24