ISSN 0393-7216
Le CArte Di GUArDiA
DEI “CAMPIONI DELLA MENSA”
roBertA NAPoLetANo*
Riassunto
L’articolo provvede a fornire una prima descrizione dei frammenti di manoscritti, provenienti da
codici e documenti, riutilizzati in qualità di carte di guardia dei registri denominati «Campioni
della Mensa» della Chiesa di Bologna. Si tratta di materiale totalmente inedito ed eterogeneo, sia
per contenuti che per datazione, il cui studio pone l’accento sulla necessità di censire, indagare e
catalogare i grandi giacimenti di frammenti di riuso presenti in ogni istituto che conserva patrimonio manoscritto di epoca medievale e moderna.
Parole chiave: frammenti, manoscritti, Chiesa di Bologna.
Abstract
The article offers a first description of manuscript fragments, coming from codes and documents,
reused as guard leaf for the registers called “Campioni della Mensa” of the Church of Bologna. They
are totally unpublished fragments, that cover a wide chronological period and they are diversified
for contents. Their study emphasizes the need to survey, investigate and catalog the large deposits of reused fragments that are present in every institution that preserves manuscript heritage.
Keyword: fragments, manuscripts, Church of Bologna.
A partire dal X secolo e fino alla prima metà del secolo XIX, la documentazione prodotta dalla Chiesa di Bologna, ossia dal Vescovo e dal suo
apparato amministrativo – Curia vescovile, Cancelleria, Fori Ecclesiastici
e Capitolo della Cattedrale – si è sedimentata in tre distinti archivi: quello
del Capitolo della Cattedrale, quello della Mensa vescovile e quello della
Curia. Il complesso di beni e redditi destinati al sostentamento economico del Vescovo nell’esercizio delle sue funzioni 1 era gestito dalla Mensa
* Roberta Napoletano, Università di Bologna,
[email protected].
L’Archivio Generale Arcivescovile di Bologna. Inventario-guida dei fondi ordinati e
1
Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria - Anno LXiX
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R. Napoletano
Vescovile, un organo amministrativo che ha prodotto, praticamente senza
soluzione di continuità, una ingente documentazione conservata nel fondo
archivistico “Mensa Arcivescovile” presso l’Archivio Generale Arcivescovile di Bologna (da ora in avanti abbreviato con AAB), e parzialmente anche
all’interno della serie “Miscellanee della Mensa” del fondo “Miscellanee
Vecchie” del medesimo istituto di conservazione.
tra la documentazione del fondo Mensa Arcivescovile 2, si segnala la
serie conosciuta con il nome di “Campioni della Mensa Arcivescovile”: si
tratta di 47 registri di grande formato riportanti «le periodiche rilevazioni
generali dei diritti e dei redditi della Mensa vescovile» 3, i quali ricoprono
un arco cronologico che va dal 1378 4 al 1731. I Campioni rappresentano
un’importantissima fonte di conservazione diretta dei diritti e dei possedimenti territoriali dell’arcivescovado bolognese 5, ma allo stesso tempo essi
si fanno veicolo indiretto di ulteriori testimonianze manoscritte medievali
fino ad oggi inedite.
L’obiettivo del presente contributo è infatti presentare per la prima
volta quelle carte di guardia dei volumi dei Campioni costituite da frammenti di riuso. Come verrà di seguito esplicato, l’estrema eterogeneità
contenutistica e grafica non permetterà, in questa sede, di compiere un’analisi approfondita di ogni singolo lacerto, ma piuttosto si illustrerà da
una parte, il contesto di studi intorno ai frammenti di riuso, dall’altra si
introdurrà il lettore ad una prima conoscenza di queste fonti, anche mediante una schedatura di tipo catalografico (si veda l’appendice a questo
contributo), al fine di renderle accessibili, fruibili e di principiarne un
processo di valorizzazione.
Per frammenti di riuso si intendono dei lacerti generalmente di pergamena, più o meno estesi, di codici o documenti manoscritti di epoca
consultabili, a cura di M. Fanti, Bologna, Costa Editore, 2015, p. 140. Per il funzionamento
di tale apparato si vd. P. Prodi, Lineamenti dell’organizzazione diocesana in Bologna durante
l’episcopato del card. G. Paleotti, 1566-1597, in Problemi di vita religiosa in Italia nel Cinquecento
(Bologna, 2-6 sett. 1958), Padova, Antenore, 1960, pp. 386-387.
2
Il fondo è tutt’oggi in corso di inventariazione.
3
L’Archivio Generale, p. 142.
4
Si tratta del registro più antico, pubblicato in T. Casini, Sulla costituzione ecclesiastica
del Bolognese. II, Il campione vescovile del 1378, in «Atti e memorie della Deputazione di
storia patria per le province di Romagna», s. IV, VI, 1916, pp. 361-402.
5
Nonostante l’innegabile ricchezza di queste fonti, esse sono ancora poco studiate. A
tal proposito si segnala l’intervento tenuto dalla Dott.ssa Paola Foschi in occasione della
IX seduta del 2019 della Deputazione di storia patria per le province di Romagna: “I
Campioni della Mensa Vescovile di Bologna per la storia dei beni e diritti dei vescovi nel
Medioevo”, oggetto di pubblicazione in questa stessa sede editoriale, al quale si rimanda.
Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa”
361
medievale e moderna, scartati per varie ragioni e riutilizzati come materiale povero di legatoria, sovente come carte di guardia, rinforzi alle
legature o coperte di registri 6. Lo studio di questi frammenti ha da sempre
suscitato l’interesse degli studiosi, poiché essi possono rivelarsi testimoni
unici di tradizioni testuali scarne, di testi inediti, oppure rivelare autografi
sconosciuti. Ma solamente negli ultimi anni, grazie agli strumenti e alle
metodologie offerte dalle digital humanities, la critica ha iniziato a guardare
non più al singolo frammento, all’unicum, ma ad interi corpora di lacerti,
portando avanti campagne di censimento e catalogazione, con l’obiettivo,
da un lato, di riscoprire patrimoni totalmente ignoti, che talvolta possono
portare alla ricostruzione di parti di manoscritti a partire dai frammenti
superstiti, o, addirittura, di biblioteche andate perdute; dall’altro di incentivare la riflessione sulle motivazioni che hanno portato allo scarto di
determinate fonti manoscritte e alle tecniche del loro reimpiego 7.
La prima chiave di accesso a questa tipologia di fonti è costituita dalla
loro segnalazione in campagne di censimento, inventari e cataloghi 8. La
La bibliografia sul tema è piuttosto ampia, si forniscono solo alcuni riferimenti
orientativi: Élisabeth E. Pellegrin, Fragments et membra disiecta, in Ead., Bibliothèques
retrouvées. Manuscrits, bibliothèques et bibliophiles du Moyen Âge et de la Renaissance. Recueil
d’études publiées de 1938 à 1985, Parigi, editions du Centre national de la recherche
scientifique, 1988, pp. 343-364; E. Caldelli, I frammenti della Biblioteca Vallicelliana. Studio
metodologico sulla catalogazione dei frammenti dei codici medievali e sul fenomeno del riuso,
roma, istituto storico italiano per il medio evo, 2012; Frammenti di un discorso storico. Per
una grammatica dell’aldilà del frammento, a cura di C. Tristano, Spoleto, Fondazione Centro
Italiano di Studi sull’Alto Medioevo, 2018. Per quanto riguarda i frammenti conservati presso
l’AAB, si veda R. Napoletano, Frammenti membranacei di riuso. Metodologie e prospettive di
ricerca. Il caso dell’Archivio Generale Arcivescovile di Bologna, in IV Ciclo di Studi Medievali.
Atti del convegno (Firenze 4-5 giugno 2018), a cura di Gruppo di Ricerca NUME, Monza,
EBS Print, 2018, pp. 239-246; Ead., Un frammento del De mulieribus claris tra i registri
parrocchiali, in Intorno a Boccaccio/Boccaccio e dintorni 2018. Atti del Seminario internazionale di
studi (Certaldo Alta, Casa di Giovanni Boccaccio, 6-7 settembre 2018), a cura di S. Zamponi,
Firenze, Firenze University Press, 2020, pp. 205-216; Ead., L’Archivio Generale Arcivescovile
di Bologna e i frammenti manoscritti di Mons. Luigi Breventani, «TECA», X, 1, 2020, pp. 87-99.
7
In quest’ottica, anche presso l’AAB è in corso svolgimento il censimento sistematico,
la digitalizzazione e la catalogazione dei frammenti manoscritti di riuso ivi conservati,
grazie ad una convenzione tra l’archivio e il centro studi RAM dell’Università di Bologna
(https://ficlit.unibo.it/it/ricerca/centri-di-ricerca/ram, ultima cons.: 20/12/2020). In questo
contesto si situa il progetto di dottorato di chi scrive Sopravvivenze d’inchiostro. Catalogo
dei frammenti manoscritti di riuso dell’Archivio Generale Arcivescovile di Bologna. Parrocchie
Soppresse della Città (Tesi di dottorato in Paleografia Latina - Dipartimento di Filologia
Classica e Italianistica, Università di Bologna).
8
È quanto è stato fatto, ad esempio, per i lacerti rinvenuti presso la Biblioteca
Vallicelliana di Roma (cfr. E. Caldelli, ivi) oppure presso la Biblioteca Diocesana e
6
362
R. Napoletano
catalogazione dei frammenti manoscritti è un’operazione critica assai
articolata e per nulla meccanica; ciò è dovuto, innanzitutto, al fatto che
ogni oggetto manoscritto è un unicum, con caratteristiche sue proprie mai
completamente reiterabili, pertanto difficilmente incardinabile in schemi
e standard descrittivi fissi. Tale problematica è ancor di più accentuata
quando, invece di un manoscritto integro, si hanno solo dei lacerti, privi
quasi totalmente delle informazioni di contesto e lontani dalle forme
originali e di produzione, le quali ne permetterebbero un inquadramento
storico, artistico o paleografico più preciso.
Proprio a causa di queste complessità, il dibattito scientifico sul tema
è tutt’altro che concluso, e vive oggi di un crescente fervore, grazie ad un
approccio interdisciplinare 9 favorito, in particolar modo, dagli strumenti
informatici. Il supporto delle tecnologie digitali ha infatti rivoluzionato il
mondo della ricerca scientifica anche nel campo dei manoscritti. Banche
dati bibliografiche e testuali, digitalizzazioni di codici e documenti, edizioni digitali ed intere biblioteche online sono strumenti divenuti ormai
imprescindibili e fondamentali per gli studiosi, poiché permettono l’accesso – oltre che la gestione – a grandissimi e complessi patrimoni di dati
e di fonti. Le digital humanities hanno al tempo stesso cambiato, non solo
il modo di far ricerca, ma anche la velocità con la quale le informazioni
diventano obsolete. Ciò gioca a vantaggio della ricerca sui frammenti di
manoscritti, i quali, grazie alle digitalizzazioni condivise nel web, vengono resi fruibili su scala mondiale, aprendosi ad un dibattito critico che
ne consente un potenziale e constante aggiornamento delle conoscenze
a riguardo 10. I frammenti manoscritti che, come già ribadito, risultano
l’Archivio di Stato di Arezzo (cfr. G. Millesoli, Frammenti manoscritti conservati ad Arezzo.
Biblioteca Diocesana del Seminario. Archivio di Stato (1.1-26), Spoleto, Fondazione Centro
italiano di Studi sull’Alto Medioevo, 2014; L. Magionami, Frammenti manoscritti conservati
ad Arezzo. Archivio di Stato (2.1-2.51), Spoleto, Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto
Medioevo, 2016).
9
Il dialogo tra discipline che si occupano, secondo prospettive e metodi differenti,
dell’oggetto frammento è ben esplicato da Caterina Tristano: «il modo di affrontare lo
studio del frammento è interpretato in maniera diversa nei vari campi della conoscenza […]
dal confronto di vari approcci di analisi scientifica può emergere una visione intellettuale
condivisa, su cui fondare una sorta di “grammatica del frammento”, che può essere
declinata con strumentazioni proprie di ognuno dei campi d’indagine» cfr. C. Tristano,
Premessa, in Frammenti di un discorso storico. Per una grammatica dell’aldilà del frammento, a
cura di C. Tristano, Spoleto, Fondazione CISAM, 2018, p. IX-X.
10
A tal proposito si riportano le parole dei fondatori della prima rivista dedicate
ai frammenti di manoscritti, Fragmentology, nata in seno al portale Fragmentarium (per il
quale si legga la nota 12): «Digitization has not only revolutionized manuscript research, it
has also made Fragmentology possible for the first time. With few exceptions, traditional
Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa”
363
sovente difficili da inquadrare nel loro contesto originario, si adattano
particolarmente bene alle modalità descrittive digitali “aperte” 11. A tal
proposito si segnala il portale open access Fragmentarium 12, un laboratorio
di ricerca digitale che è, ad oggi, il principale centro internazionale per
l’inventariazione e la ricerca scientifica dei frammenti manoscritti.
Una delle innovazioni apportate alla descrizione dei frammenti da
Fragmentarium è di natura metodologica: ogni scheda inserita all’interno
del database viene associata ad un codice alfanumerico univoco, chiamato
Fragmentarium ID 13. Tale codice serve a identificare e rendere riconoscibile
un frammento (insieme ai suoi metadati), specialmente in quei casi in cui
la segnatura non appare essere il metodo più efficace. Infatti, spesso i frammenti non possiedono una propria segnatura, oppure riportano, quando
si trovano ancora in situ 14, la segnatura del volume o registro sul quale il
frammento è stato riutilizzato. Una simile situazione può generare ambiguità, poiché spesso capita che su un medesimo oggetto siano stati impiegati
più frammenti manoscritti provenienti da unità codicologiche differenti.
Fragmentarium raccoglie quindi migliaia di digitalizzazioni di frammenti con le relative schede di descrizione provenienti da numerosi istituti
fragment research has been characterized by chance finds. In terms of time, money, and
methodology, it was hardly possible to conduct systematic research on extensive collections
of fragments, especially in collections where a large part of their complete codices have
been poorly researched. The identification of texts alone required an inordinate amount
of time from persons with spectacular knowledge of a wide range of literature. Now,
however, advances in digital tools and the Internet have greatly facilitated this task, and
a student armed with an Internet browser can quickly achieve similar or better results»
cfr. W. Duba, C. Flüeler, Fragments and Fragmentology: Editorial, «Fragmentology», 1,
2018, pp.1-5. doi: 10.24446/2nbp.
11
Si tratta del concetto di catalogo aperto per la descrizione dei manoscritti,
perfettamente estendibile anche ai frammenti. A. Cartelli et al., Il catalogo aperto dei
manoscritti Malatestiani, in Kodikologie und Paläographie im digitalen Zeitalter = Codicology and
Palaeography in the Digital Age, a cura di M. Rehbein, P. Sahle, T. Schaßan, Norderstedt,
BoD, 2009, pp. 13-23.
12
https://fragmentarium.ms (ultima cons.: 20/12/2020).
13
Il Fragmentarium ID risponde alla necessità di riconoscere in maniera univoca
un manoscritto digitale e di centralizzare tutte le centinaia di migliaia di risorse online
riguardanti i manoscritti; tale iniziativa è anche alla base di un progetto promosso dall’IRHT
di Parigi denominato iSMi - International Standard Manuscript Identifier cfr. https://www.
manuscript-cultures.uni-hamburg.de/files/mss_cataloguing_2018/Cassin_pres.pdf (ultima
cons.: 20/12/2020).
14
Per frammento in situ si intende un lacerto di pergamena che svolge attualmente la
sua funzione di riuso, in qualità di materiale povero di legatoria, come carta di guardia,
rinforzi, coperte dei registri o volumi… cfr. F. Petrucci Nardelli, Legatura e scrittura.
Testi celati, messaggi velati, annunci palesi, Firenze, Olschki, 2007.
364
R. Napoletano
di conservazione da tutto il mondo, e tra questi figura anche l’Archivio
Generale Arcivescovile di Bologna 15.
Queste sintetiche premesse relative allo status quaestionis intorno ai
frammenti manoscritti, sono necessarie a comprendere al meglio la natura
delle carte di guardia dei Campioni della Mensa. Infatti, sette volumi dei
Campioni presentano frammenti di riuso, e alcuni di essi si trovano ancora
in situ, altri, invece, distaccati dalla loro sede di riuso e restaurati nel 1992.
Per questi ultimi, a causa di una diversa sensibilità sul tema rispetto ad
oggi, non si hanno indicazioni relative alle condizioni di reimpiego; ciò
ha determinato una perdita di informazioni rilevanti utili a comprendere
le modalità e le tecniche di riuso.
il lavoro di censimento 16 dei lacerti a guardia dei volumi ha permesso
la riscoperta di ventiquattro frammenti, otto di questi ancora in situ, attualmente privi di segnatura. Per ovviare a questo problema, si è scelto di
effettuare una schedatura di natura catalografica di ogni singolo lacerto
rivenuto 17, attribuendo alla scheda un numero progressivo (ispirandosi
quindi al principio del Fragmentarium ID), ed indicando in essa la segnatura
archivistica che si riferisce al volume dei Campioni che ospita, o ospitava
prima dell’intervento di distacco, il frammento.
i frammenti rinvenuti sono estremamente eterogenei tra loro, sia per
tipologia testuale, sia per datazione; per tale ragione non si effettuerà uno
studio mirato di ogni singolo frammento, bensì, in questa sede, si fornirà
15
Le schede descrittive, con le relative digitalizzazioni sono state effettuate da chi
scrive in seno alla già ricordata convenzione tra Archivio Generale Arcivescovile e il Centro
RAM. Esse sono consultabili ai seguenti link: F-axni (https://fragmentarium.ms/overview/Faxni); F-inz5 (https://fragmentarium.ms/overview/F-inz5); F-ynjf (https://fragmentarium.
ms/overview/F-ynjf); F-ew68 (https://fragmentarium.ms/overview/F-ew68); F-cl1d (https://
fragmentarium.ms/overview/F-cl1d); F-61y2 (https://fragmentarium.ms/overview/F-61y2);
F-ih5n (https://fragmentarium.ms/overview/F-ih5n); F-wwzv (https://fragmentarium.ms/
overview/F-wwzv); F-wgti (https://fragmentarium.ms/overview/F-wgti); F-2xdy (https://
fragmentarium.ms/overview/F-2xdy); F-gddf (https://fragmentarium.ms/overview/F-gddf);
F-tlng (https://fragmentarium.ms/overview/F-tlng); F-ra58 (https://fragmentarium.ms/
overview/F-ra58; F-m51w (https://fragmentarium.ms/overview/F-m51w); F-omr7 (https://
fragmentarium.ms/overview/F-omr7); F-tm77 (https://fragmentarium.ms/overview/Ftm77); F-nlbj (https://fragmentarium.ms/overview/F-nlbj); F-yfb6 (https://fragmentarium.
ms/overview/F-yfb6).
16
Un primo lavoro di censimento, che però è stato aggiornato, revisionato ed arricchito
in questa sede da chi scrive, è stato compiuto dalla Dott.ssa Chiara Burzo in occasione
della sua tesi magistrale dal titolo “Per un catalogo delle pergamene di riuso del fondo
Mensa dell’Archivio Generale Arcivescovile di Bologna” (Relatrice: Prof.ssa Maddalena
Modesti; Correlatrice: Prof.ssa Iolanda Ventura; Università di Bologna, a.a. 2017-2018).
17
Per la schedatura si rimanda all’appendice a p. 11.
Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa”
365
il primo strumento di accesso a tali fonti, ossia una schedatura corredata
da informazioni archivistiche, codicologiche, paleografiche e testuali, che
ne permettano un immediato riconoscimento all’interno del patrimonio
manoscritto dell’Archivio Arcivescovile.
Si è quindi deciso di illustrare le peculiarità dei frammenti seguendo
un criterio di tipo testuale, suddividendoli, cioè, in macro-aree di appartenenza.
Innanzitutto, si segnalano solamente due frammenti liturgico-musicali
(alle schede 9 e 10) riutilizzati come carte di guardia del Campione n° 20
dell’anno 1499. Si tratta di due bifogli di pergamena, parzialmente rifilati
ma in discreto stato di conservazione, provenienti entrambi da un graduale
scritto in un una gotica di prima formazione, dall’aspetto già compresso
ma ancora tondeggiante. La catena grafica appare regolare e abbastanza
spaziata, grazie alla totale assenza di curve contrapposte, caratteristica
dovuta all’adeguamento del testo alla scansione ritmica del tracciato
musicale, il quale è espresso in notazione quadrata. I bifogli presentano
capilettera semplici in inchiostro rosso con filigranature in blu; la notazione
è quadrata su tetragramma tracciato a inchiostro, rosso per il rigo del Fa e
giallo per il Do, e punta secca per le altre due righe. Da questa prima analisi, i bifogli risultano essere i due più vetusti del gruppo proveniente dai
Campioni, databili, su base paleografica, al XII secolo. La presenza di soli
due frammenti provenienti da un manoscritto liturgico è in controtendenza
rispetto ai dati emersi sia dai censimenti in altri fondi dell’AAB, dove i
frammenti liturgici risultano essere la tipologia maggiormente riscontrata,
sia in relazione alla tendenza generale riscontrata pressoché da tutti gli
studiosi di disiecta membra. Come è intuibile, tale preponderanza è dovuta
al fatto che durante tutto l’arco del medioevo, la gran parte dei manoscritti
prodotti era di tipologia liturgica 18, dato che ogni chiesa, o ente monastico,
doveva essere fornita di tutto quel complesso di manoscritti necessari al
corretto svolgimento della liturgia cristiana durante tutto l’arco dell’anno. Di conseguenza, questi codici erano costantemente consultati, perciò
soggetti a usura; inoltre, i cambiamenti grafici, la riforma della notazione
ad opera di Guido d’Arezzo e le riforme della liturgia, contribuivano ad
18
Come segnala Baroffio, «in Italia, ad esempio, verso l’anno 1000 dovevano circolare
almeno 200/250 pontificali: quelli conosciuti oggi si contano sulle dita di una mano. A metà
del XIV secolo le Chiese italiane avevano in uso probabilmente oltre 25.000 messali; sono
poche centinaia gli esemplari superstiti completi» cfr. G. Baroffio, Individuare recuperare
studiare valorizzare i frammenti librari liturgici, in «rivista internazionale di Musica Sacra»,
n. s., XL, 2019, p. 64.
366
R. Napoletano
un costante aggiornamento dei manoscritti e al relativo scarto di quelli
ritenuti oramai obsoleti. I supporti di resistente pergamena scartati, come
già ribadito, venivano quindi destinati al “riciclo”, divenendo spesso materiale di legatoria.
tornando alle maculature dei Campioni, quelle distaccate dal Campione n° 21 del 1502, riportano porzione del De finibus bonorum et malorum
di Cicerone 19 (schede 13, 14, 15, 16). Si tratta di quattro ritagli di bifogli di
pergamena facenti parte del medesimo manoscritto; seppur restaurati, lo
stato di conservazione è tutt’altro che ottimale: la lettura risulta difficoltosa
sia a causa di una perdita di tono dell’inchiostro bruno, sia per la presenza
di numerosissimi fori di tarlo. La scrittura è una minuscola di modulo piccolo e dai tratti fortemente disarticolati che sembra afferire al ceppo delle
scritture minuscole di tipo documentario, databile alla seconda metà del
XV secolo. Anche dai singoli lacerti, seppur rinvenuti in misura minore
rispetto ad altri, si percepisce il fermento culturale degli umanisti, che portò
alla riscoperta dei testi della classicità latina durante l’epoca umanistica 20.
Nei Campioni della Mensa del 1378, 1499 e 1513-24 si attestano otto
frammenti di natura giuridica; si tratta di ritagli membranacei di bifogli
provenienti da codici universitari databili tra il Xiii e il XiV secolo vergati
in littera bononiensis, riportanti parti del Corpus Iuris Civilis di Giustiniano
(schede 1, 2, 3, 11, 12, 17, 18), ad eccezione del frammento descritto nella
scheda 19, che riporta un commento al Decretum Gratiani. La presenza di
un cospicuo numero di frammenti di natura giuridica è certamente da
ricollegarsi alla fervente attività di produzione di manoscritti impiegati
nello Studium bolognese 21.
Per l’edizione del testo, si faccia riferimento a quella redatta nel 2005 da M. Tulli
Ciceronis scripta quae manserunt omnia. Fasc. 43. De finibus bonorum et malorum, a cura
di C. Moreschini, München-Lipzig, Bibliotheca scriptorum Graecorum et Romanorum
Teubneriana, 2005.
20
La bibliografia sul tema è sconfinata. R. Sabbadini, Le scoperte dei codici latini e
greci nei secoli XIV e XV, 1, Firenze, Sansoni, 1905; A. Petrucci, Libri, scrittori e pubblico
nel Rinascimento: guida storica e critica, Bari, Laterza, 1979; L. Gargan, Gli umanisti e la
biblioteca pubblica, in Le biblioteche nel mondo antico e medievale, a cura di G. Cavallo, Bari,
Laterza, 1988; G. Cavallo, Dalla parte del libro. Storie di trasmissione dei classici, Urbino,
Quattroventi, 2002.
21
Per la produzione di codici universitari a Bologna si veda, a titolo indicativo: G.
Orlandelli, Il libro a Bologna dal 1300 al 1330, documenti con uno studio su Il contratto di
scrittura nella dottrina notarile bolognese, Bologna, Zanichelli, 1959 ora in. G. Orlandelli,
Scritti, a cura di R. Ferrara, G. Feo, Bologna, Istituto per la storia dell’Università di Bologna,
1994; G. Battelli, Le pecie della glossa ordinaria al Digesto, al Codice e alle Decretali in un in
elenco bolognese del Trecento, in La critica del testo (Atti del II Congresso internazionale della
19
Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa”
367
Una sola testimonianza presenta un testo di ambito scolastico: si tratta
del frammento descritto nella scheda 24, che si trova in situ, reimpiegato
in qualità di controguardia, anteriore e posteriore, del volume 28 dei campioni, quello riferito all’anno 1538. Il testo del lacerto riporta una porzione
delle Summulae Logicales 22 di Petrus Hispanus 23, opera di logica alla base
del pensiero scolastico, citata anche da Dante Alighieri nel Paradiso: Ugo
da San Vittore è qui con elli, / e Pietro Mangiadore e Pietro Spano, / lo qual giù
luce in dodici libelli 24.
Ma la più corposa tipologia testuale attestata tra i lacerti dei Campioni
della Mensa è quella rappresentata dai documenti: ben nove frammenti
su ventiquattro. Si tratta di atti privati di pergamena vergati su registro,
perlopiù di origine bolognese 25. Tale preponderanza, non esclusiva dei
lacerti riutilizzati sui Campioni 26, mette in luce un’ulteriore sfaccettatura
del fenomeno dello scarto di materiale manoscritto, che investiva anche
società italiana di storia del diritto. Venezia, 18-22 settembre 1967), I, Firenze, Olschki, 1970,
pp. 3-22, ora in G. Battelli, Scritti scelti. Codici, documenti, archivi, Roma, Multigrafica,
1975, pp. 399-418; F. P. W. Soetermeer, La terminologie de la librairie à Bologne aux XIIIe et
XIVe siècle, in Terminologie de la vie intellectuelle au moyen âge (Actes du Colloque. Leyde-La
Haye, 20-21 septembre 1895), a cura di O. Weijers, Turnhout, Brepols, 1988, pp. 88-95; G.
Dolezalek, La pecia e la preparazione dei libri giuridici nei secoli XII-XIII, in Luoghi e metodi
di insegnamento nell’Italia medievale (secoli XII-XIV) (Atti del Convegno internazionale di
studi, Lecce-Otranto, 6-8 ottobre 1986), a cura di L. Gargan, O. Limone, Galatina, Congedo,
1989, pp. 201-2017; G. Murano, Copisti a Bologna (1265-1270), turnhout, Brepols, 2006; R.
Greci, Il libro universitario nel Medioevo tra interessi economici e significati simbolici, in Dalla
pecia all’ebook. Libri per l’università: stampa, editoria, circolazione e lettura. Atti del Convegno
internazionale di studi. Bologna, 21-25 ottobre 2008, a cura di G. P. Brizzi, M. G. Tavoni,
Bologna, CLUEB, 2009, p. 91-102.
22
Per il testo delle Summule Logicales, più propriamente Tractatus, si veda l’edizione
curata da De RijK: Tractatus, Called Afterwards Summulae logicales, First Critical Edition from
the Manuscripts with an Introdution by L.M. de Rijk, a cura di L. M. De Rijk, Assen, Van
Gorcum, 1972; ed anche L. M. De Rijk, On The Genuine text of Peter of Spain’s Summule
Logicales, in «Vivarium», 6, 1968, pp. 1-34.
23
La coincidenza tra Petrus Hispanus autore delle Summulae e papa Giovanni XXI è ancora
dibattuta, a tal propostito si veda L. M. De Rijk, On the Life of Peter of Spain, The Author
of The Tractatus, Called Afterwards Summule logicales, in «Vivarium», 8, 1970, pp. 123-54.
Sulla figura di papa Giovanni XXI si veda la voce a lui dedicata nell’enciclopedia dei
Papi da José Francisco Meirinhos (consultabile al https://www.treccani.it/enciclopedia/
giovanni-xxi_%28Enciclopedia-dei-Papi%29/ ultima cons. 21/01/2021).
24
Dante Alighieri, Commedia, Paradiso, Canto XII, vv. 133-135.
25
Per i singoli atti si rimanda alle schede 5, 6, 7, 8, 20, 21, 22, 23 dell’appendice.
26
Si riscontra, infatti, una situazione analoga anche in altri fondi archivistici censiti
dell’Archivio Arcivescovile, dove i frammenti documentari ammontano alle seguenti
percentuali: Parrocchie Soppresse della Città 31%; Raccolta Breventani 26%; Ricuperi
Attuariali 21%; Campioni della Mensa 30%; Foro Arcivescovile Sgabello III 11%.
368
R. Napoletano
atti di natura documentaria, i quali attestavano dei diritti: un fronte di
ricerca ancora scarsamente investigato dagli studiosi 27, che pone delle
problematicità peculiari. Alla base del riuso dei documenti vi era, come
sempre, la necessità di materiale di legatoria a basso costo, che portava allo
scarto di quelle scritture documentarie su pergamena, recanti atti non più
in corso di validità, generalmente in formato di registro (registro di conti,
protocolli notarili, scritture a carattere giudiziario etc.), abbinate sovente a
scritture più corsive, meno accurate e tracciate spesso currenti calami. A ciò
si aggiunge, molto probabilmente, una motivazione strettamente connessa
alle condizioni di conservazione e trasmissione dei documenti che, se non
ottimali, ne potevano comportare la dispersione e lo scarto.
Ed infine l’ultima delle ventiquattro maculature: tra i cinque frammenti
riutilizzati nel Campione della Mensa 12 dell’anno 1428 (scheda 4), vi è
un bifoglio distaccato e restaurato, probabilmente riutilizzato come carta
di guardia, scritto in una minuscola cancelleresca, in inchiostro nero per
il testo, rosso per le rubriche. Il frammento è costituito da un bifoglio di
pergamena che, quasi certamente, occupava una posizione centrale all’interno del fascicolo originario. Lo stato di conservazione non è ottimale, a
tal punto che la lettura del testo è possibile quasi esclusivamente mediante
l’utilizzo della lampada di Wood. La luce UV ha infatti permesso di individuare i capilettera semplici, in inchiostro blu o rosso, ornati da raffinate
filigranature. Nonostante le difficoltà di lettura, gli elementi paratestuali,
uniti alla presenza di verbi dispositivi come ordinamus, hanno consentito
di riconoscere nel testo del frammento delle norme di carattere statutario.
Il bifoglio riporta infatti le seguenti rubriche:
– De satisdatione prestanda racione productionis testium in criminali causa
(preceduta dal testo della rubrica De casibus in quibus quis debet personaliter stare detemptus et quanto tempore);
– Quod cytari debeat hiis de cuius preiudicio agitur;
– De actorum publicatione;
Sul tema si segnalano G. Declercq, Habent sua fata libelli et acta. La destruction de
textes, manuscrits et documents au Moyen Âge, in La destruction dans l’histoire. Pratiques et
discours, D. Engels, D. Martens, A. Wilkin, Bruxelles, P. Lang, 2013, pp. 129-161; M.L.
Mangini, Nuovi itinerari di ricerca sui protocolli milanesi del XIII secolo. Un frammento del
quaternus del notaio Giacomo (1275), in Sit liber gratus, quem servulus est operatus. Studi in
onore di Alessandro Pratesi per il suo 90° compleanno, a cura di P. Cherubini, G. Nicolaj,
I, Città del Vaticano, Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica, 2012,
pp. 549-563; M.L. Mangini, Materiali minori? L’Ambrosiano R 61 sup. e i suoi frammenti di
reimpiego, in «Quaderni degli Studi di Storia Medioevale e di Diplomatica», 1, 2018, 173190 doi 10.17464/9788867743247.
27
Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa”
369
– Infra quantum tempus criminalis causa terminetur;
– De penis et bannis quomodo et qualiter exigantur;
– De modo multarum;
– Quo procedatur contra fideiussores falsorum testium vel producentium eos.
tali rubriche, con i relativi testi, sono inerenti alla procedura processuale e delle pene relative ai delitti; esse sono presenti negli Statuti del
Comune di Bologna del 1335 (L. VIII rubr. 23-27; 36-37) 28, del 1352 (L. VI
rubr. 22-26; 35-36) 29 e del 1357 (L. VI rubr. 22-26; 35-36) 30. L’unica eccezione
è rappresentata dalla rubrica De penis et bannis quomodo et qualiter exigantur, che non è presente nei sopracitati Statuti, pertanto è da considerarsi,
almeno allo stato attuale degli studi, inedita. Nelle redazioni statutarie
appena menzionate, la rubrica De penis et bannis è sostituita da un’altra:
De contumacia et de inobediencia quomodo et qualiter puniantur et eius pena
exigatur. Anche su un piano contenutistico, le due rubriche presentano
testi differenti: De penis et bannis principia con Item sta(tuimus) [..20..] possit
mandare; De contumacia inizia con Cum contingat ut plurimum.
Per quanto concerne la datazione, la scrittura del lacerto si inserisce
perfettamente nel panorama grafico della metà del ’300 bolognese. Mani
molto simili si riscontrano proprio negli statuti del 1352 e del 1357; ma oltre
l’evidenza grafica, è proprio il dato testuale che permette di delimitare la
datazione del frammento, la quale, secondo una prima ipotesi, dovrebbe
essere compresa tra il 1335 e il 1375, poiché con lo Statuto del 1376 31 – e
poi anche con il successivo del 1389 32 – si viene a perdere la rubrica De
satisdatione prestanda racione productionis testium in criminali causa. il frammento di Statuto riutilizzato sul Campione della Mensa potrebbe rientrare
tra le prestigiose copie delle norme statutarie del Comune bolognese.
Prestigiosa perché scritta su pergamena (mentre le minute erano scritte
su carta) 33, di dimensioni perfettamente paragonabili a quelle degli Statuti
del 1335, 1352 e 1357 (attualmente il frammento misura 281 x 432 mm), e
con un apparato paratestuale e decorativo analogo agli Statuti sopracitati.
28
Bologna, Archivio di Stato (abbreviato ASBo), Comune-Governo, n. 43. Edizione:
Lo Statuto del Comune di Bologna dell’anno 1335, a cura di A. L. Trombetti Budriesi, 2 voll.,
Roma, Istituto Palazzo Borromini, 2008.
29
ASBo, Comune-Governo, n. 44.
30
ASBo, Comune-Governo, n. 45.
31
ASBo, Comune-Governo, n. 46.
32
ASBo, Comune-Governo, nn. 47-48.
33
Come il registro cartaceo contenete le minute degli Statuti del 1389 (ASBo, Governo
del Comune, Statuti, 52, n. 12).
370
R. Napoletano
La pratica di effettuare copie degli statuti comunali era consolidata già a
partire dalle redazioni duecentesche:
a Bologna, verosimilmente, dal 1237, si cominciò a organizzare regolarmente
l’ufficio degli statutari (già ricordati nel 1207) e dei loro notai: erano eletti il
1° gennaio di ogni anno con l’obbligo di consegnare i nuovi statuti riveduti,
corretti e trascritti in quattro copie entro il 1° giugno 34.
ed è dimostrato anche dalla celebre copia degli statuti del 1288 conservata
in Vaticano 35. Tuttavia non è da escludere che il frammento rifletta una
redazione statutaria ad ora sconosciuta, come pare suggerire la sua rubrica
inedita, specialmente se si accetta una datazione compresa tra il 1335 e il
1375: un periodo della storia di Bologna ricco di mutamenti istituzionali
e politici 36. Certo è che una situazione similare potrebbe risultare dallo
studio e dall’analisi dei numerosissimi frammenti statutari – di riuso e
non – conservati presso l’Archivio di Stato di Bologna, già inventariati da
Gina Fasoli 37, ma ad oggi, ancora del tutto inesplorati.
Nonostante siano stati illustrati i primi risultati di una ricerca giovane e,
per quanto riguarda nello specifico Campioni della Mensa, parziale, appare
lampante quale ricchezza sia custodita tra le disiecta membra dell’Archivio
Generale Arcivescovile di Bologna, e quanto grandi siano le potenzialità
di indagine. Proprio come una tessera di un puzzle, ogni lacerto manoscritto rinvenuto, si inserisce nel contesto storico, sociale e culturale che
ha prodotto il manoscritto da cui è stato “strappato”, ma anche in quello
che lo ha riutilizzato.
Studiare frammenti non consiste solo nell’andare a “caccia” del lacerto
più vetusto, miniato o interessante per questioni filologiche, ma significa
avere un approccio che preveda censimenti sistematici e cataloghi speciali
di interi corpora di lacerti, i quali, non solo mettano in luce un patrimonio
sterminato, del tutto sconosciuto ed inedito, ma permettano al contempo
34
A. L. Trombetti Budriesi, Gli statuti di Bologna e la normativa statutaria dell’Emilia
Romagna tra XII e XVI secolo, «Mélanges de l’École Française de Rome. Moyen Age», 126,
2, 2014, s.n.p. consultabile al https://journals.openedition.org/mefrm/2396 (ultima cons.
01/01/2021). doi: https://doi.org/10.4000/mefrm.2396.
35
Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, vat. lat. 2669.
36
Si veda A. L. Trombetti Budriesi, Bologna 1334-1376, in Bologna nel medioevo, a
cura di O. Capitani, Bologna, Bononia university press, 2007, pp. 761-866; ed anche
l’introduzione di Braidi Gli statuti del comune di Bologna degli anni 1352, 1357, 1376-1389
(Libri I-III), a cura di V. Braidi, Bologna, Deputazione di storia patria per le province di
Romagna. Ser. 1, Statuti, 2002, pp. IX-XLI.
37
G. Fasoli, Catalogo descrittivo degli Statuti Bolognesi conservati nell’Archivio di Stato
di Bologna, in «L’Archiginnasio», 26, 1931, pp. 34-57.
Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa”
371
di riflettere sull’intera esistenza di quel lembo di codice o documento, a
partire dalla sua originaria provenienza fino alla sua rifunzionalizzazione, alla sua nuova vita. Il frammento va infatti interpretato in relazione
al rapporto con il tutto di cui faceva parte al quale talvolta, poiché unico
superstite, si sostituisce 38.
Tab. 1. Frammenti rinvenuti nei Campioni della Mensa Vescovile.
Campione
della Mensa
CM n° 1, 1378
CM n° 12, 1428
CM n° 20, 1499
CM n° 21, 1502
CM n° 24, 1513-24
CM n° 27, 1534-38
N°
frammenti
N°
scheda
3
1
Giuridico
XIV sec.
2
Giuridico
XIV sec.
3
Giuridico
XIV sec.
4
Statutario
1335-1375
5
Documentario
XIV sec.
6
Documentario
XIV sec.
7
Documentario
XIV sec.
8
Documentario
XIV sec.
9
Liturgico
XII sec.
10
Liturgico
XII sec.
11
Giuridico
XIV sec.
12
Giuridico
XIV sec.
13
Letterario
XV sec.
14
Letterario
XV sec.
15
Letterario
XV sec.
16
Letterario
XV sec.
17
Giuridico
XIV sec.
18
Giuridico
XIII sec. fine - XIV
inizi
19
Giuridico
XIII sec. fine - XIV
inizi
20
Documentario
1458
21
Documentario
1397
22
Documentario
XV sec. seconda metà
5
4
4
3
3
Tipologia testuale
Datazione
T. Lancioni, Il tutto, in parte, in Frammenti di un discorso storico. Per una grammatica
dell’aldilà del frammento, a cura di C. Tristano, Spoleto, Fondazione Centro italiano di
Studi sull’Alto Medioevo, 2019, pp. 1-13.
38
372
R. Napoletano
Campione
della Mensa
CM n° 28, 1538
N°
frammenti
N°
scheda
2
23
Documentario
XV sec.
24
Scolastico
XIV sec.
Tipologia testuale
Datazione
APPENDICE
Si forniscono qui le schede identificative per i frammenti di riuso dei Campioni
della Mensa dell’Archivio Generale Arcivescovile di Bologna. La schedatura di
tipo catalografico è stata effettuata seguendo le linee guida di descrizione per i
manoscritti individuate dall’ICCU 39 e raccogliendo le riflessioni metodologiche
del più recente dibattito relativo agli standard descrittivi per i frammenti.
Scheda 1
Segnatura
Consistenza
Dimensioni
Interlinea
Linee scritte
Tecnica rigatura
Disposizione testo
Annotazioni
marginali
Inchiostri
Tipologia riuso
e data
Stato di
conservazione
Scrittura
Datazione
Origine
Lingua
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 1
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
mm 389×248
Dimensioni
mm 231×140
specchio scrittorio
mm 5
46
A secco
Foratura
Non riscontrabile
Su due colonne
Nell’intercolumnio di c.1r, di mano coeva de restitutione bonorum
paternorum. Della stessa mano si segnalano altre annotazioni
interlineari e segni di paragrafo
Bruno
Carta di guardia del Campione 1 dell’anno 1378
Restaurato e distaccato (1992): discreto stato di conservazione, si
segnala una perdita di tono dell’inchiostro, piccoli fori del supporto
ed alcune macchie di umidità, tratti che rendono, in alcuni punti,
scarsamente leggibile il testo.
Littera bononiensis
Mani
Unica mano
XIV sec.
Bologna (?)
Latino
Guida ad una descrizione uniforme dei manoscritti e al loro censimento, a cura di V.
Jemolo, M. Morelli, Roma, Istituto Centrale per il Catalogo Unico, 1990.
39
Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa”
Contenuto generico
Autore
Incipit
Note
Giuridico
Giustiniano
373
Titolo
Corpus Iuris Civilis,
Digestum, lib. 36, 1,
26-28
c.1r: habet. culpae plane
Explicit
c.1r: ad matrem
rationem reddere
transferrit fideicomc.1v: [fideicom]missum si non
c.1v: sempronium
iam puer
transferentur
A questo frammento risulta attaccato, ruotato di 90°, anche il
frammento della scheda 2, alla quale si rimanda
Scheda 2
Segnatura
Consistenza
Dimensioni
Interlinea
Linee scritte
Tecnica rigatura
Disposizione testo
Annotazioni
marginali
Inchiostri
Decorazioni
Glossa
Tipologia riuso
e data
Stato di
conservazione
Scrittura
Datazione
Origine
Lingua
Contenuto generico
Autore
Incipit
Note
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 1
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
mm 383×65
Dimensioni
mm 365×65
specchio scrittorio
mm 5
44
A piombo
Foratura
Non riscontrabile
Su due colonne (?)
Presenti, di mano coeva, intercalate al testo della glossa
Bruno per il testo, rosso per le rubriche e i capilettera semplici, blu
per i capilettera semplici
Capilettera semplici in inchiostro rosso, alternati a quelli in inchiostro
blu
Presente, commentario a corona
Carta di guardia del Campione 1 dell’anno 1378
Restaurato e distaccato (1992): discreto stato di conservazione, si
segnalano margini irregolari e una perdita di tono dell’inchiostro. Ciò,
unito alle ridotte dimensioni del frammento, rende il testo, in alcuni
punti, scarsamente leggibile.
Littera bononiensis
Mani
Unica mano
XIV sec.
Bologna (?)
Latino
Giuridico
Giustiniano
Titolo
Corpus Iuris Civilis,
Codex, lib. 2, 2.23.124.3-26.2
c.1r: [fi]deiussores qui
Explicit
c.1r: consequi
c.1v: in integrum
possint
c.1v: postule is
A questo frammento risulta attaccato, ruotato di 90°, anche il
frammento della scheda 1, alla quale si rimanda.
374
R. Napoletano
Scheda 3
Segnatura
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 1
Consistenza
ritaglio di bifoglio
Materiale
Dimensioni
mm 382×341
Dimensioni
mm 200×114
specchio scrittorio
Interlinea
mm 5
Linee scritte
45
Tecnica rigatura
A piombo
Disposizione testo
Su due colonne
Annotazioni
marginali
Presenti, di mano coeva, in interlinea al testo
Inchiostri
Bruno per il testo, rosso per le rubriche, i piè di mosca e i capilettera
semplici, blu per i piè di mosca e i capilettera semplici
Decorazioni
Capilettera semplici in inchiostro rosso, alternati a quelli in inchiostro
blu
Glossa
Presente, commentario a corona
Tipologia riuso
e data
Carta di guardia e rinforzo interno del dorso di rilegatura, del
Campione 1 dell’anno 1378
Stato di
conservazione
Restaurato e distaccato (1992): discreto stato di conservazione, si
segnalano margini irregolari e una perdita di tono dell’inchiostro ed
alcune lacerazioni dovute al riuso.
Scrittura
Littera bononiensis
Datazione
XIV sec.
Origine
Bologna (?)
Lingua
Latino
Contenuto generico
Giuridico
Autore
Giustiniano
Accursio (Glossa)
Incipit
c.1r: pr(a)eberi licentiam
Explicit
eundem
c.1v: deputandis sine quolibet
alio
c.2r: posse [in integrum]
c.2v: [restitu]tionis au[xilium
vobis esse ne]cessarium
Foratura
Mani
Pergamena
Non riscontrabile
Unica mano
Locazione
Titolo
Corpus Iuris Civilis,
Codex,
c.1r: lib.2, 7.22.3 c.1v: lib. 2, 7.25.326.6
c.2r: lib. 2, 2.21.5.123.1
c.2v: lib. 2, 2.26.428.1
c.1r: ceteris solaciis
isdem turonibus
c.1v: tempus
eorum adesse
quemquam
c. 2r: paternis
vendidisti, pr(a)
estare non co[geris]
c.2v: creditoribus
fiunt minoribus
Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa”
375
Scheda 4
Segnatura
Consistenza
Dimensioni
Interlinea
Linee scritte
Tecnica rigatura
Disposizione testo
Annotazioni
marginali
Inchiostri
Decorazioni
Tipologia riuso
e data
Stato di
conservazione
Scrittura
Datazione
Origine
Lingua
Contenuto generico
Incipit
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 12
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
mm 347×414
Dimensioni
mm 263×168
specchio scrittorio
mm 5
48
Non riscontrabile
Foratura
Non riscontrabile
A piena pagina
Presente, di mano coeva, nel margine sx di c.1r
Bruno per il testo, rosso per le rubriche, i piè di mosca e i capilettera
decorati; blu per i capilettera decorati
Capilettera filigranati in inchiostro rosso e blu
Carta di guardia del Campione 12 dell’anno 1428
Restaurato e distaccato (1992): discreto stato di conservazione, si
segnalano margini irregolari e una perdita di tono dell’inchiostro,
macchie di umidità ed alcune lacerazioni dovute al riuso. Tutti questi
elementi rendono, in alcuni punti, illeggibile il testo.
Littera minuta corsiva
Mani
Unica mano
1335-1375
Bologna
Latino
Norme statutarie del Comune di Bologna
testem vel falsum
habeant et dare volit quos dare Explicit
testi[monium]
possit
Scheda 5
Segnatura
Consistenza
Dimensioni
Interlinea
Linee scritte
Tecnica rigatura
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 12
Ritaglio di bifoglio (?)
Materiale
Pergamena
mm 387×295
Dimensioni
mm 387×241
specchio scrittorio
mm 7
53
Non riscontrabile
Foratura
Non riscontrabile
Disposizione testo
A piena pagina
Inchiostri
Bruno
Tipologia riuso
e data
Carta di guardia del Campione 12 dell’anno 1428
Stato di
conservazione
Restaurato e distaccato (1992): pessimo stato di conservazione, i
margini sono fortemente irregolari, l’inchiostro ha perso di tono e il
supporto è completamente tarlato, ciò ne impedisce, quasi totalmente,
la lettura
376
R. Napoletano
Scrittura
Datazione
Origine
Lingua
Contenuto generico
Littera minuta corsiva
XIV sec.
Bologna
Latino
Documentario
Mani
Unica mano
Incipit
A[ctum]
Explicit
Atti
privati
su
registro
et Thomasinus
Note
Si segnala la presenza di un titolo posto centralmente, a metà pagina,
in inchiostro bruno e della medesima mano: Die quintodecimo aprilis
Scheda 6
Segnatura
Consistenza
Dimensioni
Interlinea
Linee scritte
Tecnica rigatura
Disposizione testo
Inchiostri
Tipologia riuso
e data
Stato di
conservazione
Scrittura
Datazione
Origine
Lingua
Contenuto generico
Incipit
Note
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 12
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
mm 205×370
Dimensioni
mm 146×167
specchio scrittorio
6
28
Non riscontrabile
Foratura
Non riscontrabile
A piena pagina
Bruno
Carta di guardia del Campione 12 dell’anno 1428
Restaurato e distaccato (1992): cattivo stato di conservazione, i margini
sono lievemente irregolari, sono presenti fori di tarlo si riscontra
una perdita di tono dell’inchiostro. Il verso della pergamena appare
totalmente illeggibile
Littera minuta corsiva
Mani
Unica mano
XIV sec.
Bologna
Latino
Documentario
Atto privato
et successores suos, iuxta
Explicit
bona dicti monasterii
Anibalem
Il frammento sembrerebbe palinsesto. Si nota una scriptio inferior
vergata da una mano coeva, ma l’orientamento del testo è ruotato di
90° rispetto a quello della scriptio superior
Scheda 7
Segnatura
Consistenza
Dimensioni
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 12
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
mm 407×240
Dimensioni
mm 397×225
specchio scrittorio
Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa”
Interlinea
Linee scritte
Tecnica rigatura
Disposizione testo
Annotazioni
marginali
Inchiostri
Tipologia riuso
e data
Stato di
conservazione
Scrittura
Datazione
Origine
Lingua
Contenuto generico
Incipit
mm 7
66
Non riscontrabile
A piena pagina
Presenti, di mano coeva
377
Foratura
Non riscontrabile
Bruno
Carta di guardia del Campione 12 dell’anno 1428
Restaurato e distaccato (1992): Discreto, l’inchiostro ha perso di
tono, si riscontrano alcuni fori di farlo e i fori marginali di cucitura al
Campione della Mensa, 12
Littera minuta corsiva
Mani
Unica mano
XIV sec.
Bologna
Latino
Documentario
Atti
privati
su
registro
lato pelo: ut non
Explicit
lato pelo: predictam
contrafa(cere) sub pena
nonationem scribere
centum
[..6..] in memorialis
lato carne: die vigesimo
lato carne: et
primo mensis augusti
epistole
Scheda 8
Segnatura
Consistenza
Dimensioni
Interlinea
Linee scritte
Tecnica rigatura
Disposizione testo
Annotazioni
marginali
Inchiostri
Tipologia riuso
e data
Stato di
conservazione
Scrittura
Datazione
Origine
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 12
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
mm 270×331
Dimensioni
mm 250×110
specchio scrittorio
mm 6
36
Non riscontrabile
Foratura
Non riscontrabile
A piena pagina
Presenti, di mano coeva
Bruno
Carta di guardia del Campione 12 dell’anno 1428
Restaurato e distaccato (1992): Cattivo, l’inchiostro ha perso di tono,
i margini risultano essere fortemente irregolari, si riscontrano alcuni
fori di farlo e i fori marginali di cucitura al Campione della Mensa, 12.
Tutto ciò ne impedisce una chiara lettura del contenuto.
Littera minuta corsiva
Mani
Unica mano
XIV sec.
Bologna
378
Lingua
Contenuto generico
Incipit
Note
R. Napoletano
Latino
Documentario
Atto privato su
registro
lato pelo: non riscontrabile Explicit
lato pelo:
lato carne: non riscontrabile
consignavit ac
lato carne: Ego
Rodulfus
Si segnala la presenza del signum notarii (notaio Rodolfo)
Scheda 9
Segnatura
Consistenza
Dimensioni
Interlinea
Linee scritte
Righe notazione
Tecnica rigatura
Disposizione testo
Inchiostri
Decorazioni
Tipologia riuso
e data
Stato di
conservazione
Scrittura
Notazione
Datazione
Origine
Lingua
Contenuto generico
Incipit
Note
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 20
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
mm 334×422
Dimensioni
mm 243×115
specchio scrittorio
mm 21
12
2
A secco
Foratura
Non riscontrabile
A piena pagina
Bruno per il testo e la notazione, rosso e giallo per il rigaggio, rosso per
le rubriche, le iniziali semplici e ritoccate, rosso e blu per le in iniziali
decorate
Capilettera filigranati
Carta di guardia del Campione 20 dell’anno 1499
Restaurato e distaccato (1992): Discreto, margini irregolari, l’inchiostro
ha perso di tono, si riscontrano numerosi fori di tarlo
Gotica rotunda
Mani
Unica mano
Quadrata
sec. XII
italia
Latino
Liturgico
Graduale
c.1: tuo. Miserere mei
Explicit
c.1: in te Domine
c.2: peccare
speravi
c.2: in deum
prote[ctorem] et in
[locum] refugi[i]
I frammenti 9 e 10 provengono dalla medesima unità codicologica
Scheda 10
Segnatura
Consistenza
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 20
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa”
379
Dimensioni
mm 334×422
Interlinea
Linee scritte
Righe notazione
Tecnica rigatura
mm 21
12
2
A secco
Disposizione testo
Inchiostri
A piena pagina
Bruno per il testo e la notazione, rosso e giallo per il rigaggio, rosso per
le rubriche, il titolo corrente, le iniziali semplici e ritoccate, rosso e blu
per le in iniziali decorate
Capilettera filigranati
Carta di guardia del Campione 20 dell’anno 1499
Decorazioni
Tipologia riuso
e data
Stato di
conservazione
Scrittura
Notazione
Datazione
Origine
Lingua
Contenuto generico
Incipit
Note avventizie
Note
Dimensioni
mm 243×115
specchio scrittorio
Foratura
Presente,
nel
margine dx di c.1r
Restaurato e distaccato (1992): Discreto, margini irregolari, l’inchiostro
ha perso di tono, si riscontrano numerosi fori di tarlo
Gotica rotunda
Mani
Unica mano
Quadrata
sec. XII
italia
Latino
Liturgico
Graduale
c.1: fac mecum Domine
Explicit
c.1: condemnabo iam
c.2: miserere michi Domine
amplius no[li]
c.2: iustificationes
tuas
Si riscontrano calcoli matematici nel margine sx di c.1v di mano del
XV sec.
I frammenti 10 e 9 provengono dalla medesima unità codicologica
Scheda 11
Segnatura
Consistenza
Dimensioni
Interlinea
Linee scritte
Tecnica rigatura
Disposizione testo
Annotazioni
marginali
Inchiostri
Decorazioni
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 20
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
mm 393×264
Dimensioni
mm 240×135
specchio scrittorio
mm 5
46
A piombo
Foratura
non riscontrabile
Su due colonne
Presenti, di mano coeva, in interlinea al testo
Bruno per il testo, rosso per le rubriche, i piè di mosca, il titolo corrente
e i capilettera semplici, blu e rosso per le iniziali decorate
Capilettera semplici e capilettera filigranati
380
Glossa
Tipologia riuso
e data
Stato di
conservazione
Scrittura
Datazione
Origine
Lingua
Contenuto generico
Autore
Incipit
Note
R. Napoletano
Presente, commentario a corona
Carta di guardia (?) del Campione 20 dell’anno 1499
Restaurato e distaccato (1992): cattivo stato di conservazione, si
segnalano margini irregolari e una forte perdita di tono dell’inchiostro,
macchie di umidità e numerosi fori di tarli
Littera bononiensis
Mani
Unica mano
XIV sec.
Bologna (?)
Latino
Giuridico
Titolo
Corpus Iuris Civilis,
Giustiniano
Accursio (Glossa)
Digestum, lib. 3,
5.26-33
c.1r: [mi]nore annis cum
Explicit
c.1v: quam
haberent
admittendum puto ut
I frammenti 11 e 12 provengono dalla medesima unità codicologica
Scheda 12
Segnatura
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 20
Consistenza
ritaglio di bifoglio
Materiale
Dimensioni
mm 396×520
Dimensioni
mm 240×130
specchio scrittorio
Interlinea
mm 5
Linee scritte
46
Tecnica rigatura
A piombo
Disposizione testo
Su due colonne
Annotazioni
marginali
Presenti, di mano coeva, in interlinea al testo
Inchiostri
Bruno per il testo, rosso per le rubriche, i piè di mosca, il titolo corrente
e i capilettera semplici, blu e rosso per le iniziali decorate. Blu, nero e
altri per la decorazione
Decorazioni
Capilettera semplici e capilettera filigranati; capolettera
decorazioni fitotomorfe e miniatura figurata in c.2r
Glossa
Presente, commentario a corona
Tipologia riuso
e data
Carta di guardia (?) del Campione 20 dell’anno 1499
Stato di
conservazione
Restaurato e distaccato (1992): cattivo stato di conservazione, si
segnalano margini irregolari e una forte perdita di tono dell’inchiostro,
macchie di umidità e numerosi fori di tarli
Scrittura
Littera bononiensis
Datazione
XIV sec.
Origine
Bologna (?)
Lingua
Latino
Foratura
Mani
Pergamena
Non riscontrabile
Unica mano
con
Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa”
Contenuto generico
Autore
Incipit
Note
Giuridico
Giustiniano
Accursio (Glossa)
381
Titolo
Corpus Iuris Civilis,
Digestum,
c.1: lib. 1, 6.1-7.5
c.2: lib. 1, 1.1-1.12
c.1r: simus eiu[..10..]t legum Explicit
c.1v: dicimus
c.2r: cognita in servos suos
c.2v: in adoptionem
I frammenti 12 e 11 provengono dalla medesima unità codicologica
Scheda 13
Segnatura
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 21
Consistenza
ritaglio di bifoglio
Materiale
Dimensioni
mm 164×331
Dimensioni
mm 137×90
specchio scrittorio
Interlinea
mm 4
Linee scritte
22
Tecnica rigatura
Non riscontrabile
Disposizione testo
A piena pagina
Inchiostri
Bruno
Tipologia riuso
e data
Rinforzo per la legatura del Campione 21 dell’anno 1502
Stato di
conservazione
Restaurato e distaccato (1992): cattivo stato di conservazione, si
segnalano una forte perdita di tono dell’inchiostro e numerosi fori di
tarli
Scrittura
Cancelleresca italica
Datazione
XV sec.
Origine
italia
Lingua
Latino
Contenuto generico
Letterario
Autore
Foratura
Pergamena
Non riscontrabile
Mani
Unica mano
Marco tullio Cicerone
Titolo
De finibus bonorum
et malorum
Incipit
voluptas sed quid ille dicat e
quo efficitur
Explicit
num igitur postea
cense[t a]nxio animo
aut sullicito
Note
I frammenti 13, 14, 15, e 16 provengono dalla medesima unità
codicologica
Scheda 14
Segnatura
Consistenza
Dimensioni
Interlinea
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 21
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
mm 71×261
Dimensioni
mm 12×90
specchio scrittorio
mm 4
382
R. Napoletano
Linee scritte
3
Tecnica rigatura
Non riscontrabile
Disposizione testo
A piena pagina
Inchiostri
Tipologia
data
Foratura
Non riscontrabile
Bruno
riuso
Stato
conservazione
e Rinforzo per la legatura del Campione 21 dell’anno 1502
di Restaurato e distaccato (1992): cattivo stato di conservazione, si
segnalano una forte perdita di tono dell’inchiostro e numerosi fori di
tarli
Scrittura
Cancelleresca italica
Datazione
XV sec.
Mani
Unica mano
Origine
italia
Lingua
Latino
Contenuto generico
Letterario
Autore
Marco tullio Cicerone
Titolo
De finibus bonorum
et malorum
Incipit
quod quidem ego a principio
ita me
Explicit
etiam legibus partam
que quidem
Note
I frammenti 13, 14, 15, e 16 provengono dalla medesima unità
codicologica. Inoltre, il frammento 14 corrisponde alla porzione di
bifoglio inferiore del frammento 15
Scheda 15
Segnatura
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 21
Consistenza
ritaglio di bifoglio
Materiale
Dimensioni
mm 236×329
Dimensioni
mm 150×90
specchio scrittorio
Interlinea
mm 4
Linee scritte
26
Tecnica rigatura
Non riscontrabile
Disposizione testo
A piena pagina
Inchiostri
Bruno
Tipologia riuso
e data
Rinforzo per la legatura del Campione 21 dell’anno 1502
Stato di
conservazione
Restaurato e distaccato (1992): cattivo stato di conservazione, si
segnalano una forte perdita di tono dell’inchiostro e numerosi fori di
tarli
Scrittura
Cancelleresca italica
Datazione
XV sec.
Origine
italia
Lingua
Latino
Contenuto generico
Letterario
Foratura
Mani
Pergamena
Non riscontrabile
Unica mano
Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa”
383
Autore
Marco tullio Cicerone
Titolo
De finibus bonorum
et malorum
Incipit
voluptatum si autem ad
animum falsum est quod
Explicit
ergo et probandum
[i]ta etiam laudabi[4]
au[6]tum ita sit ut
quod
Note
I frammenti 13, 14, 15, e 16 provengono dalla medesima unità
codicologica. Inoltre, il frammento 14 corrisponde alla porzione di
bifoglio inferiore del frammento 15
Scheda 16
Segnatura
Consistenza
Dimensioni
Interlinea
Linee scritte
Tecnica rigatura
Disposizione testo
Annotazioni
marginali
Inchiostri
Tipologia riuso
e data
Stato di
conservazione
Scrittura
Datazione
Origine
Lingua
Contenuto generico
Autore
Incipit
Note
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 21
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
mm 239×338
Dimensioni
mm 150×90
specchio scrittorio
mm 4
3
Non riscontrabile
Foratura
Non riscontrabile
A piena pagina
Presenti, di mano coeva, nel margine dx
Bruno
Rinforzo per la legatura del Campione 21 dell’anno 1502
Restaurato e distaccato (1992): cattivo stato di conservazione, si
segnalano una forte perdita di tono dell’inchiostro e numerosi fori di
tarli
Cancelleresca italica
Mani
Unica mano
XV sec.
italia
Latino
Letterario
Marco tullio Cicerone
Titolo
De finibus bonorum
et malorum
[c]um optimos viros tum
Explicit
quam reliquo o[r]
doctissimos homines
natu vill[e dele]ctarii
est magne
I frammenti 13, 14, 15, e 16 provengono dalla medesima unità
codicologica
Scheda 17
Segnatura
Consistenza
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 24
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
384
R. Napoletano
Dimensioni
mm 306×440
Interlinea
Linee scritte
Tecnica rigatura
Disposizione testo
Annotazioni
marginali
Inchiostri
Decorazione
Tipologia riuso e
data
Stato di
conservazione
Scrittura
Datazione
Origine
Lingua
Contenuto generico
Autore
mm 4
45
Non riscontrabile
Foratura
Non riscontrabile
A piena pagina
Presenti, a margine e nell’intercolumnio, di mano coeva
Note
Dimensioni
mm 190×107
specchio scrittorio
Bruno per il testo, rosso e blu per le decorazioni e i piè di mosca
Capolettera semplice e capilettera filigranati
Controguardia anteriore e posteriore della coperta del Campione 24
dell’anno 1513-1524
In situ. Buono stato di conservazione, si rileva solo una lieve perdita
di tono dell’inchiostro
Textualis
Mani
Due mani
XIV sec.
Francia (?)
Latino
Giuridico
Giustiniano
Titolo
Corpus Iuris Civilis,
Digestum,
c.1: lib. 1, 6.1-7.5
c.2: lib. 1, 1.1-1.12
I frammenti 17, 18, 19 provengono da unità codicologiche differenti,
ma sono stati riutilizzati sul medesimo registro
Scheda 18
Segnatura
Consistenza
Dimensioni
Interlinea
Linee scritte
Tecnica rigatura
Disposizione testo
Inchiostri
Tipologia riuso
e data
Stato di
conservazione
Scrittura
Datazione
Origine
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 24
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
mm 310×190
Dimensioni
Non riscontrabile
specchio scrittorio
4
75
Non riscontrabile
Foratura
Non riscontrabile
A piena pagina
Bruno
Controguardia della ribalta del Campione 24 dell’anno 1513-1524
In situ. Discreto stato di conservazione, si riscontra una lacerazione
del supporto in corrispondenza della piega del risvolto della coperta
del Campione
Textualis
Mani
Unica mano
sec. XIII fine - XIV inizi
italia
Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa”
385
Lingua
Latino
Contenuto generico
Glossa di un testo di ambito giuridico
Note
I frammenti 17, 18, 19 provengono da unità codicologiche differenti,
ma sono stati riutilizzati sul medesimo registro
Scheda 19
Segnatura
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 24
Consistenza
ritaglio di bifoglio
Materiale
Dimensioni
mm 338×525
Dimensioni
330×187
specchio scrittorio
Interlinea
4
Linee scritte
83
Tecnica rigatura
A secco
Disposizione testo
Su due colonne
Annotazioni
marginali
Presenti, sia nei margini, sia nell’intercolumnio, di almeno due mani
differenti
Inchiostri
Bruno per il testo, rosso per le annotazioni marginali, rosso e blu per
i capilettera
Decorazione
Capilettera semplici
Tipologia riuso
e data
Carte di guardia del Campione 24 dell’anno 1513-1524
Stato di
conservazione
In situ. Mediocre stato di conservazione, in numerosi l’inchiostro ha
perso di tono rendendo illeggibile il testo, se non con l’ausilio della
lampada di Wood
Scrittura
Textualis
Datazione
sec. XIII fine - XIV inizi
Origine
Italia (?)
Lingua
Latino
Contenuto generico
Commento al Decretum Gratiani (?)
Incipit
dat pauperi ellimosinam non
ex caritate sed ut remo
Note
I frammenti 17, 18, 19 provengono da unità codicologiche differenti,
ma sono stati riutilizzati sul medesimo registro
Foratura
Mani
Explicit
Pergamena
Non riscontrabile
Unica mano
Nullus severiorem
et non ne severior
fuit illa
Scheda 20
Segnatura
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 27
Consistenza
ritaglio di bifoglio
Materiale
Dimensioni
mm 241×320
Dimensioni
mm 195×130
specchio scrittorio
Interlinea
5
Pergamena
386
Linee scritte
Tecnica rigatura
Disposizione testo
Inchiostri
Decorazione
Tipologia riuso
e data
Stato di
conservazione
Scrittura
Datazione
Origine
Lingua
Contenuto generico
Incipit
Note
R. Napoletano
34
Non riscontrabile
Foratura
Non riscontrabile
A piena pagina
Bruno
Capolettera di modulo ingrandito con svolazzi
Controguardia anteriore del Campione 27 dell’anno 1534-1537
In situ. Buono stato di conservazione
Semigotica documentaria
1458 febbraio 16
Bologna
Latino
Documentario
Mani
Quattro mani
Copia di atti
privati su registro
(compravendita)
c.1: In Christi nomine amen
Explicit
c.1: atque relaxavit
c.2: et suos heredes dicto
dicto venditore
emptore
ibidem presenti
c.2: officio registri
communis
i frammenti 20, 21 e 22, pur essendo riutilizzati sul medesimo
volume, provengono da unità codicologiche differenti
Scheda 21
Segnatura
Consistenza
Dimensioni
Interlinea
Linee scritte
Tecnica rigatura
Disposizione testo
Inchiostri
Tipologia riuso
e data
Stato di
conservazione
Scrittura
Datazione
Origine
Lingua
Contenuto generico
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 27
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
mm 240×320
Dimensioni
mm 190×120
specchio scrittorio
4
37
Non riscontrabile
Foratura
Non riscontrabile
A piena pagina
Bruno
Carte di guardia del Campione 27 dell’anno 1534-1537
In situ. Buono stato di conservazione, si rileva una lieve perdita di
tono dell’inchiostro
Minuscola
cancelleresca
Mani
Unica mano
italica
1397 gennaio 17
Bologna
Latino
Documentario
Locatio ad affictum
Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa”
Incipit
Note
In Christi nomine amen
387
de sancto Gregorio
notarius de mense
m[..3..]
i frammenti 20, 21 e 22, pur essendo riutilizzati sul medesimo volume,
provengono da unità codicologiche differenti
Explicit
Scheda 22
Segnatura
Consistenza
Dimensioni
Interlinea
Linee scritte
Tecnica rigatura
Disposizione testo
Inchiostri
Decorazione
Tipologia riuso
e data
Stato di
conservazione
Scrittura
Datazione
Origine
Lingua
Contenuto generico
Incipit
Note
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 27
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
mm 177×315
Dimensioni
mm 155×156
specchio scrittorio
4
35
Non riscontrabile
Foratura
Non riscontrabile
A piena pagina
Bruno
Capilettera semplici
Carte di guardia del Campione 27 dell’anno 1534-1537
In situ. Buono stato di conservazione
Semigotica documentaria
XV sec. seconda metà
italia
Latino
Documentario
in cappella sancti Iosep
Mani
Unica mano
cessatum fuerit,
sub pena tante
quantitatis pecunie
quanta
i frammenti 20, 21 e 22, pur essendo riutilizzati sul medesimo volume,
provengono da unità codicologiche differenti
Explicit
Scheda 23
Segnatura
Consistenza
Dimensioni
Interlinea
Linee scritte
Tecnica rigatura
Disposizione testo
Inchiostri
Tipologia riuso
e data
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 28
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
mm 338×525
Dimensioni
mm 330×187
specchio scrittorio
4
39
A secco
Foratura
Non riscontrabile
A piena pagina
Bruno
Controguardia del Campione 28 dell’anno 1538
388
Stato di
conservazione
Scrittura
Datazione
Origine
Lingua
Contenuto generico
Incipit
Note
R. Napoletano
In situ. Buono stato di conservazione, si riscontra una lieve perdita di
tono dell’inchiostro e numerosi fori e lacci di cucitura della legatura.
Semigotica documentaria
Mani
Unica mano
XV sec.
Bologna
Latino
Documentario
Atti privati su
registro
c.1: ubi et in [..n..] et suos Explicit
c.1: dictarum
heredes voluit
gabellarum ex [..4..]
c.2: omnium rerum lite
per d[..3..] petium
perpetuo non inferendo
[..10..]
c.2: aut alium vel
alias aliqua vestra
vel [....]
I frammenti 23 e 24, pur essendo stati riutilizzati sul medesimo
volume, provengono da unità codicologiche differenti
Scheda 24
Segnatura
Consistenza
Dimensioni
Interlinea
Linee scritte
Tecnica rigatura
Disposizione testo
Inchiostri
Decorazione
Tipologia riuso
e data
Stato di
conservazione
Scrittura
Datazione
Origine
Lingua
Contenuto generico
Autore
Incipit
Note
AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 28
ritaglio di bifoglio
Materiale
Pergamena
mm 338×525
Dimensioni
mm 330×187
specchio scrittorio
4
35
A secco
Foratura
Non riscontrabile
Su due colonne
Bruno per il testo, rosso per iniziali ritoccate e i piè di mosca
iniziali ritoccate
Controguardia del Campione 28, dell’anno 1538
In situ. Discreto stato di conservazione, l’inchiostro ha perso di tono
rendendo necessario, in alcuni punti, l’utilizzo della lampada di Wood
Textualis
Mani
Unica mano
XIV sec.
italia
Latino
Scolastico
Petrus Hispanus
Titolo
Tractatus /
Summulae
logicales
c.1:de fine principali et
Explicit
c.1: principio
c.2: segno paragrafo omnis
aliarum arcium
segno paragrafoomnis
negarentur
c.2: ponit istam
esse
I frammenti 23 e 24, pur essendo stati riutilizzati sul medesimo
volume, provengono da unità codicologiche differenti