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Le carte di guardia dei "Campioni della mensa"

2021, Atti e Memorie. Deputazione di Storia Patria per le Provincie di Romagna

L'articolo provvede a fornire una prima descrizione dei frammenti di manoscritti, provenienti da codici e documenti, riutilizzati in qualità di carte di guardia dei registri denominati «Campioni della Mensa» della Chiesa di Bologna. Si tratta di materiale totalmente inedito ed eterogeneo, sia per contenuti che per datazione, il cui studio pone l'accento sulla necessità di censire, indagare e catalogare i grandi giacimenti di frammenti di riuso presenti in ogni istituto che conserva patrimonio manoscritto di epoca medievale e moderna.

ISSN 0393-7216 Le CArte Di GUArDiA DEI “CAMPIONI DELLA MENSA” roBertA NAPoLetANo* Riassunto L’articolo provvede a fornire una prima descrizione dei frammenti di manoscritti, provenienti da codici e documenti, riutilizzati in qualità di carte di guardia dei registri denominati «Campioni della Mensa» della Chiesa di Bologna. Si tratta di materiale totalmente inedito ed eterogeneo, sia per contenuti che per datazione, il cui studio pone l’accento sulla necessità di censire, indagare e catalogare i grandi giacimenti di frammenti di riuso presenti in ogni istituto che conserva patrimonio manoscritto di epoca medievale e moderna. Parole chiave: frammenti, manoscritti, Chiesa di Bologna. Abstract The article offers a first description of manuscript fragments, coming from codes and documents, reused as guard leaf for the registers called “Campioni della Mensa” of the Church of Bologna. They are totally unpublished fragments, that cover a wide chronological period and they are diversified for contents. Their study emphasizes the need to survey, investigate and catalog the large deposits of reused fragments that are present in every institution that preserves manuscript heritage. Keyword: fragments, manuscripts, Church of Bologna. A partire dal X secolo e fino alla prima metà del secolo XIX, la documentazione prodotta dalla Chiesa di Bologna, ossia dal Vescovo e dal suo apparato amministrativo – Curia vescovile, Cancelleria, Fori Ecclesiastici e Capitolo della Cattedrale – si è sedimentata in tre distinti archivi: quello del Capitolo della Cattedrale, quello della Mensa vescovile e quello della Curia. Il complesso di beni e redditi destinati al sostentamento economico del Vescovo nell’esercizio delle sue funzioni 1 era gestito dalla Mensa * Roberta Napoletano, Università di Bologna, [email protected]. L’Archivio Generale Arcivescovile di Bologna. Inventario-guida dei fondi ordinati e 1 Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria - Anno LXiX 360 R. Napoletano Vescovile, un organo amministrativo che ha prodotto, praticamente senza soluzione di continuità, una ingente documentazione conservata nel fondo archivistico “Mensa Arcivescovile” presso l’Archivio Generale Arcivescovile di Bologna (da ora in avanti abbreviato con AAB), e parzialmente anche all’interno della serie “Miscellanee della Mensa” del fondo “Miscellanee Vecchie” del medesimo istituto di conservazione. tra la documentazione del fondo Mensa Arcivescovile 2, si segnala la serie conosciuta con il nome di “Campioni della Mensa Arcivescovile”: si tratta di 47 registri di grande formato riportanti «le periodiche rilevazioni generali dei diritti e dei redditi della Mensa vescovile» 3, i quali ricoprono un arco cronologico che va dal 1378 4 al 1731. I Campioni rappresentano un’importantissima fonte di conservazione diretta dei diritti e dei possedimenti territoriali dell’arcivescovado bolognese 5, ma allo stesso tempo essi si fanno veicolo indiretto di ulteriori testimonianze manoscritte medievali fino ad oggi inedite. L’obiettivo del presente contributo è infatti presentare per la prima volta quelle carte di guardia dei volumi dei Campioni costituite da frammenti di riuso. Come verrà di seguito esplicato, l’estrema eterogeneità contenutistica e grafica non permetterà, in questa sede, di compiere un’analisi approfondita di ogni singolo lacerto, ma piuttosto si illustrerà da una parte, il contesto di studi intorno ai frammenti di riuso, dall’altra si introdurrà il lettore ad una prima conoscenza di queste fonti, anche mediante una schedatura di tipo catalografico (si veda l’appendice a questo contributo), al fine di renderle accessibili, fruibili e di principiarne un processo di valorizzazione. Per frammenti di riuso si intendono dei lacerti generalmente di pergamena, più o meno estesi, di codici o documenti manoscritti di epoca consultabili, a cura di M. Fanti, Bologna, Costa Editore, 2015, p. 140. Per il funzionamento di tale apparato si vd. P. Prodi, Lineamenti dell’organizzazione diocesana in Bologna durante l’episcopato del card. G. Paleotti, 1566-1597, in Problemi di vita religiosa in Italia nel Cinquecento (Bologna, 2-6 sett. 1958), Padova, Antenore, 1960, pp. 386-387. 2 Il fondo è tutt’oggi in corso di inventariazione. 3 L’Archivio Generale, p. 142. 4 Si tratta del registro più antico, pubblicato in T. Casini, Sulla costituzione ecclesiastica del Bolognese. II, Il campione vescovile del 1378, in «Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le province di Romagna», s. IV, VI, 1916, pp. 361-402. 5 Nonostante l’innegabile ricchezza di queste fonti, esse sono ancora poco studiate. A tal proposito si segnala l’intervento tenuto dalla Dott.ssa Paola Foschi in occasione della IX seduta del 2019 della Deputazione di storia patria per le province di Romagna: “I Campioni della Mensa Vescovile di Bologna per la storia dei beni e diritti dei vescovi nel Medioevo”, oggetto di pubblicazione in questa stessa sede editoriale, al quale si rimanda. Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa” 361 medievale e moderna, scartati per varie ragioni e riutilizzati come materiale povero di legatoria, sovente come carte di guardia, rinforzi alle legature o coperte di registri 6. Lo studio di questi frammenti ha da sempre suscitato l’interesse degli studiosi, poiché essi possono rivelarsi testimoni unici di tradizioni testuali scarne, di testi inediti, oppure rivelare autografi sconosciuti. Ma solamente negli ultimi anni, grazie agli strumenti e alle metodologie offerte dalle digital humanities, la critica ha iniziato a guardare non più al singolo frammento, all’unicum, ma ad interi corpora di lacerti, portando avanti campagne di censimento e catalogazione, con l’obiettivo, da un lato, di riscoprire patrimoni totalmente ignoti, che talvolta possono portare alla ricostruzione di parti di manoscritti a partire dai frammenti superstiti, o, addirittura, di biblioteche andate perdute; dall’altro di incentivare la riflessione sulle motivazioni che hanno portato allo scarto di determinate fonti manoscritte e alle tecniche del loro reimpiego 7. La prima chiave di accesso a questa tipologia di fonti è costituita dalla loro segnalazione in campagne di censimento, inventari e cataloghi 8. La La bibliografia sul tema è piuttosto ampia, si forniscono solo alcuni riferimenti orientativi: Élisabeth E. Pellegrin, Fragments et membra disiecta, in Ead., Bibliothèques retrouvées. Manuscrits, bibliothèques et bibliophiles du Moyen Âge et de la Renaissance. Recueil d’études publiées de 1938 à 1985, Parigi, editions du Centre national de la recherche scientifique, 1988, pp. 343-364; E. Caldelli, I frammenti della Biblioteca Vallicelliana. Studio metodologico sulla catalogazione dei frammenti dei codici medievali e sul fenomeno del riuso, roma, istituto storico italiano per il medio evo, 2012; Frammenti di un discorso storico. Per una grammatica dell’aldilà del frammento, a cura di C. Tristano, Spoleto, Fondazione Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo, 2018. Per quanto riguarda i frammenti conservati presso l’AAB, si veda R. Napoletano, Frammenti membranacei di riuso. Metodologie e prospettive di ricerca. Il caso dell’Archivio Generale Arcivescovile di Bologna, in IV Ciclo di Studi Medievali. Atti del convegno (Firenze 4-5 giugno 2018), a cura di Gruppo di Ricerca NUME, Monza, EBS Print, 2018, pp. 239-246; Ead., Un frammento del De mulieribus claris tra i registri parrocchiali, in Intorno a Boccaccio/Boccaccio e dintorni 2018. Atti del Seminario internazionale di studi (Certaldo Alta, Casa di Giovanni Boccaccio, 6-7 settembre 2018), a cura di S. Zamponi, Firenze, Firenze University Press, 2020, pp. 205-216; Ead., L’Archivio Generale Arcivescovile di Bologna e i frammenti manoscritti di Mons. Luigi Breventani, «TECA», X, 1, 2020, pp. 87-99. 7 In quest’ottica, anche presso l’AAB è in corso svolgimento il censimento sistematico, la digitalizzazione e la catalogazione dei frammenti manoscritti di riuso ivi conservati, grazie ad una convenzione tra l’archivio e il centro studi RAM dell’Università di Bologna (https://ficlit.unibo.it/it/ricerca/centri-di-ricerca/ram, ultima cons.: 20/12/2020). In questo contesto si situa il progetto di dottorato di chi scrive Sopravvivenze d’inchiostro. Catalogo dei frammenti manoscritti di riuso dell’Archivio Generale Arcivescovile di Bologna. Parrocchie Soppresse della Città (Tesi di dottorato in Paleografia Latina - Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica, Università di Bologna). 8 È quanto è stato fatto, ad esempio, per i lacerti rinvenuti presso la Biblioteca Vallicelliana di Roma (cfr. E. Caldelli, ivi) oppure presso la Biblioteca Diocesana e 6 362 R. Napoletano catalogazione dei frammenti manoscritti è un’operazione critica assai articolata e per nulla meccanica; ciò è dovuto, innanzitutto, al fatto che ogni oggetto manoscritto è un unicum, con caratteristiche sue proprie mai completamente reiterabili, pertanto difficilmente incardinabile in schemi e standard descrittivi fissi. Tale problematica è ancor di più accentuata quando, invece di un manoscritto integro, si hanno solo dei lacerti, privi quasi totalmente delle informazioni di contesto e lontani dalle forme originali e di produzione, le quali ne permetterebbero un inquadramento storico, artistico o paleografico più preciso. Proprio a causa di queste complessità, il dibattito scientifico sul tema è tutt’altro che concluso, e vive oggi di un crescente fervore, grazie ad un approccio interdisciplinare 9 favorito, in particolar modo, dagli strumenti informatici. Il supporto delle tecnologie digitali ha infatti rivoluzionato il mondo della ricerca scientifica anche nel campo dei manoscritti. Banche dati bibliografiche e testuali, digitalizzazioni di codici e documenti, edizioni digitali ed intere biblioteche online sono strumenti divenuti ormai imprescindibili e fondamentali per gli studiosi, poiché permettono l’accesso – oltre che la gestione – a grandissimi e complessi patrimoni di dati e di fonti. Le digital humanities hanno al tempo stesso cambiato, non solo il modo di far ricerca, ma anche la velocità con la quale le informazioni diventano obsolete. Ciò gioca a vantaggio della ricerca sui frammenti di manoscritti, i quali, grazie alle digitalizzazioni condivise nel web, vengono resi fruibili su scala mondiale, aprendosi ad un dibattito critico che ne consente un potenziale e constante aggiornamento delle conoscenze a riguardo 10. I frammenti manoscritti che, come già ribadito, risultano l’Archivio di Stato di Arezzo (cfr. G. Millesoli, Frammenti manoscritti conservati ad Arezzo. Biblioteca Diocesana del Seminario. Archivio di Stato (1.1-26), Spoleto, Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo, 2014; L. Magionami, Frammenti manoscritti conservati ad Arezzo. Archivio di Stato (2.1-2.51), Spoleto, Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo, 2016). 9 Il dialogo tra discipline che si occupano, secondo prospettive e metodi differenti, dell’oggetto frammento è ben esplicato da Caterina Tristano: «il modo di affrontare lo studio del frammento è interpretato in maniera diversa nei vari campi della conoscenza […] dal confronto di vari approcci di analisi scientifica può emergere una visione intellettuale condivisa, su cui fondare una sorta di “grammatica del frammento”, che può essere declinata con strumentazioni proprie di ognuno dei campi d’indagine» cfr. C. Tristano, Premessa, in Frammenti di un discorso storico. Per una grammatica dell’aldilà del frammento, a cura di C. Tristano, Spoleto, Fondazione CISAM, 2018, p. IX-X. 10 A tal proposito si riportano le parole dei fondatori della prima rivista dedicate ai frammenti di manoscritti, Fragmentology, nata in seno al portale Fragmentarium (per il quale si legga la nota 12): «Digitization has not only revolutionized manuscript research, it has also made Fragmentology possible for the first time. With few exceptions, traditional Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa” 363 sovente difficili da inquadrare nel loro contesto originario, si adattano particolarmente bene alle modalità descrittive digitali “aperte” 11. A tal proposito si segnala il portale open access Fragmentarium 12, un laboratorio di ricerca digitale che è, ad oggi, il principale centro internazionale per l’inventariazione e la ricerca scientifica dei frammenti manoscritti. Una delle innovazioni apportate alla descrizione dei frammenti da Fragmentarium è di natura metodologica: ogni scheda inserita all’interno del database viene associata ad un codice alfanumerico univoco, chiamato Fragmentarium ID 13. Tale codice serve a identificare e rendere riconoscibile un frammento (insieme ai suoi metadati), specialmente in quei casi in cui la segnatura non appare essere il metodo più efficace. Infatti, spesso i frammenti non possiedono una propria segnatura, oppure riportano, quando si trovano ancora in situ 14, la segnatura del volume o registro sul quale il frammento è stato riutilizzato. Una simile situazione può generare ambiguità, poiché spesso capita che su un medesimo oggetto siano stati impiegati più frammenti manoscritti provenienti da unità codicologiche differenti. Fragmentarium raccoglie quindi migliaia di digitalizzazioni di frammenti con le relative schede di descrizione provenienti da numerosi istituti fragment research has been characterized by chance finds. In terms of time, money, and methodology, it was hardly possible to conduct systematic research on extensive collections of fragments, especially in collections where a large part of their complete codices have been poorly researched. The identification of texts alone required an inordinate amount of time from persons with spectacular knowledge of a wide range of literature. Now, however, advances in digital tools and the Internet have greatly facilitated this task, and a student armed with an Internet browser can quickly achieve similar or better results» cfr. W. Duba, C. Flüeler, Fragments and Fragmentology: Editorial, «Fragmentology», 1, 2018, pp.1-5. doi: 10.24446/2nbp. 11 Si tratta del concetto di catalogo aperto per la descrizione dei manoscritti, perfettamente estendibile anche ai frammenti. A. Cartelli et al., Il catalogo aperto dei manoscritti Malatestiani, in Kodikologie und Paläographie im digitalen Zeitalter = Codicology and Palaeography in the Digital Age, a cura di M. Rehbein, P. Sahle, T. Schaßan, Norderstedt, BoD, 2009, pp. 13-23. 12 https://fragmentarium.ms (ultima cons.: 20/12/2020). 13 Il Fragmentarium ID risponde alla necessità di riconoscere in maniera univoca un manoscritto digitale e di centralizzare tutte le centinaia di migliaia di risorse online riguardanti i manoscritti; tale iniziativa è anche alla base di un progetto promosso dall’IRHT di Parigi denominato iSMi - International Standard Manuscript Identifier cfr. https://www. manuscript-cultures.uni-hamburg.de/files/mss_cataloguing_2018/Cassin_pres.pdf (ultima cons.: 20/12/2020). 14 Per frammento in situ si intende un lacerto di pergamena che svolge attualmente la sua funzione di riuso, in qualità di materiale povero di legatoria, come carta di guardia, rinforzi, coperte dei registri o volumi… cfr. F. Petrucci Nardelli, Legatura e scrittura. Testi celati, messaggi velati, annunci palesi, Firenze, Olschki, 2007. 364 R. Napoletano di conservazione da tutto il mondo, e tra questi figura anche l’Archivio Generale Arcivescovile di Bologna 15. Queste sintetiche premesse relative allo status quaestionis intorno ai frammenti manoscritti, sono necessarie a comprendere al meglio la natura delle carte di guardia dei Campioni della Mensa. Infatti, sette volumi dei Campioni presentano frammenti di riuso, e alcuni di essi si trovano ancora in situ, altri, invece, distaccati dalla loro sede di riuso e restaurati nel 1992. Per questi ultimi, a causa di una diversa sensibilità sul tema rispetto ad oggi, non si hanno indicazioni relative alle condizioni di reimpiego; ciò ha determinato una perdita di informazioni rilevanti utili a comprendere le modalità e le tecniche di riuso. il lavoro di censimento 16 dei lacerti a guardia dei volumi ha permesso la riscoperta di ventiquattro frammenti, otto di questi ancora in situ, attualmente privi di segnatura. Per ovviare a questo problema, si è scelto di effettuare una schedatura di natura catalografica di ogni singolo lacerto rivenuto 17, attribuendo alla scheda un numero progressivo (ispirandosi quindi al principio del Fragmentarium ID), ed indicando in essa la segnatura archivistica che si riferisce al volume dei Campioni che ospita, o ospitava prima dell’intervento di distacco, il frammento. i frammenti rinvenuti sono estremamente eterogenei tra loro, sia per tipologia testuale, sia per datazione; per tale ragione non si effettuerà uno studio mirato di ogni singolo frammento, bensì, in questa sede, si fornirà 15 Le schede descrittive, con le relative digitalizzazioni sono state effettuate da chi scrive in seno alla già ricordata convenzione tra Archivio Generale Arcivescovile e il Centro RAM. Esse sono consultabili ai seguenti link: F-axni (https://fragmentarium.ms/overview/Faxni); F-inz5 (https://fragmentarium.ms/overview/F-inz5); F-ynjf (https://fragmentarium. ms/overview/F-ynjf); F-ew68 (https://fragmentarium.ms/overview/F-ew68); F-cl1d (https:// fragmentarium.ms/overview/F-cl1d); F-61y2 (https://fragmentarium.ms/overview/F-61y2); F-ih5n (https://fragmentarium.ms/overview/F-ih5n); F-wwzv (https://fragmentarium.ms/ overview/F-wwzv); F-wgti (https://fragmentarium.ms/overview/F-wgti); F-2xdy (https:// fragmentarium.ms/overview/F-2xdy); F-gddf (https://fragmentarium.ms/overview/F-gddf); F-tlng (https://fragmentarium.ms/overview/F-tlng); F-ra58 (https://fragmentarium.ms/ overview/F-ra58; F-m51w (https://fragmentarium.ms/overview/F-m51w); F-omr7 (https:// fragmentarium.ms/overview/F-omr7); F-tm77 (https://fragmentarium.ms/overview/Ftm77); F-nlbj (https://fragmentarium.ms/overview/F-nlbj); F-yfb6 (https://fragmentarium. ms/overview/F-yfb6). 16 Un primo lavoro di censimento, che però è stato aggiornato, revisionato ed arricchito in questa sede da chi scrive, è stato compiuto dalla Dott.ssa Chiara Burzo in occasione della sua tesi magistrale dal titolo “Per un catalogo delle pergamene di riuso del fondo Mensa dell’Archivio Generale Arcivescovile di Bologna” (Relatrice: Prof.ssa Maddalena Modesti; Correlatrice: Prof.ssa Iolanda Ventura; Università di Bologna, a.a. 2017-2018). 17 Per la schedatura si rimanda all’appendice a p. 11. Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa” 365 il primo strumento di accesso a tali fonti, ossia una schedatura corredata da informazioni archivistiche, codicologiche, paleografiche e testuali, che ne permettano un immediato riconoscimento all’interno del patrimonio manoscritto dell’Archivio Arcivescovile. Si è quindi deciso di illustrare le peculiarità dei frammenti seguendo un criterio di tipo testuale, suddividendoli, cioè, in macro-aree di appartenenza. Innanzitutto, si segnalano solamente due frammenti liturgico-musicali (alle schede 9 e 10) riutilizzati come carte di guardia del Campione n° 20 dell’anno 1499. Si tratta di due bifogli di pergamena, parzialmente rifilati ma in discreto stato di conservazione, provenienti entrambi da un graduale scritto in un una gotica di prima formazione, dall’aspetto già compresso ma ancora tondeggiante. La catena grafica appare regolare e abbastanza spaziata, grazie alla totale assenza di curve contrapposte, caratteristica dovuta all’adeguamento del testo alla scansione ritmica del tracciato musicale, il quale è espresso in notazione quadrata. I bifogli presentano capilettera semplici in inchiostro rosso con filigranature in blu; la notazione è quadrata su tetragramma tracciato a inchiostro, rosso per il rigo del Fa e giallo per il Do, e punta secca per le altre due righe. Da questa prima analisi, i bifogli risultano essere i due più vetusti del gruppo proveniente dai Campioni, databili, su base paleografica, al XII secolo. La presenza di soli due frammenti provenienti da un manoscritto liturgico è in controtendenza rispetto ai dati emersi sia dai censimenti in altri fondi dell’AAB, dove i frammenti liturgici risultano essere la tipologia maggiormente riscontrata, sia in relazione alla tendenza generale riscontrata pressoché da tutti gli studiosi di disiecta membra. Come è intuibile, tale preponderanza è dovuta al fatto che durante tutto l’arco del medioevo, la gran parte dei manoscritti prodotti era di tipologia liturgica 18, dato che ogni chiesa, o ente monastico, doveva essere fornita di tutto quel complesso di manoscritti necessari al corretto svolgimento della liturgia cristiana durante tutto l’arco dell’anno. Di conseguenza, questi codici erano costantemente consultati, perciò soggetti a usura; inoltre, i cambiamenti grafici, la riforma della notazione ad opera di Guido d’Arezzo e le riforme della liturgia, contribuivano ad 18 Come segnala Baroffio, «in Italia, ad esempio, verso l’anno 1000 dovevano circolare almeno 200/250 pontificali: quelli conosciuti oggi si contano sulle dita di una mano. A metà del XIV secolo le Chiese italiane avevano in uso probabilmente oltre 25.000 messali; sono poche centinaia gli esemplari superstiti completi» cfr. G. Baroffio, Individuare recuperare studiare valorizzare i frammenti librari liturgici, in «rivista internazionale di Musica Sacra», n. s., XL, 2019, p. 64. 366 R. Napoletano un costante aggiornamento dei manoscritti e al relativo scarto di quelli ritenuti oramai obsoleti. I supporti di resistente pergamena scartati, come già ribadito, venivano quindi destinati al “riciclo”, divenendo spesso materiale di legatoria. tornando alle maculature dei Campioni, quelle distaccate dal Campione n° 21 del 1502, riportano porzione del De finibus bonorum et malorum di Cicerone 19 (schede 13, 14, 15, 16). Si tratta di quattro ritagli di bifogli di pergamena facenti parte del medesimo manoscritto; seppur restaurati, lo stato di conservazione è tutt’altro che ottimale: la lettura risulta difficoltosa sia a causa di una perdita di tono dell’inchiostro bruno, sia per la presenza di numerosissimi fori di tarlo. La scrittura è una minuscola di modulo piccolo e dai tratti fortemente disarticolati che sembra afferire al ceppo delle scritture minuscole di tipo documentario, databile alla seconda metà del XV secolo. Anche dai singoli lacerti, seppur rinvenuti in misura minore rispetto ad altri, si percepisce il fermento culturale degli umanisti, che portò alla riscoperta dei testi della classicità latina durante l’epoca umanistica 20. Nei Campioni della Mensa del 1378, 1499 e 1513-24 si attestano otto frammenti di natura giuridica; si tratta di ritagli membranacei di bifogli provenienti da codici universitari databili tra il Xiii e il XiV secolo vergati in littera bononiensis, riportanti parti del Corpus Iuris Civilis di Giustiniano (schede 1, 2, 3, 11, 12, 17, 18), ad eccezione del frammento descritto nella scheda 19, che riporta un commento al Decretum Gratiani. La presenza di un cospicuo numero di frammenti di natura giuridica è certamente da ricollegarsi alla fervente attività di produzione di manoscritti impiegati nello Studium bolognese 21. Per l’edizione del testo, si faccia riferimento a quella redatta nel 2005 da M. Tulli Ciceronis scripta quae manserunt omnia. Fasc. 43. De finibus bonorum et malorum, a cura di C. Moreschini, München-Lipzig, Bibliotheca scriptorum Graecorum et Romanorum Teubneriana, 2005. 20 La bibliografia sul tema è sconfinata. R. Sabbadini, Le scoperte dei codici latini e greci nei secoli XIV e XV, 1, Firenze, Sansoni, 1905; A. Petrucci, Libri, scrittori e pubblico nel Rinascimento: guida storica e critica, Bari, Laterza, 1979; L. Gargan, Gli umanisti e la biblioteca pubblica, in Le biblioteche nel mondo antico e medievale, a cura di G. Cavallo, Bari, Laterza, 1988; G. Cavallo, Dalla parte del libro. Storie di trasmissione dei classici, Urbino, Quattroventi, 2002. 21 Per la produzione di codici universitari a Bologna si veda, a titolo indicativo: G. Orlandelli, Il libro a Bologna dal 1300 al 1330, documenti con uno studio su Il contratto di scrittura nella dottrina notarile bolognese, Bologna, Zanichelli, 1959 ora in. G. Orlandelli, Scritti, a cura di R. Ferrara, G. Feo, Bologna, Istituto per la storia dell’Università di Bologna, 1994; G. Battelli, Le pecie della glossa ordinaria al Digesto, al Codice e alle Decretali in un in elenco bolognese del Trecento, in La critica del testo (Atti del II Congresso internazionale della 19 Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa” 367 Una sola testimonianza presenta un testo di ambito scolastico: si tratta del frammento descritto nella scheda 24, che si trova in situ, reimpiegato in qualità di controguardia, anteriore e posteriore, del volume 28 dei campioni, quello riferito all’anno 1538. Il testo del lacerto riporta una porzione delle Summulae Logicales 22 di Petrus Hispanus 23, opera di logica alla base del pensiero scolastico, citata anche da Dante Alighieri nel Paradiso: Ugo da San Vittore è qui con elli, / e Pietro Mangiadore e Pietro Spano, / lo qual giù luce in dodici libelli 24. Ma la più corposa tipologia testuale attestata tra i lacerti dei Campioni della Mensa è quella rappresentata dai documenti: ben nove frammenti su ventiquattro. Si tratta di atti privati di pergamena vergati su registro, perlopiù di origine bolognese 25. Tale preponderanza, non esclusiva dei lacerti riutilizzati sui Campioni 26, mette in luce un’ulteriore sfaccettatura del fenomeno dello scarto di materiale manoscritto, che investiva anche società italiana di storia del diritto. Venezia, 18-22 settembre 1967), I, Firenze, Olschki, 1970, pp. 3-22, ora in G. Battelli, Scritti scelti. Codici, documenti, archivi, Roma, Multigrafica, 1975, pp. 399-418; F. P. W. Soetermeer, La terminologie de la librairie à Bologne aux XIIIe et XIVe siècle, in Terminologie de la vie intellectuelle au moyen âge (Actes du Colloque. Leyde-La Haye, 20-21 septembre 1895), a cura di O. Weijers, Turnhout, Brepols, 1988, pp. 88-95; G. Dolezalek, La pecia e la preparazione dei libri giuridici nei secoli XII-XIII, in Luoghi e metodi di insegnamento nell’Italia medievale (secoli XII-XIV) (Atti del Convegno internazionale di studi, Lecce-Otranto, 6-8 ottobre 1986), a cura di L. Gargan, O. Limone, Galatina, Congedo, 1989, pp. 201-2017; G. Murano, Copisti a Bologna (1265-1270), turnhout, Brepols, 2006; R. Greci, Il libro universitario nel Medioevo tra interessi economici e significati simbolici, in Dalla pecia all’ebook. Libri per l’università: stampa, editoria, circolazione e lettura. Atti del Convegno internazionale di studi. Bologna, 21-25 ottobre 2008, a cura di G. P. Brizzi, M. G. Tavoni, Bologna, CLUEB, 2009, p. 91-102. 22 Per il testo delle Summule Logicales, più propriamente Tractatus, si veda l’edizione curata da De RijK: Tractatus, Called Afterwards Summulae logicales, First Critical Edition from the Manuscripts with an Introdution by L.M. de Rijk, a cura di L. M. De Rijk, Assen, Van Gorcum, 1972; ed anche L. M. De Rijk, On The Genuine text of Peter of Spain’s Summule Logicales, in «Vivarium», 6, 1968, pp. 1-34. 23 La coincidenza tra Petrus Hispanus autore delle Summulae e papa Giovanni XXI è ancora dibattuta, a tal propostito si veda L. M. De Rijk, On the Life of Peter of Spain, The Author of The Tractatus, Called Afterwards Summule logicales, in «Vivarium», 8, 1970, pp. 123-54. Sulla figura di papa Giovanni XXI si veda la voce a lui dedicata nell’enciclopedia dei Papi da José Francisco Meirinhos (consultabile al https://www.treccani.it/enciclopedia/ giovanni-xxi_%28Enciclopedia-dei-Papi%29/ ultima cons. 21/01/2021). 24 Dante Alighieri, Commedia, Paradiso, Canto XII, vv. 133-135. 25 Per i singoli atti si rimanda alle schede 5, 6, 7, 8, 20, 21, 22, 23 dell’appendice. 26 Si riscontra, infatti, una situazione analoga anche in altri fondi archivistici censiti dell’Archivio Arcivescovile, dove i frammenti documentari ammontano alle seguenti percentuali: Parrocchie Soppresse della Città 31%; Raccolta Breventani 26%; Ricuperi Attuariali 21%; Campioni della Mensa 30%; Foro Arcivescovile Sgabello III 11%. 368 R. Napoletano atti di natura documentaria, i quali attestavano dei diritti: un fronte di ricerca ancora scarsamente investigato dagli studiosi 27, che pone delle problematicità peculiari. Alla base del riuso dei documenti vi era, come sempre, la necessità di materiale di legatoria a basso costo, che portava allo scarto di quelle scritture documentarie su pergamena, recanti atti non più in corso di validità, generalmente in formato di registro (registro di conti, protocolli notarili, scritture a carattere giudiziario etc.), abbinate sovente a scritture più corsive, meno accurate e tracciate spesso currenti calami. A ciò si aggiunge, molto probabilmente, una motivazione strettamente connessa alle condizioni di conservazione e trasmissione dei documenti che, se non ottimali, ne potevano comportare la dispersione e lo scarto. Ed infine l’ultima delle ventiquattro maculature: tra i cinque frammenti riutilizzati nel Campione della Mensa 12 dell’anno 1428 (scheda 4), vi è un bifoglio distaccato e restaurato, probabilmente riutilizzato come carta di guardia, scritto in una minuscola cancelleresca, in inchiostro nero per il testo, rosso per le rubriche. Il frammento è costituito da un bifoglio di pergamena che, quasi certamente, occupava una posizione centrale all’interno del fascicolo originario. Lo stato di conservazione non è ottimale, a tal punto che la lettura del testo è possibile quasi esclusivamente mediante l’utilizzo della lampada di Wood. La luce UV ha infatti permesso di individuare i capilettera semplici, in inchiostro blu o rosso, ornati da raffinate filigranature. Nonostante le difficoltà di lettura, gli elementi paratestuali, uniti alla presenza di verbi dispositivi come ordinamus, hanno consentito di riconoscere nel testo del frammento delle norme di carattere statutario. Il bifoglio riporta infatti le seguenti rubriche: – De satisdatione prestanda racione productionis testium in criminali causa (preceduta dal testo della rubrica De casibus in quibus quis debet personaliter stare detemptus et quanto tempore); – Quod cytari debeat hiis de cuius preiudicio agitur; – De actorum publicatione; Sul tema si segnalano G. Declercq, Habent sua fata libelli et acta. La destruction de textes, manuscrits et documents au Moyen Âge, in La destruction dans l’histoire. Pratiques et discours, D. Engels, D. Martens, A. Wilkin, Bruxelles, P. Lang, 2013, pp. 129-161; M.L. Mangini, Nuovi itinerari di ricerca sui protocolli milanesi del XIII secolo. Un frammento del quaternus del notaio Giacomo (1275), in Sit liber gratus, quem servulus est operatus. Studi in onore di Alessandro Pratesi per il suo 90° compleanno, a cura di P. Cherubini, G. Nicolaj, I, Città del Vaticano, Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica, 2012, pp. 549-563; M.L. Mangini, Materiali minori? L’Ambrosiano R 61 sup. e i suoi frammenti di reimpiego, in «Quaderni degli Studi di Storia Medioevale e di Diplomatica», 1, 2018, 173190 doi 10.17464/9788867743247. 27 Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa” 369 – Infra quantum tempus criminalis causa terminetur; – De penis et bannis quomodo et qualiter exigantur; – De modo multarum; – Quo procedatur contra fideiussores falsorum testium vel producentium eos. tali rubriche, con i relativi testi, sono inerenti alla procedura processuale e delle pene relative ai delitti; esse sono presenti negli Statuti del Comune di Bologna del 1335 (L. VIII rubr. 23-27; 36-37) 28, del 1352 (L. VI rubr. 22-26; 35-36) 29 e del 1357 (L. VI rubr. 22-26; 35-36) 30. L’unica eccezione è rappresentata dalla rubrica De penis et bannis quomodo et qualiter exigantur, che non è presente nei sopracitati Statuti, pertanto è da considerarsi, almeno allo stato attuale degli studi, inedita. Nelle redazioni statutarie appena menzionate, la rubrica De penis et bannis è sostituita da un’altra: De contumacia et de inobediencia quomodo et qualiter puniantur et eius pena exigatur. Anche su un piano contenutistico, le due rubriche presentano testi differenti: De penis et bannis principia con Item sta(tuimus) [..20..] possit mandare; De contumacia inizia con Cum contingat ut plurimum. Per quanto concerne la datazione, la scrittura del lacerto si inserisce perfettamente nel panorama grafico della metà del ’300 bolognese. Mani molto simili si riscontrano proprio negli statuti del 1352 e del 1357; ma oltre l’evidenza grafica, è proprio il dato testuale che permette di delimitare la datazione del frammento, la quale, secondo una prima ipotesi, dovrebbe essere compresa tra il 1335 e il 1375, poiché con lo Statuto del 1376 31 – e poi anche con il successivo del 1389 32 – si viene a perdere la rubrica De satisdatione prestanda racione productionis testium in criminali causa. il frammento di Statuto riutilizzato sul Campione della Mensa potrebbe rientrare tra le prestigiose copie delle norme statutarie del Comune bolognese. Prestigiosa perché scritta su pergamena (mentre le minute erano scritte su carta) 33, di dimensioni perfettamente paragonabili a quelle degli Statuti del 1335, 1352 e 1357 (attualmente il frammento misura 281 x 432 mm), e con un apparato paratestuale e decorativo analogo agli Statuti sopracitati. 28 Bologna, Archivio di Stato (abbreviato ASBo), Comune-Governo, n. 43. Edizione: Lo Statuto del Comune di Bologna dell’anno 1335, a cura di A. L. Trombetti Budriesi, 2 voll., Roma, Istituto Palazzo Borromini, 2008. 29 ASBo, Comune-Governo, n. 44. 30 ASBo, Comune-Governo, n. 45. 31 ASBo, Comune-Governo, n. 46. 32 ASBo, Comune-Governo, nn. 47-48. 33 Come il registro cartaceo contenete le minute degli Statuti del 1389 (ASBo, Governo del Comune, Statuti, 52, n. 12). 370 R. Napoletano La pratica di effettuare copie degli statuti comunali era consolidata già a partire dalle redazioni duecentesche: a Bologna, verosimilmente, dal 1237, si cominciò a organizzare regolarmente l’ufficio degli statutari (già ricordati nel 1207) e dei loro notai: erano eletti il 1° gennaio di ogni anno con l’obbligo di consegnare i nuovi statuti riveduti, corretti e trascritti in quattro copie entro il 1° giugno 34. ed è dimostrato anche dalla celebre copia degli statuti del 1288 conservata in Vaticano 35. Tuttavia non è da escludere che il frammento rifletta una redazione statutaria ad ora sconosciuta, come pare suggerire la sua rubrica inedita, specialmente se si accetta una datazione compresa tra il 1335 e il 1375: un periodo della storia di Bologna ricco di mutamenti istituzionali e politici 36. Certo è che una situazione similare potrebbe risultare dallo studio e dall’analisi dei numerosissimi frammenti statutari – di riuso e non – conservati presso l’Archivio di Stato di Bologna, già inventariati da Gina Fasoli 37, ma ad oggi, ancora del tutto inesplorati. Nonostante siano stati illustrati i primi risultati di una ricerca giovane e, per quanto riguarda nello specifico Campioni della Mensa, parziale, appare lampante quale ricchezza sia custodita tra le disiecta membra dell’Archivio Generale Arcivescovile di Bologna, e quanto grandi siano le potenzialità di indagine. Proprio come una tessera di un puzzle, ogni lacerto manoscritto rinvenuto, si inserisce nel contesto storico, sociale e culturale che ha prodotto il manoscritto da cui è stato “strappato”, ma anche in quello che lo ha riutilizzato. Studiare frammenti non consiste solo nell’andare a “caccia” del lacerto più vetusto, miniato o interessante per questioni filologiche, ma significa avere un approccio che preveda censimenti sistematici e cataloghi speciali di interi corpora di lacerti, i quali, non solo mettano in luce un patrimonio sterminato, del tutto sconosciuto ed inedito, ma permettano al contempo 34 A. L. Trombetti Budriesi, Gli statuti di Bologna e la normativa statutaria dell’Emilia Romagna tra XII e XVI secolo, «Mélanges de l’École Française de Rome. Moyen Age», 126, 2, 2014, s.n.p. consultabile al https://journals.openedition.org/mefrm/2396 (ultima cons. 01/01/2021). doi: https://doi.org/10.4000/mefrm.2396. 35 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, vat. lat. 2669. 36 Si veda A. L. Trombetti Budriesi, Bologna 1334-1376, in Bologna nel medioevo, a cura di O. Capitani, Bologna, Bononia university press, 2007, pp. 761-866; ed anche l’introduzione di Braidi Gli statuti del comune di Bologna degli anni 1352, 1357, 1376-1389 (Libri I-III), a cura di V. Braidi, Bologna, Deputazione di storia patria per le province di Romagna. Ser. 1, Statuti, 2002, pp. IX-XLI. 37 G. Fasoli, Catalogo descrittivo degli Statuti Bolognesi conservati nell’Archivio di Stato di Bologna, in «L’Archiginnasio», 26, 1931, pp. 34-57. Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa” 371 di riflettere sull’intera esistenza di quel lembo di codice o documento, a partire dalla sua originaria provenienza fino alla sua rifunzionalizzazione, alla sua nuova vita. Il frammento va infatti interpretato in relazione al rapporto con il tutto di cui faceva parte al quale talvolta, poiché unico superstite, si sostituisce 38. Tab. 1. Frammenti rinvenuti nei Campioni della Mensa Vescovile. Campione della Mensa CM n° 1, 1378 CM n° 12, 1428 CM n° 20, 1499 CM n° 21, 1502 CM n° 24, 1513-24 CM n° 27, 1534-38 N° frammenti N° scheda 3 1 Giuridico XIV sec. 2 Giuridico XIV sec. 3 Giuridico XIV sec. 4 Statutario 1335-1375 5 Documentario XIV sec. 6 Documentario XIV sec. 7 Documentario XIV sec. 8 Documentario XIV sec. 9 Liturgico XII sec. 10 Liturgico XII sec. 11 Giuridico XIV sec. 12 Giuridico XIV sec. 13 Letterario XV sec. 14 Letterario XV sec. 15 Letterario XV sec. 16 Letterario XV sec. 17 Giuridico XIV sec. 18 Giuridico XIII sec. fine - XIV inizi 19 Giuridico XIII sec. fine - XIV inizi 20 Documentario 1458 21 Documentario 1397 22 Documentario XV sec. seconda metà 5 4 4 3 3 Tipologia testuale Datazione T. Lancioni, Il tutto, in parte, in Frammenti di un discorso storico. Per una grammatica dell’aldilà del frammento, a cura di C. Tristano, Spoleto, Fondazione Centro italiano di Studi sull’Alto Medioevo, 2019, pp. 1-13. 38 372 R. Napoletano Campione della Mensa CM n° 28, 1538 N° frammenti N° scheda 2 23 Documentario XV sec. 24 Scolastico XIV sec. Tipologia testuale Datazione APPENDICE Si forniscono qui le schede identificative per i frammenti di riuso dei Campioni della Mensa dell’Archivio Generale Arcivescovile di Bologna. La schedatura di tipo catalografico è stata effettuata seguendo le linee guida di descrizione per i manoscritti individuate dall’ICCU 39 e raccogliendo le riflessioni metodologiche del più recente dibattito relativo agli standard descrittivi per i frammenti. Scheda 1 Segnatura Consistenza Dimensioni Interlinea Linee scritte Tecnica rigatura Disposizione testo Annotazioni marginali Inchiostri Tipologia riuso e data Stato di conservazione Scrittura Datazione Origine Lingua AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 1 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena mm 389×248 Dimensioni mm 231×140 specchio scrittorio mm 5 46 A secco Foratura Non riscontrabile Su due colonne Nell’intercolumnio di c.1r, di mano coeva de restitutione bonorum paternorum. Della stessa mano si segnalano altre annotazioni interlineari e segni di paragrafo Bruno Carta di guardia del Campione 1 dell’anno 1378 Restaurato e distaccato (1992): discreto stato di conservazione, si segnala una perdita di tono dell’inchiostro, piccoli fori del supporto ed alcune macchie di umidità, tratti che rendono, in alcuni punti, scarsamente leggibile il testo. Littera bononiensis Mani Unica mano XIV sec. Bologna (?) Latino Guida ad una descrizione uniforme dei manoscritti e al loro censimento, a cura di V. Jemolo, M. Morelli, Roma, Istituto Centrale per il Catalogo Unico, 1990. 39 Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa” Contenuto generico Autore Incipit Note Giuridico Giustiniano 373 Titolo Corpus Iuris Civilis, Digestum, lib. 36, 1, 26-28 c.1r: habet. culpae plane Explicit c.1r: ad matrem rationem reddere transferrit fideicomc.1v: [fideicom]missum si non c.1v: sempronium iam puer transferentur A questo frammento risulta attaccato, ruotato di 90°, anche il frammento della scheda 2, alla quale si rimanda Scheda 2 Segnatura Consistenza Dimensioni Interlinea Linee scritte Tecnica rigatura Disposizione testo Annotazioni marginali Inchiostri Decorazioni Glossa Tipologia riuso e data Stato di conservazione Scrittura Datazione Origine Lingua Contenuto generico Autore Incipit Note AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 1 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena mm 383×65 Dimensioni mm 365×65 specchio scrittorio mm 5 44 A piombo Foratura Non riscontrabile Su due colonne (?) Presenti, di mano coeva, intercalate al testo della glossa Bruno per il testo, rosso per le rubriche e i capilettera semplici, blu per i capilettera semplici Capilettera semplici in inchiostro rosso, alternati a quelli in inchiostro blu Presente, commentario a corona Carta di guardia del Campione 1 dell’anno 1378 Restaurato e distaccato (1992): discreto stato di conservazione, si segnalano margini irregolari e una perdita di tono dell’inchiostro. Ciò, unito alle ridotte dimensioni del frammento, rende il testo, in alcuni punti, scarsamente leggibile. Littera bononiensis Mani Unica mano XIV sec. Bologna (?) Latino Giuridico Giustiniano Titolo Corpus Iuris Civilis, Codex, lib. 2, 2.23.124.3-26.2 c.1r: [fi]deiussores qui Explicit c.1r: consequi c.1v: in integrum possint c.1v: postule is A questo frammento risulta attaccato, ruotato di 90°, anche il frammento della scheda 1, alla quale si rimanda. 374 R. Napoletano Scheda 3 Segnatura AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 1 Consistenza ritaglio di bifoglio Materiale Dimensioni mm 382×341 Dimensioni mm 200×114 specchio scrittorio Interlinea mm 5 Linee scritte 45 Tecnica rigatura A piombo Disposizione testo Su due colonne Annotazioni marginali Presenti, di mano coeva, in interlinea al testo Inchiostri Bruno per il testo, rosso per le rubriche, i piè di mosca e i capilettera semplici, blu per i piè di mosca e i capilettera semplici Decorazioni Capilettera semplici in inchiostro rosso, alternati a quelli in inchiostro blu Glossa Presente, commentario a corona Tipologia riuso e data Carta di guardia e rinforzo interno del dorso di rilegatura, del Campione 1 dell’anno 1378 Stato di conservazione Restaurato e distaccato (1992): discreto stato di conservazione, si segnalano margini irregolari e una perdita di tono dell’inchiostro ed alcune lacerazioni dovute al riuso. Scrittura Littera bononiensis Datazione XIV sec. Origine Bologna (?) Lingua Latino Contenuto generico Giuridico Autore Giustiniano Accursio (Glossa) Incipit c.1r: pr(a)eberi licentiam Explicit eundem c.1v: deputandis sine quolibet alio c.2r: posse [in integrum] c.2v: [restitu]tionis au[xilium vobis esse ne]cessarium Foratura Mani Pergamena Non riscontrabile Unica mano Locazione Titolo Corpus Iuris Civilis, Codex, c.1r: lib.2, 7.22.3 c.1v: lib. 2, 7.25.326.6 c.2r: lib. 2, 2.21.5.123.1 c.2v: lib. 2, 2.26.428.1 c.1r: ceteris solaciis isdem turonibus c.1v: tempus eorum adesse quemquam c. 2r: paternis vendidisti, pr(a) estare non co[geris] c.2v: creditoribus fiunt minoribus Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa” 375 Scheda 4 Segnatura Consistenza Dimensioni Interlinea Linee scritte Tecnica rigatura Disposizione testo Annotazioni marginali Inchiostri Decorazioni Tipologia riuso e data Stato di conservazione Scrittura Datazione Origine Lingua Contenuto generico Incipit AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 12 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena mm 347×414 Dimensioni mm 263×168 specchio scrittorio mm 5 48 Non riscontrabile Foratura Non riscontrabile A piena pagina Presente, di mano coeva, nel margine sx di c.1r Bruno per il testo, rosso per le rubriche, i piè di mosca e i capilettera decorati; blu per i capilettera decorati Capilettera filigranati in inchiostro rosso e blu Carta di guardia del Campione 12 dell’anno 1428 Restaurato e distaccato (1992): discreto stato di conservazione, si segnalano margini irregolari e una perdita di tono dell’inchiostro, macchie di umidità ed alcune lacerazioni dovute al riuso. Tutti questi elementi rendono, in alcuni punti, illeggibile il testo. Littera minuta corsiva Mani Unica mano 1335-1375 Bologna Latino Norme statutarie del Comune di Bologna testem vel falsum habeant et dare volit quos dare Explicit testi[monium] possit Scheda 5 Segnatura Consistenza Dimensioni Interlinea Linee scritte Tecnica rigatura AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 12 Ritaglio di bifoglio (?) Materiale Pergamena mm 387×295 Dimensioni mm 387×241 specchio scrittorio mm 7 53 Non riscontrabile Foratura Non riscontrabile Disposizione testo A piena pagina Inchiostri Bruno Tipologia riuso e data Carta di guardia del Campione 12 dell’anno 1428 Stato di conservazione Restaurato e distaccato (1992): pessimo stato di conservazione, i margini sono fortemente irregolari, l’inchiostro ha perso di tono e il supporto è completamente tarlato, ciò ne impedisce, quasi totalmente, la lettura 376 R. Napoletano Scrittura Datazione Origine Lingua Contenuto generico Littera minuta corsiva XIV sec. Bologna Latino Documentario Mani Unica mano Incipit A[ctum] Explicit Atti privati su registro et Thomasinus Note Si segnala la presenza di un titolo posto centralmente, a metà pagina, in inchiostro bruno e della medesima mano: Die quintodecimo aprilis Scheda 6 Segnatura Consistenza Dimensioni Interlinea Linee scritte Tecnica rigatura Disposizione testo Inchiostri Tipologia riuso e data Stato di conservazione Scrittura Datazione Origine Lingua Contenuto generico Incipit Note AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 12 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena mm 205×370 Dimensioni mm 146×167 specchio scrittorio 6 28 Non riscontrabile Foratura Non riscontrabile A piena pagina Bruno Carta di guardia del Campione 12 dell’anno 1428 Restaurato e distaccato (1992): cattivo stato di conservazione, i margini sono lievemente irregolari, sono presenti fori di tarlo si riscontra una perdita di tono dell’inchiostro. Il verso della pergamena appare totalmente illeggibile Littera minuta corsiva Mani Unica mano XIV sec. Bologna Latino Documentario Atto privato et successores suos, iuxta Explicit bona dicti monasterii Anibalem Il frammento sembrerebbe palinsesto. Si nota una scriptio inferior vergata da una mano coeva, ma l’orientamento del testo è ruotato di 90° rispetto a quello della scriptio superior Scheda 7 Segnatura Consistenza Dimensioni AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 12 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena mm 407×240 Dimensioni mm 397×225 specchio scrittorio Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa” Interlinea Linee scritte Tecnica rigatura Disposizione testo Annotazioni marginali Inchiostri Tipologia riuso e data Stato di conservazione Scrittura Datazione Origine Lingua Contenuto generico Incipit mm 7 66 Non riscontrabile A piena pagina Presenti, di mano coeva 377 Foratura Non riscontrabile Bruno Carta di guardia del Campione 12 dell’anno 1428 Restaurato e distaccato (1992): Discreto, l’inchiostro ha perso di tono, si riscontrano alcuni fori di farlo e i fori marginali di cucitura al Campione della Mensa, 12 Littera minuta corsiva Mani Unica mano XIV sec. Bologna Latino Documentario Atti privati su registro lato pelo: ut non Explicit lato pelo: predictam contrafa(cere) sub pena nonationem scribere centum [..6..] in memorialis lato carne: die vigesimo lato carne: et primo mensis augusti epistole Scheda 8 Segnatura Consistenza Dimensioni Interlinea Linee scritte Tecnica rigatura Disposizione testo Annotazioni marginali Inchiostri Tipologia riuso e data Stato di conservazione Scrittura Datazione Origine AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 12 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena mm 270×331 Dimensioni mm 250×110 specchio scrittorio mm 6 36 Non riscontrabile Foratura Non riscontrabile A piena pagina Presenti, di mano coeva Bruno Carta di guardia del Campione 12 dell’anno 1428 Restaurato e distaccato (1992): Cattivo, l’inchiostro ha perso di tono, i margini risultano essere fortemente irregolari, si riscontrano alcuni fori di farlo e i fori marginali di cucitura al Campione della Mensa, 12. Tutto ciò ne impedisce una chiara lettura del contenuto. Littera minuta corsiva Mani Unica mano XIV sec. Bologna 378 Lingua Contenuto generico Incipit Note R. Napoletano Latino Documentario Atto privato su registro lato pelo: non riscontrabile Explicit lato pelo: lato carne: non riscontrabile consignavit ac lato carne: Ego Rodulfus Si segnala la presenza del signum notarii (notaio Rodolfo) Scheda 9 Segnatura Consistenza Dimensioni Interlinea Linee scritte Righe notazione Tecnica rigatura Disposizione testo Inchiostri Decorazioni Tipologia riuso e data Stato di conservazione Scrittura Notazione Datazione Origine Lingua Contenuto generico Incipit Note AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 20 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena mm 334×422 Dimensioni mm 243×115 specchio scrittorio mm 21 12 2 A secco Foratura Non riscontrabile A piena pagina Bruno per il testo e la notazione, rosso e giallo per il rigaggio, rosso per le rubriche, le iniziali semplici e ritoccate, rosso e blu per le in iniziali decorate Capilettera filigranati Carta di guardia del Campione 20 dell’anno 1499 Restaurato e distaccato (1992): Discreto, margini irregolari, l’inchiostro ha perso di tono, si riscontrano numerosi fori di tarlo Gotica rotunda Mani Unica mano Quadrata sec. XII italia Latino Liturgico Graduale c.1: tuo. Miserere mei Explicit c.1: in te Domine c.2: peccare speravi c.2: in deum prote[ctorem] et in [locum] refugi[i] I frammenti 9 e 10 provengono dalla medesima unità codicologica Scheda 10 Segnatura Consistenza AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 20 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa” 379 Dimensioni mm 334×422 Interlinea Linee scritte Righe notazione Tecnica rigatura mm 21 12 2 A secco Disposizione testo Inchiostri A piena pagina Bruno per il testo e la notazione, rosso e giallo per il rigaggio, rosso per le rubriche, il titolo corrente, le iniziali semplici e ritoccate, rosso e blu per le in iniziali decorate Capilettera filigranati Carta di guardia del Campione 20 dell’anno 1499 Decorazioni Tipologia riuso e data Stato di conservazione Scrittura Notazione Datazione Origine Lingua Contenuto generico Incipit Note avventizie Note Dimensioni mm 243×115 specchio scrittorio Foratura Presente, nel margine dx di c.1r Restaurato e distaccato (1992): Discreto, margini irregolari, l’inchiostro ha perso di tono, si riscontrano numerosi fori di tarlo Gotica rotunda Mani Unica mano Quadrata sec. XII italia Latino Liturgico Graduale c.1: fac mecum Domine Explicit c.1: condemnabo iam c.2: miserere michi Domine amplius no[li] c.2: iustificationes tuas Si riscontrano calcoli matematici nel margine sx di c.1v di mano del XV sec. I frammenti 10 e 9 provengono dalla medesima unità codicologica Scheda 11 Segnatura Consistenza Dimensioni Interlinea Linee scritte Tecnica rigatura Disposizione testo Annotazioni marginali Inchiostri Decorazioni AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 20 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena mm 393×264 Dimensioni mm 240×135 specchio scrittorio mm 5 46 A piombo Foratura non riscontrabile Su due colonne Presenti, di mano coeva, in interlinea al testo Bruno per il testo, rosso per le rubriche, i piè di mosca, il titolo corrente e i capilettera semplici, blu e rosso per le iniziali decorate Capilettera semplici e capilettera filigranati 380 Glossa Tipologia riuso e data Stato di conservazione Scrittura Datazione Origine Lingua Contenuto generico Autore Incipit Note R. Napoletano Presente, commentario a corona Carta di guardia (?) del Campione 20 dell’anno 1499 Restaurato e distaccato (1992): cattivo stato di conservazione, si segnalano margini irregolari e una forte perdita di tono dell’inchiostro, macchie di umidità e numerosi fori di tarli Littera bononiensis Mani Unica mano XIV sec. Bologna (?) Latino Giuridico Titolo Corpus Iuris Civilis, Giustiniano Accursio (Glossa) Digestum, lib. 3, 5.26-33 c.1r: [mi]nore annis cum Explicit c.1v: quam haberent admittendum puto ut I frammenti 11 e 12 provengono dalla medesima unità codicologica Scheda 12 Segnatura AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 20 Consistenza ritaglio di bifoglio Materiale Dimensioni mm 396×520 Dimensioni mm 240×130 specchio scrittorio Interlinea mm 5 Linee scritte 46 Tecnica rigatura A piombo Disposizione testo Su due colonne Annotazioni marginali Presenti, di mano coeva, in interlinea al testo Inchiostri Bruno per il testo, rosso per le rubriche, i piè di mosca, il titolo corrente e i capilettera semplici, blu e rosso per le iniziali decorate. Blu, nero e altri per la decorazione Decorazioni Capilettera semplici e capilettera filigranati; capolettera decorazioni fitotomorfe e miniatura figurata in c.2r Glossa Presente, commentario a corona Tipologia riuso e data Carta di guardia (?) del Campione 20 dell’anno 1499 Stato di conservazione Restaurato e distaccato (1992): cattivo stato di conservazione, si segnalano margini irregolari e una forte perdita di tono dell’inchiostro, macchie di umidità e numerosi fori di tarli Scrittura Littera bononiensis Datazione XIV sec. Origine Bologna (?) Lingua Latino Foratura Mani Pergamena Non riscontrabile Unica mano con Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa” Contenuto generico Autore Incipit Note Giuridico Giustiniano Accursio (Glossa) 381 Titolo Corpus Iuris Civilis, Digestum, c.1: lib. 1, 6.1-7.5 c.2: lib. 1, 1.1-1.12 c.1r: simus eiu[..10..]t legum Explicit c.1v: dicimus c.2r: cognita in servos suos c.2v: in adoptionem I frammenti 12 e 11 provengono dalla medesima unità codicologica Scheda 13 Segnatura AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 21 Consistenza ritaglio di bifoglio Materiale Dimensioni mm 164×331 Dimensioni mm 137×90 specchio scrittorio Interlinea mm 4 Linee scritte 22 Tecnica rigatura Non riscontrabile Disposizione testo A piena pagina Inchiostri Bruno Tipologia riuso e data Rinforzo per la legatura del Campione 21 dell’anno 1502 Stato di conservazione Restaurato e distaccato (1992): cattivo stato di conservazione, si segnalano una forte perdita di tono dell’inchiostro e numerosi fori di tarli Scrittura Cancelleresca italica Datazione XV sec. Origine italia Lingua Latino Contenuto generico Letterario Autore Foratura Pergamena Non riscontrabile Mani Unica mano Marco tullio Cicerone Titolo De finibus bonorum et malorum Incipit voluptas sed quid ille dicat e quo efficitur Explicit num igitur postea cense[t a]nxio animo aut sullicito Note I frammenti 13, 14, 15, e 16 provengono dalla medesima unità codicologica Scheda 14 Segnatura Consistenza Dimensioni Interlinea AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 21 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena mm 71×261 Dimensioni mm 12×90 specchio scrittorio mm 4 382 R. Napoletano Linee scritte 3 Tecnica rigatura Non riscontrabile Disposizione testo A piena pagina Inchiostri Tipologia data Foratura Non riscontrabile Bruno riuso Stato conservazione e Rinforzo per la legatura del Campione 21 dell’anno 1502 di Restaurato e distaccato (1992): cattivo stato di conservazione, si segnalano una forte perdita di tono dell’inchiostro e numerosi fori di tarli Scrittura Cancelleresca italica Datazione XV sec. Mani Unica mano Origine italia Lingua Latino Contenuto generico Letterario Autore Marco tullio Cicerone Titolo De finibus bonorum et malorum Incipit quod quidem ego a principio ita me Explicit etiam legibus partam que quidem Note I frammenti 13, 14, 15, e 16 provengono dalla medesima unità codicologica. Inoltre, il frammento 14 corrisponde alla porzione di bifoglio inferiore del frammento 15 Scheda 15 Segnatura AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 21 Consistenza ritaglio di bifoglio Materiale Dimensioni mm 236×329 Dimensioni mm 150×90 specchio scrittorio Interlinea mm 4 Linee scritte 26 Tecnica rigatura Non riscontrabile Disposizione testo A piena pagina Inchiostri Bruno Tipologia riuso e data Rinforzo per la legatura del Campione 21 dell’anno 1502 Stato di conservazione Restaurato e distaccato (1992): cattivo stato di conservazione, si segnalano una forte perdita di tono dell’inchiostro e numerosi fori di tarli Scrittura Cancelleresca italica Datazione XV sec. Origine italia Lingua Latino Contenuto generico Letterario Foratura Mani Pergamena Non riscontrabile Unica mano Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa” 383 Autore Marco tullio Cicerone Titolo De finibus bonorum et malorum Incipit voluptatum si autem ad animum falsum est quod Explicit ergo et probandum [i]ta etiam laudabi[4] au[6]tum ita sit ut quod Note I frammenti 13, 14, 15, e 16 provengono dalla medesima unità codicologica. Inoltre, il frammento 14 corrisponde alla porzione di bifoglio inferiore del frammento 15 Scheda 16 Segnatura Consistenza Dimensioni Interlinea Linee scritte Tecnica rigatura Disposizione testo Annotazioni marginali Inchiostri Tipologia riuso e data Stato di conservazione Scrittura Datazione Origine Lingua Contenuto generico Autore Incipit Note AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 21 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena mm 239×338 Dimensioni mm 150×90 specchio scrittorio mm 4 3 Non riscontrabile Foratura Non riscontrabile A piena pagina Presenti, di mano coeva, nel margine dx Bruno Rinforzo per la legatura del Campione 21 dell’anno 1502 Restaurato e distaccato (1992): cattivo stato di conservazione, si segnalano una forte perdita di tono dell’inchiostro e numerosi fori di tarli Cancelleresca italica Mani Unica mano XV sec. italia Latino Letterario Marco tullio Cicerone Titolo De finibus bonorum et malorum [c]um optimos viros tum Explicit quam reliquo o[r] doctissimos homines natu vill[e dele]ctarii est magne I frammenti 13, 14, 15, e 16 provengono dalla medesima unità codicologica Scheda 17 Segnatura Consistenza AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 24 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena 384 R. Napoletano Dimensioni mm 306×440 Interlinea Linee scritte Tecnica rigatura Disposizione testo Annotazioni marginali Inchiostri Decorazione Tipologia riuso e data Stato di conservazione Scrittura Datazione Origine Lingua Contenuto generico Autore mm 4 45 Non riscontrabile Foratura Non riscontrabile A piena pagina Presenti, a margine e nell’intercolumnio, di mano coeva Note Dimensioni mm 190×107 specchio scrittorio Bruno per il testo, rosso e blu per le decorazioni e i piè di mosca Capolettera semplice e capilettera filigranati Controguardia anteriore e posteriore della coperta del Campione 24 dell’anno 1513-1524 In situ. Buono stato di conservazione, si rileva solo una lieve perdita di tono dell’inchiostro Textualis Mani Due mani XIV sec. Francia (?) Latino Giuridico Giustiniano Titolo Corpus Iuris Civilis, Digestum, c.1: lib. 1, 6.1-7.5 c.2: lib. 1, 1.1-1.12 I frammenti 17, 18, 19 provengono da unità codicologiche differenti, ma sono stati riutilizzati sul medesimo registro Scheda 18 Segnatura Consistenza Dimensioni Interlinea Linee scritte Tecnica rigatura Disposizione testo Inchiostri Tipologia riuso e data Stato di conservazione Scrittura Datazione Origine AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 24 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena mm 310×190 Dimensioni Non riscontrabile specchio scrittorio 4 75 Non riscontrabile Foratura Non riscontrabile A piena pagina Bruno Controguardia della ribalta del Campione 24 dell’anno 1513-1524 In situ. Discreto stato di conservazione, si riscontra una lacerazione del supporto in corrispondenza della piega del risvolto della coperta del Campione Textualis Mani Unica mano sec. XIII fine - XIV inizi italia Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa” 385 Lingua Latino Contenuto generico Glossa di un testo di ambito giuridico Note I frammenti 17, 18, 19 provengono da unità codicologiche differenti, ma sono stati riutilizzati sul medesimo registro Scheda 19 Segnatura AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 24 Consistenza ritaglio di bifoglio Materiale Dimensioni mm 338×525 Dimensioni 330×187 specchio scrittorio Interlinea 4 Linee scritte 83 Tecnica rigatura A secco Disposizione testo Su due colonne Annotazioni marginali Presenti, sia nei margini, sia nell’intercolumnio, di almeno due mani differenti Inchiostri Bruno per il testo, rosso per le annotazioni marginali, rosso e blu per i capilettera Decorazione Capilettera semplici Tipologia riuso e data Carte di guardia del Campione 24 dell’anno 1513-1524 Stato di conservazione In situ. Mediocre stato di conservazione, in numerosi l’inchiostro ha perso di tono rendendo illeggibile il testo, se non con l’ausilio della lampada di Wood Scrittura Textualis Datazione sec. XIII fine - XIV inizi Origine Italia (?) Lingua Latino Contenuto generico Commento al Decretum Gratiani (?) Incipit dat pauperi ellimosinam non ex caritate sed ut remo Note I frammenti 17, 18, 19 provengono da unità codicologiche differenti, ma sono stati riutilizzati sul medesimo registro Foratura Mani Explicit Pergamena Non riscontrabile Unica mano Nullus severiorem et non ne severior fuit illa Scheda 20 Segnatura AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 27 Consistenza ritaglio di bifoglio Materiale Dimensioni mm 241×320 Dimensioni mm 195×130 specchio scrittorio Interlinea 5 Pergamena 386 Linee scritte Tecnica rigatura Disposizione testo Inchiostri Decorazione Tipologia riuso e data Stato di conservazione Scrittura Datazione Origine Lingua Contenuto generico Incipit Note R. Napoletano 34 Non riscontrabile Foratura Non riscontrabile A piena pagina Bruno Capolettera di modulo ingrandito con svolazzi Controguardia anteriore del Campione 27 dell’anno 1534-1537 In situ. Buono stato di conservazione Semigotica documentaria 1458 febbraio 16 Bologna Latino Documentario Mani Quattro mani Copia di atti privati su registro (compravendita) c.1: In Christi nomine amen Explicit c.1: atque relaxavit c.2: et suos heredes dicto dicto venditore emptore ibidem presenti c.2: officio registri communis i frammenti 20, 21 e 22, pur essendo riutilizzati sul medesimo volume, provengono da unità codicologiche differenti Scheda 21 Segnatura Consistenza Dimensioni Interlinea Linee scritte Tecnica rigatura Disposizione testo Inchiostri Tipologia riuso e data Stato di conservazione Scrittura Datazione Origine Lingua Contenuto generico AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 27 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena mm 240×320 Dimensioni mm 190×120 specchio scrittorio 4 37 Non riscontrabile Foratura Non riscontrabile A piena pagina Bruno Carte di guardia del Campione 27 dell’anno 1534-1537 In situ. Buono stato di conservazione, si rileva una lieve perdita di tono dell’inchiostro Minuscola cancelleresca Mani Unica mano italica 1397 gennaio 17 Bologna Latino Documentario Locatio ad affictum Le carte di guardia dei “Campioni della Mensa” Incipit Note In Christi nomine amen 387 de sancto Gregorio notarius de mense m[..3..] i frammenti 20, 21 e 22, pur essendo riutilizzati sul medesimo volume, provengono da unità codicologiche differenti Explicit Scheda 22 Segnatura Consistenza Dimensioni Interlinea Linee scritte Tecnica rigatura Disposizione testo Inchiostri Decorazione Tipologia riuso e data Stato di conservazione Scrittura Datazione Origine Lingua Contenuto generico Incipit Note AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 27 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena mm 177×315 Dimensioni mm 155×156 specchio scrittorio 4 35 Non riscontrabile Foratura Non riscontrabile A piena pagina Bruno Capilettera semplici Carte di guardia del Campione 27 dell’anno 1534-1537 In situ. Buono stato di conservazione Semigotica documentaria XV sec. seconda metà italia Latino Documentario in cappella sancti Iosep Mani Unica mano cessatum fuerit, sub pena tante quantitatis pecunie quanta i frammenti 20, 21 e 22, pur essendo riutilizzati sul medesimo volume, provengono da unità codicologiche differenti Explicit Scheda 23 Segnatura Consistenza Dimensioni Interlinea Linee scritte Tecnica rigatura Disposizione testo Inchiostri Tipologia riuso e data AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 28 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena mm 338×525 Dimensioni mm 330×187 specchio scrittorio 4 39 A secco Foratura Non riscontrabile A piena pagina Bruno Controguardia del Campione 28 dell’anno 1538 388 Stato di conservazione Scrittura Datazione Origine Lingua Contenuto generico Incipit Note R. Napoletano In situ. Buono stato di conservazione, si riscontra una lieve perdita di tono dell’inchiostro e numerosi fori e lacci di cucitura della legatura. Semigotica documentaria Mani Unica mano XV sec. Bologna Latino Documentario Atti privati su registro c.1: ubi et in [..n..] et suos Explicit c.1: dictarum heredes voluit gabellarum ex [..4..] c.2: omnium rerum lite per d[..3..] petium perpetuo non inferendo [..10..] c.2: aut alium vel alias aliqua vestra vel [....] I frammenti 23 e 24, pur essendo stati riutilizzati sul medesimo volume, provengono da unità codicologiche differenti Scheda 24 Segnatura Consistenza Dimensioni Interlinea Linee scritte Tecnica rigatura Disposizione testo Inchiostri Decorazione Tipologia riuso e data Stato di conservazione Scrittura Datazione Origine Lingua Contenuto generico Autore Incipit Note AAB, Mensa Arcivescovile, Campioni della Mensa, 28 ritaglio di bifoglio Materiale Pergamena mm 338×525 Dimensioni mm 330×187 specchio scrittorio 4 35 A secco Foratura Non riscontrabile Su due colonne Bruno per il testo, rosso per iniziali ritoccate e i piè di mosca iniziali ritoccate Controguardia del Campione 28, dell’anno 1538 In situ. Discreto stato di conservazione, l’inchiostro ha perso di tono rendendo necessario, in alcuni punti, l’utilizzo della lampada di Wood Textualis Mani Unica mano XIV sec. italia Latino Scolastico Petrus Hispanus Titolo Tractatus / Summulae logicales c.1:de fine principali et Explicit c.1: principio c.2: segno paragrafo omnis aliarum arcium segno paragrafoomnis negarentur c.2: ponit istam esse I frammenti 23 e 24, pur essendo stati riutilizzati sul medesimo volume, provengono da unità codicologiche differenti