Si raccolgono in questo volume le relazioni del primo ciclo di incontri Scritture e letture (dedicato alla novella e al racconto) realizzato nel 2008, a Catania, dall’Associazione degli Italianisti-Sezione Didattica. Un’iniziativa, di cui questo libro rappresenta il primo frutto, con cui si è inteso avviare, nell’ambito della letteratura italiana, un dialogo non episodico tra scuola e università, prospettando un rapporto nuovo, meno frammentario, tra i docenti dei diversi ordini di istruzione. Un dialogo già testimoniato dai contributi presenti in questo volume: relazioni di italianisti di varie università del paese (R. Caputo, P. Guaragnella, R. Luperini, N. Mineo), e proposte didattiche di docenti della scuola secondaria siciliana. La prospettiva è infatti quella di superare la convenzionale formula delle conferenze di “aggiornamento” occasionali, del rapporto unidirezionale tra ricerca universitaria e insegnamento scolastico. Per sostituire ai monologhi irrelati un’interazione dialogica, nel rispetto delle reciproche competenze, tra ricerca universitaria e scuola, con la convinzione che l’incontro di pratiche e saperi diversi possa giovare all’insegnamento della letteratura italiana. Le iniziative di Scritture e letture dell’ADI-SD, che questo libro testimonia, traggono forza e motivazione dalla coscienza che ai docenti di letteratura italiana spetti ancora il compito di garantire alle nuove generazioni le possibilità formative proprie dell’educazione letteraria. Un compito ineludibile. E oggi a maggior ragione, di fronte al dilagare delle ideologie praticistiche, dei particolarismi localistici, e di quella forma nuova di provincialismo, non di spazio, ma di tempo, che ci chiude al passato e al futuro, assolutizzando il presente. Una funzione necessaria. Per contribuire, innanzi tutto, a restituire “la parola” ai giovani. Per consentire, in particolare, la formazione di un’identità culturale comune, attraverso il dialogo con i testi della nostra tradizione e con l’immaginario collettivo di tutte le epoche. Ma non solo. C’è una specificità, propria della letteratura, che assegna a chi la insegna un compito unico. I testi letterari, con la loro polisemia, porgono infatti una impareggiabile occasione educativa: si offrono a una domanda di senso mai conclusa, mai definitiva, che riguarda l’opera letteraria e, con essa, noi tutti, esseri umani.