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Libro con un titolo che mi ha sempre ispirato, ha come pregio, in un'epoca dove non si sa se sarai ancora vivo a fine giornata, la brevità: 116 pagine. Alla fine, sono riuscita a finirlo, mentre per i romanzi di Liala (con più di 500 pagine) non ne sono granché certa.
Sololibri.net, 2020
Venezia notturna di Luigi Sugana [recensione], in Sololibri.net, 17/06/2020: https://www.sololibri.net/Venezia-Notturna-Sugana.html
Scheda biografica e letteraria del poeta monrealese del XVII Antonio Veneziano.
Le fortune finanziarie della famiglia Veneziano cominciano con Giovanni, che forse si trasferì a Monreale da Venezia, e alla sua morte nel 1512 lasciò eredi la moglie e quattro figli. Fra costoro fu Antonio quello che in vita riscosse i maggiori successi ricoprendo incarichi di rango nella Curia arcivescovile cittadina: Maestro notaio (1512), Pretore durante la visita dell'imperatore Carlo V a Palermo e Monreale (1535). Il Magnifico Antonio, titolo assunto dopo le sue cariche politche, ebbe una vita sentimentale intensa, sposando tre donne e avendo nove figli legittimi oltre due figlie naturali. Fu inoltre saggio amministratore delle cose familiari anzi incrementandole in maniera cospicua. L'ambiente familiare era connotato anche da quel tipico sentimento di braveria e violenza proprio del patriziato siciliano cinquecentesco. Nel 1534, Giovanni, fratello del poeta, si trova invischiato in una lite con la famiglia nobile Scuderi e persino il Magnifico Antonio è coinvolto nelle vie di fatto finendo ai domiciliari. Quando pace sembra fatta, Angelo Scuderi è assassinato e Giovanni accusato d'omicidio. Nel 1547 muore il Magnifico Antonio, quando il nostro aveva soli quattro anni d'età, e in questo momento comincia la disgregazione della famiglia. Allegranza, terza moglie del Magnifico Antonio, e i figli maggiorenni, ebbero in parti uguali i vasti possedimenti e la "roba"; i figli minorenni ebbero come tutore lo zio arciprete Antonino in qualità di amministratore della loro parte di eredità. Proprio lo zio sacerdote ha influito sull'ingresso, 1553, nel Collegio gesuitico monrealese di Antonello che dopo la morte del padre assumerà il nome di Antonio. Nel 1555, visti gli ottimi risultati scolastici, lo zio Antonino lo mandò a studiare nel Collegio Massimo dei gesuiti di Palermo a soli dodici anni d'età. Lo ritroviamo qualche tempo dopo in quello di Messina per completare gli studi di retorica, grammatica e metrica latina, ebraico e greco (e iniziare il noviziato nella Compagnia di Gesù). Nel 1559 studiò nel Collegio romano dove, per i tre anni successivi, intraprenderà gli studi di diritto e filosofia seguendo gli insegnamenti di Francesco Toleto futuro cardinale. Ma nel 1563, forse in preda ad un rigetto della vita seria e rigorosa condotta da gesuita, abbandonato l'abito, tornò a Monreale e subito si diede da fare per la riscossione di alcuni crediti dovutigli. Nello stesso 1563 una gravissima accusa piomba sul fratello Nicolò: omicidio. Scattano gli arresti domiciliari per i tre fratelli Veneziano (tutti ritenuti coinvolti nell'assassinio). I fratelli provano a sottrarsi all'accusa, riuscendo ad ottenere la libertà (grazie alle doti da giureconsulto di Antonio). La vicenda non sembra mettersi malamente tantoché, quando il cardinale Farnese emana i nuovi Capitoli cittadini di Monreale, tra i cinquanta nuovi consiglieri si trova anche l'inquisito Nicolò! Ma trame e faide politiche riescono a fargli imporre un bando da tutto quanto il territorio di Monreale (all'epoca circa un quarto della Sicilia). Nel 1567 si chiede il giudizio finale e i Veneziano vengono portati all'interno del Castello a mare di Palermo, dove sono sottoposti alla tortura dei tratti di corda. La prova gli riesce favorevole e nel 1568 furono scarcerati ma con ancora il bando da Monreale. Gli anni dell'esilio sono tristi anche per le difficoltà economiche che l'opprimono e costringono ad una vita fatta di grandi ristrettezze, non potendo accedere ai suoi beni anzi usurpati. Antonio trascorse l'esilio di Palermo presso la sorella Vincenza, moglie di Antonino de Calogero, Pretore monrealese. Nel 1573 è nuovamente rinchiuso nel Castello a mare di Palermo, anche sede del tribunale dell'Inquisizione di Sicilia in quel periodo, per il rapimento d'amore della giovane Francesca Porretta e per l'accusa di furto. La madre Allegranza non tollerò oltre le malefatte del figlio e nel 1574 lo cancellò dal suo testamento in quanto «disobbediente».
Andrea Zanzotto. Tra musica cinema e poesia, a cura di Roberto Calabretto, FORUM, 2005
Le analogie fra un luogo, Venezia, che ha fatto della rappresentazione del proprio passato la forza della progettualità presente, e lo stile di un regista che ha visto nelle potenzialità della memoria la chiave d’accesso alla realtà. Le relazioni fra il mito di Venezia e il suo spazio scenico, e il cinema di Fellini.
1 A. ACCONCIA LONGO, La letteratura italogreca nell'XI e XII secolo, in Byzantino-Sicula, VI: La Sicilia e Bisanzio nei secoli XI e XII. Atti delle X Giornate di Studio della Associazione Italiana di Studi Bizantini (Palermo 27-28 maggio 2011), a cura di R. LAVA-GNINI -C. ROGNONI, Palermo 2014 (Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici «Bruno Lavagnini». Quaderni, 18), pp. 107-130: 121-124. 2 E. TSOLAKIS, Ἄγνωστα ἔργα Ἰταλοβυζαντινοῦ ποιητῆ τοῦ 12 ου αἰώνα, in Ἑλληνικά 26 (1973), pp. 46-66; B. LAVAGNINI, «Versi dal carcere» di un anonimo poeta italo-bizantino
2024
Manfredonia il Dominio Veneziano La Pietà della “Cappella della Maddalena” (L’influsso della pittura veneta di Giovanni Bellini sulla Pietà Sipontina)
Venezia e Moby Dick è una navigazione attraverso la fascinosa galassia veneziana, quell’agglomerato di arte e artisti che ancora oggi ci fanno rivivere, in laguna come in terraferma, gli splendori millenari della Serenissima: meraviglie per i nostri sensi e linfa senza fine per i nostri sogni.
Greek Medical Papyri, 2019
Se l’edizione principe di Hermann Diels del papiro noto come “l’Anonimo Londinese” (P.Lond. inv. 137 = P.Lond.Lit. 165) dal 1893 è restata un punto di riferimento degli studi fino agli anni ottanta del ‘900, a partire dalla seconda edizione critica del 2011 a cura di Daniela Manetti (Teubner, Berlin), in poco tempo ha preso slancio un grande rinnovamento di ricerche, che ha visto venire alla luce una terza edizione, con traduzione francese, a cura di Antonio Ricciardetto, prima pubblicata nella serie “Papyrologica Leodiensia” 4 (Liège 2014) e poi nella prestigiosa “Collection des Universités de France” (Paris 2016). Il papiro londinese, databile verso la fine del I sec. d.C., che risulta essere il rotolo conservato più lungo di carattere medico (335 cm), contiene un testo abbastanza complesso, con una prima parte dedicata alla definizione dei concetti base di ‘affezione’ e malattia del corpo e dell’anima (i 1 iv 17), seguita da una sezione dossografica sulla eziologia delle malattie...
Foodborne Pathogens - Recent Advances in Control and Detection [Working Title]
Historical Materialism, 2021
Antiquity, 2023
Professional Educator, 2009
Journal of Clinical Medical Research, 2024
Journal of African American women and girls in education, 2024
EPJ Web of Conferences, 2013
European Journal of Operational Research, 2019
Journal of Outdoor Recreation and Tourism, 2016
Applied Physics A, 2005
New England Journal of Medicine, 1995