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1994, Studi Ispanici, pp. 231-250.
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La metrica attraverso i trattati, a cura di Elena Coppo e Francesco Roncen, Padova, Padova University Press, 2024
Il presente contributo è volto a rintracciare la presenza e la consistenza di un canone poetico di riferimento all’interno dell’orizzonte letterario di Gian Giorgio Trissino, assumendo quale campo di indagine prioritario le sei divisioni della Poetica (1529 e 1562), con uno sguardo alle forme della produzione lirica del letterato vicentino. Si cerca di determinare se la Poetica sia concepita unicamente come strumento di aggiornamento dei repertori normativi allora in uso (su tutti, la Summa di Antonio da Tempo) o come espressione implicita di un’idea personale di poesia filtrata attraverso un corpus esemplare di boni auctores. Si cerca inoltre di stabilire se tale canone sia individuato da Trissino sulla base dell’autorità esercitata dai modelli presentati come ideali, o se viceversa dipenda da un’idea predeterminata di poesia, elaborata a monte rispetto a un campionario di prescrizioni delle quali si intenda fornire adeguata legittimazione da parte della tradizione lirica a disposizione.
2015
The article focuses on Leopardi’s renowned poem "La ginestra, o il fiore del deserto" (1836) and on the scholars who have firstly explored the ‘political’ ideas proposed by this text: C. Luporini in his "Leopardi progressivo" and W. Binni in "La nuova poetica leopardiana", both published in 1947. This particular field of the Leopardi scholarship – which originated in the postwar years – tries to bring the ideological ‘content’ of the text to the fore. After a quick look at Luporini’s and Binni’s readings, the inquiry focuses instead on the ‘form’ of the text, and more specifically on the practice of lyric discourse, in order to outline the general ethical dynamics which underlie the lyric use of language in "La ginestra": the relationship between the 'I' and the flower of the desert, the potential dialogism of the lyric voice, the context of production of the text, the posture assumed by the 'I' and the historical position of the critics, the truth telling as an ethical act of individual and collective resistance to crisis. By looking at these dynamics, it is possible to reconsider the political ‘ideal’ proposed by the text – in particular the "social catena" ("social chain") mentioned at line 149 – in the light of its discursive practices. The article, finally, emphasizes the similarities between this interpretative possibility and the philosophical interpretation proposed by Antonio Negri in his essay "Lenta ginestra. Saggio sull’ontologia di Giacomo Leopardi" (1987) in a cultural context very different from Binni and Luporini’s postwar Italy.
L' esclusivo testimone materiale della lettura da parte Foscolo delle Rime di Torquato Tasso risale al 1808 1 , anno dell'edizione svizzera, presso Sauerlander, di una silloge di liriche tassiane «scelte e rivedute» da Lucio Hold, della quale il professore dell'ateneo pavese aveva postillato e poi donato copia al Borsieri «intorno all'anno 1810 quando [questi] si schierò una seconda volta dalla parte del Foscolo nell'agone letterario 2 ». Si deve a Franco Gavazzeni la preziosa notizia dell'esemplare che, dopo esser passato nelle mani del Borsieri, un Pietro Giuseppe Maggi 3 donava infine alla biblioteca Civica di Bergamo, dove è ancora oggi conservato. La stampa consta di due volumetti in sedicesimo, costituiti da una prefazione (pp. III-VIII), notizie della vita di Torquato Tasso (pp. IX-XLVI), Rime (v. I pp. 3-368 e v. II pp. 5-400) ed annotazioni (vol. I pp. 371-422 e v. II pp. 403-431), un fitto regesto di fonti classiche ed italiane desunto per la quasi totalità dall'auto-commento alle stampe Osanna (1591) e Marchetti (1593) che, come noto, raccolgono rispettivamente, secondo l'ultima volontà del Tasso, le rime d'amore e le rime d'encomio.
Centopagine 2, 2008, pp. 1-11
http://musacamena.units.it/iniziative/SCA2008_Arico.pdf
Lirica e non-lirica nella poesia dei trovatori:
Questo articolo costituisce la versione integrale di un lavoro presentato in occasione delle "Giornate di Studi Valenciani. Classici medievali e contemporanei. Jornades d'Estudis Valencians. Clàssics medievals i contemporanis" (Bari, 24-25 novembre 2009), nei cui Atti sarà pubblicata soltanto una sintesi, priva di esemplificazioni testuali e dell'appendice repertoriale. Il lavoro si inserisce nell'ambito del Progetto "Literatura y corte en la Edad Media y el Renacimiento: Italia y España" (FFI 2010-17744), coordinato da María Morrás presso la Universitat Pompeu Fabra di Barcellona. Desidero ringraziare gli amici catalanisti Josep Lluís Martos e Tomás Martínez Romero, generosi e attenti lettori di questo lavoro, per le preziose indicazioni che mi hanno fornito.
Synaxis, XXXIII (2-3), 101-134, 2016, 2016
(ITA) In questo lavoro esamino la ragioni dell’identificazione, da parte di Guglielmo di Conches e di Bernardo di Chartres, della iusticia naturalis come argomento del Timeo. Attraverso un’analisi delle fonti primarie (Platone stesso) e secondarie (la tradizione neoplatonica e, in particolare, il commentarius di Calcidio, che tradusse il Timeo in latino fra il IV e il V sec.), ricostruisco brevemente il processo storico (e logico) in seguito al quale la densa trattazione di argomenti naturali del Timeo poté essere inquadrata e definita dai due attraverso il riferimento, per noi oscuro, alla iusticia naturalis e, nello stesso tempo, mostro come la nozione stessa di iusticia dei due autori abbia subito una risemantizzazione specifica, legata a considerazioni teologiche ed ermeneutiche.
Mosaici: Learned Online Journal of Italian Poetry, 2013
Andrea Righi (Colorado College-Colorado Springs, USA) Il problema delle avanguardie è la costante ridefinizione del nuovo, di un contenuto che entra in contraddizione con l'esistente e che tuttavia, per la sua propria natura liminale, scompare nel momento stesso in cui lo si enuncia. Volendo infatti indicare ciò che va oltre l'esistente, ciò che trascende l'attualità, l'avanguardia è costretta ad un disfacimento continuo dei codici artistici aprendo, in questo modo, alla produzione del nuovo come non-esistente. Ma questo futuribile mai completamente concretizzato, il nuovo in altre parole, non ha una dimensione esclusivamente artistica. Le avanguardie infatti, anche quando mirano ad una innovazione puramente formale registrano sempre una condizione sociale. Ridefinire il novum artistico significa dunque interrogare una certa configurazione dei rapporti sociali. Tutto il lavoro di Theodor W. Adorno muove, ad esempio, attorno a questa intuizione. Secondo il filosofo francofortese, le avanguardie alto moderniste mostrano infatti come l'innovazione artistica si sia strutturata secondo una decostruzione di istituzioni formali (linguisticorappresentative) che esprimevano il rifiuto radicale di alcuni elementi esistenziali-prima fra tutte la reificazione delle relazioni umane e del rapporto con la natura. 1 L'arte d'avanguardia, dunque, segue un meccanismo di negazione determinata, che barra il suo oggetto per riprodurre il terreno di un nuovo, di un futuro quanto sfuggente oggetto artistico.
Romance Philology, 2018
La famosa alba attribuita da alcuni canzonieri a Giraut de Borneil è stata ultimamente al centro di una serie di autorevoli contributi, concomitanti alla scoperta di un’antica traduzione italiana del testo provenzale, che hanno cercato di definirne meglio lo stemma, il testo critico e l’interpretazione. In questo contributo si discutono gli aspetti formali di Reis glorios con riguardo a tutta la tradizione (anche indiretta) e si propone d’individuare nel suo tipo metrico e musicale la cosiddetta ‘strofa di romanza’: essa caratterizza in particolare il corpus di canzoni di tela antico-francesi col quale l’alba provenzale mostra di condividere anche elementi stilistici e retorici. Questa agnizione formale potrebbe avere delle ricadute sulla vexata quaestio interpretativa. The famous Old Provençal dawn-song attributed by some songbooks to Giraut de Borneil has recently been at the center of a number of contributions (concurrently with the discovery of an ancient Italian translation of the poem itself) which seek to better define the stemma codicum, the critical text, and its interpretation. This contribution discusses the formal aspects of Reis glorios with regard to the entire manuscript tradition and aims to identify in its metric and musical type the so-called Romanzenstrophe. Such strophic and musical form characterizes in particular the Old French corpus of chansons de toile with which the Provençal dawn-song also shares some relevant stylistic and rhetorical features. This formal acknowledgement may have implications for the interpretative issue.
2018
la tesi e pensata come una discussione su tutti i poeti lirici greci menzionati all'interno del De Musica pseudo-plutarcheo (un trattato musicale ascrivibile al II sec. d.C.), con l'obiettivo di offrire un commento sistematico incentrato sui singoli poeti.
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arXiv (Cornell University), 2017
Journal of Engineering and Sustainable Development, 2022
Arte, Individuo y Sociedad , 2024
La mujer en el folklore musical asturiano: homenaje a Rogelia Gayo, 2014
The Good Society, 2020
ARQ. Santiago de Chile. , 2013
Social Epistemology, 2024
TURKISH JOURNAL OF VETERINARY AND ANIMAL SCIENCES, 2017
Proceedings of the 11th workshop on ACM SIGOPS European workshop, 2004
2000
European Journal of Medicinal Chemistry, 2022
American Journal of Epidemiology, 2009
HAL (Le Centre pour la Communication Scientifique Directe), 2019