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La rete infrastrutturale di Roma

2018, LA STAZIONE DELLA METROPOLITANA PROPULSORE DI URBANITÀ DIFFUSA

Finora l'attenzione per la stazione della metropolitana è stata circo-scritta (oppure contenuta) sebbene essa sia tra i luoghi più frequen-tati dagli abitanti della città e dai city users. Fin dal momento della sua comparsa, la metropolitana è stata il mezzo di trasporto pubblico maggiormente utilizzato per spostarsi in città e oggi, nella prospettiva del dopo-Kyoto, essa è vista anche come uno degli strumenti chiave della multimodalità e, dunque, come una delle principali leve della ri-qualificazione sostenibile. Il volume, esito della ricerca universitaria SURFas (Strategie Urbane Reti Forme dell'abitare sostenibile), si interroga sui caratteri della sta-zione della metropolitana e della ferrovia urbana di terza generazione, a partire da una riflessione sulle condizioni spazio-temporali e sulle pratiche d'uso. Ciò nella convinzione che la stazione "piccola" possa diventare un propulsore di urbanità diffusa, grazie alla ricchezza e varietà di funzioni sviluppate all'interno e all'esterno nello spazio di prossimità. In breve, il volume avanza l'ipotesi che la stazione della metropolitana, in quanto porta di accesso e luogo di incrocio dei flussi della vita quotidiana, possa essere un nuovo spazio pubblico in gra-do di contribuire alla realizzazione di una città più vivibile, più ricca di servizi, più amica degli abitanti: un polo di attrazione che non depau-peri il contesto urbano all'intorno ma sia un potenziale luogo di rela-zioni sociali ed economiche alla scala del quartiere. Un ricco apparato di carte, disegni e fotografie accompagna lo sviluppo del ragionamen-to, configurando un testo visivo parallelo a quello scritto.

G.Bianchi e A.Criconia Giovanna Bianchi, architetto e PhD in Pianificazione, insegna Urbanistica alla Facoltà di Architettura, Sapienza Università di Roma. Svolge ricerca nel Dipartimento di Pianificazione Design e Tecnologia di Architettura. Alessandra Criconia, architetto e PhD in Composizione architettonica, insegna Progettazione architettonica alla Facoltà di Architettura, Sapienza Università di Roma. Svolge ricerca nel Dipartimento di Architettura e Progetto. ISSN 2533-1566 ISBN 978-88-99836-26-9 € 18,00 9 788899 836269 LA STAZIONE DELLA METROPOLITANA PROPULSORE DI URBANITÀ DIFFUSA Finora l’attenzione per la stazione della metropolitana è stata circoscritta (oppure contenuta) sebbene essa sia tra i luoghi più frequentati dagli abitanti della città e dai city users. Fin dal momento della sua comparsa, la metropolitana è stata il mezzo di trasporto pubblico maggiormente utilizzato per spostarsi in città e oggi, nella prospettiva del dopo-Kyoto, essa è vista anche come uno degli strumenti chiave della multimodalità e, dunque, come una delle principali leve della riqualificazione sostenibile. Il volume, esito della ricerca universitaria SURFas (Strategie Urbane Reti Forme dell’abitare sostenibile), si interroga sui caratteri della stazione della metropolitana e della ferrovia urbana di terza generazione, a partire da una riflessione sulle condizioni spazio-temporali e sulle pratiche d’uso. Ciò nella convinzione che la stazione “piccola” possa diventare un propulsore di urbanità diffusa, grazie alla ricchezza e varietà di funzioni sviluppate all’interno e all’esterno nello spazio di prossimità. In breve, il volume avanza l’ipotesi che la stazione della metropolitana, in quanto porta di accesso e luogo di incrocio dei flussi della vita quotidiana, possa essere un nuovo spazio pubblico in grado di contribuire alla realizzazione di una città più vivibile, più ricca di servizi, più amica degli abitanti: un polo di attrazione che non depauperi il contesto urbano all’intorno ma sia un potenziale luogo di relazioni sociali ed economiche alla scala del quartiere. Un ricco apparato di carte, disegni e fotografie accompagna lo sviluppo del ragionamento, configurando un testo visivo parallelo a quello scritto. LA STAZIONE DELLA METROPOLITANA PROPULSORE DI URBANITÀ DIFFUSA Giovanna Bianchi Alessandra Criconia La pubblicazione del volume è stata sostenuta con i fondi della ricerca di Ateneo, SURFas_ Strategie Urbane, Reti, Forme dell’abitare sostenibile, Sapienza Università di Roma 2012. La pubblicazione raccoglie gli esiti della ricerca coordinata da Giovanna Bianchi e Alessandra Criconia. Del gruppo di ricerca hanno fatto parte Paola Gregory, docente di progettazione architettonica al Politecnico di Torino, Francesca Canu, Valeria Ciancarelli e Deborah Navarra. Lara Turchini ha curato l’infografica e l’impaginato preliminare. LA STAZIONE DELLA METROPOLITANA PROPULSORE DI URBANITÀ DIFFUSA Giovanna Bianchi Alessandra Criconia In copertina: Le stazioni del mondo, Deborah Navarra e Chiara Tofani © 2018 Architetti Roma Edizioni Editrice dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e Provincia Presidente Margherita Aledda Direttore editoriale Marco Maria Sambo Piazza Manfredo Fanti, 47 - 00185 Roma tel. 06.97604531 - 06.97604592 www.ar-edizioni.it - [email protected] Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e Provincia Collana “Disegni e progetti” - 2 Tutti i diritti riservati Nessuna parte di questa pubblicazione può essere memorizzata, fotocopiata o comunque riprodotta senza le dovute autorizzazioni. Progetto grafico Chiara Tofani ISSN 2533-1566 ISBN 978-88-99836-26-9 Le ragioni di una ricerca 06 Giovanna Bianchi, Alessandra Criconia 12 LA STAZIONE ABITATA Alessandra Criconia 44 PROPULSORI DI URBANITÀ Giovanna Bianchi 72 CAMPO DI STUDIO E STRATEGIA COGNITIVA Giovanna Bianchi, Alessandra Criconia 82 LA RETE INFRASTRUTTURALE DI ROMA Deborah Navarra 92 CRONOGRAMMI VISIVI E PAESAGGI URBANI Francesca Canu MAPPARE I NODI TRAMITE LO STRUMENTO DEL GIS Valeria Ciancarelli DA NON-LUOGHI A NEO-LUOGHI: IL RUOLO DELLE STAZIONI Paola Gregory LA STAZIONE DELLA STORIA: SAN GIOVANNI LINEA C Andrea Grimaldi LO SGUARDO DEI FOTOGRAFI SULLA CITTÀ 106 126 138 150 Francesca Canu Riferimenti bibliografici 164 Credits 166 LA RETE INFRASTRUTTURALE DI ROMA Deborah Navarra Roma non è solo la città con la più alta concentrazione di ricchezze architettoniche e storiche nel mondo (più del 16% dei tesori culturali del mondo e il 70% di quello italiano), ma, con il territorio che si estende per circa 1.300 km quadrati e i suoi quasi 3 milioni di abitanti, è la città più grande e popolosa d’Italia e la terza in Europa, dopo Istanbul e Londra (fig. 1). Non solo, con i suoi 52.000 ettari di terreno agricolo (che copre il 40% della superficie totale) e 40.000 ettari di aree verdi protette, Roma è la città più verde d’Europa. Questi primati sono affiancati da dati sulla mobilità, pubblica e privata, altrettanto significativi. Se Londra ha circa 460 km di rete della metropolitana distribuiti su 13 linee e una media di 1.260 milioni di passeggeri l’anno, a Roma, ogni anno, circa 300 milioni di passeggeri utilizzano i 60 km di rete della metropolitana distribuiti su 3 linee e 74 fermate. L’incidenza sulla quotidianità dei cittadini della divisione tra centro e periferia rende difficoltosa la lettura dei dati. Per questo motivo si è ritenuto utile suggerire una nuova forma di interpretazione della struttura urbana che faccia emergere le particolarità attualmente nascoste del “caso Roma”. Lo strumento scelto è la griglia con una maglia 3 x 3 km, concepita come matrice della strategia cognitiva. Il posizionamento di questa geometria rigida, regolare e infinita sulla città, rappresenta l’alternativa al più familiare sistema concentrico e radiale, regolato dal GRA, che ha contribuito a dividere la città nelle due entità del centro e della periferia. L’origine della griglia è il punto 0; 0 che coincide con piazza Venezia e il Campidoglio, baricentro storico e politico della città. La sovrapposizione della griglia al tessuto della città intercetta le linee (fig. 2) e le stazioni (fig. 6) e consente di leggere il posizionamento e la distanza dal centro e tra di loro. Solitamente si parla di stazioni, come luoghi di passaggio, dove eventualmente è prevista la sosta degli autobus e dei mezzi di trasporto non in servizio. In città congestionate come Roma la percezione delle stazioni è spesso quella di spazi privi di identità. Roma ha 3 stazioni ferroviarie: Termini, Tiburtina e Ostiense; se quest’ultima è sottoutilizzata, Termini e Tiburtina si innestano invece nella città come 82 1 2 83 3 4 landmark. Roma, tra le 42 stazioni delle 8 linee delle Ferrovie Laziali nella parte interna della città, più le 42 delle tre linee in concessione (Roma-Viterbo, Roma-Lido, RomaGiardinetti) e le 74 delle 3 linee della metropolitana (linea A, B e C) arriva ad avere più di 160 stazioni, 13 delle quali sono classificate come abbandonate. Nel totale Roma ha dunque un numero significativo di stazioni distribuite sul territorio che rappresentano un’opportunità di miglioramento della qualità urbana nell’intero sistema metropolitano. Alcune di queste stazioni sono punti attivi e integrati al tessuto urbano, altre sono solo di passaggio obbligato. Per trasformarle in opportunità di sviluppo bisogna intervenire migliorando la multimodalità, intesa sia come utilizzo di differenti mezzi di trasporto (auto, bus, metro, treni, bici, ecc.) e sia come modalità pubblica, semi-pubblica, privata. L’ultimo decennio ha sicuramente favorito lo sviluppo del trasporto multimodale con l’introduzione dello sharing, aggiungendo ai mezzi pubblici e privati il semipubblico, auto, scooter e bici. L’idea di stazione multimodale spinge a ripensare un nuovo programma funzionale e progettuale e a dare una nuova identità a questi luoghi andando a incontrare le esigenze del cittadino d’oggi. Sintetizzando questo sistema multimodale in un diagramma di rapporti tra utenti (automobilisti, ciclisti e pedoni) e modalità di trasporto (sosta, sharing, pubblico) (fig. 3 e 4), emergono gli elementi che caratterizzano, la stazione multimodale come sistema circolare di scambio e fruizione dei differenti mezzi. 1 Classifica delle prime cinque città europee in ordine di rapporto tra dimensione e numero di abitanti. 2 Mappa del Comune di Roma in relazione ad una griglia con maglia di 3 x 3 km. Sono messe in risalto le 13 linee su ferro con fermate e stazioni. 84 5 6 3 Grafico relazioni attività/utente. 4 La stazione multimodale. 5 Schema dei layer della mappa del: Comune di Roma, griglia, linee su ferro. 6 Mappa delle stazioni del territorio romano. 85 Nodi Linea FL3 | Monte Mario-Ipogeo degli Ottavi IPOGEO DEGLI OTTAVI OTTAVIA SAN FILIPPO NERI MONTE MARIO 86 87 Nodi Linea B1 | Annibaliano-Jonio JONIO CONCA D’ORO LIBIA ANNIBALIANO 88 89 Linea FL3 | Monte Mario-Ipogeo degli Ottavi Stazione Monte Mario. Esterno e interno Stazione San Filippo Neri. Esterno e interno Stazione Ottavia. Esterno e interno Stazione Ipogeo degli Ottavi. Esterno e interno 90 Linea B1 | Annibaliano-Jonio Stazione Annibaliano. Esterno e interno Stazione Libia. Esterno e Interno Stazione Conca d’Oro. Esterno e interno Stazione Jonio. Esterno e interno 91