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rec. a R. Saviano, La paranza dei bambini.pdf

per uno studio materialistico della letteratura allegoria75 © G. B. Palumbo & C. Editore S.p.A. Palermo • Direttore responsabile Franco Petroni • Direttore Editor-in-chief Romano Luperini Facoltà di Lettere e Filosofia, via Roma 56, 53100 Siena • Comitato direttivo Executive Editors Pietro Cataldi Raffaele Donnarumma • Redattori Editorial Board Valentino Baldi Alessio Baldini Anna Baldini Riccardo Castellana Valeria Cavalloro Giuseppe Corlito Tiziana de Rogatis Damiano Frasca Margherita Ganeri Alessandra Nucifora Franco Petroni Guglielmo Pianigiani Gilda Policastro Felice Rappazzo Cristina Savettieri Michele Sisto Tiziano Toracca Massimiliano Tortora Emanuele Zinato • Redattori all’estero International Editorial Board Franco Baldasso (Bard College) Irene Fantappiè (Humboldt Universität zu Berlin) Guido Furci (Johns Hopkins University École Normale Supérieure Paris) Maria Anna Mariani (University of Chicago) Christian Rivoletti (Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg) Gigliola Sulis (University of Leeds) • Capo-redattrice Managing Editor Anna Baldini Università per Stranieri di Siena p.za Carlo Rosselli 27/28, 53100 Siena e-mail: [email protected] • Segreteria di redazione Editorial Assistant Valeria Cavalloro Università di Siena via Roma 56, 53100 Siena e-mail: [email protected] • Responsabili di sezione Features Editors “Canone Contemporaneo”; “Il Presente” Massimiliano Tortora Università di Torino Dipartimento di Studi Umanistici Via S. Ottavio 20, 10124 Torino e-mail: [email protected] “Il libro in questione” Emanuele Zinato Università di Padova Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari Piazzetta G. Folena 1, 35137 Padova e-mail: [email protected] “Tremilabattute” Cristina Savettieri e-mail: [email protected] I libri inviati per recensione vanno spediti a: Anna Baldini Università per Stranieri di Siena p.za Carlo Rosselli 27/28, 53100 Siena Tutti gli articoli pubblicati su «allegoria» sono sottoposti a peer-review interna o esterna. I saggi pubblicati nelle sezioni “Il tema” e “Teoria e critica” sono sottoposti a un regime di double- blind peer-review. L’archivio delle revisioni e l’elenco dei revisori esterni è disponibile presso la segreteria di redazione. progetto grafico Federica Giovannini impaginazione Fotocomp - Palermo stampa Luxograph s.r.l. - Palermo Abbonamento annuo: Italia: E 35,00; Estero: E 35,00 + spese di spedizione Rivista semestrale Autorizzazione del Tribunale di Palermo n. 2 del 4 febbraio 1993 ISSN 1122-1887 ISSN elettronico 2037-6499 Prezzo di un singolo fascicolo: Italia: E 19,00; Estero: E 19,00 + spese di spedizione [email protected] www.allegoriaonline.it per uno studio materialistico della letteratura allegoria75 rivista semestrale anno XXIX terza serie numero 75 gennaio/giugno 2017 G. B. P A L U M B O E D I T O R E Teoria e critica • 7 Enrico Zucchi Padri e figli nel romanzo degli anni Zero. Considerazioni critiche sul «complesso di Telemaco» • 23 William Marx Avanguardie e retroguardie: per una complessità del modernismo • 35 John Searle Literature and Language between Fiction and non Fiction: a Matter of Commitment. An interview with John Searle (by Angela Condello and Tiziano Toracca) Il presente I Complete Works di Primo Levi Il libro in questione a cura di Anna Baldini a cura di Emanuele Zinato • 53 Franco Baldasso A ciascuno il suo. La ricezione di The Complete Works of Primo Levi nel mondo anglofono • 65 Ann Goldstein La poliedrica attenzione di Primo Levi. Intervista ad Ann Goldstein (a cura di Franco Baldasso, traduzione di Anna Baldini) • 74 Domenico Scarpa Primo Levi in 4D. Intervista a Domenico Scarpa (a cura di Anna Baldini) Federico Bertoni Universitaly. La cultura in scatola • 91 Valeria Pinto La cultura in scatola e la bêtise come nuovo regime di prova • 98 Mauro Moretti Tempi e fattori di una crisi • 105 Emanuele Zinato Su F. Bertoni, Universitaly. La cultura in scatola • 112 Pierluigi Pellini Né con l’Anvur né con Foucault. Modeste riflessioni del Professor Homais sommario gennaio/giugno 2017 Insegnare letteratura • 121 Massimiliano Tortora I classici a scuola: tra dialogo e distanza Tremila battute • 131 Letteratura e arti Herman Melville Moby Dick o la balena (Stefania D’Agata D’Ottavi) Maurizio Cucchi Poesie 1963-2015 (Damiano Frasca) Giorgio Manganelli Estrosità rigorose di un consulente editoriale (Stefano Guerriero) Uwe Johnson I giorni e gli anni (20 giugno 1968-20 agosto 1968) (Paola Quadrelli) Thomas Mann Doctor Faustus. La vita del compositore tedesco Adrian Leverkühn narrata da un amico / La genesi del Doctor Faustus. Romanzo di un romanzo (Michele Sisto) Friedrich Hölderlin Iperione o L’eremita in Grecia (Marco Castellari) Arno Schmidt I profughi (Irene Fantappiè) Victoria Broackes, Geoffrey Marsh (a cura di), David Bowie is (Elena Porciani) Guy Cassiers The Kindly Ones (Gilda Policastro) Roberto Saviano La paranza dei bambini (Raffaele Donnarumma) Laura Benedetti Un paese di carta (Tiziana de Rogatis) • 142 Saggi Franco Moretti Il borghese. Tra storia e letteratura (Alberto Comparini) Alexander Kluge Antico come la luce. Storie del cinema (Fabio Andreazza) Federico Di Santo Genealogia della mimesis. Fra mimesis antica e imitatio rinascimentale (Cristina Savettieri) Elisa Donzelli Giorgio Caproni e gli altri. Temi percorsi e incontri nella poesia europea del Novecento (Maria Borio) Hartmut Rosa Accelerazione e alienazione. Per una teoria critica del tempo nella tarda modernità (Felice Rappazzo) David Le Breton Fuggire da sé. Una tentazione contemporanea (Guido Furci) Karol Beffa György Ligeti (Guido Furci) Giuseppe Episcopo L’eredità della fine. «Gravity’s Rainbow» di Thomas Pynchon e «Horcynus Orca» di Stefano D’Arrigo (Massimiliano Pecora) Tremila battute • Letteratura e arti Raffaele Donnarumma Roberto Saviano La paranza dei bambini [ Feltrinelli, Milano 2016 ] Saviano sa raccontare. Ha il senso della costruzione e del ritmo; fa muovere i suoi personaggi in spazi psichici e concreti definiti; fa sentire la loro voce; sceglie per l’azione scenari spesso memorabili; teatralizza conflitti elementari, passioni decisive, destini in cui si riflettono le vicende di interi ambienti sociali e storici; e ci chiede di regredire, sospendendo le categorie morali per immedesimarci in ragazzini ciechi e assassini, promuovendoli a nostri eroi. Si potrà obiettare sulla coerenza e l’adeguatezza di qualche particolare, ma credo sia difficile contestare la tenuta narrativa complessiva della Paranza dei bambini, romanzo che segue la nascita e l’affermarsi di un gruppo di giovanissimi camorristi napoletani (la paranza del titolo) guidati da Nicolas detto ’o Maraja. Eppure, Saviano appartiene a quella specie di romanzieri che non hanno un pieno dominio dei propri mezzi stilistici e, soprattutto, della propria voce di narratori. L’oratoria sarà anche il vizio di grandi come Balzac o Hugo; ma resta un vizio. Certe sbavature si perdonano quando fanno risuonare la stessa musica in cui vivono questi ragazzi venuti su a PlayStation, film d’azione e cantanti neomelodici (la relazione scolastica di Nicolas sul Principe, anche se sottrae con intelligenza sociologica il personaggio allo stereotipo dell’omicida bestiale, è però un po’ parodica). Ma quando il narratore si assume la responsabilità di un discorso proprio, gli stridori sono poco giustificati e meno tollerabili. Certo, da sempre Saviano fa da guida al suo pubblico: una guida che insiste anzitutto sul coinvolgimento emotivo e su uno sdegno primario, prepolitico; ma a volte dà ai suoi lettori troppi sussidi, e fa come il padre che, a furia di conservare le rotelle alla bici del figlio, non gli permetterà di pedalare da solo. Ci sono, soprattutto nei primi capitoli, troppo didascalismo e troppa enfasi visto che, a differenza di quando parla in tv, quando scrive Saviano non sa correggersi assumendo l’aria simpaticamente sbruffona di chi la spara grossa. An- 140 che quando cerca toni da elegia (come nella scena d’amore fra Nicolas e Letizia sulla nave), ripiega su mezzi a buon mercato. Oppure, nei corsivi che aprono ciascuna delle tre parti, cede alla tentazione di un’allegoria poetizzante che, però, riesce tanto insistente quanto bislacca (cos’è quella tirata sulla frittura di paranza?). È vero che, rispetto a un libro non riuscito come ZeroZeroZero, Saviano qui sa disciplinarsi di più: rinuncia a qualunque moralismo nei confronti dei suoi personaggi, e si mette dentro il loro mondo, senza emettere giudizi; ma non sa rinunciare al paternalismo con i suoi lettori. Resta il fatto che, libero dai limiti della non fiction (limiti nei quali si è sempre mosso a modo suo, ricevendo critiche anche feroci), libero dall’obbligo della distanza morale da assassini reali, e finalmente abbandonato all’ambiguità che ogni rappresentazione finzionale fomenta, quando è in buona Saviano trova un passo davvero spedito; e allora, come non stargli dietro? Solo in apparenza è un narratore onnisciente tradizionale, cautamente disposto all’indiretto libero o a qualche slogatura modernista (e il suo modello non sarebbe affatto naturalista, ma risalirebbe al realismo romantico). Come molti romanzieri di oggi che qualcuno taccia affrettatamente di arretratezza ottocentesca, ha un immaginario e un senso del racconto del tutto contemporanei. Anni fa, si disse che i cannibali erano i primi scrittori italiani che davvero avessero una cultura fatta, più che di letteratura, di cinema, di fumetti, di musica pop e rock. Era vero solo in parte; e i risultati erano spesso dilettanteschi. La Paranza invece è integralmente nell’osmosi di scrittura e media: è già un film o un serial, è davvero nutrito di cultura e subcultura mediatica, ed è davvero un romanzo. Se solo si mettesse risolutamente dietro la macchina da presa, se si mordesse la lingua prima di far sentire la sua voce, se ricordasse che i grandi narratori amano i loro personaggi (persino i più abietti e i più vili), ma di nascosto, Saviano sarebbe anche più bravo.