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Sonia Escudero, 2020
La lingua nota oggi come spagnolo deriva da un dialetto del latino parlato sviluppatosi nella parte centro-settentrionale della Penisola iberica, in quella che adesso è la Spagna settentrionale. Nel corso degli ultimi 1000 anni, la lingua si diffuse a sud verso il Mar Mediterraneo, e successivamente viene esportata nell'impero coloniale spagnolo, in particolare nelle Americhe. Oggi è la lingua ufficiale di 21 nazioni e di numerose organizzazioni internazionali, ed è una delle sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite. Lo sviluppo della fonologia spagnola risulta distinto da quello delle altre lingue romanze per diverse caratteristiche: · dittongazione della E e O breve accentate latine in sillaba chiusa come pure aperta (tiempo, puerta); · palatalizzazione dei gruppi latini-NN-e-LL-(año, silla); · la fusione fonemica di /b/ e /v/, rendendo, per esempio, il nome tubo e il verbo tuvo foneticamente equivalenti (in tutti i contesti tranne quelli di ipercorrezione o pronuncia ortografica. · spirantizzazione di /b/, /d/, e /g/-non solo dal latino originario B, D, e G (come nello sp. probar, sudar, legumbre), ma anche dal latino P, T, e C (come nello sp. sabe, vida, lago); · desonorizzazione e ulteriore sviluppo delle sibilanti spagnole medievali, producendo (1) la velare fricativa [x] in parole come caja, hijo, gente, e (2)-in molti dialetti della Spagna, comprese le varietà prestigiose di Madrid, Toledo, ecc.-la interdentale [θ] in parole come cinco, hacer, e lazo; e · aspirazione ed eventuale perdita della F Latina, segnata nella grafia moderna dalla ‹h› muta in parole come hablar, hilo, hoja. Il sistema latino delle quattro coniugazioni del verbo nello spagnolo viene ridotto a tre. Gli infiniti latini con le terminazioni-ĀRE,-ĒRE, e-ĪRE diventano rispettivamente gli infiniti spagnoli in-ar,-er, e-ir. La terza coniugazione latina-infiniti terminanti in-ĔRE-viene ridistribuita tra quelle in-er e-ir (per es. FACĔRE > hacer, DICĔRE > decir). La morfologia verbale spagnola continua a usare alcune forme sintetiche latine, sostituite da quelle analitiche in francese e italiano (cfr. sp. lavó, fr. il a lavé, it. lavò), e il modo congiuntivo spagnolo mantiene separate le forme del presente e del passato. La sintassi spagnola fornisce una traccia evidente di alcuni oggetti diretti: il cosiddetto a "personale". Lo spagnolo, unico tra le lingue romanze, mantiene l'uso di un "ridondante" pronome oggetto indiretto (le, les), anche in presenza di un sintagma nominale oggetto indiretto. In merito ai pronomi soggetto, lo spagnolo (come l'italiano) è una lingua pro-drop, vale a dire che il sintagma verbale può spesso stare da solo senza l'uso di un pronome soggetto (o sintagma nominale soggetto). Confrontata ad altre lingue romanze, lo spagnolo ha una sintassi alquanto più libera, con restrizioni relativamente minori per quanto concerne l'ordine dei costituenti della frase soggetto-verbo-oggetto. A causa del prolungato contatto linguistico con altre lingue, il lessico spagnolo contiene prestiti dal basco, dall'arabo e dalle lingue indigene delle Americhe. Gli accenti (acuti)-usati nello spagnolo moderno per marcare la vocale della sillaba tonica in parole dove l'accento non è previsto di norma-entra in uso in modo sporadico nel XV secolo, e più massicciamente nel XVI secolo. Il loro uso inizia ad essere standardizzato nel XVIII secolo con l'avvento della Accademia Reale Spagnola. Storia esterna La lingua spagnola standard è anche chiamata castigliano. Nella sua prima forma documentata e approssimata così fino al XV secolo, viene chiamata abitualmente spagnolo antico o medievale. Dal XVI secolo in poi, grosso modo, viene chiamato spagnolo moderno. Lo spagnolo del XVI e XVII secolo è talvolta qualificato come "classico", in riferimento alle qualità letterarie di questo periodo. Diversamente dall'inglese e francese, per lo sviluppo dello spagnolo non si è soliti parlare di uno stadio "medio". Lo spagnolo castigliano prosegue, dopo il crollo dell'impero romano, come continuazione del latino parlato nei monti cantabrici, nella Spagna settentrionale, nell'VIII e IX secolo, secondo il parere dei maggiori studiosi. Con la Reconquista, questo dialetto settentrionale si diffuse verso sud, dove quasi per intero assorbe o sostituisce i dialetti provinciali, ma al tempo stesso attinge in modo massiccio dal vocabolario degli arabi moreschi e viene influenzato dal mozarabico (il linguaggio romanzo dei cristiani lasciato in territorio moresco) e dal giudeo-spagnolo (ladino), lingue queste, quasi completamente scomparse nella penisola iberica nel tardo secolo XVI. Il prestigio di cui godeva la Vecchia Castiglia e la sua lingua viene a propagarsi in parte con le gesta degli eroi castigliani nelle battaglie della Reconquista-tra i quali ricordiamo Fernán González e Rodrigo Díaz de Vivar (El Cid)-e tramite i poemi cavallereschi che di loro parlavano, recitati in castigliano anche fuori dall'originario territorio di questo dialetto.
l 2015 si presenta un anno denso di avvenimenti politici ed elettorali. Alle elezioni anticipate celebrate in Andalusia il 22 marzo, si aggiungono le elezioni autonomiche e amministrative del 24 maggio, le elezioni politiche in Catalogna programmate per il 27 settembre, e le elezioni generali, di fine legislatura, per rinnovare la composizione delle Cortes Generales. In queste elezioni si determineranno i nuovi equilibri politici-istituzionali, tanto a livello nazionale che autonomico, che condurranno alla fine di una complessa legislatura segnata, prevalentemente, dalla crisi economico-finanziaria e dalla radicalizzazione della questione indipendentista catalana. I nuovi equilibri risentiranno dei cambiamenti intervenuti negli ultimi mesi nel sistema politico spagnolo, che sembrano propendere verso un maggior pluralismo partitico e mettere in crisi il consolidato modello partitico statale fondato sulla preminenza dei due principali partiti nazionali, il Partido socialista obrero español (Psoe) e il Partido popular (Pp), nelle Cortes Generales. A scalfire il primato bipartitico dovrebbero concorrere i due partiti rivelazione, Podemos e Ciudadonos, che si sono affermati nell'arco di pochi mesi nel contesto politico nazionale, riportando, entrambi, inaspettati successi nelle ultime tornate elettorali.
www.federalismi.it
Il sistema dei partiti, normalmente strutturato intorno a Pp e Psoe, vede oggi la sfida di Podemos e di Ciudadanos, con esiti incerti verso le elezioni di novembre
Istituzioni Del Federalismo Rivista Di Studi Giuridici E Politici, 2004
Aspenia. Aspen Institute Italia, 2009
Ne! frattempo, la sterlina ha perso un terzo del suo valore contro le altre monete. Sicché, chi cerca di fuggire la tetra atmosfera domestica trova costoso viaggiare, specialmente verso Francia e Italia, le mete preferite dai turisti britannici. La discesa della sterlina rende in teoria molto piu competitivi all'estero i beni e servizi prodotti nel Regno U nito. Ma la maggior parte delle economie mondiali sta rallentando, eness uno compra il made in Britain. La speranza e che tra un anno o due, tomata la fiducia tra i consumatori, il tasso di cambio possa aiutare sensibilmente il paese.
La stabilità dei sistemi elettorali è solitamente spiegata mediante l'aporia secondo cui gli unici attori che possono approvare modifiche istituzionali sono, di solito, anche i più interessati ad evitare che le riforme vadano a buon fine. Ed è nota anche l'idea per cui il sistema elettorale, pur non trovandosi in molti casi formalizzato nella Costituzione, sia integrato nella cosiddetta Costituzione materiale, per cui risulta impossibile procedere alla sua riforma senza un consenso elevato e diffuso.
From: “Lingua è potere”, Quaderno speciale della rivista di geopolitica “Limes” (Roma), dicembre 2010, pp.147-155.
Elementi del sistema elettorale spagnolo possibili di riforma. -1. La circoscrizione. -2. La distribuzione dei seggi per provincia. -3. Il numero totale dei Deputati. -4. La formula elettorale. -III. Risultati nazionali dell'applicazione dei diversi sistemi. -1. Elezioni legislative del 2000. -2. Elezioni legislative del 2004. -3. Elezioni legislative del 2008. -IV. Il parere del Consiglio di Stato. -V. Elezioni alla Camera dei deputati (Congreso de lo deputados). -VI. Conclusioni.
federalismi.it, n. 11/2015, 2015
Le elezioni del 24 maggio: segnali di mutamento del sistema politico spagnolo 27 M A G G I O 2 0 1 5 2 federalismi.it |n. 11/2015 Le elezioni del 24 maggio: segnali di mutamento del sistema politico spagnolo * di Gennaro Ferraiuolo Professore associato di Diritto costituzionale Università di Napoli Federico II Sommario: 1. Premessa. 2. Lo scenario pre-elettorale: l'ascesa di Podemos e Ciutadans (rectius: Ciutadanos). 3. Alcune possibili letture del voto del 24 maggio.
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Ensino em Re-Vista, 2021
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Effetto Magnani. Sguardi sull’attrice e sulla diva, 2022
CECS - Publicações / eBooks, 2020
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GEOPHYSICS, 2015
Ieee Electron Device Letters, 2010
Cuadernos salmantinos de filosofía, 2015
Proceedings of 1st International Electronic Conference on Toxins, 2021
International journal of biological macromolecules, 2017
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