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La Resistenza al femminile nel libro Viva l'Italia

Recensione pubblicata sul sito di FIAP http://www.fiapitalia.eu/home/notizie/vivalitaliaunvolumeperiragazzi per la pubblicazione del libro di Roberta Cairoli e Federica Artali "Viva l'Italia"

Il Quaderno Viva l'Italia - recensione Cristina Cocilovo Nel corso della recensione intendo ricorrere a un percorso fondato sulla concatenazione di coppie di parole chiave, di concetti, come quelli elencati nella tabella che segue, dove la serie di sinistra è rappresentativa del libro, quella di destra è da vedersi non in modo oppositivo, ma in un'ottica di trasformazione di quei concetti: Concetti attinenti al libro Concetti in un'ottica di trasformazione Operazione storiografica Memoria Soggetti Grande Storia Femminile Maschile Biografia Testimonianza orale Linguaggio narrativo Linguaggio manualistico Quaderno Viva l'Italia Manuale scolastico La prima coppia: Operazione storiografica/ Memoria La qualità dell'operazione storiografica nel progettare il libro è di grande consapevolezza storica, perché le autrici hanno compiuto scelte precise nell'impostare la ricostruzione della memoria. In tal modo hanno contribuito a costruire nel lettore una corretta cultura storica che consente di comprendere il presente alla luce di eventi che nel passato lo avevano in nuce. Ed anche di attualizzare il passato, il tempo trascorso negli ultimi 70 anni della nostra repubblica, rendendo attuali le vite, le scelte individuali, grazie allo strumento narrativo della biografia. È molto importante poter risalire alle scelte del passato per comprendere quanto e come esso abbia influenzato il presente, che pur sempre necessita di adeguamenti alle diverse situazioni che di volta in volta compaiono. Comprendere le radici del nostro presente ci fa compiere scelte più consapevoli e ci consente di delineare la nostra identità, una identità comunque flessibile, capace di assumere i valori del passato adeguandoli al presente. Tutto questo è ancora più importante se ci trasferiamo nel mondo della scuola, dove è molto sentita da parte degli studenti l'esigenza di comprendere il presente e di conoscerne le radici e a noi formatori arriva una domanda ben precisa di questo tipo. Insomma è molto viva la domanda di storia, ma con il focus sulla comprensione dell'oggi. 1 L'operazione del quaderno contribuisce a costruire una memoria storica da un lato coerente con i fatti storici avvenuti, dall'altra in grado di creare empatia fra il lettore e il testo. Un testo che possiamo considerare narrativo per la scelta appunto di impostarlo sul modello delle biografie, ma contemporaneamente scientifico in quanto la ricostruzione dei fatti è fondata su basi storiografiche accertate e documenti d'archivio. La memoria storica che si produce nell'immaginario del lettore, soprattutto il più giovane, risulta quindi correttamente costruita e non come quella che si lascia plasmare dall'immaginario collettivo, basato sui si dice, sui mi hanno raccontato, che nel ricordare i fatti storici può essere distorcente e spesso stereotipata. Nella fattispecie del libro è storicamente positiva la rappresentazione storica di una partecipazione all'antifascismo diffusa e diversificata nelle motivazioni come nelle scelte. La seconda coppia: Soggetti/Grande Storia Proporre un percorso storico attraverso biografie, significa porre l'accento sui soggetti storici. Con questa opzione non emergono dallo scenario degli eventi solo i protagonisti più noti della storia, ma quelli più appartati, che con le loro scelte di vita, hanno contribuito a cambiare la storia stessa. Risulta evidente il rapporto fra soggetti e grande storia, intesa non come la storiografia ufficiale, che non è affatto univoca negli indirizzi e nelle interpretazioni, ma quella scolastica, quella raccontata nei manuali, per grandi periodizzazioni, dove i protagonisti sono esclusivamente i personaggi più noti, quelli chiave, che non è detto siano solo i detentori del potere politico: questa è una visione obsoleta e superata. Oltre a questi compaiono i grandi personaggi della cultura, della scienza dell'economia, ma isolati dalla rete di relazioni in cui vivevano e che in qualche modo li ha condizionati. Mancano incautamente un assistente di bottega o un avversario o un finanziatore o un comprimario, che però nell'interazione con il grande personaggio rendono vivo il momento storico, i fatti che si stanno studiando. I soggetti storici ricordati dai manuali appaiono così avulsi dal contesto storico e sembra che il loro agire sia maturato per cause imperscrutabili. Una seconda critica all'impostazione dei manuali è che nella cosiddetta grande storia, oltre ai citati protagonisti eccellenti, compaiono le masse, i gruppi sociali, le classi sociali, i contadini, i mercanti, gli operai, i padroni, ma sempre gruppi impersonali, visti tutti nel loro insieme senza volto, senza distinguere una persona dall'altra. La scelta di puntare l'attenzione sui singoli soggetti, sulle loro scelte di vita e sui loro trascorsi, che inevitabilmente hanno influenzato queste scelte, tutto ciò dà improvvisamente vita alla storia, la rianima con carne, sangue e pensiero, sparisce la noia delle descrizioni astratte e diventa narrazione epica, tanto più quando le scelte di un soggetto sommate a quelle di tanti altri contribuiscono a una svolta nella storia. Così da questo libro esce una fotografia plurale del movimento antifascista, perché si ripercorrono le vicende di tante figure di opposizione appartenenti ai diversi schieramenti. E alla fine si ottiene l'ulteriore vantaggio che il risultato non è affatto ideologico. E consideriamo che figure rappresentative di tante istanze politiche e di tante diverse situazioni non potevano comunque risultare esaustive: era inevitabile selezionarne un numero circoscritto su oltre 100.000 resistenti, per non parlare dell'antifascismo in generale. Insomma sono i soggetti a dare spessore alla storia. La terza coppia: Femminile/maschile Fra questi soggetti occupano il giusto spazio le donne, non solo quelle eccezionali, (che talvolta trovano spazio nei manuali), ma donne come ne esistono tante, che hanno voluto essere coerenti con le loro idee e per questo hanno pagato né più né meno di tutti gli altri. 2 A questo punto lo scenario storico diventa completo, come del resto è la vita reale, perché si dà voce a chi non ha avuto visibilità, a chi è stato coperto dal silenzio della storia, come è capitato al mondo femminile. Le donne sono state trascurate dalla storiografia, perché non sapendo per lo più scrivere, non hanno lasciato traccia di sé negli archivi, raramente compilavano documenti o firmavano atti notarili. Lo stesso rumoroso silenzio ha colpito anche i contadini, i poveri, chi in genere nel passato era costretto a lavorare. Bisogna dare atto alla nuova storiografia di Braudel e della scuola degli Annales e degli altri che ne sono seguiti, del recupero di questi mondi ignorati, grazie allo studio di fonti alternative al classico archivio e quindi all'ampliamento dello sguardo e delle conoscenze sul passato. Le vicende raccontate nelle biografie di Viva l'Italia arricchiscono la conoscenza storica in questo senso, perché mettono in relazione, con uno scambio reciproco di vivificazione, l'epopea della Resistenza con le persone che l'hanno resa possibile: donne e uomini delle più varie provenienze ideologiche e sociali, come perle di una collana che prende luce nel suo insieme. In quest'ottica va letta la striscia orizzontale femminile/ maschile. Non in opposizione di genere, ma come risultato di un'indagine storica innovativa che completi lo scenario che si sta indagando. La quarta coppia: Biografia/Testimonianza orale Le biografie, parola chiave ricorrente per questo libro, sono costruite con criteri storiografici accurati e ci consentono di conoscere i personaggi in modo completo. Ci dicono molto di più di quanto possano fare le testimonianze orali per esempio dei partigiani che facevamo intervenire nelle scuole e che gli studenti intervistavano (uso il passato perché ora stanno diventando sempre più rari). Quegli incontri erano momenti di grande passione da entrambe le parti, di grande partecipazione emotiva sia degli studenti che degli ex partigiani, ma il problema è che la testimonianza spesso è influenzata dal punto di vista e dallo stato d'animo di chi sta parlando, dal contesto e dal momento in cui si trova, dal feeling che instaura con gli studenti, nonostante che per l'occasione avessero preparato domande puntuali. Quindi testimonianze che rischiavano di non essere sempre efficaci. Senza nulla togliere a quelle esperienze così formative per le classi, grazie anche alla consapevolezza da parte degli ex partigiani, presenti in carne ed ossa, che si trattava di testimoniare la storia, emerge il fatto che la testimonianza è inevitabilmente soggettiva. Al contrario l'operazione storica di costruzione di una biografia è intenzionalmente più oggettiva, perché il testo come del resto qualsiasi testo storiografico, si presta ad essere riveduto e modificato nel tempo, ed è sottoposto al vaglio di più fonti storiografiche e documentarie. Assume quindi i connotati della storicità, anche se è sicuramente una comunicazione più distaccata rispetto all'incontro in presenza. Tuttavia il passare del tempo e la progressiva sparizione dei testimoni diretti obbliga a individuare una sostituzione. La quinta coppia: Linguaggio narrativo/Linguaggio manualistico Il 5° punto ci mostra aspetti ancora più accattivanti: le biografie, se pur scientificamente costruite, hanno il vantaggio di sollecitare il piacere della lettura a qualsiasi fruitore, giovane studente o anche adulto. Tutto ciò è offerto dalla narrazione di eventi storici, filtrati attraverso la scoperta di vite vissute, che costituiscono in sé e per sé un vero e proprio romanzo, senza che 3 nulla vi sia di inventato né tantomeno di verosimile. Ma si sa che la vita reale può assumere un'intensità romanzesca più forte di quella d'invenzione! Aggiungo anche che a ciò contribuiscono la scrittura piana e scorrevole da un lato e dall'altro l'incrocio con i box informativi posti al termine di ogni biografia, che costituiscono una contaminazione fra micro e macrostoria. Al contrario a scuola nella rappresentazione scolastica del passato, continua a predominare l'asettico linguaggio manualistico, invece dobbiamo renderci conto che la conoscenza storica è anche questione di qualità della rappresentazione e della comunicazione. Ben venga allora un libro come questo, adatto sia al lavoro di classe che alla lettura individuale o di gruppo di giovani studenti che possono costruirsi in modo appassionante un'immagine corretta della storia, oppure possono modificare quella che posseggono dato che fortunatamente non è ancora fossilizzata nella loro testa. Ma può diventare una piacevole lettura per tutti i cittadini che vogliano farsi coinvolgere dal piacere di riscoprire queste vicende e accorgersi come nella quotidianità e nella fatica si annidi l'eroismo, come sia potente la molla della coerenza con se stessi e le proprie idee nell'attuare scelte politiche che vanno a vantaggio degli altri. La sesta coppia: Quaderno Viva l'Italia/ Manuale scolastico Questo quaderno a pieno diritto può diventare uno strumento prezioso nell'utilizzo scolastico, grazie anche all'apparato didattico finale. Infatti può abbinarsi allo studio del manuale, se non addirittura sostituirlo per alcuni capitoli. L'inserimento di cronologie dettagliate, di una cartografia nient'affatto banale e non facilmente reperibile, dei box informativi completano l'esposizione storica. La ricchezza di offerte permette a studenti e insegnanti di sbizzarrirsi nell'individuare innumerevoli percorsi attraverso il libro. In tal senso si presta a suddividere la classe in gruppi di interesse per realizzare produzioni differenti da confrontarsi al termine del lavoro. Molto piacevoli poi sono le attività proposte nei Percorsi didattici, dal debate di origine anglosassone alla proposta di un modello per la costruzione di nuove biografie a completamento del testo, quasi un invito agli studenti di interagire con il libro per arricchirlo a loro volta. Perché allora non pubblicarlo su una piattaforma web? Con tutte le opportunità di partecipazione social che offre? Infine un'altra osservazione positiva sui percorsi didattici: le proposte non richiedono agli studenti di dimostrare che hanno imparato i contenuti del libro, cosa frequentissima nei manuali, ma di dimostrare che hanno acquisito competenze tali da saper gestire in prima persona queste conoscenze. Quindi un materiale che si pone nell'ottica di una didattica veramente innovativa. 4