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Seminarios sobre los ministerios en la Iglesia
Il vocabolo maturità è di uso comune e ad esso si riferiscono pure, e diffusamente, il Codice di Diritto Canonico e i documenti magisteriali sulla formazione ponendola come requisito fondamentale per l’ammissione agli ordini. La sua concettualizzazione, però, non è altrettanto semplice. Il presente contributo intende porre la questione, non a partire da una nozione psicologica generica di maturità (e, nello specifico, di maturità affettiva), ma da ciò che il celibato sacerdotale in se stesso, in una prospettiva teologica e non meramente canonica, parrebbe suggerire nell’attuale contesto storico, culturale ed ecclesiale.
2015
La tesi analizza gli istituti della capacità e del consenso informato in riferimento allo specifico contesto del fine vita. In particolare, una volta stabiliti i tratti principali della relazione di cura per quanto riguarda i pazienti capaci di esprimersi, la seconda parte della trattazione è dedicata al problema degli incapaci e agli strumenti - quali le direttive anticipate o alcune forme peculiari di rappresentanza dell'incapace - che il diritto può utilizzare per garantire nuove modalità di espressione ai pazienti oltre le soglie dell'impossibilità di comunicare
160639) Professore: M.T. La Vecchia Roma, 27 maggio 2013 EQUILIBRIO E MATURAZIONE
Danno e responsabilità, 2008
La “salute” è un bene strumentale alla realizzazione della personalità. Inoltre, l’“identità personale” tanto dei soggetti capaci quanto dei soggetti incapaci, che si riflette sulle scelte di natura sanitaria e di “fine vita”, dev’essere sempre valorizzata e tutelata.
2018
Relazione tenuta al Convegno organizzato dal Inner Wheel - Club di Gela, sull'educazione delle nuove generazioni
Italiano digitale , 2023
ol lt te e c co om mp po on ne en nt ti i n ne el ll la a s sc ce el lt ta a d di iffi ffic ci il le e m ma a p pe er rf fe et tt ti ib bi il le e d de el ll le e p pr ro ov ve e d di i m ma at tu ur ri it tà à R Ri it ta a L Li ib br ra an nd di i PUBBLICATO IL 07 luglio 2023 esame di maturità, istituito per la prima volta dal ministro Giovanni Gentile, quest'anno ha compiuto cento anni, ma non è rimasto certamente identico a quello del 1923: molte cose sono mutate lungo questo secolo e molte riforme hanno modificato sia la costituzione delle commissioni sia la tipologia delle prove scritte e orali. Durante la pandemia, peraltro, sono state per due anni abolite le stesse prove scritte, giustamente ripristinate, però, fin dallo scorso anno e ora ritornate ai criteri fissati nel 2017 dalla ministra Valeria Fedeli. Ogni anno, nei giorni che precedono la prova, si apre, tra gli studenti, sui media e sui canali social, una corsa alle previsioni, puntando sui testi letterari o sui temi che per i motivi più vari sono stati trattati e discussi nelle aule. Ancora più vivace, d'altro canto, diviene il dibattito che segue l'assegnazione delle tracce: è un appuntamento quasi rituale, che trova regolarmente spazio su molti quotidiani e periodici, ospitando, con interviste a docenti, giornalisti e studiosi, sia i consensi sia le polemiche. Le scelte di chi propone le tracce, del resto, non sono per nulla facili e, dovendo tener conto di componenti spesso distanti tra loro, comportano frequenti contraddizioni, che tuttavia si potrebbero, forse, evitare con pochi ma accurati accorgimenti. Non ritorneremo in questa sede su tutte le tipologie di tracce proposte per la prima prova: lasceremo da parte l'ultima e ci soffermeremo sugli aspetti delle altre che hanno suscitato maggiori perplessità, cominciando dai due testi letterari, in poesia e in prosa, tratti dagli scritti di Salvatore Quasimodo e di Alberto Moravia. La loro appartenenza alla prima metà del Novecento, o poco più, ha provocato reazioni opposte: da un lato, il disappunto per non essersi spinti verso anni ancora più recenti e,
VIVERE IN, 6/2019, pagg. 31 - 37, 2019
Riflessione sul tema del fine vita, occasionata dalla decisione della Corte Costituzionale sul caso "Cappato - DJ Fabo". La necessità di una legge giusta, equilibrata, possibilmente largamente condivisa, sottende la problematica etica di fondo: se la persona e le sue libere scelte di porre fine alla propria esistenza, anche in termini di decisione rispetto ai mezzi ed al tempo, abbiano la priorità rispetto alle esigenza dello Stato di garantire il diritto alla vita e al rispetto della vita privata (anche contrastando i suicidi, secondo le ragioni sottese dell'art. 580 c.p.) e del principio di inviolabilità della libertà personale.
Parlare di "antropologia consacrata" significa mettersi di fronte al mistero che l´uomo è interrogandosi "chi è l´uomo in quanto persona consacrata", o in altre parole, "in che rapporto è la consacrazione alla sua umanità; e la sua umanità con la consacrazione". È chiaro che la domanda in certo senso tocca la radice della antropologia cristiana la quale, nel suo spiegare del mistero delĺ uomo, tutta si orienta verso il Mistero grande che svelato lungo la storia sotto la luce della rivelazione divina trova il suo culmine nella rivelazione in Cristo -vero uomo e vero Dio. 1
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History and Anthropology, 2023
Caravelle - Cahiers du Monde Hispanique et Luso-brésilien, 2023
مجلة سر من رأى للدراسات الإنسانية, 2024
Siwo Revista de Teología, 2015
Revista Haser, 2024
Waarom sommige Amsterdamse moslims radicaal …, 2006
La Manzana de la Discordia, 2016
IOU Journal, 2023
Earth and Planetary Science Letters, 2020
The Southeast Asian journal of tropical medicine and public health, 2004
Ensaio Pesquisa em Educação em Ciências (Belo Horizonte), 2006
Indonesian Journal of Electrical Engineering and Computer Science, 2019
Romanian Neurosurgery, 2014
Revista Española de Cardiologia, 2004