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Vertigine e Verità. Henri Maldiney nel segno di Heidi

2015, Kaiak. A Philosophical Journey

pensée en marche, ma pensée en marge Introduzione Da quando sono state «inventate» 1 , le Alpi non hanno più smesso di essere oggetto di meditazione. A lungo inaccessibili prima di tutto per ragioni morali, è solo alla fine del Medio «terribile» si fa «sublime» 2 , imp -2013) 3

Kaiak. A Philosophical Journey, 2 (2015): Apocalissi culturali Vertigine e verità Henri Maldiney nel segno di Heidi di Rosanna Gangemi À LCR, ma pensée en marche, ma pensée en marge Introduzione Da quando sono state «inventate»1, le Alpi non hanno più smesso di essere oggetto di meditazione. A lungo inaccessibili prima di tutto per ragioni morali, è solo alla fine del Medio (YRFKHODPRQWDJQDFRQTXLVWDO¶LPPDJLQDULRHXURSHRPHQWUHLO«terribile» si fa «sublime»2, O¶HVWHWLFD GHOOD GLVPLVXUD LO JXVWR GHOOD FRQTXLVWD H O¶LQWHUHVVH VFLHQWLILFR OD UHQGRQR XQ impUHVFLQGLELOHSDHVDJJLRG¶DIIH]LRQH )LORVRIR PDJJLRUH GHO QRVWUR WHPSR GDO YDVWR FDPSR G¶LQWHUHVVL +HQUL 0DOGLQH\ 2013)3 WHVWLPRQLD QHOOD VXD ULIOHVVLRQH IHQRPHQRORJLFD GHOOD SRUWDWD IRQGDPHQWDOH GHOO¶DOWD PRQWDJQDQHOORVWXGLRGHOO¶HVLVWHQ]DFRQWUibuendovi al contempo con preziosa originalità4. A tal proposito, XQD SUHFLVD]LRQH ELRJUDILFD V¶LPSRQH 0DOGLQH\ IX XQ XRPR GHOOR VJXDUGR certo, ma anche un valente sportivo; sotto la sua spessa camicia a quadrettoni, si cela un grande camminatore5 e un indomito alpinista, uso alle altezze e a padroneggiare il proprio respiro, e che conserva della sua esperienza delle vette un suggestivo lessico fatto di «prese», di «ascensioni», di «orizzonti», di «respirazioni». Come per Primo Levi, la montagna è la chiave di tutto: è un cammino pensante e liberatorio, GRYH FHUFDUH ULVSRVWH LPSRVVLELOL DOWURYH H GRYH QHOO¶HVHUFL]LR GHO ULVFKLR PLVXUDUVL FRQ OD propria forza e, naturalmente, la propria caducità. Ma anche, nel caso di Maldiney, dove trarre la grande metDIRUDGHOO¶HVSHULHQ]DGHOO¶DUWHLOSLVHQVLELOHHGHQLJPDWLFRGHJOLLQFRQWUL 7UDJOLVFULWWLSLDSHUWDPHQWHFRQVDFUDWLDTXHVWRWHPDq³0RQWDJQH´FKHHPHUJHFDSLWROR VHFRQGRGHOO¶RSXV2XYULUOHULHQO¶DUWQX6, tradotto in italiano direttamente con il nome della FLPDLQTXHVWLRQH³&HUYLQR´7 - e non è affatto un caso, come vedremo nella prima parte di questo contributo. $OO¶RULJLQDULR³0RQWDJQH´H D³&HUYLQR´qVWDWDDIILDQFDWDODOHWWXUDGLDOFXQLFDSLWROLGHOOD raccolta Regard Parole Espace, di cXL LQ SDUWLFRODUH ³/H IDX[ GLOHPPH GH OD SHLQWXUH : $EVWUDFWLRQ RX 5pDOLWp´ FRUURERUDWD GD DOFXQH HUUDQ]H WUD DOWUL VFULWWL GL 0DOGLQH\ H GL DOWUL autori. Se tutte le riflessioni attraversate partecipano di un processo dalle formulazioni più diverse di una medesima preoccupazione esistenziale del filosofo, il perdurare nel tempo di Il riferimento è a P. JOUTARD, /¶LQYHQWLRQGX0RQW%ODQF, Gallimard, Parigi 1986. Cfr. G. PROUTEAU³/¶+RPPHDX[SULVHVDYHFODQDWXUH´LQAnthologie des textes sportifs de la littérature, Éditions Défense de la France, Parigi 1948, p. 131. 3 Il presente contributo trae origine dal seminario su ³/HIDX[GLOHPPHGHODSHLQWXUH $EVWUDFWLRQRX5pDOLWp´, WHQXWRVLQHOO¶$XWXQQRGHODOO¶8QLYHUVLWj³/LOOH´6HVRQRGLYHQWDWDOHWWULFHGL+HQUL0DOGLQH\ORGHYR ad Anne Boissière. 4 Malgrado ciò, il testo è raramente menzionato nelle bibliografie degli studi a carattere filosofico sulla montagna. 5 V. fig. 1. 6 Maldiney DYHYDJLjHYRFDWRO¶DSSDUL]LRQHGHO&HUYLQRLQ³/¶DUWHWOHSRXYRLUGXIRQG´LQRegard Parole Espace/¶ÆJHG¶+RPPHLosanna 1973, pp. 178-179. 7 H. MALDINEY, Cervino, trad. di M. Del Ranco, postfazione di C. Colangelo, Tararà, Verbania 2002. 1 2 1 Data di pubblicazione: 14.03.2016 Kaiak. A Philosophical Journey, 2 (2015): Apocalissi culturali questa problematica si traduce anche nella continuità, che sia esplicita o surrettizia, della presenza della montagna8. Infine, nella seconda parte, che funge anche da conclusLRQHSUHVHQWHUHPRXQ¶RSHUD - per la precisione, un prodotto della cultura visiva di massa dello scorso millennio -, letta alla luce delle considerazioni proposte. 1. Vertigine /¶H[LVWHQFHHVWUDUH1RXVVRPPHVFRQVWDPPHQW PDLVQRXVQ¶H[LVWRQVTXHTuelquefois, ORUVTX¶XQYpULWDEOHpYpQHPHQWQRXVWUDQVIRUPH9 /DSODWLWXGHG¶DERUGD\DQWpWpGLWH ODYHUWLFDOLWpGHO¶KHUEHQRXVUHVVXVFLWH10 ³0RQWDJQH´qDSSHQDLOVHFRQGRFDSLWRORGLOuvrir le rien, O¶DUWQX. A un primo sguardo, ci si potrebbe stupirHFKHXQ¶RSHUDLQWHUDPHQWHFRQVDFUDWDDOO¶DUWHGHEXWWL FRQGHOOHSDJLQH DOO¶LQVHJQDGHOODPRQWDJQD/DPLJOLRUHULVSRVWDqRYYLDPHQWHQHOWHVWRPDXQDLXWRFLDUULYD da Jean-Pierre Charcosset, e precisamente dal suo intervento del Dicembre 2014 al seminario VX +HQUL 0DOGLQH\ RUJDQL]]DWR D 3DULJL DOO¶(16: «Per essere più cattivo - ha affermato -, potrei pretendere che non si capisce niente del pensiero di Maldiney senza questo riferimento alla montagna»11. $OORUD ³0RQWDJQH´ TXDOH DYYLR GL XQD GHOOH VXH XOtime opere, non è che O¶inizio GHOOD ILQH ( O¶LQL]LR SHU 0DOGLQH\ ©QRQ KD Qp SDUWHQ]D Qp DUULYR O¶LQL]LR q XQ¶RULJLQH esso stesso non può porre un limite»12 ( G¶DOWURQGH LO FDSLWROR LQ TXHVWLRQH q SUHFHGXWRGD³2ULJLQDULWpGHO¶°XYUHG¶DUW´FKHQHOOa sua ultima pagina, ci apre il cammino verso la Montagna, intesa quale forma di «motivo» (nel senso di motivus, che muove), non di spettacolo della Natura13. Se da un punto di vista topografico, il Cervino, che fa parte delle Alpi italo-svizzere, ha «una testa quadrata, tagliata a picco»14, dalla forma riconoscibile fra tutte, e per tale ragione fonte G¶LVSLUD]LRQHDUWLVWLFD15, ma anche regolarmente impiegata a fini pubblicitari16, da un punto di vista del paesaggio nel senso che Erwin Straus e Maldiney attribuiscono al termine, la montagna è una forma assoluta, e il Cervino è senza dubbio un «extremum che inghiotte tutta &RQFHQWUDQGRVLVXOODTXHVWLRQHFUXFLDOHGHO³ULWPR´0DOGLQH\HEEHDGLUH³FHTX¶LOHQHVWGXU\WKPHMHO¶DL appris du Verdon´,Q³/¶HVWKpWLTXHGHVU\WKPHV´(pr. ed. 1967), in Regard Parole Espace, op cit., p. 158. 9 4XHVW¶DIIHUPD]LRQHGL0DOGLQH\qWUDWWDGD /DSRpVLHG¶$QGUpGX%RXFKHWRXOD³JHQHVLVVSRQWDQHD´ Entretien avec Michaël Jakob, LQ³Archives de Philosophie´, Tome 74, 2011/3, Centre Sèvres, Parigi, pp. 457468, pubblicato su http://www.cairn.info/revue-archives-de-philosophie-2011-3-page-457.htm (consultato il 12.12.2015). Questo colloquio è apparso inizialmente con il titolo /DSRpVLHG¶$QGUpGX%RXFKHWRXODJHQqVH spontanée in ³Compar(a)ison´, n. 2, 1999, Peter Lang, Amsterdam, pp. 5-16. 10 In F. PONGE, La fabrique du pré, Skira, Ginevra 1971, p. 230. 11 0LDWUDGX]LRQH/HQRWHGHOO¶LQWHrvento, dal titolo Henri Maldiney : /¶KRPPHHWODPRQWDJQH, sono GLVSRQLELOLDOO¶LQGLUL]]Rhttp://www.henrimaldiney.org/sites/default/files/imce/lhomme_et_la_montagne.pdf (consultato il 09.12.2015). 12 Mia traduzione. In N. MEGUERDITCHIAN, R. BRUNOT, M. CHARCOSSET, Les dits du matin calme. Henri Maldiney, dernières rencontres, Association internationale Henri Maldiney, Parigi 2014, p. 94. 13 In H. MALDINEY, ³2ULJLQDULWpGHO¶°XYUHG¶DUW´LQ2XYULUOHULHQO¶DUWQX, op. cit., p. 28. 14 Mia traduzione. In H. MALDINEY³0RQWDJQH´ivi, p. 47. 15 $WLWRORHVHPSOLILFDWLYRPHQ]LRQLDPRO¶RSHUDGHOODJLRYDQHDUWLVWDVYL]]HUD6RSKLH%UDVH\Sans-Titre #08, GHOODVHULH³$UWHIDFW´9ILJ 16 Un esempio concreto ci è fornito dal logo del cioccolato Toblerone: la cima rappresentata è il Cervino. 8 2 Data di pubblicazione: 14.03.2016 Kaiak. A Philosophical Journey, 2 (2015): Apocalissi culturali la serie»17 di ciò che la montagna può essere, forma in formazione («Gestaltung») - una forma è un campo di tensioni, vale a dire un ritmo -, di cui il nome tedesco Matterhorn prova a dirci TXDOFRVDGHOO¶DFXLWjGHOVXR«apparire», mentre dispiega una prima dicotomia da rilevare. Se Horn vuol dire «corno», e Maldiney ce lo suggerisce direttamente18, a sua volta Mattern vuol dire «prato»: ecco il corno che spunta dai prati, per cui qualcosa di molto appuntito si eleva al di sopra di una superficie molto piatta19. Si può quindi cominciare a osare affermare che qui il Cervino ha valore di «modello» anche LQ UHOD]LRQHDOO¶RSHUDG¶DUWHQHO VHQVRFKHKD valore G¶HFFH]LRQH0DOGLQH\FHORSUHVHQWDFRVu Celui qui dans une échancrure de la vallée de Zermatt ou bien de Staffelalp aperçoit le Cervin pour la première fois ne se trouve pas brusquement devant un bloc de pierre ou un accident de terrain. À YUDLGLUHLOQHO¶DSHUoRLWSDVOH&HUYLQDSSDUDvW7RXWjFRXSLOHVWOjjVXUJLURXYUDQWO¶HVSDFH20 Che cosa significa? Il filosofo lo spiega appena dopo. Essere lì e apparire sono dei termini che normalmente si oppongono, «come lo stabile e il movente». Ma qui, «coincidono». E questo perché la montagna non è localizzata nello spazio: essa «è il suo spazio»21. E questa forma in DSSDUL]LRQH©IDXQWXWW¶XQRFRQO¶DSHUWXUDGHOORVSD]LRHGHOWHPSR4XHVWLVLDSURQRFRQHVVD in essa»22 3RLFKp ©QRQ F¶q Ga distinguere, neanche in essa, un fondo soggiacente e XQ¶HVVHQ]DDSSDUHQWH>«@/DVXDPDQLIHVWD]LRQHOHqFRQVXVWDQ]LDOHª23. (VHPSUHVXOO¶DSSDULUHYDOHODSHQDdi riportare questo racconto. 8QMRXUGDQVOHV$OSHV>«@PRQDPL7DO-Coat se trouvait sur le sentier, ne nous ayant pas suivis... Il rencontra un homme, un paysan de la Vallouise, vieux chasseur de chamois, qui se mit à lui SDUOHUGHODFKDVVHHQPRQWDJQHHWGHVRQPRPHQWOHSOXVERXOHYHUVDQWO¶DSSDULWLRQG¶XQFKDPRLV entre ciel et terre, à la crête ou au col. « 2QQHO¶DSDVYXYHQLU7RXWjFRXSLOHVWOj&RPPHXQ souffle. Comme un rien. Comme un rêve. »24 E tutto il commento che segue permette a Maldiney di tratteggiare ciò che sarà esplicitato in ³0RQWDJQH´ ©Lo spazio stesso della PRQWDJQDqLO³WUD´QHOODFXLVRODDSHUWXUDLOFLHORHOD terra e il loro intervallo hanno accesso a sé»25. Quel che vi è di straordinario qui, in questo momento di apertura in cui «ci sorprendiamo ad essere»26 - alla fine del testo Maldiney arriverà a parlare di «miracolo»27 - è senza dubbio percepito, prima di essere capito. Uno dei termini a cui Maldiney ricorre più frequentemente IRUVH WUDWWR GDOO¶HWQRORJR H ILORVRIR WHGHVFR /HR )UREHQLXV -, è quello di «saisissement», il FRJOLHUHO¶DIIHUUDUHche è lo VWDGLRFKHSUHFHGHLOPRPHQWRLQFXLO¶XRPRVLDSSRJJLD sulle sue rappresentazioni. Tutto ciò che si compie ha a che fare con la sor-presa e non può che FRPSLHUVLVXLWRQLGHOO¶DFFRJOLPHQWR©2JQLTXDGURqXQHYHQWRHORqQHOODPLVXUDLQFXLFL Mia traduzione. In H. MALDINEY³0RQWDJQH´LQ2XYULUOHULHQO¶DUWQX, op. cit, p. 32. Ivi, p. 47. 19 Il toponimo Cervino potrebbe venire dal latino cervusLQTXHVWRFDVRYLVDUHEEHXQ¶DOOXVLRQHDOOHFRUQDGHO FHUYRGDGRYHLOSRVVLELOHOHJDPHFRQO¶horn del nome tedesco Matterhorn. Potrebbe ugualmente derivare dalla forma dialettale franco-provenzale Servin, da Mons Silvanus (monte delle foreste), ritrascritto da Horace%pQpGLFWGH6DXVVXUHFRQXQD³F´FKHO¶KDUHVR&HUYLQRIDFHQGRFUHGHUHDJOLLWDOLDQLFKHIRVVHTXHVWLRQHGL cervi. Nomen omen, dunque, visto che perfino il nome resta «inafferrabile». 20 In H. MALDINEY³0RQWDJQH´LQ2XYULUOHULHQO¶DUWQX, op. cit., p. 31. 21 Mia traduzione. Ivi, p. 34. 22 Mia traduzione. Ibidem. 23 Mia traduzione. Ivi, p. 37. 24 In H. MALDINEY, 3HQVHUO¶KRPPHHWODIROLH¬ODOXPLqUHGHO¶DQDO\VHH[LVWHQWLHOOHHWGHO¶DQDO\VHGXGHVWLQ, Jérôme Millon, Grenoble 1991, pp. 200-201. 25 In H. MALDINEY, Cervino, op. cit., p. 17. 26 Mia traduzione. Ivi, p. 49. 27 Ibidem. 17 18 3 Data di pubblicazione: 14.03.2016 Kaiak. A Philosophical Journey, 2 (2015): Apocalissi culturali offre una sorpresa»28. 0D O¶accoglimento del mondo nella dimensione del sentire non può DSSDULUHFKHFRPH³ODFHUD]LRQH´QHOWHVVXWRGHOOHQRVWUHUDSSUHVHQWD]LRQLDWWUDYHUVRFXLSXz IDUHLUUX]LRQHO¶LQDWWHVR/DVFLDPRODSDURODD0DOGLQH\ >«@O¶pYpQHPHQW G¶Xne sensation dans sa proximité est un avènement de tout le fond du monde, FRPPH ORUVTX¶DX GpWRXU G¶XQH UXH XQ YLVDJH XQH IODTXH GH VROHLO VXU XQ PXU RX OH FRXUDQW GX IOHXYHGpFKLUDQWWRXWG¶XQFRXSODSHOOLFXOHGHQRWUHILOPTXRWLGLHQQRXVIRQWODVXUSULVHG¶rWUHHW G¶rWUHOj29 È su questo stupore che deve basarsi la pittura di paesaggio, se vuole superare la semplice restituzione di un motivo30. Qui il paesaggio non è considerato come ciò che va rappresentato R FRPH OD UDSSUHVHQWD]LRQH GL XQ¶HVWHQVLRQH del paese, come un sito («Un sito si visita. ³9LVLWDUH XQ SDHVDJJLR´ q XQ QRQ-sense»31), PD FRPH O¶HVSHULHQ]D FRVWDQWHPHQWH ULQQRYDWD dei sensi. Noi sappiamo anche che, lettore attento di Straus, Maldiney privilegia lo spazio del paesaggio interiore; ma vi sono, tra i paesaggi, dei luoghi che sono degli alti luoghi. Questo vale anche per le cime particolarmente care al filosofo, a cominciare dal Cervino. Che è primo, certo, in rapporto allo spazio geografico, ma non solo: ciò che qui viene affermato è che lo spazio della montagna è, potremmo dire, paesaggio emblematico e peculiare insieme: ©1HO SDHVDJJLR FL VFRUGLDPR GL QRL /¶DSSDUL]LRQH GHO &HUYLQR DO FRQWUDULR FL VWUDSSD DOO¶REOLRª32. 4XDQGVXUJLWOH&HUYLQGHOD5LIIHODOSRXG¶XQWRXUQDQWGHOD route du Breuil, surtout quand une nappe de brumes en suspens le sépare du sol sous nos pas, il ne surgit précisément pas de cette alpe ou de ce tournant, mais sans aucune perspective >«@ /¶HVSDFH GX +RUQ © V¶HVSDFH » lui-même dans sa propre diastole à mêPHO¶RXYHUWVDQVGLVWDQFHGXFLHOPDLVVLPXOWDQpPHQWLOHVWOXL-même le recueil de son expansion.33 6H FLz FKH FKLDPLDPR ³SDHVDJJLR´ q LO PRPHQWR LQ FXL XQ OXRJR DSSDUH DOO¶LQGLYLGXR VL suppone fra questi uno scambio autentico, e quindi una capacità di stupore che apra a un ritmo comune ai due. È in questo passaggio dal sentire al percepire che soggetto e mondo ritrovano la loro unione costitutiva primordiale che qui appare come paesaggio. Questo ci conduce a una riflessione sulla creazione artistica e pRHWLFDLQ0DOGLQH\TXDOHLQYHQ]LRQHG¶XQDIRUPDO¶RSHUD q OD YLD34 -, di uno stile sempre legato alle proprie origini da un corpo «nucleo sintetico» composto di una «sedimentazione di esperienze arcaiche VDWXUDQWL O¶LQIDQ]LD», «poiché porta nella sua memoria oscura il ricordo di tutto ciò che è stato vissuto collettivamente e personalmente», come suggerisce il suo vecchio allievo Claude-Louis Combet35. Questa riflessione apre la via ad altre dualità in Maldiney. Ancora in Regard Parole Espace: 6L O¶DSSDUDvWUH GX &HUYLQ GDQV XQH LQDSSURFKDEOH SUR[LPLWp HVW VL UpYpODWHXU GH O¶DSSDUDvWUH GH O¶LPDJHF¶HVWSDUFHTXHLOVHWURXYHHQPrPHWHPSVGDQVXQLQpORLJQDEOHpORLJQHPHQW >«@$LQVL In H. MALDINEY, ³/HIDX[GLOHPPHGHODSHLQWXUH : abstraction ou réalitp´ SUpG LQRegard Parole Espace, op. cit., p. 37. 29 In H. MALDINEY³/¶HVWKpWLTXHGHVU\WKPHV´ivi, p. 152. 30 Cfr. M. DA PENHA VILLELA-PETIT, /¶pSUHXYHGHODUHQFRQWUH5HJDUG3DUROH(VSDFHG¶+HQUL0DOGLQH\, in ³Revue de Métaphysique et de Morale´, 82 année, n. 2, avril-juin 1977, Armand Colin, Parigi, pp. 261-281. 31 Mia traduzione. In H. MALDINEY³0RQWDJQH´LQ2XYULUOHULHQO¶DUWQX, op. cit., p. 40. 32 Mia traduzione. In H. MALDINEY, ³Le vide´, ivi, p. 53. 33 In H. MALDINEY, ³/¶DUWHWOHSRXYRLUGXIRQG´ivi, p. 178. 34 0DOGLQH\VSRVDO¶DIIHUPD]LRQHGL3DXO.OHH«Werk ist Weg». 35 Mia traduzione. In C.-L. COMBET, Stèle pour un homme à hauteur de son mythe³Dossier Henri Maldiney´, LQ³/¶$WHOLHUFRQWHPSRUDLQ´, n. quatre, automne-hiver, 2001. 28 4 Data di pubblicazione: 14.03.2016 Kaiak. A Philosophical Journey, 2 (2015): Apocalissi culturali VHSUpVHQWHOLEUHGXVRXFLO¶°XYUHG¶DUW36 Si tratta qui di tensione prossimo-lontano, ma anche di raccolta e dispiegamento, di pieno e vuoto, poiché nella sua ascensione, la montagna, facendosi forma, dandosi luogo, apre il vuoto37. E ancora una citazione in piena sintonia con ciò: 'DQVO¶LPPpGLDWH SUR[LPLWp G¶XQ Vommet de montagne, on ne grimpe plus que très peu. Mais le VRPPHW V¶pOqYH DEUXSW DOODQW MXVTX¶j V¶LVROHU WRWDOHPHQW GH FH TXL O¶HQYLURQQH MXVTX¶j OD WRWDOH inaccessibilité.38 Sono le parole GL2VNDU%HFNHUQRPHFKHDWWUDYHUVD³0RQWDJQH´1RQqLPSUREDEile che sia stato questo passaggio a portare il filosofo a considerare il Cervino nel suo manifestarsi con la qualificazione di «abrupt»39, cioè brusco, ripido, scosceso, che scuote e serba un pericolo. /¶DSSDULUHVHPEUDXJXDOPHQWHHVVHUHVRWWRLOVHJQRGLaltri tre aggettivi: «nudo»40, «puro»41 e «assoluto»42. ,QTXDQWRLPSXOVRULWPLFR©VWDVLXQLFDG¶HVDOWD]LRQHHGLULWLURª43, la montagna si dà in «un puro getto»44. Torniamo dunque a certi concetti chiave del filosofo: il «sentire», il «patico» quale apertura DOPRQGRHDOO¶HVVHUH2FFRUUHFRJOLHUHDWWUDYHUVRLOSHQVLHURLOVHQVR di ciò che abbiamo prima di tutto sentito. Se il patico non ci fa conoscere nulla, ci fa però VHQWLUHO¶HVLVWHQ]DLOQRVWUR«esistere»$WDOSURSRVLWRSXUQRQPDQFDQGRG¶LURQLDOHpagine che nel ³faux dilemme de la peinture´45 WUDWWDQRGHOODFRQGL]LRQHGHOO¶HVSHULHQ]DGHOWXULVWDH GHOO¶DOSLQLVWDLQPRQWDJQDVRQRPROWRHORTXHQWL Proseguiamo. Ancora due concetti sostanziali da circoscrivere: quello di «verticalità» e quello di «altitudine». Per ciò che è della verticalità, Maldiney si pronuncia così: «Le Cervin se retire GHWRXVVHVVLJQHV>«@,OVHGRQQHGDQVVRQGRQOHSOXVIRUWHQDSSDUDLVVDQWGDQVVRQVLJQHOH SOXVIDLEOH>«@ GDQVVRQGLVSDUDvWUH&¶HVWO¶H[WUHPXPGHODYHUWLFDlité.».46 È nel suo ritirarsi FKHFLDWWLUDÊLOVHJUHWRGHOO¶$OWLWXGLQH47, il Ritmo della montagna48: /HVHQVGHO¶$OWLWXGHQ¶DSDVDIIDLUHDYHFO¶HVWLPDWLRQPDWKpPDWLTXHGHVJUDQGHXUV,OHVWG¶RUGUH esthétique, lié au ressentir/DUpYpODWLRQGHO¶$ltitude et de la signifiance ouverte en elle ne dépend SDVGHODKDXWHXUG¶XQHSDURLPDLVGHVRQpOpYDWLRQDEVROXH...49 (VHFL DFFDGHGL ©WHQHUHO¶HVVHUHªGL DVVXPHUH ODQRVWUDYHUWLFDOLWjSHUO¶DXWRUHqSULPDGL tutto e soprattutto nello stupore, che definisce come «momento esclamativo della sorpresa»50. Ma colui che si attacca alla parete, trovando quindi delle «prese», si espone, secondo una In H. MALDINEY, ³/¶DUWHWOHSRXYRLUGXIRQG´LQRegard, Parole, Espace, op. cit., p. 179. In H. MALDINEY³0RQWDJQH´LQ2XYULUOHULHQO¶DUWQX, op. cit., p. 47. 38 In O. BECKER, La fragilité du beau et la nature aventurière GHO¶DUWLVWH- une recherche ontologique dans le champ des phénomènes esthétiques, trad. di J. Colette, LQ³Philosophie´, n. 9, hiver 1986, pp. 43-44. 39 In H. MALDINEY³0RQWDJQH´LQ2XYULUOHULHQO¶DUWQX, op. cit., p. 43. 40 Del Cervino, Maldiney scrive di seguito: «&HTXLGHOXLQRXVDERUGHGDQVOHVDLVLVVHPHQWF¶HVWVDSUpVHQFH nue». Ivi, p. 31. 41 «/¶DSSDULWLRQGX&HUYLQHVWXQSKpQRPqQHSXU», ivi, p. 36, p. 39. 42 «À cet instant apertural la présence du Cervin est absolue», ivi, p. 34. 43 Mia traduzione, ivi, p. 47. 44 Mia traduzione, ivi, p. 45. 45 In H. MALDINEY, ³/HIDX[GLOHPPHGHODSHLQWXUH $EVWUDFWLRQRX5pDOLWp´LQRegard Parole Espace, op. cit., pp. 46 - 47. 46 In H. MALDINEY³0RQWDJQH´in 2XYULUOHULHQO¶DUWQX, op. cit., p. 48. 47 Ivi, p. 47. 48 Si veda la postfazione di C. COLANGELO in H. MALDINEY, Cervino, op. cit., p. 70. 49 In H. MALDINEY³0RQWDJQH´in 2XYULUOHULHQO¶DUWQX, op. cit., p. 45. 50 Ivi, p. 41. 36 37 5 Data di pubblicazione: 14.03.2016 Kaiak. A Philosophical Journey, 2 (2015): Apocalissi culturali formula a cui Maldiney fa frequentemente ricorso, «al pericolo dello spazio». La forma di uno di questi pericoli concerne lo spazio della Vertigine51. 4XDQGO¶°LOYLHQWjSORQJHUGDQVXQDEvPHRQDOHYHUWLJH«FHTXLYLHQWGHO¶°LODXWDQWTXHGH O¶DEvPH'HPrPHO¶DQJRLVVHHVWOHYHUWLJHGHODOLEHUWp ; la liberté plongeant alors dans son propre possible saiVLWjFHWLQVWDQWODILQLWXGHHWV¶\DFFURFKH Non si tratta di Maldiney, ma di Søren Kierkegaard52: i due - LQ ³0RQWDJQH´ DWWUDYHUVR LO riferimento alla «sfida-disperazione» GHOO¶DOSLQLVWD53 -, non hanno mai smesso di dialogare. /DSULPDULVSRVWDDOO¶DELVVRqTXLQGLO¶DSHUWXUDDOFDRV1RQF¶qSLGDWDODFHUWH]]DGLHVVHUH al centro di un orizzonte che si muove con noi54. E dopo la sorpresa VXEHQWUDO¶LQWHUURJD]LRQH SHUILQRO¶DQJRVFLD, perché «QRQF¶qXQDSRU]LRQHGLVSD]LRFKHVLSRVVDFRJOLHUHLQIODJrante GHOLWWR G¶HVVHUH Ou»55. Ma la montagna «integra» la vertigine56, poiché nella sua apparizione ogni costituente di tale forma partecipa della sua indivisibile onnipresenza ritmica57. Di conseguenza, OD VHFRQGD ULVSRVWD DOO¶DELVVR q LO ULWPR OD «Gestaltung» ci salva dalla confusione e dalla paura, in quanto «lo spazio unitario e unico della montagna ci è aperto realmente»58. 1HOODSLHQH]]DGHOO¶HVVHUHLOSHULFRORFDPPLQDFRQODJUD]LDGHOO¶LPSRVVLELOH59. 2. Verità 6LM¶DLLQVFULWOD9LVLELOLWp sur ma liste de valeurs à préserver, F¶HVWSRXUPHWWUHHQJDUGHFRQWUHOHGDQJHU que nous courons de perdre une faculté humaine fondamentale : la vision nette les yeux fermés, le pouvoir de faire jaillir couleurs HWIRUPHVG¶XQDOLJQHPHQt de lettres noires sur une page blanche, O¶DSWLWXGHjSHQVHUSDULPDJHV60 Komm! ins Offene! 9LHQVGDQVO¶2XYHUW61 2QRUDUHODIRU]DHO¶DPSLH]]DGHOODILORVRILDGHOO¶HVLVWHQ]DGL0DOGLQH\SXzVXVFLWDUHGHJOL accostamenti ardimentosi. Tanto più che non è certo cosa semplice reperire il momento patico FRQFUHWL]]DWRQHOORVSD]LR³SLWWRULFR´FRVuFRPHO¶DOSHJJLRLQXQ¶XQLFDIRUPDHVWHWLFD6HSRL 51 Ivi, p. 40. In S. KIERKEGAARD, /HFRQFHSWGHO¶DQJRLVVH, Gallimard, Paris 1935, p. 90. 53 In H. MALDINEY, Cervino, op. cit., p. 13. 54 In C. COLANGELO, in H. MALDINEY, Cervino, ivi, p. 63. 55 In H. MALDINEY³0RQWDJQH´in 2XYULUOHULHQO¶DUWQX, op. cit., p. 41. 56 Ibidem. 57 Ivi, p. 42. 58 Ivi, p. 41. 59 Ivi, p. 49. 60 In I. CALVINO, Leçons Américaines, trad. di Y. Hersan, Gallimard, Paris 1989, p. 149. 61 In F. HÖLDERLIN, Der Gang aufs Land. An Landauer, poesia evocata da Maldiney nel suo inizio in versione originale così come in francese (Promenade à la campagne) alla p. 148 di Regard Parole Espace, op. cit. 52 6 Data di pubblicazione: 14.03.2016 Kaiak. A Philosophical Journey, 2 (2015): Apocalissi culturali si aggiunge perfino la Svizzera co-patria del Cervino, la risposta non può che essere Heidi 62, o GHOO¶HWHUQDSUHVHQ]DGHOODQRVWUDLQIDQ]LDPDDQFKHGHOO¶LQIDQ]LDGHOO¶XPDQLWj Il primo cartone animato tratto dal libro della letterata della Svizzera tedesca Johanna Spyri è stato realizzato nel 1974 da Isao Takahata, affiancato da Hayao Miyazaki - altri ne sono seguiti, ma questa prima trasposizione resta la più riuscita per una serie di ragioni che PHULWHUHEEHUR XQ FRQWULEXWR D SDUWH 7DQWR LO URPDQ]R FKH OH VHULH WHOHYLVLYH G¶DQLPD]LRQH hanno goduto e per certi versi godono ancora di un successo mondiale così come di una certa attenzione intellettuale63. /D VHTXHQ]D IXQ]LRQDOH DO QRVWUR GLUH ID SDUWH GHOO¶HSLVRGLR  GL Heidi 64: durante la sua VFRODUL]]D]LRQH³IRU]DWD´D)UDQFRIRUWHODSURWDJRQLVWDVLPRVWUDFDSDFHGLYHGHUHFRPHDJOL altri non è dato, rinchiusi come sono nel loro piccolo mondo di codici e oggetti, prevedibile perché ristretto. Ecco ancora una dicotomia da rilevare: da un lato, OD *HUPDQLD GHOO¶RUGLQH borghese e del ritmo umano accelerato dalla seconda rivoluzione industriale, con la meccanizzazione da cui Maldiney mette in guardia nel ³faux dilemme de la peinture´; GDOO¶DOWUR, il mondo atavico, libero e vagamente selvaggio GHOOH $OSL VYL]]HUH '¶DOWURQGH L cittadini, i rappresentanti di questa società moderna mancanti della sensazione - da dove la deficienza del patico, da cui deriva il patologico, che si misura con la mancaQ]DGHOO¶HYHQWRH GHOO¶LQFRQWUR - DUULYDWL VXOO¶DOSH FKH DSSDUH ORUR DOO¶LPSURYYLVR VRQR VWXSHIDWWL H ³UHVSLUDQR´, per dirla con Cézanne, «la verginità del mondo»65. La piccola Heidi, nonostante il suo penchant per Clara, vorrebbe ritornare ai suoi amati pascoli, dove abita, o meglio abitava. Ma attenzione, non si tratta di protezione: piuttosto, FRHUHQWHPHQWH FRQ O¶LGHD GL DELWDUH GL 0DOGLQH\ SHU «darsi non una copertura, ma XQ¶DSHUWXUD»66&KHqDSHUWXUDDOO¶LQGLFLELOH Di seguito la sequenza in questione tratta dal romanzo di Johanna Spyri. >«@TXDQG0RQVLHXUOHFDQGLGDWpWDLWHQWUDLQGHOHVGpFULUH>OHVOHWWUHVGHO¶DOSKDEHW@SRXUOHVOXL fixer dans la mémoire, ces comparaisons, au lieu de lui rappeler la forme des lettres, éveillaient en HOOHOHVLPDJHVOHVSOXVLQDWWHQGXHVSDUH[HPSOHV¶LOYHQDLWjSDUOHUG¶XQHSHWLWHFRUQHRXG¶XQ EHF+HLGLQHPDQTXDLWMDPDLVGHV¶pFULHUWRXWHMR\HXVH©&¶HVWXQHFKqYre ! » - ou bien : « &¶HVW O¶pSHUYLHU » >«@67 Ecco che la Verità passa per lo stupore - O¶aletheia, ਕȜȒșİȚĮ la verità attraverso la rivelazione, LO GLVSLHJDPHQWR OR VYHODPHQWR O¶LUUX]LRQH GHO QRQ SUHYLVWR QHO TXRWLGLDQR suscita «la 62 La prima edizione fu pubblicata da Perthes a Gotha nel 1880. Il titolo originale, Heidis Lehr-und Wanderjahre, rimanda al Wilhelm Meisters Lehrjahre di Goethe, su cui fu forgiato il termine Bildungsroman, e al Wilhelm Meisters Wanderjahre oder die Entsagenden. Heidi V¶inscrive quindi nella grande tradizione tedesca del romanzo di formazione. 63 Una riflessione di tutto interesse la dobbiamo a I. NIÈRES-CHEVREL, Relire Heidi DXMRXUG¶KXLLa Suisse entre culture ancestrale et modernité, in ³6WUHQ ´ 2 | 2011, su https://strenae.revues.org/266 (consultato il 15.12.2015)$ULSURYDGHOOD³PRGHUQLWj´GHOSHUVRQDJJLRQHOO¶HGLWrice giapponese Kaisei-sha Bunko pubblica una nuova edizione del romanzo; nel 2015 esce in sala il lungometraggio di Alain Gsponer, Heidi. 64 ,OSDVVDJJLRLQTXHVWLRQHqDOO¶LQGLUL]]Rhttps://www.youtube.com/watch?v=Ixvgz6qfU8Q, ¶´- ¶´ FRQVXOWDWRLO HSLVRGLR³/HVSHWLWVSDLQV´9ILJ 65 In H. MALDINEY, ³/HIDX[GLOHPPHGHODSHLQWXUH DEVWUDFWLRQRXUpDOLWp´LQRegard Parole Espace, op. cit., p. 17. 66 Mia traduzione. In N. MEGUERDITCHIAN, R. BRUNOT, M. CHARCOSSET, Les dits du matin calme. Henri Maldiney, dernières rencontres, op. cit., p. 94. 67 In J. SPYRI, Heidi. Une histoire pour les enfants et pour ceux qui les aiment, ch. 9,,,³,O\DGHO¶DJLWDWLRn GDQVODPDLVRQ6HVHPDQQ´/D%LEOLRWKqTXHpOHFWURQLTXHGX4XpEHFS6X http://beq.ebooksgratuits.com/vents/Spyri-Heidi.pdf (consultato il 13.12.2015). Edizione francese di riferimento: Heidi, H. Georg, Libraire-Éditeur, Basilea/Ginevra 1882. 7 Data di pubblicazione: 14.03.2016 Kaiak. A Philosophical Journey, 2 (2015): Apocalissi culturali sorpresa della Realtà»68, e ciò che non ci si attendeva, appena apparso e «da sempre già là»69, trasporta la protagonista «verso un qualche altrove», e «TXHVW¶DVWUD]LRQHIDWXWW¶XQRFRQODVXD realtà»70. Nel gioco di forze tra Natura e Cultura, Heidi imparerà a leggere e a scrivere, certo, ma prima di tutto comunica con il come lei è presente alle cose e la maniera in cui le cose le sono presenti. Infine, il testo in questione ci permette une breve meditazione supplementare: senza chiaramente esserne cosciente, Heidi, attraverso il superamento dei suddetti segni FRQYHQ]LRQDOLQRQVROR³UDJJLXQJH´JOLDQLPDOLFKHKDGRYXWRODVFLDUHVXOO¶DOSHPDIDDQFKH emergere il modello primordiale - la flora, la fauna - delle primissime tracce della scrittura alfabetica (i pittogrammi)71. In conclusione, Heidi è stata privata «della realtà delle cose», come Maldiney, che ha subito, in una condizione ben più estrema, la cattività in un Oflag - ne dà conto ne La dernière porte72, dove scrive: «Quante volte ho desiderato il morso di una pietra di montagna»73. Con LOSDHVDJJLRFKHVSXQWDQHOO¶«Aperto» - come a premiare la virtù di Heidi di saper correre il rischio di incontrare la «verità» del sentire a rischio di perdersi74 -, la bambina ritrova «imprevedibilmente» la gioia della sensazione, provando che il Reale, «è, come dicono i *LDSSRQHVLO¶³$K´GHOOHFRVH»75. Allegati Didascalie Fig. 1 Ritratto fotografico di Henri Maldiney in cammino Fig. 2 Sophie Brasey, Photographie © 2008. Sans-Titre #086pULH³$UWHIDFW´FRXUWHV\GHOO¶DUWLVWD Fig. 3 ,PPDJLQLWUDWWHGDOO¶DQLPHHeidi (1974), episodio 25 )LJ,PPDJLQHWUDWWDGDOO¶DQLPHHeidi (1974), episodio 36. In H. MALDINEY, ³/HIDX[GLOHPPHGHODSHLQWXUH DEVWUDFWLRQRXUpDOLWp´LQRegard Parole Espace, op. cit., p. 51. 69 In H. MALDINEY³/¶HVWKpWLTXHGHVU\WKPHV´ivi, p. 143. 70 In H. MALDINEY, ³/HIDX[GLOHPPHGHODSHLQWXUH DEVWUDFWLRQRXUpDOLWp´ivi, p. 9. 71 $WLWRORHVHPSOLILFDWLYRODSULPDOHWWHUDGHOO¶DOIDEHWRHEUDLFRqODʠ, O¶$OHSKLOFXLSLWWRJUDPPDG¶RULJLQHq O¶LPPDJLQHGLXQDWHVWDGLEXH 72 H. MALDINEY, La dernière porte, LQ³Les vivants´QQRYHPEUH-décembre 1945, Boivin, Parigi. 73 Ibidem. 74 In H. MALDINEY³0RQWDJQH´LQ2XYULUOHULHQO¶DUWQX, op. cit., p. 24. 75 Mia traduzione. In H. MALDINEY, ³/H IDX[ GLOHPPH GH OD SHLQWXUH  $EVWUDFWLRQ RX 5pDOLWp´ LQ Regard Parole Espace, op. cit., la nota a p. 51. V. fig. 4. 68 8 Data di pubblicazione: 14.03.2016 Kaiak. A Philosophical Journey, 2 (2015): Apocalissi culturali 1 9 Data di pubblicazione: 14.03.2016 Kaiak. A Philosophical Journey, 2 (2015): Apocalissi culturali 2 10 Data di pubblicazione: 14.03.2016 Kaiak. A Philosophical Journey, 2 (2015): Apocalissi culturali 3 11 Data di pubblicazione: 14.03.2016 Kaiak. A Philosophical Journey, 2 (2015): Apocalissi culturali 4 12 Data di pubblicazione: 14.03.2016