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1987, Museum Internacional
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"Italica Wratislaviensia", 2021
The Wrocław patrician Thomas Rehdiger (1540-1576), during his Wanderjahre, amassed a rich collection of books, manuscripts, coins, precious stones, and works of art. In his will, he bequeathed this collection-gathered mainly during his stays in Padua, Bologna, and Venice-to his hometown, thus giving rise to the first public library in the Wrocław metropolis. In 1589, the Bibliotheca Rhedigeriana was established in the Auditorium Theologicum of St. Elizabeth's Church. In his youth, Rehdiger was educated in the school operating at the church; almost 100 years later, the school's teacher, Daniel Sartorius (1612-1671), gathered a large collection of music prints, which were published in that period in Venetian publishing houses. This unique collection, stored together along with the Rhedigeriana Library, was later merged with the library's content. What was the significance of this collection in the culture of 17 th-century Wrocław? This collection, undoubtedly, was assembled based upon inspiration from the Humanistic period, which had been promoted in that Elizabethan school at least as of the times of Laurentius Corvinus. It was supposed to serve the teaching at the Elisabethanum and shape the artistic tastes of its students, who performed state-of-the-art Italian music during school activities or afternoon recess. Attempts were made to introduce the carefully collected repertoire into the liturgical practice of a nearby church, using the technique of contrafactum that was popular at the time. The Sartorian Library's semiophoric function, however, was to define a new form of cultural memory for the Wrocław elites and to outline the original profile of their identity, which was oriented by the same ideals that guided the composers of the Italian Seicento.
Le mutazioni di genere nella moda contemporanea. Il fenomeno della mascolinizzazione della moda feminile
Le pagine che seguono a continuazione costituiscono un estratto della ricostruzione bibliografica fatta sul centro storico in diverse lingue non italiane: spagnolo, inglese e francese; a cura di Giorgio Piccinato, al interno del Dipartimento di Studi Urbani dell'Università degli Studi Roma Tre nel 2010. Nell'immensa vastità di possibilità che il tema offre, non si cerca di dare un ventaglio panoramico di tutti i temi, prospettive e punti di vista esistenti, l'obbiettivo di questo lavoro è soltanto individuare alcuni dei nodi che appaiono più problematici per un ulteriore, e necessaria, riflessione teorica.
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Il mio intervento intende attirare l'attenzione su un fenomeno molto raro in Italia e praticamente del tutto assente in Sicilia 1 : la costituzione dei musei letterari, quelle istituzioni cioè che si fanno carico di raccogliere, salvaguardare e comunicare i patrimoni letterari delle realtà locali e nazionali.
Il termine semiotica deriva dal greco "semeion", che significa segno. È la disciplina che studia i segni e il modo in cui questi formano un senso, ovvero una significazione. Bachtin descrive nel libro "il linguaggio come pagina sociale" l'intreccio tra la psicanalisi e la semiotica (si avvicina alla logica, alla matematica). "La parola diventa parola soltanto nello scambio comunicativo sociale vivo, nell'enunciazione reale che può essere compresa non soltanto da chi esprime il concetto, ma anche dall'uditore, anch'esso non reale". La comunicazione è al centro di ogni discorso semiotico. Il segno nasce da un elemento di natura comunicativa. "Quando comunichiamo dobbiamo conoscere la lingua con cui parliamo" Elementi fondamentali all'interno del discorso semiotico sono il significante e il significato. C'è un'altra traccia fondamentale: la codificazione. Dobbiamo lavorare con la convenzione. La "significazione" : è il messaggio del destinatario (senza emittente) come nella comunicazione e indica la relazione tra un significante e significato. La "comunicazione": quando parliamo di comunicazione ci riferiamo al processo mediante il quale qualcuno (l'emittente) trasmette qualcosa (il messaggio); è un "pontefice" a qualcun altro (il destinatario). Bachtin fa un discorso sul concetto di rimando citando Sant'Agostino su "De Doctrina Cristiana" :"il segno è una cosa che, oltre all'aspetto sensibile con cui si presenta, porta a pensare a qualcosa di un altro a partire da se'". Zanzotto dice che "la poesia è come una lettera, ha tanti destinatari da cui si cerca anche una risposta". McLuan dice che "il messaggio è un massaggio alla comunità di massa". Si deve tener conto della correlazione socio gerarchica: se alfa parla beta ascolta, la situazione si ribalta, beta parla e alfa ascolta. La semiotica studia i fenomeni di significazione e di comunicazione, è una disciplina che non solo analizza il segno ma anche un complesso che è il testo. Il concetto di testo : testo/textum =tessuto. Trama o ordine del discorso. Michel Fugòt dice che "Il segno è la materia di qualsiasi arte, l'insieme di segni crea un testo che è un manifesto che va scomposto, un'opera, un elaborato".
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