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Comunità Vitali - Masterplan di pianificazione

Masterplan di ridisegno del quartiere Gallaratese e delle relative politiche sociali. Interventi mirati alla creazione di “comunità Vitali” ed all’integrazione del quartiere nella città mediante esse.

Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Sommario - Premesse Comunità Vitali Masterplan di pianificazione quartiere Gallaratese Interventi mirati alla creazione di comunità Vitali ed all integrazione del quartiere nella città mediante esse. Corso: Laboratorio di progettazione Urbanistica 1 Anno Accademico: 2014 / 2015 Docente: Paolo Galuzzi, Emanuele Garda Studente: Mattia Pollenghi, Giorgio Marescia - La Scelta - L idea Progettuale - Interventi di Ridisegno Urbano: Gerarchizzazione di strade e Viali Un Ingresso per Bonola Le porte del Gallaratese Ponte Vitale - Interventi per la creazione Comunità Vitali Servizi Ludici Social Housing CoHousing Park Lampugnano Polo Scolastico e Formativo Centro Sportivo di - Allegati di studio Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 2 Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Masterplan di Pianificazione Premesse Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Il centro commerciale di Bonola, costruito solo diversi anni dopo, ha rappresentato l unico centro terziario a servizio dell area ed è diventata una Polarità predominante nel quartiere. Da Wikipedia: Il Gallaratese è un quartiere di Milano facente parte della Zona 8, situato a poco più di 7 km a nord-ovest del Duomo. Idealmente esso comprende tutto l'ampio territorio compreso tra il Comune di Pero a nord, via Gallarate a est, Trenno a ovest e Lampugnano a sud. Esse sono unite dal centro commerciale "Bonola", punto nevralgico del quartiere con numerosi servizi pubblici e negozi. Attualmente il Quartiere Gallaratese ha trovato un suo Equilibrio incentrato sul Centro Commerciale e su una serie di altri esercizi commerciali sparsi lungo le vie principali. Rimane una isola residenziale, confinata dalla città sia fisicamente (causa le pesanti infrastrutture) sia idealmente (poca permeabilità, concezione dell area come periferica ). La descrizione del Quartiere Gallaratese tratta dal primo sito che appare nel Web, non solo è sinteticamente esaustiva, ma racchiude in poche parole tutta la sua storia. Benchè la concezione di questo quartiere sia stata ampiamente ponderata da una delle menti più brillanti nel settore della pianificazione, essa è stata ampiamente tradita al momento della sua realizzazione. L intera zona infatti è stata urbanizzata in maniera diffusa, senza un disegno complessivo che organizzasse e gerarchizzasse le funzioni del quartiere stesso. Foto 2 - C.C. Bonola Fonte: Bings Maps La sensazione di periferia , benchè attenuata dalla presenza di 3 fermate della Metropolitana rimane tutt ora presente, costantemente alimentata anche dal disegno spezzato degli stabili residenziali, che spezzettano le aree verdi in tante corti spesso fruibili più alle auto che non alle persone. Il risultato di questo operato è stata la diffusione di una funzione edilizia residenziale predominante sulla base di un disegno frammentato ed incostante tralasciando il posizionamento di servizi essenziali alla residenza. Il Gallaratese è stato per molti anni un quartiere dormitorio definito più dalle entità che lo circondano piuttosto che da una propria identità. Foto 1 - Panoramica del quartiere. fonte: Bings Maps Mappa 1 - Esempio di disegno del quartiere discontinuo e frammentato. Fonte: TEDOC Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 3 Mappa 2 - Esempio di disegno del quartiere discontinuo e frammentato. Fonte: TEDOC Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 4 Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Masterplan di Pianificazione La scelta Vi è la volontà progettuale di rompere i confini che separano il Gallaratese verso il centro cittadino agendo principalmente sul C.C. Bonola e trasformando una centralità statica in una polarità che sia aperta e rivolta verso la stecca verde al centro del quartiere e che guarda idealmente verso il parco Montestella. Introdurre una gerarchizzazione stradale che consenta di individuare delle vie veloci agli estremi del quartiere e declassare quelle interne trasformandole in passeggiate pedonali e ciclabili, rappresenta uno dei primi interventi per cercare di dare una forma percepibile allo stesso. Il Gallaratese si presenta come un quartiere residenziale omogeneo, con molto verde, anche se frammentato, e con una infrastruttura viaria forte, che compensa la distanza dai servizi principali. I servizi essenziali sono comunque garantiti da sporadici agglomerati sparsi, composti di piccoli esercenti. Sono presenti alcuni servizi si carattere sociale come scuole e servizi sanitari, circondati da stecche residenziali. Foto 3 Attività Sono presenti anche spazi verdi consistenti, concentrati commerciali via Uruguay. Fonte: Google Maps nella spina centrale, confinati quasi sempre da ampie strade di raccordo viario. Sono queste caratteristiche principali, che costituiscono una sorta di tessuto omogeneo , che gettano le basi per poter innescare la riqualificazione proposta in questo progetto, agendo su due fronti: uno Foto 5 Incrocio via Benedetto Foto 4 Via Benedetto Croce. esterno ed uno interno. Croce, via Karl Popper, via Fonte: Autore Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 Quartiere Gallaratese L idea Progettuale Benchè dalle analisi preliminari il quartiere si presenti con un passato travagliato, profonde carenze progettuali ed un disegno dell edificato forte e rigido, esso ha saputo rispondere in maniera frizzante alle menomazioni inziali e grazie ai fattori esterni, come la metropolitana ed il C.C., e fattori interni, come le comunità religiose, è riuscito a trovare un suo equilibrio sociale, compensando le differenze sociali e smussando gli attriti. Mentre l identificazione ed il potenziamento della spina verde connette il quartiere ad una rete di centralità a livello cittadino, altre operazioni come il ripristino di scuole materne asili annessi a spazi polifunzionali possono favorire gli scambi a livello di vicinato, rompendo quella frammentazione edilizia che porta ad una chiusura della popolazione verso lo spazio comune. Comunità Vitali Quasi simultaneamente dedicarsi al potenziamento della spina Verde con un principale intervento dedicato all apertura del monocentrico Bonola verso Sud Est . Tale intervento prevedrà la realizzazione di un adeguato ingresso al centro commerciale (tutt ora assente), la creazione di una piazza con ulteriori spazi polifunzionali ed una risistemazione di una parte del complesso stesso per renderlo idoneo ad accogliere alcuni servizi sociali spostati dalle unità periferiche interessate dal programma Servizi Ludici . Omodeo. Fonte: Autore 5 Una volta fatto emergere questo canale ideale e creata una polarità nel C.C. Bonola, gli interventi successivi consisteranno nella creazione di una centralità intermedia nell area all incrocio di Via Uruguay e Via Benedetto Croce e di una grande passerella pedonale che permetta di abbattere la barriera verso il Montestella costituita da via Quattrocchi e via Sant Elia. La creazione di una centralità, che prenderà il nome di Le porte del Gallaratese , riguarderà un area di superficie molto ampia, che dovrà essere accuratamente risistemata per mantenere la continuità della stecca verde verso parco Montestella ed allo stesso tempo prevedere opere edili che possano ospitare adeguati servizi privati e collettivi. La grande passerella che assolverà il compito di essere il collegamento fra il quartiere QT8 ed il Gallaratese sarà di ridotta pendenza ed abbondante larghezza con piantumazioni e aiuole, per trasmettere una chiara differenza di importanza tra la via ciclo pedonale ed il sottostante raccordo automobilistico. In tale intervento è prevista inoltre la risistemazione della Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 6 Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Masterplan di Pianificazione grande area a Nord del parco Montestella, attualmente poco sfruttata dai cittadini e con un unico scopo decorativo. Quartiere Gallaratese la possibilità della creazione di un polo formativo anche specializzato a livello comunale. Con questi quattro interventi si pondera di rompere il vecchio equilibrio creandone uno nuovo che sia caratterizzato dalla predisposizione a favorire forze di aggregazione; gettando le basi per quel processo che porterà a debellare dalla mente dei cittadini milanesi quell idea di periferia e di quartiere dormitorio che nel corso degli anni gli sono state associate e provando a creare un ambiente vivace, facilmente fruibile ed aperto a livello cittadino. Verrà inoltre data la possibilità, anche a soggetti terzi, di prevedere un ripensamento della piscina di quartiere e della palestra limitrofa, in una unica soluzione sull intero isolato, ponendolo in dialogo verso la spina verde centrale e come collegamento tra questa ed il nuovo ingresso dell ippodromo della MAURA, di prossima apertura. Chiave di questo progetto di riqualificazione è la spina verde centrale, che assume una sua ragion d essere grazie alla creazione di un capo (C.C. Bonola) e di una coda (Ponte Vitale). Sarà su questa direttrice che si svilupperanno gli interventi che si ramificheranno poi all interno del quartiere innervandolo. Come risulta importante pensare al quartiere come a parte di una rete cittadina, risulta altresì importante pensare alle sue dinamiche interne per far si che esso viva di una propria vitalità, allacciata ma, tendenzialmente indipendente da quella cittadina. Su queste premesse è risultato evidente come fosse necessario prevedere una serie di interventi di scala più minuta per creare un nuovo equilibrio ed innescare quelle salutari dinamiche sociali e di vicinato. Riepilogandogli interventi in ordine di realizzazione: Interventi di ridisegno Urbano Il primo intervento prende il nome di Servizi Ludici e riguarda una serie di fabbricati identici, sparsi tra le stecche residenziali che erano state originariamente concepite come scuole. Il progetto prevede un riutilizzo di questi ambienti orientandoli al mix sociale ed al mix funzionale. Le eventuali attività che nel corso del tempo si sono insediate in questi stabili, verranno re-indirizzate o nel C.C. Bonola, o nella nuova centralità Le porte del Gallaratese . - Gerarchizzazione stradale e Viali* Un Ingresso per Bonola* Le Porte del Gallaratese Ponte Vitale - Servizi Ludici / Accentramento Social Housing / CoHousing* Park Lampugnano* Polo scolastico e Formativo* Strutture Sportive* Interventi per la Creazione di Comunità Vitali Vi saranno anche interventi di matrice privata o partecipata, che prevedranno l edificazione di superficie residenziale da destinare a Social Housing o CoHousing. Verrà prevista inoltre la bonifica e dismissione di un depuratore in disuso e la sua conversione, insieme all antistante campo ROM, in parco Pubblico. Tale parco, sarà posto al centro del sistema formato dalla fermata MN1 di Lampugnano, il centro direzionale Unicredit, l istituto scolastico Omnicomprensivo, il nuovo centro Le porte del Gallaratese e l inizio della zona residenziale del quartiere. (*= non dipendenti da altri interventi) Interventi Primari Interventi Secondari Si prevede di unificare il polo scolastico e formativo posto in Via Quarenghi rompendo la discontinuità fra istituti e dando Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 Comunità Vitali Interventi Terziari 7 Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 8 Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Interventi di ridisegno urbano : Gerarchizzazione di Strade e Viali Come premesso precedentemente il quartiere presenta una omogeneità che lo rende uniforme ma impedisce di percepirne una forma. Tale caratteristica è data anche dalla presenza di una serie di strade con funzioni simili che si sovrappongono fra loro creando una serie di parallelismi dispersivi. Leggermente diverso è il discorso per I collegamenti NordSud. Essi sono più sporadici e meglio distribuiti nel disegno di quartiere anche se tendenzialmente poco utilizzati in quanto il quartiere si struttura in maniera longitudinale. Il piano può essere realizzato utilizzando la maglia viaria esistente; tuttavia esso può essere rafforzato da una serie di piccoli collegamenti di supporto visibili nello schema di progetto. Schema 1 Maglia Viaria Attuale Come è possibile vedere da un preliminare schema di analisi non vi sono delle vere e proprio vie principali nella direzione Est-Ovest. Le vie che innervano il quartiere vengo spesso troncate di netto per poi riprendere su altre parallele, esse hanno tutte una dimensione simile e sono tendenzialmente sovradimensionate. Ognuna di queste strade è comodamente in grado di sostenere il volume dell intero quartiere lavorando in maniera indipendente dalle altre. Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 9 Per intervenire in maniera efficace in questa maglia si è agito sulla specializzazione delle strade, stabilendo compiti specifici partendo da una cintura esterna di circonvallazione veloce, scaricando le strade interne da traffici di passaggio. Successivamente si sono individuate le strade portanti del Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 10 Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Masterplan di Pianificazione quartiere che collegavano gli estremi di questa circonvallazione toccando quante più parti possibili. Esse sono Due strade Longitudinali, Via Uruguay e Via Antonio Cechov; e la corrispettiva secante: Via Emanuele Kant. Su questa struttura interna, formata da due Cardi ed un Decumano si allacciano le strade minori di collegamento come Via Ugo Betti ed una parte di Via Adolfo Omodeo. Tutte le restanti strade saranno considerate zone 30 . Tutte le strade interne al quartiere verranno ridotte ad una carreggiata per senso di marcia. Ove possibile verranno inseriti parcheggi a spina e lo spazio restante verrà adibito ad arredo urbano. Si prevede almeno un filare di alberi per ogni asse principale del quartiere ove possibile. È prevista la realizzazione di diversi viali Ciclopedonali lungo gli assi principali e specificatamente lungo via Cechov, via Kant ed la parte dismessa di Via Benedetto Croce. Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 Circonvallazione Via Lunghezza ml Rizzo / De Gasperi Circa 1107 Antonio Sant'Elia Circa 867 Giulio Natta Circa 1026 Montale / Lampugnano Circa 1269 / Mafalda di Savoia Francesco Cilea Circa 374 Riccardo Bacchelli Circa 464 Vergiate Circa 365 Busto Arsizio Circa 497 Gallarate Circa 700 Totale Circa 5769 Assi Strutturanti Via Lunghezza ml Benedetto Croce / Circa 1726 Uruguay / Quarenghi Cechov Circa 1169 Kant / Betti / Zardi Circa 891 Totale Circa 3786 11 Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Viali Ciclopedonali Via Lunghezza ml Cechov Circa 1169 Kant Circa 250 Benedetto Croce Circa 1059 Totale Circa 2478 Strade di progetto Lunghezza ml De Gasperi - Castellanza Circa 600 Chiarelli - Uruguay Circa 175 Boulevar Benedetto Croce Circa 345 Totale Circa 1120 Estremi Via Strade Dismesse Lunghezza ml Quarenghi Circa 200 Benedetto Croce Adolfo Omodeo Totale Circa 642 Circa 234 Circa 1076 Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 12 Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Masterplan di Pianificazione Interventi di ridisegno urbano : Un Ingresso per Bonola Quartiere Gallaratese L area interessata è di circa 40'000 mq che comprendono sia l area del parcheggio, sia l attuale parco. Gli attuali Servizi pubblici occupano una superficie di circa 4 800 mq con un volume approssimativo di 86'400 mc. Attualmente nel complesso pubblico trovano sede alcuni uffici comunali e la biblioteca insieme a spazi dismessi, una parte di parcheggio coperto e altri locali non meglio identificati. Come si evince dagli schizzi progettuali il volume attuale dovrà essere ripensato insieme ai nuovi interventi edilizi necessari a porre il C.C. in una posizione di dialogo e di apertura nei confronti del nuovo spazio pubblico antistante. è assai improbabile che l attore pubblico riesca in tale intervento autonomamente infatti si presuppone di permettere un aumento del volume complessivo dello stabile fino a 160000 mc e con una nuova superficie approssimativamente di 10'000 mq. L aumento di volume è giustificato sia dalla necessità di un intervento di un soggetto terzo nel progetto, sia dalla necessità di riposizionare alcuni servizi pubblici che potrebbero essere accenti con alcuni interventi successivi. Si consideri inoltre che si prevede di insediare attività di natura diversificata e di conseguenza si vuole permettere una certa libertà per lo meno in fase progettuale. L intervento di ristrutturazione del C.C. Bonola è uno dei interventi più importanti nel progetto di trasformare il Gallaratese in una estensione della rete cittadina. Tale libertà pur abbondando sulle modalità è assai più vincolata in merito agli obbiettivi di questo progetto: Sarà grazie a questo intervento infatti che il C.C. Bonola si trasformerà in una polarità, rappresentando l estremo di quella spina vitale che attraversa tutto il quartiere. L area del progetto si trova inoltre in una posizione privilegiata, essa infatti è proprio all incrocio dei due assi principali del quartiere e questo rappresenta un ulteriore fattore che sottolinea l importanza di questo progetto. Anche in fase progettuale non è stato previsto, si prende in considerazione anche un intervento più incisivo sullo stesso C.C. che dovrà essere valutato in maniera più approfondita nelle opportune sedi. A differenza dell intervento viario, che sicuramente getta le basi per una nuova percezione dell intero quartiere ma agisce in maniera passiva, Un Ingresso per Bonola è di natura Attiva, in cui i soggetti sociali agiscono in prima persona e da protagonisti. Questo intervento consiste in: - Rifacimento del versante Sud-Est del C.C. Bonola, con la realizzazione di un portale che metta in comunicazione la galleria commerciale con l esterno, - Modificazione delle strutture terziarie e pubbliche che attualmente insistono sul versante Sud-Est al fine di incentivare questa apertura piuttosto che rappresentare un ostacolo verso il nuovo spazio pubblico. - Creazione di una nuova grande piazza dove attualmente sorge il parcheggio pubblico e di un parco tra la chiesa e la nuova piazza. Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 Comunità Vitali 13 Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 14 Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Masterplan di Pianificazione Quartiere Gallaratese Interventi di ridisegno urbano : Le Porte del Gallaratese Comunità Vitali Quartiere Gallaratese edilizia e sociale come quella presente intorno al C.C Bonola, probabilmente sarebbe bastata la creazione del boulevard ciclopedonale. Invece proprio nel tratto che parte in prossimità dell incrocio fra Via Uruguay e Via Benedetto Croce prosegue verso il Montestella, vi è una costante riduzione di urbanizzato e di conseguenza di attività sociali. Questa porzione di quartiere prepara idealmente all uscita del quartiere stesso fino allo scontro con il confine di Via Sant Elia. La volontà progettuale è quella di invertire questa tendenza, annullando l attuale senso di prossimità senza snaturare il ruolo di demarcazione che questa zona ricopre. Si vuole trasformare il confine di via Sant Elia in una frontiera, attraversabile, ed utilizzare questa nuova centralità per vitalizzare questo passaggio, valorizzando l azione dell ingresso al quartiere pur mantenendo la sensazione di fondo di essere comunque nell ambito cittadino. Le Porte del Gallaratese nasce come una centralità di supporto per sostenere il flusso tra il Parco Montestella ed il C.C. Bonola ed al tempo stesso creare una identità ad una L intervento Le porte del Gallaratese mira anch esso alla creazione di una centralità anche se con modalità ed obbiettivi profondamente diversi rispetto ad un ingresso per Bonola . Questo progetto infatti si pone circa a metà strada fra la distanza che separa il parco Montestella al centro Bonola. Se i lati della spina verde avessero mantenuto quella densità Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 15 Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 16 Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Masterplan di Pianificazione area tendenzialmente osteggiata e di confine. Comunità Vitali Quartiere Gallaratese L intera area si compone di circa 160'000 mq con una attuale edificazione, anche privata, esigua. Si ritiene avventato, dal punto di vista progettuale, definire principi troppo specifici come per il precedente intervento: un ingresso per Bonola di conseguenza si delineeranno alcune linee guida fondamentali. - Si prevede un indice massimo volumetrico di 1 mc/mq. - L edificato come lo skyline dovrà concentrarsi ai lati dell incrocio Uruguay-Benedetto Croce, e disperdersi progressivamente verso le estremità del parco. - Dovrà essere data importanza predominante al viale Ciclopedonale centrale ed al collegamento sempre ciclopedonale con la stazione di Lampugnano. - è previsto l arroccamento non superiore al Quinto piano. la distanza tra le singole torri e gli edifici circostanti dovrà essere almeno superiore alla somma delle altezze dei singoli edifici. - Potranno essere previste residenze nella formula del Social Housing o Co-Housing. - La presenza di attività commerciali e di locali dedicati ad associazioni o attività senza scopo di lucro dovrà essere opportunamente dimensionata in funzione di analisi sociologiche specifiche in merito alle dinamiche attuali ed al possibile impatto di questo intervento su di esse. - Al momento dell apertura del complesso vi possono essere locali commerciali sfitti o in vendita della misura non superiore del 10 % del totale. - Si consiglia la compartecipazione dei processi progettuali con tutte le parti sociali interessate. - alcune di queste linee guida posso essere disattese a patto di una adeguata motivazione, anche progettuale. - Il soggetto aggiudicatore di questo intervento progettuale sarà concorrente, insieme all amministrazione pubblica, nella realizzazione del Ponte Vitale . Questa specifica linea guida è irrinunciabile. Come si evince dagli schemi di analisi, l area interessata dall intervento è estremamente ampia perché essa, oltre ad avere un suo nucleo centrale, nel quale si concentreranno le attività anche edilizie, è composta da una serie di protuberanze che la collegano alle altre centralità. Questo nuovo centro dovrà essere progettato in modo da essere una area di collegamento fra le varie isole attualmente esistenti, e si autoalimenterà proprio grazie alla fusione ed alla integrazione di esse. Nel progetto dovranno essere anche inseriti i due parchi che dovranno obbligatoriamente essere pensati insieme alle aree circostanti. L area non risulta essere completamente libera e vi insistono una scuola ed una proprietà ecclesiastica. Si dà la possibilità di espropriare tali aree se le necessità progettuali lo richiedono. Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 17 Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 18 Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Interventi di ridisegno urbano : Ponte Vitale La realizzazione di questa passerella ciclopedonale ad azione Passiva chiude il ciclo degli interventi necessari all integrazione del quartiere nella rete cittadina. Tale intervento trova posto alla fine sia dell ordine cronologico che di quello di importanza rispetto agli altri interventi. Questo intervento dipende direttamente dal vicino Le Porte del Gallaratese dal quale trova l apporto economico e soprattutto le motivazioni di progettazione paesaggistiche. Infatti, da un punto di vista progettuale è impensabile pensare a questo collegamento senza i due grandi parchi alle estremità: da un lato il nuovo parco del Le porte del Gallaratese e dall altro una nuova area verde integrata al Parco Montestella. Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 Tale area è utilizzata infatti come decoro visivo per i fruitori della antistante Tangenziale in ingresso a Milano. Di contrappunto il progetto prevede l integrazione di questa porzione, che arriva quasi a 50'000 mq, nel parco Montestella, facendone una porzione privilegiata in quanto area di passaggio tra il Ponte Vitale ed il Montestella stesso. Nei lati in cui i parchi confinano con le strade al alto scorrimento, dovranno essere previste delle scarpate sulla cui sommità dovranno essere piantumati alberi di medio fusto per creare una barriera naturale per l inquinamento acustico e rallentare quello atmosferico, si prevede così la creazione di un muro verde che possa attenuare la percezione di queste vie. 19 Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 20 Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Lo scopo del Ponte Vitale sarà quello di collegare, mediante un camminamento ampio e con ridotta pendenza, i due poli verdi intorno a Via Sant Elia. La passerella ciclopedonale avrà una ampiezza non inferiore a ml 20 e l intera rampa, a campata unica, dovrà avere una pendenza tale da escludere la presenza di gradini. Verrà mantenuta la stessa sezione del boulevard di Via Benedetto Croce, ed anche nel tratto sulla passerella dovrà essere comunque garantita la piantumazione di erba e piccoli arbusti. Lo scopo di creare questa ampia passerella verde, è quello di mantenere continuità tra i due parchi e con l intero asse strutturante che dal Montestella arriva fino al C.C Bonola al fine di annullare il senso di separazione generato dalle strade. Il progetto dovrà essere finazianziato in parte dail soggetto realizzante Le Porte del Gallaratese ed in parte dall attore pubblico. Si ritiene di essere in una fase ancora troppo preliminare per fornire linee guida più precise. Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 21 Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 22 Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Masterplan di Pianificazione Creazione di Comunità Vitali : Servizi Ludici Comunità Vitali Quartiere Gallaratese domanda di servizi scolastici alla prima infanzia e sulle attività realizzabili. Non si prevede un aumento di volumetria o di superficie per le strutture esistenti salvo per le aree previste e per specifiche situazioni motivate. L intervento è principalmente di matrice pubblica, ma si considera l eventuale partecipazione privata a patto che venga mantenuta la natura dell intervento. Servizi Ludici è il primo di una serie di interventi che, a differenza dei precedenti, mira a potenziare le dinamiche sociali e di vicinato all interno del quartiere. Tali interventi voglio compensare quell indebolimento causato dal disegno urbano frammentario delle stecche residenziali che con la loro alternanza ortogonale spezzano il verde che le separa, lasciando spazio a poche strade interne. La tendenza dei residenti, evidenziata nel corso del tempo, è quella di occupare lo spazio antistante i blocchi residenziali. Anche i bambini preferiscono giocare nello spazio antistante le abitazioni piuttosto che abbandonare il cortile interno creato da più stecche residenziali, a favore di parchi e giardini anche dietro gli stabili stessi. Intervenire in questi micro-ecosistemi sociali è estremamente difficile, visti la ristrettezza dei luoghi, se non fosse, che, sparse tra i blocchi residenziali, vi sono strutture che svolgono o potrebbero svolgere una funzione pubblica. Nella mappa sono state inoltre indentificate una serie di ulteriori aree che, nell eventualità il programma dovesse riscontrare risultati positivi, potranno essere utilizzati per posizionare ulteriori strutture. Le aree individuate sono cinque e sono state posizionate a completamento della rete formata dalle altre strutture esistenti. Essendo questo uno step cronologicamente successivo, non si entra nello specifico della definizione di queste aree in quanto alcune di queste aree si sovrappongono a servizi già esistenti o previsti da questo Masterplan ( Le Porte del Gallaratese , Centro Sportivo , Polo Formativo ); di conseguenza si lascia l organizzazione progettuale di questi interventi ad una fase più avanzata. La moltitudine di questi edifici è specificamente illustrata nella mappa allegata a questo capitolo. Gli stabili hanno tutti una superficie che si aggira intorno ai 1'000 mq e una corte intorno ai 2'000 mq. L idea progettuale è quella di creare una serie di piccoli centri ricreativi polifunzioniali, al cui interno sia presente una sezione di asilo nido e scuola materna, ed altri spazi aperti alla collettività. Stessa disposizione per le corti: una parte dovrà essere dedicata alle funzioni scolastiche e l altra a servizio degli spazi polifunzionali. In questi spazi si prevede di insediare: circoli, sale ritrovo, attività ludiche generiche, orti per anziani. L intenzione è quella di restituire questi spazi, che attualmente sono occupate da servizi sanitari o privati, alla collettività, fornendo un contenitore per tutte quelle abitudini che attualmente vengono svolte in strada. Questo intervento si colloca tra gli interventi attivi e la gestione delle attività all interno delle strutture dovrà essere preventivamente concordata sia con le associazioni ed i comitati di quartiere, sia con le analisi sulla richiesta della Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 23 Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 24 Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Masterplan di Pianificazione Creazione di Comunità Vitali : Social Housing Co Housing Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Attualmente nel mercato italiano esistono diversi soggetti che sono specializzati in questo tipo di edilizia con diverse esperienze positive alle spalle. Questi soggetti hanno creato al proprio interno una struttura progettuale autonoma in grado di adempiere a tutte quelle fasi progettuali necessarie per la realizzazione di questo tipo di iniziative. Di conseguenza si prescrive di fare riferimento a tali soggetti. È espressa volontà progettuale quella decidere solo l assegnazione delle aree all interno del quartiere, senza entrare nello specifico di limiti e vincoli in quanto non necessari per la buona riuscita dell intervento. Questa tipologia edilizia infatti mira alla creazione di comunità di famiglie, aggregate fin dalla realizzazione degli stabili e selezionate in base ad una serie di criteri per mantenere il mix sociale e la varietà. Per avere successo nella creazione di questo tipo di comunità è necessario un approfondito lavoro progettuale e sociale che può essere deciso soltanto da un soggetto specializzato. La scelta di dedicare uno spazio alla funzione residenziale in un quartiere con tale funzione predominante, trova la sua fondatezza nella caratteristiche e nelle dinamiche che questo intervento prospetta. Nel quartiere Gallaratese, può esserci spazio solo per questo tipo di interventi, che, più di una funzione economica, svolgono una funzione sociale creando delle vere comunità. Se il programma Servizi Ludici mira a preparare un terreno adatto per l insediamento di queste comunità in un tessuto consolidato dove rimane difficile intervenire per mancanza di suolo pubblico, con un programma di Housing Sociale si ottiene una dinamica pubblica con una iniziativa privata. Interventi di questo tipo sono previsti, se gli attori lo riterranno opportuno, sia nel Un Ingresso per Bonola , sia nel Le Porte del Gallaratese . L area che attualmente è completamente interessata da questa iniziativa si trova a Sud-Est dell incrocio fra i due viali principali del quartiere. L area misura circa 15'000 mq e si presume sia sufficiente per un intervento da circa 140 famiglie, sulla scorta di altri interventi simili. La housing sociale infatti, viene concepito su una base di principi e valori fortemente diversi rispetto a quelli dell edilizia tradizionale; per fare un paragone potremmo dire che rappresenta una tipologia praticamente opposta a quella tutt ora presente nel quartiere. L edilizia residenziale esistente, si vede composta di stabili, i cui locali sono adibiti ad appartamenti, della stessa grandezza e con alcune piccole pertinenze come cantine o garage. Gli spazi comuni sono limitati alle scale, agli spazi di accesso ed ai giardini condominiali. Nella Housing Sociale invece, vengono previsti appartamenti con differenti tagli per permettere l insediamento di diverse tipologie di fruitori insieme alla progettazione di una serie di spazi e servizi comuni come la lavanderia, stanze polifunzionali, orti comuni, ecc. Anche la progettazione architettonica cerca di agevolare il dialogo e l utilizzo dell ambiente comune con piccoli sensibili accorgimenti. Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 25 Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 26 Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Masterplan di Pianificazione Creazione di Comunità Vitali : Park Lampugnano Quartiere Gallaratese Creazione di Comunità Vitali : Polo Formativo Benchè il quartiere Gallaratese sia abbondantemente permeato da spazi verdi, si prevede comunque un parco attrezzato nella zona che separa il nuovo intervento le porte del Gallaratese con l istituto scolastico omnicomprensivo. Scopo del parco è creare un cuscinetto per ammortizzare la vicinanza della strada e creare un ponte tra la scuola ed il vicino snodo di Lampugnano. Il parco andrebbe a sostituire un depuratore dismesso ed u vicino campo rom che troverebbe sede nella zona del Palasharp, attualmente non utilizzato. Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 Comunità Vitali Il polo Formativo previsto nella zona di via Quarenghi verrà interessato da una profonda ristrutturazione che ne rivedrà il ridisegno e l ampliamento. Lo scopo dell intervento è quello di ottimizzare gli spazi al fine di rendere permeabile l intera area dalla via Quarenghi verso l interno quartiere. L accorpamento degli stabili, oltre a prevedere una ottimizzazione degli spazi scolastici, permetterà anche un ampliamento di volumetria con il fine di potenziare la funzione formativa rivolta a terzi già in parte svolta dal plesso centrale. Uno studio approfondito dovrà valutare la fattibilità dell intervento, gli effetti di un mix scolastico e le possibilità economiche verificando anche l appetibilità per un soggeto privato. Eventuali funzioni non direttamente collegate, se necessario potranno essere trasferite al vicino centro di Bonola. Se ben riuscito, l intervento mira a potenziare il flussi formativi in quest area sia nelle ore diurne (fascia scolastica) sia nelle ore serali e preserali ( scuole serali); sfruttando appieno la vicina stazione di Uruguay. 27 Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 28 Masterplan di Pianificazione Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Masterplan di Pianificazione Creazione di Comunità Vitali : intervento sportivo Comunità Vitali Quartiere Gallaratese Allegati: elenco e descrizione Si allegano a questo book gli schizzi in A3 realizzati durante le fasi di studio e necessari per mostrare i passaggi logici effettuati e meglio mostrare i risultati raggiunti. Parte Prima composta da 24 Fogli rappresenta le fasi di studio precedenti. Seconda Parte Composta da 11 Fogli contenenti fasi di studio e deduzioni relative al MASTERPLAN Il polo Formativo previsto nella zona di via Quarenghi verrà interessato da una profonda ristrutturazione che ne rivedrà il ridisegno e l ampliamento. Lo scopo dell intervento è quello di ottimizzare gli spazi al fine di rendere permeabile l intera area dalla via Quarenghi verso l interno quartiere. L accorpamento degli stabili, oltre a prevedere una ottimizzazione degli spazi scolastici, permetterà anche un ampliamento di volumetria con il fine di potenziare la funzione formativa rivolta a terzi già in parte svolta dal plesso centrale. Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 29 Corso di Urbanistica Laboratorio di Progettazione Urbanistica 1 Mattia Pollenghi 844460 Giorgio Marescia 835207 30 necessità di considerato la avere zona Nord prima attraverso una una Ovest di visione carta Milano, più simbolica abbiamo ampia, sentito abbiamo l’intero la infatti Comune e ne abbiamo osservato le principali caratteristiche e le diversità tra i quattro quadranti. Siamo poi nuovamente scesi di scala ed abbiamo individuato alcuni focus da sviluppare: - analisi della viabilità e dei nodi principali; - analisi dell’edificato, per tipologia di costruzioni; - analisi della vegetazione urbana. Ci siamo pertanto concentrati su questi temi in merito al quadrante di interesse, producendo degli elaborati come evidente dalle tavole di studio allegate. Infine abbiamo sintetizzato le questioni individuate in una carta di visione generale delle stesse. Si è trattato quindi di un percorso alternato di allontanamento e avvicinamento dall’oggetto di analisi, per averne una visione più completa e contestualizzata. Percorso di analisi Nell’analizzare centro storico edificato non edificato/verde Silvia Zanetti - 835044 Milano 4/4 SS , SP circonvallazioni, tangenziali autostrade intersezioni Pavia-Masera, 1912 Albertini, 1934 Silvia Zanetti - 835044 Espansione storica per Piani mura spagnole, 1560 Beruto, 1884 Beruto, 1889 bassa densità (misto villette/palazzine) non edificato/ verde/ altro zona permeabile zona non permeabile Silvia Zanetti – 835044 Milano edificata prefabbricati villette palazzine linee/stecche ! Verifica delle tipologie di costruito con Google Earth, interessante… ! Viabilità a raggera, dal nucleo storico ! Ricerca delle corrette diciture per le tipologie di edificato – indicazioni utili sul sito del Comune di Genova (Pianu Urb. Comunale – Analisi del costruito) ! L’industria si sviluppa maggiormente proprio lungo la fascia Nord Ovest, lungo gli assi viabilistici principali (A4 soprattutto) ! Distinzione zone chiuse/aperte: nell’analisi di permeabilità è interessante rilevare come alcune zone (ad esempio quella di cascina Cotica), seppure caratterizzate da architetture imponenti (linee/stecche o corti), queste non incidono sul fronte strada, si sviluppano internamente agli isolati (per altro con una certa presenza di verde), quindi la zona risulta aperta. Le zone chiuse sono principalmente quelle del centro storico (città consolidata), oppure le zone di edilizia popolare (necessità di massima densità possibile). Silvia zanetti - 835044 - viste nel corso del Prof. Rolando: Abercrombie, Russi) Milano edificata ! Analisi per tipologia di edificato (rielaborazione di rappresentazioni Note ! Le strade disegnano la struttura della città, dettano gererchie e regole Gruppo 1: Facoltà di Architettura e Società Mattia Pollenghi, Corso di laurea in Urbanistica: Città Ambiente Paesaggio Silvia Zanetti, C.I. Laboratorio Progettazione Urbanistica 1 Giorgio Marescia. A.A. 2014-2015 – anno I – semestre II I° consegna 17/04/2015 Analisi Nord-Ovest Milano Politecnico di Milano Prima di procedere con lo studio dell’area dobbiamo soffermarci su alcuni punti salienti che contraddistinguono l’area: ✓ L'autostrada A50, chiamata anche tangenziale Ovest di Milano, è un raccordo autostradale italiano tangente l'area suburbana di Milano da sud-est a nord-ovest. La Tangenziale Ovest di Milano fu la seconda grande opera e la prima tangenziale ✓ Il Gallaratese è uno dei quartieri più grandi costruiti ex novo in Italia. È stato milanese. La prima pietra fu posta nel 1965 e i lavori si conclusero nel 1968. costruito sopra un'area agricola solcata dal fiume Olona tra gli anni sessanta e Inizialmente era costituita da sole due corsie per senso di marcia, più la corsia di ottanta, attraverso una serie di interventi edilizi per la costruzione di ampi isolati di emergenza; con i lavori terminati nei primi anni ottanta, le corsie sono diventate tre condomini popolari. In tempi più recenti, costruzioni più piccole e di tipologia sia in direzione nord sia in direzione sud. Lo scopo fondamentale per cui venne abitativa differente stanno gradualmente riempiendo anche i pochi spazi rimasti costruita fu quello di collegare direttamente le autostrade che giungevano a Milano, inedificati. Il quartiere è servito dalla linea M1 della metropolitana. Questa copertura, evitando a numerosi mezzi di passare per le vie interne della città. La sua piuttosto estesa per un quartiere periferico, è in ragione dell'elevato numero di costruzione rientrava nel progetto della società concessionaria di unire senza residenti, della adiacenza a grandi arterie stradali, la Tangenziale Ovest e la Statale discontinuità l'Europa con le zone industrializzate della Liguria e con il sud Italia. del Sempione, e della presenza di alcuni edifici di pubblica utilità. ✓ La linea M1, inaugurate nel 1964, è una linea della metropolitana di Milano che collega la città da nord-est, con capolinea a Sesto 1º Maggio FS ad ovest, dividendosi poi in due diramazioni, una verso nord-ovest, con capolinea a Rho Fieramilano e un'altra verso sud-ovest, con capolinea a Bisceglie. Nell’area presa in considerazione, come vedremo successivamente la linea M1 si ferma nelle fermate Uruguay, Bonola, San Leonardo, Molino Dorino ✓ L’area è inoltre servita da diversi parcheggi di interscambio che sono situati lungo LO STUDIO la linea della metropolitana. ✓ Partendo da quest’area si è condotto uno studio sulle varie infrastrutture presenti sono emersi un elevato numero di strade a scorrimento veloce pur essendo in un tessuto urbano consolidato ricco di abitazioni, parchi. Ma spesso poco collegatai tra loro e difficili da raggiungere a causa di grandi barriere, rese necessarie. Cio’ che abbiamo scritto sopra trova riscontro in un punto focale , dell’area in esame. Un nodo in cui si intersecano varie strade principali e secondarie e dove si trovano una serie di centralità: • Monte Stella • Giardini dei caduti di Nassyria ✓ Il Monte Stella, noto ai milanesi anche come La Montagnetta di San Siro è un rilievo artificiale che si trova nella zona nord-ovest di Milano, nel quartiere QT8, alto 50 metri. È uno dei parchi della città lombarda. Si tratta di una collinetta artificiale formata inizialmente con l'accumulo di macerie provocate dai bombardamenti, effettuati dagli Alleati, durante la seconda guerra mondiale e con a lt ro mate r ia l e p rove n ie nte da l la demolizione degli ultimi tratti dei bastioni, avvenuta dopo il 1945. Il progetto si deve all'architetto Piero Bottoni.La collina artificiale ha un'altezza di quarantacinque metri sul piano sottostante.. ✓ E’ qui che si trova uno dei grandi problemi dovuti all’accessibilità. In tale area Al’’interno dell’elaborato inoltre sono stati inseriti i vari punto di centralità, i parcheggi di infatti trova spazio un’ampia superstrada che funge da confine tra due quartieri. interscambio e la linea della linea della metropolitana M1. (QT8 e il Gallaratese). Questi problemi sono relativi alla viabilità perdonabile e Questi parcheggi si trovano in corrispondenza delle stazioni della metropolitana ciclabile, si tratta di un problema non da poco se si pensa che l’aria presenta uno dei parchi più importanti della città. L’ANALISI ✓ Per quanto riguarda l’analisi vera e propria sono state distinte varie strade; strade principali e secondarie. tenendo in considerazione (con maggior dettaglio) i nodi viari che sono presenti nell’area. E’ così emersa una tavola che presenta diverse gerarchie e problemi. Come ben visibile all’interno della tavola questi problemi sono circoscritti nell’area circostanti al grande parco Monte Stella e fanno riferimento alla viabilità pedonale e ciclistica che viene gravemente compromessa a causa di una grande direttrice di rilievo che dall’ovest Milano si immette in città. ✓ Nelll’elaborato sono anche inseriti una serie di parcheggi di interscambio: • -LAMPUGNANO • - S. LEONARDO • -MOLINO DORINO SEGNI GRAFICI Per l’elaborato si è pensato di mantenere lo stile grafico precedente ( tipo ‘’LYNCH ). In questo caso tuttavia si è pensato di soffermarsi con maggior chiarezza e dettaglio nei punti focali ( nodi viari) , se notiamo infatti è possibile vedere la presenza di incroci che indicano i vari senza di marcia. Vari esempi di nodi viari corte torre prefabbricato impianti sportivi Silvia Zanetti - 835044 Tipi edilizi villetta palazzina schiera linea Passo successivamente ad analizzare la permeabilità degli isolati, auto in circolazione. La crescita verticale è più sostenibile: distinguendo tre categorie (tavola studio allegata) : l’ascensore è il mezzo di trasporto più ecologico che esista”. Interessante… Apre una “riflessione-matrioska”… - tratto continuo per gli isolati chiusi: gli edifici costituiscono una barriera sul fronte strada o comunque chiudono l’accesso, come le corti. E’ più tipico nelle zone di “centro storico” (città consolidata) - tratteggio breve per una media permeabilità, ossia dove gli edifici lasciano spiragli, spazi e c’è una discreta presenza di verde; *** Va inoltre considerato un altro fattore: se si analizza il solo edificato, alcune zone sono permeabili in quanto gli edifici sono arretrati rispetto al fronte strada e tra loro permangono spazi liberi; ma se si considerano i confini concreti dei lotti, ossia le loro eventuali recinzioni, il discorso cambia… Per esempio, il Gallaretese è effettivamente permeabile: gli edifici sono arretrati, distanziati tra loro, con presenza di verde e altri spazi, inoltre nella maggior parte dei casi non ci sono recinzioni. - tratteggio lungo per le aree di effettiva permeabilità, aperte, accessibili. * Osservo che tanto più ci si allontana dal centro, tanto più le zone sono aperte, fatta eccezione per alcune aree industriali/artigianali e per gli Ippodromi (che come già detto, sono isole): la città consolidata “sfuma” in edifici via via più moderni e in isolati meno densi, sulla base delle fasce storiche di espansione. Ho recentemente letto un articolo sulla rivista Studio (il cui attuale numero 23 è dedicato a Milano) nel quale si cita l’architetto César Pelli, che in merito alle nuove forme della città e al loro rapporto con l’ambiente dice: “…espandersi in orizzontale o salire in verticale. La seconda è l’unica sostenibile. Una città che si sviluppa in orizzontale è una città che mangia il territorio circostante, che ruba aree verdi alla collettività, che costruisce nuove infrastrutture, che aumenta le Nella zona di Cascina Cotica invece, pur essendo l’edificato simile al *** Mi viene in mente il concetto di margine espresso da Lynch in Gallaratese, un po’ più intenso, molte recinzioni di impatto minano la permeabilità dell’area (il tema è stato considerato nel corso di rappresentazione). “L’immagine della città” … …e anche quella teoria (non ricordo di chi e da dove…) che in merito ai confini (margine) spiega che un confine non è (necessariamente) una linea che divide: è un’area, una fascia del possibile, un bardo… *** Possono essere punti di partenza per riflessioni per la prossima tappa, il progetto/masterplan…. *** Queste condizioni determinano anche quello che è il rapporto tra i lotti e il verde adiacente: nei casi di reale permeabilità, il verde di pertinenza degli edifici dialoga con l’altro, c’è continuità; nei casi di permeabilità “ostacolata”, la continuità tra i sistemi del verde è solo ideale, virtuale. Siamo scesi di scala, abbiamo fatto uno zoom nel quadrante Nord Ovest, focalizzando Monte Stella e dintorni. La nostra trattazione ruota intorno al verde. - palazzina, edificio multi-alloggio, di media altezza (dai 3 ai 7 piani) che tende a svilupparsi lungo il fronte strada o nel lotto; Analizzo gli isolati che sono in relazione con il verde individuato, considerandone l’edificato secondo la tipologia. (come da tavole studio allegate in seguito). Gli edifici sono distinti in: - prefabbricati, strutture dedicate al commercio, attività artigianali, industria, altro… ; - villetta, casa uni/bi-familiare di max 2 piani con giardino di pertinenza; - corte, caratterizzate dalla tipica forma chiusa (solo due in questa zona); - schiera, soluzione multifamiliare di max 2-3 piani nella quale ogni alloggio ha un proprio spazio esterno (giardinetto o patio) tra l’abitazione e la strada e/o sul retro; - torre, tipico edificio a sviluppo verticale (non definibile grattacielo perché comunque di altezza relativa). - linea, palazzi multipiano caratterizzati da sviluppo orizzontale di evidenti dimensioni; solitamente presenti in zone esterne; - * Mentre le palazzine occupano quasi interamente la zona interna alla circonvallazione, spostandosi verso l’esterno, le strutture cambiano e nel Gallaretese soprattutto è forte la presenza di edifici in linea e di torri, inserite in contesti verdi, con maggior respiro. • * La strada Gallaretese e Corso Sempione nella parte Nord delineano la zona artigianale-industriale, maggiormente sviluppata in questo quadrante rispetto agli altri. Nella parte Sud-Ovest il polmone verde del così detto Bosco in Città, al quale sembrano fare da limite interno una serie di impianti sportivi. Si conferma infatti un’evidenza che già avevamo notato in precedenza: *** Ho letto un articolo diverso tempo fa…. non ricordo in quale in questa zona di Milano sono presenti molti impianti sportivi Si tratta spesso di strutture semi-prefabbricate o di natura temporanea, come le coperture dei campi da tennis). città straniera…. dove ad una questione simile si è trovata soluzione con una recinzione semovente: pannelli verticali elettricamente regolabili (quando non c’è alcun evento, si lasciano aperti e le persone possono vedere dentro e anche entrare a passeggiare o in bici, nel rispetto delle condizioni e dei limiti previsti; quando c’è una *** …forse la presenza già da diverso tempo degli Ippodromi ha manifestazione, i pannelli vengono chiusi, così da garantire esclusività). stimolato l’installarsi di altre attività sportive? …forse, essendo il quadrante N.O. molto edificato, si sente la necessità di “evadere” dalla città praticando sport? * Noto che la zona nella quale si concentra la gamma più ampia di tipi edilizi è QT8, dove è possibile trovare palazzine, villette, schiere, linee (anche impianti sportivi). * Gli Ippodromi sono si impianti sportivi e allo stesso tempo sono zone verdi, ma non sono fruibili dai cittadini. I muri di recinzione sono imponenti e indisponenti, creano isole. *** Mi pare vano il tentativo fatto di “alleggerirli” facendoli dipingere da writers. Ricucitura del quartiere Gallaratese al QT8 STEP 2 – dai Corridoi verdi alle arterie verdi Inizialmente ci si è focalizzati su quelle aree che potevano essere identificate come sistemi cercando di capirne le caratteristiche ed il rapporto di dialogo che potevano avere con le aree limitrofe. Emergono diverse tematiche di lavoro, QT8 e Gallaratese, benchè vicini temporalmente e geograficamente, sono stati concepiti in maniera quasi opposta di quella grande matrice che è il moderno. Sulla base dell’analisi dell’ area del Nord Ovest Milanese è emerso come vi sia un certo rapporto di contiguità tra le aree verdi del QT8, Gallaratese e Trenno. Sono emerse infatti delle tracce che potrebbero gettare le basi per la realizzazione di un vero e proprio collegamento ecologico fra il parco Montestella ed il parco Trenno passando per il sistema dei giardini Pertini nel Gallaratese. Nell’ottica di questa prospettiva è iniziata una ricerca di tutte quelle esperienze già presenti ed in cantiere per ciò che concerne reti ecologiche, fruizione ecologica del verde e sistemi pluviali. Giorgio Marescia - 835207 Se da un lato Bottoni propone per il suo QT8 temi come “la strada Vitale” distribuendo l’edificato in una direzione, ecco che poco più a nord Aymonino realizza un gigantesco complesso, manifesto del moderno italiano, e che concentra tutte le funzioni della vita dell’uomo in quell’unico edificio chiamato “condominio Monte Amiata” (dal nome dell’impresa proprietaria dell’area).Se da un lato al Qt8 si apre ad un disegno del quartiere e dello spazio pubblico, ecco che nel gallaratese si assiste al processo contrario: forti centralità dedicate a chi le abita, ma fuori da quelle centralità non vi è un disegno organico. Giorgio Marescia - 835207 Dopo diversi anni è possibile apprezzare quale sia stata l’evoluzione ed il risultato di questi due importanti esperimenti in modo da sanare quelle ammaccature nate nel corso del tempo. Il QT8 apparentemente ha saputo costruire una maggiore identità di quartiere, forse proprio grazie a quella “Strada Vitale”. Vi potrebbero essere inoltre le basi per lo sviluppo di un corridoio ecologico che colleghi i due parchi tra loro al fine di garantire quello scambio biologico che è tanto difficile trovare in ambiti urbani e che invece è indice di alta qualità degli ambienti. Svolta una ricerca in tal senso ne è emerso uno schema di massima che mette in evidenza i punti critici e la possibile struttura di un eventuale Corridoio ecologico. Giorgio Marescia - 835207 Il Corridoio ecologico si identifica come un elemento complesso che necessita di una appurata progettazione sulla base delle specie che lo percorrono e sulle caratteristiche dell’ambiente limitrofo. Si studia la struttura e le caratteristiche di un sistema Ecologico: vi sono delle aree principali ( Core Areas), tali aree possono essere isolate da infrastrutture ed opere antropomorfe che impediscono alla fauna ed alla flora di spostarsi liberamente. In questa ottica nasce il corridoio ecologico, che ha lo scopo di collegare queste aree. Per la buona riuscita di tale collegamento concorrono ulteriori elementi come “Buffer Area” (fasce tampone tra le “core area” e le attività umane), e le “stepping stone”. Isole di ristoro per gli animali in transito. Molto utile si è rivelato lo studio “La Connessione Ecologica per la biodiversità – Corridoi ecologici tra parco del Ticino e Parco Campo dei Fiori” Giorgio Marescia - 835207 Sulla base di questo volume e di altri come il LUELL ed il FILAMAURO si sono messi in luce determinati requisiti per una rete ecologica, ed anche quali sono gli interventi appropriati per risanare alcune aree e la rispettiva qualità dell’ecosistema. Emerge in maniera abbastanza evidente come quelle barriere che di solito costituisco un impedimento per gli animali selvatici rappresentino un impedimento anche per gli abitanti “ Civilizzati”. Bonola – Tentativo di attraversamento in un viale a 4 corsie. Scopo del lavoro è pensare al sistema polarizzato nei punti di Montestella, Bonola e Trenno come ad una rete ecologica e le vie che cingono questi punti come dei corridoi ecologici. Bonola - Attraversamento “autorealizzato” da popolazione autoctona. Già in sede di studio, durante l’elaborazione delle mappe, era evidente che vi erano tutta una serie di “Varchi” che si presentavano di difficile gestione, sia per la stretta vicinanza tra loro sia per la scala molto ridotta della zona di lavoro. Il bilancio non è certamente migliorato in sede di sopralluogo quando sono emerse profonde carenze anche nelle zone che si pensavano preservate. Le aree verdi vengono rese inospitali per gli animali da carenze che spesso le rendono inospitali anche per gli essere umani stessi: Gallaratese – Possibile Corridoio Primario, aree verdi delimitate da muretti di contenimento non interessate ne dalla manutenzione umana ne dalle attività animali. Giardini Pertiti Bonola, - Assenza di siepi frangivento rifugio sicuro per molte specie di animali di piccola taglia Giorgio Marescia - 835207 Giorgio Marescia - 835207 insistono nelle aree ( si pensi a parco Sempione). Creazione di percorsi fluidi con giochi d’acqua e dislivelli in modo da garantire una certa varietà del paesaggio. - Istallazione di barriere antirumore per minimizzare l’inquinamento automobilistico - Riduzione ampiezza carreggiate e frammentazione dei servizi secondari legati alle infrastrutture viarie più impattanti. Parco Montestella, Versante Nord Ovest – Assenza di barriere antirumore ed elementi naturalistici. Sulla base di queste poche immagini emerge chiaramente come vi sia una profonda carenza dal punto di vista naturalistico che mina ogni possibile discorso in merito alle reti ecologiche. Prima di poter pensare anche lontanamente ad un possibile collegamento occorre rinforzare questi nodi dal punto di vista naturalistico. Sarà necessario , in alcune aree, modificare “L’ESTETICA” che tanto piace agli architetti, e rivedere il ruolo “dell’automobile” come manifesto del moderno utopico, per favorire la naturalità, creando così un ambiente più ospitale. Cio comporterà un profondo ridisegno di alcune aree verdi e possibili mutamenti anche nelle infrastrutture viabili la viabilità in modo da creare un habitat apprezzabile per gli animali. Tali interventi consistono in: - piantumazione di fasce verdi (siepi ed arbusti). Al fine di mitigare l’azione degli agenti atmosferici sul terreno e fornire riparo sicuro per alla fauna (insetti uccelli e piccoli mammiferi). - regolazione dell’illuminazione artificiale in modo da non interferire in maniera dannosa con le aree verdi. - messa in opera i barriere protettive per uccelli e messa in sicurezza di cavi aerei. Dopo aver eseguito questa “s-modernizzazione” dell’ambiente urbano si potrà procedere allo studio di un possibile nuovo ecosistema da implementare nelle aree modificate con lo studio di una possibile fauna e flora indicati. La realizzazione di un ecosistema che sia in grado di rigenerarsi e di rigenerare l’ambiente circostante rappresenta un importante fattore qualitativo per l’ambiente urbano, basti pensare alla eccessiva quantità di insetti nelle stagioni calde, indice di una profondo squilibrio ecologico. In un simile contesto ecco che i corridoi ecologici, nati originariamente per permettere gli spostamenti fra aree verdi, possono rappresentare delle arterie di dispersione di quella biodiversità stessa che si genera dai micro ecosistemi ricreati nelle “Core Area” nelle aree principali. - Modificazione del paesaggio al fine di creare dei veri e propri collegamenti fra diverse aree verdi senza entrare in contatto con l’infrastruttura viaria (sotto passi pedonali con pendenza dolce. Giorgio Marescia - Ridisegno delle aree verdi. Ridisegnare quelle porzioni di verde che presentano discontinuità, spostando percorsi e strutture che attualmente Giorgio Marescia - 835207 Giorgio Marescia - 835207 centro storico edificato non edificato/verde Silvia Zanetti - 835044 Milano 4/4 SS , SP circonvallazioni, tangenziali autostrade intersezioni Pavia-Masera, 1912 Albertini, 1934 Silvia Zanetti - 835044 Espansione storica per Piani mura spagnole, 1560 Beruto, 1884 Beruto, 1889 Gruppo 1: Facoltà di Architettura e Società Mattia Pollenghi, Corso di laurea in Urbanistica: Città Ambiente Paesaggio Silvia Zanetti, C.I. Laboratorio Progettazione Urbanistica 1 Giorgio Marescia. A.A. 2014-2015 – anno I – semestre II! I° consegna 17/04/2015 Analisi Nord-Ovest Milano Politecnico di Milano Prima di procedere con lo studio dell’area dobbiamo soffermarci su alcuni punti salienti che contraddistinguono l’area: ! L'autostrada A50, chiamata anche tangenziale Ovest di Milano, è un raccordo autostradale italiano tangente l'area suburbana di Milano da sud-est a nord-ovest. La Tangenziale Ovest di Milano fu la seconda grande opera e la prima tangenziale ! Il Gallaratese è uno dei quartieri più grandi costruiti ex novo in Italia. È stato milanese. La prima pietra fu posta nel 1965 e i lavori si conclusero nel 1968. costruito sopra un'area agricola solcata dal fiume Olona tra gli anni sessanta e Inizialmente era costituita da sole due corsie per senso di marcia, più la corsia di ottanta, attraverso una serie di interventi edilizi per la costruzione di ampi isolati di emergenza; con i lavori terminati nei primi anni ottanta, le corsie sono diventate tre condomini popolari. In tempi più recenti, costruzioni più piccole e di tipologia sia in direzione nord sia in direzione sud. Lo scopo fondamentale per cui venne abitativa differente stanno gradualmente riempiendo anche i pochi spazi rimasti costruita fu quello di collegare direttamente le autostrade che giungevano a Milano, inedificati. Il quartiere è servito dalla linea M1 della metropolitana. Questa copertura, evitando a numerosi mezzi di passare per le vie interne della città. La sua piuttosto estesa per un quartiere periferico, è in ragione dell'elevato numero di costruzione rientrava nel progetto della società concessionaria di unire senza residenti, della adiacenza a grandi arterie stradali, la Tangenziale Ovest e la Statale discontinuità l'Europa con le zone industrializzate della Liguria e con il sud Italia. del Sempione, e della presenza di alcuni edifici di pubblica utilità. ! La linea M1, inaugurate nel 1964, è una linea della metropolitana di Milano che collega la città da nord-est, con capolinea a Sesto 1º Maggio FS ad ovest, dividendosi poi in due diramazioni, una verso nord-ovest, con capolinea a Rho Fieramilano e un'altra verso sud-ovest, con capolinea a Bisceglie. Nell’area presa in considerazione, come vedremo successivamente la linea M1 si ferma nelle fermate Uruguay, Bonola, San Leonardo, Molino Dorino ! L’area è inoltre servita da diversi parcheggi di interscambio che sono situati lungo la linea della metropolitana. LO STUDIO ! Partendo da quest’area si è condotto uno studio sulle varie infrastrutture presenti sono emersi un elevato numero di strade a scorrimento veloce pur essendo in un tessuto urbano consolidato ricco di abitazioni, parchi. Ma spesso poco collegatai tra loro e difficili da raggiungere a causa di grandi barriere, rese necessarie. Cio’ che abbiamo scritto sopra trova riscontro in un punto focale , dell’area in esame. Un nodo in cui si intersecano varie strade principali e secondarie e dove si trovano una serie di centralità: • Monte Stella • Giardini dei caduti di Nassyria ! Il Monte Stella, noto ai milanesi anche come La Montagnetta di San Siro è un rilievo artificiale che si trova nella zona nord-ovest di Milano, nel quartiere QT8, alto 50 metri. È uno dei parchi della città lombarda. Si tratta di una collinetta artificiale formata inizialmente con l'accumulo di macerie provocate dai bombardamenti, effettuati dagli Alleati, durante la seconda guerra mondiale e con a lt ro mate r ia l e p rove n ie nte da l la demolizione degli ultimi tratti dei bastioni, avvenuta dopo il 1945. Il progetto si deve all'architetto Piero Bottoni.La collina artificiale ha un'altezza di quarantacinque metri sul piano sottostante.. Passo successivamente ad analizzare la permeabilità degli isolati, auto in circolazione. La crescita verticale è più sostenibile: distinguendo tre categorie (tavola studio allegata) : l’ascensore è il mezzo di trasporto più ecologico che esista”. Interessante… Apre una “riflessione-matrioska”… - tratto continuo per gli isolati chiusi: gli edifici costituiscono una barriera sul fronte strada o comunque chiudono l’accesso, come le corti. E’ più tipico nelle zone di “centro storico” (città consolidata) *** Va inoltre considerato un altro fattore: se si analizza il solo edificato, alcune zone sono permeabili in quanto gli edifici sono arretrati rispetto al fronte strada e tra loro permangono spazi liberi; - tratteggio breve per una media permeabilità, ossia dove gli edifici lasciano spiragli, spazi ma se si considerano i confini concreti dei lotti, ossia le loro eventuali recinzioni, il discorso cambia… Per esempio, il Gallaretese è effettivamente permeabile: gli edifici sono arretrati, distanziati tra loro, con presenza di verde e altri spazi, e c’è una discreta presenza di verde; inoltre nella maggior parte dei casi non ci sono recinzioni. - tratteggio lungo per le aree di effettiva permeabilità, aperte, accessibili. * Osservo che tanto più ci si allontana dal centro, tanto più le zone sono aperte, fatta eccezione per alcune aree industriali/artigianali e per gli Ippodromi (che come già detto, sono isole): la città consolidata “sfuma” in edifici via via più moderni e in isolati meno densi, sulla base delle fasce storiche di espansione. Ho recentemente letto un articolo sulla rivista Studio (il cui attuale numero 23 è dedicato a Milano) nel quale si cita l’architetto César Pelli, che in merito alle nuove forme della città e al loro rapporto con l’ambiente dice: “…espandersi in orizzontale o salire in verticale. La seconda è l’unica sostenibile. Una città che si sviluppa in orizzontale è una città che mangia il territorio circostante, che ruba aree verdi alla collettività, che costruisce nuove infrastrutture, che aumenta le Nella zona di Cascina Cotica invece, pur essendo l’edificato simile al *** Mi viene in mente il concetto di margine espresso da Lynch in Gallaratese, un po’ più intenso, molte recinzioni di impatto minano la “L’immagine della città” … permeabilità dell’area (il tema è stato considerato nel corso di rappresentazione). …e anche quella teoria (non ricordo di chi e da dove…) che in merito ai confini (margine) spiega che un confine non è (necessariamente) una linea che divide: è un’area, una fascia del possibile, un bardo… *** Possono essere punti di partenza per riflessioni per la prossima tappa, il progetto/masterplan…. *** Queste condizioni determinano anche quello che è il rapporto tra i lotti e il verde adiacente: nei casi di reale permeabilità, il verde di pertinenza degli edifici dialoga con l’altro, c’è continuità; nei casi di permeabilità “ostacolata”, la continuità tra i sistemi del verde è solo ideale, virtuale. Siamo scesi di scala, abbiamo fatto uno zoom nel quadrante Nord Ovest, focalizzando Monte Stella e dintorni. - palazzina, edificio multi-alloggio, di media altezza (dai 3 ai 7 piani) che tende a svilupparsi lungo il fronte strada o nel lotto; La nostra trattazione ruota intorno al verde. Analizzo gli isolati che sono in relazione con il verde individuato, considerandone l’edificato secondo la tipologia. (come da tavole studio allegate in seguito). Gli edifici sono distinti in: - prefabbricati, strutture dedicate al commercio, attività artigianali, industria, altro… ; - villetta, casa uni/bi-familiare di max 2 piani con giardino di pertinenza; - corte, caratterizzate dalla tipica forma chiusa (solo due in questa zona); - schiera, soluzione multifamiliare di max 2-3 piani nella quale ogni alloggio ha un proprio spazio esterno (giardinetto o patio) tra l’abitazione e la strada e/o sul retro; - torre, tipico edificio a sviluppo verticale (non definibile grattacielo perché comunque di altezza relativa). - linea, palazzi multipiano caratterizzati da sviluppo orizzontale di evidenti dimensioni; solitamente presenti in zone esterne; - * Mentre le palazzine occupano quasi interamente la zona interna alla circonvallazione, spostandosi verso l’esterno, le strutture cambiano e nel Gallaretese soprattutto è forte la presenza di edifici in linea e di torri, inserite in contesti verdi, con maggior respiro. • * La strada Gallaretese e Corso Sempione nella parte Nord delineano la zona artigianale-industriale, maggiormente sviluppata in questo quadrante rispetto agli altri. Nella parte Sud-Ovest il polmone verde del così detto Bosco in Città, al quale sembrano fare da limite interno una serie di impianti sportivi. Si conferma infatti un’evidenza che già avevamo notato in precedenza: *** Ho letto un articolo diverso tempo fa…. non ricordo in quale in questa zona di Milano sono presenti molti i mpianti sportivi città straniera…. dove ad una questione simile si è trovata soluzione Si tratta spesso di strutture semi-prefabbricate o di natura temporanea, come le coperture dei campi da tennis). con una recinzione semovente: pannelli verticali elettricamente regolabili (quando non c’è alcun evento, si lasciano aperti e le persone possono vedere dentro e anche entrare a passeggiare o in bici, nel rispetto delle condizioni e dei limiti previsti; quando c’è una *** …forse la presenza già da diverso tempo degli Ippodromi ha stimolato l’installarsi di altre attività sportive? …forse, essendo il quadrante N.O. molto edificato, si sente la necessità di “evadere” dalla città praticando sport? * Gli Ippodromi sono si impianti sportivi e allo stesso tempo sono zone verdi, ma non sono fruibili dai cittadini. I muri di recinzione sono imponenti e indisponenti, creano isole. *** Mi pare vano il tentativo fatto di “alleggerirli” facendoli dipingere da writers. manifestazione, i pannelli vengono chiusi, così da garantire esclusività). * Noto che la zona nella quale si concentra la gamma più ampia di tipi edilizi è QT8, dove è possibile trovare palazzine, villette, schiere, linee (anche impianti sportivi).