Masterplan di Pianificazione
Comunità Vitali
Quartiere Gallaratese
Sommario
- Premesse
Comunità Vitali
Masterplan di pianificazione quartiere Gallaratese
Interventi mirati alla creazione di comunità
Vitali ed all integrazione del quartiere nella città
mediante esse.
Corso:
Laboratorio di progettazione Urbanistica 1
Anno Accademico:
2014 / 2015
Docente:
Paolo Galuzzi, Emanuele Garda
Studente:
Mattia Pollenghi, Giorgio Marescia
- La Scelta
- L idea Progettuale
- Interventi di Ridisegno Urbano:
Gerarchizzazione di strade e Viali
Un Ingresso per Bonola
Le porte del Gallaratese
Ponte Vitale
- Interventi per la creazione
Comunità Vitali
Servizi Ludici
Social Housing CoHousing
Park Lampugnano
Polo Scolastico e Formativo
Centro Sportivo
di
- Allegati di studio
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Masterplan di Pianificazione
Comunità Vitali
Quartiere Gallaratese
Masterplan di Pianificazione
Premesse
Comunità Vitali
Quartiere Gallaratese
Il centro commerciale di
Bonola, costruito solo diversi
anni dopo, ha rappresentato
l unico centro terziario a
servizio dell area ed è
diventata
una
Polarità
predominante nel quartiere.
Da Wikipedia: Il Gallaratese è un quartiere di
Milano facente parte della Zona 8, situato a poco più di 7 km
a nord-ovest del Duomo. Idealmente esso comprende tutto
l'ampio territorio compreso tra il Comune di Pero a nord, via
Gallarate a est, Trenno a ovest e Lampugnano a sud. Esse
sono unite dal centro commerciale "Bonola", punto
nevralgico del quartiere con numerosi servizi pubblici e
negozi.
Attualmente il Quartiere
Gallaratese ha trovato un suo
Equilibrio
incentrato
sul
Centro Commerciale e su
una serie di altri esercizi
commerciali sparsi lungo le
vie principali. Rimane una
isola residenziale, confinata
dalla città sia fisicamente (causa le pesanti infrastrutture) sia
idealmente (poca permeabilità, concezione dell area come
periferica ).
La descrizione del Quartiere Gallaratese tratta dal primo sito
che appare nel Web, non solo è sinteticamente esaustiva,
ma racchiude in poche parole tutta la sua storia.
Benchè la concezione di questo quartiere sia stata
ampiamente ponderata da una delle menti più brillanti nel
settore della pianificazione, essa è stata ampiamente tradita
al momento della sua realizzazione.
L intera zona infatti è stata urbanizzata in maniera diffusa,
senza un disegno complessivo che organizzasse e
gerarchizzasse le funzioni del quartiere stesso.
Foto 2 - C.C. Bonola
Fonte: Bings Maps
La sensazione di periferia , benchè attenuata dalla
presenza di 3 fermate della Metropolitana rimane tutt ora
presente, costantemente alimentata anche dal disegno
spezzato degli stabili residenziali, che spezzettano le aree
verdi in tante corti spesso fruibili più alle auto che non alle
persone.
Il risultato di questo operato è stata la diffusione di una
funzione edilizia residenziale predominante sulla base di un
disegno frammentato ed incostante tralasciando il
posizionamento di servizi essenziali alla residenza.
Il Gallaratese è stato per molti anni un quartiere dormitorio
definito più dalle entità che lo circondano piuttosto che da
una propria identità.
Foto 1 - Panoramica
del quartiere.
fonte: Bings Maps
Mappa 1 - Esempio di disegno del quartiere
discontinuo e frammentato. Fonte: TEDOC
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Mappa 2 - Esempio di disegno del
quartiere discontinuo e frammentato.
Fonte: TEDOC
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Masterplan di Pianificazione
Comunità Vitali
Quartiere Gallaratese
Masterplan di Pianificazione
La scelta
Vi è la volontà progettuale di rompere i confini che separano
il Gallaratese verso il centro cittadino agendo principalmente
sul C.C. Bonola e trasformando una centralità statica in una
polarità che sia aperta e rivolta verso la stecca verde al
centro del quartiere e che guarda idealmente verso il parco
Montestella.
Introdurre una gerarchizzazione stradale che consenta di
individuare delle vie veloci agli estremi del quartiere e
declassare quelle interne trasformandole in passeggiate
pedonali e ciclabili, rappresenta uno dei primi interventi per
cercare di dare una forma percepibile allo stesso.
Il Gallaratese si presenta come un quartiere
residenziale omogeneo, con molto verde, anche
se frammentato, e con una infrastruttura viaria
forte, che compensa la distanza dai servizi
principali.
I servizi essenziali sono comunque garantiti da
sporadici agglomerati sparsi, composti di piccoli
esercenti.
Sono presenti alcuni servizi si carattere sociale
come scuole e servizi sanitari, circondati da
stecche residenziali.
Foto 3 Attività
Sono presenti anche spazi verdi consistenti, concentrati
commerciali via Uruguay.
Fonte: Google Maps
nella spina centrale, confinati quasi sempre da ampie strade
di raccordo viario.
Sono queste caratteristiche
principali, che costituiscono una
sorta di tessuto omogeneo ,
che gettano le basi per poter
innescare la riqualificazione
proposta in questo progetto,
agendo su due fronti: uno
Foto 5 Incrocio via Benedetto
Foto 4 Via Benedetto Croce.
esterno ed uno interno.
Croce, via Karl Popper, via
Fonte: Autore
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L idea Progettuale
Benchè dalle analisi preliminari il quartiere si presenti con un
passato travagliato, profonde carenze progettuali ed un
disegno dell edificato forte e rigido, esso ha saputo
rispondere in maniera frizzante alle menomazioni inziali e
grazie ai fattori esterni, come la metropolitana ed il C.C., e
fattori interni, come le comunità religiose, è riuscito a trovare
un suo equilibrio sociale, compensando le differenze sociali
e smussando gli attriti.
Mentre l identificazione ed il
potenziamento della spina verde connette il quartiere ad una
rete di centralità a livello cittadino, altre operazioni come il
ripristino di scuole materne asili annessi a spazi
polifunzionali possono favorire gli scambi a livello di vicinato,
rompendo quella frammentazione edilizia che porta ad una
chiusura della popolazione verso lo spazio comune.
Comunità Vitali
Quasi simultaneamente dedicarsi al potenziamento della
spina Verde con un principale intervento dedicato
all apertura del monocentrico Bonola verso Sud
Est .
Tale intervento prevedrà la realizzazione di un adeguato
ingresso al centro commerciale (tutt ora assente), la
creazione di una piazza con ulteriori spazi polifunzionali ed
una risistemazione di una parte del complesso stesso per
renderlo idoneo ad accogliere alcuni servizi sociali spostati
dalle unità periferiche interessate dal programma Servizi
Ludici .
Omodeo. Fonte: Autore
5
Una volta fatto emergere questo canale ideale e creata una
polarità nel C.C. Bonola, gli interventi successivi
consisteranno nella creazione di una centralità intermedia
nell area all incrocio di Via Uruguay e Via Benedetto Croce e
di una grande passerella pedonale che permetta di abbattere
la barriera verso il Montestella costituita da via Quattrocchi e
via Sant Elia.
La creazione di una centralità, che prenderà il nome di Le
porte del Gallaratese , riguarderà un area di superficie molto
ampia, che dovrà essere accuratamente risistemata per
mantenere la continuità della stecca verde verso parco
Montestella ed allo stesso tempo prevedere opere edili che
possano ospitare adeguati servizi privati e collettivi.
La grande passerella che assolverà il compito di essere il
collegamento fra il quartiere QT8 ed il Gallaratese sarà di
ridotta pendenza ed abbondante larghezza con
piantumazioni e aiuole, per trasmettere una chiara differenza
di importanza tra la via ciclo pedonale ed il sottostante
raccordo automobilistico.
In tale intervento è prevista inoltre la risistemazione della
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Masterplan di Pianificazione
Comunità Vitali
Quartiere Gallaratese
Masterplan di Pianificazione
grande area a Nord del parco Montestella, attualmente poco
sfruttata dai cittadini e con un unico scopo decorativo.
Quartiere Gallaratese
la possibilità della creazione di un polo formativo anche
specializzato a livello comunale.
Con questi quattro interventi si pondera di rompere il vecchio
equilibrio creandone uno nuovo che sia caratterizzato dalla
predisposizione a favorire forze di aggregazione; gettando le
basi per quel processo che porterà a debellare dalla mente
dei cittadini milanesi quell idea di periferia e di quartiere
dormitorio che nel corso degli anni gli sono state associate e
provando a creare un ambiente vivace, facilmente fruibile ed
aperto a livello cittadino.
Verrà inoltre data la possibilità, anche a soggetti terzi, di
prevedere un ripensamento della piscina di quartiere e della
palestra limitrofa, in una unica soluzione sull intero isolato,
ponendolo in dialogo verso la spina verde centrale e come
collegamento tra questa ed il nuovo ingresso dell ippodromo
della MAURA, di prossima apertura.
Chiave di questo progetto di riqualificazione è la spina verde
centrale, che assume una sua ragion d essere grazie alla
creazione di un capo (C.C. Bonola) e di una coda (Ponte
Vitale).
Sarà su questa direttrice che si svilupperanno gli interventi
che si ramificheranno poi all interno del quartiere
innervandolo.
Come risulta importante pensare al quartiere come a parte di
una rete cittadina, risulta altresì importante pensare alle sue
dinamiche interne per far si che esso viva di una propria
vitalità, allacciata ma, tendenzialmente indipendente da
quella cittadina.
Su queste premesse è risultato evidente come fosse
necessario prevedere una serie di interventi di scala più
minuta per creare un nuovo equilibrio ed innescare quelle
salutari dinamiche sociali e di vicinato.
Riepilogandogli interventi in ordine di realizzazione:
Interventi di ridisegno Urbano
Il primo intervento prende il nome di Servizi Ludici e
riguarda una serie di fabbricati identici, sparsi tra le stecche
residenziali che erano state originariamente concepite come
scuole. Il progetto prevede un riutilizzo di questi ambienti
orientandoli al mix sociale ed al mix funzionale.
Le eventuali attività che nel corso del tempo si sono insediate
in questi stabili, verranno re-indirizzate o nel C.C. Bonola, o
nella nuova centralità Le porte del Gallaratese .
-
Gerarchizzazione stradale e Viali*
Un Ingresso per Bonola*
Le Porte del Gallaratese
Ponte Vitale
-
Servizi Ludici / Accentramento
Social Housing / CoHousing*
Park Lampugnano*
Polo scolastico e Formativo*
Strutture Sportive*
Interventi per la Creazione di Comunità Vitali
Vi saranno anche interventi di matrice privata o partecipata,
che prevedranno l edificazione di superficie residenziale da
destinare a Social Housing o CoHousing.
Verrà prevista inoltre la bonifica e dismissione di un
depuratore in disuso e la sua conversione, insieme
all antistante campo ROM, in parco Pubblico. Tale parco,
sarà posto al centro del sistema formato dalla fermata MN1
di Lampugnano, il centro direzionale Unicredit, l istituto
scolastico Omnicomprensivo, il nuovo centro Le porte del
Gallaratese e l inizio della zona residenziale del quartiere.
(*= non dipendenti da altri interventi)
Interventi Primari
Interventi Secondari
Si prevede di unificare il polo scolastico e formativo posto in
Via Quarenghi rompendo la discontinuità fra istituti e dando
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Interventi Terziari
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Comunità Vitali
Quartiere Gallaratese
Interventi di ridisegno urbano :
Gerarchizzazione di Strade e Viali
Come premesso precedentemente il quartiere presenta una
omogeneità che lo rende uniforme ma impedisce di
percepirne una forma. Tale caratteristica è data anche dalla
presenza di una serie di strade con funzioni simili che si
sovrappongono fra loro creando una serie di parallelismi
dispersivi.
Leggermente diverso è il discorso per I collegamenti NordSud. Essi sono più sporadici e meglio distribuiti nel disegno
di quartiere anche se tendenzialmente poco utilizzati in
quanto il quartiere si struttura in maniera longitudinale. Il
piano può essere realizzato utilizzando la maglia viaria
esistente; tuttavia esso può essere rafforzato da una serie di
piccoli collegamenti di supporto visibili nello schema di
progetto.
Schema 1 Maglia Viaria Attuale
Come è possibile vedere da un preliminare schema di analisi
non vi sono delle vere e proprio vie principali nella direzione
Est-Ovest. Le vie che innervano il quartiere vengo spesso
troncate di netto per poi riprendere su altre parallele, esse
hanno tutte una dimensione simile e sono tendenzialmente
sovradimensionate. Ognuna di queste strade è
comodamente in grado di sostenere il volume dell intero
quartiere lavorando in maniera indipendente dalle altre.
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Per intervenire in maniera efficace in questa maglia si è agito
sulla specializzazione delle strade, stabilendo compiti
specifici partendo da una cintura esterna di circonvallazione
veloce, scaricando le strade interne da traffici di passaggio.
Successivamente si sono individuate le strade portanti del
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Masterplan di Pianificazione
Comunità Vitali
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Masterplan di Pianificazione
quartiere che collegavano gli estremi di questa
circonvallazione toccando quante più parti possibili.
Esse sono Due strade Longitudinali, Via Uruguay e Via
Antonio Cechov; e la corrispettiva secante: Via Emanuele
Kant.
Su questa struttura interna, formata da due Cardi ed un
Decumano si allacciano le strade minori di collegamento
come Via Ugo Betti ed una parte di Via Adolfo Omodeo.
Tutte le restanti strade saranno considerate zone 30 .
Tutte le strade interne al quartiere verranno ridotte ad una
carreggiata per senso di marcia.
Ove possibile verranno inseriti parcheggi a spina e lo spazio
restante verrà adibito ad arredo urbano.
Si prevede almeno un filare di alberi per ogni asse principale
del quartiere ove possibile.
È prevista la realizzazione di diversi viali Ciclopedonali lungo
gli assi principali e specificatamente lungo via Cechov, via
Kant ed la parte dismessa di Via Benedetto Croce.
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Circonvallazione
Via
Lunghezza ml
Rizzo / De Gasperi
Circa 1107
Antonio Sant'Elia
Circa 867
Giulio Natta
Circa 1026
Montale / Lampugnano
Circa 1269
/ Mafalda di Savoia
Francesco Cilea
Circa 374
Riccardo Bacchelli
Circa 464
Vergiate
Circa 365
Busto Arsizio
Circa 497
Gallarate
Circa 700
Totale
Circa 5769
Assi Strutturanti
Via
Lunghezza ml
Benedetto Croce /
Circa 1726
Uruguay / Quarenghi
Cechov
Circa 1169
Kant / Betti / Zardi
Circa 891
Totale
Circa 3786
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Quartiere Gallaratese
Viali Ciclopedonali
Via
Lunghezza ml
Cechov
Circa 1169
Kant
Circa 250
Benedetto Croce
Circa 1059
Totale
Circa 2478
Strade di progetto
Lunghezza ml
De Gasperi - Castellanza
Circa 600
Chiarelli - Uruguay
Circa 175
Boulevar Benedetto Croce Circa 345
Totale
Circa 1120
Estremi
Via
Strade Dismesse
Lunghezza ml
Quarenghi
Circa 200
Benedetto Croce
Adolfo Omodeo
Totale
Circa 642
Circa 234
Circa 1076
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Masterplan di Pianificazione
Comunità Vitali
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Masterplan di Pianificazione
Interventi di ridisegno urbano :
Un Ingresso per Bonola
Quartiere Gallaratese
L area interessata è di circa 40'000 mq che comprendono sia
l area del parcheggio, sia l attuale parco.
Gli attuali Servizi pubblici occupano una superficie di circa
4 800 mq con un volume approssimativo di 86'400 mc.
Attualmente nel complesso pubblico trovano sede alcuni
uffici comunali e la biblioteca insieme a spazi dismessi, una
parte di parcheggio coperto e altri locali non meglio
identificati.
Come si evince dagli schizzi progettuali il volume attuale
dovrà essere ripensato insieme ai nuovi interventi edilizi
necessari a porre il C.C. in una posizione di dialogo e di
apertura nei confronti del nuovo spazio pubblico antistante.
è assai improbabile che l attore pubblico riesca in tale
intervento autonomamente infatti si presuppone di
permettere un aumento del volume complessivo dello stabile
fino a 160000 mc e con una nuova superficie
approssimativamente di 10'000 mq.
L aumento di volume è giustificato sia dalla necessità di un
intervento di un soggetto terzo nel progetto, sia dalla
necessità di riposizionare alcuni servizi pubblici che
potrebbero essere accenti con alcuni interventi successivi.
Si consideri inoltre che si prevede di insediare attività di
natura diversificata e di conseguenza si vuole permettere
una certa libertà per lo meno in fase progettuale.
L intervento di ristrutturazione del C.C. Bonola è uno dei
interventi più importanti nel progetto di trasformare il
Gallaratese in una estensione della rete cittadina.
Tale libertà pur abbondando sulle modalità è assai più
vincolata in merito agli obbiettivi di questo progetto: Sarà
grazie a questo intervento infatti che il C.C. Bonola si
trasformerà in una polarità, rappresentando l estremo di
quella spina vitale che attraversa tutto il quartiere.
L area del progetto si trova inoltre
in una posizione privilegiata, essa
infatti è proprio all incrocio dei due
assi principali del quartiere e
questo rappresenta un ulteriore
fattore che sottolinea l importanza
di questo progetto.
Anche in fase progettuale non è
stato previsto, si prende in
considerazione
anche
un
intervento più incisivo sullo stesso
C.C. che dovrà essere valutato in
maniera più approfondita nelle
opportune sedi.
A differenza dell intervento viario, che sicuramente getta le
basi per una nuova percezione dell intero quartiere ma
agisce in maniera passiva, Un Ingresso per Bonola è di
natura Attiva, in cui i soggetti sociali agiscono in prima
persona e da protagonisti.
Questo intervento consiste in:
- Rifacimento del versante Sud-Est del C.C. Bonola, con la
realizzazione di un portale che metta in
comunicazione la galleria commerciale con
l esterno,
- Modificazione delle strutture terziarie e
pubbliche che attualmente insistono sul
versante Sud-Est al fine di incentivare questa
apertura piuttosto che rappresentare un
ostacolo verso il nuovo spazio pubblico.
- Creazione di una nuova grande piazza dove
attualmente sorge il parcheggio pubblico e di
un parco tra la chiesa e la nuova piazza.
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Comunità Vitali
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Quartiere Gallaratese
Interventi di ridisegno urbano :
Le Porte del Gallaratese
Comunità Vitali
Quartiere Gallaratese
edilizia e sociale come quella presente intorno al C.C Bonola,
probabilmente sarebbe bastata la creazione del boulevard
ciclopedonale. Invece proprio nel tratto che parte in
prossimità dell incrocio fra Via Uruguay e Via Benedetto
Croce prosegue verso il Montestella, vi è una costante
riduzione di urbanizzato e di conseguenza di attività sociali.
Questa porzione di quartiere prepara idealmente all uscita
del quartiere stesso fino allo scontro con il confine di Via
Sant Elia.
La volontà progettuale è quella di invertire questa tendenza,
annullando l attuale senso di prossimità senza snaturare il
ruolo di demarcazione che questa zona ricopre.
Si vuole trasformare il confine di via Sant Elia in una frontiera,
attraversabile, ed utilizzare questa nuova centralità per
vitalizzare questo passaggio, valorizzando l azione
dell ingresso al quartiere pur mantenendo la sensazione di
fondo di essere comunque nell ambito cittadino.
Le Porte del Gallaratese nasce come una centralità di
supporto per sostenere il flusso tra il Parco Montestella ed il
C.C. Bonola ed al tempo stesso creare una identità ad una
L intervento Le porte del Gallaratese mira anch esso alla
creazione di una centralità anche se con modalità ed
obbiettivi profondamente diversi rispetto ad un ingresso per
Bonola .
Questo progetto infatti si pone circa a metà strada fra la
distanza che separa il parco Montestella al centro Bonola.
Se i lati della spina verde avessero mantenuto quella densità
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Comunità Vitali
Quartiere Gallaratese
Masterplan di Pianificazione
area tendenzialmente osteggiata e di confine.
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Quartiere Gallaratese
L intera area si compone di circa 160'000 mq con una attuale
edificazione, anche privata, esigua.
Si ritiene avventato, dal punto di vista progettuale, definire
principi troppo specifici come per il precedente intervento:
un ingresso per Bonola di conseguenza si delineeranno
alcune linee guida fondamentali.
- Si prevede un indice massimo volumetrico di 1 mc/mq.
- L edificato come lo skyline dovrà concentrarsi ai lati
dell incrocio Uruguay-Benedetto Croce, e disperdersi
progressivamente verso le estremità del parco.
- Dovrà essere data importanza predominante al viale
Ciclopedonale centrale ed al collegamento sempre
ciclopedonale con la stazione di
Lampugnano.
- è previsto l arroccamento non superiore al Quinto piano.
la distanza tra le singole torri e gli edifici circostanti dovrà
essere almeno superiore alla somma delle altezze dei singoli
edifici.
- Potranno essere previste residenze nella formula del Social
Housing o Co-Housing.
- La presenza di attività commerciali e di locali dedicati ad
associazioni o attività senza scopo di lucro dovrà essere
opportunamente dimensionata in funzione di analisi
sociologiche specifiche in merito alle dinamiche attuali ed al
possibile impatto di questo intervento su di esse.
- Al momento dell apertura del complesso vi possono essere
locali commerciali sfitti o in vendita della misura non
superiore del 10 % del totale.
- Si consiglia la compartecipazione dei processi progettuali
con tutte le parti sociali interessate.
- alcune di queste linee guida posso essere disattese a patto
di una adeguata motivazione, anche progettuale.
- Il soggetto aggiudicatore di questo intervento progettuale
sarà concorrente, insieme all amministrazione pubblica,
nella realizzazione del Ponte Vitale . Questa specifica linea
guida è irrinunciabile.
Come si evince dagli schemi di analisi, l area interessata
dall intervento è estremamente ampia perché essa, oltre ad
avere un suo nucleo centrale, nel quale si concentreranno
le attività anche edilizie, è composta da una serie di
protuberanze che la collegano alle altre centralità.
Questo nuovo centro dovrà essere progettato in modo da
essere una area di collegamento fra le varie isole
attualmente esistenti, e si autoalimenterà proprio grazie alla
fusione ed alla integrazione di esse.
Nel progetto dovranno essere anche inseriti i due parchi che
dovranno obbligatoriamente essere pensati insieme alle
aree circostanti.
L area non risulta essere completamente libera e vi insistono
una
scuola
ed
una
proprietà
ecclesiastica.
Si dà la possibilità di espropriare tali aree se le necessità
progettuali lo richiedono.
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Masterplan di Pianificazione
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Interventi di ridisegno urbano :
Ponte Vitale
La realizzazione di questa passerella ciclopedonale ad
azione Passiva chiude il ciclo degli interventi necessari
all integrazione del quartiere nella rete cittadina.
Tale intervento trova posto alla fine sia dell ordine
cronologico che di quello di importanza rispetto agli altri
interventi.
Questo intervento dipende direttamente dal vicino Le Porte
del Gallaratese dal quale trova l apporto economico e
soprattutto le motivazioni di progettazione paesaggistiche.
Infatti, da un punto di vista progettuale è impensabile
pensare a questo collegamento senza i due grandi parchi
alle estremità: da un lato il nuovo parco del Le porte del
Gallaratese e dall altro una nuova area verde integrata al
Parco Montestella.
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Tale area è utilizzata infatti come decoro visivo per i fruitori
della antistante Tangenziale in ingresso a Milano.
Di contrappunto il progetto prevede l integrazione di questa
porzione, che arriva quasi a 50'000 mq, nel parco
Montestella, facendone una porzione privilegiata in quanto
area di passaggio tra il Ponte Vitale ed il Montestella stesso.
Nei lati in cui i parchi confinano con le strade al alto
scorrimento, dovranno essere previste delle scarpate sulla
cui sommità dovranno essere piantumati alberi di medio
fusto per creare una barriera naturale per l inquinamento
acustico e rallentare quello atmosferico, si prevede così la
creazione di un muro verde che possa attenuare la
percezione di queste vie.
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Comunità Vitali
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Comunità Vitali
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Lo scopo del Ponte Vitale sarà quello di collegare,
mediante un camminamento ampio e con ridotta pendenza,
i due poli verdi intorno a Via Sant Elia.
La passerella ciclopedonale avrà una ampiezza non inferiore
a ml 20 e l intera rampa, a campata unica, dovrà avere una
pendenza tale da escludere la presenza di gradini.
Verrà mantenuta la stessa sezione del boulevard di Via
Benedetto Croce, ed anche nel tratto sulla passerella dovrà
essere comunque garantita la piantumazione di erba e
piccoli arbusti.
Lo scopo di creare questa ampia passerella verde, è quello
di mantenere continuità tra i
due parchi e con l intero asse
strutturante
che
dal
Montestella arriva fino al C.C
Bonola al fine di annullare il
senso
di
separazione
generato
dalle
strade.
Il progetto dovrà essere
finazianziato in parte dail
soggetto realizzante
Le
Porte del Gallaratese ed in
parte dall attore pubblico.
Si ritiene di essere in una
fase
ancora
troppo
preliminare per fornire linee
guida più precise.
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Creazione di Comunità Vitali :
Servizi Ludici
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domanda di servizi scolastici alla prima infanzia e sulle
attività realizzabili.
Non si prevede un aumento di volumetria o di superficie per
le strutture esistenti salvo per le aree previste e per
specifiche situazioni motivate.
L intervento è principalmente di matrice pubblica, ma si
considera l eventuale partecipazione privata a patto che
venga mantenuta la natura dell intervento.
Servizi Ludici è il primo di una serie di interventi che, a
differenza dei precedenti, mira a potenziare le dinamiche
sociali e di vicinato all interno del quartiere.
Tali interventi voglio compensare quell indebolimento
causato dal disegno urbano frammentario delle stecche
residenziali che con la loro alternanza ortogonale spezzano
il verde che le separa, lasciando spazio a poche strade
interne. La tendenza dei residenti, evidenziata nel corso del
tempo, è quella di occupare lo spazio antistante i blocchi
residenziali. Anche i bambini preferiscono giocare nello
spazio antistante le abitazioni piuttosto che abbandonare il
cortile interno creato da più stecche residenziali, a favore di
parchi e giardini anche dietro gli stabili stessi.
Intervenire
in
questi
micro-ecosistemi
sociali
è
estremamente difficile, visti la ristrettezza dei luoghi, se non
fosse, che, sparse tra i blocchi residenziali, vi sono strutture
che svolgono o potrebbero svolgere una funzione pubblica.
Nella mappa sono state inoltre indentificate una serie di
ulteriori aree che, nell eventualità il programma dovesse
riscontrare risultati positivi, potranno essere utilizzati per
posizionare ulteriori strutture. Le aree individuate sono
cinque e sono state posizionate a completamento della rete
formata dalle altre strutture esistenti.
Essendo questo uno step cronologicamente successivo, non
si entra nello specifico della definizione di queste aree in
quanto alcune di queste aree si sovrappongono a servizi già
esistenti o previsti da questo Masterplan ( Le Porte del
Gallaratese , Centro Sportivo , Polo Formativo ); di
conseguenza si lascia l organizzazione progettuale di questi
interventi ad una fase più avanzata.
La moltitudine di questi edifici è specificamente illustrata
nella
mappa
allegata
a
questo
capitolo.
Gli stabili hanno tutti una superficie che si aggira intorno ai
1'000 mq e una corte intorno ai 2'000 mq.
L idea progettuale è quella di creare una serie di piccoli centri
ricreativi polifunzioniali, al cui interno sia presente una
sezione di asilo nido e scuola materna, ed altri spazi aperti
alla collettività.
Stessa disposizione per le corti: una parte dovrà essere
dedicata alle funzioni scolastiche e l altra a servizio degli
spazi polifunzionali.
In questi spazi si prevede di insediare: circoli, sale ritrovo,
attività ludiche generiche, orti per anziani.
L intenzione è quella di restituire questi spazi, che
attualmente sono occupate da servizi sanitari o privati, alla
collettività, fornendo un contenitore per tutte quelle abitudini
che attualmente vengono svolte in strada.
Questo intervento si colloca tra gli interventi attivi e la
gestione delle attività all interno delle strutture dovrà essere
preventivamente concordata sia con le associazioni ed i
comitati di quartiere, sia con le analisi sulla richiesta della
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Masterplan di Pianificazione
Comunità Vitali
Quartiere Gallaratese
Masterplan di Pianificazione
Creazione di Comunità Vitali :
Social Housing Co Housing
Comunità Vitali
Quartiere Gallaratese
Attualmente nel mercato italiano esistono diversi soggetti
che sono specializzati in questo tipo di edilizia con diverse
esperienze positive alle spalle.
Questi soggetti hanno creato al proprio interno una struttura
progettuale autonoma in grado di adempiere a tutte quelle
fasi progettuali necessarie per la realizzazione di questo tipo
di iniziative.
Di conseguenza si prescrive di fare riferimento a tali soggetti.
È espressa volontà progettuale quella decidere solo
l assegnazione delle aree all interno del quartiere, senza
entrare nello specifico di limiti e vincoli in quanto non
necessari per la buona riuscita dell intervento.
Questa tipologia edilizia infatti mira alla creazione di
comunità di famiglie, aggregate fin dalla realizzazione degli
stabili e selezionate in base ad una serie di criteri per
mantenere il mix sociale e la varietà.
Per avere successo nella creazione di questo tipo di
comunità è necessario un approfondito lavoro progettuale e
sociale che può essere deciso soltanto da un soggetto
specializzato.
La scelta di dedicare uno spazio alla funzione residenziale in
un quartiere con tale funzione predominante, trova la sua
fondatezza nella caratteristiche e nelle dinamiche che questo
intervento prospetta.
Nel quartiere Gallaratese, può esserci spazio solo per questo
tipo di interventi, che, più di una funzione economica,
svolgono una funzione sociale creando delle vere comunità.
Se il programma Servizi Ludici mira a preparare un terreno
adatto per l insediamento di queste comunità in un tessuto
consolidato dove rimane difficile intervenire per mancanza di
suolo pubblico, con un programma di Housing Sociale si
ottiene una dinamica pubblica con una
iniziativa
privata.
Interventi di questo tipo sono previsti, se
gli attori lo riterranno opportuno, sia nel
Un Ingresso per Bonola , sia nel Le Porte
del Gallaratese .
L area che attualmente è completamente
interessata da questa iniziativa si trova a
Sud-Est dell incrocio fra i due viali
principali del quartiere.
L area misura circa 15'000 mq e si
presume sia sufficiente per un intervento
da circa 140 famiglie, sulla scorta di altri
interventi simili.
La housing sociale infatti, viene concepito su una base di
principi e valori fortemente diversi rispetto a quelli dell edilizia
tradizionale; per fare un paragone potremmo dire che
rappresenta una tipologia praticamente opposta a quella
tutt ora presente nel quartiere.
L edilizia residenziale esistente, si vede composta di stabili,
i cui locali sono adibiti ad appartamenti, della stessa
grandezza e con alcune piccole pertinenze come cantine o
garage.
Gli spazi comuni sono limitati alle scale, agli spazi di accesso
ed ai giardini condominiali.
Nella
Housing Sociale
invece, vengono previsti
appartamenti con differenti tagli per permettere
l insediamento di diverse tipologie di fruitori insieme alla
progettazione di una serie di spazi e servizi comuni come la
lavanderia, stanze polifunzionali, orti comuni, ecc.
Anche la progettazione architettonica cerca di agevolare il
dialogo e l utilizzo dell ambiente comune con piccoli sensibili
accorgimenti.
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Masterplan di Pianificazione
Comunità Vitali
Quartiere Gallaratese
Masterplan di Pianificazione
Creazione di Comunità Vitali :
Park Lampugnano
Quartiere Gallaratese
Creazione di Comunità Vitali :
Polo Formativo
Benchè il quartiere Gallaratese sia abbondantemente
permeato da spazi verdi, si prevede comunque un parco
attrezzato nella zona che separa il nuovo intervento le porte
del Gallaratese con l istituto scolastico omnicomprensivo.
Scopo del parco è creare un cuscinetto per ammortizzare la
vicinanza della strada e creare un ponte tra la scuola ed il
vicino
snodo
di
Lampugnano.
Il parco andrebbe a sostituire un depuratore dismesso ed u
vicino campo rom che troverebbe sede nella zona del
Palasharp,
attualmente
non
utilizzato.
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Comunità Vitali
Il polo Formativo previsto nella zona di via Quarenghi verrà
interessato da una profonda ristrutturazione che ne rivedrà il
ridisegno e l ampliamento.
Lo scopo dell intervento è quello di ottimizzare gli spazi al
fine di rendere permeabile l intera area dalla via Quarenghi
verso l interno quartiere.
L accorpamento degli stabili, oltre a prevedere una
ottimizzazione degli spazi scolastici, permetterà anche un
ampliamento di volumetria con il fine di potenziare la
funzione formativa rivolta a terzi già in parte svolta dal plesso
centrale.
Uno studio approfondito dovrà valutare la fattibilità
dell intervento, gli effetti di un mix scolastico e le possibilità
economiche verificando anche l appetibilità per un soggeto
privato.
Eventuali funzioni non direttamente collegate, se necessario
potranno essere trasferite al vicino centro di Bonola.
Se ben riuscito, l intervento mira a potenziare il flussi
formativi in quest area sia nelle ore diurne (fascia scolastica)
sia nelle ore serali e preserali ( scuole serali); sfruttando
appieno la vicina stazione di Uruguay.
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Masterplan di Pianificazione
Comunità Vitali
Quartiere Gallaratese
Masterplan di Pianificazione
Creazione di Comunità Vitali :
intervento sportivo
Comunità Vitali
Quartiere Gallaratese
Allegati: elenco e descrizione
Si allegano a questo book gli schizzi in A3 realizzati durante
le fasi di studio e necessari per mostrare i passaggi logici
effettuati e meglio mostrare i risultati raggiunti.
Parte Prima composta da 24 Fogli rappresenta le fasi di
studio precedenti.
Seconda Parte Composta da 11 Fogli contenenti fasi di
studio e deduzioni relative al MASTERPLAN
Il polo Formativo previsto nella zona di via Quarenghi verrà
interessato da una profonda ristrutturazione che ne rivedrà il
ridisegno e l ampliamento.
Lo scopo dell intervento è quello di ottimizzare gli spazi al
fine di rendere permeabile l intera area dalla via Quarenghi
verso l interno quartiere.
L accorpamento degli stabili, oltre a prevedere una
ottimizzazione degli spazi scolastici, permetterà anche un
ampliamento di volumetria con il fine di potenziare la
funzione formativa rivolta a terzi già in parte svolta dal plesso
centrale.
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necessità
di
considerato
la
avere
zona
Nord
prima
attraverso
una
una
Ovest
di
visione
carta
Milano,
più
simbolica
abbiamo
ampia,
sentito
abbiamo
l’intero
la
infatti
Comune
e
ne
abbiamo osservato le principali caratteristiche e le diversità tra i
quattro quadranti.
Siamo poi nuovamente scesi di scala ed abbiamo individuato alcuni
focus da sviluppare:
-
analisi della viabilità e dei nodi principali;
-
analisi dell’edificato, per tipologia di costruzioni;
-
analisi della vegetazione urbana.
Ci siamo pertanto concentrati su questi temi in merito al quadrante di
interesse, producendo degli elaborati come evidente dalle tavole di
studio allegate.
Infine abbiamo sintetizzato le questioni individuate in una carta di
visione generale delle stesse.
Si è trattato quindi di un percorso alternato di allontanamento e
avvicinamento dall’oggetto di analisi, per averne una visione più
completa e contestualizzata.
Percorso di analisi
Nell’analizzare
centro storico
edificato
non edificato/verde
Silvia Zanetti - 835044
Milano 4/4
SS , SP
circonvallazioni, tangenziali
autostrade
intersezioni
Pavia-Masera, 1912
Albertini, 1934
Silvia Zanetti - 835044
Espansione storica per Piani
mura spagnole, 1560
Beruto, 1884
Beruto, 1889
bassa densità (misto villette/palazzine)
non edificato/ verde/ altro
zona permeabile
zona non permeabile
Silvia Zanetti – 835044
Milano edificata
prefabbricati
villette
palazzine
linee/stecche
! Verifica delle tipologie di costruito con Google Earth, interessante…
! Viabilità a raggera, dal nucleo storico
! Ricerca delle corrette diciture per le tipologie di edificato –
indicazioni utili sul sito del Comune di Genova (Pianu Urb. Comunale
– Analisi del costruito)
! L’industria si sviluppa maggiormente proprio lungo la fascia Nord
Ovest, lungo gli assi viabilistici principali (A4 soprattutto)
! Distinzione zone chiuse/aperte: nell’analisi di permeabilità è
interessante rilevare come alcune zone (ad esempio quella di cascina
Cotica), seppure caratterizzate da architetture imponenti
(linee/stecche o corti), queste non incidono sul fronte strada, si
sviluppano internamente agli isolati (per altro con una certa presenza
di verde), quindi la zona risulta aperta.
Le zone chiuse sono principalmente quelle del centro storico (città
consolidata), oppure le zone di edilizia popolare (necessità di massima
densità possibile).
Silvia zanetti - 835044
-
viste nel corso del Prof. Rolando: Abercrombie, Russi)
Milano edificata
! Analisi per tipologia di edificato (rielaborazione di rappresentazioni
Note
! Le strade disegnano la struttura della città, dettano gererchie e regole
Gruppo 1:
Facoltà di Architettura e Società
Mattia Pollenghi,
Corso di laurea in Urbanistica: Città Ambiente Paesaggio
Silvia Zanetti,
C.I. Laboratorio Progettazione Urbanistica 1
Giorgio Marescia.
A.A. 2014-2015 – anno I – semestre II
I° consegna 17/04/2015
Analisi Nord-Ovest Milano
Politecnico di Milano
Prima di procedere con lo studio dell’area dobbiamo soffermarci su alcuni punti salienti
che contraddistinguono l’area:
✓ L'autostrada A50, chiamata anche tangenziale Ovest di Milano, è un raccordo
autostradale italiano tangente l'area suburbana di Milano da sud-est a nord-ovest.
La Tangenziale Ovest di Milano fu la seconda grande opera e la prima tangenziale
✓
Il Gallaratese è uno dei quartieri più grandi costruiti ex novo in Italia. È stato
milanese. La prima pietra fu posta nel 1965 e i lavori si conclusero nel 1968.
costruito sopra un'area agricola solcata dal fiume Olona tra gli anni sessanta e
Inizialmente era costituita da sole due corsie per senso di marcia, più la corsia di
ottanta, attraverso una serie di interventi edilizi per la costruzione di ampi isolati di
emergenza; con i lavori terminati nei primi anni ottanta, le corsie sono diventate tre
condomini popolari. In tempi più recenti, costruzioni più piccole e di tipologia
sia in direzione nord sia in direzione sud. Lo scopo fondamentale per cui venne
abitativa differente stanno gradualmente riempiendo anche i pochi spazi rimasti
costruita fu quello di collegare direttamente le autostrade che giungevano a Milano,
inedificati. Il quartiere è servito dalla linea M1 della metropolitana. Questa copertura,
evitando a numerosi mezzi di passare per le vie interne della città. La sua
piuttosto estesa per un quartiere periferico, è in ragione dell'elevato numero di
costruzione rientrava nel progetto della società concessionaria di unire senza
residenti, della adiacenza a grandi arterie stradali, la Tangenziale Ovest e la Statale
discontinuità l'Europa con le zone industrializzate della Liguria e con il sud Italia.
del Sempione, e della presenza di alcuni edifici di pubblica utilità.
✓ La linea M1, inaugurate nel 1964, è una linea
della metropolitana di Milano che collega la città
da nord-est, con capolinea a Sesto 1º Maggio
FS ad ovest, dividendosi poi in due diramazioni,
una verso nord-ovest, con capolinea a Rho
Fieramilano e un'altra verso sud-ovest, con
capolinea a Bisceglie. Nell’area presa in
considerazione, come vedremo successivamente
la linea M1 si ferma nelle fermate Uruguay,
Bonola, San Leonardo, Molino Dorino
✓
L’area è inoltre servita da diversi parcheggi di interscambio che sono situati lungo
LO STUDIO
la linea della metropolitana.
✓
Partendo da quest’area si è condotto uno studio sulle varie infrastrutture presenti
sono emersi un elevato numero di strade a scorrimento veloce pur essendo in un
tessuto urbano consolidato ricco di abitazioni, parchi. Ma spesso poco collegatai
tra loro e difficili da raggiungere a causa di grandi barriere, rese necessarie. Cio’
che abbiamo scritto sopra trova riscontro in un punto focale , dell’area in esame.
Un nodo in cui si intersecano varie strade principali e secondarie e dove si trovano
una serie di centralità:
• Monte Stella
• Giardini dei caduti di Nassyria
✓
Il Monte Stella, noto ai milanesi anche come La Montagnetta di San Siro è un
rilievo artificiale che si trova nella zona nord-ovest di Milano, nel quartiere QT8,
alto 50 metri. È uno dei parchi della città
lombarda. Si tratta di una collinetta
artificiale formata inizialmente con
l'accumulo di macerie provocate dai
bombardamenti, effettuati dagli Alleati,
durante la seconda guerra mondiale e con
a lt ro mate r ia l e p rove n ie nte da l la
demolizione degli ultimi tratti dei bastioni,
avvenuta dopo il 1945. Il progetto si deve
all'architetto Piero Bottoni.La collina artificiale ha un'altezza di quarantacinque metri
sul piano sottostante..
✓
E’ qui che si trova uno dei grandi problemi dovuti all’accessibilità. In tale area
Al’’interno dell’elaborato inoltre sono stati inseriti i vari punto di centralità, i parcheggi di
infatti trova spazio un’ampia superstrada che funge da confine tra due quartieri.
interscambio e la linea della linea della metropolitana M1.
(QT8 e il Gallaratese). Questi problemi sono relativi alla viabilità perdonabile e
Questi parcheggi si trovano in corrispondenza delle stazioni della metropolitana
ciclabile, si tratta di un problema non da poco se si pensa che l’aria presenta uno
dei parchi più importanti della città.
L’ANALISI
✓
Per quanto riguarda l’analisi vera e propria sono state distinte varie strade; strade
principali e secondarie. tenendo in considerazione (con maggior dettaglio) i nodi
viari che sono presenti nell’area. E’ così emersa una tavola che presenta diverse
gerarchie e problemi. Come ben visibile all’interno della tavola questi problemi sono
circoscritti nell’area circostanti al grande parco Monte Stella e fanno riferimento
alla viabilità pedonale e ciclistica che viene gravemente compromessa a causa di
una grande direttrice di rilievo che dall’ovest Milano si immette in città.
✓
Nelll’elaborato sono anche inseriti una serie di parcheggi di interscambio:
• -LAMPUGNANO
• - S. LEONARDO
• -MOLINO DORINO
SEGNI GRAFICI
Per l’elaborato si è pensato di mantenere lo stile grafico precedente ( tipo ‘’LYNCH ). In
questo caso tuttavia si è pensato di soffermarsi con maggior chiarezza e dettaglio nei punti
focali ( nodi viari) , se notiamo infatti è possibile vedere la presenza di incroci che indicano i
vari senza di marcia.
Vari esempi di nodi viari
corte
torre
prefabbricato
impianti sportivi
Silvia Zanetti - 835044
Tipi edilizi
villetta
palazzina
schiera
linea
Passo successivamente ad analizzare la permeabilità degli isolati,
auto in circolazione. La crescita verticale è più sostenibile:
distinguendo tre categorie (tavola studio allegata) :
l’ascensore è il mezzo di trasporto più ecologico che esista”.
Interessante… Apre una “riflessione-matrioska”…
- tratto continuo
per gli isolati chiusi: gli edifici costituiscono una barriera sul fronte
strada o comunque chiudono l’accesso, come le corti. E’ più tipico
nelle zone di “centro storico” (città consolidata)
- tratteggio breve
per una media permeabilità, ossia dove gli edifici lasciano spiragli, spazi
e c’è una discreta presenza di verde;
*** Va inoltre considerato un altro fattore: se si analizza il solo
edificato, alcune zone sono permeabili in quanto gli edifici sono
arretrati rispetto al fronte strada e tra loro permangono spazi liberi;
ma se si considerano i confini concreti dei lotti, ossia le loro
eventuali recinzioni, il discorso cambia…
Per esempio, il Gallaretese è effettivamente permeabile: gli edifici sono
arretrati, distanziati tra loro, con presenza di verde e altri spazi,
inoltre nella maggior parte dei casi non ci sono recinzioni.
- tratteggio lungo
per le aree di effettiva permeabilità, aperte, accessibili.
* Osservo che tanto più ci si allontana dal centro, tanto più le zone
sono aperte, fatta eccezione per alcune aree industriali/artigianali e
per gli Ippodromi (che come già detto, sono isole): la città
consolidata “sfuma” in edifici via via più moderni e in isolati meno
densi, sulla base delle fasce storiche di espansione.
Ho recentemente letto un articolo sulla rivista Studio (il cui attuale
numero 23 è dedicato a Milano) nel quale si cita l’architetto César
Pelli, che in merito alle nuove forme della città e al loro rapporto con
l’ambiente dice: “…espandersi in orizzontale o salire in verticale. La
seconda è l’unica sostenibile. Una città che si sviluppa in orizzontale
è una città che mangia il territorio circostante, che ruba aree verdi
alla collettività, che costruisce nuove infrastrutture, che aumenta le
Nella zona di Cascina Cotica invece, pur essendo l’edificato simile al
*** Mi viene in mente il concetto di margine espresso da Lynch in
Gallaratese, un po’ più intenso, molte recinzioni di impatto minano la
permeabilità dell’area (il tema è stato considerato nel corso di
rappresentazione).
“L’immagine della città” …
…e anche quella teoria (non ricordo di chi e da dove…) che in merito ai
confini (margine) spiega che un confine non è (necessariamente) una
linea che divide: è un’area, una fascia del possibile, un bardo…
*** Possono essere punti di partenza per riflessioni per la prossima
tappa, il progetto/masterplan….
*** Queste condizioni determinano anche quello che è il rapporto
tra i lotti e il verde adiacente: nei casi di reale permeabilità, il verde di
pertinenza degli edifici dialoga con l’altro, c’è continuità; nei casi di
permeabilità “ostacolata”, la continuità tra i sistemi del verde è solo
ideale, virtuale.
Siamo scesi di scala, abbiamo fatto uno zoom nel quadrante Nord
Ovest, focalizzando Monte Stella e dintorni.
La nostra trattazione ruota intorno al verde.
- palazzina, edificio multi-alloggio, di media altezza (dai 3 ai 7 piani)
che tende a svilupparsi lungo il fronte strada o nel lotto;
Analizzo gli isolati che sono in relazione con il verde individuato,
considerandone l’edificato secondo la tipologia. (come da tavole
studio allegate in seguito).
Gli edifici sono distinti in:
- prefabbricati, strutture dedicate al commercio, attività artigianali,
industria, altro… ;
- villetta, casa uni/bi-familiare di max 2 piani con giardino di
pertinenza;
- corte, caratterizzate dalla tipica forma chiusa (solo due in questa
zona);
- schiera, soluzione multifamiliare di max 2-3 piani nella
quale ogni alloggio ha un proprio spazio esterno
(giardinetto o patio) tra l’abitazione e la strada e/o sul
retro;
- torre, tipico edificio a sviluppo verticale (non definibile grattacielo
perché comunque di altezza relativa).
- linea, palazzi multipiano caratterizzati da sviluppo orizzontale di
evidenti dimensioni; solitamente presenti in zone esterne;
-
* Mentre le palazzine occupano quasi interamente la zona interna alla
circonvallazione, spostandosi verso l’esterno, le strutture cambiano e
nel Gallaretese soprattutto è forte la presenza di edifici in linea e di
torri, inserite in contesti verdi, con maggior respiro.
•
* La strada Gallaretese e Corso Sempione nella parte Nord delineano
la zona artigianale-industriale, maggiormente sviluppata in questo
quadrante rispetto agli altri.
Nella parte Sud-Ovest il polmone verde del così detto Bosco in Città,
al quale sembrano fare da limite interno una serie di impianti sportivi.
Si conferma infatti un’evidenza che già avevamo notato in precedenza:
*** Ho letto un articolo diverso tempo fa…. non ricordo in quale
in questa zona di Milano sono presenti molti impianti sportivi
Si tratta spesso di strutture semi-prefabbricate o di natura
temporanea, come le coperture dei campi da tennis).
città straniera…. dove ad una questione simile si è trovata soluzione
con una recinzione semovente: pannelli verticali elettricamente
regolabili (quando non c’è alcun evento, si lasciano aperti e le persone
possono vedere dentro e anche entrare a passeggiare o in bici, nel
rispetto delle condizioni e dei limiti previsti; quando c’è una
*** …forse la presenza già da diverso tempo degli Ippodromi ha
manifestazione, i pannelli vengono chiusi, così da garantire esclusività).
stimolato l’installarsi di altre attività sportive?
…forse, essendo il quadrante N.O. molto edificato, si sente la
necessità di “evadere” dalla città praticando sport?
* Noto che la zona nella quale si concentra la gamma più ampia di
tipi edilizi è QT8, dove è possibile trovare palazzine, villette, schiere,
linee (anche impianti sportivi).
* Gli Ippodromi sono si impianti sportivi e allo stesso tempo sono
zone verdi, ma non sono fruibili dai cittadini. I muri di recinzione sono
imponenti e indisponenti, creano isole.
*** Mi pare vano il tentativo fatto di “alleggerirli” facendoli dipingere
da writers.
Ricucitura del quartiere Gallaratese al QT8
STEP 2 – dai Corridoi verdi alle arterie verdi
Inizialmente ci si è focalizzati su quelle aree che potevano essere
identificate come sistemi cercando di capirne le caratteristiche ed il
rapporto di dialogo che potevano avere con le aree limitrofe.
Emergono diverse
tematiche di lavoro, QT8
e Gallaratese, benchè
vicini temporalmente e
geograficamente, sono
stati concepiti in
maniera quasi opposta
di quella grande matrice
che è il moderno.
Sulla base dell’analisi dell’ area del Nord Ovest Milanese è emerso come
vi sia un certo rapporto di contiguità tra le aree verdi del QT8,
Gallaratese e Trenno.
Sono emerse infatti delle tracce che potrebbero gettare le basi per la
realizzazione di un vero e proprio collegamento ecologico fra il parco
Montestella ed il parco Trenno passando per il sistema dei giardini
Pertini nel Gallaratese.
Nell’ottica di questa prospettiva è iniziata una ricerca di tutte quelle
esperienze già presenti ed in cantiere per ciò che concerne reti ecologiche,
fruizione ecologica del verde e sistemi pluviali.
Giorgio Marescia - 835207
Se da un lato Bottoni
propone per il suo QT8
temi come “la strada
Vitale” distribuendo
l’edificato in una
direzione, ecco che poco
più a nord Aymonino
realizza un gigantesco
complesso, manifesto
del moderno italiano, e
che concentra tutte le funzioni della vita dell’uomo in quell’unico
edificio chiamato “condominio Monte Amiata” (dal nome dell’impresa
proprietaria dell’area).Se da un lato al Qt8 si apre ad un disegno del
quartiere e dello spazio pubblico, ecco che nel gallaratese si assiste al
processo contrario: forti centralità dedicate a chi le abita, ma fuori da
quelle centralità non vi è un disegno organico.
Giorgio Marescia - 835207
Dopo diversi anni è possibile
apprezzare quale sia stata
l’evoluzione ed il risultato di
questi due importanti
esperimenti in modo da sanare
quelle ammaccature nate nel
corso del tempo.
Il QT8 apparentemente ha
saputo costruire una maggiore identità di quartiere, forse proprio grazie
a quella “Strada Vitale”.
Vi potrebbero essere
inoltre le basi per lo
sviluppo di un corridoio
ecologico che colleghi i
due parchi tra loro al
fine di garantire quello
scambio biologico che è
tanto difficile trovare in
ambiti urbani e che
invece è indice di alta qualità degli ambienti.
Svolta una ricerca in tal
senso ne è emerso uno schema
di massima che mette in
evidenza i punti critici e la
possibile struttura di un
eventuale Corridoio ecologico.
Giorgio Marescia - 835207
Il Corridoio ecologico si
identifica come un
elemento complesso che
necessita di una
appurata progettazione
sulla base delle specie che
lo percorrono e sulle
caratteristiche
dell’ambiente limitrofo.
Si studia la
struttura e le
caratteristiche di un
sistema Ecologico: vi
sono delle aree
principali ( Core
Areas), tali aree
possono essere isolate
da infrastrutture ed opere antropomorfe che impediscono alla fauna ed
alla flora di spostarsi liberamente. In questa ottica nasce il corridoio
ecologico, che ha lo scopo di collegare queste aree. Per la buona riuscita di
tale collegamento concorrono ulteriori elementi come “Buffer Area”
(fasce tampone tra le “core area” e le attività umane), e le “stepping
stone”. Isole di ristoro per gli animali in transito.
Molto utile si è
rivelato lo studio
“La Connessione
Ecologica per la
biodiversità –
Corridoi ecologici
tra parco del Ticino
e Parco Campo dei
Fiori”
Giorgio Marescia - 835207
Sulla base di questo volume e di altri come il LUELL ed il
FILAMAURO si sono messi in luce determinati requisiti per una rete
ecologica, ed anche quali sono gli interventi appropriati per risanare
alcune aree e la rispettiva qualità dell’ecosistema.
Emerge in maniera abbastanza evidente come quelle barriere che di
solito costituisco un impedimento per gli animali selvatici rappresentino
un impedimento anche per gli abitanti “ Civilizzati”.
Bonola – Tentativo di attraversamento in un viale a 4
corsie.
Scopo del lavoro è pensare al sistema polarizzato nei punti di
Montestella, Bonola e Trenno come ad una rete ecologica e le vie che
cingono questi punti come dei corridoi ecologici.
Bonola - Attraversamento “autorealizzato” da
popolazione autoctona.
Già in sede di studio, durante l’elaborazione delle mappe, era evidente
che vi erano tutta una serie di “Varchi” che si presentavano di difficile
gestione, sia per la stretta vicinanza tra loro sia per la scala molto
ridotta della zona di lavoro.
Il bilancio non è certamente migliorato in sede di sopralluogo quando
sono emerse profonde carenze anche nelle zone che si pensavano
preservate.
Le aree verdi vengono rese inospitali per gli
animali da carenze che spesso le rendono
inospitali anche per gli essere umani stessi:
Gallaratese – Possibile Corridoio Primario, aree
verdi delimitate da muretti di contenimento non interessate ne dalla manutenzione umana ne
dalle attività animali.
Giardini Pertiti Bonola, - Assenza di siepi frangivento
rifugio sicuro per molte specie di animali di piccola taglia
Giorgio Marescia - 835207
Giorgio Marescia - 835207
insistono nelle aree ( si pensi a parco Sempione). Creazione di percorsi
fluidi con giochi d’acqua e dislivelli in modo da garantire una certa
varietà del paesaggio.
- Istallazione di barriere antirumore per minimizzare l’inquinamento
automobilistico
- Riduzione ampiezza carreggiate e frammentazione dei servizi
secondari legati alle infrastrutture viarie più impattanti.
Parco Montestella, Versante Nord Ovest – Assenza di barriere antirumore ed elementi
naturalistici.
Sulla base di queste poche immagini emerge chiaramente come vi sia
una profonda carenza dal punto di vista naturalistico che mina ogni
possibile discorso in merito alle reti ecologiche.
Prima di poter pensare anche lontanamente ad un possibile
collegamento occorre rinforzare questi nodi dal punto di vista
naturalistico.
Sarà necessario , in alcune aree, modificare “L’ESTETICA” che tanto
piace agli architetti, e rivedere il ruolo “dell’automobile” come manifesto
del moderno utopico, per favorire la naturalità, creando così un ambiente
più ospitale. Cio comporterà un profondo ridisegno di alcune aree verdi e
possibili mutamenti anche nelle infrastrutture viabili la viabilità in
modo da creare un habitat apprezzabile per gli animali.
Tali interventi consistono in:
- piantumazione di fasce verdi (siepi ed arbusti). Al fine di mitigare
l’azione degli agenti atmosferici sul terreno e fornire riparo sicuro per
alla fauna (insetti uccelli e piccoli mammiferi).
- regolazione dell’illuminazione artificiale in modo da non interferire
in maniera dannosa con le aree verdi.
- messa in opera i barriere protettive per uccelli e messa in sicurezza di
cavi aerei.
Dopo aver eseguito questa “s-modernizzazione” dell’ambiente urbano si
potrà procedere allo studio di un possibile nuovo ecosistema da
implementare nelle aree modificate con lo studio di una possibile fauna
e flora indicati.
La realizzazione di un ecosistema che sia in grado di rigenerarsi e di
rigenerare l’ambiente circostante rappresenta un importante fattore
qualitativo per l’ambiente urbano, basti pensare alla eccessiva quantità
di insetti nelle stagioni calde, indice di una profondo squilibrio
ecologico.
In un simile contesto ecco che i corridoi ecologici, nati originariamente
per permettere gli spostamenti fra aree verdi, possono rappresentare delle
arterie di dispersione di quella biodiversità stessa che si genera dai
micro ecosistemi ricreati nelle “Core Area” nelle aree principali.
- Modificazione del paesaggio al fine di creare dei veri e propri
collegamenti fra diverse aree verdi senza entrare in contatto con
l’infrastruttura viaria (sotto passi pedonali con pendenza dolce.
Giorgio Marescia
- Ridisegno delle aree verdi. Ridisegnare quelle porzioni di verde che
presentano discontinuità, spostando percorsi e strutture che attualmente
Giorgio Marescia - 835207
Giorgio Marescia - 835207
centro storico
edificato
non edificato/verde
Silvia Zanetti - 835044
Milano 4/4
SS , SP
circonvallazioni, tangenziali
autostrade
intersezioni
Pavia-Masera, 1912
Albertini, 1934
Silvia Zanetti - 835044
Espansione storica per Piani
mura spagnole, 1560
Beruto, 1884
Beruto, 1889
Gruppo 1:
Facoltà di Architettura e Società
Mattia Pollenghi,
Corso di laurea in Urbanistica: Città Ambiente Paesaggio
Silvia Zanetti,
C.I. Laboratorio Progettazione Urbanistica 1
Giorgio Marescia.
A.A. 2014-2015 – anno I – semestre II!
I° consegna 17/04/2015
Analisi Nord-Ovest Milano
Politecnico di Milano
Prima di procedere con lo studio dell’area dobbiamo soffermarci su alcuni punti salienti
che contraddistinguono l’area:
! L'autostrada A50, chiamata anche tangenziale Ovest di Milano, è un raccordo
autostradale italiano tangente l'area suburbana di Milano da sud-est a nord-ovest.
La Tangenziale Ovest di Milano fu la seconda grande opera e la prima tangenziale
!
Il Gallaratese è uno dei quartieri più grandi costruiti ex novo in Italia. È stato
milanese. La prima pietra fu posta nel 1965 e i lavori si conclusero nel 1968.
costruito sopra un'area agricola solcata dal fiume Olona tra gli anni sessanta e
Inizialmente era costituita da sole due corsie per senso di marcia, più la corsia di
ottanta, attraverso una serie di interventi edilizi per la costruzione di ampi isolati di
emergenza; con i lavori terminati nei primi anni ottanta, le corsie sono diventate tre
condomini popolari. In tempi più recenti, costruzioni più piccole e di tipologia
sia in direzione nord sia in direzione sud. Lo scopo fondamentale per cui venne
abitativa differente stanno gradualmente riempiendo anche i pochi spazi rimasti
costruita fu quello di collegare direttamente le autostrade che giungevano a Milano,
inedificati. Il quartiere è servito dalla linea M1 della metropolitana. Questa copertura,
evitando a numerosi mezzi di passare per le vie interne della città. La sua
piuttosto estesa per un quartiere periferico, è in ragione dell'elevato numero di
costruzione rientrava nel progetto della società concessionaria di unire senza
residenti, della adiacenza a grandi arterie stradali, la Tangenziale Ovest e la Statale
discontinuità l'Europa con le zone industrializzate della Liguria e con il sud Italia.
del Sempione, e della presenza di alcuni edifici di pubblica utilità.
! La linea M1, inaugurate nel 1964, è una linea
della metropolitana di Milano che collega la città
da nord-est, con capolinea a Sesto 1º Maggio
FS ad ovest, dividendosi poi in due diramazioni,
una verso nord-ovest, con capolinea a Rho
Fieramilano e un'altra verso sud-ovest, con
capolinea a Bisceglie. Nell’area presa in
considerazione, come vedremo successivamente
la linea M1 si ferma nelle fermate Uruguay,
Bonola, San Leonardo, Molino Dorino
!
L’area è inoltre servita da diversi parcheggi di interscambio che sono situati lungo
la linea della metropolitana.
LO STUDIO
!
Partendo da quest’area si è condotto uno studio sulle varie infrastrutture presenti
sono emersi un elevato numero di strade a scorrimento veloce pur essendo in un
tessuto urbano consolidato ricco di abitazioni, parchi. Ma spesso poco collegatai
tra loro e difficili da raggiungere a causa di grandi barriere, rese necessarie. Cio’
che abbiamo scritto sopra trova riscontro in un punto focale , dell’area in esame.
Un nodo in cui si intersecano varie strade principali e secondarie e dove si trovano
una serie di centralità:
• Monte Stella
• Giardini dei caduti di Nassyria
!
Il Monte Stella, noto ai milanesi anche come La Montagnetta di San Siro è un
rilievo artificiale che si trova nella zona nord-ovest di Milano, nel quartiere QT8,
alto 50 metri. È uno dei parchi della città
lombarda. Si tratta di una collinetta
artificiale formata inizialmente con
l'accumulo di macerie provocate dai
bombardamenti, effettuati dagli Alleati,
durante la seconda guerra mondiale e con
a lt ro mate r ia l e p rove n ie nte da l la
demolizione degli ultimi tratti dei bastioni,
avvenuta dopo il 1945. Il progetto si deve
all'architetto Piero Bottoni.La collina artificiale ha un'altezza di quarantacinque metri
sul piano sottostante..
Passo successivamente ad analizzare la permeabilità degli isolati,
auto in circolazione. La crescita verticale è più sostenibile:
distinguendo tre categorie (tavola studio allegata) :
l’ascensore è il mezzo di trasporto più ecologico che esista”.
Interessante… Apre una “riflessione-matrioska”…
- tratto continuo
per gli isolati chiusi: gli edifici costituiscono una barriera sul fronte
strada o comunque chiudono l’accesso, come le corti. E’ più tipico
nelle zone di “centro storico” (città consolidata)
*** Va inoltre considerato un altro fattore: se si analizza il solo
edificato, alcune zone sono permeabili in quanto gli edifici sono
arretrati rispetto al fronte strada e tra loro permangono spazi liberi;
- tratteggio breve
per una media permeabilità, ossia dove gli edifici lasciano spiragli, spazi
ma se si considerano i confini concreti dei lotti, ossia le loro
eventuali recinzioni, il discorso cambia…
Per esempio, il Gallaretese è effettivamente permeabile: gli edifici sono
arretrati, distanziati tra loro, con presenza di verde e altri spazi,
e c’è una discreta presenza di verde;
inoltre nella maggior parte dei casi non ci sono recinzioni.
- tratteggio lungo
per le aree di effettiva permeabilità, aperte, accessibili.
* Osservo che tanto più ci si allontana dal centro, tanto più le zone
sono aperte, fatta eccezione per alcune aree industriali/artigianali e
per gli Ippodromi (che come già detto, sono isole): la città
consolidata “sfuma” in edifici via via più moderni e in isolati meno
densi, sulla base delle fasce storiche di espansione.
Ho recentemente letto un articolo sulla rivista Studio (il cui attuale
numero 23 è dedicato a Milano) nel quale si cita l’architetto César
Pelli, che in merito alle nuove forme della città e al loro rapporto con
l’ambiente dice: “…espandersi in orizzontale o salire in verticale. La
seconda è l’unica sostenibile. Una città che si sviluppa in orizzontale
è una città che mangia il territorio circostante, che ruba aree verdi
alla collettività, che costruisce nuove infrastrutture, che aumenta le
Nella zona di Cascina Cotica invece, pur essendo l’edificato simile al
*** Mi viene in mente il concetto di margine espresso da Lynch in
Gallaratese, un po’ più intenso, molte recinzioni di impatto minano la
“L’immagine della città” …
permeabilità dell’area (il tema è stato considerato nel corso di
rappresentazione).
…e anche quella teoria (non ricordo di chi e da dove…) che in merito ai
confini (margine) spiega che un confine non è (necessariamente) una
linea che divide: è un’area, una fascia del possibile, un bardo…
*** Possono essere punti di partenza per riflessioni per la prossima
tappa, il progetto/masterplan….
*** Queste condizioni determinano anche quello che è il rapporto
tra i lotti e il verde adiacente: nei casi di reale permeabilità, il verde di
pertinenza degli edifici dialoga con l’altro, c’è continuità; nei casi di
permeabilità “ostacolata”, la continuità tra i sistemi del verde è solo
ideale, virtuale.
Siamo scesi di scala, abbiamo fatto uno zoom nel quadrante Nord
Ovest, focalizzando Monte Stella e dintorni.
- palazzina, edificio multi-alloggio, di media altezza (dai 3 ai 7 piani)
che tende a svilupparsi lungo il fronte strada o nel lotto;
La nostra trattazione ruota intorno al verde.
Analizzo gli isolati che sono in relazione con il verde individuato,
considerandone l’edificato secondo la tipologia. (come da tavole
studio allegate in seguito).
Gli edifici sono distinti in:
- prefabbricati, strutture dedicate al commercio, attività artigianali,
industria, altro… ;
- villetta, casa uni/bi-familiare di max 2 piani con giardino di
pertinenza;
- corte, caratterizzate dalla tipica forma chiusa (solo due in questa
zona);
- schiera, soluzione multifamiliare di max 2-3 piani nella
quale ogni alloggio ha un proprio spazio esterno
(giardinetto o patio) tra l’abitazione e la strada e/o sul
retro;
- torre, tipico edificio a sviluppo verticale (non definibile grattacielo
perché comunque di altezza relativa).
- linea, palazzi multipiano caratterizzati da sviluppo orizzontale di
evidenti dimensioni; solitamente presenti in zone esterne;
-
* Mentre le palazzine occupano quasi interamente la zona interna alla
circonvallazione, spostandosi verso l’esterno, le strutture cambiano e
nel Gallaretese soprattutto è forte la presenza di edifici in linea e di
torri, inserite in contesti verdi, con maggior respiro.
•
* La strada Gallaretese e Corso Sempione nella parte Nord delineano
la zona artigianale-industriale, maggiormente sviluppata in questo
quadrante rispetto agli altri.
Nella parte Sud-Ovest il polmone verde del così detto Bosco in Città,
al quale sembrano fare da limite interno una serie di impianti sportivi.
Si conferma infatti un’evidenza che già avevamo notato in precedenza:
*** Ho letto un articolo diverso tempo fa…. non ricordo in quale
in questa zona di Milano sono presenti molti i mpianti sportivi
città straniera…. dove ad una questione simile si è trovata soluzione
Si tratta spesso di strutture semi-prefabbricate o di natura
temporanea, come le coperture dei campi da tennis).
con una recinzione semovente: pannelli verticali elettricamente
regolabili (quando non c’è alcun evento, si lasciano aperti e le persone
possono vedere dentro e anche entrare a passeggiare o in bici, nel
rispetto delle condizioni e dei limiti previsti; quando c’è una
*** …forse la presenza già da diverso tempo degli Ippodromi ha
stimolato l’installarsi di altre attività sportive?
…forse, essendo il quadrante N.O. molto edificato, si sente la
necessità di “evadere” dalla città praticando sport?
* Gli Ippodromi sono si impianti sportivi e allo stesso tempo sono
zone verdi, ma non sono fruibili dai cittadini. I muri di recinzione sono
imponenti e indisponenti, creano isole.
*** Mi pare vano il tentativo fatto di “alleggerirli” facendoli dipingere
da writers.
manifestazione, i pannelli vengono chiusi, così da garantire esclusività).
* Noto che la zona nella quale si concentra la gamma più ampia di
tipi edilizi è QT8, dove è possibile trovare palazzine, villette, schiere,
linee (anche impianti sportivi).