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Yue Fu: il bureau della musica delle dinastie Qin ed Han

Abstract

breve introduzione all'istituzione imperiale incaricata di amministrare la musica in epoca Qin ed Han (III secolo a. C. - III secolo d. C.)

Yue Fu, Il bureau della musica Enrico Rossetto L'interesse che entrambi i governi della dinastia Qin ed Han ebbero per la musica si concretizzò nella fondazione di uno speciale ufficio chiamato Yue Fu. Circa gli inizi di tale istituzione, le informazioni contrastanti contenute nei testi storici più antichi hanno alimentato un dibattito che si è protratto per secoli. L'estensione della ristrutturazione condotta dal governo dell'imperatore Han Wudi (140-86 a.C.) per lungo tempo ha dato sostegno all'ipotesi che egli sia stato non solo un riformatore, ma addirittura il fondatore di questo ufficio. Oggi, invece, prevale la convinzione che già durante la dinastia Qin esistesse un ufficio della musica chiamato Yue Fu. I due caratteri "Yue Fu" leggibili sul gancio di una campana intarsiata in oro scoperta nel 1977 nelle vicinanze del sito funerario dell'imperatore Qin Shihuang confermerebbero tale ipotesi. La successiva dinastia Han avrebbe, dunque, ereditato questa istituzione e ne avrebbe conservato il nome. In origine lo Yue Fu sembra aver continuato il compito svolto dallo Da Si Yue presso la corte Zhou, ovvero l'esecuzione musicale per i cerimoniali e le feste di corte, la formazione artistica dei suoi musicisti e danzatori, e la costruzione, manutenzione ed accordatura degli strumenti (un'operazione che richiedeva competenza tecnica non indifferente, visto che l'orchestra di corte comprendeva strumenti campana di epoca Qin scoperta nel 1977 e recante la assai complessi, come i carillon di campane e i menzione Yue Fu litofoni). Il periodo d'oro dello Yue Fu fu durante il regno di Han Wudi, quando il numero degli impiegati superò i mille. Essi erano suddivisi per mansioni in una struttura piramidale con a capo un "direttore generale" (Yue Fu Ling Cheng). Lo Yue Fu annoverava tra i suoi dipendenti anche musicisti e danzatori provenienti dalle minoranze etniche dell'impero. Uno dei pochi musicisti e compositori ricordati nell'antichità cinese, Li Yannian, in quanto "direttore generale", fu personalità di spicco nella gestione dello Yue Fu e determinante nella collezione della musica folk durante il regno di Han Wudi. In seguito alla riforma introdotta da Han Wudi, la raccolta su scala nazionale delle canzoni popolari divenne la prima responsabilità del bureau della musica. Questo interesse imperiale per la musica popolare contrasta, per certi versi, con l'altra grande operazione culturale condotta dall'imperatore, ovvero l'elevazione del pensiero confuciano nella versione codificata da Dong Zhongshu (circa 175-105 a. C.) a ideologia di stato. La posizione confuciana è generalmente negativa verso la musica popolare, giudicata lasciva e corruttrice dell'equilibrio morale. Ma già i primi imperatori Han amavano la musica popolare, presumibilmente perché essi stessi di origini plebea, mentre con Han Wudi ad essa venne concesso un ingresso ufficiale a corte. I canti popolari, infatti, venivano trascritti, in parte rielaborati sia nei testi che nelle melodie, e arricchiti di accompagnamento strumentale per essere poi utilizzati a corte. L'incerta espressione sheng qu zhe (approssimativamente traducibile come "la curva della voce/suono"), che nel Libro degli Han (Han Shu) si incontra accanto all'indice dei canti raccolti dallo Yue Fu, viene interpretata come un riferimento ad una rudimentale Esempio di notazione tratto da forma di notazione musicale utilizzata nella Zheng Tong Dao Zang (1444) trascrizione di tali canti. Di essa non ci sono rimasti esempi di epoca Han, tuttavia studiosi cinesi ritengono che la notazione usata per alcuni canti anteriori alla dinastia Ming, ma inseriti nel Canone Taoista (Zheng Tong Dao Zang), e che quella impiegata per la musica vocale presso i lama tibetani possano essere considerati come simili al sheng qu zhe. Per la rielaborazione dei testi intervenivano letterati e poeti. Alcune delle loro composizioni sono entrate a far parte di antologie poetiche redatte in periodi successivi, spesso recanti nel titolo il nome Yue Fu che in questo uso venne ad indicare un genere poetico autonomo. Questo è il caso, per esempio, della collezione compilata da Guo Maoqian della dinastia Song e intitolata Raccolta di poesie Yue Fu (Yue Fu Shi Ji). I grandi generi musicali praticati dai musicisti dello Yue Fu furono le Xiang He Ge (raffinata rielaborazione di canti popolari), le Da Qu (un insieme di danza, e musica vocale e strumentale), la Gu Chui Yue (un genere "bandistico" di fiati e percussioni impiegato nelle parate militari e nei cerimoniali di corte) e le Bai Xi ("cento giochi", una specie di circo musicale composto di musica, danza, acrobazie e giocolieri). Oltre alla raccolta di canti popolari, grande sviluppo ebbe la ricerca teorica, e la cronaca storica. Studio e ricerca musicale, nonché composizione e arrangiamento di nuovi brani venivano dunque ad accostarsi alla preparazione ed esecuzione della musica per i sacrifici e i rituali di corte, per le parate militari e l'intrattenimento imperiale. Con l'imperatore Han Aidi (6-1 a.C.) - di cui è scritto che "per inclinazione caratteriale non amava la musica" (xing bu hao yin) - le risorse dello Yue Fu vennero ridotte al minimo dando così inizio al declino di questa istituzione. Le prime a farne le conseguenze furono le tradizioni popolari: ormai, col sostegno sempre più potente della burocrazia confuciana, a corte rimaneva solo la musica cerimoniale. Il termine Yue Fu riappare tra gli uffici dell'organizzazione burocratica imperiale delle dinastie Jin e Sui nel titolo di una sezione amministrativa, il Tai Yue Yue Fu, o bureau per la "suprema musica" (Tai Yue), ma non è chiaro quali siano state le sue mansioni e fino a che punto esso fosse erede dello Yue Fu del periodo Han. Con la dinastia Tang esso scompare definitivamente, sostituito da altre istituzioni imperiali per la musica. Quanto al valore storico di questa istituzione, il giudizio degli studiosi cinesi tende a sottolinearne il contributo per lo sviluppo della cultura musicale cinese dell'antichità. Molti storici della musica fino alla fine degli anni 1980 giudicavano l'opera dello Yue Fu come un tentativo da parte della classe dominante di appropriarsi della vitalità della cultura popolare. Alla base di tale valutazione stava il pregiudizio ideologico di stampo marxista per cui veniva esaltato il senso di libertà e freschezza della cultura popolare dell'epoca Han, mentre si criticava quella aristocratica come irrigidita e corrotta. Oggi tale valutazione ha assunto toni meno perentori, e si giunge persino a definire il progetto di raccolta dei canti popolari da parte dello Yue Fu come un antecedente della moderna etnomusicologia. --------------------------------------• Riferimento bibliografico: Jaques Gernet, A History of Chinese Civilization, Cambridge University Press, Cambridge 19822. Yang Yinliu, Abbozzo di storia della musica antica cinese. Vol.1. Edizioni Musicali del Popolo, Pechino 1981, p. 106-109. , , , 1981 Wu Zhao, Liu Dongsheng, Breve storia della musica antica cinese. (versione riveduta e aggiornata). Edizioni Musicali del Popolo, Pechino 1996, p. 38-42. , , , 1996 "Sheng qu zhe" in (Istituto di Ricerche Musicali, a cura di), Dizionario della musica cinese antica. Edizioni musicali del popolo, Pechino 1985, p. 350. , , , 1985. "Yue Fu" in (Istituto di Ricerche Musicali, a cura di), Dizionario della musica cinese antica. Edizioni musicali del popolo, Pechino 1985, p. 480-481. , , , 1985. • Lista dei caratteri menzionati nel testo Da Qu Da Si Yue Dong Zhongshu Gu Chui Yue Guo Maoqian Han Wudi Han Aidi Han Shu Jin Li Yiannian Ming Qin Shihuang Baixi Sheng qu zhe Song Sui Tang Tai Yue Yue Fu Xianghege "Xing bu hao yin" Yue Fu Yue Fu Ling Cheng Yue Fu Shi Ji Zheng Tong Dao Zang Zhou