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O. Cancila, Per Antonino Giuffrida (Mediterranea, n. 61, Agosto 2024)

PER ANTONINO GIUFFRIDA Con la tragica scomparsa di Antonino Giuffrida (Ninni, per tutti) se ne va anche una parte pluridecennale della mia vita. Ci siamo conosciuti nella prima metà degli anni Sessanta: insegnavo lettere nelle scuole di Trapani e avevo molto tempo libero, che impiegavo nella preparazione ai concorsi a Roma per gli Istituti Superiori e nella frequenza della fornitissima Biblioteca Fardelliana e dell’Archivio di Stato diretto da Romualdo Giuffrida, padre di Ninni. Romualdo mi mise in contatto con Carmelo Trasselli, libero docente di Storia economica e Soprintendente Archivistico per la Sicilia con sede a Palermo, nel cui ufficio lavorava anche il giovanissimo Ninni, appena vincitore del concorso negli Archivi di Stato, a contatto diretto con Trasselli, che eleggemmo a nostro comune Maestro. E Trasselli ci fu veramente Maestro: lesse i miei primi saggi (non soltanto i primi!) e li presentò a “Economia e Storia”, rivista fondata e diretta da Amintore Fanfani, ordinario di Storia economica a Roma e allora (1965-66) anche presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che li pubblicò proprio nel 1966 (fascicoli 2 e 4) e mi invitò, con lettera autografa, a inviargli anche recensioni di nuovi libri. Fu ancora Trasselli a presentare me e Ninni nel 1969 a Federigo Melis, allora direttore dell’Istituto Datini di Prato, perché ci ammettesse alla prima e alle successive Settimane annuali di studio, che vedeva la partecipazione dei più grandi storici economici d’Europa (F. Braudel, Ch. Verlinden, L.A. Kotelnikova, H. Kellenbenz, E. Ashtor, J. Goy, E. Le Roy Ladurie, J. Topolski, ecc., e tra gli italiani Carlo M. Cipolla, Aldo De Maddalena, Franco Borlandi, lo stesso Fanfani, Luigi De Rosa, Domenico De Marco, Alberto Tenenti, ecc.), con i quali spesso ci si soffermava a parlare proficuamente ai margini delle sedute. Con parecchi di essi i contatti, almeno nel mio caso, continuarono anche lontano da Prato, tra una sessione e l’altra. Con il mio trasferimento a Palermo nel 1967 il rapporto con Trasselli e Giuffrida si fece molto più frequente, perché ero solito trascorrere tutto il tempo libero dalla scuola all’Archivio di Stato, nel cui stabile aveva sede anche la Soprintendenza Archivistica, dove spesso incontravo anche Maurice Aymard ed Henri Bresc, assai più attrezzati metodologicamente di noi. Ciò sino al 1974, quando Ninni, che già aveva all’attivo parecchi saggi di storia medievale, vinse il concorso presso la Biblioteca dell’Assemblea Regionale Siciliana, punto di partenza di una carriera prestigiosissima, che si sarebbe conclusa con la carica di Segretario Generale dell’Assemblea Regionale Siciliana dall’agosto 1995 al pensionamento nel 2003. Tra i testi da lui pub- Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Agosto 2024 ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online) 246 Per Antonino Giuffrida blicati in quegli anni mi sono particolarmente piaciuti i saggi “Lu quartieri di lu Cassaru”. Note sul quartiere del Cassaro a Palermo nella prima metà del sec. XV, in «Mélanges de l’Ecole française de Rome. Moyen Age-Temps Modernes», vol. 83, p. 439-482; Il sistema monetario siciliano e la Zecca di Messina, in «Quaderni della scuola di archivistica e diplomatica – Studi e strumenti», Palermo, 1996, pp. 33-119, e il volumetto La giustizia nel medioevo siciliano, Manfredi, Palermo, 1975. I nuovi incarichi ridussero la sua intensa attività scientifica, ma non riuscirono a bloccarla del tutto. Non ebbe quindi difficoltà ad accettare la mia proposta di una sua collaborazione con la cattedra di Storia Moderna da me tenuta e, soprattutto, con l’insegnamento di Storia economica che tenevo per supplenza, presto a lui trasferito. Accettò il mio consiglio di lasciare il Medio Evo e di spostare i suoi interessi storiografici verso la prima età moderna, dove avrei potuto essergli d’aiuto. Il primo risultato fu il bellissimo volume La finanza pubblica nella Sicilia del ‘500, Sciascia, Caltanissetta-Roma, 1999, pp. 525, che ospitai nella collana “Storia Economica di Sicilia. Testi e Ricerche”, fondata dal maestro Carmelo Trasselli e dal 1987 da me diretta. Fu il primo di una lunga serie di libri e di saggi, che coprono tutti i secoli dell’età moderna, senza trascurare l’età contemporanea, in particolare il primo Ottocento, e che gli hanno consentito di superare anche l’abilitazione come docente universitario di prima fascia. Probabilmente senza lo stimolo di Ninni, nel 2004 la rivista “Mediterranea-ricerche storiche” ormai al n. 61, che tante belle soddisfazioni ci ha dato, non avrebbe mai visto la luce. Grazie alla possibilità di pubblicare su Mediterranea, presto rivista di fascia A, si è potuta finalmente affermare nell’Università di Palermo anche una scuola di Storia moderna e i nostri ricercatori non hanno avuto difficoltà a raggiungere negli anni successivi la docenza universitaria nella prima fascia. Già nel 2009, in una rassegna della storiografia modernistica del Novecento (La storiografia modernistica del Novecento: generazioni a confronto, in «Annali dell'Istituto storico italo-germanico in Trento», 35 (2009), pp. 211-238), Gian Paolo Romagnani poteva così indicare tra le cinque migliori scuole italiane di modernistica «la “scuola siciliana” di Palermo diretta da Orazio Cancila, assai più feconda, nell’ultimo quindicennio, di quella catanese» (Ivi, p. 231). I sessanta fascicoli di “Mediterranea – ricerche storiche” (dal n. 1, giugno 2004, al n. 60, aprile 2024) coprono un ventennio di attività e sono tutti reperibili gratuitamente anche online sul sito www.mediterranearicerchestoriche.it. Le aspettative iniziali sono state pienamente rispettate: Mediterranea ha infatti dato spazio a una nutrita schiera di giovani dottorandi e di dottori di ricerca che si sono formati nell'Ateneo palermitano e che talora hanno studiato anche all'estero, negli archivi spagnoli, francesi, inglesi e persino maltesi, oltre che negli archivi Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Agosto 2024 ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online) Per Antonino Giuffrida 247 italiani (Napoli, Roma, Venezia, Milano), a contatto costante con le più recenti e accreditate esperienze storiografiche europee. Sono parecchi oggi i docenti universitari italiani i cui primi saggi sono stati pubblicati da Mediterranea, nelle cui pagine hanno trovato spazio anche studiosi non universitari e non pochi studiosi stranieri: Argentina, Francia, Giappone, Grecia, Inghilterra, Malta, Norvegia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Turchia. Siamo (dico siamo, perché consideriamo Ninni sempre presente tra noi), siamo fieri di quanto abbiamo creato e ci auguriamo che i nostri successori seguano il nostro esempio. E adesso, carissimo Ninni, ave atque vale, sento che non tarderò a raggiungerti e potremo riprendere le nostre lunghe chiacchierate, non più al telefono come negli ultimissimi anni, ma de visu in Paradiso, convinto come sono che per noi c’è sicuramente posto, perché abbiamo sempre lavorato con onestà, serietà e impegno, dalla nascita sino agli ultimi giorni, altrimenti non ce l’avremmo mai fatta ad arrivare dove siamo arrivati. Un forte abbraccio, Orazio Mediterranea - ricerche storiche - Anno XXI - Agosto 2024 ISSN 1824-3010 (stampa) ISSN 1828-230X (online)