DE PLANETARUM GEMMIS
Osservazioni a cura di Francesco Faraoni
Il testo che segue proviene da Catalogus Codicum Astrologorum Graecorum ovvero
Codices Britannici, Excerpta Ex Codice 65, capitolo “De Planetarum Gemmis”.
La traduzione del testo (introduzione in latino e capitolo in oggetto in greco) è a cura dell’Intelligenza Artificiale Generative Pre-trained Transformer 4 versione omni, versione premium. Attraverso una serie di stringe,
l’IA analizza il testo e traduce il contenuto che in seguito è soggetto a ulteriori verifiche e controlli. A causa
della complessità della lingua antica, e in assenza di revisori ed esperti, quanto segue deve intendersi come
una traduzione parziale e per esclusivi scopi di curiosità sul contenuto generale di questo capitolo. Seguiranno
anche commenti e considerazioni personali.
Prima del capitolo, è presente una premessa introduttiva al contenuto che riassumo di seguito.
DE PLANETARUM GEMMIS
L’introduzione premette che nell'antichità si attribuiva una grande importanza
alle gemme astrali anche se risulta essere una dottrina astrologica raramente
trasmessa in modo univoco e lineare (ognuno aggiunge o toglie qualcosa). Esiste un trattato di Ermete Trismegisto sui decani e sulle gemme e anche un libro
sulle pietre delle quindici stelle fisse ma questi libri, che trattavano delle
gemme associate ai segni dello zodiaco e ai pianeti, sono andati perduti. Tuttavia, esistono molte tracce al riguardo. Si osserva che nel capitolo che seguirà i
pianeti sono ordinati in modo “particolare”: Luna, poi Sole, Venere, poi Mercurio, Saturno, poi Giove e Marte. Pare che questo sia l’ordine dei pianeti secondo
Platone (Timaeus 38c; Repubblica 616e; cfr. Boll, RE, VII, p. 2566). Segue il contenuto sulle pietre associate ai pianeti e relative procedure magiche.
PIETRA DELLA LUNA
La pietra della Luna, chiamata "galactite", è nota anche come "flegmatite".
Prendila durante l'ora in cui la Luna è nel suo segno e nella sua casa, nel Cancro, incidi su di essa i nomi degli angeli:
Θησοτήρ
Χετθἠλ
Συδθἠλ
Κεσαφιέλ
Τεστραφιήλ
Δηξιελ
Ἀγαμοφιήλ
Καστιήλ
Portata con sé, essa compie azioni straordinarie e rende l'uomo amato da tutti
gli altri uomini. Inoltre, se sulla pietra incidi i seguenti segni:
e la usi come amuleto, la pietra favorisce i rapporti sessuali e rende più facile
la compagnia delle donne, sia schiave che libere. Ancora, prendi la pietra e incidi su di essa i seguenti nomi sacri durante l'ora a lei dedicata, come indicato:
Σημιήλ
Κασανατταήλ
Νιδιέλ
Ζανκιοέλ
Θολανουκιήλ
Ριγαμιήλ
Βοντογορέλ
Portala con te come amuleto, e sarai invisibile quando lo desideri; se desideri
trovare qualcosa di nascosto o di lavorare su un'opera grandiosa, otterrai successo e bellezza, azioni e opere degne di un uomo grande. Inoltre, quando si è
in mare, essa salva da pericoli e naufragi, proteggendo l'imbarcazione e i passeggeri, e compie azioni miracolose.
Le mie considerazioni – La traduzione proposta dalla IA è
“galactite” oppure “flegmatite”. Galactite (dal greco γάλα,
γάλακτος, "latte") è una pietra il cui nome deriva dal suo
presunto potere di favorire la produzione di latte nelle
donne che allattano. Nella tradizione magica e medica antica, si credeva che portare questa pietra aiutasse a stimolare
la lattazione. La galactite è descritta come una pietra bianca
e lattiginosa, spesso identificata con il gesso, la calcite o l'onice bianco. La galactite è menzionata in numerosi trattati
antichi, inclusi quelli di Dioscoride e Plinio il Vecchio. Questi autori attribuivano a questa
pietra proprietà curative legate al latte e alla fertilità. In alchimia, la galactite era associata
agli elementi acquosi e lunari, a causa del suo colore bianco e del nome che la collegava al
latte. Anche se non esiste un corrispettivo moderno esatto della galactite come intesa dagli
antichi, le sue caratteristiche la associano a minerali come la calcite, l'onice bianco o il gesso,
tutti noti per il loro aspetto bianco lattiginoso. Ci riferiamo quindi a pietre bianche o che
rievocano il colore della Luna Piena. Flegmatite (dal greco φλέγμα, "flemma") è un termine
più raro e meno definito rispetto a galactite. La parola "flemma" si riferisce a uno dei quattro
umori nella medicina ippocratica, e quindi la flegmatite potrebbe essere stata considerata
una pietra con proprietà collegate al bilanciamento del flemma, che nella medicina antica
rappresentava il freddo e l'umido nel corpo. La menzione della flegmatite nei testi antichi è
piuttosto rara. Essa potrebbe essere stata vista come una pietra con proprietà calmanti o
refrigeranti, in linea con la "flemma". A livello filologico, il termine potrebbe essere utilizzato in modo analogico per riferirsi a una pietra ritenuta capace di influenzare lo stato di
equilibrio dei fluidi corporei. La flegmatite non è una pietra riconosciuta nella mineralogia
moderna. Tuttavia, pietre come l'agata, conosciuta per la sua freschezza al tatto, potrebbero
essere associabile (secondo le mie considerazioni) a questa funzione terapeutica. Le pietre
associabili sono tutte quelle che rievocano il colore bianco, lattescente.
PIETRA DEL SOLE
La pietra del Sole, chiamata δάκυνθος (dàkrythos), deve essere presa nell'ora
in cui il Sole è nel segno del Leone. Incidi su di essa i seguenti nomi:
Ἐλιστυγχεήλ
Χραμνιάλ
Νουρίμθ
Ταμαήλ
Ἀργεθώ
Συννόσημ
Πνευμογάφ
Γαμιπθίραχ
e portala con te insieme a un anello d'oro. Queste incisioni renderanno coloro
che ti avvicinano devoti come a un dio, e li indurranno ad obbedirti in tutto ciò
che desideri. Inoltre, se incidi sulla pietra i seguenti nomi
Δουναμ
Τερσετανιήλ
Φακλιήλ
Ζαχαντιήλ
e portandola con te, essa ti proteggerà e ti fornirà abbondanza di ricchezze.
Incidendo sulla pietra i seguenti simboli:
e portandola con te, sarai protetto da tutti i fulmini e le tempeste. Questa pietra,
se portata come amuleto, ti garantirà grande potenza e buona fortuna, proteggendoti dai pericoli e cose avverse e ti renderà credibile agli occhi di tutti.
Le mie considerazioni – Per la pietra del Sole è indicato il
nome δάκρυθος (dàkrythos). La parola deriva dal greco
"δάκρυ" (dàkry), che significa "lacrima". Questo suggerisce
che la pietra potrebbe avere un aspetto traslucido. Potremmo
ipotizzare un riferimento all’Ambra (anche se non è una vera
gemma essendo una resina). Come accennato, l’ambra è
quella che propongo come possibile candidata per il colore
che per certi versi rievoca quello del Sole (definito da alcuni
come colore giallo rossiccio), per il suo elevato grado di lucentezza naturale, e per il fatto che questa resina è stata ampiamente usata anche nella medicina antica. Propongo tutte
le pietre giallo rossicce perché questo è il colore che molti autori associano alla natura solare, oltre all’Ambra indico anche
la Corniola come pietra solare. Volendo anche il rubino, o il
canonico Occhio di Tigre oggi associato al Sole dalla cristalloterapia moderna.
PIETRA DI AFRODITE
La pietra di Afrodite (Venere) è la χρυσόλιθος (crisolito?). Questa pietra va
presa nell'ora in cui Afrodite è nel suo segno (preferito?) (nel Toro ma anche
Bilancia), e si incidono su di essa i seguenti nomi:
Τουρβαβήλ
Σάφα
Ἰά
Μεσίγεο
Σηκρηπέλη
Porta questa pietra con te, e sarai onorato dai re e dai grandi. Inoltre, se incidi
sulla pietra i seguenti segni
e la porti con te, i tuoi occhi non soffriranno mai di alcuna malattia. Se una
donna che sta allattando beve acqua in cui è stata immersa questa pietra, il latte
che produrrà sarà in abbondanza. Inoltre, se incidi su una pietra simile i seguenti nomi:
Σαχωτιήλ
Νασαήλ
Οὐλαραήλ
e avvolgi la pietra in un panno di lino, e un uomo la porta sulla testa, non soffrirà mai di alcuna malattia, finché continuerà a portarla.
Le mie considerazioni – La pietra indicata per Venere è Χρυσόλιθος termine utilizzato per
descrivere una pietra preziosa di colore dorato o giallo-verde. Molti autori medievali associano, guarda caso, al colore giallo paglierino con tonalità verdognole la natura Venere. Il
Crisolito è una pietra che rievoca molto queste colorazioni, specialmente le tonalità verdognole che tendono al giallo.
Crisolito alcuni più verdi altri più tendenti al giallo.
Tuttavia, il termine ha avuto diverse interpretazioni
nel corso della storia, ed è stato applicato a vari minerali. La confusione deriva dal fatto che i nomi delle pietre nell'antichità non erano sempre corrispondenti alle
classificazioni mineralogiche moderne. Peridoto (immagine laterale) è il termine moderno più comunemente associato a "chrysolithos". È un silicato di ferro
e magnesio con un caratteristico colore verde oliva che
può avere riflessi dorati. Pare che l’olio di oliva e
l’oliva stessa ha natura Venere (come approfondii
tempo fa, riportando le fonti di Vettio Valente). Il
Peridoto rievoca proprio il colore dell’olio di oliva (verde dorato). Questo minerale era
molto apprezzato nell'antichità, e si ritiene che molte delle pietre conosciute come "chrysolithos" nei testi antichi fossero in realtà peridoti. Propongo quindi per la Pietra di Venere il
Peridoto.
PIETRA DI ERMETE
La pietra di Ermete (Mercurio), chiamata χαλκηδόνιος o καλκεδόωνος (calcedonio?), deve essere presa nell'ora in cui Ermete è nel suo segno, nei Gemelli
(ma anche Vergine), e incidi su di essa i seguenti nomi con un diamante:
Παφαχ
Ὀριήλ
Ὀρκεταήλ
Σαχεταήλ
Μουητήρς
Σεκιέμ
Portala con te come amuleto, e sarai protetto da ogni male; sarà facile per te
ottenere il favore di tutti gli uomini, e tutto ciò che dirai sarà ascoltato con
grande rispetto. Inoltre, se incidi su questa pietra i nomi degli angeli:
Λοτολέρ
Μιχαήλ
Ῥηδολίμ
Ῥηστιγραήμ
Λεποράζ
Νηρηήλ
e la avvolgi in un panno di lino bianco, puro e pulito, e la poni sotto il tuo
cuscino, vedrai nei sogni tutta la verità. Se incidi sulla pietra i seguenti simboli:
e la avvolgi in un panno di pesce chiamato "ghelidon" insieme a una piccola
quantità di erba di cinque foglie, e la offri a una persona che soffre di epilessia
e convulsioni, questa guarirà.
Le mie considerazioni - Χαλκηδόνιος
(chalkedonios) e καλκεδόωνος (kalkedoōnos) sono termini antichi che si riferiscono a un minerale ben noto nella storia,
associato oggi al calcedonio (immagine laterale), una varietà di quarzo microcristallino. Interessante notare che nei testi medievali alcuni autori, come Albiruni, associano a Mercurio il colore celeste misto ad
un colore più fosco, che è proprio la coloratura tipica del calcedonio che tende ad
un celeste sfumato da altri colori più scuri
e spesso con presenza di inclusioni minerali ulteriori. Il termine "chalkedonios" deriva dal nome della città di Calcedonia
(oggi Kadıköy, parte di Istanbul, Turchia),
famosa nell'antichità per la sua vicinanza a giacimenti di minerali. È probabile che il minerale prenda il nome dalla regione in cui era abbondantemente trovato. "Chalkedonios" era
utilizzato per descrivere pietre con una lucentezza cerosa e opaca, che spesso avevano tonalità che variavano dal grigio, al blu, al marrone, ma anche al bianco latteo. Mercurio, tuttavia, è stato associato all’azzurro o al celeste, come indicato per esempio da Albiruni.
Il Calcedonio è una forma di quarzo microcristallino che si presenta in varie tonalità e si
trova in molte regioni del mondo. Nella Grecia antica, era utilizzato per realizzare sigilli,
amuleti e gioielli grazie alla sua durezza e alla possibilità di essere finemente intagliato. Nei
tempi antichi, questa pietra era apprezzata non solo per la sua bellezza ma anche per le
proprietà curative che le venivano attribuite. Era ritenuta capace di proteggere chi la indossava da malattie e pericoli. Plinio il Vecchio, nel suo Naturalis Historia parla della "calcedonio" descrivendola come una pietra che si trova principalmente in India e che era utilizzata
per la produzione di gioielli e altri oggetti di lusso. Anche Teofrasto, nel suo trattato Περὶ
λίθων (Sui Lapidari), menziona il calcedonio tra le pietre apprezzate per la loro durezza e
bellezza, anche se il termine usato può riferirsi anche a diverse varietà di quarzo. Senza
complicarci troppo la vita, vista la descrizione del colore di Mercurio proposta da Albiruni,
propongo il Calcedonio azzurro con striature per la Pietra di Mercurio.
PIETRA DI CRONO
La pietra di Crono (Saturno) è σάρδιος o σαρδονύχιον (sardio o sardonico?).
Prendila nell'ora di Crono e incidi su di essa, con un diamante, i seguenti nomi:
Οἰθλώς
Ὀσδή
Σοδθμήλ
e portala con te notte e giorno per non avere paura della morte improvvisa.
Inoltre, per ottenere una lunga vita, incidi su di essa i seguenti nomi:
Σωραέ
Νανωήλ
Μενηρών
e portala notte e giorno. Se su di essa scrivi i nomi Οὐλὴλ [e altri nomi mancanti], sarai immune da febbre e sarai robusto. Per evitare le malattie che derivano dal mondo esterno, prendi questa pietra e incidila con un diamante durante l'ora indicata (forse l’ora di Saturno?), usando i seguenti nomi:
Σηδηή
Εὐφρά
Οὖνηλ
Μεληιών
e portala con te notte e giorno.
Le mie considerazioni – Nella ricerca condotta, Σάρδιος (sardios) e σαρδονύχιον (sardonýchion) sono termini che fanno riferimento a due pietre preziose distinte ma correlate,
molto apprezzate nel mondo antico per le loro caratteristiche estetiche. Il termine σάρδιος
si riferisce alla cornalina o al sardonio, una varietà di calcedonio di colore rosso-arancio. La
pietra prende il nome dalla città di Sardi (Sardis) in Lidia, un'antica regione dell'Asia Minore, che era famosa per la sua produzione di cornalina. Era utilizzata in gioielleria e amuleti, ed era molto apprezzata per il suo colore vivace. La cornalina era spesso utilizzata per
intagliare sigilli, cammei e gemme incise. Σαρδονύχιον si riferisce all'onice sardonico, una
pietra stratificata composta da bande di corniola (o sardonio) e onice. Questa pietra ha strati
alternati di colori chiari (bianco o grigio) e scuri (rosso-arancio o marrone). Tra le varie ipotesi, sappiamo che l’onice tipicamente nera è stata da molti associata a Saturno, perché il
nero è un colore sottoposto all’ultimo pianeta visibile a occhio nudo. Tuttavia, se volessi dar
credito all’influenza del sardonio, la pietra a cui il testo potrebbe alludere è il Sardonice, un
minerale composto da onice e sardonio, dove opteremo per Sardonici in cui prevale il nero.
Seguono alcune immagini di esemplari di Sardonice con diverse cromature.
PIETRA DI ZEUS
La pietra di Zeus (Giove) è il diaspro. Prendila nell'ora di Zeus e incidi su di
essa i seguenti nomi:
Οὐδηήλ
Σινέλ
Λιονηήλ
e portala con te. Se cadi nelle mani dei ladri, essi ti venereranno come un dio e
non subirai alcun danno o pericolo da loro, anzi ne trarrai beneficio. Inoltre, se
incidi su questa pietra i seguenti nomi:
Ἱτζελήλ
Φωθηλονεστεπνόῳ
Ἀσνέφ
Ἰεκινέλ
e la porti vicino allo stomaco, sarai sano in tutto lo stomaco (ovvero protegge
dalle malattie dello stomaco) per tutta la tua vita. E se lo stomaco si agita, strofina
la pietra sulla parte interessata e somministrala al malato con dell'acqua (solitamente in altri testi è indicato di mettere la pietra nell’acqua e di far bere il liquido
successivamente) e otterrai sollievo. Per coloro che sono posseduti dai demoni,
per gli epilettici o lunatici, incidi su questa pietra i seguenti nomi sacri:
Ῥωμιχέλ
Ἐφηρσιήλ
Τανπολέλ
Μισαήθ
Ὄναρ
Κανεήλ
Ἐρικεάθ
Δαιτπαλέκ
Ὀρκέλ
Σεάρε
Μῶν
Λεπαὼ
e immergi la pietra in acqua. Dai quest’acqua al malato e lui guarirà. Incidi su
questa pietra il seguente segno:
e avvicinalo al corpo di una persona emorragica (sanguinante o che sanguina) e
guarirà.
Le mie considerazioni – Nel testo tradotto, appare chiaramente il termine diaspro (Λίθος
τοῦ Διός, Λίθος Διός ἴασπις) ovvero ἴασπις. Sarò molto breve al riguardo. Il diaspro
può avere diversi colori, il più comune è il colore marrone. Il marrone è uno dei colori
associati a Giove da Albiruni e tanti altri autori antichi, insieme al bianco misto al giallo.
Interessante notare che oggi Giove con i telescopi lo apprezziamo dotato di striature colorate, rossicce, marroni, bianche, grige, inoltre ci appare come una luce bianca per via
della sua elevata albedo, anche a occhio nudo. Il diaspro variegato di tonalità marroni,
rossicce, bianche (chiamato anche diaspro zebra) può essere un valido candidato a Pietra
di Giove.
PIETRA DI ARES
La pietra di Ares (Marte) è il ῥοδανός. Prendila nell'ora di Ares e nella sua
casa (quando è nel suo segno quindi Ariete o Scorpione), e incidi su di essa i seguenti
nomi sacri:
Ρακιήλ
Νολογήλ
Στραπιήλ
Γαωκεναήλ
Τανικιάλ
Νωμολημή
Μορημών
Πιερακήλ
e portala con te durante la guerra, e sarai invincibile, vincendo tutti e respingendo i colpi mortali che potrebbero essere inferti in battaglia. Inoltre, incidi
su questa pietra i seguenti nomi, alla stessa ora e nella stessa casa:
Ὀθοσήθ
Γαυσεμήθ
Ῥωσεκήλ
Ἰανέθ
Κίβη
Ρατηήθ
Ἐντονηλ
e portala con te in guerra, e nessun colpo ti colpirà [come le frecce dei nemici,
chiamate dai Romani "sclopi"]. È utile anche per chi soffre di depressione; immergi la pietra nell'acqua, lasciala in ammollo e poi falla bere al malato.
Le mie considerazioni – Nel testo la pietra descritta come "Λίθος τοῦ Ἄρεως" è chiamata
"ῥοδανός". Questo termine, ῥοδανός, non ci riconduce facilmente ad una pietra specifica.
Secondo la ricerca condotta, la radice "ῥόδ-" (rhod-) in greco è collegata a "ῥόδον" (rhodon),
che significa "rosa" o "colore rosato". Questo suggerisce che "ῥοδανός" potrebbe essere una
pietra di colore rosa o rossastro. È possibile che "ῥοδανός" si riferisca a una pietra come la
rodonite o il rodolite, entrambe pietre con tonalità rosa-rosse. La rodonite è un silicato di
manganese con un colore che varia dal rosa al rosso, mentre il rodolite è una varietà di
granato con colori simili.
Nel testo, si afferma che i Romani chiamano questa pietra "καλοῦσιν". Questo potrebbe indicare un altro nome o una descrizione data alla stessa pietra dai Romani, suggerendo che
"ῥοδανός" fosse il nome greco e "καλοῦσιν" la denominazione romana.
Καλοῦσιν è il verbo greco che significa "chiamano", quindi il testo potrebbe implicare che
i Romani avevano un nome diverso per questa pietra, ma non specifica quale fosse quel
nome. La pietra è associata ad Ares, il dio della guerra, e viene descritta come portafortuna
in battaglia. Questa associazione con il dio della guerra suggerisce una pietra che potrebbe
essere percepita come forte o potente, con connotazioni di protezione o di energia marziale.
In questo contesto, è plausibile che "ῥοδανός" si riferisca a pietre che rievocano la forza e la
determinazione del fuoco e la potenza di Marte nella battaglia, quindi qualsiasi pietra rossa
o color sangue può essere usata per Marte. Per i nostri tempi, suggerirei per Marte pietre
come Granato rosso.
A cura di Francesco Faraoni
www.astrologiatradizionale.it