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Il comfort dell'autoveicolo. Linee di tendenza

1992, Il comfort dell'autoveicolo. Linee di tendenza

Appunti di storia automobilistica.

Il comfort dell'autoveicolo. Linee di tendenza 29/07/2024 Montebruni Angelo Si tratterà nella presentazione dell’attuale “trend” verso l’auto intelligente inserita in un sistema più complesso che non nel passato; sistema che comprende l’auto, guidatore ed ambiente con nuovi vincoli, ma anche nuove opportunità per tutte le prestazioni richieste al veicolo, e quindi anche e soprattutto per il comfort. Ci si soffermerà in particolare sulle metodologie indispensabili per fare salti di qualità con riduzione di tempi e costi nella produzione e nella progettazione. Si parlerà in sostanza, delle “metodologie da salto competitivo” e si concluderà cercando di dimostrare che servono nuove professionalità per essere competitivi e vincenti (figura 1). Figura 1 – Comfort del veicolo: tendenze e nuove sfide. Si nota oggi (1992) una decisa evoluzione in tutti i settori industriali, causata soprattutto dal formidabile sviluppo e diffusione capillare di informatica, telematica ed elettronica. Anche nel settore autoveicolistico è evidente questo fenomeno ed è così importante che cambia la stessa definizione del prodotto: da auto ad auto intelligente, quasi una parola sola. Infatti, l’informatica, la telematica, l’elettronica stanno facendo rivisitare componenti e sottosistemi dell’auto per aggiungere loro più flessibilità d’impiego e maggiore capacità di controllo con risposte in tempi sempre più reali (figura 2). Inoltre, permettono di progettare, costruire, inserire sul veicolo nuovi componenti per soddisfar in modo sempre più perfetto le funzioni d’uso, vecchie e nuove, che i clienti chiedono. Figura 2 – L’auto intelligente. In sostanza, esse permettono di sintetizzare e di ottimizzare, meglio che nel passato, il sistema complessivo veicolo (figura 3). Perciò, sta avvenendo un fatto molto importante: si diceva e si dice tuttora (1992) che l’auto è sintesi di tecnica e di emozioni, intendendo che il successo di un’auto è legato profondamente ad un successo tecnico e di mercato. Infatti, i progettisti debbono cercare costantemente di ottimizzare i singoli componenti sia, soprattutto, il sistema complessivo del veicolo. E questo ancora non basta: un’auto non ha successo sul mercato solamente perché è tecnicamente perfetta: nel suo comportamento d’acquisto c’è sempre un qualcosa di irrazionale, c’è sempre un messaggio che l’auto, come prodotto, deve trasmettere alla parte più emotiva ed inconscia dell’acquirente. Si dice perciò che i tecnici dell’auto di successo sono anche un po' stregoni. Figura 3 – Intelligenza è evoluzione. Tuttavia, per il futuro, essere bravissimi tecnici ed un poco stregoni non sarà sufficiente. Infatti, l’auto non sarà più solamente tecnica ed emozioni: dovrà essere tecnica, emozioni ed intelligenza. Questo perché i clienti stanno diventando sempre più sofisticati; perché non scelgono più solo in funzione di una o poche caratteristiche dell’auto; le prestazioni del motore; lo stile della carrozzeria od il comfort di guida. La scelta deriverà da un’integrazione di giudizi, con una nuova concezione del comfort legata alla sicurezza. Soprattutto entrerà prepotentemente nella cultura dei clienti l’auto con il suo comfort in funzione dell’ambiente. Nasceranno così due motivazioni integrate per l’acquisto dell’auto: il piacere della guida ed il concetto di sicurezza, entrambe come evoluzione del concetto di comfort (figura 4). Ovviamente, tali motivazioni saranno declinate e sintetizzate in mille modi: l’abitacolo sempre più accogliente e sempre meglio climatizzato, la riduzione delle vibrazioni e dei rumori; in comandi e le posizioni di guida più ergonomici; i “feed-back” più efficaci e tempestivi, cioè un veicolo controllabile, munito di comunicazioni e di informazioni a bordo, quando servono e solo quando servono. Si vorrebbe in particolare sottolineare il legame tra comfort e sicurezza che significa ridurre la fatica e la noia di chi guida, e pianificare opportunamente e nel tempo prestazioni e percorsi del veicolo. Figura 4 – Comfort. In questa occasione si parlerà di comfort, ma verrà anche sottolineato il concetto di “non-comfort”. Ecco una statistica parziale, ma significativa (figura 5): in Italia, degli incidenti mortali sono dovuti ad un comfort non adeguato. Ma s’è di più: moltissime proiezioni ormai sono d’accordo nell’affermare che nei primi anni dopo il 2000, si avrà nell’Europa occidentale una crescita del chilometraggio percorso da uomini e merci superiore del rispetto all’attuale (1992). Ciò significa che, se non ci saranno provvedimenti seri, si avrà un aumento degli incidenti, un traffico molto meno scorrevole e molto più inquinamento da emissioni e da rumore. Figura 5 – Comfort e sicurezza. Quindi, è imperativo, per i tecnici, il lavorare seriamente, in modo integrato, alla nuova sfida: per il passato era sufficiente cercare di ottimizzare il rapporto uomo-macchina, per il futuro che è già cominciato, è assolutamente necessario coniugare il sistema “uomo-macchina” con il sistema con il sistema “traffico” e con il “rispetto dell’ambiente” (figura 6). Figura 6 – Integrazione uomo-macchina-ambiente. In sostanza, sta cambiando il quadro di riferimento: si parlava dell’auto come sintesi di tecnica e di emozioni e ci si riferiva all’ottimizzazione del sistema uomo-macchina; adesso, si parla di tecnica-emozioni-intelligenza per affrontare, appunto, il sistema “uomo-macchina-ambiente” (figura 7). Figura 7 – L’auto evolve. Tuttavia, non si tratta, e lo si sottolinea, un fatto poi così nuovo. Già nel 1986, l’industria europea si è unita ad ha lanciato un progetto – il progetto PROMETHEUS (figura 8) – che cerca di ottimizzare le comunicazioni con l’ambiente oltre che le comunicazioni tra uomo e macchina. Un progetto molto ambizioso: l’industria europea, negli ultimi anni, ha speso milioni di ECU all’anno ed ottenuto un contributo di milioni di ECU all’anno dai Ministeri della Ricerca. Il progetto che si pensava in un primo tempo dovesse essere ultimato nel 1994, vista la sua importanza, continuerà ancora, cercando di coinvolgere anche i Ministeri dell’Industria e dei Trasporti. Figura 8 – Il progetto PROMETHEUS. Un fatto va chiarito: parlando di un sistema più ampio, non si deve trascurare l’ottimizzazione del sistema uomo-macchina (figura 9). Ci sono moltissimi elementi da migliorare: abbiamo le nuove tecnologie derivate da informatica, telematica ed elettronica, ed anche nuovi metodi per affrontare problemi, magari già affrontati nel passato, per risolverli meglio. Si cita fra i tanti metodi, la “fuzzy logic” ai sistemi di climatizzazione: “fuzzy logic” inventata più di 30 anni fa negli USA e mai diffusa, ma che invece sta diventando una delle attività strategiche sostenute dal MITI giapponese per i prossimi 10 anni: atteggiamento, quello giapponese, quanto mai motivato perché, ad esempio, nella progettazione, con logiche “fuzzy”, di componenti, si può ridurre il tempo di progettazione di circa la metà e soprattutto, si possono ottenere funzioni d’uso con una più rapida convergenza verso le esigenze del pilota, soddisfacendolo con una efficacia prima impossibile. Figura 9 – Comfort: nuovi prodotti. La ricompensa per la fatica immane che attende i tecnici la darà il mercato, che richiederà un maggiore utilizzo, una maggiore diffusione, anche su vetture appartenenti a segmenti medio-bassi, di dispositivi che nel passato erano prerogativa delle vetture di classe alta. Sono previsti incrementi del “business”, anche di alcuni ordini di grandezza (figura 10). Figura 10 – Sistemi orientati al comfort. La sfida sarà poi, come già detto, creare nuove funzioni d’uso e sviluppare sottosistemi per soddisfare le esigenze del sistema uomo-macchina-ambiente (figura 11). Figura 11 – Comfort: nuovi prodotti. Non ci si sofferma su questi sistemi, perché verranno illustrati e discussi nel corso dei prossimi giorni (1992) in modo esauriente. Si vuole invece sottolineare che la sfida dei prossimi anni sarà decisa dal cliente, chiamato a giudicare il prodotto. In realtà, la soddisfazione del cliente sarà impostata non sul marcato, ma molto più a monte, là dove si pensa, si progetta, si sperimenta e si produce un nuovo veicolo, con metodi innovativi. Fra tutti i vari metodi ve ne sono alcuni che meritano una profonda attenzione: sono quelli che si sono chiamati “metodologie da salto competitivo”. Si intende con questo che si sono, e vanno valorizzati e diffusi, metodi che permettono riduzioni di tempi e di costi di uno o più ordini di grandezza, con aumenti molto significativi dell’affidabilità e della qualità percepite dai clienti finali. Esse sono metodologie trasversali, cioè sono applicabili da più funzioni aziendali, e, anzi costringono le funzioni a collaborare per un risultato migliore durante tutto lo sviluppo di un nuovo prodotto. Nella figura 12, si riportano alcuni esempi, mentre tanti altri saranno illustrati parlando di comfort, successivamente. Anzi, si vorrebbe suggerire un modo di leggere le prossime discussioni. Figura 12 – Metodologie da salto competitivo. Si crede che un utile esercizio per tutti sia l’individuare ed il capire quali sono le metodologie da salto competitivo nelle relazioni che si presenteranno sul comfort (figura 13). Figura 13 – Metodologie per il comfort. Sicuramente, si ascolterà, la descrizione delle metodologie che riguardano la correlazione tra prove soggettive di giuria e metodi oggettivi di sperimentazione. Per esempio, nel caso di figura 14, si ha un’ottima correlazione tra giudizi soggettivi ed oggettivi: il coefficiente di significatività è molto prossimo ad uno. In questo caso si è verificato che eseguire una prova di giuria, a bordo veicolo, richiede qualche mese e molto sforzi: la stessa prova, a bordo veicolo, con strumenti oggettivi correlati in precedenza alle sensazioni dei piloti, richiede soltanto qualche giorno; ed ancora la stessa, eseguita al banco, richiederà soltanto qualche ora. Figura 14 – Valutazione qualità vibrazionale. Ci sono poi altri campi in cui si richiedono nuovi metodi, nuovi strumenti, ma soprattutto nuove concezioni delle funzioni d’uso. Quando si parla di comfort all’interno dell’abitacolo, ovviamente si parla di temperatura, di velocità dell’aria, di umidità. In realtà, si tratta invece di considerare temperatura ed umidità equivalenti: cioè si deve tenere conto anche del metabolismo del corpo umano, per ottimizzare le caratteristiche fisico-fisiologiche del sistema uomo-macchina- ambiente (figura 15). Ci saranno molti campi in cui le riduzioni di tempi e di costi saranno di più ordini di grandezza, tutti quei campi in cui la progettazione e la simulazione saranno correlabili alla sperimentazione. Figura 15 – Comfort termico. Come nel caso indicato (figura 16), che sarà ripreso in futuro, l’essenziale è trovare e definire la correlazione tra la simulazione numerica e la sperimentazione. Sperimentazione che sarà quindi vissuta in modo diverso, perché sarà, non solo verifica del progetto, anche una raccolta continua di dati da utilizzare nei calcoli previsionali dei futuri prodotti. Figura 16 – Simulazione acustico-vibrazionale pannello scocca. Un’altra sfida interessante riguarda la qualità del rumore. Nell’esempio di figura 17 si vedono due diagrammi dove la pressione sonora è praticamente identica nei due casi; però, nel caso a sinistra il giudizio della giuria è concordemente negativo; nell’altro caso è invece decisamente positivo; quali possono essere allora le strategie di progetto? Abbattere il rumore, o migliorarlo? E come? Figura 17 – Qualità del rumore. Si vorrebbe concludere ripetendo che si ha uno scenario nuovo, più difficile e più ambizioso, uno scenario al quale non si si può sottrarre: si tratta di coniugare le esigenze dell’uomo, della macchina e dell’ambiente nel rispetto di chi guida e di chi, comunque, in questo ambiente vive. Si debbono usare e diffondere i metodi, soprattutto quelli da salto competitivo, che saranno discussi in futuro. Tali metodi danno origine, di fatto, a professioni che risultano nuove, sia per il “know-how” richiesto, sia per il modo di lavorare che impongono: non più chiusi nell’orgoglio del proprio sapere, bensì aperti alla sinergia del sapere altrui. Si vince, infatti, la nuova sfida, utilizzando le conoscenze che possono essere acquisite sia nell’industria, sia nei centri di ricerca, sia nelle università (figura 18). Figura 18 – Risorse umane. Il problema è indubbiamente difficile, però il vedere molte persone pronte a discutere le loro esperienze con temi difficili e complessi come l’attuale, apre l’animo alla speranza. Si crede che gli uomini del futuro si siano: l’augurio è che questa occasione possa aver contribuito seriamente a crearne un numero ancora maggiore. Il comfort dell'autoveicolo. Linee di tendenza Il comfort dell'autoveicolo. Linee di tendenza 7 8 1