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1997
Cronaca dei principali avvenimenti avvenuti a Colorno (PR) durante il governo dei Farnese, redatta dal sacerdote Costantino Canicetti.
da Graziella Martinelli Braglia, Francesco Guinotti, voce in Allgemeines Lexikon der Bildenden Künstler, v. 65, München-Leipzig , 2009
Di famiglia originaria di Digione, Francesco Guienotti (Guyenot) nacque con molta probabilità a Modena in data a tutt’oggi ignota, presumibilmente attorno al 1630, in quanto la sua prima opera si data al 1656. Il padre Filiberto (doc. 1641-1693) si era trasferito a Modena in gioventù per servire i duchi estensi come gioielliere. Sono documentate di lui commissioni da parte di Francesco I d’Este e del principe Foresto del ramo dei marchesi di Montecchio. Il fratello di Francesco, Pietro Felice, serve la corte come miniatore. La vicenda personale di Francesco Guienotti si svolge per certi aspetti con analogie rispetto a quella di Bartolomeo Fenis (m. 1669 post), altro incisore di origine francese operoso in Modena, il cui padre Michele è orologiaio ducale e un altro congiunto, Giovanni, orologiaio e orefice. Le competenze incisorie di Francesco, come di Bartolomeo, si dovettero costituire anche grazie alla consuetudine familiare con strumenti quali il bulino e il cesello, richiesta tanto dall’oreficeria che dall’arte incisoria. E sia Guienotti che Fenis andarono ad arricchire la schiera degli incisori, sovente “forestieri”, impiegati nell’editoria e, in generale, nella produzione grafica modenese, rispondendo all’esigenza politica di divulgare e promuovere tramite il medium della stampa l’immagine della corte estense. E’ del 1656 la prima incisione di Francesco Guinotti sinora nota, l’antiporta dell’edizione delle Poesie del signor commendatore dell’Inoiosa il co. D. Fulvio Testi, stampata a Modena per Bartolomeo Soliani nel 1656, dedicata al duca Alessandro II Pico della Mirandola. Nel 1677 firma l’incisione nell’antiporta al trattato di Giuseppe Candrini Teriaca d’Andromaco, stampato in Modena per i tipi di Viviano Soliani con dedica al principe Foresto d’Este. Ma soprattutto, Francesco legò il suo nome a incisioni in cui traspone all’acquaforte mappe, piante prospettiche e paesaggi delineati con grande accuratezza dai geografi. Così l’illustrazione del volume L’Ungheria compendiata dal sig. conte Ercole Scala, stampato in Modena da Demetrio Degni” nel 1685, che comprende un Ritratto dell’imperatore Leopoldo I d’Asburgo. Ne seguirà un’edizione ampliata, sempre per i tipi di Degni nel 1686. Guienotti illustrò anche L’Egeo Redivivo, o’ sia chorographia dell’arcipelago, del napoletano Francesco Piacenza, edito a Modena dagli Eredi Soliani nel 1688, sembra realizzato su commissione del duca Francesco II, qui ritrattato. Considerando anche soltanto la produzione incisoria di Guienotti, si dovrà guardare alla cartografia uscita dai torchi dello Stato modenese come a uno dei campi in cui si esprime la cultura del regno di Francesco II. Guienotti, assieme ad altri incisori, partecipò all’illustrazione dei Disssegni (sic) d’Architettura civile et ecclesiastica inventati & delineati dal Padre D. Guarino Guarini modonese, stampato in Torino, per Domenico Paulino, nel 1686, opera postuma del grande architetto modenese. Guienotti firmerà la lastra IX del Trattato III, che diverrà la lastra XIII della Architettura Civile di Guarini, stampata in Torino da Gianfrancesco Mairesse nel 1737.
" M'illumino / d'immenso. " G. Ungaretti 1917 La poesia fu scritta il 26 gennaio 1917 a Santa Maria la Longa e il suo titolo originario era Cielo e mare. La brevissima lirica, scritta dal poeta mentre era soldato sul fronte del Carso durante la Prima guerra mondiale, esprime l'illuminazione dell'improvvisa consapevolezza del senso della vastità del cosmo. Il messaggio che vuol comunicare è la fusione di questi due elementi contrapposti: il singolo, ciò che è finito, si concilia con l'immenso, ritrovando nella luce il principio e la possibilità di tale fusione. In questa poesia prevale la volontà di ricercare una nuova "armonia" con il cosmo. La poesia successivamente venne inserita nella raccolta "L'allegria" (1931). La lirica riflette una pausa di ritrovata serenità fra gli orrori della guerra, un momento di fiducioso abbandono al sentimento di armonia con la natura. È un momento in cui il finito e l'infinito si uniscono quasi in un unico elemento: non esiste più niente intorno, solo una grande luce che origina un momento di intuizione nel quale egli si mette in contatto con l'assoluto.
Reti medievali, 2013
Si delinea un rapido profilo biografico dello storico piemontese e del suo ruolo nella medievistica italiana fra Otto e Novecento
I quaderni del m.æ.s. - Journal of Mediæ Ætatis Sodalicium, 2022
I Caetani nel periodo post-bonifaciano occupano da sempre un ruolo secondario nella storiografia dell'Italia centro-meridionale, e tuttavia, contrariamente a quanto ancora si crede, essi furono in grado di influenzare la politica italiana e internazionale ai più alti livelli. Il conte di Fondi Nicola I, figlio di Roffredo III, nella sua breve vita dimostrò doti da condottiero fuori dall'ordinario. Ergendosi a principale campione di Luigi I di Ungheria fu in grado di tenere in scacco il regno angioino ampliando l'influenza della sua famiglia come mai prima di allora. Il presente articolo, che si basa su un minuzioso studio di tutte le fondi edite, propone per la prima volta una ricostruzione dettagliata degli avvenimenti che hanno caratterizzato la vita di Nicola I, con particolare attenzione agli eventi bellici e politici della prima metà del XIV secolo. The Caetani family in the post-Boniface period has always played a secondary role in the historiography of central-southern Italy. On the contrary, it seems that they were able to influence both Italian and international politics at the highest levels. During his short life, Count Nicola I of Fondi, son of Roffredo III, showed extraordinary military qualities as a leader. Being the main champion of Louis I of Hungary, he was able to hold in check the Angevin Kingdom in Southern Italy, thus increasing the influence of his family. Based on a detailed analysis of published sources, this paper offers a meticulous reconstruction of Nicola Caetani's life, with a focus mainly on military and political events of the first half of the 14th century.
Scriptorium, 1995
La prematura e repentina morte del re Amalrico I d'Angiò avvenuta nel 1174, fece precipitare il regno di Gerusalemme in un periodo di torbidi e lotte dinastiche che, pochi anni dopo, favorirono l'inevitabile trionfo dell'Islàm 1. Il meccanismo della successione, stabilito da precise regole, era chiaro dal punto di vista istituzionale 2 ma la giovane età di Baldovino IV, unico erede maschio di Amalrico I, e le sue disperate condizioni di salute dovute alla lebbra condizionarono negativamente la già precaria stabilità politica del regno gerosolimitano 3. Tale crisi istituzionale-come era successo ai tempi della regina Melisenda 4aprì spazi insperati alla turbolenta nobiltà franca d'Outremer che trovò un fertile terreno per le proprie ambizioni nelle lotte apertasi per il potere e nello scontro tra corona e nobiltà feudale 5. Scontro così aspro da suscitare l'attenzione delle stesse fonti arabe, che ne seppero individuare le linee di sviluppo: «I Franchi incoronarono, malgrado le sue infermità, [Baldovino IV]; si allearono con lui, lo appoggiarono, ne approfittarono, trassero partito dalla sua malattia, salirono di rango servendosi di lui...» 6 .
A cura di Alberto Zanotelli 2018 INTRODUZIONE Giambattista Dall'Olio nacque a Sesso, nei pressi di Reggio Emilia, il 19 febbraio 1739 da Carlo e Apollonia Corradini. Trasferitosi in giovane età a Bologna, presso lo zio paterno Terenziano, compì gli studi letterari, filosofici, matematici e studiò contrappunto con padre Martini. Prese in moglie Maddalena Callegari, dalla quale ebbe alcune figlie e un figlio Alessandro. In uno spiritoso sonetto del 1771 indirizzato a Giulio Merighi così descrive il suo aspetto e il suo carattere:
La corrispondenza fra Giorgio Gallesio e Ottaviano Targioni Tozzetti è conservata in parte presso gli eredi del naturalista ligure e in parte presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Si tratta di 16 lettere scambiate fra i due scienziati, in un arco di tempo abbastanza breve – fra il 1811 e il 1816, ma in gran parte si riferiscono agli ultimi due anni – anche se significativo, a cavallo fra le prime esperienze editoriali di Gallesio e l’uscita dei primi fascicoli della Pomona Italiana. Per Gallesio, ancora impegnato a definire i caratteri essenziali della sua opera fondamentale, Ottaviano Targioni Tozzetti – uno dei principali botanici italiani del periodo – rappresenta un punto di riferimento per esperienza e conoscenza, complementare all’altro collaboratore scientifico toscano del periodo, Gaetano Savi, di cui era stato maestro. Gallesio potrà affidare a lui il reperimento di frutti a Firenze, i consigli sulla realizzazione dei primi fascicoli e l’impegno nella ricerca dei disegnatori e incisori delle prime tavole della Pomona. Sarà lo scienziato fiorentino ad indicare a Gallesio Antonio Serantoni, abile incisore di alcune fra le più belle tavole dell’opera. La collaborazione fra i due scienziati è destinata però ad interrompersi prima dell’uscita dei primi fascicoli dell’opera. La richiesta da parte di Gallesio di collaborazione ancora più forte dello scienziato fiorentino si scontrerà con le difficoltà di Targioni Tozzetti impegnato e diviso fra la direzione dell’Orto Botanico, l’attività medica e l’insegnamento. Le lettere aprono una finestra sui rapporti fra Giorgio Gallesio e la comunità di scienziati – soprattutto botanici – toscani, di cui Ottaviano Targioni Tozzetti era uno dei massimi esponenti, insieme a Gaetano Savi, ma testimoniano anche il complesso processo di costruzione della Pomona Italiana.
2023
Olio su tela, 225 x 140, Fabriano (AN), Monastero di San Luca delle monache benedettine, Chiesa di San Luca, Altare maggiore (scheda inedita, per il monastero), inedita.
Giovanni Battista Palletta, 2020
Giovanni Battista Palletta, trained at the school of Bernardino Moscati, Pietro Moscati and Giovanni Alessandro Brambilla, was a highly appreciated surgeon of the Ospedale Maggiore in Milan. Many of his clinical researches made him known in the international surgical community. There is no doubt that his vast experience, his ability, the successes achieved, the innovations introduced, his trait as a man of few words, justify the opinion of most of the historians of surgery who believe his reputation to be much higher than that of his own teachers.
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Journal of Contemporary Research in Management , 2013
Handbook of Research in Educational Communications and Technology
Archaeopress Egyptology 30, 2020
Corpora e Studi Linguistici. Atti del LIV Congresso della Società di Linguistica Italiana , 2022
Transactions of La Société Guernesiaise, 2021
Saudi Journal of Humanities and Social Sciences (SJHSS)
Environnement Urbain, 2010
مجلة العمارة والفنون والعلوم الإنسانية, 2017
salud uninorte, 2015
Journal of Family Violence, 1991
Marine ecology progress series. Oldendorf, 1985
Journal of Psychology and Clinical Psychiatry, 2021
CERN European Organization for Nuclear Research - Zenodo, 2022
Annals of social studies education research for teachers, 2022