Il caso Superlega. CgUE, 21 dicembre 2023, C-333/21

Rivista Italiana di Medicina Legale, 2013

cui agli articoli 138 e 139 del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209" (v. il decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, e la relativa legge di conversione 8 novembre 2012 n. 189 sul sito www.lider-lab.org). Il Decreto, in realtà, è idoneo a produrre effetti immediati solo nel campo dei danni c.d. micropermanenti, o di lieve entità, per i quali già sussiste una tabella risarcitoria che, in virtù della citata previsione, ora estende il proprio raggio applicativo alle lesioni riconducibili all'esercizio dell'attività medica e connotate da una percentuale di invalidità fino al 10%. Per quanto riguarda, invece, le lesioni c.d. macropermanenti (fino al 100% di invalidità), il Decreto sembra risolvere la propria previsione in un auspicio, richiedendo che le tabelle già esistenti siano "eventualmente [quindi opportunamente] integrate con la procedura di cui al comma 1 del predetto articolo 138 e sulla base dei criteri di cui ai citati articoli, per tener conto delle fattispecie da esse non previste, afferenti all'attività di cui al presente articolo". Si richiede, insomma, l'emanazione di un'ulteriore Tabella per la quantificazione risarcitoria delle fattispecie non contemplate dalla normativa già in vigore. In tal modo, si potrebbe realizzare la ratio di uniformazione del sistema risarcitorio, quantomeno relativamente ai settori della circolazione stradale e della responsabilità medica. E tuttavia, ad oggi, mancando ancora il decreto di emanazione della Tabella unica nazionale, la soluzione adottata dal Tribunale di Potenza, che si riferisce a un danno biologico valutato nella misura del 14%, potrebbe ritenersi ammissibile: l'applicazione delle Tabelle di Milano, infatti, resta la sola soluzione attuale in grado di contemperare l'esigenza di uniformità minima di compensazione delle "macropermanenti" e la possibilità di adeguare il risarcimento alle diverse situazioni individuali, restando salvaguardato l'intervento giurisprudenziale.

Il 21 giugno 2019 si è tenuto il Vertice euro, nel suo formato esteso a 27 Stati membri, per discutere della riforma dell'Unione economica e monetaria (UEM). In conformità a quanto concordato al precedente Vertice euro del 14 dicembre 2018 (Vedi infra), i leader dell'UE hanno discusso in particolare di:

Rivista della Regolazione dei Mercati, 2021

The case on which the Court of Justice has been asked to rule – the compatibility of the FIFA and UEFA Statutes with EU Law – seems in any case to have considerable implications not only on a legal level, but also on a social and political one. It is well known that the Super League project has been abandoned for the moment due to the incessant protests of the fans of the clubs involved and the resistance of considerable representatives of the football community; however, the regularity with which a similar project is proposed and the possibility that the Super League will be relaunched again makes the legal issues underlying the matter, and which are the subject of the following article, still of great interest.

direttore del Master in Management, Marketing e comunicazione della musica alla Sapienza (quest'anno 9°edizione) e membro direttivo IASM Nella popular music non rientrano musica classica, colta e popolare e folcloristica. La popular music va dal jazz, al metal, alla techno, alla trap. Campo di studio interdisciplinare. Nel corso c'è semiotica, psicologia della musica… L'interdisciplinarietà è uno strumento. Prospettiva di tipo sociologico e mediologico. Adottare una delle prospettive correlate: 1) Interessarsi alla musica come COSTRUZIONE SOCIALE (PRODOTTO) di processi materiali e simbolici, con un alto numero di attori ed elementi occupati nella produzione, comunicazione e fruizione della musica. Prospettiva che attinge alla sociologia della produzione culturale. 2) Musica considerata non come prodotto ma come MEZZO DI COSTRUZIONE DELLA REALTÀ SOCIALE: • Luogo di esperienze e piaceri condivisi • Stimolo di emozioni collettive

Contretto e impresa Europa, 2023

With the ruling of 4 May 2023 in case C-300/21 the Court of Justice of the European Union (CJEU) has provided very important and clear indications regarding the interpretation of the art. 82 GDPR. The Court focused on the conditions required to receive compensation for non-material harm resulting from a violation of the fundamental right to personal data protection. The Court affirmed three important principles. First, the mere violation of GDPR rules does not automatically entitle the data owner to compensation. Secondly, it is important to consider the configuration of the right to compensation for non-physical harm, regardless of whether it exceeds a specific threshold of severity. Third, it is worth noting that the GDPR does not include any provisions regarding the specific assessment of compensation. Therefore, it is the responsibility of each member country to establish the criteria for determining the appropriate amount of compensation. This is always in accordance with the European principles of equivalence and effectiveness.

2021

Il Garante comunale dei diritti delle persone private della libertà personale: dall'analisi dell'esistente, alla proposta di un'identità uniforme e condivisa.

in A. BLANDINI, P. DEL VECCHIO, A. LEPORE e U. MAIELLO (a cura di), Codice di giustizia sportiva F.I.G.C. annotato con la dottrina e la giurisprudenza (Agg. al Cu. FIGC del 7 maggio 2021, n. 23/A), 2ª ed., 2021

SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Gli attori del sistema della giustizia sportiva «endofederale». – 3. I princípi di piena indipendenza, autonomia e terzietà che informano l’attività degli organi del sistema della giustizia sportiva e l’operato dei relativi componenti. – 4. Accettazione dell’incarico e «duty of disclosure». – 5. Le specifiche cause di incompatibilità e il rinvio formale alle norme del codice di rito in materia di astensione e di ricusazione. – 6. Il dovere di riserbo.

Nel 2013 ad Assisi AMEI ha organizzato un convegno dal titolo "La rete dei musei ecclesiastici: da strumento economico a laboratorio interpretativo". Nella nostra riflessione volevamo cercare di capire in che forme e con quali obiettivi si potessero stabilire modalità di cooperazione tra musei, ecclesiastici e non. L'ambizione era quella di aprire il confronto circa la possibilità di ipotizzare forme di aggregazione che, se pur generate per ottenere economie di scala, fossero capaci di proiettarsi oltre, cogliendo le opportunità che un lavoro in rete può offrire. Siamo infatti convinti della necessità che i musei debbano e possano concorrere, ciascuno per quanto di propria competenza, a rompere le separazioni interpretative e disciplinari che impediscono una "visione olistica" del patrimonio culturale e paesaggistico, cui la recente riforma ministeriale fa cenno (art.39) come esplicito obiettivo al quale tendere. Le istituzioni museali che operano in uno stesso territorio -inteso "come il tessuto connettivo nel quale si radica e si distribuisce il patrimonio culturale di una comunità, sistema complesso di segni e patrimonio esso stesso, luogo di costruzione e riconoscimento delle identità individuali e collettive, continuum spaziale e temporale dotato di qualità peculiari: materiali, storiche, simboliche, relazionali, estetiche" (Per l'educazione al patrimonio culturale. 22 tesi 2008) -sono infatti chiamate a espandere la propria azione, superando ogni frammentazione disciplinare, studiando e comunicando i risultati delle rispettive ricerche, integrando i saperi così da ricomporre l'unitarietà del patrimonio culturale e paesaggistico.