in La modernità letteraria e le declinazioni del visivo. Arti, cinema, fotografia e nuove tecnologie, Atti del XIX Convegno Internazionale della MOD, 22-24 giugno 2017, a cura di Riccardo Gasperina Geroni e Filippo Milani, Pisa, ETS, Tomo I, 2019
Lalla Romano nel 1946 abbandonò la pittura, coltivata con passione per vent’anni, ma la presenza ... more Lalla Romano nel 1946 abbandonò la pittura, coltivata con passione per vent’anni, ma la presenza del “visivo” non venne mai meno nella sua narrazione: ritratti, paesaggi, interni, nature morte rimangono oggetti stabili di intense e essenziali descrizioni. La vicinanza di parole e immagini risulta effettiva nel “laboratorio segreto” delle opere, dove la pratica della scrittura spesso si incontra con quella del disegno. Costellazioni di immagini di vario formato e di vario impegno si infittiscono e si rarefanno sulle carte preparatorie del primo romanzo, Maria (1953), e di altri testi. Il contributo mira a sondare i rapporti tra i disegni e lo sviluppo della materia verbale, e l’implicazione possibile delle immagini nel processo creativo.
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