Papers by Giulia di Medio
Nel 1950 il regista Luigi Comencini girò un cortometraggio nel manicomio giudiziario di Aversa da... more Nel 1950 il regista Luigi Comencini girò un cortometraggio nel manicomio giudiziario di Aversa dal titolo «L’ospedale dei delitti» in cui compare e parla di sé la pluriomicida Leonarda Cianciulli, condannata dalla Corte d’Assise di Reggio Emilia a trent’anni di carcere, con un periodo da scontare nel manicomio giudiziario di Aversa. Furono anni cruciali per la struttura manicomiale poiché tra le detenute della sezione femminile spiccarono tre nomi di brutali assassine che avevano riempito le cronache nere e giudiziarie dei quotidiani con le loro azioni criminose, animando un dibattito di portata nazionale nell’opinione pubblica, sempre più affamata di storie di sangue. Nel manicomio di Aversa trovarono posto Caterina Fort, conosciuta come «belva di via San Gregorio», la quale, dopo aver assassinato la moglie e i tre figli del suo amante nel 1946, venne presa in analisi dallo psichiatra professor Filippo Saporito, direttore del manicomio, e la contessa Pia Bellentani, incriminata per l’omicidio del suo amante, rimasta in manicomio fino alla sua scarcerazione nel 1955, anno in cui il manicomio divenne struttura di detenzione solo maschile e le duecento detenute vennero trasferite in una nuova struttura a Pozzuoli.
Il nome di punta tra le detenute era quello di Leonarda Cianciulli.
Nome che aveva fatto tremane la cronaca giudiziaria e la pubblica opinione per sette anni con la sua storia criminale, amalgamata ad un mondo fatto di omicidi, superstizione, magia, riti neri, morti di figli appena nati, saponificazione, e produzione di dolci dalla dubbia commestibilità.
Il titolo scelto per questo lavoro potrebbe sembrare un atto di sfrontatezza nei confronti di uno... more Il titolo scelto per questo lavoro potrebbe sembrare un atto di sfrontatezza nei confronti di uno dei massimi letterati italiani quale è stato -ed è- Ludovico Ariosto, citando il primo verso della prima ottava dell'"Orlando Furioso", in realtà è un richiamo che bene veste la biografia del politico e umanista Giovanni Gioviano Pontano, il quale attraverso la sua opera darà testimonianza di aver avuto una vita piena di "donne, cavalieri, armi e amori". Uomo poliedrico ed eclettico, dal "multiforme ingegno" omericamente definendolo, fu capace di coniugare i suoi studi e le sue abilità riuscendo a valicare i confini dell'uomo o solo politico o solo studioso, impegnandosi e riuscendo in settori diversi della vita quattrocentesca. Una vita ancora fatta di momenti cavalleresco-cortesi, in cui la conviventia, cioè la socialità, era regolata dallo splendore e dalla magnificenza delle virtù e dei costumi morigerati.
Alla base di questo studio vi è l’interesse per le vicende belliche che hanno coinvolto, nel cors... more Alla base di questo studio vi è l’interesse per le vicende belliche che hanno coinvolto, nel corso del secondo conflitto mondiale, Ortona, piccolo centro in provincia di Chieti, durante l’inverno 1943. In un anno di mutamenti decisivi del cursus storico mondiale, si pone l’attenzione sul come pochi giorni possano drasticamente cambiare le vicende umane di una terra remota e tranquilla come quella della costa abruzzese dei primi anni ’40 e cosa rimane oggi, di quell’evento, nella memoria della città.
La motivazione di questo percorso è di ordine storico, basato sugli studi della corrente di pensiero francese conosciuta come “Nouvelle Historie”, derivante dalla rivista di Marc Bloch e Lucien Febvre “Annales d’Historie économique et sociale”, nata nel 1929, oggi ancora attiva come “Annales. Histoire, Sciences Sociales”. Nonostante le riflessioni e gli scritti innovativi proposti in questa rivista, non venne elaborato nessun piano metodologico delineato e regolamentato; tuttavia l’obiettivo di mettere in comunicazione le scienze umane e sociali con la storia, ha fornito una solida base per impostare un cambiamento nell’approccio agli studi sia di storia della storia, sia di analisi e ricostruzione storica quanto più possibile vicine alla verità; si partì dalla storia dell’economia e si spostò successivamente l’interesse per altri ambiti dell’esistenza umana.
Il 5 aprile 1959 sulla prima pagina del quotidiano "La Stampa" comparve un titolo richiamante all... more Il 5 aprile 1959 sulla prima pagina del quotidiano "La Stampa" comparve un titolo richiamante alla memoria dei lettori il caso di omicidio che sconvolse ed appassionò la signorile città di Torino nel 1930: «Rosa Vercesi ha ottenuto la grazia ed è uscita dal penitenziario di Trani». La donna ottenne la grazia dal Presidente della Repubblica Gronchi, per buona condotta.
Questo breve studio mira a restituire, attraverso una delle pagine più belle dei Promessi sposi, ... more Questo breve studio mira a restituire, attraverso una delle pagine più belle dei Promessi sposi, cioè l’ «Addio ai monti», la complessità della ricerca linguistica non fine a sé stessa, né a quella sete di perfezionismo a cui superficialmente Alessandro Manzoni viene legato, ma tutta concentrata sulla possibilità di una partecipazione emotiva globale, diffusa e complessa alla lingua patria. Una ricerca di una lingua comune, l’italiano, che potesse diventare baluardo di una identità perduta ma presente nella storia, nella letteratura, nella cultura della penisola.
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Papers by Giulia di Medio
Il nome di punta tra le detenute era quello di Leonarda Cianciulli.
Nome che aveva fatto tremane la cronaca giudiziaria e la pubblica opinione per sette anni con la sua storia criminale, amalgamata ad un mondo fatto di omicidi, superstizione, magia, riti neri, morti di figli appena nati, saponificazione, e produzione di dolci dalla dubbia commestibilità.
La motivazione di questo percorso è di ordine storico, basato sugli studi della corrente di pensiero francese conosciuta come “Nouvelle Historie”, derivante dalla rivista di Marc Bloch e Lucien Febvre “Annales d’Historie économique et sociale”, nata nel 1929, oggi ancora attiva come “Annales. Histoire, Sciences Sociales”. Nonostante le riflessioni e gli scritti innovativi proposti in questa rivista, non venne elaborato nessun piano metodologico delineato e regolamentato; tuttavia l’obiettivo di mettere in comunicazione le scienze umane e sociali con la storia, ha fornito una solida base per impostare un cambiamento nell’approccio agli studi sia di storia della storia, sia di analisi e ricostruzione storica quanto più possibile vicine alla verità; si partì dalla storia dell’economia e si spostò successivamente l’interesse per altri ambiti dell’esistenza umana.
Il nome di punta tra le detenute era quello di Leonarda Cianciulli.
Nome che aveva fatto tremane la cronaca giudiziaria e la pubblica opinione per sette anni con la sua storia criminale, amalgamata ad un mondo fatto di omicidi, superstizione, magia, riti neri, morti di figli appena nati, saponificazione, e produzione di dolci dalla dubbia commestibilità.
La motivazione di questo percorso è di ordine storico, basato sugli studi della corrente di pensiero francese conosciuta come “Nouvelle Historie”, derivante dalla rivista di Marc Bloch e Lucien Febvre “Annales d’Historie économique et sociale”, nata nel 1929, oggi ancora attiva come “Annales. Histoire, Sciences Sociales”. Nonostante le riflessioni e gli scritti innovativi proposti in questa rivista, non venne elaborato nessun piano metodologico delineato e regolamentato; tuttavia l’obiettivo di mettere in comunicazione le scienze umane e sociali con la storia, ha fornito una solida base per impostare un cambiamento nell’approccio agli studi sia di storia della storia, sia di analisi e ricostruzione storica quanto più possibile vicine alla verità; si partì dalla storia dell’economia e si spostò successivamente l’interesse per altri ambiti dell’esistenza umana.