Papers by Vittorio Tigrino
Il pensiero critico fra geografia e scienza del territorio, 2021
In this paper we discuss how Massimo Quaini, since the end of the 1960’s, dialogued (or did not) ... more In this paper we discuss how Massimo Quaini, since the end of the 1960’s, dialogued (or did not) with the sister disciplines of historical geopgraphy: archaeology and social history. We reflect on the experimental path of Quaini “towards a new geographicity” and on the numerous meetings, separations, parallel and divergent routes which had place along it; focusing on Massimo’s experiences and acquaintances in Genoa, those of the Ligurian Study Centre on Deserted Villages and of the debates around population geography and history of material culture, and later those related to the Permanent Seminar on Local History and the long discussion around micro-history and its different outcomes.
... del sapere geografico, dove il fuoco dell'attenzione è sulla genesi della disciplina, e ... more ... del sapere geografico, dove il fuoco dell'attenzione è sulla genesi della disciplina, e soprattutto sulle sue prospettive future. ... nei percorsi, eterogenei, che hanno sino ad ora contraddistinto le ricerche di geografia ed ecologia storica, di archeologia ... 219 Lo spazio geografico ...
Archivio Scialoja-Bolla. Annali di studio sulla proprietà collettiva, 2020
L’intervento presenta i primi risultati di una ricerca che intende ricostruire, in un’ottica di l... more L’intervento presenta i primi risultati di una ricerca che intende ricostruire, in un’ottica di lungo periodo, la gestione e la definizione dei diritti di uso sulle spiagge. Ad alcune considerazioni generali sulla domanda di storia intorno a questo oggetto così particolare, farò seguire la breve presentazione di un caso studio dedicato alla Repubblica di Genova nel XVIII secolo, col quale mostrerò come sugli “arenili” del passato si siano storicamente confrontate (come del resto si confrontano tuttora) forme di appropriazione privata, rivendicazione della natura pubblica (o demaniale), e proiezione di interessi locali collettivi.
Annales. Histoire, Sciences Sociales, 2020
Des historiographies connectées? : Les Annales, Quaderni storici et l’épreuve de l’histoire socia... more Des historiographies connectées? : Les Annales, Quaderni storici et l’épreuve de l’histoire socialeL’article analyse le dialogue à distance entre les Annales et les Quaderni storici. Il revient sur la façon dont les deux revues se sont positionnées vis-à-vis des évolutions de l’histoire sociale depuis les années 1980. Les Annales ont, pour leur part, repris certaines propositions de la micro-histoire dans la perspective des jeux d’échelles, élaborant une histoire culturelle des pratiques sociales et valorisant l’étude des « aires culturelles ». Quant aux Quaderni storici, ils ont critiqué le contenu déconstructionniste du linguistic turn à travers l’exploration de la dimension juridique de la structure et de la genèse des sources, du genre et de la localité. L’article s’intéresse à la fois aux instances de dialogue des deux revues au cours des dernières années, en ce qui concerne par exemple l’histoire globale ou l’histoire environnementale, ainsi qu’à leurs trajectoires divergentes...
«Geotema», special issue "Mitigazione del rischio ambientale: letture geostoriche e governance territoriale", 2021
The essay intends to discuss the history of resource management and the definition of the categor... more The essay intends to discuss the history of resource management and the definition of the category of environmental risk in a local perspective, starting from a case study dedicated to a specific context, the seashores and the «siti arenili» of a community of the Republic of Genoa, Sestri Ponente, located a few kilometers from the capital. The coastal territory of this community during the eighteenth century is affected by an intense activity of transformation. Thanks to particular and very analytical sources, also cartographical, generated by a governmental intervention on the entire territory of the Republic, we will describe how the practices of private appropriation of those spaces are confronted, even in a conflicting way, with their originally public nature, and with the claims of their common use, and how this negotiation draws and transforms the delicate hydrogeological balances of a coastal community.
Annali dell'Istituto storico italo germanico, nr. 46/2, 2020
Questo numero degli «Annali/Jahrbuch» è dedicato a un filone di ricerca nuovo per l’Istituto Stor... more Questo numero degli «Annali/Jahrbuch» è dedicato a un filone di ricerca nuovo per l’Istituto Storico Italo-Germanico, quello della storia ambientale. ... La storia ambientale è uno dei campi di ricerca più dinamici dell’attuale panorama storiografico, anche grazie alla sua spiccata vocazione interdisciplinare. Per queste ragioni, è ormai impossibile proporre un quadro completo della disciplina all’interno di un singolo volume. I risultati che presentiamo qui pertanto hanno l’obiettivo di introdurre le lettrici e i lettori degli «Annali/Jahrbuch» ad alcuni possibili campi di ricerca della storia ambientale, mostrando la pluralità di temi, degli approcci e dei possibili dialoghi con altri filoni di studio.
Annali dell’Istituto storico italo-germanico / Jahrbuch des Italienisch-deutschen historischen Instituts , 2020
Based on the complementary approaches of social history and environmental and rural archaeology, ... more Based on the complementary approaches of social history and environmental and rural archaeology, this paper proposes a reflection on the multiple dimensions of environmental resource management practices, interpreting them as actions (facts) characterized by the stratification of social, juridical and technical practices. The idea is that keeping together these dimensions of actions permits the implementation of new perspectives on the processes that bind social change with landscape transformation. The selected case studies encompass different dynamics of marginalization - the abandonment of European mountains and the «enclosure» of shores - , which have led to these spaces being nowadays relegated to a condition of alterity (shores as private spaces; nature versus anthropic disturbance).
In questo saggio mi occuperò del rapporto tra le istituzioni sabaude e i feudi di natura ecclesia... more In questo saggio mi occuperò del rapporto tra le istituzioni sabaude e i feudi di natura ecclesiastica 1 , puntando l'attenzione su quelli che, in virtù di un legame diretto con la Camera Apostolica, verranno poi individuati come feudi pontifici 2 : una definizione ambigua, utilizzata soprattutto dalla storiografia successiva, e non di rado per indicare i feudi ecclesiastici in generale, anche a prescindere da una diretta rivendicazione di sovranità della Santa Sede 3 . Nel
Ragion pratica 41/dicembre 2013 Abstract. Nowadays neo-institutionalism encounters a great succes... more Ragion pratica 41/dicembre 2013 Abstract. Nowadays neo-institutionalism encounters a great success in historiography, and indeed provides new categories of analysis for the history of the commons. Nevertheless, the article calls into question the neo-institutional approach particularly by focusing on the local dimension of the social action in order to identify new subjects of investigation and new analytical tools for understanding and interpreting the management of the common resources. First, the article suggests the existence of a great number of social groups that operate in the Ancien Régime local politics and that are able to «produce locality» through ritual practices (customs) of resources' redistribution (commons). Then the article puts forward a different research hypothesis, alternative to the neo-institutional one: this theoretical proposal, advanced for the first time in Italy in the Nineties, encourages multidisciplinary research methods for the analysis of the modalities of use and activation of natural resources, in order to point out the fact that the commons are a social and local product.
Libertà e dominio (Ricerche DHI, 6) • bozza 1 • pag. 315 Vittorio Tigrino Il dibattito storico-po... more Libertà e dominio (Ricerche DHI, 6) • bozza 1 • pag. 315 Vittorio Tigrino Il dibattito storico-politico sul Dominio della Repubblica di Genova in età moderna: feudi, ex-feudi, città e quasi-città Bisogna farle vedere chi sia il Prencipe, giaché Principetti qui si vantano di essere tutti. 1
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moderna a lunghi e aspri contrasti intorno a temi quali la definizione della sovranità territoriale, la preminenza laica o ecclesiastica. Di conseguenza risulta interessante chiedersi quali istituzioni furono coinvolte, se vi furono contiguità tra diverse entità statali intervenute rispetto alla materia, quale fu il ruolo di questi feudi nel corso della storia, come vennero trattati tali territori in ambito giuridico. Il convegno accoglie quindi interventi che approfondiscono sia aspetti giuridici e politici più generali, sia casi studio specifici per analizzare quale fu la genesi di tali giurisdizioni feudali, con una particolare attenzione a quei territori che nel corso dell'età moderna entrarono a far parte dello stato sabaudo. Si farà riferimento dunque agli interventi politici e giuridici messi in atto dal Papato rappresentato in loco dai nunzi pontifici, agli strumenti di controllo adoperati dagli stati entro i quali i feudi erano enucleati e alle iniziative dei feudatari e delle comunità interessate. Tenendo conto dei limiti cronologici di tale dibattito, che si sviluppò tra XVI e XVIII secolo e che affonda le proprie radici nel Medioevo, specie per quel che riguarda la suprema podestà politica e il diritto, l’obiettivo specifico del convegno è quello di comprendere quali furono i caratteri della politica feudale ecclesiastica sabauda, e quali furono le similitudini e le differenze con quelli degli stati vicini; quali le tradizioni sabaudo-lombarde del diritto feudale in ambito ecclesiastico internazionale e come e dove ebbero una diffusione, concretizzandosi anche in contesti locali particolari. Tutto ciò viene indagato anche in rapporto alle relazioni intrattenute con il Papato e le sue istituzioni sul territorio (nunziatura ed economato), di cui verranno presentate alcune importanti fonti.
sustainability between social competton and equal & durable access to environmental resources. The material identfcaton of this historical dynamicity consttutes an important key for planning present management of “marginal” spaces, in the perspectve of sustainable development based on local actors and territorial cohesion.
consolida un percorso iniziato nel 2014, che apre al di
fuori dell'ambito accademico un modello di didattica
e di ricerca fortemente interdisciplinare portato
avanti negli ultimi 25 anni all’interno del Seminario
Permanente di Storia Locale di Genova, ed è
organizzato come di consueto con la cura scientifica di
ricercatori e docenti dell'Università del Piemonte
Orientale e dell'Università di Genova (LASA -
Laboratorio di Storia e Archeologia Ambientale).
Quest’anno si caratterizza per la collaborazione con
l’Ente Parco Alpi Liguri e i comuni di Pigna e
Rocchetta, con l’associazione Asso lab STARTAM
(http://www.startam.eu/), e per il supporto delle proloco,
per promuovere un confronto su progetti e studi
applicati al patrimonio ambientale e allo sviluppo
sostenibile, argomenti sempre al centro degli interessi
e delle attività del Parco e degli Enti locali.
L’edizione 2016 focalizza l’attenzione sulle dinamiche
storiche alla base della costruzione sociale, culturale
ed ecologica dell’ambiente alpino. In particolare su
quelle legate alle risorse idriche e ai percorsi storici di
comunicazione e di transito, nel loro rapporto con
l’organizzazione socio-economica e insediativa dei
luoghi. L’obbiettivo è quello di analizzare nella
maniera più ampia possibile la “natura della
Montagna”, ad una scala analitica, locale, per
indagare le forme della sostenibilità nello sviluppo
ambientale, e per discutere criticamente categorie
centrali nelle politiche odierne. La prospettiva è
quella di identificare tecniche e saperi alla base
dell’attivazione delle risorse naturali e collettive,
spesso altrimenti invisibili se non del tutto perduti.
Il tema della caratterizzazione del patrimonio rurale e
montano nel suo aspetto interdisciplinare, intende
mettere a confronto i metodi della ricerca storica,
archeologica ed ambientale con le tante espressioni
di interesse che gli attori sociali locali manifestano
costantemente nella loro interazione con l’ambiente
alpino. La mediazione del Parco come figura attiva
oggi nella mobilitazione e attivazione delle risorse
ambientali, ed il ruolo degli enti e delle associazioni
locali, costituiscono in questo senso uno degli aspetti
attraverso il quale si vuol perseguire quella
prospettiva applicata della storia, che sarà oggetto
peculiare della discussione aperta la pubblico.
L'incontro è organizzato con la cura scientifica di ricercatori e docenti dell'Università del Piemonte Orientale e dell'Università di Genova, con la collaborazione e il sostegno dell'associazione locale Fondo Storico “Alberto Fiore”.
Il tema della caratterizzazione del patrimonio rurale e montano è al centro dell'attenzione, così come l'aspetto interdisciplinare, che intende mettere a confronto i metodi della ricerca storica, archeologica, geografica ed ambientale con gli orientamenti attuali delle politiche di conservazione e di sfruttamento economico delle risorse ambientali. Gli interlocutori sono dunque sia le istituzioni preposte alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio rurale e ambientale locale, che gli stakeholders e più in generale i soggetti locali e le persone interessate e coinvolte in queste operazioni.
Una attenzione specifica sarà dedicata alla storia del bosco, alle discussioni intorno al suo valore economico, culturale e ecologico-ambientale, che si incrociano con le dinamiche della sua gestione passata, presente e futura.
L'incontro sarà organizzato in diversi momenti.
Una prima parte sarà dedicata ai metodi e alle prospettive della storia locale, e si discuteranno percorsi di ricerca originate dall'incrocio di metodi e fonti eterogenee (documentarie e di terreno).
Una seconda parte sarà dedicata alla discussione di un volume che ha inteso ricostruire la “biografia di un paesaggio”, realizzato in occasione del recupero e della valorizzazione di una proprietà agricola.
Un terzo momento sarà dedicato ad una tavola rotonda, in cui si discuterà il rapporto tra la storia locale e la storia ambientale.
La mattina del sabato sarà invece esplicitamente incentrata sul tema del bosco e delle risorse forestali, e metterà a confronto le prospettive di analisi degli storici con gli obbiettivi, i metodi ed i linguaggi odierni della gestione e della valorizzazione, a partire da riflessioni che riguardano specificamente i casi del Piemonte e della Liguria.
Una escursione concluderà la 2 giorni, con la finalità di misurare sul terreno le prospettive applicative emerse nel corso dello Workshop.
La giornata di sabato sarà dedicata alla memoria del Dott. Orazio Sappa, già Presidente dell’Accademia dell’Agricoltura di Torino e membro dell’Accademia dei Georgofili, attivo promotore di ricerche ed iniziative volte alla valorizzazione del patrimonio forestale ed agro-alimentare ligure e piemontese.
PROGRAMMA DEI LAVORI
25 Settembre, ore 14.30-19.30: Ormea, Scuola Forestale
ore 14.30: Registrazione dei partecipanti / Participant registration
ore 14.45: Presentazione del Workshop / Introductory presentation to the workshop
Vittorio Tigrino (Università del Piemonte Orientale) - Alessia Castagnino (Università della Repubblica di San Marino)
ore 15.00-16.45
I. Storia locale, Storia ambientale, patrimonio boschivo: fonti e metodi di analisi / Local History, Environmental History and Woodlands: sources and methods
presiede: Osvaldo Raggio (Università degli Studi di Genova)
Roberta Cevasco (Università di Scienze Gastronomiche, Pollenzo)
Geografia ed ecologia storica dei paesaggi del cerro nell'Appennino ligure: un approccio microanalitico
Jean Paul Métailié (Parigi - Tolosa)
Storia delle formazioni boschive e fonti antracologiche
Anna Maria Stagno (Università dei Paesi Baschi)
Per una archeologia dei diritti sulle risorse: il caso del bosco
Claudio Lorenzini Università di Udine)
I boschi: il nodo dei consumi in antico regime
Vittorio Tigrino (Università del Piemonte Orientale) e Giulia Beltrametti (Archivio di Stato di Torino)
Un bosco non è un bosco: conflitti sulle risorse e diritti di proprietà
Claudia Vaccarezza (Seminario Permanenti di Storia Locale, Genova)
Il diario Gagliardo (1888-1899): per una storia delle “pratiche individuali” sul patrimonio boschivo
Chiara Molinari (Lund University)
Fonti palinologiche per la ricostruzione storica di una pratica agricola basata sull'ontano (Alnus incana) nell'Appenino ligure
Discussione / Discussion
17.00-17.15 coffee break
ore 17.15-19.30
II. Paesaggi, valorizzazione e storia (non) applicata / Landscapes, Development and (non) Applied History
Discussione intorno al volume Biografia di un paesaggio rurale. Storia e archeologia ambientale per la riqualificazione di Case Lovara (promontorio del Mesco – La Spezia), a cura di Valentina Pescini e Nicola Gabellieri.
Interventi di Luca Giana e Carlo Bertelli.
Partecipano alla presentazione, insieme con i curatori, Massimo Quaini, Carlo Montanari, Valentina Ruzzin, Alessandro Panetta, Valentina Moneta, autori e collaboratori del volume.
III. Tavola rotonda - Patrimonio ambientale e storia applicata: dalla Storia Ambientale alla Storia dell'ambiente / Round Table – Environmental Heritage and Applied History: From the Environmental History to the History of environmental resources
La tavola rotonda prevede una serie di brevi interventi che permetteranno di introdurre le principali tematiche della storia ambientale oggi, ed a seguire un dibattito aperto con i partecipanti al Workshop.
Apriranno la discussione Alice Ingold (L'Environmental History e la storiografia internazionale), Mauro Ambrosoli (Boschi e modernizzazione dello stato), Diego Moreno (La storia ambientale e la storia delle risorse ambientali) e Pablo Dominguez (Storia dell'Ambiente e politiche ambientali per lo sviluppo: il caso di un villaggio in Alto Atlante, Marocco).
La tavola rotonda è promossa grazie ad un progetto di Ateneo dell'Università di Genova.
26 Settembre, ore 9.30-13.30: Ormea, Scuola Forestale
IV. Per una storia applicata del patrimonio boschivo: conoscenza storica e prospettive di gestione in Piemonte e Liguria / Towards an Applied History of Woodlands: Historical Knowledge and Management in Piedmont and Liguria
presiede Vittorio Tigrino (Università del Piemonte Orientale)
Un ricordo di Orazio Sappa, a cura di Alessia Castagnino.
Beatrice Palmero (Università del Piemonte Orientale)
Bosco e pascolo. Gli usi delle terre alte del Tanarello tra XV e XVIII secolo
Furio Ciciliot (Società Savonese di Storia Patria)
Alberi e boschi nel Progetto “Toponomastica Storica”
Simona Greco (Corpo Forestale dello Stato)
Una foresta di carte: gli archivi del Corpo Forestale dello Stato
Mauro Ambrosoli e Claudio Lorenzini
Pratiche agricole ed heritage: nuovi agricoltori sulle terre degli antenati
ore 11.00 – 11.30 coffe break
Daniela Risso (ASBUC Andonno)
Un altro modo di gestire il bosco: l'esperienza collettiva di Andonno
Michele Odenato e Gianni Mao (esperti in pianificazione territoriale e forestale)
titolo da definire
Ugo Baldini (Caire Urbanistica)
Borghi autentici nel mondo che cambia?
Discussione / Discussion
Conclusioni / Conclusions:
Prospettive applicative per la storia ambientale / Applied prospects for the Environmental history
Alessia Castagnino - Vittorio Tigrino
ore 13.30 buffet aperto ai partecipanti / buffet for participants
V. Sul terreno: interpretazioni del patrimonio / In the Field: Interpretations of Heritage
ore 15.30 – 17.30
Alla ricerca delle connessioni locali: attori, prodotti e paesaggi / Towards the research of local connections: actors, products and landscapes.
Escursione lungo il territorio comunale discorrendo di paesaggio, produzioni, storia e saperi locali (a cura dell'associazione Fondo Storico “Alberto Fiore”)
La passeggiata si svolgerà lungo uno dei tratti della “Balconata di Ormea”, percorso che si snoda attraverso alcune delle frazioni e borgate del comune di Ormea, lungo sentieri ricchi di testimonianze artistiche, architettoniche e naturalistiche, espressione delle produzioni locali storiche.
Comitato scientifico: Vittorio Tigrino, Alessia Castagnino, Diego Moreno
La partecipazione all'evento è gratuita
Per informazioni: [email protected] - [email protected]
rivendicati dal Papato al di fuori dello Stato della Chiesa. Questi, nella costante ambiguità della distinzione tra feudi
ecclesiastici e feudi pontifici, sono stati maggiormente studiati per il Meridione, mentre per l’Italia settentrionale il tema
è rimasto defilato ed è stato sfiorato, significativamente, solo trattando dei feudi imperiali.
In effetti in queste zone la presenza di feudi rivendicati come pontifici era importante. Ciò diede vita per tutta l’età
moderna a lunghi e aspri contrasti intorno a temi quali la definizione della sovranità territoriale, la preminenza laica o
ecclesiastica. Di conseguenza risulta interessante chiedersi quali istituzioni furono coinvolte, se vi furono contiguità tra
diverse entità statali intervenute rispetto alla materia, quale fu il ruolo di questi feudi nel corso della storia, come
vennero trattati tali territori in ambito giuridico.
Il convegno accoglie quindi interventi che approfondiscono sia aspetti giuridici e politici più generali, sia casi studio
specifici per analizzare quale fu la genesi di tali giurisdizioni feudali, con una particolare attenzione a quei territori che
nel corso dell'età moderna entrarono a far parte dello stato sabaudo. Si farà riferimento dunque agli interventi politici e
giuridici messi in atto dal Papato rappresentato in loco dai nunzi pontifici, agli strumenti di controllo adoperati dagli
stati entro i quali i feudi erano enucleati e alle iniziative dei feudatari e delle comunità interessate.
Tenendo conto dei limiti cronologici di tale dibattito, che si sviluppò tra XVI e XVIII secolo e che affonda le proprie
radici nel Medioevo, specie per quel che riguarda la suprema podestà politica e il diritto, l’obiettivo specifico del
convegno è quello di comprendere quali furono i caratteri della politica feudale ecclesiastica sabauda, e quali furono le
similitudini e le differenze con quelli degli stati vicini; quali le tradizioni sabaudo-lombarde del diritto feudale in ambito
ecclesiastico internazionale e come e dove ebbero una diffusione, concretizzandosi anche in contesti locali particolari.
Tutto ciò viene indagato anche in rapporto alle relazioni intrattenute con il Papato e le sue istituzioni sul territorio
(nunziatura ed economato), di cui verranno presentate alcune importanti fonti.
dell'Università di Genova (LASA - Laboratorio di Storia e Archeologia Ambientale), in sinergia con le istituzioni e le associazioni locali (Associazione “A cumuna veggia” di Toirano), l'incontro costituisce un momento di riflessione all'interno di un percorso di ricerca sul tema della caratterizzazione del patrimonio rurale portato avanti attraverso un costante confronto con la ricerca storica, archeologica ed ambientale.
L'obbiettivo perseguito è quello di coinvolgere in maniera attiva nelle discussioni che il Seminario ha aperto in questi anni non solo le istituzioni preposte alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio locale, ma soprattutto le persone direttamente interessate e coinvolte in queste operazioni, ovvero i soggetti locali.
I metodi di ricerca scientifica e le domande che vengono proposti derivano da una pratica di storia locale che trova i suoi modelli al di fuori dal contesto italiano – in particolare il riferimento è all'esperienza della local history inglese – ed è anche per questo motivo che, a partire da un'ottica di analisi contestuale, locale, la scelta è stata di confrontarsi con ricercatori e studiosi a livello internazionale, per confrontare queste esperienze con le sollecitazioni che provengono da uno specifico contesto locale.
L'aspirazione è quella di porre il problema dell'applicazione della ricerca storica in una maniera più articolata rispetto agli esempi maggiormente perseguiti, in Italia e altrove; a partire dunque non da una attenzione al dibattito sull'uso pubblico e politico della storia, ma confrontandosi con le “domande di storia” che provengono da contesti specifici, locali, e rispetto a urgenze ben definite: la gestione delle trasformazioni ambientali e dei processi di “biodiversificazione”; l'identificazione degli oggetti che hanno costituito e in parte ancora costituiscono il patrimonio rurale
locale; i metodi per la tutela e la valorizzazione di questo patrimonio disseminato; la riattivazione delle pratiche agrosilvo-pastorali locali; la salvaguardia delle conoscenze locali.
La genesi dell'incontro è maturata del resto anche nel tentativo di rispondere ad una domanda spesso evocata nel dibattito sulla conservazione: a chi appartiene il patrimonio culturale locale, e quello rurale in particolare? quali sono i modi per individuarlo, definirlo nella sua genesi storica, e intervenire nella sua gestione attuale in maniera dinamica?
Attraverso alcune tematiche chiave (tra cui quella, di grande rilevanza nel dibattito politico odierno, della proprietà e
della gestione collettiva delle risorse) si discuterà la potenzialità dell'incrocio tra fonti eterogenee, documentarie e di terreno, ragionando sulle strategie di ricerca e di selezione che i ricercatori di differenti discipline mettono in atto, e sul loro legame con l'aspetto applicativo della ricerca. Lo scopo è quello di indagare la dimensione locale del patrimonio rurale, per individuare il rapporto dinamico tra attori, produzioni e presenza di paesaggi rurali di interesse storico e di saperi naturalistici diffusi e fragili.
L'incontro sarà organizzato in 3 diversi momenti, che vedranno succedersi relazioni, discussioni aperte, presentazione di audiovisivi, tavole rotonde, interventi scientifici, escursioni sul terreno, con una partecipazione attiva di soggetti e associazioni locali.
Una prima sessione focalizza l'attenzione sul tema più generale del patrimonio rurale: sui modi in cui indagarne la storia, in una prospettiva analitica e locale, e sulle possibilità che tale approccio offre in chiave di interventi e di applicazione alla gestione delle risorse oggi. Una seconda sessione sarà dedicata al tema del legame tra beni comuni e patrimonio rurale, e permetterà di confrontarsi in una prospettiva storica e allo stesso tempo operativa con il dibattito sulla proprietà collettiva e sui commons come modello di gestione, ragionando in particolare da un punto di vista contestuale intorno al confronto non di rado problematico tra diritti locali e forme di tutela delle aree protette. Una escursione concluderà la 2 giorni, con la finalità di misurare sul terreno - attraverso alcune prime indicazioni - le prospettive applicative emerse nel corso dello Workshop.
A partire da questo incontro verrà poi aperta una riflessione più generale sulla storia ambientale, sul suo statuto e sulla genesi degli studi negli ultimi anni, in previsione della realizzazione di un incontro internazionale (Dalla Storia Ambientale alla Storia dell'Ambiente, Genova 2015), che intende promuovere un dibattito interdisciplinare tra storici, naturalisti, archeologi, geografi e tra questi e politici, pianificatori e operatori culturali sulla storia dell'ambiente nei suoi aspetti sociali, culturali ed economici.
The panel has been accepted by The Academic Review Committee (Theme I - Defining the Commons: Building Knowledge through Collaboration)
http://www.iasc2015.org
Open call for papers (ends on 31/12/2014).
This panel want to stimulate historical researches, crossing local scale with comparative approach, attracting scholars working on different case studies from all over the world about the abandonment by local communities of collective and consuetudinary management practices of traditional commons (meadows, grazing, woods, fishing areas,...).
Please contact me through Academia or e-mail:
[email protected]
Biblioteca del Senato «Giovanni Spadolini»
Sala degli Atti parlamentari, Piazza della Minerva, 38
La tavola rotonda si articola in due sessioni, strettamente correlate.
Nella prima verrà ripresa la discussione storiografica sul tema della località, a partire da una serie di interventi sul libro di Angelo Torre "Luoghi. La produzione di località in età moderna e contemporanea", Donzelli, Roma 2011.
La seconda parte sarà invece dedicata ad una ricostruzione del dibattito storiografico degli ultimi anni intorno allo statuto della storia locale in Italia, con il proposito in particolare di mettere a confronto differenti prospettive interdisciplinari di analisi.
L'incontro, che intende inaugurare una serie di appuntamenti annuali dedicati al tema della storia locale,
è curato ed introdotto da Vittorio Tigrino e Raissa Teodori, e promosso dalla redazione di Quaderni Storici.
Partecipano alla discussione Marco Meriggi, Simona Feci, Osvaldo Raggio, Emanuele Conte, Angelo Torre, Sandro Bulgarelli, Luca Giana, Diego Moreno, Emanuele Colombo, Massimo Vallerani.
La partecipazione è gratuita e libera, previa iscrizione all'indirizzo:
[email protected]
Per la particolare sede in cui è ospitato l'evento agli uomini sono richieste giacca e cravatta
The articulation of local rights over collective resources has strong relationships with the shape of the settlements, and with the definition of local social groups and their political agency. This is the reason why we would like to discuss - with an analytical approach and through a series of case studies referring to different mountain areas of Europe - how conflicts in history have been strategic for the managements of common resources, not just in a negative way (as, for example, has been defined by studies devoted to the neo-institutional approach).
Through a local scale of analysis, our proposal will try to demonstrate that:
- conflicts were the tool through which local actors negotiated the access rights to commons, guaranteeing a dynamic sustainability between social competition and equal & durable access to environmental resources.
- documentary , archaeological and ecological evidences of conflicts – read in an interdisciplinary perspective - could allow to understand the way in which common lands were managed and their ecological and economic 'value'.
Case studies and papers that explore the theoretical or methodological issues connected to these problems are particularly welcome.